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Convention di Giocoleria della Brianza
Kagu www.kagu.cz
Il mio nome d’arte è Kagu, dal nomignolo con cui mi chiamava mia sorella quando ero piccolo, ma il mio vero nome è Vaclav Peca. Vengo dalla Repubblica Ceca, ho 14 anni e ho conosciuto la giocoleria nel giugno di 5 anni fa. Ero con mio padre ad una serata dove si esibiva un giocoliere, mi piacque così tanto che quando tornai a casa rovistai tra i giocattoli e tirai fuori 3 palline. Con un piccolo aiuto da internet in una settimana imparai la cascata, e in città cominciai a frequentare una palestra giocolieri dove appresi i primi trick. Sono trascorsi pochi anni da allora, ma mi esibisco già
sui palchi e arrivano i primi ingaggi. Frequento a scuola l’ottava classe e una scuola serale d’arte, ho inoltre altri hobby, come disegnare, giocare a tennis e suonare il piano. Amo la musica, e quella che accompagna le mie routine viene da un’orchestra di ottoni della città, che un giorno mi hanno invitato a giocolare durante un loro concerto. Non pratico altri sport ma c’è sempre tanta giocoleria nella mia vita. Mi alleno almeno 3 ore al giorno, e i miei allenamenti sono sempre diversi. La giocoleria ha cambiato molto la mia vita, sono diventato popolare in repub-
blica ceca, faccio molte esibizioni in televisione, ho incontrato tante persone, viaggiato tanto, ma per ora non mi sono mai esibito sotto un tendone, forse perché il circo di tradizione non mi appassiona. C’è molta differenza dai primi anni in cui giocolavo. Ora sono in tanti a conoscermi, mi sento più responsabilità addosso, l’allenamento diventa sempre più strutturato, e più difficile. Per programmare gli allenamenti navigo molto sul web e prendo ispirazione dai giocolieri che mi piacciono. Uso bean bag di 5/6 cm, da 115 gr, ma comincio a desiderare qualcosa di più pesante, per
rendere le traiettorie più pulite. Al WJF ho incontrato una produttore di bean bag e mi sono fatto dare gli involucri per poi riempirli con materiale leggermente più pesante, per cui ora uso palline della stessa grandezza ma 15 grammi più pesanti, e mi trovo bene. Ho anche provato palline russe, palline fatte in casa, stage ball, ma mi piacciono quelle che uso ora e non sento la necessità di cambiare. Ora mi sto preparando per il prossimo WJF. Questa volta, dopo il terzo posto al WJF5 Juniors Sponsorship Competition e il secondo al WJF6 Sponsorship, vorrei salire più in alto sul podio.
Convention di Giocoleria della Brianza
Poppi
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
poppi-juggler@live.com
Salah Jalkh
Potrebbe suonare un po’ strano, ma Poppi, il nome del personaggio che interpreta questo numero, è come venivo chiamata quando ero bambina. Dentro di me, infatti, vedo la giocoleria come una seconda infanzia. Anche per questo, non ho e non ho avuto voglia di frequentare, o meglio provare ad entrare, in qualche scuola di circo. Credo che viaggiare, fare spettacoli in strada, seguire workshop e conoscere gente sia per me una sorta di formazione in cui mi sento più libera di gestire orari e tabelle di marcia senza alcuna impostazione prestabilita, anche se questo richiede forse ancora più impegno e determinazione. Mio malgrado ho scoperto un po’ tardi questo “mondo” fantastico (eh si i prossimi sono 23
LB
DT
anni!) e dovendo ancora finire l’università, va da sé la poca voglia di didattica… In quanto all’antipodismo, le clave sono sempre state il mio attrezzo preferito, e nella mia testa ho sempre idealizzato una giocoleria che comprendesse tutto il corpo, piedi compresi, in unione al movimento (obbiettivo lontano per ora…) senza tralasciare il
clown e l’importanza del personaggio. È chiaro, sono ancora in piena ricerca ed adoro questa fase. Devo anche riconoscere in Leo Cristiani (amico e compagno Buskers Pirata) ed Emilia Tau grande fonte d’ ispirazione iniziale. Un altro vantaggio è stato che l’antipodismo non necessita di spazi ampi ed alti per essere praticato. I progetti per il futuro riguardano l’immediato, non sono mai stata in grado di fare progetti a lungo termine, e in questi rientra continuare il lavoro sul personaggio e la routine di Blurg, il solo di antipodismo, modificare lo spettacolo in strada, superare gli ultimi esami e laurearmi. C’è inoltre l’embrionale idea per un numero di passing, ovviamente con clavette!