LA DIREZIONE ARTISTICA
Quando ho intrapreso l’avventura del festival Battiti nel 2013 insieme a Roberta Castelluzzo, mia socia di sempre, volevamo soprattutto realizzare un nostro desiderio: portare a Roma e nel nostro teatro un genere di spettacolo che all’epoca non trovava spazio. Abbiamo deciso di anteporre le nostre aspirazioni a tutto, a dispetto delle difficoltà che ha chi comincia, e di realizzare il festival che avremmo voluto vedere come pubblico e nel quale avremmo voluto lavorare in qualità di artiste. Avevamo decisamente molta esperienza in entrambi i ruoli e abbastanza incoscienza per buttarci a capofitto nell’impresa. Da subito questa scelta si è rivelata vincente. L’entusiasmo per il progetto e per questo approccio si è rinnovato negli anni, portandoci ad alzare l’asticella qualitativa della proposta artistica, alla luce della risposta calorosa del pubblico e degli addetti ai lavori. Da una prima edizione piccolissima e giocata tutta in casa, con artisti italiani, siamo arrivati ad un mese di programmazione con artisti nazionali ed in-
ALESSANDRA LANCIOTTI rassegnabattiti.it teatrofuriocamillo.com ternazionali. Anche il riscontro positivo degli artisti coinvolti ha creato le condizioni per lavorare al meglio delle nostre possibilità, superando gli ostacoli e gli imprevisti che negli anni si sono presentati, non ultimo il periodo della pandemia. Ai fini della buona riuscita del lavoro il gioco di squadra è fondamentale. Ho la fortuna di collaborare con un ottimo gruppo, cosa che permette all’idea artistica di concretizzarsi in un prodotto di qualità. Il lavoro infatti ha tante sfaccettature, dal fronte organizzativo ai rapporti con gli artisti e le compagnie, che a loro volta hanno la necessità di avere un riferimento che possa facilitare le relazioni fra loro e il festival, con un solido equilibrio fra accoglienza e pragmatismo.
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La capacità di sintesi fra diverse competenze è fondamentale e credo che in questo abbia giocato a mio favore il fatto di avere una formazione ed un percorso lavorativo che mi hanno permesso di attraversare tutti i ruoli, e poter quindi considerare più punti di vista: quello dell’artista, quello del critico, quello dell’organizzatore e da ultimo, ma non per importanza, quello del pubblico. Il lavoro del direttore artistico prevede un continuo rinnovarsi, formarsi e informarsi. L’errore più grande è smettere di essere curiosi, e chiudersi nel proprio mondo. Creare collaborazioni, mettersi in rete, coinvolgere realtà emergenti, dona nuova linfa al percorso intrapreso, permettendogli di prendere percorsi inaspettati e piacevolmente sorprendenti. Il confronto con altre realtà ha permesso al festival di crescere, e al nostro gruppo di lavoro di aprirsi a nuove prospettive. Dall’esperienza di Battiti sono nate altri festival e rassegne sia all’interno del Teatro Furio Camillo, come “Rosso Senza Naso” rassegna di clown teatrale e comicità surreale, che nello spazio pubblico, come PAF Per Aria Festival, che si svolge nel mese di luglio nel distretto delle ceramiche, realizzato insieme al Comune di Maranello. Quindi non ci rimane che guardare avanti, aperti agli stimoli, curiosi di quello che sarà.