rastelli Jerome thomas
www.jerome-thomas.fr foto di giada calamida
Non faccio più nuovi spettacoli e tour, mi interessa invece occuparmi di creazione e interagire con le persone durante la creazione. Sto lavorando ad una replica di Ecoc, un mio spettacolo del 1995, rinominato Magnetic, che nella prima parte vedrà 4 giocoliere lavorare anche con bande elastiche, canne da pesca, mentre io giocherò con la luce e con la musica. Voglio rifare inoltre tutti i miei “solo” da quando ero giovane, circa 15 spettacoli, ambientarli su un palchetto di 7 mq. in posti diversi (in campagna, sul prato, in posti abbandonati..) di fronte ad una telecamera, per farne un film. È un progetto nato con il supporto delle Istituzioni, per me è un onore e insieme una responsabilità, e voglio lavorarci bene. Ci sono forse solo 5 giocolieri della mia generazione ancora attivi e vorrei strutturare un mio lascito alle prossime generazioni.
Mi occupo anche di formazione. Tengo workshop e da 3/4 anni ho avviato un lungo lavoro con scuole professionali come CNAC, Fratellini, Vertigo. Oggi tutto è su video, su internet e puoi imparare a giocolare seguendo i tutorial online. La tradizione della trasmissione da maestro ad allievo va scomparendo. Ci sono aspetti positivi in questo, come facilitare e stimolare le scelte personali, ma si perde la connessione con l’emozione, il sentimento, che è qualcosa che trasmette un maestro. La giocoleria è un lavoro duro; l’oggetto, la tensione, la temperatura, l’umidità nell’aria, la luce, il suono, lo spazio, ci sono tantissimi parametri che influenzano la tua performance e il tuo allenamento. E credo che queste cose non si possano apprendere davanti ad un video. Sono infine impegnato nel settore, per la promozione delle arti circensi, per capire meglio dove siamo e dove vogliamo andare. Faccio parte del sindacato del circo contemporaneo, insieme a molti direttori di compagnie ed autori. Lavoriamo a stretto contatto con il Ministero, i poli del circo; c’è molto confronto tra queste organizzazioni, perché ormai il circo contemporaneo ha 40 anni in Francia, sta praticamente diventando “classico”, e tutte queste persone stanno lavorando per dare un significato a questa esperienza. Sono inoltre stato eletto dagli autori come rappresentante del circo nella società francese per i diritti degli autori. Ci occupiamo di grandi temi, ma anche di piccole grandi cose. Ho ottenuto per esempio di cambiare i parametri che stabiliscono la lunghezza di uno spettacolo. Prima lo spettacolo era per definizione di 1 ora, e qualsiasi cosa sotto questa lunghezza veniva considerato un spettacolo “corto”, ed ora abbiamo abbassato a 15 minuti lo spartiacque. Oppure abbiamo cambiato la definizione e non usiamo più “arti del circo” ma diciamo solo “circo”. Piccole grandi cose, importanti però per i professionisti del settore.
intervista di a.r. La giocoleria all’inizio è un divertimento, ma quando diventa il tuo lavoro, ti permette di comprarti una casa, quando devi spiegare ai bambini che girano indemoniati per casa che le tue palline sono delicati attrezzi di lavoro, allora devi trovare anche il tempo di allenarti con costanza, e la mattina io conservo ancora il mio appuntamento giornaliero con la giocoleria. La mia giocoleria ora è più metaforica e concettuale che performativa, ricerco meno la grande tecnica e il grande impegno fisico, e alla mia età è comprensibile. Ultimamente ho collaborato con un musicista contemporaneo, mi interessa molto la musica, in special modo quella generata attraverso pattern di giocoleria e attrezzi che facilitino questo obiettivo. La giocoleria è un’arte che evolve con i tempi. I sigari si usavano perchè al tempo nei cabaret i signori venivano anche per fumare un sigaro, e così il cilindro, allora un accessorio diffuso dell’abbigliamento. Oggi invece si lavora molto con oggetti di plastica, io sto usando anche il polistirolo, e vedo giovani giocolieri lavorare con materiali diversi.
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