Juggling Magazine #79 - june 2018

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YOUNG CIRCUS FESTIVAL 2 17/22 aprile Anguillara Sabazia (RM) FB young circus festival

di Massimo Albano direzione artistica Il Young Circus Festival (YCF) al suo secondo anno di vita ripropone in Italia un format, già presente in altre città europee, centrato su una sana forma di aggregazione che, seppure in presenza di premi e giuria, privilegi l’espressività più che la competizione. Sotto lo chapiteau old style della scuola di circo Atelier Saltim’banco, si sono ritrovate sei scuole di circo italiane (Chapitombolo, Circo Laboratorio Nomade, Dimidimitri Circo Teatro, Scuola Romana di Circo, Atelier Saltim’banco e BigUp, a cui è stato anche affidato il tableau di apertura della serata di Gala), due francesi (Génération Cirque di Strasburgo e Lycée Bayen di Châlons en Champagne), e una svizzera, (scuola di circo di Lausanne), insieme a coach e artisti di varie discipline. Tutti insieme per vivere un’esperienza che valorizzi il giovane talento artistico di ragazzi che nel circo hanno trovato il proprio canale espressivo. Il YCF, ulteriore occasione per rafforzare la rete delle scuole italiane, si rivolge ad allievi / giovani artisti tra i 14 e i 21 anni, potenziali artisti del futuro. Una fascia d’età che ricerca la trasmissione di saperi e lo scambio con artisti professionisti, storie interessanti e scelte di vita, modelli positivi di auto imprenditorialità e di successo, strumenti per avviarsi ad un percorso professionale. Sintomatico di queste necessità, la testimonianza di Daniela Lo Guasto, che ci racconta la propria esperienza al YCF. Daniela appartiene a quel gruppo di 13 studenti che per primi hanno vissuto l’esperienza del circo al liceo a Roma. Allieva talentuosa e determinata, le è stato assegnato il Premio Coup de Coeur alla serata di gala.

foto di Massimiliano Fusco

“Sono fiera del lavoro che ho fatto, della preparazione del numero e del premio che ho ricevuto. Ho voluto spingere il mio corpo in una dimensione che non credevo fosse possibile raggiungere. Ho avuto paura a un certo punto; gli altri ‘’concorrenti’’ erano davanti ai miei occhi che provavano i loro numeri, ed io mi sforzavo di trovare gli errori tecnici per rassicurarmi, ma più osservavo la forte tecnica e meno apprezzavo la parte artistica. A farmelo notare è stato Milo, direttore della scuola di circo Chapitombo-

lo. Credo che osservandomi abbia percepito subito la mia difficoltà e la mia paura. Mi ha parlato in modo diretto e schietto, riconoscendo che il mio numero tecnicamente c’era, era all’altezza di tutti gli altri, ma che non sarebbe emerso sinceramente se non mi fossi convinta di quello che stavo facendo, di quello che volevo realmente trasmettere. La parte artistica è più importante della tecnica certe volte. Avrei dovuto coinvolgere emotivamente una giuria importante, e spettatori ancora più importanti. Allora ho chiesto a me stessa cosa volessi dire alla gente, ai miei genitori, amici e giudici. La rabbia delle critiche mi aveva fatto riflettere, stavo davvero crescendo, potevo sentire il petto gonfiarsi di emozioni. Avevo capito che quello che volevo mostrare erano proprio quelle stesse emozioni, e soprattutto il cambiamento. Dopo un periodo difficile

della mia vita stavo cambiando e il festival è stato l’occasione per raccontare la mia storia, senza parlare. Con l’aiuto dei miei amati

tessuti ho espresso il desiderio di una ragazza disinibita, forte, Rock di spogliarsi delle costrizioni sociali ed emergere dal basso della folla. Quei quattro minuti in aria sono stati il mio momento, la mia vittoria ancora prima della premiazione. L’esibizione è stata la mia fuga dal mondo, in alto, dove in pochi arrivano. A volte per trovare un po’ di pace in se stessi bisogna convincersi delle proprie qualità e soprattutto delle proprie difficoltà, perché è da dove non si arriva che bisogna partire per migliorarsi. Questo ciò che ho pensato. Una volta conclusa la mia danza aerea ho potuto godermi lo spettacolo degli altri ragazzi. Tutti avevano qualcosa da raccontare. Ho cambiato modo di pensare e di osservare. Mi sono lasciata commuovere da alcuni e divertire da altri. La premiazione è stata fantastica e assolutamente giusta. Le ragazze premiate si sono meritate i riflettori e gli applausi, hanno dato tutti il massimo e insieme abbiamo creato un’atmosfera bellissima, davvero indescrivibile”.

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