Geografie dell'abbandono. Capitolo 3: strategie di riattivazione

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La risorsa 380 turismo RICERCA*AZIONE Pratiche di valorizzazione turistica 1 SANTO STEFANO DI SESSANIO (AQ), SASSI DI MATERA AZIONE

Albergo diffuso. Il borgo di Santo Stefano di Sessanio, alle pendici del Gran Sasso, è stato trasformato in un “villaggio-albergo” dall’Arch. Lelio Oriano Di Zio per conto dell’imprendotore italo-svedese Daniele Kihlgren. Visto il successo dell’operazione è riuscito ad ottenere dal Comune di Matera 20 concessioni trentennali per altrettanti Sassi e ha inaugurato sul costone della Civita il secondo “albergo diffuso” . L’idea dell’albergo diffuso origina in Carnia a seguito del terremoto del 1976. Questa pratica consiste nel riuso di case e borghi disabitati a fini turistico-ricettivi. L’albergo diffuso può essere definito come un albergo orizzontale, situato in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro. E’ definito orizzontale perché è composto da una struttura centrale, la reception, che funge da centro accoglienza clienti e punto d’incontro, e da una serie di unità abitative, le camere, dislocate in edifici diversi nel centro del paese, ma non troppo distanti dalla reception. L’idea è quella di mantenere il più possibile le caratteristiche e le usanze del luogo: dal punto di vista dei locali spesso si sceglie l’arredamento originario. L’offerta dell’albergo diffuso presenta numerosi vantaggi: - rispetta l’ambiente culturale: recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori; - può avere la funzione di “animatore” culturale ed economico dei centri storici; - autenticità.

GESTIONE:

Daniele Elow Kihlgren, un giovane imprenditore svedese, ha acquistato la maggior parte degli edifici abbandonati del borgo di Santo Stefano di Sessanio per realizzare il progetto dell’ albergo diffuso. In questo caso siamo di fronte ad un privato che grazie ad una disponibilità elevata di denaro acquista parte delle case del borgo. Ha cominciato a cercare uno per uno i vecchi proprietari delle case diroccate abbandonate, poi ha fatto loro un’offerta e quasi tutti hanno accettato, dopo di che ha cominciato a restaurare il borgo: se nel 2001 il 75% delle abitazioni del borgo erano abbandonate, alla fine del 2008 c’erano già 120 abitanti, circa 30 attività commerciali e 7.300 presenze annue in 5 strutture ricettive. Nel 1999 è stata costituita la società dall’unico socio Daniele Kihlgren. La pianificazione delle attività e delle risorse, effettuata nel corso del 2005-2006 nell’ambito di nuovi investimenti intrapresi, ha evidenziato la necessità di rafforzare la governance, di creare una struttura aziendale in grado di gestire organicamente le varie iniziative. I quattro attuali soci della Sextantio srl hanno sottoscritto un patto in forza del quale verranno destinate alla costituenda Fondazione Sextantio una percentuale degli utili lordi di bilancio ed una parte delle eventuali plusvalenze da alienazione (anche parziale) della partecipazione nella stessa Sextantio Srl.


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