Jug n. 38
20-03-2008
14:33
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www.elleboog.nl foto Archivio Circus Elleboog
Intervista al direttore Aad Kuin Fu dall’amore per il teatro e il circo di Ied Last, moglie di un famoso comunista del tempo, che nacque ad Amsterdam nel 1949 un progetto sociale per i bambini che, nei tempi duri del dopoguerra, non avevano risorse per fare sport o attività culturale. Furono gli stessi bambini, interrogati su quale nome preferissero, a tirare fuori Circus Elleboog (Circo Gomito, parafrasando lo splendore del famoso Circus Knie appena passato per la città). Ied diresse fino agli anni ’60 quello che era nato come un community centre e che tra le attività annoverava anche un parco animali, che i bambini imparavano ad accudire. In realtà in quegli anni i ragazzi non avevano tanti altri diversivi e così si allenavano tutta la settimana, raggiungendo ottimi livelli di preparazione. Circus Elleboog crebbe veloce: era nel centro di Amsterdam, tutti i bambini volevano fare circo, in quegli anni non c’erano altre scuole di circo né scuole di teatro ragazzi. La notorietà e il supporto non si fecero attendere e la Regina stessa apprezzava e seguiva gli spettacoli, richiesti peraltro in tutta l’Olanda. Il progetto si trasferì così in centro, al tempo abitato da famiglie disagiate e con molta prole. Negli anni ’60 John Pijnacker Hordijk assunse la direzione, rimanendone alla guida fino agli anni ’90 e perfezionando la metodologia e le basi pedagogiche del progetto. Ma negli anni ’70 le famiglie si spostavano verso la periferia, dove stavano costruendo abitazioni più confortevoli e capienti, e il centro di Amsterdam cambiava volto con il movimento hippy e l’arrivo di gente ricca. Circus Elleboog rimase in centro ma negli anni ’80 cominciò ad avviare attività anche nei quartieri di periferia. In quegli anni l’indipendenza del Suriname causò una grande immigrazione di
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TrainingeXc
Partenza per Amsterdam: un posto per l’Italia nel training sul circo sociale (parte del programma Caravan), spuntato grazie al prodigarsi di Giocolieri e Dintorni e all’esperienza acquisita in questi anni di lavoro nei quartieri a rischio di Napoli! La mia preoccupazione era la lingua, ma già dal primo approccio i miei timori si sono dissolti, ho trovato infatti un ambiente aperto, solidale, e informale e quasi tutti parlavano bene il francese, che padroneggio bene. Ho trovato davvero una gran voglia di scambio e condivisione, e tutti davvero curiosi di sapere cosa accade in Italia nella nostra giovane realtà di piccolo circo. Le nostre attivi-