La pagina marzo 2007

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Se questo è amore

La neve gialla

Giampiero Raspetti

Fr a nces co Patr izi

Alcuni, giovanissimi, s’industriavano a catturare e torturare lucertole. Altri non si risparmiavano, in esperimenti molto poco ortodossi. Li vedevamo durante le pause refrigeranti delle nostre disfide calcistiche, giocate col pallone dai cento rattoppi o arrangiato con stracci e carta, nelle estenuanti partite che si protraevano anche fino a sei tempi regolamentari. Ma cosa sperimentavano i più piccoli? ... da quale piano del Grattacielo un gatto, violentemente sospinto nel vuoto, sarebbe sopravvissuto... da quale altezza sarebbe invece deceduto. Un chiassoso festeggiamento ci avvertiva della conclusione della prova.

Gli abitanti della regione di Omsk, nella Siberia occidentale, si sono risvegliati all’indomani del 2 febbraio con un’amara (in senso letterale!) sorpresa. I tetti delle case, le strade e i campi erano ricoperti da una fitta coltre di neve gialla, oleosa e maleodorante. Il direttore della protezione civile russa ha tranquillizzato i cittadini. I livelli di tossicità della neve sono nella norma - ha assicurato - l’unico parametro alto è quello del contenuto di ferro. La neve che ha ingiallito 49 villaggi in un’area di 1.500 chilometri sarebbe dunque innocua per la salute.

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Il b enesse re e l a viole nza Vi n cenz o Policr e ti Ai miei allievi diedi un giorno un compito: Immaginate di dover soggiornare su un’isola deserta e potervi portare solo 10 cose: quali portereste? Ebbene, su quell’isola furono portati stereo, cd, motorini, elettrodomestici; i più romantici portarono la foto del cane e i più pratici trapani elettrici, motoseghe e fornelli a gas; ma a nessuno, dico nessuno, passò per la mente che in un’isola deserta non c’è né elettricità, né benzina, né strade. Nessuno si portò i fiammiferi. Allora trasecolai; oggi purtroppo capisco. Tutto è cominciato con la macchina a vapore; vale a dire, con la nascita di una tecnologia diretta a togliere l’uomo dall’abbrutimento fisico e a restituirgli la sua dignità: Facciamo l’uomo a Nostra immagine e somiglianza. Riconoscere l’immagine di Dio nella miseria umana non sempre è facile. Da allora le invenzioni dirette a liberare l’uomo dalla fatica, fisica o mentale, si sono susseguite in progressione geometrica: dal vapore all’elettricità,

N° 3 - Marzo 2007 (43)

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Sveglia, ragazze! C laudia Manti l a cci Non è questione di essere o meno femministe, il femminismo ha fatto il suo tempo, ha combattuto le sue battaglie e ottenuto le sue conquiste. È questione che non bisogna essere propriamente delle volpi per rendersi conto che c’è ancora tanto da fare. Che non possiamo accontentarci di avere pari diritti, nella teoria, ma poi ritrovarci - in pratica - a

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Educazione allo sport

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La scuola e l’educazione

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UN TRENO PER AUSCHWITZ

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Narni MUSEO DI PALAZZO EROLI

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Terni MUSEO DIOCESANO E CAPITOLARE

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Testa e Croce L’intelligenza artificiale

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E gidio Pentira r o

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Testa Lo scorso anno l’Intelligenza artificiale ha compiuto cinquanta anni, essendo nata con questo nome il 31 agosto del 1955 negli US, al Darmouth College di Hanover nel New Hampshire, su una proposta di John McCarthy dello stesso Dartmouth College, di Marvin L. Minsky della segue a pag. 4

Terni e la sua favola

Luciana Notari

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Some Stars

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Racconti

Oreste e la cetra di Orfeo Francesco Borzini

Una volta era un gioco per bambini, ora la questione si fa tremendamente seria. La progressiva trasformazione dei tre inceneritori di Maratta da ricettori di biomasse ad attrattori di rifiuti di ogni tipo e da ogni parte d’Italia non può non scuotere le coscienze di tutti. Soprattutto in anni in cui

II compagno Oreste alla fine é tornato: indomito bandolero stanco, effige scolorita di un passato davvero lontano, apparentemente contento di continuare a recitare il suo ruolo. I compagni di Potere operaio sono diventati grandi e hanno fatto carriera: Cacciari, Mieli, Pardi e persino Gaetano Pecorella, avvocatone di Forza Italia. Hanno conquistato il potere (se non proprio tutto il potere come scandiva l’inno di Potop, almeno una buona parte), ma l’hanno tenuto per loro. E tu, compagno Oreste sei tornato per ripetere te stesso, senza ammettere che troppi secoli sono passati, che le utopie scadute sono buone solo per essere riciclate, frullate, mascherate e «arcutinate» in qualche libro di sicuro successo editoriale, come fa quel volpone di Toni Negri. Non ti illudere per questa vampa di celebrità nazionale: i media funzionano così, coltivano l’arte della nostalgia, ripescano personaggi bolliti per metterli in mezzo alla pista e farli ballare, come orsi da circo.

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La scuola e l’Obbligo Piero Fabbri Le parole nascondono spesso significati imprevisti, anche se l’imprevedibile è quasi sempre una limitazione solo delle nostre teste e niente affatto implicito nelle parole o nell’etimologia. Tanto per dire, anche un bambino di quattro anni è in grado di individuare una certa parentela tra l’antica parola crusca e la più recente cruscotto; segue a pag. 2

Arriva un container carico di... A l es s i a M e l a s e c c h e


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