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Festival Internazionale di Villa Adriana Tivoli w w w. a u d i t o r i u m . i t Le Cirque Invisible a cura di Giorgio Enea
foto di Francesca Tecardi
Dopo molti anni di assenza da Roma, “Le Cirque Invisible” di Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée ha inaugurato la quinta edizione del festival. Un evento che è stato un ritorno a casa per la coppia di artisti che ha dichiarato nel programma di sala di sentirsi da sempre
figlia Aurelia, quando ha voluto dedicarsi agli studi e lasciare il circo di famiglia, ha scelto Roma per il suo esilio, non Parigi o Londra. Con questa gioia nell’esibirsi di nuovo a Roma si sono presentati a chi li ama e attendeva da anni e a chi, incuriosito, è andato a vederli per la prima volta. Quattro repliche tutte esaurite dove Victoria e Jean Baptiste hanno rimesso in scena il loro circo immaginario e meraviglioso, uno spettacolo che come affermano loro stessi è sempre lo stesso ma sempre in divenire. La stessa fantasia che ogni sera diventa reale da quarant’anni in un teatro diverso, con un pubblico diverso, con numeri diversi. Lo stesso sogno che si avvera ogni volta, un circo surreale poetico visionario magico che suscita incanto, stupore e meraviglia grazie a un’arte immensa frutto di una ricerca continua, un’arte di precisione che mira all’essenziale, all’emozione pura. Sia che Jean Baptiste faccia il mago clown o componga un surreale tableau vivant, sia che Victoria cammini sul filo a testa in giù o attraverso l’arte dell’object trouvé si trasformi in animali e mostri immaginari, entrambi con la loro sensibilità stravolgono la vecchia tradizione circense e le sue rigide regole, i suoi attrezzi e numeri ormai desueti dando vita a una estetica più vicina all’immaginario contemporaneo. E così in due ore di
romana, di avere un rapporto privilegiato con la capitale, avendo in passato ormeggiato il loro carrozzone dietro il Teatro Tenda di Carlo Molfese a Piazza Mancini, al Teatro Eliseo e per molti anni al Teatro Vittoria ai tempi della direzione artistica dell’illuminato e infaticabile Attilio Corsini. Tanto che la
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spettacolo densissime numeri di magia, giocoleria e clownerie diventano un mezzo per esprimere poesia e ironia insieme, per esplorare territori sconosciuti della fantasia, del nonsense, dell’inconscio, per creare un mondo capovolto dove gli oggetti prendono vita, colombe, conigli e oche appaiono all’inverosimile conquistando la scena e divenendo a loro volta i protagonisti, l’uomo diventa marionetta e viceversa, una tuba gigante emette un flebile fischio, bolle di sapone emettono note musicali, le scenografie si animano, le biciclette si trasformano in creature alate, il palcoscenico si trasforma in un teatrino di marionette, un tessuto diventa una maschera che si trasforma in un grande chapiteau e così via in un susseguirsi inarrestabile di colpi di scena. Ripercorrendo la storia del Cirque Invisible narrata nel bellissimo libretto pubblicato nel 2007 dalle edizioni Le Carnets du Rond – Point si ritrovano le origini del “nouveau cirque”. Le prime esperienze teatrali del “figlio dell’utopia” Jean Baptiste Thierrée con Jean-Marie Serreau, Roger Planchon e Peter Brook. Quelle cinematografiche con Alain Resnais, Jacques Baratier, Federico Fellini. Il 1968 e la rivoluzione personale che coincide con l’interesse per il circo. L’incontro con Alexis Gruss Senior, direttore de “Le Grand cirque de France” di cui diventa il confidente e con il quale inizia a concepire
l’idea di “un nuovo circo, innovatore da tutti punti di vista, fantasmagorico, rinnovato nella musica, nei costumi, nello spirito”. Il lavoro con i malati mentali della clinica “La Borde” e l’incontro con Felix Guattari. L’incontro e il sodalizio artistico con Victoria Chaplin, attrice, ballerina e musicista classica. Il debutto del Cirque Bonjour nel 1971 al Festi-
val d’Avignone, grazie a Georges Goubert e Jean Vilar, un vero e proprio circo moderno con le sue fiere, due orchestre e trenta o quaranta artisti. E dal 1974 l’idea di creare un circo più leggero insieme ai figli James e Aurélia, Le Cirque Imaginaire che diventerà nel 1990 il Cirque Invisible.