foto di Stefano Scheda foto di Alain Richard foto di Marta Marques
ANTIFONÌA di Andrea Montevecchi
Antifonìa è il mio progetto personale sul clown contemporaneo. È ancora un work in progress e nasce dalla mia necessità di creare uno spettacolo solista, come conseguenza di un mio bisogno primario, attingendo al mio gusto personale. Ho deciso di partecipare a Trampolino per lavorare sul progetto. Uso spesso la parola “clown contemporaneo” per sottolineare la differenza tra ieri e oggi. Il clown contemporaneo non è necessariamente per un target di bambini, anzi, accarezza il dramma e si coinvolge a 360 gradi con l’ambiente in cui si trova, in modo inaspettato, surreale e rocambolesco.Non ambisco alla risata immediata e “facile” ma
tendo a raggiungere le emozioni del pubblico in modo indiretto. Ciò che ritengo fondamentale per una risata “consapevole” è far si che chi ti guarda possa immedesimarsi completamente in te, che possa sentire ciò che senti tu, imbarazzo gioia che sia, così facendo non sarà una risata di me ma con me, sarà una nostra risata. Sono diplomato al Conservatorio in flauto traverso, per anni ho lavorato come artista di strada, ho suonato e mi sono esibito in varie tournée con il Circo Paniko. Non ho una disciplina circense particolare ma ciò che mi ha sempre spinto ed accomunato al circo è il lavoro sul corpo, dalla danza all’acrobatica e al movimento estetico in generale.
ANIMUS ANIMA di Ilaria Romanini
iaia-romanini.com Vivo in Francia da quando ho terminato la Scuola di circo Flic e ho iniziato l’Académie Fratellini, in cui mi sono diplomata un anno fa. Mi chiedo spesso quale potrebbe essere il mio contributo per far crescere il circo contemporaneo nel mio paese di provenienza e Trampolino per me rappresenta un mezzo per riavvicinarmi alla situazione italiana, farmi conoscere dagli operatori del settore, re-immettermi in contatto con un circuito che non ho ancora esplorato. Sento molto forte la necessità di poter far vedere dal vivo il circo contemporaneo in Italia, per avvicinare le persone allo spettacolo dal vivo e spiegargli che il talento non è solo quello che vedono in tivù. Vorrei che la Francia fosse un’ispirazione per come si comporta il pubblico, che va a vedere spettacoli di circo contemporaneo in modo abituale, grazie al fatto che lo Stato sostiene
ALÉM-CORPO di Chiara Capparelli
Vivo in Portogallo, dove frequento la scuola professionale INAC - Instituto Nacional de Artes do Circo. Ho deciso di partecipare a Trampolino perché alla fine del mio biennio ho avuto accesso ad un terzo anno di scuola dedicato all’elaborazione di un progetto personale. Dopo il diploma ero alla ricerca di sostegni per proseguire nella scrittura e all’elaborazione della scenografia. Mi piacerebbe che AlémCorpo diventasse uno spettacolo vero e proprio, portarlo in scena in Portogallo e soprattutto in Italia, il mio paese di origine. Ho deciso di parlare di questo tema, l’uscita dal corpo fisico, perché non se ne sente parlare molto. Invece in Italia, a Padova,
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in modo significativo la cultura e incoraggia le persone ad andare a teatro anche per vedere spettacoli di circo. Animus Anima è un solo di circo che sto iniziando a sviluppare anche grazie alla mia co-abitazione a La Cascade, Polo Nazionale di Circo in Francia. Le discipline in gioco sono il palo cinese e la disco dance. L’Animus è la componente maschile presente nella donna e l’Anima quella femminile nell’uomo. Attraverso il mio spettacolo vorrei mettere in evidenza la co-esistenza di queste due polarità all’interno di uno stesso essere, perché se riuscissimo a mettere in armonia il femminile con il maschile, in ognuno di noi, potremmo infine avere qualità più interessanti o versatili. Per esempio l’obbiettività, legata più ad una visione maschile, potrebbe diventare meno fredda e più relazionale grazie alla dimensione più ricettiva femminile. Esploro questi aspetti servendomi di una buona dose di autocritica e ironia. esiste persino una sede di un istituto internazionale - l’Istituto Monroe - che studia il fenomeno e tiene dei laboratori per incentivarne lo sviluppo cosciente. Io stessa sono soggetta a questa esperienza involontaria, che avviene in modo spontaneo e attraverso due modalità: quando inizio a sentire il corpo infinitamente piccolo rispetto al letto su cui sono sdraiata - che improvvisamente sento gigante - oppure attraverso una vibrazione interna, da cui inizialmente sono paralizzata, ma che poi si rivela essere la mia coscienza che vaga per la stanza mentre vedo il mio corpo disteso sul letto. Attraverso questo processo ho iniziato a percepire il mio corpo non solo come un insieme di limiti, ma anche come uno strumento che mi permette di esserne priva. Além-Corpo è una storia semplice per un tema complesso.