Juggling Magazine # 89 - december 2020

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FRESH STREET #4

THE SPACE IN BETWEEN 2-5 NOVEMBRE, TORINO, ONLINE pro.fnas.it circostrada.org di Federico Toso direttore FNAS Circostrada / ARTCENA, in partnership con FNAS - Federazione Nazionale delle Arti in Strada, ha organizzato FRESH STREET#4 – Seminario Internazionale per lo Sviluppo delle Arti di Strada. L’evento ha riunito online artisti professionisti, programmatori, ricercatori, pedagogisti, giornalisti e politici di tutta Europa e non solo, per un focus fondamentale sulle arti di strada e la creazione nello spazio pubblico.

Fresh Street #4 a Torino c’è stato davvero. Cosa ha lasciato nello spazio di mezzo al suo passaggio? Possiamo rileggere il processo che ci ha portato e l’evento stesso utilizzando due chiavi. Una per quello che avrebbe dovuto essere e non è stato. L’altra per quel che è invece è stato nonostante tutto. Scegliamo la seconda. Il sottofondo però è sempre e solo uno: questa strada la stiamo percorrendo tutti con un compagno di strada indesiderato eppure inseparabile, che porta il nome alfanumerico di un virus. Che Fresh Street #4 non sarebbe stata quella festa di presenze internazionali nella città di Torino è stato subito chiaro già in primavera. Tutti gli eventi internazionali saltavano uno dietro l’altro, mentre quelli più in là nel tempo già venivano bollinati come format digitale. Noi non abbiamo avuto sette mesi di anticipo per farci trovare pronti, perché il panico subitaneo di un mondo incrinato e il delirio di aggregazioni parasindacali, in cui ci siamo ritrovati immersi, hanno tenuto tutto in sospeso fino all’estate. In questo magma, oltretutto, nel dibattito italia-

no l’assunto dominante nell’ambiente, da noi pienamente condiviso, vedeva la netta presa di posizione contro lo streaming in senso sostitutivo dell’esperienza live. Anche se la parte più consistente del programma erano conferenze, avevamo previsto una programmazione artistica come parte fondamentale tanto dell’esperienza degli operatori in transito che per gli artisti locali. Così come le ricadute in termini di professionalizzazione del settore, di promozione della creatività italiana e di advocacy presso le istituzioni nazionali. A questa parte non volevamo rinunciare. Da qui la scommessa accettata. Non possiamo essere noi a stabilire se questa scommessa è stata vinta o meno. Fresh Street, anche nella versione digitale, è e doveva essere soprattutto esperienza e contenuti. Per i contenuti il network ci ha guadagnato. Abbiamo potuto allargare lo sguardo molto oltre i confini europei e coinvolgere relatori di paesi che, per un evento in presenza, sarebbe stato particolarmente difficile avere. Voci da Marocco, Iran e India che sono state altre volte silenziate per questioni di permessi, visti e costi. Qui la digitalizzazione è stata un plusvalore. Stesso discorso vale per i temi scelti. Se l’originario main frame di “the space in between” si è adattato immediatamente ad accogliere la riflessione sulla sospensione pandemica, i temi attraverso cui si è declinato, con focus dominante il ruolo sociale dell’arte nello spazio pubblico, sono stati orientati a temi di più ampio respiro. L’emergenza sanitaria è stata dunque solo una delle angolazioni possibili di lettura. Le principali sono rimaste lo spazio pubblico come territorio della creazione e le arti perforJUGGLINGMAGAZINE.IT

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mative come catalizzatori dei processi sociali, educativi e di welfare. Su questi sviluppi uscirà nel 2021 una pubblicazione specifica di Circostrada, in cui saranno meglio trattati i temi della sostenibilità economica e ambientale, quelli dell’inclusione e della parità di diritti, quelli delle libertà individuali e della responsabilità collettiva. L’esperienza, invece, è stato il terreno più difficile. Rischiare la fruizione passiva dietro lo schermo, senza la possibilità di integrare i contenuti con l’attraversamento live di un reale networking. Penso anche banalmente ai caffè, ai pranzi e agli aperitivi attorno a cui, in questi eventi, prendono forma progetti, collaborazioni e promozioni. A questo era più difficile dare una risposta. Ci abbiamo provato attraverso l’area privata per i partecipanti (pro.fnas.it), strumento di conoscenza e networking con un enorme potenziale futuro, attraverso tool interattivi per sondaggi e word cloud in tempo reale, con una regia video che desse movimento e ritmo alla fruizione degli spettatori. Abbiamo soprattutto provato a farlo in maniera artistica. A cominciare dallo staff, artisti fermi o prestati temporaneamente alle vendemmie francesi, che nel loro lock down personale hanno tutti incassato il colpo, ma anche provato ad immaginarsi in altro modo, confrontandosi con gli strumenti digitali in chiave di nuova creatività. E artistica è stata anche la carrellata dei 12 progetti selezionati per la platea internazionale, così come l’uscita live di Luigi Ciotta e Francesco Giorda che, in pieno mercato cittadino,

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