Numero Gne 2018

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La notizia pungente! Numero verde; Speciale Gne; Marzo 2018 Giornalino degli studenti del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” PG

“Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi 'non sapevano': accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata.” MIKHAIL SERGEEVICH GORBACHEV


L’OVERSHOOT DAY È IL GIORNO CHE SEGNA L’ESAURIMENTO DELLE RISORSE RINNOVABILI CHE LA TERRA PUÒ RIGENERARE IN UN ANNO. E ARRIVA SEMPRE PRIMA.

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Overshoot Day indica il giorno in cui si esauriscono ufficialmente le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di generare nuovamente nell’arco di 365 giorni. La data, che cambia di anno in anno, secondo la rapidità con cui queste risorse sono sfruttate dall’uomo, è calcolata dal Global Footprint Network, organizzazione internazionale che si occupa del calcolo dell’impronta ecologica del pianeta e di ogni paese. Ogni anno questa preoccupante scadenza sembra arri-

vare prima. L’uomo ha iniziato a consumare più di quanto la Terra produce, in conseguenza alla crescita della popolazione mondiale e all’aumento dei consumi in tutto il mondo. Da quattro anni, l’Overshoot day è sopraggiunto sempre più in anticipo, il 19 agosto nel 2014, il 13 agosto nel 2015, l’8 agosto nel 2016, fino ad arrivare al 2 agosto di quest’anno. Nei paesi più sviluppati il consumo è così veloce da esaurire le risorse annuali entro Maggio, quindi in un certo senso possiamo dire che l’oc-

1. Quanto spesso consumi prodotti di origine animale? 1. Mai (vegano) 2. Non frequentemente (vegetariano) 3. Occasionalmente (consumi carne ogni tanto) 4. Spesso (consumi carne molto spesso) 5. Molto spesso (consumi carne quotidianamente) 2. Quanto del cibo che consumi proviene da meno di 300km da te? 1. 75 - 100% 2. 50 – 75% 3. 25 – 50% 4. 0 – 25% 3. Quale di queste descrive al meglio la tua abitazione? 1. Casa singola senza acqua corrente 2. Casa singola con acqua corrente 3. Appartamento 4. Casa a schiera / palazzo con 2 – 4 famiglie abitanti 5. Condominio di lusso / villa 4. Di quale materiale è costruita la tua casa? 1. Bamboo 2. Mattoni / cemento 3. Ferro / altri metalli 4. Legno 5. Mattoni in argilla

cidente è irresponsabile e cieco. Una delle fonti più preziose e che va rapidamente impoverendosi è l’acqua: quasi 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile, infatti, 1 persona su 5 nel mondo ha meno di 20 litri d’acqua al giorno. Nei paesi più sviluppati invece si consumano 245 litri di acqua potabile al giorno, di cui circa 122 litri se ne vanno con lo sciacquone e altri 80 con una semplice doccia. Giorgia Soriani 1P


5. Da quante persone è abitata? 1. 10: 1 punto 2. 9: 2 punti 3. 8: 3 punti 4. 6: 4 punti 5. 5: 5 punti 6. 4: 6 punti 7. 3: 7 punti 8. 2: 8 punti 9. 1: 10 punti 6. Di che dimensione è? 1. Minuscola: 5 m2 / 15 m2 2. Piccola: 15 m2 / 50 m2 3. Media: 50 m2 / 140m2 4. Grande: +140 m2 7. È presente all'interno della tua abitazione corrente elettrica? 1. Sì 2. No 8. Qual è l'efficienza energetica della tua casa? 1. Efficiente: basso utilizzo riscaldamenti, avanzati controlli temperatura e ventilazione, basso utilizzo dell'energia elettrica 2. Sopra la media: molto esposta al sole, efficiente illuminazione e aparecchi utilizzati in modo responsabile 3. Nella media: utilizzo aparecchi moderni (es. termostato) 4. Sotto la media: illuminazione inefficiente con apparecchi standard 5. Molto inefficiente: non esposta al sole, non sono presenti lampede a LED, climatizzatori usati spesso 9. Quanta dell'energia utilizzata in casa proviene da fonti rinnovabili 1. 75 - 100% 2. 50 – 75% 3. 25 – 50% 4. 0 – 25%

10. Rispetto al tuo vicino, produci più, meno o più o meno la stessa quantità di rifiuti? 1. Meno 2. + / - la stessa quantità 3. Più 4. Molti di più 11. Quanti km percorri con la tua auto e motorino? Auto 1. 0 – 200 km 2. 200 – 400 km 3. 400 – 600 km 4. 600 – 800km Motorino 1. 0 – 200 km 2. 200 – 400 km 3. 400 – 600 km 4. 600 – 800km


12. Quanto consuma la tua auto / motorino? Auto 1. Auto elettrica 2. GPL / Metano (utilitaria) 3. Disel (utilitaria) 4. Benzina (utilitaria) Motorino 1. 9-7 km/l 2. 6-5 km/l 3. 4-2 km/l 13. Quando viaggi fai spesso carpooling? (dividere il viaggi con altre persone) 1. Sempre 2. Spesso 3. Occasionalmente 4. Non frequentemente 5. Mai 14. Quanti km percorri a settimana con i trasporti pubblici? Valore tra 0 e 800 km 1. 800-600 1 punto 2. 600-400 2 punti 3. 400-200 3 punti 4. 200-0 4 punti 15. Quante ore viaggi in aereo all'anno? Valore tra 0 e 200 h 1. 0-50 1 punto 2. 50-100 2 punti 3. 100-150 3 punti 4. 150-200 4 punti Giovanni Vincenti1F Massimo Trovato 1M

Il numero accanto alla risposta data indica il punteggio di essa, una volta completato il test e calcolato il proprio risultato nella tabella qua accanto troverete il risultato del vostro Overshoot day personale. (es. 45 punti corrispondono all'11/12/2018)


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iù i paesi sprecano cibo, più Co2 viene immessa nell’aria, se tutti i paesi riducessero il consumo di proteine animali potremmo spostare la data dell’Overshoot day di almeno un mese. La Fondazione Barilla ha calcolato che lo spreco di cibo produce l'immissione nell’atmosfera di 24,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno, di cui 14,3 milioni dovuti agli sprechi domestici. Dimezzando lo spreco alimentare, riducendo il consumo di proteine animali e tagliando l'eccesso di calorie nell'alimentazione, fenomeno tipico

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a Siringa ha iniziato una collaborazione con la rivista Micron, che dal 2004 si occupa di ecologia, scienza e conoscenza ed è organizzata da ARPA Umbria (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Micron produce una rivista trimestrale, dedicata soprattutto agli studenti universitari e a quelli di età maggiore, e un giornale annuale chiamato Micron Junior, dedicato alle nuove generazioni. La redazione della Siringa è stata invitata il 6 marzo 2018 presso la bibliote-

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vete presente il Complesso di Crono? Crono, il dio greco del tempo, mangiava i suoi figli, per prolungare la sua immortale vecchiaia. Ebbene è evidente che anche la nostra classe politica è affetta da questo morboso cannibalismo: ha mangiato il nostro futuro, il nostro ambiente con

dei Paesi industrializzati, potremmo abbassare la nostra impronta ecologica e posticipare l'Overshoot Day di 42 giorni. Alcuni Paesi, segnala il Global Footprint Network, stanno raccogliendo la sfida. Per esempio, il Costa Rica, nel corso dei primi tre mesi del 2016, ha generato il 97% della sua elettricità da fonti rinnovabili. Anche il Portogallo, la Germania e la Gran Bretagna hanno dimostrato livelli molto avanzati riguardo alla capacità di produrre energia rinnovabile, quando il 100% della loro domanda di energia elettrica è stata soddisfatta da fonti rin-

ca di San Matteo degli Armeni di Perugia. Il capo redattore della rivista ambientale Francesco Aiello ha diretto l’incontro illustrandoci l’idea della collaborazione e descrivendoci l’organizzazione di Micron, nel quale ha sottolineato la decisione dell’assenza di immagini e disegni, di tipo stilizzato per trasmettere un effetto preciso al lettore, in quanto i temi trattati sono complessi. Le informazioni precise riguardo la nuova collaborazione non sono ancora state date, ma si spera che si possa sviluppare

scelte economiche, energetiche, sociali insostenibili. Eppure l’Italia ha nel suo ambiente le maggiori risorse per lo sviluppo e il futuro: nel turismo, nelle eccellenze agroalimentari, nei suoi chilometri di coste e di parchi naturali o archeologici. Sempre più vecchi, o finti giovani, i candidati alle prossime elezioni avran-

novabili per diversi minuti o, nel caso del Portogallo, per diversi giorni. In Cina, nel frattempo, il governo ha delineato un piano per ridurre del 50% il consumo di carne dei suoi cittadini prevedendo in questo modo di abbassare di un miliardo di tonnellate entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Molti paesi però continuano a non collaborare e ad aggravare la situazione ambientale con l’immissione di sostanze nocive nell’atmosfera. Giorgia Soriani 1P

nei migliori dei modi, lavorando costantemente e con molto impegno. Carlotta Balucani 1P Arianna Ferrin 3E

no cambiato appetito? Li abbiamo ascoltati in campagna elettorale ma di ambiente non si parla…..Vediamo quanto pesa il tema ambientale nei programmi dei partiti…

Destra e centro-destra Lega Nord: capitanata dal leader Matteo Salvini, nei vari incontri di campagna


elettorale, promette di attivarsi per mezzo della green economy. La Lega propone di proibire l’esportazione di rifiuti all’estero e ridurne la tassa del 50% entro il 2020, infine, di riciclare solo i rifiuti che porteranno ad un utilizzo nel mercato: questo dovrebbe secondo Salvini rimpolpare i posti di lavoro: e siccome siamo nazionalisti rivendichiamo l’immondizia italiana per gli italiani. Ora, ė verissimo che il riciclaggio dell'immondizia può essere un business, ma a patto che si faccia bene, che ci siano impianti sostenibili …. Qui si parlerebbe di appalti privati per ripulire l’italia e sentiamo puzza (è il caso di dirlo) di pericolo, inceneritori e discariche a buon mercato per gli affaristi e ad altissimo costo per l’ambiente e chi ci abita. Forza Italia: capitanata dall’inossidabile leader Silvio Berlusconi, promette numerose iniziative ma non parla di ambiente e non ha un piano in proposito ( ecco…come volevasi dimostrare…). Si parla di rilancio del turismo e riqualificazione delle periferie e delle zone terremotate, inoltre, “restauro” delle coste e dei monumenti. Più che all'ambiente si pensa a risollevare dalla crisi il settore edilizio, promettendo, come al solito, grandi affari: demolire i fabbricati danneggiati e ricostruirli….Il rischio, senza adeguate garanzie per la sostenibilità ambientale, è evidente….Ondate di cemento sulle nostre coste, cantieri all’italiana che ingoiano miliardi e non concludono i lavori, cattedrali nel deserto… Fratelli D’Italia: La leader Giorgia Meloni ha espresso un programma intitolato “Le priorità in 15 punti” nel quale l’ambiente e i relativi interventi che si vogliono attuare si trovano

al tredicesimo punto ( quasi il fanalino di coda….) La parlamentare ha promesso di valorizzare i parchi naturali e sostenere le energie rinnovabili in modo da ottenere un’autonomia energetica. Un punto molto importante di questo progetto per l’ambiente è quello di creare delle città a impatto zero, con mobilità ecosostenibile e foreste urbane. Le promesse sono così mirabolanti da apparire un pochino… elettorali. Autonomia energetica e città a impatto zero sono per chi, come noi, abbia appena assaggiato problemi ambientali, dei miraggi che raggiungeremo forse tra un secolo. Solo se siamo molto bravi e molto fortunati. Che la candidata sia la Fata Turchina????

economy, riciclo di rifiuti ed efficienza energetica. Promette di diffondere le auto elettriche, di creare 200mila posti di lavoro nel settore ecologico, di eliminare il petrolio entro il 2050 e una soluzione definitiva per quanto riguarda la Terra dei fuochi. Bravi. Tuttavia il programma dei cinque stelle non è “originale”, infatti è ispirato al programma di altri partiti: i punti uno e tre sono già impegni presi dal governo e comunque le auto elettriche si diffonderanno perché in poco tempo si imporranno per convenienza ed efficienza. I posti di lavoro ci interessano, non abbiamo capito però il come e il quando; idem per la Terra dei Fuochi, in cui c'è…molto fumo.

Sinistra e centro- Liberi e Uguali Pietro Grasso, guida del partisinistra Partito Democratico: ca- to, mira ad una conversione

ecologica dell'economia. L'obiettivo è un Grande Piano Verde che condurrebbe ad una totale decarbonizzazione dell' Italia, rifiuti zero e ad un radicale efficientamento di case, mobilità e trasporti. Anche Grasso non manca di ambizione, ma, come sopra, manca forse di concretezza e propone obiettivi di lunghissimo termine: le case per il momento crollano e sarà dura ridare un tetto a chi l’ha perduto. Un obiettivo che ci sembra concreto e realizzabile è tagliare i sussidi statali ad attività dannose all'ambiente. Il suo governo creerebbe una Sala Verde, una specie di commissione permanente per la concertazione e la programmazione di misure ambientali. Altri punti la promozione della biodiversità e del turismo sostenibile. LeU punta ad un' agricoltura biologica, senza pesticidi, punta a creare una banca di di qualità e accessibili Movimento 5 stelle sementi agli agricoltori. Anche Di Maio parla di green pitanato dal leader Matteo Renzi, per quanto riguarda l’ambiente ha confermato gli impegni di Parigi, promesso nuovi posti di lavoro e accennato alla green economy (non abbiamo capito in concreto quali sarebbero i piani in proposito). Il PD punta sulla decarbonizzazione convertendo le centrali elettriche, riducendo il gas e valorizzando il rinnovabile. Si vogliono sostituire le auto blu con auto ecologiche….(Ok... loro si fanno la macchinona nuova e degli autobus che ammorbano le città, della riduzione del trasporto merci su ruote quando ne parliamo???? ). Tuttavia sono state eliminate dal programma le tassazioni agevolate per i prodotti riciclati e la tutela per le coltivazioni biologiche. Non si fanno accenni di sostegno alle aree terremotate, trasporto pubblico o bonifiche di siti inquinati.


Cosa dire, Pietro, il tuo è proprio un bel programma, ma sei sicuro che tutto ciò non rimarrà soltanto una tua ambizio-

ne? le non sia un ulteriore spreco Dopo aver esaminato tutte le di carta! proposte, infine, andate a vo- Sofia Cesaroni 1B tare, e che la scheda elettora-

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el quartiere di San Marco a Perugia, è nato un disegno di riqualificazione del territorio: si tratta di un'area dismessa che la comunità ha deciso di trasformare in una green area . La tutela ambientale parte da chi vive in un territorio e dev'essere poi sostenuta dalle varie istituzioni. Nel caso di San Marco, infatti, da un'iniziativa popolare è nato un progetto che è stato subito appoggiato dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi. I cittadini stessi sono stati i primi a raccogliere proposte ed idee per risolvere i vari problemi di sicurezza e per la risistemazione del loro territorio. Il progetto rispetta il bilancio di sostenibilità, che viene applicato in tutte e tre le aree; quella ambientale, economica e sociale. La sostenibilità economica-sociale è rispettata grazie alla costruzione di un luo-

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el 1901 l'ingegnere austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto, un composto che chiamò Eternit per sottolineare la sua resistenza. Inizialmente vengono prodotti tubi a pressione per la costruzione della rete idrica, dagli anni '30 l'Eternit è utilizzato per le coperture dei capannoni che diventano molto diffusi. Nel 1935, la produzione di Eternit aumenta grazie alla fondazione della fabbrica di fibrocemento, Fibronit a Bari ed inoltre nel dopo guerra l'E-

go d'incontro per gli abitanti, i quali gestiranno l'area e la utilizzeranno per scambiare prodotti tipici del territorio. I cittadini, però, desiderano soprattutto valorizzare l'aspetto ambientale. L'obbiettivo primario del progetto è infatti la realizzazione di uno spazio ecosostenibile. La pianificazione consisterà nel ristrutturare un'area ab-

ternit viene diffuso anche in campo edilizio e idraulico ed anche in campo ferroviario, dove il fibrocemento sostituisce le coperture dei vagoni. Alla metà degli anni '60, però, si scopre che la polvere di amianto provoca asbestosi, una malattia polmonare cronica e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Eternit e Fibronit continuano a produrre prodotti fino al 1986, con gravi conseguenze per la salute degli operai e della popolazione, infatti negli anni '80 ci sono proteste e manifesta-

bandonata con la creazione di parchi, camminamenti e orti urbani: i cittadini vogliono uno spazio che colleghi città e campagna, ma che rispetti l'ambiente. Il progetto verrà applicato ad un vasto piazzale di fronte a quello che viene chiamato "i 3 fichi", un antico rudere situato in una zona ad alta circolazione ed in prossimità del terminal degli autobus. La comunità, per diffondere ed incentivare il progetto, ha organizzato incontri ecologici: i cittadini hanno partecipato a delle giornate in Piedibus per riflettere sulle problematiche della circolazione pedonale a San Marco ed, inoltre, hanno dato il via ai lavori partendo dalla pulizia del territorio. Edona Xhaferri 4F

zioni per la chiusura dello stabilimento dell'Eternit finché venne proibito l'utilizzo dell'amianto. Nel 2005 a Casale Monferrato viene chiuso il più grande sito produttivo di Eternit in Europa, ma nella provincia di Alessandria si contano circa 1800 morti per esposizione ad amianto: il tumore continua a manifestarsi, dopo 30 anni di incubazione. E si continua a morire. Arianna Ferrin 3E


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ivulgare una diversa cultura delle acque”: è questo l’obbiettivo che si prefigge la Cooperativa Pescatori del Trasimeno. L’associazione, tra le più antiche d’Italia, vuole educare al tema della pesca e al consumo consapevole di pesce e si impegna per contrastare la perdita di biodiversità ittica che si sta verificando nelle acque italiane e che rischia di diventare irreversibile. Oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica, i Pescatori del Trasimeno cercano anche di promuovere un metodo di pesca rispettoso della stagionalità e, soprattutto, all’insegna della sostenibilità. Per la cooperativa è infatti una prassi pescare “passivamente”: invece di andare a cercare le prede con la canna da pesca si fa uso delle reti, molto simili a quelle usate al tempo degli Etruschi, in cui il pesce rimane intrappolato solo se le incontra sul proprio cammino. Il Presidente dell’associazione, Aurelio Cocchini, sostiene che

la Cooperativa costituisca la maggiore realtà economica della zona, tuttora in crescita, e preannuncia la rivincita del pesce di lago, che solitamente viene snobbato perché ritenuto “meno buono” di quello di mare ma in realtà è prelibato e soprattutto più sicuro: Greenpeace ha effettuato nel 2017 un’indagine sulle condizioni di inquinamento del Mar Mediterraneo, arrivando a stimare che ci siano “5.250 miliardi di pezzi di rifiuti di plastica del peso di 268.940 tonnellate che galleggiano in mare, escludendo quelli presenti sui fondali o sulle spiagge”. Quantità enormi, insomma, che purtroppo ci arrivano in tavola con il pesce, sotto forma di microplastiche. In questo senso il pescato del Trasimeno si differenzia da quello delle grandi compagnie ittiche perché garantisce la qualità del prodotto: un campionamento effettuato da Legambiente ed Enea nello scorso anno, per rilevare la quantità di microplastiche presenti nelle acque interne italiane, ha

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grammi di CO2: ecco l’inquinamento che produciamo ogni volta che effettuiamo una ricerca su internet. Internet è ormai diventata un’insostituibile fonte di informazioni, conoscenze e luogo di interazione, ma è un’arma a doppio taglio in molti sensi: fake news, dark web, cyberbullismo sono tra i pericoli più conosciuti. Forse non tutti sappiamo, però, che internet inquina anche il nostro pianeta. Si calcola, infatti, che in un anno il web produca circa 830 milioni di tonnellate di anidride

carbonica. Bisogna premettere che già solo l’azione di accendere computer, tablet, smartphone e altri apparecchi elettronici richiede un grande consumo

visto il lago umbro spiccare per essere il più pulito tra i maggiori bacini italiani. Certo, l’inquinamento nel Trasimeno non è del tutto assente (7.914 particelle su chilometro quadrato), ma è di gran lunga più contenuto di quello marino o di laghi come quello di Como (fino a 500mila particelle/km quadrato) o il Maggiore (con picchi di oltre 560mila particelle/ km quadrato). Il pesce proveniente dallo specchio umbro è anche tracciabile: grazie al modello di filiera corta adottato dalla Cooperativa, il pescato viene interamente trasformato nel laboratorio locale di San Feliciano e poi venduto, e chi lo desidera ha la possibilità di assistere a tutto il processo di lavorazione che accompagna il prodotto dalla rete al piatto. Il Presidente Cocchini incoraggia per questo a mangiare il pescato del Lago Trasimeno: “Possiamo offrire un pesce sano, garantito. Quello di mare chissà da dove viene”. Sara Pieretti 4F

di energia, ancora oggi prodotta per la maggior parte attraverso fonti non rinnovabili. Ma veniamo al vero e proprio web. Ogni azione che svolgiamo online richiede una costante elaborazione di dati e questo avviene grazie a enormi centri disseminati sulla Terra: i cosiddetti data centre. Il loro funzionamento richiede un grandissimo sforzo energetico e l’emissione di CO2 che ne deriva ha portato all’attenzione delle autorità i grandi operatori come Google e Facebook, che li gestiscono. Alla navigazione in rete è ri-


conducibile circa il 2% delle emissioni globali annue di CO2. I dati, poi, sono pericolosamente in crescita e Greenpeace stima che entro il 2020 Internet produrrà più inquinamento di Francia, Brasile, Canada e Germania insieme. Per capire meglio quale impatto le nostre azioni abbiano sull’ambiente, basta pensare che ogni secondo passato su Internet vale 0,02 grammi di anidride carbonica, mentre il prezzo di un’email è di 4 grammi, la stessa quantità di CO2 emessa da una lampadina accesa per due ore. Ma cosa possiamo fare noi, per cui internet è diventato una comoda abitudine, per migliorare la situazione? Per prima cosa dovremmo cercare di non passare per i motori di ricerca, ma di inserire direttamente l’indirizzo del sito, se lo conosciamo. A noi sembrerà una semplice formalità, ma i 7 grammi di CO2 emessi diminuiranno del 75%.

Inoltre è importante seguire il “Decalogo per la sostenibilità”, disponibile sul sito CO2Web, un progetto di Rete Clima che

ci guida verso una rete più sostenibile. Sul sito sono anche forniti tool di calcolo delle emissioni che ognuno può utilizzare per scoprire, in base alle email inviate mensilmente o alle ore passate su Internet, il suo impatto sull’ambiente. Possiamo così calcolare che, inviando 10 email al mese, a fine anno si saranno immessi nell’ambiente circa 2,3 Kg di anidride carbonica. Per chi passa anche solo un’ora al mese sul web, l’inquinamento prodotto arriva a 0,9 kg an-

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rrivano i primi bilanci sull'annata della raccolta e produzione dell’olio verde umbro. L’anno prometteva un’ottima raccolta nel periodo primaverile, ma l’assenza di pioggia e le alte temperature estive hanno cambiato la previsione. In Umbria stiamo assistendo infatti ad un calo della produzione di circa il 20%, con danni più elevati nella zona del Lago Trasimeno. I prezzi per l’acquisto di 1 litro di olio si aggirano intorno ai 15 euro, ciò dimostra che la provenienza dell’olio di quest’anno non è completamente umbra.

C'è un altro aspetto: le scorte di qualità sono molto limitate a causa della scarsa produzione e quindi la vendita, data la richiesta, sarà limitata rispetto al 2016. La nostra regione concorre con meno del 2% alla produ-

nuali. Insomma, anche internet, compagno silenzioso e apparentemente innocuo di tutti i nostri giorni, gioca un ruolo nell’inquinamento e il suo impatto diventa ogni giorno più pesante. Per alleggerirne l’impronta carbonica, bisognerebbe utilizzare energia pulita e rinnovabile in ogni impianto che lo riguarda. Per esempio dovremmo spingere i gestori dei data centre a scelte energetiche sostenibili, usando anche la potenza delle mozioni sostenute in rete da milioni di utenti, alle quali imprenditori di rete non possono rimanere indifferenti. La scelta, quindi, coinvolge anche noi utenti, che dobbiamo decidere se accontentarci della strada più facile dell’energia non rinnovabile, o impegnarci a promuovere quella più faticosa del risparmio e dell’energia pulita che contribuirebbe, però, a salvare il pianeta. Maria Luisa Orlandi 1P

zione nazionale di olio, ma può considerarsi una delle più interessanti aree olivicole del Paese sia per la qualità e la tipicità del prodotto, che per i molteplici riflessi e connessioni che l’olivo ha da tempi remoti nella storia, nella cultura, nel tessuto economico-sociale e nel paesaggio della regione. Da sempre l’olio umbro ottiene riconoscimenti per la sua produzione, rappresentando una vera eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Alessia Peccini 4F


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olosseo. Fontane di Roma. Mausoleo di Augusto. Tre esempi lampanti del nuovo e sempre più affermato ‘mecenatismo aziendale’. Sono infatti le aziende a finanziare restauri per grandi opere d’arte usurate dal tempo e abbandonate a causa di fondi sempre in diminuzione. Il restauro del Colosseo è stato finanziato da parte di Tod’s (industria di scarpe), quello delle fontane di Roma da parte di Fendi mentre quello del mausoleo di Augusto per opera di Fondazione Tim. Potremmo continuare l’elenco delle ‘buone azioni’ citando il restauro del Cenacolo di Leonardo a Milano da parte di Eataly, quello delle catacombe di San Gennaro di Napoli per mano di Parmacotto e infine quello della fontana “Venezia sposa il mare” a Roma voluto da Rigoni di Asiago.

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l turismo sostenibile è definito come la forma di turismo che soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Da questa definizione nasce il progetto internazionale “Perugia crescita verde, condivisione del turismo sostenibile”, nato dalla collaborazione tra le associazioni Produttori di Pace e Biosphera, in scena all’Istituto Tecnico Economico Tecnologico “Aldo Capitini” di Perugia. La presidente dell’associazione Produttori di Pace ha infatti sostenuto: “Vi è una forte volontà di diffondere e contagiare i ragazzi alla necessità della sostenibilità del turismo che, come tutte le attività umane, è

L’industria privata è ormai sotto tutti i riflettori, prima ballerina sul palcoscenico culturale. È suo il merito di ristrutturazioni di opere d’arte che si stanno deteriorando, della sponsorizzazione di artisti emergenti e dell’organizzazione di manifestazioni. Che sia la necessità di emergere, il bisogno di essere in vista, in prima linea o la volontà di sostenere una comunità, di far rinascere quel sentimento artistico laddove si sta spegnendo, ciò che resta di fatto è la grande mano che le aziende forniscono a questa forma di comunicazione troppo spesso sottovalutata e poco apprezzata: l’arte. Un grazie alle aziende dunque, i mecenati del nuovo millennio che ci guidano alla riscoperta dell’arte perduta e del fuoco della cultura. Ma la vera domanda che noi tutti ci poniamo, o che almeno

fortemente inquinante. Oggi il turismo globale porta molti capitali ma è anche pericolosamente devastante per l’ambiente. Per l’Umbria, cuore verde d’Italia, il turismo sostenibile dovrebbe essere un bandiera da abbracciare per il rilancio della regione; una occasione in più per farsi apprezzare maggiormente dai visitatore che non la conoscono abbastanza”. L’Organizzazione Internazionale del Turismo dell’ONU ha dichiarato il 2017 come l’anno del turismo sostenibile. Infatti il tema scelto dalle due associazioni è estremamente attuale ed importante per la regione Umbria e la sua economia in questo momento di calo delle imprese. Da questo punto Produttori di Pace e Biosphera

dovremmo porci, è: perché? Chi ha un monopolio su un’azienda si ritrova d’un tratto a finanziare un artista emergente o ad investire su una start up rischiando un gravosissimo flop. Il fenomeno del ‘mecenatismo aziendale’ infatti non riguarda solo l’arte ma ci riguarda a 360◦. Ne sono un esempio gli sponsor sportivi che investono più di quel che guadagnano nello sport. Allora perché le aziende si assumono tutto questo rischio? Solo per aumentare il prestigio e la visibilità dell’azienda? La risposta è semplice e ci arriva da Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia: ‘Le aziende vanno in cerca di nuove modalità di comunicazione, sia interne che esterne, ma soprattutto di nuovi argomenti e di nuovi stimoli per dare più valore al proprio brand.’ Sonia Forlimbergi 5D

sono arrivati all’organizzazione di cinque giorni di lezioni e attività per sensibilizzare gli studenti al tema del turismo sostenibile. La collaborazione tra la professoressa Ducato e il docente universitario di Economia agricola Adriano Ciani ha reso possibile la realizzazione del progetto che si compone di dieci ore teoriche seguite da alcune ore di pratica in cui gli studenti hanno la possibilità di visitare le realtà del turismo sostenibile umbro. Questa è una grande opportunità sia per la regione che per gli studenti che rappresentano le possibilità future in ambito turistico di un’intera popolazione. Alessia Peccini 4F


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egli ultimi anni l tema della sostenibilità ambientale ha interessato molti settori della nostra economia, uno di questi è il settore della mobilità. Solo in Europa nell’ultimo anno sono state immatricolate 149.086 auto elettriche con un aumento del 43.9% rispetto al 2016, facendo salire il numero delle auto elettriche circolanti a 501.798. Con la crescita del mercato delle auto elettriche nascono nuove startup dedicate alla diffusione delle stazioni di ricarica, le quali, a causa della loro scarsa distribuzione, attualmente rappresentano un grande ostacolo nella vendita delle auto environmentfriendy. Il primo progetto europeo riguardo questo argomento nasce proprio in Umbria, più precisamente a Marsciano (PG), grazie a Massimiliano Braghin, CEO di Infintyhub S.p.A., e a Luciano Zepparelli, Amministratore di Tech-

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inalmente siamo arrivati ad un punto in cui due necessità in diversi campi non si ostacolano tra di loro,anzi contribuiscono al reciproco miglioramento. La sostenibilità ambientale è un argomento molto diffuso al giorno d'oggi. Sono state emanate molte normative per tutelare l'ambiente e insieme al resto d'Italia anche il comune di Perugia affronta la necessità di porsi obbiettivi sempre più alti nel tutelare l'ambiente, guidato da Agenda 21 che è un piano d'azione per lo sviluppo sostenibile . Per questo motivo la redazione della Siringa ha deciso di intervistare il

ne S.r.l., ideatori della startup SM(Y). La startup ha come obiettivo l’installazione di 10 colonnine di ricarica, private ad uso pubblico, in alcune zone umbre, che saranno proposte proprio dai finanziatori del progetto. La startup è stata lanciata a settembre in occasione della seconda edizione dell’Umbria Green Festival e nel mese di ottobre ha aperto la campagna di raccolta fondi tramite la piattaforma italiana di equity crowdfunding WeAreStarting. In soli tre mesi l’obiettivo di raccolta è stato triplicato, infatti essa ha fruttato alla 120 mila euro. Le colonnine che verranno installate nelle zone di: Marsciano, Assisi, Foligno, Perugia, Castiglione del Lago, Città di Castello, Gubbio, Orvieto, Spoleto e Terni, prevalentemente nelle vicinanze di Centri storici, parcheggi pubblici, aeroporti\stazioni ferroviarie o attività commerciali (centri commer-

dr.Vincenzo Piro, dirigente dell'area risorse ambientali Smart City e Innovazioni del comune di Perugia. D:Come definirebbe il bilancio di sostenibilità ambientale? R:Nell'attività del comune il bilancio per la sostenibilità ambientale è basato su un'adeguata conoscenza delle criticità del territorio, nella definizione di obiettivi di miglioramento con la finalità di garantire ed assicurare la conservazione e addirittura la valorizzazione delle risorse. D:È vero, come si dice, che spesso c’è un conflitto tra lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente?

ciali, negozi ecc…), saranno gestite direttamente dagli investitori, infatti, grazie alla parte equity del crowdfunfing, tutti i finanziatori della campagna sono diventati soci di di SM(Y) Umbria. “E’ con grande soddisfazione che SM(Y) Umbria ha raggiunto la prima tappa regionale di un grande percorso di sostenibilità ambientale ed energetica nazionale. Vogliamo costruire congiuntamente con le istituzioni, le aziende e i cittadini, l’infrastruttura tecnologica per la diffusione della mobilità elettrica e di altri progetti sostenibili nel nostro Paese”. ha commentato Massimiliano Braghin, Presidente di SM(Y) Umbria e di Infinityhub SpA. Inoltre i presidente ha annunciato il lancio entro il 30 aprile di SM(Y) Veneto, un nuovo progetto comprendente la diffusione delle colonnine di ricarica nella regione Veneto. Elisa Massettini 4F

R:Sicuramente in passato questo era vero,oggi possiamo dire che c'è una maggiore attenzione e una maggiore cultura della tutela e valorizzazione del nostro ambiente. Nella mia esperienza posso dire che, negli anni più recenti, c'è stata una maggiore attenzione non solo da parte dell' amministrazione, ma anche da parte di tanti imprenditori che hanno saputo ricercare e ritrovare all'interno delle attività volte al miglioramento ambientale,anche elementi per un maggiore ritorno economico. D:Le è mai capitato di dover bloccare per tutelare l'ambiente degli interventi che


avrebbero giovato a livello economico ? R:Sicuramente si, nel senso che ci sono state diverse esperienze durante la mia attività, di situazioni che non erano del tutto conformi agli obiettivi e alle strategie dell’amministrazione in materia di tutela ambientale. Questi progetti sono stati in qualche modo corretti dove era possibile o ne è stata negata l'attuazione. D:Può elencare e spiegare tre esempi di progetti concreti che avete intenzione di svolgere per migliorare la vita dei cittadini a Perugia? Quali vantaggi o svantaggi ne trarrà l’ambiente? R:In questo periodo noi siamo impegnati su diversi campi dell'azione dell'amministrazione comunale. In particolare abbiamo da poco dato avvio ad un progetto di raccolta differenziata, con un sistema di

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e arance, uno dei simboli della regione Sicilia, impiegato per la prima volta nell'ambito della moda. L'idea è di Enrica Arena e di Adriana Santocito startupper siciliane che hanno pensato di trasformare le 700 tonnellate di bucce d'arancia che annualmente vengono buttate come scarto di produzione dall’industria agroalimentare, in pregiati tessuti. Il risultato del particolare processo di produzione brevettato dalle due ragazze, è un filato ecosostenibile e ipertecnologico, adatto per capi di alta moda. La grande trovata nasce nella città di Milano nella quale Adriana cercava un’idea per la sua tesi sui tessuti sostenibili. La ragazza si imbatte in una foto che la colpisce particolarmente; la foto ritrae un agrumeto siciliano nel quale le

raccolta porta a porta, che interesserà oltre 40 mila abitanti e ci permetterà di raggiungere su tutto il territorio livelli di raccolta differenziata più elevati e ben al di sopra di quelli che sono gli attuali obiettivi nazionali. Un altro progetto di estremo interesse, chiamato “Futuro nel verde”, riguarda la valorizzazione e la miglior gestione delle aree verdi,non soltanto da un punto di vista ricreativo, ma soprattutto da uno ambientale ed ecologico,tenendo conto che nella nostra città il patrimonio del verde pubblico rappresenta una consistente quantità del sistema urbano. In particolare, insieme all'università di Perugia, stiamo progettando una struttura dove verranno collocati i servizi del parco e anche gli spazi destinati alle associazioni che gestiscono il parco, i quali verranno realizzati con una logica di ecocompatibilità.

arance non erano raccolte e quindi sprecate. “voglio creare un prodotto unico e innovativo per la moda” dice Adriana, ma lo vuole fare partendo dalle sue origini, dalla Sicilia, da quello stesso aranceto pieno di frutti maturi sprecati. Enrica ed Adriana iniziano a fare importanti servizi, interviste e convention in giro per il mondo e la loro idea viene apprezzata e trova investitori che finanziano il progetto perché potrebbe rivoluzionare il mondo della moda. L’idea delle due ragazze potrà creare molte opportunità lavorative e inoltre permette un collegamento ideale tra le parti estreme d’Italia; nord e sud in questo progetto hanno avuto entrambi un ruolo fondamentale, la Sicilia fornisce la materia prima che poi viene controllata e lavorata per diventare un capo di moda. Il processo produt-

Infine, un altro progetto tratta la tutela dal rischio idrogeologico che i nostri uffici hanno avviato e stanno portando avanti per garantire le migliori condizioni di trasformazione di tutto il territorio comunale senza incrementare i rischi. “Facendo riferimento alla direttiva sull'economia circolare -spiega il dr.Piro- una convinzione dell'Europa è che nella maggiore attenzione alla salvaguardia del territorio si ritrovano quegli elementi di valorizzazione anche dello sviluppo economico.” In conclusione quindi si sta raggiungendo la concezione che la conciliazione tra il miglioramento della vita e la tutela delle risorse è una grande risorsa per entrambi i casi, e che ignorare le necessità dell'ambiente porta gravi danni all'economia. Manuela Tugliani 1P

tivo, che avviene presso un centro operativo in Trentino, è molto particolare: dalla buccia delle arance viene estratta la cellulosa che una volta trasformata in prodotto filato viene successivamente tessuta. Quello che si ottiene è una materia morbida, simile alla seta ma con particolari proprietà benefiche anche per la pelle. Il prodotto non appena terminato sarà messo in vendita dalla Orangefiber anche su scala internazionale, i mercati più interessati sembrano essere oltre all’Italia: gli USA, la Danimarca, la Spagna. Questa è un’idea semplice che unisce i punti forti delle tradizioni italiane e mediterranee: l’alta moda ed i buoni prodotti alimentari con la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico. Giuseppe Miscenà 1H


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ue ragazze del Liceo Alessi si aggirano per i principali Supermercati della zona di Perugia nei giorni precedenti le grandi festività natalizie, alla ricerca di qualche cosa, importunando gli indaffarati commessi intenti ad allestire gli scaffali con ogni ben di Dio. Sono collaboratrici de “La Siringa” giornale del Liceo inviate a chiedere informazioni che risultano molto, molto” indiscrete, ” data la difficoltà a ricevere risposte esaurienti. -“Quali e quanti prodotti alimentari buttate giornalmente\settimanalmente?” -“Cosa fate per evitare o limitare questo “invenduto” giornaliero? Queste sono le due spinose domande che le studentesse hanno rivolto ai malcapitati commessi e agli addetti del Servizio Clienti durante le loro interviste. Interviste che sono state molto brevi non per volontà delle “ detectives ”, ma per volontà degli intervistati ,che non vedevano l’ora di togliersi dai piedi le due scocciatrici. Due domande, solo due semplici domande che noi tutti dovremmo porci davanti alla questione degli Sprechi alimentari. Infatti, non tutti hanno presente che ogni mattina i commessi dei grandi negozi, sistemano negli scaffali e nei banconi frigo, una quantità di cibo nettamente superiore a quella che sarà effettivamente venduta. Cibo che, purtroppo, non potrà essere smerciato il giorno successivo come: pizza, pane o i succulenti cannelloni alla ricotta e spinaci del banco gastronomia che per legge devono essere di giornata e quindi

se non venduti alla fine della serata, destinati allo smaltimento. La cosa triste è che il più delle volte il cibo è gettato nei cassonetti della spazzatura indifferenziata. Infatti, gli alimenti scaduti finiscono nei bidoni con tutto il loro involucro di plastica o di carta, perché non c’è nessun nel supermercato che ha l’incarico di separare gli alimenti dai loro imballaggi e quindi la loro destinazione finale è l’inceneritore, anche se scaduti solo da un giorno e quindi ancora “mangiabili”. Il primo Supermercato intervistato dalle ragazze, è risultato abbastanza disponibile all’indagine. Secondo i commessi i principali alimenti che “restano alla fine della giornata” invendibili il giorno seguente, sono in maggior misura verdura e frutta, al secondo posto i prodotti della panetteria e del banco gastronomia (sia salati che dolci), ma anche i latticini e naturalmente tutti gli alimenti della pescheria che non possono essere ricongelati. “A volte si chiama la Caritas per far venire qualcuno a prendere queste cose!” dichiara un commesso, un altro Supermercato preso in esame si è invece rivelato poco collaborativo. Nessun addetto alla vendita si è reso disponibile con le ragazze del Liceo, dichiarando di non essere autorizzato a parlare di certe cose, tipo la quantità dei prodotti invenduti, però le rassicura che tutto è spartito tra i dipendenti alla fine della giornata. La domanda che resta in ogni caso senza risposta durante le interviste è la seconda ed è la più importante: “Che cosa facciate per evitare gli

“sprechi”?” Ci sono dei piani precisi per evitarli? Gli addetti alle vendite in questo caso non sanno proprio cosa dire , lasciando le detective a bocca asciutta. Infatti, questo è un vero mistero! I supermercati continuano a rifornirsi in eccesso di cibo e non si sa perché? Possibile che non trovino il modo di aggiustare” il tiro” delle forniture quotidiane ?Chi può trarre vantaggio dal far diventare tanto cibo buono,spazzatura ? In Francia sprecare cibo è già reato da alcuni anni (reato di spreco), in Italia invece una legge è stata fatta nel 2016 Essa permette ai supermercati alcune soluzioni di “smaltimento “del cibo invenduto (ad esempio gli permette di regalarlo alla Caritas), ma non prevede alcuna pena a chi lo butta! Siamo quindi in alto mare! Manca ancora una vera legge che 1)regolamenti lo smaltimento delle eccedenze alimentari dei supermercati 2)imponga l’esistenza di una figura professionale responsabile “di piani di acquisto “ (cioè che si adoperi a non acquistare più cibo di quello che è abitualmente venduto) responsabile anche della gestione e dello smaltimento dei cibi in scadenza. 3)obblighi i supermercati a fare uno smaltimento differenziato. Noi della Siringa vogliamo “Zero-Spreco”!E voi ? Sofia Stopponi 1P, Giorgia Soriani 1P


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l Por Fesr (programma operativo regionale Fondi strutturali e di investimento europei) destina 356 milioni di euro allo sviluppo del territorio, ai quali sono stati aggiunti 56 milioni di euro da destinare alle zone colpite dal terremoto, per mettere in sicurezza scuole ed edifici pubblici. Il Por Fesr divide i soldi disponibili per assi prioritari (ricerca e innovazione, crescita digitale, energia sostenibile, ambiente e cultura, sviluppo urbano ed assistenza tecnica). Riguardo all'asse sviluppo urbano rientra l'agenda urbana cioè interventi fatti in 5 comuni più grandi dell'Umbria e con più problemi di inquinamento e traffico, che sono riferimenti per il loro territorio (Perugia,

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uccesso e stupore per la presentazione de “La Casa del futuro” inaugurata a Benevento. Tutti sappiamo quanto sia importante il risparmio energetico e la casa NZEB produce energia in modo autonomo e regola da sola le temperature esterne ed interne. I materiali sono isolanti, rispettosi dell’ambiente e l’energia elettrica è fornita da

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ncora una volta il progresso tecnologico rischia di provocare molti danni all'ambiente. L'argomento in questione sono le macchine a guida automatica. A primo impatto gli aspetti che emergono sono, sicuramente, la comodità che offrono al guidatore: infatti gli permettono di avere i vantaggi del prendere i mezzi pubblici, senza i suoi aspetti negativi, di rilassarsi, di occuparsi di altre faccende e persino di dormire; la riduzione del rischio di inci-

Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto). All'interno di questi 5 comuni, ognuno ha proposto alla regione alcune idee che potevano essere sviluppate. Perugia, è partita da un'agenda urbana con tante problematiche e tante idee. L'idea principale è stata quella di ricollegare due aree della città che oggi sono molto sconnesse, Fontivegge ed il centro storico. A Fontivegge, luogo di interscambio, si lavora sull'area urbana, per abbattere l'emissione di CO2. Se lo scambio è reso più facile, si invogliano le persone ad utilizzare i mezzi pubblici; l'Umbria è la seconda regione per tasso di motorizzazione (rapporto autopersone) dopo la Valle d'Aosta. Inoltre, Fontivegge è peri-

colosa e scomoda. L'obbiettivo è rendere più facile l'arrivo a Perugia e lo spostarsi da Fontivegge verso le altre aree della città. Si prevedono interventi come l'abbassamento del prezzo del biglietto, anche se la mobilità incassa molto meno della metà del prezzo totale ed il resto è speso in tasse. Verrà fatta una nuova biglietteria vicina al minimetrò più comoda, utilizzando materiali innovativi, in grado di assorbire la CO2 prodotta dal traffico. I pullman verranno spostati tutti nella zona del minimetrò ed i taxi si sposteranno sotto la palestra McFit. Arianna Ferrin 3E

pannelli foto voltaici. Un sistema geotermico garantisce il riscaldamento. Anche la domotica è stata curata in ogni aspetto e tutto, dalla illuminazione alla climatizzazione, può essere gestito da una centralina collegata ad un tablet. L’abitazione è stata progettata sotto la guida dell’architetto Giuseppe Peter Vanoli. Volete sapere il prezzo? Per una su-

perficie di circa 70 metri quadri il costo è circa 180000€. Prepariamoci quindi a “La Casa del futuro “, perché tutti i nuovi edifici privati dovranno avere queste caratteristiche dal 31 dicembre 2020. Insomma, un altro grande passo per vivere in armonia ed in equilibrio con l'ambiente! Carlotta Balucani 1P Rossella Salazar 1P

denti che a sua volta risparmia l'utilizzo di cinture di sicurezza e air bag,i quali aumentano il peso della macchina. Inoltre i veicoli automatici possono viaggiare a poca distanza tra loro e questi sono tutti elementi che favoriscono l'aerodinamicità. Allo stesso tempo questa condizione di agio rischia di sfociare in un abuso del veicolo che avrebbe un impatto negativo sull'ambiente, come ha dedotto l’Environmental Protection Agency, dichiarando che aumenterebbe-

ro molto i gas serra e quindi ci sarebbero grandi cambiamenti climatici. Infine il guidatore potrebbe impostare l'auto in modo che in sua assenza continui a viaggiare così da non dover parcheggiare Secondo il Department of Energy ci sarebbe infatti un incremento dell'utilizzo delle auto fino al 200%. Aurora Micci 1P, Rossella Salazar 1P


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n questi ultimi anni si sta assistendo ad un inquinamento sempre più massiccio dei mari e degli oceani (si stima che ogni anno si riversino negli oceani oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti). Per questo l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) attraverso il Programma Ambiente ha deciso di lanciare un’iniziativa nelle

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uanti di voi bevono caffè? Sono sicuro che molti hanno presente il fondo che si crea quando si usa una caffettiera. Assurdo ma vero, c'è qualcuno che ha pensato di sfruttare questi scarti come fonte di energia rinnovabile. L’idea è di Arthur Kay, 27enne inglese fondatore della BIO BEAN, azienda nata nel 2013, che sfrutta i fondi del caffè per fabbricare combustibili utilizzabili per le stufe pellet. Il procedimento per produrre combustibile inizia con una raccolta differenziata dei fondi di caffè, che vengono poi portati in strutture dove attraverso processi chimici sono pronti

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ornai a casa dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, mi dissero di far quadrare il bilancio di ecosostenibilità: l’ennesima inutile bega burocratica. Stanco, appena dopo aver cenato andai a letto e mi addormentai. Mi svegliai di soprassalto per il freddo in cui era piombata la stanza. Cercai di riscaldarmi con la coperta ma mi venne sfilata dal fondo del letto. Aprii gli occhi e la prima cosa che notai fu la finestra aperta. Con un

università chiamata #clean seas nel febbraio dello scorso anno. Essa si propone come iniziativa per sensibilizzare governi, società civili e privati nella lotta contro i rifiuti marini. L’ONU considera che entro il 2050 il 99% degli uccelli che sorvolano l’ Oceano avrà ingerito plastica e derivati mentre già ora sono a rischio più di

per essere utilizzati come combustibile. L’azienda segue questo motto: “non esistono rifiuti, soltanto risorse nel posto sbagliato” e la BIO BEAN ha grandi quantità di caffè da usare : la popolazione mondiale consuma in media circa 4,5 chili di caffè all’anno a testa, mentre per quanto riguarda i singoli paesi il maggior consumatore di caffè è la Finlandia , con ben 12 chili all’anno a testa seguita poi dalla Norvegia, Islanda, Danimarca, Paesi Bassi ecc… l’Italia si trova in tredicesima posizione con 5,9 chili all’anno. Queste enormi quantità di caffè non possono andare sprecate specie se ci si può ricavare

balzo saltai fuori dal letto. Non vidi nessuno, ma accanto a me era misteriosamente apparso un alberello , dal quale sentii uscire una voce - Io sono il bilancio passato, rappresentato da uno degli alberi che sarebbero cresciuti se tu non mi avessi falsato. Incredulo mi avvicinai e il piccolo pino iniziò a schiaffeggiarmi con i suoi rametti appuntiti e proseguì dicendo - Ora pagherai per le tue male-

600 specie marine. Quest’anno sono state premiate quattro idee tra cui il progetto Eggxellent (gli albumi delle uova verranno usati per produrre piatti e bicchieri) e Ecoboat ( piccole barche in plastica riciclata per i pescatori). Davide Casciarri 2F

combustibile. Questo business produce enormi vantaggi: innanzitutto la Bio Bean smaltisce il 10% dei fondi dei caffè britannici equivalenti a più di 500 mila tonnellate,rifiuti che andrebbero altrimenti sprecati; in oltre permette non solo una minore spesa di denaro, ma evita l’utilizzo di combustibili fossili limitando quindi la produzione di inquinamento. La BIO BEAN può e deve fare la differenza e speriamo davvero che questi scarti del caffè, possano davvero cambiare le cose in un futuro non così lontano. Riccardo Piselli 2G

fatte non appena smise di parlare riaprii gli occhi e mi ritrovai in una desolata pianura. Mi girai verso il piccolo pino con aria interrogativa, continuando a non capire. - Questo è il posto in cui sarei diventato grande, dove sarei potuto crescere, dove avrei potuto offrire riparo a tanti piccoli animali. Ma per colpa tua e tutti quelli come te il mio sogno si è distrutto ben 5 anni fa, quando l’intera foresta è morta a causa dell’inquinamento del-


le falde acquifere dalle quali prendevamo l’acqua per continuare a vivere. - Non capisco…come posso io aver ucciso tutti questi alberi? - Semplice. Falsando il bilancio di sostenibilità per tutti questi anni l’industria per cui lavori ha potuto continuare indisturbata a inquinare l’acqua di cui ci nutrivamo. Questo al posto di migliorare, limitare le emissioni e aiutare l’ambiente. - Non puoi dirmi questo. Io non conto nulla, eseguo solo gli ordini dei miei superiori. Non voglio essere messo sotto un ponte per quattro semplici alberelli. Arrabbiato, il piccolo pino mi saltò addosso e urlò: - anche se fossimo stati solo quattro alberelli, saremo stati molto più utili all’umanità di quanto lo sei stato te fino ad ora Mi buttò a terra. Quello che successe ha dell’incredibile. Invece che cadere semplicemente per terra mi ritrovai sdraiato nel letto e guardandomi intorno non vidi più il piccolo pino. Guardai allora la finestra, non più aperta e notai delle scritte in verde fosforescente – cambierai idea…questa sera sono solo il primo – mi guardai intorno in cerca dell’ alberello senza trovarlo. Continuai quindi a cercare per casa quando ad un tratto sentii una voce – Io sono il bilancio presente, rappresentato dall’energia che hai dichiarato di produrre con fonti rinnovabili…ma che sappiamo entrambi da dove viene. Terminata la frase un tonfo sordo e il lampadario mi precipitò addosso. Caddi a terra svenuto. Ripresi i sensi. Mi ritrovai sdraiato su di un fianco e ac-

canto a me notai una lampadina che iniziò a parlarmi e allo stesso tempo mi accecò con la sua luce sempre più intensa. - Pentiti - Cosa stai dicendo? - Pentiti - Ma di cosa dovrei pentirmi? - Pentiti…non te lo ridirò un’altra volta - No, di cosa? Non capisco. Vattene. La luce continuò ad aumentare. La lampadina iniziò a tremare, finché ad un certo punto esplose rompendosi in mille pezzi, lasciandomi in un buio straziante. Cercai di orientarmi nella stanza vuota. Ad un certo punto la stanza si illuminò e un forte calore iniziò ad invaderla. All’improvviso la voce della lampadina riempì la stanza vuota - Brucerai come le milioni di risorse fossili consumate dalla tua azienda. Sentirai lo stesso calore che il tuo pianeta sta vivendo a causa del tuo inquinamento….pentiti di avermi falsificato di nuovo anche quest’anno, anche se non hai ancora compreso il tuo ruolo in tutto ciò non significa che tu non sia colpevole In quel momento il calore si fece sempre più inteso. Mi rassegnai al mio destino iniziando a comprendere le conseguenze di ogni mia azione. CRASCH. Aprii gli occhi. Mi ritrovai nel mio letto e capiì di aver fatto solo un brutto sogno. Sentii del vento gelido venire dalla finestra, mi voltai e la trovai in mille pezzi. Scesi dal letto, vidi un mattone a terra con un messaggio avvolto attorno ad esso - noi siamo i bilanci futuri, rappresentati da tutti i lavoratori che ci rimetteranno dalle tue azioni – Mi sporsi dalla finestra e vidi

una folla radunarsi sotto la porta di casa mia che iniziò a sbattere sulla porta con tonfi sordi e secchi. Spaventato corsi alla porta di servizio, uscii e, senza nemmeno chiudere la casa, iniziai una fuga folle. Non sapevo dove andare ma a la folla mi caricò e mi trascinò per strada. Non capii dove mi stavano portando e, dal rumore che mi circondava, le uniche parole che riuscii a distinguere provenire dalla folla erano come un ritornello che mi rimbombava nella testa: se il bilancio continui a falsare e i diritti della terra a violare te la faremo pagare e l'ambiente nella tomba ti farà sudare finalmente riuscii a distinguere dove mi trovavo: il vecchio cimitero. Provai a dimenarmi, invano. La folla mi spinse in una fossa vuota e iniziò a sotterrarmi continuando a gridare quei pochi versi che mi stridevano in testa. La terra iniziò a coprirmi il volto e da qui tutto si fece nero. Piacere, sono Marco Conti, commercialista della “Broom motors”, una piccola azienda automobilistica. Tutto ciò è successo ieri notte, una notte non fredda ma che io ricorderò come gelida. Sono invaso dai sensi di colpa. Proprio per denunciare ciò che ho fatto vi racconto la mia esperienza, nella speranza di rimediare alle mie azioni e di far cambiare idea a tutti quelli che si disinteressano dell'ambiente e di come le conseguenze delle loro azioni vadano anche contro loro stessi. Leonardo Suvieri 4F, Mario Bucaneve 4F, Raffaele Bianco 4F


Perché è importante fare giornalismo ambientale: 

diventare un tutt'uno con il mondo in cui si vive

Non si parla di esperienze mistiche-oniriche-orgiastiche da fauni in mezzo alla natura come in un qualsiasi libro fantasy. Non si richiede nemmeno di saper riconoscere ogni impronta di animale o di arrivare dalle feci alla tana del lupo come se si fosse dei boy scout o come se lo spirito di Indiana Jones fosse entrato in voi. Però almeno una conoscenza base sul mondo in cui si vive, sul rapporto tra natura e lo sviluppo economico dell'uomo degli ultimi secoli e tutte quelle cose di cui si sente parlare ovunque ed ad ogni ora. Possono sembrare noiose raccontate così, ma con la curiosità di all'informarsi autonomamente facendo giornalismo ambientale tutto può sembrare più bello e almeno la volta dopo si può evitare la ramanzina del ambientalista di turno per aver fatto qualcosa di evitabile. Solo curiosità? Sicuramente no. Dalla curiosità nasce l'essenziale. Dall'indagine nascono comportamenti positivi per adesso e per il futuro. Insomma, vuoi bene a te stesso e al genere umano? Cerca di salvare il pianeta.

capire da soli che bisogna evitare gli sprechi d'acqua senza bisogno della spiegazione della maestra

Una volta che si è completata la ricerca della voglia di mettersi all'opera si può iniziare quella delle informazioni. Bisogna fare attenzione a come muoversi: il vivere in una società dove ormai ognuno parla di ambiente e se anche chi non sa niente prova a dare consigli sui giusti stili di vita può rendere il tutto più complicato. Bisogna riuscire a fare lo slalom come Alberto Tomba dei tempi d'oro tra tutte quelle false informazioni riuscendo ad arrivare al traguardo della verità , o l' aletheia come direbbero i greci. Una volta formata una cultura base si riuscirà facilmente anche a capire da soli quali sono gli atteggiamenti postivi e quali i negativi da tenere e il motivo. 

far capire alle persone che il riscaldamento globale non è un complotto delle industrie di ventilatori

Quando si avrà una conoscenza base abbastanza ampia si potrà tornare a parlare con tutte quelle persone che parlano senza sapere. Importante è lasciare stare gli pseudogiornalisti che si aggirano tra giornali, tv e radio come degli spiriti della disinformazione. Considerando che con loro la guerra è persa in partenza dato che non vorranno mai ascoltarvi convinti della loro idea, potreste provare a parlare con i vostri amici. Solo con il confronto con la gente, che può diventare anche un gruppo di persone piano piano molto più in grande rispetto agli amici, si potranno sentire quali sono gli errori che circolano nel mondo e cambiare, aiutandosi a vicenda, le proprie opinioni tendendo alla verità. Se al giorno d'oggi un dibattito civile è sempre più difficile da realizzare, si può puntare proprio sul giornalismo ambientale e la pubblicazione di articoli tesi ad informare un vasto numero di persone. Ovviamente prima vanno verificate le proprie conoscenze.

poter dire "ve l'avevo detto" in caso di eventuali apocalisse

Una volta che si è trovata la voglia di informarsi, ci si è informati e si è diffusa la conoscenza si può reputare praticamente completata la parte del giornalismo. Rimane però un piccolo tassello personale: l'orgoglio. Al giorno d'oggi, proprio perché la tutela dell'ambiente è sulla bocca di tutti come la caccia alle streghe nel medioevo, saper trattare questo argo-


‘ mento con autorità conferisce una certa aurea di rispetto. Probabilmente non vi farà arrivare ricchezza e fama, se questi sono gli unici due obiettivi della vostra vita, ma potrete allargare la vostra cerchia di conoscenze, di estimatori, di amici e di partner. Se al giorno d'oggi i soldi rendono bello, la cultura, soprattutto quella ambientale, ha iniziato ha superare il fascino dei cash. Per non parlare infine del gusto di dire ,con quel pizzico saccente "ve lo avevo detto" quando la situazione ambientale sarà ormai irrecuperabile. 

l'ambiente è la parola chiave del 21 secolo

Ormai l'ambiente riguarda tutto il mondo che ci circola intorno. Qualsiasi professione ti intessa fare o riguarda in qualche modo l'ambiente oppure sono rimaste solamente due persone a farla in tutto il mondo. Al di la della scienza, intesa sia come la materia scolastica che come quell'insieme di fisica, matematica e via dicendo, che viene facile da intuire come senza essa non si studierebbe neanche l'ambiente. SI parla di legalità che quindi entra in ogni attività autonoma che si vuole aprire, edificio che si vuole costruire o progetto che si vuole attuare. L'arte non prende più solo esempio dalla natura, ma ormai si immerge in essa come se fossero un'unica cosa quando si parla di arte per esempio moderna in America. Poi per finire si parla di economia, di tecnologie usate anche per studiare l'ambiente. Insomma, se non sei già dentro il mondo del lavoro e vuoi entrarci ti conviene prima capire come funziona l'ambiente e come poter proteggerlo da stupidi comportamenti nocivi. Gabriele Ripandelli 5D

Giornalisti Nell’Erba chiama e La Siringa risponde! Eccoci anche quest’anno per la nuova edizione, sempre presenti (e puntuali) con un nuovo fantasmagorico numero. Un grandissimo grazie ai nostri instancabili redattori che hanno scritto per questo numero, alcuni già pratici del premio, altri alla loro prima esperienza. Grazie anche a tutti gli altri redattori che anche se non hanno scritto niente per questo numero tengono alto il morale in redazione. Un grazie speciale alle professoresse Persichetti, Fardella e Belcastro: non ci stancheremo mai di ringraziarvi per il vostro fondamentale aiuto.


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