Film n.10 aprile/giugno 2020

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pensarci e La felicità è un sistema complesso) presentato a Cannes 2018 nella sezione Quinzaine des Realisateurs e vincitore del premio Label di Europa Cinémas come miglior film europeo, il modenese Gianni Zanasi ha sottolineato la “fatica di ridare cittadinanza dentro di noi alla complessità dei sentimenti, al mistero imprevedibile del sentire quello che non c’è”. Il film non parla di religione e di culto mariano. L’apparizione della Madonna è un mezzo usato dal regista per parlare dell’irruzione di qualcosa più grande di noi nel quotidiano. Qualcosa in grado di darci una forza grandissima, il coraggio per affrontare le difficoltà, per ribellarci a giochi sempre più coercitivi e a vecchie logiche. Per arrivare a ritrovare la bellezza, per guardare con occhi nuovi il mondo che ci circonda cogliendone tutta la magia. Per vedere di nuovo una luce nel cielo, come nella bella scena d’apertura che richiama l’infanzia della protagonista. Ecco la luce, elemento alla base dello svelamento della grazia divina, della sottrazione del mistero, ma anche l’elemento costitutivo del

cinema. Luce, Lumière, cinema, visione: il loro collegamento è carico di significati e per questo che sia un film a parlare di una visione straordinaria acquista un peso ancora maggiore. La protagonista di Troppa grazia si chiama, non a caso, Lucia, nome derivato dal latino ‘lux’ ossia luce, una donna luminosa, lucente, la santa protettrice, com’è noto, della vista. Al primo sguardo una commedia surreale, Troppa grazia è in realtà un film complesso che mostra l’irruzione del soprannaturale come un bisogno sempre più forte per gli uomini e le donne del nostro tempo. Questa volta il soprannaturale è incarnato da una Madonna molto umana, una donna che sa essere concreta e perfino severa. Il significato di questa apparizione è frutto di una profonda frustrazione verso un presente che non fa altro che ribadire se stesso. La geometra spaesata e dalla vita difficile resisterà con ostinazione perché questa Madonna è portatrice di “assoluti etici difficili da gestire nella vita quotidiana: il suo richiamo alla verità è in fondo un invito a non cercare sempre sotterfugi e a perseguire

la via di un confronto più diretto con se stessi e con gli altri”. Questa Madonna non è quella dei testi sacri ma “la Madonna di Lucia”, come ha sottolineato lo stesso regista, “una parte di Lucia che proviene dalla sua infanzia ed è arrabbiatissima con lei perché ha smesso di credere, di immaginare, di innamorarsi. Ed è stata sopraffatta dalla sfiducia e dalla fatica di vivere”. Questa particolare ed umanissima Madonna richiama quella “capacità di credere” propria dell’infanzia e che Lucia ha soffocato per tanto tempo. Una Alba Rohrwacher inedita, luminosa e capace di suscitare perfino qualche risata, regala una prova convincente nei panni della protagonista di un film pieno di simboli in cui si ride, ci si arrabbia, ci si commuove, lasciando libera espressione a una complessità di sentimenti rara. Accanto a lei, un gruppo di bravi attori: da un convincente Giuseppe Battiston, a un misurato Elio Germano, fino all’enigmatica Hadas Yaron nei panni della Madonna. Elena Bartoni

di Emanuele Imbucci

MICHELANGELO - INFINITO

Origine: Italia, 2018

L’artista Michelangelo è quasi alla fine dei suoi giorni ma il suo racconto, visivamente parlando, si svolge in un tempo e in uno spazio metafisico, quello della narrazione della sua vita. I racconti di Michelangelo infatti anche se seguono un ordine cronologico, presi singolarmente, risultano atemporali e privi di contesto; anche se la pellicola si autodefinisce un ibrido tra documentario e fiction, la sua identità “sperimentale” e il suo tono sono quelli tra il docu-

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mentario, il teatro e la tv: a livello di immagine si intervallano dei momenti di racconto dove però Michelangelo/Loverso molto di rado è inserito come personaggio. Un sistema di narrazione misto che segue comunque l’ordine temporale dell’esistenza di Michelangelo e delle sue opere che parte dalla scultura fino alla pittura per poi ritornare alla scultura. Le opere descritte andando in ordine di citazione sono la Madonna della Scala, la Centauromachia, il Bacco, la Pietà, il David, il Tondo Doni, il Tondo Pitti, la Batta27

Produzione: Sky, Magnitudo Film Regia: Emanuele Imbucci Soggetto: Cosetta Lagani Sceneggiatura: Emanuele Imbucci, Sara Mosetti, Tommaso Strinati Interpreti: Enrico Lo Verso (Michelangelo Buonarroti), Ivano Marescotti (Giorgio Vasari) Distribuzione: Lucky Red Durata: 93’ Uscita: 4 ottobre 2018

glia di Cascina, le statue per la sepoltura di Giulio II, il Mosè, il Giudizio Universale, la tomba di Lorenzo de Medici, la Cappella Sistina, la cupola della Basilica


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