CIRCO E PARTECIPAZIONE di Ilaria Bessone Il progetto QP>CC si sviluppa a partire dalla necessità di raccogliere e sistematizzare informazioni sulle modalità in cui le organizzazioni di circo costruiscono comunità nelle città e quartieri, o nelle zone periferiche in cui operano, attraverso laboratori, corsi, eventi, spettacoli, performance. Creando fili rossi o rotture con il passato, recuperando o trasformando il bagaglio culturale e la storia delle arti circensi, coinvolgendo allievi e allieve in processi di ricerca, studio, e restituzione di un patrimonio che è ancora spesso sottovalutato rispetto ad altre forme culturali e artistiche. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza punti di forza e fragilità, valorizzando e rafforzando il potenziale del circo in termini di AD come fattore di costruzione e sviluppo di comunità.
INNOVAZIONE SOCIALE E PARTECIPAZIONE CULTURALE
Negli ultimi anni l’innovazione sociale ha acquisito un ruolo centrale in ambito economico, politico, culturale. Diversi studi hanno dimostrato come la creazione di nuove relazioni e collaborazioni risponda a bisogni sociali e contribuisca al miglioramento della qualità della vita. A sua volta, l’impatto dello sviluppo del settore culturale e in particolare della partecipazione culturale è riscontrabile sull’interazione sociale, la sostenibilità, la coesione, l’inclusione e la diffusione del benessere, la salute e l’aspettativa di vita (Rossi Ghiglione et Al., 2019). L’approccio della partecipazione culturale prevede un atteggiamento attivo nei confronti della cultura, aldilà dell’assorbimento passivo. Secondo Sacco (2011), praticando e mettendosi in gioco, gli individui sviluppano il proprio potenziale espressivo, rinegoziano aspettative e valori, formano nuove identità sociali. L’acquisizione di competenze culturali stimola la trasmissione, la riflessione critica, il livello di attenzione nei confronti dei contenuti culturali a cui si assiste o partecipa, aprendo la strada a nuove forme di innovazione e co-creazione. Per stimolare la partecipazione culturale è necessario sviluppare condizioni sociali favorevoli. Tra queste, la creazione e il rafforzamento di reti e comunità stimolano il senso di appartenenza, il senso civico e la diffusione di fiducia interpersonale e nel confronto delle istituzioni, che a loro volta migliorano il benessere individuale e sociale (Cicerchia 2018). Le pratiche di Audience Engagement e Audience Development sono essenziali per promuovere la partecipazione culturale, appunto perché mirano a intercettare nuovi pubblici e a coinvolgere maggiormente i pubblici già esistenti, creando relazioni, collaborazioni, reti e comunità. Le scuole e festival di circo invitano alla partecipazione e al rafforzamento della comunità attraendo un pubblico vasto ed eterogeneo che, coinvolto inizialmente come beneficiario, praticante, corsista, accompagnatore, assume successivamente un ruolo da protagonista, attivandosi a diversi livelli nell’organizzazione, co-gestione, co-programmazione, co-produzione, co-creazione di spettacoli, eventi, incontri. L’arte in generale possiede un enorme potenziale di coinvolgimento delle persone, offrendo esperienze trasformative a livello personale e collettivo. Diversi studi hanno prestato attenzione crescente, negli ultimi anni, alle implicazioni sociali e politiche delle pratiche culturali. Come altre forme d’arte basate sulla partecipazione, il circo offre importanti occasioni di empowerment individuale e di comunità, di sviluppo di cittadinanza attiva, potenzialità creative, identità, appartenenza e benessere. Spiegel e Choukroun (2019) descrivono ad esempio esperienze di comunità di circo che, superando il confine tra assistere e creare arte e immaginando entrambi come processi attivi, hanno permesso di sperimentare diverse configurazioni sociali, modi di lavorare insieme e immaginare possibilità di realizzazione individuale e collettiva. Il potenziale partecipativo del circo è inoltre legato alla corporeità, all’immediatezza di un linguaggio basato in gran parte sull’alfabetizzazione motoria, sulle competenze non verbali, su rischio, fiducia e espressione creativa. Il circo offre nuove possibilità di coinvolgimento alle persone, incluse quelle che normalmente restano ai margini della società, invitandole a una presenza e partecipazione significativa (Spiegel e Choukroun 2019). QP>CC intendeva potenziare e allargare questo potenziale in termini di AD attraverso l’intensificazione e l’organizzazione delle relazioni tra partner e lo sviluppo di una rete di comunità.
JUGGLINGMAGAZINE.IT
4
DEFINIZIONI DI COMUNITÀ
La definizione di comunità proposta nel quadro dei bandi Open Community riguarda le aggregazioni di diverso tipo sociale, dai gruppi di professionisti che condividono un impegno lavorativo, a gruppi che si riconoscono in specifiche pratiche, ai pubblici di un certo tipo di iniziative. Questi gruppi nascono e si sviluppano attraverso processi di Audience Developmente in particolare attraverso il lavoro su motivazione, senso di appartenenza, elementi identitari condivisi, obiettivi comuni che produce empowerment individuale, emersione di nuove competenze e potenzialità creative, rafforzamento della cittadinanza attiva. Le persone in queste comunità vengono coinvolte a livelli di diversa intensità: co-gestione, co-programmazione, co-produzione, co-creazione. Una comunità di circo può essere descritta come una comunità di pratica accessibile e aperta al territorio, al cui interno coesistono valori di partecipazione attiva, tolleranza, responsabilità, solidarietà, educazione, ricerca artistica, innovazione culturale. Una comunità che, facendo leva sulla pratica e interesse comune per le arti circensi, costruisce un senso di identità e appartenenza che lega tra loro i membri. Oltre a questo aspetto territoriale, le attività legate al circo nutrono una comunità di pratica più vasta, che si estende a livello globale. Le comunità di pratica sono comunità fluide, non rigidamente definite, in cui le dinamiche di riconoscimento, appartenenza e reputazione sono legate alla costruzione e trasmissione di saperi. La coesione tra i membri si basa sulla condivisione di pratiche, che comprendono saper distinguere e riconoscere ciò che è ritenuto rilevante e adeguato: come agire, comportarsi, di cosa parlare (Paechter 2003, Wenger 2010). Queste comunità sviluppano un proprio patrimonio “vivente”, dinamico e continuamento costruito e ridefinito, che include gli aspetti intangibili della cultura quali rappresentazioni, espressioni, PROGETTOQUINTAPARETE.IT