Juggling Magazine, #90 - march 2021

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LE TECNICHE CIRCENSI, UN ALBERO INFINITO

TRACCE PER UNA MAPPA IMPOSSIBILE, CON UNO SGUARDO SULLE “DISCIPLINE ESTINTE”

progettoquintaparete.it/astleys-place

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di Raffaele De Ritis Quante sono le discipline circensi? E quando nascono? Lo stop forzato di questi mesi ha allontanato allievi e artisti da trapezi, palestre e tendoni, favorendo la riflessione più che la pratica. Oltre che ai pensieri e le angosce sul futuro, o al momento per rimettere in discussione anche in modo positivo percorsi e prospettive, si è creato lo spazio mentale per la curiosità, la voglia di sapere, il bisogno di connettersi alle origini. In effetti, negli ultimi decenni le pratiche di circo si sono talmente propagate, e con tale rapidità, che dopo alcuni intensi decenni di concentrazione sulla tecnica è naturale che emerga una presa di coscienza sulle origini di ciò che si pratica. L’energia e la concentrazione che generano una performance circense creano inevitabilmente una connessione, anche spirituale, con la forza profonda del passato, che per molti conserva ancora il fascino del mistero. Le 2 tecniche di circo odierne sono la punta di un iceberg, o se si vuole le ramificazioni di una possente quercia, le cui radici sono profondissime, pescando in universi remoti che rimontano anche a migliaia di anni. Il circo, l’acrobazia e le arti annesse, a differenza ad esempio del teatro hanno origini e sviluppi non legati alla finalità spettacolare. Esse sono principalmente militari o ludi-

documenti originali Archivio Storico Raffaele De Ritis co-rituali. La destrezza fisica, il virtuosismo del corpo, sono propri a civiltà in cui la conquista e la guerra erano le attività principali. E il principe, il soldato, seguivano una dimensione mistico-religiosa del mondo per guidare i propri destini. Anche di conseguenza, sciamani e sacerdoti, nel definire i simboli legati al passaggio delle stagioni o ai segni degli astri e delle divinità, favoriscono pratiche del corpo e giochi di abilità legati alla festa o all’invocazione delle forze celesti. Il contorsionismo, i salti a terra e le posture di equilibrio si trovano nelle statuette funerarie già da 3000 anni fa sia in Cina, a Creta che in Campania; piramidi umane ed evoluzioni equestri fanno parte dell’addestramento militare dai tempi più antichi in tutto il mondo. L’Egitto e le civiltà pre-colombiane ci trasmettono affreschi con giocolieri o antipodisti; dall’India antica ci arriva il malakhamb, l’antenato del palo cinese. E in forme rudimentali esistono da sempre gli approcci più antichi JUGGLINGMAGAZINE.IT

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alle arti aeree con un semplice pezzo di corda: la danza sul filo tra due cavalletti di legno da una parte, e dall’altra la corda volante, antenata dal trapezio, che l’artista girovago poteva sospendere anche tra due alberi. Ma di fianco a queste arti nomadi e festive, la vera educazione acrobatica si sviluppa e si codifica nelle palestre degli eserciti: il primo maestro di arte circense è di fatto l’aquilano Arcangelo Tuccaro, che verso il 1550 insegna l’acrobatica alla corte del re di Francia: da una cosa per soldati, i salti mortali diventano un passatempo per nobili. Due secoli dopo Philip Astley, ex-cavaliere dell’esercito britannico, comprende che anche le evoluzioni sul cavallo, necessarie alla sopravvienza del soldato, possono diventare uno sport e uno spettacolo. Definisce così il cerchio scenico di 13 metri, e nel 1778 la sua scuola di 3 equitazione per il mondo civile diventa il primo circo moderno della storia, con l’aggiunta di acrobati, clown, domatori di scimmie e giocolieri. È un militare anche il colonnello spagnolo Francisco AmoPROGETTOQUINTAPARETE.IT


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