Juggling Magazine #05- november 1999

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Un Eande libto, onbientata nela prcfandrtò del pensiera atìenrale,che spiegadò che c'è diet@ la gncalerio. lnsegno a c6a seNe il conbat a .ome nporcrc bene 5 palllne; inÒlte pola de a concentrazbne,deì choko, dei lawro dt gruppo,di tutto ctò che seNepet iuscie a crcscerccone gtocalerce cane Un libro che fa venirc lo voglia di spennenturc subita1ostessacrcsata,un libro prczosa, anche pet calorc che oncorcnan ctptendonosulserc Un tesb s0 e dinanche del'oÈ ptendtmento, nan sola nel canpa delk giocaletio,che fo capre oi prinapianl n lte case che oncora nan sanna, e che insegnoogli espeù nolîe case che gtÒ sapevanÒno che non sapevanod)sapee tl hbroEusto pet questononenta ót Ponenza (Jachen wenz, uno deígiocolieri pitt espettl prcsentiin ltolio, troduftore del testo)

(l/on .e la farò trair', esclamòilCiovane, con un lamenionellasuavoce.GettÒa tèra i suoi attrezzied uscìdallaporta ovest.Findal primo giorno,avevovistoin Carlosun potenzialevulcano. EÉ statosedutoda solonelviaggio in altobusda raichunge a scuolanon era diventatoamicodi nessuno.lÌritatoe nervoso, avrebbeumiliatochiavevadubitatodilui. cinquele pietrein aria,in un gÉppolo,afier s'inferociva,era arabbiato o brontolavain resplosionenon arrívòinaspettata, anzisem randolecon una presaalvolo, accompagnata contiruazione| messaggisullafutilitadi sfoÈ b r ò f a r p a r t de i u n c o p i o n e . T u ti l ot e m p oc a F d a u n s i o i o s o( A o r i à l ' zarse i s u l l ' i m p o r t a n zd ai v i v e r ei l m o m e n t o los agiva,comese fesse su un palcoscenico. l d u e r a g a z zr iip e t e v a n o q u e s t o r i t u a l e p i ù v o l sembÉvanosp.ecaii,se rivoltialui. Appenasbagliava, bestemmiava ad altavoce, te. Appena un giocatorefacevacadere(]na Lasen prccedente,tra dínoi,avevamodiscus- guardandosiintorno per vederese qualcuno pietra,enrambi ridevanoe toccavaalt'alrro so le nostremotivazionipe.sonaliper ilcolso. I avessenotato.fesplosio.ìefucosìveemente giocator€ petereil gioco,finchénon sbaglía Richardsierafaltoda pafte,per lascìare entra- e Io studentecosì evidentementedisperato va di nuovo.| Egazzicontinuavano a giocare, re carlosnellaconvelsazione. all'iníziopensa- che il [laestrosi awicinò,ma primachepotes completament€ assorbítidal loro gioco,incu vamocheilproblemapotesseesserela lingua, s e d i r e u n a p a r o l ac, o m i n c i a r o naof l u i r el e ranlideSlispettatoriadulti. m a ,d o p oa l c u n ed o m a n d ec, a r l o sc o m i n c i ò giustificazioni. Lo studentediedela colpapri- r u o m o a n z i a n o s í a c c a s c ivòi c i n oa i b a m b i n i ad aprisie a confidarcialcuni dei suoi prcble- m a a i s u o i a t t r e z p z io, i a l s u op a r t n e r ei n f ì n e a Suardandoliinlensamente.carlos si mise di mi. I suoi Senitorìfacevanopartedelle classi sestesso. com unqueiseruòle suecritichepir) fianco,quasìesplodendo,in attesadell'inizio agiatedi Cittàdel tMessico. Davanomoltaim f o r t i a l n o r r oi n s e S n a n t e - m i a i l t a t ea b - dellasualeuioneprivatò.l Egazzinon alzavano "Non p o r t a n z a l l ar e a l i z z a z i o ni net e l l e t t u a l e m, a mailo sguardo. Non prcstavano nessunaaltennon apprezzavano per niente l'abilitàfisica. d j C ó r ò l n a l e z í o a e r r í v a t a , r o t r î o aone,néall\,,laelroaccasciato, né allostudente Non era mai statoincoÌaggiatoa giocareo a ódetto), risposeil [4aestro. iÍequi€to.Quera scenaandòavantiper quinprcvarcad enkareín t1nasquadra,perciòave Portòcarlosin fondo alcortile,doveil nipot€ d i c i m ì n u t i ef u i n t e r o t t as o l t a n t o q u a n d ol o va delledifficollàa trovarcdeSliamici.Slodu- d e l c u o c od e l l ' e t dà i o t t oa n n i e du n a m i c od e l studenteimpazient€ chieseal ]\,4aerro, in ma naiamentenon avevamai condivisol'amore villaSgiostavanogiocandoa un giococon cin nieraprcvocatoria, (Dov'é la |',ia lezione?" dei suoigenitoriperlefacendeaccademich€ e que pietrebianche.In questogioco,ilSiocato, { 8 9 ; à f i n i r a , , s l i r i s p o s e M il aesiro. così si sentivasempretrascurato,sia fisica- re scuoie le Pretrecomentesia mentalmente.ConfessÒ ch€ la sua me in un ituale,le get, motivazionea partecipare alco6o era ildesí, la Pertera e ne sceSlie deriodi mostrareai suoigeniloi, ai suoífÍatef u n a .P o i l a n c i aq u e s t a Irov.leLo Zen delJugg ng {pat.tx - ttretr.ooo) li, aSliami€iealle sorelleche esistevaqualco pieùa n€ll'ariae ra€comi r$ori di tio.olerl. dov. dbitualD.nl. vi lonl. sa che gliriuscissebene.ProSettava 8ià la se Sliele altrc quatro, aÉ le . n.ll. librcri. d.lla vortn <ittà. P.i ricvslo quenzanellaqualeavrebbemostratoalla fa ferando il ciottolonel dlreflan. e. @h. in.oÍtras$gro, @npilarc qú.íó coupone ry.diilo vl. Lt allo o75t rrrr5l m i g l i ae d a i v i c i n i l es u ea b i l i t à . l ' a r i a ,p r i m ac h e c a d a ll isultato di quelo prccessoera un giovane per tera. Quindiconti luoú Ecrilibrl a.P,97- 0n00Vit€.bo chesembravaun po'teso,ma che in veritàvi nua,Settandonedue e vevasempresullimite dell'esplosione. EÉ in- raccoSliendotre, gettrappolalonelleaspettaiive deglíaltried aveva t a n d o n et r e e r a c c o ' !9sn9m.9 pochiobiettivi, siapersestessosiaperla scuo- gliendodue,gettando' la. ogni momentosembravairascorsoneldi, ne quattro e faccos p i a c e r pe e r i l p a s s a t oo, i n a n t i c i p a z i o ndei s l i e n d ou n a ,e f i n í s c e q u a l c h ev i t t o r i o s og i o f n of u t u r o ,n e l q u a l e c o n i l l a n c i a r et u t t e e


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