Jug n 56_JUG new 20/09/12 11.44 Pagina 25
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A cura di Paola Berton
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Hoopdance
ai vi sto un mez . Avete m zo ce rc h i o rc h i e c o? n u Ad un certo punto della mia P e om vita, quando pensavo di aver raggiunto quello uò d c ars è à ic rit stato comunemente denominato maturità, ho sentito la he e v a mancanza di qualcosa. Cercavo qualcosa che mi facesse divertire abb L o e rilassare… e che fosse semplice! È così che sono stata stregata dall’hu- iat st e co la hoop. Oltre all’innegabile beneficio fisico, quello che più mi è piaciuto da subito è stato il poter sfogare e incanalare le mie emozioni nel movimento e nella danza, in qualcosa con cui potevo esprimere me stessa e lasciarmi andare. Danzare con il cerchio dà un senso di protezione e delimita lo spazio vitale in cui sentirsi liberi da qualsiasi condizionamento: ottimi motivi per i quali ho deciso di dedicare il mio tempo alla diffusione di questa pratica. Quando si pensa all’hula hoop la nostra mente ci riporta agli anni ‘50 e alle pin-up americane che ancheggiavano con short colorati, simboleggiando una libertà fino a pochi anni prima impensata. L’uso del cerchio invece risale a centinaia di anni prima. Si trovano prime tracce di hula hoop nelle antiche civiltà greche ed egizie dove veniva usato come attrezzo ginnico godendone i molteplici benefici derivati dal suo utilizzo. Anche i nativi americani praticavano e praticano ancora oggi l’hoopdance per celebrare la bellezza del mondo e della Madre Terra. La figura del cerchio, senza fine nè inizio, simboleggia il ciclo stesso della vita in cui tutto finisce e tutto ricomincia in un ritmo armonico: il ciclo delle stagioni, del giorno e della notte, della nascita e della morte. La storia della hoopdance, per come viene intesa oggi, è relativamente recente. Da una quindicina di anni la riscoperta dell’hula hoop ha portato ad una pratica che combina principi della danza, della ginnastica artistica, della giocoleria e del circo, uniti in un nuovo modo di liberare la propria arte all’interno di una forma perfetta. Oggi vengono utilizzati cerchi più grandi e molto spesso più pesanti dei normali hoop da bambini; in generale lo stile personale di danza influenza in modo radicale diametro e peso dell’hoop. Sempre più usati nelle performance anche i fire hoop e led hoop che permettono esibizioni in cui il movimento del fuoco o della luce seguono in modo sinuoso e armonico le linee del cerchio. A differenza di altre discipline in cui le sequenze dei movimenti e dei trick sono dettate da regole precise, nell’hoopdance viene lasciato largo spazio all’improvvisazione e alla sperimentazione: il grande range di possibili transizioni e la vasta scelta di trick con uno o più hoop permettono di sviluppare uno stile personale e unico. Per distinguere i vari stili di hooping, vi rimandiamo su jugglingmagazine.it > circo contemporaneo > innovazione e arti circensi > hoopdance alla visione dei video correlati degli hooper che hanno contribuito a definire l’hoopdance moderna. Una citazione particolare va a Anah Reichenbach (aka Hoopalicious), considerata la madre della hoopdance contemporanea. Da 15 anni insegna e si esibisce portando in tutto il mondo l’hoop revolution ed è una delle migliori rappresentanti dell’essenza dell’hoopdance, dove il cerchio rimane solo uno strumento a cui il corpo dona il moto scandito dal ritmo della musica. Sono in continua crescita anche il numero di stage, workshop e retreat dove i pionieri di questa pratica insegnano e condividono la loro esperienza. In Europa oltre all’EHC segnaliamo UKHG (shropshire Uk), SWhoop (Bristol) e l’Italian Hoop Connection (Italy), veri e propri retreat dove condividere questa passione tra momenti di divertimento e relax.
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