www.peyc.eu Come posso creare uno “spazio di apprendimento sicuro”, un luogo in cui nessuno si senta escluso o lasciato indietro, e dove l’apprendimento è ottimale? Alla ricerca di risposte, ho incontrato autori e teorie molto interessanti su apprendimento, conflitti e dinamiche di gruppo. La maggior parte di questa letteratura non viene dal mondo del circo, ma può sicuramente essere applicato ad esso.
Presto scoprii che mostrare i trick che apprendevo non era così eccitante per me quanto insegnare quei trick. Soprattutto alle persone che, proprio come me una volta, erano del tutto ignari del loro potenziale di apprendimento. Tutti gli insegnanti di arti circensi conoscono l’energia che si libera quando qualcuno apprende qualcosa di nuovo che pensava di non poter mai apprendere. Anche solo mettendosi in gioco su un solo trick aprendo tutti i sensi, e liberando il corpo da vincoli sociali, semplicemente esplorando giocosamente - è un’attività così liberatoria, un’esperienza bellissima di cui essere testimoni. La maggior parte delle persone che incontro in circostanze “normali” non si muovono in modo giocoso, e tendono a nascondere le loro emozioni nel profondo del loro corpo. Negli spazi aperti del circo si respira invece una tale gioia di condivisione, un clima di cameratismo, la libertà di ‘essere se stessi’, che raramente sperimento in altri ambienti.
Negli ultimi dieci anni ho investito molto tempo ed energie nella creazione di ogni tipo di progetti di circo “sociale”, con persone che vivono più ai “margini” della società fiamminga: persone in prigione o in manicomio, ragazzi con diversabilità fisiche, giovani con problemi comportamentali o di apprendimento, etc. Grazie alla mia esperienza sulle dinamiche di apprendimento mi concentro molto sui benefici (per lo più nascosti) dell’imparare a giocolare, camminare sul filo, fare una piramide, etc. Sono convinto di aver fatto sentire più vive tante persone nei miei progetti di circo, liberandoli temporaneamente del loro dolore e delle preoccupazioni. Il circo sociale, e il circo in generale, possono produrre risultati sorprendenti e motivare una grande varietà di persone. Nel mio lavoro intenso ho affrontato molte sfide, tra le quali: a) Come posso superare la resistenza ad apprendere nuove cose, che la maggior parte di noi possiede? b)
Negli ultimi anni ho viaggiato molto nelle Fiandre e in Europa per insegnare alcune di queste intuizioni attraverso l’apprendimento esperienziale e la condivisione delle conoscenze. Sono convinto che tanti insegnanti di circo siano veri e propri “maestri”, con molta più esperienza e propensione naturale di me. Allo stesso tempo la maggior parte di loro non ha un background pratico-teorico che gli permetta di condividere le loro competenze educative con altri colleghi. Attraverso l’uso di alcuni modelli di apprendimento di base è più facile condividere le nostre esperienze, porre domande profonde e cercare ulteriori arricchimento personale come insegnante. Per questo nei miei corsi cerchiamo di validare le proprie esperienze attraverso la discussione di alcuni modelli di insegnamento, di conflitto e dinamiche di gruppo. Utilizziamo la piramied delle necessità di Maslow, il modello del Flow, gli insegnamenti di Vygotski, i modelli di conflitto di Mindell, e molti altri, ma sempre con un link alle nostre esperienze quotidiane. Perché, ancora una volta, io sono solo un educatore, ma i partecipanti dei miei corsi sono i veri esperti. Io semplicemente li aiuto a scambiarsi le loro capacità ed esperienze, a crescere in una modalità di apprendimento ottimale.
j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 3 d i c e m b r e 2 0 1 6