2/28 luglio, Grugliasco (TO) www.sulfilodelcirco.com a cura di Dario Duranti
foto di Margherita Demichelis
IX edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo, per la prima volta proposto sotto lo spettacolare Teatro Le Serre, uno chapiteau alto 12 metri che ha riparato gli spettacoli dalle piogge estive ed ha garantito una maggior cura degli allestimenti. Un mese di spettacoli pressoché consecutivi che hanno sovente registrato il sold out da parte di un pubblico ormai affezionato ed esigente. Numerosi gli operatori del settore e gli artisti accorsi al Parco Culturale Le Serre, tra cui le visite particolarmente gradite di Giovanni Storti, Arturo Brachetti e Masha Dimitri. Nel cartellone una rappresentazione di stili molto diversi, espressioni dello sfaccettato panorama attuale del circo contemporaneo. L’onore e l’onere di aprire la kermesse è spettato ai francesi Akoreacro con Pfffffff, florilegio di evoluzioni vertiginose messe appunto nelle scuole di Châtellerault, Stoccolma, Bruxelles e Mosca e abilmente amalga-
acrobat – Propaganda Simon Yates e Jo www.gintzburger.net/acrobat/
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Lancaster uniscono una sublime tecnica acrobatica ad uno sguardo molto personale sul mondo che li circonda. Ciascuna delle loro produzioni si ispira alle loro esperienze e nasce da lunghi e intensi allenamenti nel cortile della loro casa di Albury (Australia). Dopo averli intervistati in occasione del loro precedente spettacolo “Smaller, Poorer, Cheaper” li ritroviamo a Grugliasco con la nuova creazione “Propaganda”, accompagnati in scena dai loro due figli Grover e Fidel.
mate da un trio di musicisti live: banchina, trapezio Washington e mano a mano le chicche di questo spettacolo che in 75 minuti mantiene un ritmo eccellente e uno stile leggero e coinvolgente. Emozionante il debutto italiano di Propaganda, la nuova creazione degli Acrobat crudi, essen-
Abbiamo 43 e 38 anni e siamo ancora abbastanza onesti culturalmente da ammettere che il nostro percorso non ha una direzione definita. Non sappiamo cosa facciamo, ma sappiamo come va fatto! Il nostro processo di creazione è semplice, cerchiamo di mantenere una nostra originalità, praticando le discipline che ci piacciono. Abbiamo forti idee sull’estetica e su come vorremmo che lo spettacolo funzionasse; c’è tanto work in progress anche dopo che lo portiamo in scena e magari scegliamo la strada più dura per arrivare alla forma finale. In ogni caso desideriamo far diventare la nostra vita parte integrante dei nostri spettacoli, così ora che abbiamo due figli il loro coinvolgimento nello spettacolo è un soggetto al quale non si può sfuggire. Come educatori cerchiamo di trasmettergli principi e tecniche in cui crediamo e che crediamo possano servirgli. Inoltre, accompagnandoci nelle nostre continue tournè, crediamo che per loro sia meglio entrare attivamente in questa dimensione piuttosto che sentirsi degli accessori di viaggio. In Propaganda è sempre controverso il loro utilizzo e ci spingiamo fino ad un apparente sfruttamento dei bambini che faccia sentire a disagio il pubblico. Vogliamo che il pubblico si faccia delle domande, si chieda sempre se desiderano esibirsi o se vengono for-