Jug n 51_JUG new 20/06/11 15.57 Pagina 15
Manel Sala ‘Ulls’
La scuola Flic a Trapezi
2002 ha abbandonato il progetto (anche se si è poi riposizionato organizzando ora un Trapezi di dimensioni più modeste). Per altri versi non si è riuscito invece a concretizzare la volontà di proiettare la Fira in altre sedi (Cubelles, Lleida e Vila-seca).
Con l’obiettivo di raggiungere tutti i tipi di pubblico, Aspa e Miralta hanno con successo selezionato gli spettacoli distribuendoli nelle diverse aree di Reus: le performance più popolari nelle strade e nelle piazze per il grosso pubblico; le proposte più sperimentali, avanguardiste o scenotecnicamente complesse erano allocate nei teatri di Bartrina e Fortuny, e gli spettacoli intimisti e di piccolo formato nel teatro di Bravium. Gli spettacoli sotto chapiteau si trovavano nel Parc de Sant Jordi, mentre il pubblico più giovane e nottambulo si coccolava a La Palma, un amabile spazio all’aperto, dove di formavano code già un paio d’ore prima dello spettacolo. E nemmeno sono mancate le attrattive
e per tutti i gusti. Infine va evidenziato, considerata la densità di persone con la quale Trapezi affolla le strade di Reus, il senso civico e il rispetto che hanno sempre caratterizzato l’evento: non si sono mai registrati scontri o vandalismi di nessun tipo. Un ulteriore merito a favore del team direttivo e organizzativo.
Tjerk Van Der Meulen
Tipologia degli spettacoli
peculiari della fiera, da circo o paracircensi del RRR (Reus Rincon de la Risa). Tutto questo senza dimenticare la “caldera”, posti come il Cafè I Circ, coordinato a suo tempo da Circ de les-Musaranyes, o l’attuale El Covador sono stati una prima piattaforma internazionale per gli studenti delle scuole del circo di vari paesi. In breve, un’offerta molto varia
Il festival Trapezi è un punto di riferimento importante nel mondo dell’arte circense: più di cento compagnie, mille artisti e cinque giorni di spettacoli, conferenze e concerti, e come obiettivo la diffusione dell’arte circense, lo scambio multiculturale dei linguaggi, la ricerca poetica. Gli organizzatori, quando non sono in tournée con la loro compagnia Escarlatta Circus, viaggiano alla scoperta di nuove forme, espressioni o linguaggi artistici da inserire nel programma del festival. Di qui l’interesse anche per la valenza artistica, pedagogica e di ricerca della nostra scuola. La partecipazione a Trapezi è stata per noi in questo senso il coronamento di un lungo cammino che in questi 9 anni ci ha permesso di formare più di 250 ragazzi provenienti da tutto il mondo e di produrre più di 12 spettacoli. Proprio per questo la Flic ha deciso di presentarsi a Trapezi con una compagine numerosa e un ventaglio di proposte molteplici: 5 repliche dello spettacolo di Fine anno “Bac” diretto da Roberto Magro e musicato dal vivo da Laurent Delforge e Pino Basile; 3 repliche di “Historiès intel-actuales” evento inaugurale diretto da Roberto Magro e Roberto Olivan con la partecipazione di 6 ex allievi della Flic insieme ad altri giovani artisti; 2 repliche dello spettacolo Covador, in collaborazione con le scuole Rogelio Rivel di Barcellona e Carampa di Madrid, diretto da Alba Sarraute; 3 repliche dello spettacolo “Capas” della compagnia italo spagnola Eia, spettacolo che vede la Flic coproduttrice e Roberto Magro cocreatore della composizione scenica; 3 repliche dello spettacolo “Cabaret” nel quale erano presenti come artisti nostri due ex allievi, ora insegnanti, Erika Bettin e Daniele Sorisi. E così via cielo, via terra e via mare, circa trenta allievi ed insegnanti sono arrivati a Reus. L’accoglienza impeccabile dal punto di visto umano e professionale e la completa disponibilità di tecnici ed accompagnatori ci hanno permesso di sentirci da subito immersi in un’avventura artistica ed umana forte. L’entusiasmante reazione del pubblico, dei programmatori e degli altri artisti presenti al festival, ha reso poi il soggiorno artistico dei nostri ragazzi un momento di grande emozione. Ricorderemo ancora a lungo l’eco degli applausi alla fine degli spettacoli e quel famoso sabato di pioggia in cui i nostri ragazzi hanno voluto comunque esibirsi di fronte al pubblico improvvisando, under the rain, creando un momento inatteso: generosità e follia uniscono chi del circo ha voluto farne una scelta di vita e chi come spettatore cerca nello spettacolo una sorpresa, un’emozione da portare con sè per sempre.
j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 51 g i u g n o 2011
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