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Nazareno Rocchetti, mani creative

Quando si presenta un'artista, prima di descrivere le sue opere, individuare la tecnica espressiva preferita o la corrente artistica nel cui ambito è da collocare, ci si sofferma sul suo iter di formazione artistica, indicando l'Istituto d'Arte o l'Accademia frequentati, segnalando pure altri significativi momenti formativi, quasi per fornire una certificazione di validità artistica rispetto alle sue opere.

Per Nazareno Rocchetti tutto ciò non è possibile elencare in quanto ci troviamo al cospetto di un'artista autodidatta, spinto solo da una grande voglia e forza di fare.

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Altrimenti, se vogliamo indagare per individuare il suo percorso artistico dobbiamo subito dire che la sua primaria formazione non si è sviluppata nel campo dell'arte ma, nel campo ausiliario sanitario, in quanto "massaggiatore". Un'attività professionale che ha esercitato per ben cinquantasette anni, che è iniziata quando aveva appena diciassette anni. E' stata svolta, fin dall'inizio, tanto proficuamente che da ventenne si è trovato a far parte dell'organico che assisteva gli atleti della Nazionale Italiana di Atletica Leggera. Poi massaggiatore di atleti di primaria importanza e valore come: Nino Benvenuti, Pietro Mennea, Sara Simeoni, Sebastian Coe, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali e tanti altri. Massaggi, massaggi, ... ma ecco, nel 1999, la svolta. A cinquantaquattro anni, dopo aver fornito benessere psico-fisico a tante persone, vengono alla ribalta, si scoprono perché si manifestano le sue capacità artistiche. Protagoniste di questa svolta, oltre la personale sensibilità, sono state le stesse mani che prima avevano praticato tante manipolazioni corporee e che poi incominciano a dare forma alla materia inanimata come il legno, l'argilla, la pietra che trasforma in manufatti, meglio opere, capaci di fornire valide e piacevoli sensazioni artistiche. Pertanto, la sua carriera artistica si sviluppa tardi, inizialmente come scultore, passa poi alla pittura in seguito all’incontro con l'artista di fama mondiale José Guevara. Incontro legato alla prima attività di Rocchetti, cioè quella di massaggiatore. Guevara affetto da una forte lombosciatalgia viene portato a casa di Rocchetti dal professore e critico d’arte Armando Ginesi . Da questa “seduta di massaggio” nascerà una profonda collaborazione e amicizia che legherà i due artisti negli anni fino alla scomparsa del maestro spagnolo avvenuta nel 2010. Il Guevara che è stato il maggior esponente mondiale dell'informalismo materico ha condotto Nazareno Rocchetti alla pittura, una pittura non tradizionale ma quella realizzata attraverso la tecnica della bruciatura del colore. A sintesi, quindi, possiamo dire che il Rocchetti è un artista surrealista, visionario e materico e non a caso è considerato l'unico erede artistico di Josè Guevara.

Il critico d'arte Armando Ginesi disse di Rocchetti : " pensa, agisce, scolpisce e dipinge con una vitalità che assomiglia a quella di un ciclone " ed è così che nascono le meravigliose sculture disseminate nel territorio marchigiano, come il Cristo delle Marche (foto 1).

Nazareno Rocchetti nasce a Filottrano in provincia di Ancona il 6 gennaio 1947 , è uno sculture, ceramista, pittore e vive a Cingoli comune della provincia di Macerata.

Per partecipare

Federica Micheli e Annalisa Mazzieri dell’Ufficio Turistico del Comune di Jesi

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