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Complicité
ralezza, mettendo al centro del progetto i desideri e gli impulsi di ciascuno, l’incontro nelle differenze dei loro sogni e pensieri, oltre che delle diverse competenze artistiche. Il risultato di questo percorso votato a mettere in luce le relazioni spaziali e narrative tra i partecipanti
attraverso giochi, colori e performance tecniche, è un’affermazione dei linguaggi corporali dell’artista circense e dell’attore, espressi attraverso immagini, suoni e sensazioni nati per coinvolgere lo spettatore. Sovrasta la scena una grande e spettacolare struttura illumi-
lo molto intellettuale, pieno di rimandi metaforici, ed eravamo alla ricerca di uno spettacolo che non si caricasse di sovrastrutture concettuali, il cui perno fosse la ricerca del movimento, il non-sense. Volevamo qualcosa che respirasse, da qui il titolo, che ci permettesse di rimanere entrambi il più possibile insieme sulla scena, intenti ad esplorare le combinazioni tra i due attrezzi, andare aldilà delle tecniche tradizionali per mettere insieme questi due attrezzi in figure partecipate. Una ricerca che poi ha generato in completa autonomia anche una sua drammaturgia dai colori e le atmosfere particolari. Il desiderio di lavorare insieme nasce sicuramente anche dalle caratteristiche simili degli attrezzi, dove la rotondità è la cifra principale, ma più fortemente da un'intesa umana e artistica che ci avvicinava. Ci accomunava anche la ricerca costante di elementi di disequilibrio, considerato che con la sfera d’equilibrio e la ruota non si può stare mai fermi. Siamo autoprodotti, senza sovvenzioni, con il solo aiuto della scuola di circo dei genitori di Maxim. Il padre di Maxim era insegnante di educazione fisica ma 20 anni fa ha lasciato la professione e ha messo su una scuola di circo.
Piano piano, partendo dai corsi per bambini ha costruito una scuola di circo amatoriale. Maxim è nato in questo mondo e a 7 anni faceva già la sua tournè con i geni-
www.catastrophe.be/complicite
Coprodotto in Belgio dal Créahm-Bruxelles e dall’Espace Catastrophe, centro di ricerca e creazione, “Complicité” è uno spettacolo di ampio respiro, ampiamente supportato da importanti istituzioni locali e nazionali, frutto di un lavoro durato tre anni, dal 2007 al 2010. La sua particolarità è quella di presentare in scena un’equipe artistica composta da 18 persone, sette artisti professionisti - un musicista, un acrobata, un giocoliere, un equilibrista, un break-dancer, due attori - e undici disabili mentali. Durante il periodo della realizzazione dello spettacolo hanno tutti lavorato fianco a fianco, creando delle complicità nate dall’approccio fisico e naturale di tutti alla scena e alle tante discipline toccate, il teatro, la danza, la capoeira, la musica e le arti circensi. Sotto la direzione di Cathérine Magis, direttrice dell’Espace Catastrophe di Bruxelles, affiancata da tre consiglieri tecnici professionisti del teatro, il gruppo ha lavorato all’incontro con natu-
Circocentrique Respire intervista a Alessandro Maida e Maxim Pythoud
La compagnia Circocentrique nasce dall'incontro di noi due, prima all'ESAC, dove eravamo nella stessa classe, e subito dopo nel corso di un progetto di creazione durato 5 mesi che ci vedeva coinvolti in tre attori e un regista. Un'esperienza non completamente riuscita che è però servita a farci capire meglio in quale direzione volevamo proseguire la nostra ricerca artistica. Ci siamo impegnati in un processo di creazione, ospitati in Svizzera dalla scuola di circo dei genitori di Maxim, e culminato poi nello spettacolo andato in scena qui a Mirabilia. Venivamo da un'esperienza di uno spettaco-
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