AFRICAN CIRCUS ARTS FESTIVAL 2/4 marzo 2018, Addis Abeba (Etiopia) africancircusfestival.com
foto di Geo Kalev, Fekat Circus
di Dereje Dange e Giorgia Giunta direzione organizzativa ed artistica Il Circo in Africa ha una tradizione antica, che lo differenzia dagli sviluppi presi in Europa, dovuta anche agli esiti artistici diversi delle arti performative africane rispetto a quelle del mondo occidentale. Tradizionalmente il circo in Etiopia presenta dei musicisti sullo sfondo e artisti che fanno i loro numeri sul palco; è un circo di numeri, spesso imperniati sull’acrobatica e il contorsionismo. Noi al Fekat Circus stiamo cercando di cambiare questo format. Ci piace raccontare storie che sembrano essere dimenticate, sforzandoci di includere elementi di contemporaneità negli spettacoli, utilizzando un linguaggio a cui il pubblico può comunque relazionarsi. Inoltre in Africa non esiste ancora un grande pubblico per il circo, e uno dei nostri sforzi maggiori va nella direzione di sviluppare un nuovo pubblico. Realizziamo anche spettacoli per i bambini e le famiglie, perché non ci sono molte attività per i bambini al momento in Etiopia e noi cerchiamo di appassionarli al circo. 12
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Le ragioni che ci hanno spinto a realizzare il festival nascono da una serie di constatazioni: a) il circo in Africa è in continua evoluzione; b) quando viaggiamo in Europa e nel mondo incontriamo artisti africani che esprimono il desiderio di fare qualcosa in Africa, insieme ad altri gruppi africani; c) un festival è una delle poche occasioni per artisti africani di esibirsi in Africa. La prima edizione del festival, tenutasi nel 2016, era per questo focalizzata sull’incontro tra gli africani. Questa seconda edizione del 2018 voleva aprirsi verso l’esterno, e molte energie sono state rivolte all’incontro tra le realtà africane e quelle di paesi extra-africani, in particolar modo ai membri del network CircoStrada, più altre realtà che si sono aggregate. Il festival è stato un grande successo. La prima edizione aveva registrato 15.000 spettatori ad ingresso gratuito, in una location molto centrale. La seconda, che pur si teneva in una zona decentrata ed era ad ingresso a
pagamento, ha attirato ben 10.000 persone, nonostante Addis Abeba fosse in quelle settimane quasi paralizzata, senza concerti in città, e con uno stato di emergenza in tutto il paese. Noi siamo stati benedetti, perché il festival è stato finanziato dalla CE con il supporto del Ministero della Cultura dell’Etiopia, un partenariato forte che ci ha consentito di ottenere tutte le auto-
rizzazioni e di poterlo tenere al club degli ufficiali militari. Quella che al principio era una scelta discussa, accostare il circo ad uno spazio gestito dai militari, si è rivelato
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