Jug n 51_JUG new 20/06/11 16.00 Pagina 30
Giullari Senza Frontiere Tanzania
foto di Roberta Badiali, Leo Morganti e Stefano Catarinelli
A cura di Fabrizio Rosselli “Frizzo” e Lucio “Conte Schippa” (un diario di viaggio è invece pubblicato su www.jugglingmagazine.it > juggling magazine extra > escapades > giullari senza frontiere 2011)
Giullari Senza Frontiere (GSF) è un progetto a carattere umanitario che da oltre un decennio porta spettacoli di teatro di strada in giro per il mondo. Quest’anno, dopo l’avventura etiope dell’anno scorso, si torna in Africa, aiutati anche dall’ambasciata, che per la prima volta rilascia addirittura un documento ufficiale dove si attesta la nostra esistenza! Ancora una volta sapori, odori, colori e tempi africani ospitano i GSF che, in formazione numerosa, sbarcano in Tanzania con pantaloncini, magliette e buonumore. All’esclamazione Karibu’ Sana (Benvenuti) e sotto un caldo torrido vengono accolti subito con amore da questa bellissima terra. Bambini piccoli che corrono per le strade, altri più grandi si avviano verso la scuola; gli adulti passeggiano, qualcuno va a lavorare, altri sostano sotto un albero approfittando dell’ombra. Le donne cucinano ai bordi delle strade o camminano portando con facilità ed eleganza oggetti in equilibrio sulla testa... come perfetti giocolieri... ma invece di clave e palline portano cesti di frutta, borse e qualcuna anche una catasta di legna! Casualmente, grazie alla buona onda, incontriamo subito Matteo, capo progetto della ONG “Oikos” che ci invita a Mkuru dove l’ONG ha una delle sedi. Da qui prende via il tour africano che tra scuole, piazze, orfanotrofi e altre situazioni metterà in atto più di 60 spettacoli, tutti ricchi di forti emozioni e momenti indimenticabili, tra cui un esibizione in un tempio indiano che finisce con la benedizione per tutti i GSF! Dopo alcuni spostamenti sette di noi si dirigono al centro della Tanzania, fermandoci in un villaggio chiamato Kongwa, a pochi km da Dodoma, e ospiti di Valentina, una ragazza conosciuta durante il viaggio dello scorso anno e impegnata con la ONG “LVIA”. A Dodoma conosciamo anche Nino e Giovanna, che vivono qui da 15 anni, gestiscono la casa di accoglienza “Shukurani” e sono di aiuto a diverse scuole. Grazie a loro e alla “Shukurani” portiamo in strada uno spettacolo decisamente diverso e coinvolgente, oltre ad esibirci in diversi villaggi come Kigwe e Bahi. È sempre interessante vedere le differenze di umorismo nei vari paesi. Qui funziona un umorismo molto semplice e chiaro, quasi primordiale; il pubblico apprezza l’espressione corporale, il gioco tra di noi e la musica dal vivo. È impressionante come certe “banali” gag riescano a scatenare delle grosse risate e a volte, dei veri e propri sconvolgimenti di folla.. magari per un bacio dato ad una ragazza locale o per un semplice movimento di bacino! Anche per questo impariamo subito un po’ di Swahili, che ci aiuterà per coniare gag linguistiche e presentare il gruppo e il progetto che portiamo in giro. Il pubblico è molto ospitale e sorridente, ma superstizioso, e davanti a trucchi come il finto pollice o la produzione di carta in bocca si vedono intere fette di gente distaccarsi ed allontanarsi dal cerchio, mentre di fronte alle sfere di cristallo le facce rimangono incredule e stupefatte. Non per altro, quest’isola, un tempo veniva soprannominata la patria della magia nera! Comunque l’energia ed il messaggio che i GSF portano in giro è talmente chiaro e gioioso che anche un pubblico così superstizioso alla fine sorride e si rilassa.
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
Il viaggio si divide tra isole ed entroterra. Passando per il Nord dove ha sede il famoso Kilimanjaro e dove risiedono molte tribù Masai, con i quali i Giullari condividono una delle più belle esperienze della spedizione. In una serata al loro villaggio ci si ritrova, simpaticamente, in una sfida spettacolo tra noi e loro… mentre una luna piena accucciata sulle nevi del Kiljmangiaro faceva da cornice. Si passa per il centro con paesaggi fitti di Bao Bab, cibo, musica, danze, affabilità della gente e viaggi lunghi e tortuosi su strade sterrate. Ad Iringa incontriamo Pierino, membro del “Doctors in Africa – CUAMM”, grazie a lui facciamo il primo spettacolo in ospedale. Sempre ad Iringa incontriamo casualmente Mama Robin, una donna belga sposata con un uomo africano di origini greche, che ci invita a fare spettacolo nel suo villaggio in cambio di trasporto, moussaka e feta. Eccoci quindi il giorno dopo a Nziri, prima nella scuola primaria e poi su invito del sindaco anche nella piazza del villaggio. Intanto, a Stone Town è iniziato il festival musicale più importante della Tanzania. Non possiamo perderlo! Riusciamo a partecipare