La pagina marzo 2005

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A proposito di referendum

Sporco Komunista

Raffaela Trequattrini

Il gioco delle parti nella vicenda dei licenziamenti sembra funzionare alla perfezione: volevo licenziare, ci rinuncio, ma voi in cambio mi date energia a basso costo. Ovviamente faremo una centrale ad hoc. L’avevate già in mente? Uh, che bello! E il Ministero? Aveva già pronta l’autorizzazione? Ma pensa tu le combinazioni! In questo gioco dei bussolotti tutto sembra tornare. E invece no: c’è fior di trucco. Chi ha un interesse privato a fare comunque la centrale, non ce lo svelerà di sicuro. Per cui vediamoli insieme, questi inghippi. I) Le riassunzioni alla TK sono, con ogni evidenza, uno specchietto per le allodole. Anche se i posti di lavoro salvati durassero, Dio volesse, davvero fino al 2009, per quell’epoca la centrale non sarà ancora operativa, tanto più che alla sua costruzione verranno opposti tutti gli ostacoli possi-

L’anticonformismo era merce rara tra i giovani, molti dei quali sbavavano, proprio come ora, per il potere, qualunque forma assumesse. Odio anticomunista si respirava ovunque: la strada, la chiesa, la scuola. E nella mia famiglia, senza dargli però troppa importanza. Io ero l’orgoglio dei miei. Bravissimo a scuola, studiavo molto; frequentavo di tanto in tanto l’oratorio, entravo in chiesa. Mi ispiravo però a valori laici, ad alti ideali e il codice morale che s’andava formando proveniva in gran parte dalle letture classiche. La codardia altrui mi procurava imbarazzo e vergogna, in particolare quella di chi, a corto di risorse intellettive, esaltava virtù guerriere, condendole con scemenze mistiche, e si ammassava in gruppi di servizio, non all’etica o alla cultura, ma a privilegi personali o a padroncini vari. Così, manifestandosi frequentemente tali esempi di viltà, diventavo spessissimo rosso, in volto. Al ginnasio alcuni insegnanti recisero, alla radice, la mia passione per lo studio, che rifiorirà solo dopo la laurea. Al liceo cominciai a capire un poco di politica, non certo per stimoli surrettizi provenienti da uomini eccellenti, come gli amatissimi zio Arcangelo Petrucci, Preside carismatico, Dante Sotgiu o Piero Adorno, veri educatori e uomini pubblici comunisti, Domenico Marrone, mitico, alto quanto basta per raggiungere eccelse vette di cultura e d’umanità, Don Paolone, religioso amante dell’arte e della musica classica. Mai da loro un cenno ai partiti: non si mettevano in competizione, come facevano altri pupazzi, con gli studenti. Io fui l’unico ad opporsi pubblicamente ai vulnus culturali ed educativi di una violenta istruttrice di scienze che riduceva la disciplina a studio mnemonico di quantità spropositate di regole, nomi,

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di

I ricordi più belli della mia vita sono legati al contatto con la natura, fattore, secondo me, rigenerante per eccellenza del corpo e dello spirito. Ciò nonostante...... La natura, non sempre gioca a favore dell’uomo. Lasciamo perdere i fenomeni naturali devastanti come terremoti, trombe d’aria, tsunami e via dicendo; lasciamo perdere anche la storia di quel mio zio che ha fumato per una vita 100 sigarette al giorno, poi è morto, a 92 anni, in piena campagna, di shock anafilattico in seguito ad una puntura d’ape. Soprassediamo sul fatto che statisticamente un parto naturale presenta maggiori rischi di un parto cesareo. segue a pag. 2

Padri ricostituenti

N° 3 - Marzo 2005 (23)

Francesco Borzini

Buchi nella sabbia Sandro Tomassini

Guardando il volto rubicondo del Ministro Calderoli, viene da chiedersi se l’Italia di oggi, con tutti i suoi innegabili difetti, meriti davvero di avere un padre costituente di tal fatta. Ciò non suoni offensivo nei confronti del pragmatico senatore padano, persona concreta e battagliero Vice-Presidente di Palazzo Madama, ma poco incline alla riflessione sui massimi princìpi dell’Ordinamento Costituzionale e assai lontano dalle raffinate elaborazioni di un Hamilton o anche solo di un Calamandrei. Il clima complessivo da cui è nata la grande riforma, però, lascia davvero sconcertati. Il dibattito nell’Aula del Senato della Repubblica è stato sbrigativo e contingentato manco si dovesse votare l’ennesimo decreto mille-proroghe e non il testo fondamentale del nostro vivere associato.

Un misconosciuto poeta contemporaneo, Ernesto Ragazzoni, il quale ha trovato solo in Gasman e Riondino attenta estimazione e la cui salace ironia avrebbe invece meritato maggiore fortuna, ha dedicato una gustosa poesia a quelli che esprimono il massimo del loro talento nel fare buchi nella sabbia. Guardando certi personaggi di oggi che altro in effetti non sanno esprimere, penso che l’evoluzione dell’uomo sia sostanzialmente un dogma, una verità assoluta e non dimostrabile. Ad onta, infatti, di una supposta crescita intellettuale e sociale, vedo sempre più spesso e in diversi campi, gente che si diletta, appunto, ad eseguire dei bei buchi nella sabbia. Ci sono ad esempio quelli che criticano per scelta di vita, perché si sento-

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A PAGINA 5

Monica per un sorriso

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Monaldo de’ Paradisi

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La Cappella Paradisi Chiesa di S. Francesco Terni

8-9 La perduta decorazione pittorica dell’Eremita di Cesi 10 La Pentecoste nel museo civico di Calvi dell’Umbria 11 Martina l’ochetta di Lorenz 14 lepagine.doc

L’acciaieria e la centrale Comitato Contro la Centrale

Giampiero Raspetti


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