Cirk Fantastik ph Monia Pavone
NATALIA BAVAR cirkfantastik.com
rubrica a cura di Valentina Barone
La mia formazione passa dalla facoltà di Musica e Spettacolo a Lettere, ad un master in Antropologia Visuale a Barcellona, esperienze teatrali, di danza e performative, festival indipendenti, incluso uno vicino Firenze dove un giorno incontro Circo Paniko. Tre anni di tournèe con una compagnia di circo nord europeo Elxt'90 mi avevano intanto introdotto al circuito performativo del Fusion, del Robodock, di Aurillac, dei Mutoid e degli spazi autogestiti in Germania, Francia, Svizzera e Spagna. In quegli anni organizzavo a Firenze street parade con Brass Band e avevo aperto con alcuni amici la Libreriacafè La Citè, dove aveva luogo la rassegna di circo e teatro di strada Tanto di Cappello. Nello stesso anno ero andata in Etiopia con i Giullari Senza Frontiere come fotografa, scoprendo il valore del circo sociale. Ma nei rientri a Firenze percepivo sempre di più un vuoto di energia creativa. Nasceva così nel 2010 Cirk Fantastik! Un festival con una doppia anima. Da un lato portare il circo contemporaneo di qualità in un contesto urbano dove nessuno conosceva la sua potenza e la sua forza di contenuti, di linguaggi, di sperimentazione. Dall’altro lo sguardo proteso sul mondo dell'inclusione e degli scambi culturali, il mondo delle migrazioni, le tematiche sull'ecologia e l'ambiente, la multiculturalità, con metodi di gestione orizzontale e forum di discussione aperti a tutti.
mestieri &persone
creare un nuovo progetto è conoscere a fondo il contesto in cui si vuole piantare questo nuovo germoglio, chiedere alle persone e documentarsi. Poi parte la ricerca degli spazi, la creazione di un gruppo di lavoro, gli incontri dai circuiti artistici alle istituzioni. E poi una mattina, dopo un bell'attacco di ansia, si prende una bella dose di incoscenza e coraggio e si inizia. Per creare un Festival, un centro culturale, una rassegna, senza perdere la sua originalità e la sua qualità negli anni, sono necessari tanto studio e tanta indisciplina per rompere le regole prima di ricrearne di nuove; essere corretti e accoglienti con gli artisti ospiti; conoscere e apprezzare, anche con sguardo critico, la scena artistica. Acchiappare le avveristà per il collo e ribaltarle, saper parlare con tutti, dalle istituzioni ai media alla gente, conoscere anche gli aspetti più noiosi di tutto il proget-
to e prendersene cura. È necessario al contempo mantenere libera l'energia creativa, sostenendola sostenerla con una solida capacità organizzativa. Fantastik! è progettato e organizzato da tre donne. Mi affiancano Sara Santarnecchi ed Elisa Godani, con capacità e competenze differenti. Parliamo tantissimo tra di noi e siamo accomunate dalla stessa libertà creativa e dalla stessa passione artistica. Accanto a noi un bellissimo gruppo di lavoro, cresciuto negli anni, a prevalenza femminile, competente e appassionato, incluso una fantastica cuoca per far felici tutti quelli che lavorano full time ad un festival! Ma la nostra avventura non si ferma qui e abbiamo appena acquistato una tenda di circo con l'Ass. InStabile Culture in Movimento per aprire un nuovo spazio culturale in periferia a Firenze, che si farà spazio tra i grandi teatri stabili: InStabile Chapiteau.
Tutto quello che ho conosciuto, studiato, sperimentato dal basso e da ogni punto di vista, artistico, di documentatrice, di organizzatrice, di impegno nel sociale mi ha portato a creare progetti culturali poliedrici e interdisciplinari. È necessario per fare progettazione culturale avere curiosità, esplorare e viaggiare tanto, formarsi nei circuiti artistici che partono dal basso e vivere ogni esperienza con passione. La prima cosa per JUGGLINGMAGAZINE.IT
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