foto di Gianpaolo Angioni
SA ruGA di S.M.
21/22 OTTOBRE, CAGLIARI
Il Festival di Arti di Strada “SA Ruga” si svolge nel quartiere storico di Stampace che per due giorni viene completamente stravolto da un’invasione di artisti e spettatori. Obiettivo degli organizzatori, sin dal primo anno è stato infatti concentrarsi sulla strada e sul quartiere, consapevoli delle infinite potenzialità dell’arte di strada, e coscienti della particolarità di Stampace, un quartiere centralissimo che vede attenzione e splendore un unico giorno all’anno. In occasione della sfilata di Sant’Efisio (grande evento religioso-folkloristico che celebra la liberazione della Sardegna dalla peste nel 1656) il quartiere vede arrivare migliaia di persone letteralmente da tutta l’isola e turisti da tutto il mondo, ma già dal giorno dopo le strade tornano vuote e Stampace viene nuovamente dimenticato. Diversamente dagli altri quartieri storici infatti non si è mai fatto un vero e proprio investimento per rivalutarlo e creare un’offerta/attrattiva né turistica né commerciale né notturna. Ma il problema non è solo a livello di rivalutazione storico turistica, ciò che più manca a Stampace è la presenza di spazi di aggregazione, le viuzze antiche e i vicoli stretti non sono chiusi al traffico e risulta impossibile e pericoloso per chiunque, adulti e bambini, vivere la strada. Da tutto questo e da una più generale mancanza di una manifestazione che celebrasse l’arte di strada nella città di Cagliari nasce l’idea di Sa Ruga, il nome in sardo significa la strada perché la strada, la sua riconquista, la sua restituzione ai cittadini è il punto focale del Festival. Dietro al festival Sa Ruga non c’è infatti solo la voglia di valorizzare e far conoscere le antiche e peculiari arti circensi, ma anche la voglia di riportare la gente fuori dalle proprie case, abbandonando realtà fittizie offerte dalla televisione, e godendosi un momento di sana convivialità. C’è la voglia di portare gli abitanti a vivere con emozione i luoghi della propria città, aumentando il coinvolgimento verso il patrimonio culturale
www.sarugafestival.com e artistico che li rappresenta. Il Festival restituisce alla comunità questi valori, usando la spontaneità ormai persa della strada per ricreare un’atmosfera avvolgente con forte connessione al tessuto sociale e promuove oltre che l’arte, l’importanza della convivialità e del divertimento intelligente. Così da tre anni è cominciato un lavoro con gli Stampacini, abitanti del quartiere dove il Festival è ospitato, che partecipano attivamente e accolgono il pubblico di concittadini che dagli altri quartieri “entrano a casa loro” ospiti per due giorni. Un lavoro importante fatto di piccoli momenti, legami, contatti umani, molte soddisfazioni e, come sempre capita, qualche difficoltà. Le strade del quartiere vengono chiuse al traffico e vige il divieto di sosta e transito, così alle tre del pomeriggio del venerdì comincia la magia: transenne, concitazione degli organizzatori, un vai e vieni ai vari varchi di staff e volontari e nel giro di qualche minuto le strade si svuotano, spariscono le macchine e i rumori, arriva la gente, le famiglie, i bambini che corrono liberi e le carrozzine al centro della carreggiata si impadroniscono della strada, naturalmente. Ed è un’immagine bellissima. Il silenzio viene rotto da un ritmo, parte la prima parata musicale e via tutti dietro a seguirla. Il bello è che le persone, i cittadini se ne rendono conto e lo apprezzano davvero e così per la strada si possono sentire i commenti di chi non ci può credere, di chi: “Via Azuni senza macchine è una meraviglia”, di chi: “prendere una birra nel tavolino all’aperto sotto la Chiesa di San Michele è un lusso”, di chi: “sembriamo turisti in una città d’arte, ci sono spettacoli in ogni piazza”… Questo è già un grande successo, poi viene il programma, gli artisti, il clima, il Festival insomma e tutte le altre grandi soddisfazioni. j u g g l i n g m a g a z i n e numero7 3 d i c e m b r e 2 0 1 6