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Il Carnevale più antico delle Marche

presentare un carro raffigurante personaggi o situazioni suggeriti dal tema politico o sociale più in voga in quel dato momento storico.

Il carnevale di Fano si svolge nelle tre domeniche prima dell'inizio della Quaresima che solitamente corrispondono all'inizio del mese di febbraio. In ognuna delle tre domeniche i carri sfilano per il viale della città per tre volte.

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IlIl Carnevale più antico delle Marche si svolge a Fano che insieme a quello di Venezia è considerato anche uno dei più antichi d’Italia.

Questa vetustà è ricavata da fonti scritte, documenti che risalgono al 1347 ma, la festa potrebbe essere retrodatata perché in zona si svolgevano già feste periodiche che potevano facilmente collegarsi, come lascito della tradizione, alle feste latine dei “Saturnalia” o quelle greche “Dionisiache” che venivano considerate giuste occasioni per far baldoria.

All’inizio la festa era “libera”, priva di schema o organizzazione esecutiva, ognuno si divertiva mascherandosi come meglio credeva. Fu nel 1888 che a Fano la festa di Carnevale acquisì la formula esecutiva simile a quella attale, ovvero della “sfilata”. Sfilata a piedi in maschera o su carri quando la scenografia richiedeva spazio e coinvolgeva più maschere. Continua è stata l’evoluzione, per cui anche i carri sono stati il frutto di un aggiornamento tecnologico continuo solo se confrontiamo i carri di una volta con quelli che sfilano oggi. Per la preparazione della sfilata ogni anno c’è un grande impegno, molte persone e per parecchi giorni lavorano per predisporre il carro più bello e originale cercando, attraverso la satira, di

Il primo giro è quello di presentazione dei carri che, guidati dal "Pupo", avanzano sul viale accompagnati da musiche e coreografie. Finito il primo giro inizia il secondo, con il "getto", che attira il maggior numero di persone, e che consiste in una parata con il lancio dai carri di caramelle, cioccolatini e dolciumi E' questa tra le altre una delle caratteristiche della festa fanese in cui, prima con ombrelli aperti ed oggi con giganteschi imbuti , si cerca di raccogliere la maggior quantità di dolciumi. Da considerare che ogni carro ha una scorta di circa dieci quintali di golosità ed in più a collaborare al "getto", verso i partecipanti alla festa, ci sono anche chi lo fa dalle tribune sparse per le strade.

Infine, in conclusione della giornata, c'è il giro più suggestivo ovvero quello della "luminaria".

Ad accompagnare la sfilata dei carri c'è un corteo con svariati generi di maschere che interagiscono con il pubblico danzando e ballando. Ai lati del viale dove scorrono i carri, sulle tribune da parte di le occupa si svolge un altro carnevale. Infatti, queste persone oltre a disporre di una migliore visuale della parata e contribuire al "getto", gareggiano pure tra di loro per il più bel costume, la più bella coreografia e per la più calorosa partecipazione alla festa. Alla fine della terza giornata, viene incendiato il "Pupo" che rappresentava l'animale sacro sul quale la comunità addossa tutte le colpe collettive e individuali commesse durante l'anno, e in particolare nei giorni di carnevale. Il rogo del "Pupo" rappresenta la fine del Carnevale e l'inizio del periodo della Quaresima.

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