Juggling Magazine #79 - june 2018

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IL “RADUNO” DI SARZANA 28 aprile / 1 maggio – Sarzana (LS) www.facciamocirco.it

di Kate Boschetti

photo by Andrea Galad

Era il 30 aprile 2006 quando otto scuole di circo italiane si riunivano a Sarzana per la prima edizione del “Raduno delle Scuole di Piccolo Circo”. Avevo 12 anni, frequentavo i corsi annuali di facciamoCIRCO e quella giornata l’aspettavo da mesi (mia madre, Alina Lombardo, è la fondatrice di facciamoCIRCO ed ideatrice del Raduno). Era una giornata dedicata all’incontro, un’occasione (unica allora) per conoscere chi, come me, aveva trovato la magia nel circo; per condividere i percorsi, scambiare e imparare, esibirci davanti agli altri, applaudirci, creare amicizie che ci accompagnano ancora adesso. Tantissimi gli stimoli e gli obiettivi che prendevano forma in quelle ore e che ci accompagnavano fino all’anno successivo. Fino ad arrivare all’edizione 2018, la tredicesima, con la partecipazione record di 26 scuole/corsi di circo per un totale di 350 tra allievi e insegnanti/operatori. Tredici anni sono tanti e… ne sono cambiate di cose! Oggi quella giornata di gioco e festa è diventato il “Raduno Nazionale delle Scuole di Circo”, che dura in media quattro giorni, ma anche una vetrina per i diversi linguaggi del circo contemporaneo: il circo sociale, il circo nelle arti figurative, la scienza nel circo, lo spettacolo amatoriale e professionista, il gioco, l’improvvisazione e, immancabili, lo scambio, la conoscenza e il confronto tra allievi di scuole amatoriali e professionali, artisti, operatori, con workshop di base e/o avanzati in circa 20 diverse specialità. Anch’io sono cresciuta… oggi sono una giocoliera. Ci sono arrivata grazie al Raduno? Sinceramente non lo so. Di certo però la partecipazione delle scuole professionali alle prime edizioni del Raduno mi ha aperto una finestra sulle possibilità di “fare circo” in Italia. È nata lì la scelta di frequentare la Scuola di Circo FLIC di Torino e scoprire che non avevo capito niente, che non avevo idea di quanto impegno richiedesse dedicarcisi per davvero. Una sorpresa in cui mi sono buttata senza esitazione. Dopo la Flic sono entrata all’Esac di Bruxelles, ma dopo il primo semestre un infortunio mi ha impedito di proseguire. Da quel momento, a differenza della maggior parte dei compagni di avventure sparsi nelle scuole superiori d’Europa, la mia formazione è proseguita frequentando stage di 30

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giocoleria e manipolazione, danza, attore di circo ma, soprattutto, direttamente in scena. Ho avuto la fortuna di lavorare con compagnie come Gandini Juggling (negli spettacoli Meta, Clowns & Queens, 8 Songs), Critical Mess, diretta da Stefan Sing e con il quintetto di giocolieri che, accompagnati dai percussionisti di Ars Nova, hanno portato in scena Entre Ciel & Terre diretto da Martin Palisse. Queste esperienze non mi hanno solo insegnato moltissimo come giocoliere ma confermato quanto la mia dimensione appartenga più al lavoro in compagnia che a quello di solista (probabilmente quel sentimento, allora inconsapevole, che avevo già trovato al Raduno da bambina). Lavorando in un gruppo le idee, i modi d’interpretare, le energie si moltiplicano. Fare parte del gruppo, dargli valore, sostenerlo e trovare sostegno sono elementi importanti per me, in scena come nel processo di creazione e, ovviamente, nell’organizzazione di una manifestazione. Il legame con il Raduno non si è mai spezzato. Paradossalmente è cresciuto proprio quando ho lasciato Sarzana. Guardandolo da lontano, e non più da dietro le quinte, ho iniziato a riconoscere gli ingranaggi di quella grande macchina e desiderare di farne parte. È iniziata così un’evoluzione parallela che mi permette di individuare quello che manca e portare ogni anno qualcosa di nuovo: amici artisti ed ex compagni di avventura che si alternano ad ogni edizione a comporre uno staff divertito e preziosissimo; artisti e compagnie per offrire a tutto il pubblico del Raduno, non importa a quale stadio del loro percorso, nuovi stimoli, prospettive diverse, modelli a cui ispirarsi, spunti di riflessione sulle tante visioni del circo contemporaneo. Inevitabile il mio crescente coinvolgimento che oggi mi vede responsabile della grafica, della comunicazione social, dell’accoglienza degli artisti, del coordinamento dello staff e, insieme ad Alina, della direzione artistica. Insomma, ridendo e scherzando, quella giornata di festa dell’aprile 2006 si è trasformata in mesi di lavoro, corse, problemi, soluzioni, soddisfazioni, notti in bianco e… l’impagabile felicità di ritrovarci qui, anno dopo anno. Lo ammetto, ne sono dipendente!

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