Juggling Magazine #46 - march 2010

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Jug n 46:JUG new 17/03/10 15:00 Pagina 23

Crescer y viver 18>29 febbraio [Bari] www.crescereviver.org.br www.primaveradeidiritti.it

foto Archivio Primavera dei Diritti - Bari

La Primavera dei Diritti, organizzata da Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo e Teatro Pubblico Pugliese, è stata occasione e cornice di un importante focus sul Circo Sociale, per il quale sono stati invitati dall’Ass. Sarabanda di Genova, artisti e direttori della Scuola di Circo Crescer Viver di Rio de Janeiro. Il progetto ha visto il giorno 18 una parata nel cuore della città vecchia e uno spettacolo serale della Compagnia Cresce e Viver che ha fuso due precedenti rappresentazioni della compagnia brasiliana. Il giorno seguente l’appuntamento era per tutti alla conferenza “Circo Sociale, integrare giocando”, con il proposito di mostrare esperienze internazionali di “circo sociale” e promuovere l’inclusione socio-produttiva dei giovani in condizioni di grave disagio sociale. Alla presentazione delle esperienze di Crescer e Viver da parte del fondatore Vinicius Daumas e della pedagoga Anne Loeckx, si è affiancata la testimonianza di Touraya Bouabid, direttrice AMESIP (Association Marocaine d’aide aux Enfants en Situation Précaire) un progetto avviato nel 1996 dove la prima cosa che si insegna ai ragazzi sono i diritti fondamentali, di cui spesso non sono a conoscenza. Interessanti contributi sono arrivati anche dai relatori italiani, Silvia Godelli, psicologa e Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia; Pietro Valenti Fondazione Emilia Romagna Teatro; Boris Vecchio, attore e regista Ass. Sarabanda, i quali rivolgendosi a un pubblico giovanissimo di studenti, hanno sottolineato la necessità di favorire anche in Italia esperienze del genere. Il circo come arma di riscatto sociale è la filosofia alla base di Crescer Viver, progetto nato nel 2000 da quella che era una semplice scuola di samba, che nel tempo si è aperta a più attività, coinvolgendo ragazzi di diversi quartieri, e con una vita disagiata alle spalle, ignari di cosa fossero le scuole, il cibo, i soldi. Negli anni a seguire l’equipe di Crescer Viver ha vinto la diffidenza degli abitanti delle favelas e oggi almeno 100 ragazzi frequentano la scuola con regolarità. “Il nostro intento non era quello di realizzare una parata spettacolare, ma raccontare la formidabile esperienza del progetto Circo Social e dimostrarne lo spessore” racconta Boris Vecchio “L’anno scorso ero stato chiamato a Rio de Janeiro per curare la regia dello spettacolo dei 23 allievi della Scuola Nazionale di Circo. Quando mi recavo alla Scuola passavo vicino al tendone di Crescer e Viver, e mi incuriosiva molto conoscere il loro progetto. Sono andato a trovarli, ho incontrato i suoi fondatori Junior Perim e Vinicius Daumas, con i quali abbiamo parlato delle tante cose che ci sarebbe piaciuto poter fare insieme. Di ritorno in Italia, dopo essere stato contattato dalla Primavera dei Diritti per curare la regia della parata, è maturata la volontà e la possibilità di invitare Crescer e Viver e costruire uno spettacolo che integrasse le loro matrici culturali con quelle di artisti eritrei, in collaborazione con il centro C.A.R.A, (Centro Assistenza Richiesta Asilo), artisti nigeriani dell’Ass. “MamaAfrica”, ed altre realtà artistiche della città di Bari”. Per i ragazzi brasiliani è stata un’esperienza intensa uscire per la prima volta dal proprio paese e lavorare con ragazzi di altre nazioni, e per noi di Sarabanda un grande credo umano e professionale. L’esperienza che mi ha sorpreso, oltre alla incredibile valenza sociale del progetto, è la loro capacità di produrre anche esiti artistici di valore. Penso per esempio a Diferson, un ragazzo brasiliano dalla stazza imponente, che prima di entrare in Crescer e Viver lavorava presso una struttura di lavaggio macchine proprio dove oggi c’è il tendone da Circo. Diferson ora è parte della compagnia artistica della scuola, il suo numero di trapezio è meraviglioso e nell’essenzialità del numero contiene tutto: drammaturgia, trama, circo, poesia, teatro. Sono riusciti in 6 anni a cambiare le sue aspettative di vita, il suo approccio alla vita, ma anche a potenziare e a manifestare un forte talento artistico. L’approccio della compagnia Crescer e Viver alla creazione artistica è certamente meno concettuale di quello europeo, e questo ne fa risaltare la freschezza, la capacità di comunicazione che arriva diretta al cuore del pubblico. Sono sicuramente i risultati di un progetto sociale che ha alle sue basi anche un progetto pedagogico e artistico ben curato e di grande respiro.

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