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ambito sanitario e sociale devono possedere e promuovere durante il loro intervento. Attraverso il clowning è possibile rivolgersi non solo ai pazienti, ma all’intera comunità che l’istituzione sanitaria ospita (parenti, personale sanitario, volontari). Lo scopo del clown è infatti quello di porsi in una posizione di ascolto attivo e attento dei contesti e delle situazioni in cui opera, in modo da elaborare le migliori strategie di comunicazione e interazione con tutte le persone presenti nel contesto d’intervento, nonché quello di indurre una modifica nello stato emotivo dei pazienti, favorendo l’aumento delle emozioni positive e il decremento di quelle negative. Il clown diventa così un “interprete delle emozioni”.
FESTIVAL NAZIONALE DEL CLOWN DOTTORE 11/13 aprile Pordenone www.fnc-italia.org Continua il nostro viaggio nel mondo del clowning in corsia. Questa volta partecipiamo al Festival Nazionale del Clown Dottore, organizzato dalla FNC (Federazione Nazionale Clown Dottori) all’interno della Fiera B come Bimbo (Pordenone, 11/13 aprile). Il programma del festival prevedeva un ciclo di conferenze, che cominciava con un seminario accreditato ECM rivolto a personale sanitario e non-sanitario, e proseguiva nei giorni successivi con una serie di interventi sull’evoluzione del clowning in ambito socio sanitario, cui hanno partecipato esponenti delle maggiori organizzazioni di clown dottori italiane. Completavano il programma laboratori didattici sulla pedagogia del circo e sulla magia. Nella FNC confluiscono organizzazioni no profit che da anni operano in strutture sociosanitarie e ospedaliere su tutto il territorio italiano, e un Clown Dottore della FNC riceve dall’associazione di appartenenza una formazione specifica, che prevede competenze di clownerie, comicità, improvvisazione teatrale, competenze di tipo socio-psico-pedagogico, per un totale di almeno 200 ore di formazione più il dovuto tirocinio.
Al festival incontriamo Alberto Dionigi, presidente FNC e co-autore con Paola Gremigni di “Psicologia dell’umorismo” e “La Clownterapia”, due testi di recente pubblicazione editi da Carocci Editore che sottolineano l’importante ruolo dell’umorismo nella società e l’impegno dei clown dottori nella ricerca scientifica e divulgazione sul clowning. Un campo di indagine letteraria e scientifica poco conosciuto ma ricco di spunti illuminanti e applicazioni terapeutiche per tutti coloro che lavorano nel sociale. Riportiamo qui un intervento di Alberto Dionigi, invitandovi ad approfondire l’argomento attraverso la lettura dei suoi libri. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 6 3 g i u g n o 2014
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