Joez Magazine Giugno 2023

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6 Allergie e intolleranze alimentari: parla l'esperta 26 44 Criceti e conigli: nuova rubrica 16 Scopri la nostra paletta pesa croccantini ARRIVANO I CUCCIOLI: ALIMENTAZIONE E PROTEZIONE PER IL TUO PET Gli eventi di Joe Zampetti Come trattare il pelo in spiaggia Joe Zampetti e Isola dei Tesori: connubio vincente Se Fido ha paura dell’acqua
T R M E S T R A L E | A N N O 2 | G U G N O 2 0 2 3 N ° 6
A TUTTA ESTATE

In vacanza con Joe Zampetti non ci si annoia mai

Ci siamo, il momento più atteso da grandi, piccini e amici a quattro a zampe è finalmente arrivato: stiamo parlando dell’estate, la stagione che ci permette di svagarci e trascorrere giorni e settimane in spensieratezza con i nostri pets. Questo numero del nostro magazine sarà dedicato proprio agli eventi summer di Joe Zampetti, ma non solo: sarà un autentico vademecum per vivere questi mesi con consapevolezza e leggerezza. Un focus importante è riservato ai cuccioli, all’alimentazione e alla cura del pelo nonché dei trattamenti contro i parassiti che minacciano la serenità dei nostri amici. Qual è l’alimentazione corretta per il pet? Cosa fare in caso di allergie e intolleranze alimentari? E se Fido ha paura dell’acqua? Come trattare il pelo dopo aver fatto il bagno? Novità di questo numero la rubrica riservata a conigli e criceti che ci terrà compagnia per tutto il resto dell’anno e lo spazio riservato alla collaborazione con L'Isola dei Tesori perché, come dice il proverbio, l’unione fa la forza per offrirvi un servizio sempre più efficiente ed esclusivo. Abbiamo, infatti, fatto una

chiacchierata con Giandomenico De Palma, responsabile marketing e comunicazione di JZ che ci ha raccontato tutte le novità del mondo Joe Zampetti svelandoci alcuni imperdibili “segreti”. Non mancano i nostri storici appuntamenti con gli inserti curati dai nostri Vet e l’immancabile “I’m Musetto”. Scansionando i qr code che troverete nelle prossime pagine potrete entrare a far parte da subito della nostra famiglia online atterrando sui nostri profili Instagram, Facebook e TikTok. Vi siete già iscritti al nostro canale privato di Ig? Se volete rimanere costantemente aggiornati su offerte e promozioni non esitate a mettere like e ad entrare nel gruppo. Per gli eventi vi presentiamo il nuovo profilo “JoeZampettievents” per non perdere proprio nulla di tutte le nostre innumerevoli iniziative. Da tutto lo staff di Joe Zampetti un augurio di una serena e felice estate!

"Un numero dedicato agli eventi Summer di Joe Zampetti"

numero questo in

JZ 16
Ilaria Mannara 14 La Filariosi viaggia in tutta Italia, anche al sud 12 Joe Beach Party 6
Zampetti e L'Isola dei Tesori 4
Salute, risparmio, benessere: ecco la paletta pesa croccantini di
Cuccioli e alimentazione. Parla l'esperta:
Joe
Cuccioli e alimentazione: con O-life e CooKing 47 Entra e scopri il mondo Joe Zampetti! 46 Conigli e criceti non sono giocattoli 44 Canarini, tutto quello che devi sapere 42 I'm Musetto 38 Igiene dentale dei cani, tutto quello che occorre sapere 36 Trekking a 6 Zampe! 32 Io e il mio cucciolo: i segreti per instaurare, da subito, un buon rapporto con il nostro cane 30 Intolleranze alimentari nel cane e nel gatto 26 Più di due milioni i gatti randagi in Italia: sterilizzare è l’unica soluzione 24 Se Fido ha paura di fare il bagno: alcuni consigli 22 In spiaggia con Fido: asciughiamolo e proteggiamolo dal sole 18

Joe Zampetti e L'Isola dei

Tesori: il connubio vincente che premia i pet lovers

Competente, comunicatore ed un autentico pet lover: oggi andiamo a conoscere meglio Giandomenico De Palma, responsabile marketing e comunicazione di Joe Zampetti che ci racconta anche della nuova collaborazione tra Jz e L'Isola dei Tesori

Giandomenico, come nasce questa unione?

Il Lockdown ha spinto molti italiani all’adozione di pet facendo crescere esponenzialmente un settore già in crescita; Joe Zampetti con i suoi 19 punti vendita è attualmente la catena di pet store più grande del Sud Italia. Da qui il dialogo con l'attuale socio di maggioranza, L'Isola dei Tesori, catena specializzata in accessori, alimenti e cura per animali domestici, radicati nel Nord Est e presenti anche in centro Italia con oltre 250 punti vendita. Per noi si tratta di un upgrade importante che ci porterà nei prossimi 4-5 anni all’apertura di 50

nuovi negozi con insegna Joe Zampetti o L'Isola dei Tesori a seconda delle dimensioni dello store. Nulla cambia nell’anima e nella vision di JZ: i soci fondatori Matteo Valente e Domenico Gimeli resteranno alla guida con Megamark che continuerà a fornire la sua potenza commerciale. Questa alleanza ci consentirà in poche parole di raggiungere uno sviluppo in tutto il Mezzogiorno, rinforzando la nostra specializzazione e portandoci ulteriori esperienze, grazie alle quali accresceremo la nostra capacità di erogare contenuti e prodotti nonché di trasferire vantaggi economici che ricadranno sul cliente finale in termini di prezzo e opportunità di risparmio. E questo mantenendo il posizionamento di Joe Zampetti come brand leader in Puglia.

Cosa cambia per i clienti?

Un’ulteriore attenzione nei loro confronti. L’inflazione, infatti, pesa anche nel nostro settore e l'industria ci presenta da mesi costanti aumenti di listino; grazie alla collaborazione con L'Isola dei Tesori, però, aumenteremo le finestre promozionali garantendo un volantino mensile con oltre 200 codici in promozione, più attività come Grandi Marche e One Partner Show per dare risparmio sui brand più noti del settore, fino al 25%. Non solo. Aumenteranno in maniera considerevole i momenti

Giandomenico De Palma, responsabile marketing e comunicazione, ci racconta le novità del mondo Jz

formativi che permetteranno alla nostra rete vendita di aumentare il proprio know how sempre al servizio del cliente finale e del suo amico di zampa o di branchia; nel 2023 il comparto acquariologia sarà uno dei nostri fiori all’occhiello con un potenziamento dei corner già presenti e un arricchimento delle competenze degli acquariofili presenti nei nostri store.

Cosa vuole dire gestire il marketing e la comunicazione di un brand quale quello di Joe Zampetti?

Joe Zampetti è un Brand che sento molto mio; ho iniziato in questo gruppo nel 2017 come consulente esterno per la prima apertura di Bisceglie e da lì in poi è nato un amore reciproco con l'azienda, i suoi fondatori e tutte le persone che lavorano dietro le quinte e in prima linea: Joe Zampetti è davvero una grande meravigliosa famiglia per me. Il lavoro è molto stimolante, il mercato è in continua evoluzione così come le mode, le necessità e i trend. Oggi è impensabile non prevedere un corretto mix di canali di comunicazione poichè i nostri utenti sono sia i cosiddetti "boomer" che le nuove generazioni. Non si può pensare che il business di oggi sarà lo stesso tra dieci anni: innovare significa esser pronti sin da ora ad affrontare le sfide del futuro; ecco perché in questi mesi stiamo sviluppando una fortissima community guidata dai nostri Ambassador (vi ricordate di Barak vero?)

L'imprinting che mi è sempre stato dato è: DEVI DIVERTIRTI

e ammetto che in questi anni di cose meravigliose ne abbiamo fatte. Tuttavia, sono sempre dell'idea che “il Meglio debba ancora arrivare”. L’ultimo evento Joe Beach Party, ad esempio, è stato pazzesco come vedrete dalle immagini in questo numero del magazine con i suoi oltre 200 cani in spiaggia.

Cosa avresti voluto fare da "grande"?

Mio padre (perso troppo presto) era geometra e da piccolo pensavo di fare l'ingegnere; dopo aver studiato Economia e aver fatto un primo master in hotel management ho trovato però la mia via con il secondo master ovvero quello in Marketing e comunicazione di impresa decisamente più adatto al mio carattere e alle mie ambizioni. Ho lavorato a Torino e Milano per poi rientrare nel 2008 nella mia terra e aprire la mia agenzia di marketing e comunicazione fino al 2017 quando ho incontrato JOE e da lì è tutto cambiato...

Hai anche tu “degli Zampetti” a casa?

Sono un gattaro al cento per cento! Dopo aver perso l'anno scorso la mia gatta Greta e aver sofferto un bel pò mi ero ripromesso di fare una pausa, ma poco dopo Ragù, una splendida gattina rossa, ha deciso di scegliere la villa che divido con la mia compagna Valeria come sua abitazione e noi come suoi "umili servitori". Del resto, che mondo sarebbe senza gatti e senza pet?

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Joe Beach Party

Da Joe Zampetti non ci si annoia mai! Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato sulle nostre iniziative ed i nostri eventi. Il primo Beach party è stato un successo!

Foto a cura di Armando Velluso Instagram Facebook
Effetto repellente oltre all’azione insetticida e acaricida Pipetta innovativa con applicazione facile e veloce Contro flebotomi e zanzare oltre a pulci, zecche e protezione della casa* VECTRA® 3D PIPETTA INNOVATIVA CONTRO PULCI, ZECCHE, ZANZARE, FLEBOTOMI E MOSCHE CASA* *2 mesi ZECCHE PULCI ZANZARE MOSCHE FLEBOTOMI ©2023 Ceva Salute Animale S.p.A. - marketing.italy@ceva.com - www.ceva-italia.it Vectra® 3D è un medicinale veterinario: chiedi consiglio al tuo veterinario. Non utilizzare sui gatti o nei cuccioli di età inferiore alle 7 settimane o con un peso inferiore a quello indicato per ogni confezione. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Tenere fuori dalla portata dei bambini ed usare particolare attenzione fino a quando il sito di applicazione non siaasciutto. L’uso scorretto può essere nocivo. Aut. Pub. 18/VET/2023 Scopri di più su: vectrapet.com *dopo l’applicazione sull’animale NON USARE VECTRA® 3D SUI GATTI

La Filariosi viaggia in tutta Italia, anche al sud

del 50% dei cani testati) si è spostata gradualmente anche nel Sud Italia (il percorso inverso lo ha fatto un’altra importante patologia, la leishmaniosi).

La Filariosi cardio-polmonare è una malattia parassitaria attualmente diffusa in tutta Italia che colpisce frequentemente il cane ed occasionalmente, e con alcune caratteristiche particolari, anche il gatto.

La patologia, precedentemente endemica nel Nord Italia (con una presenza in vaste aree di positività

Il parassita responsabile appartiene al gruppo degli elminti e si stratta della Dirofilaria immitis che allo stadio adulto appare con aspetto filiforme e può raggiungere una lunghezza di 15-25 cm e vive nelle arterie polmonari e nel ventricolo cardiaco destro del cane e del gatto.

La malattia è trasmessa attraverso la puntura di vettori che sono rappresentati da zanzare della famiglia Culicidae e dalla zanzara tigre (Aedes albopictus); proprio la diffusione della zanzara tigre e l’acquisizione da parte di

La malattia è trasmessa attraverso la puntura di zanzare

questo vettore della capacità di trasmettere le filarie ha portato due importanti novità: le infestazioni al Nord Italia erano precedentemente dovute alla sola Dirofilaria immitis ed ora ci sono infestazioni miste anche con la presenza di Dirofilaria repens.

Il comportamento biologico della zanzara tigre che infesta anche le città ed effettua punture multiple colpendo di giorno anche in ambiente urbano ha spostato la diffusione di questa patologia portandola dal contesto rurale a quello urbano, trasformando il rischio da tipicamente stagionale a rischio continuo (è dimostrata l’attività di questo vettore tutto l’anno).

La malattia si trasmette attraverso la puntura della zanzara che assume

da un animale infetto sangue le microfilarie che matureranno nell’insetto e saranno trasmesse alle successive punture ad animali sani.

La filariosi può colpire anche i gatti ma con alcune peculiarità: i gatti sono nel 25% dei casi resistenti all’infezione ed hanno spesso minore contatto con le zanzare; nei gatti colpiti la malattia evolve in forma asintomatica anche se poi può essere causa di malattia severa e morte improvvisa.

I sintomi clinici nel cane possono essere all’inizio piuttosto vaghi con facile affaticabilità, intolleranza all’esercizio, presenza di noduli cutanei, scarso appetito, anemia e tosse secca dopo l’esercizio.

La diagnosi è basata sulla ricerca nel sangue delle microfilarie o sull’esecuzione di test antigenici specifici che mostrano un elevato grado di affidabilità.

La terapia va eseguita in maniera mirata e, dopo approfondimenti radiografici ed ecocardiografici, il Medico Veterinario può optare per la terapia per la rimozione delle filarie adulte (attraverso la vena giugulare con una metodica chirurgica mininvasiva) oppure con il trattamento farmacologico ponendo grande attenzione alla graduale morte dei parassiti (la morte massiccia può causare rischiosi fenomeni tromboembolici).

Il cardine fondamentale per limitare la diffusione di questa pericolosa malattia

è rappresentato dalla profilassi farmacologica che va eseguita nelle zone in cui è presente la patologia tutto l’anno; i farmaci attualmente a disposizione sul mercato sono diversi e con un elevato profilo di sicurezza.

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Parla l'esperta: Ilaria Mannara

Secco o umido? Posso dargli del cibo preparato in casa? Gli snack gli fanno male? In vista dell’estate, devo modificare la sua alimentazione?

Queste sono solo alcune delle domande che ci si pone quando si accoglie in famiglia un cucciolo di cane e la sua alimentazione diventa uno dei nostri primi

pensieri: vogliamo sia completa, bilanciata, sana ma anche buona e desideriamo il meglio per il nostro nuovo piccolo amico. Quali sono, quindi, le migliori indicazioni da seguire? Ce le dà Ilaria Mannara, dermatologa veterinaria di Bari.

Il primo passaggio: attenzione alle etichette «Imparare a “leggere” i prodotti è fondamentale. Quando non si è esperti in un determinato campo, è normale fare confusione dinanzi a certi termini –spiega la dottoressa –. La prima cosa a cui dobbiamo fare attenzione, ad esempio, è che il prodotto alimentare che scegliamo per il nostro cucciolo sia completo e non complementare. In caso di alimento “complementare” abbiamo un prodotto che non è adatto, da solo, al fabbisogno quotidiano del cucciolo, va integrato con altro».

Meglio il cibo secco o quello umido? La scelta non è standard «La cosa migliore è vedere come reagisce il cucciolo, provando a fornirgli entrambe le modalità di alimentazione. Ci sono molti cuccioli che all’umido reagiscono con dissenteria o altri disturbi gastrointestinali ed è quindi preferibile il secco; ma per altri ancora è bene ammorbidire le crocchette con dell’acqua calda, affinché avvenga meglio la digestione. I primi tempi è fondamentale porre attenzione a questo aspetto, evitiamo di dare al cucciolo del cibo in maniera leggera o senza osservare ciò che capita nella sua giornata»

Altro aspetto fondamentale, legato all’attenzione da porre nei confronti del cucciolo, è in merito a eventuali allergie: «Qualsiasi reazione che ci sembra “anormale”, riportiamola al nostro veterinario. Le reazioni allergiche possono essere di varia natura, da reazioni gastrointestinali a quelle cutanee, magari con strani pruriti persistenti: non prendiamo nulla sotto gamba»

Cuccioli e alimentazione.
"Rispettiamo la loro natura, non antropizziamo i nostri cani"

La scelta del cibo: il cane è abitudinario, non “antropizziamolo”

In merito a quali fonti proteiche somministrare al nostro cucciolo, è bene fare chiarezza: molte scuole di pensiero sostengono infatti che sia corretto variare le proteine che diamo al cucciolo, «ma dobbiamo tenere a mente che il cane è un animale abitudinario e che impara ad avere “gusti” solo se siamo noi a dargli questa possibilità – specifica Mannara –. Mi spiego meglio: una volta scelta la proteina migliore per il nostro animale, che mangia con gusto e che vediamo fornirgli la giusta energia fisica, non c’è motivazione per cambiargliela se non la volontà umana di fargli provare qualcosa di diverso. Non è necessario “antropizzare” il cane. L’alimentazione va pensata unicamente in funzione della salute del nostro amico a quattro zampe».

Il cibo casalingo non è vietato, ma non ricorriamo al “fai da te”

«Diventa doveroso fare una scelta: se si vuole optare per un’alimentazione casalinga, non è vietato ma è fondamentale farlo facendosi accompagnare da un veterinario nutrizionista. Solo un professionista, visitando e conoscendo il cucciolo, può dirci quale potrà essere la giusta alimentazione che potremo dare al nostro cane. Carboidrati, proteine, verdure, le fonti più importanti, eventuali complementi… Sono molte

le cose a cui bisogna fare attenzione –chiarisce l’esperta – e affidandoci al “dottor Internet”, come spesso si fa in questi casi, possiamo incorrere in molti errori, che possono essere davvero pericolosi per la salute del nostro cucciolo».

A proposito di complementi: sì agli snack, ma attenzione ai nutrienti

Implementare l’alimentazione quotidiana del cane con degli snack può essere una scelta salutare ed educativa, ma facciamolo con scrupolo.

«Per evitare un sovraccarico calorico, facciamo attenzione alla tipologia di snack che scegliamo. Anche in questo caso è bene farci consigliare dal veterinario, che saprà dirci quali snack scegliere in base all’alimentazione che abbiamo adottato per il piccolo Fido. Una buona alternativa – raccomanda Mannara – è quella di scegliere come snack delle fonti vegetali come finocchio, carota, zucchina bollita, mela, banana. Chiaramente sempre senza eccedere. Evitiamo la frutta troppo zuccherina, come l’anguria, o alimenti che possono essere tossici come l’uva. Siccome sia frutta pensiamo che possa fare solo del bene: per questo è sempre importante affidarsi alle indicazioni degli esperti».

Alimenti off-limits: a cosa fare particolare attenzione

Ci sono cibi che possono risultare davvero pericolosi per il nostro cane: «Tra questi, ad esempio, oltre all’uva sopracitata, troviamo anche la cipolla, il cioccolato o i dolci in genere. Aglio e cipolla possono essere tossici per il cane: bastano pochi grammi di cipolla cotta o cruda per indurre un’intossicazione; l’aglio, in certi casi, risulta ancora più pericoloso. Per quanto riguarda i dolci, non facciamoci prendere dall’idea che siccome sono “buoni”, di gusto, per noi, possano essere un premio o una bontà anche per il nostro cane. Zuccheri e dolci possono essere molto dannosi, per lui; si tratta di rischi legati alla comparsa di carie o di sviluppo di diabete o di aumento di peso».

Arriva l’estate: l’alimentazione subisce qualche cambiamento?

Anche in questo caso, diverse scuole di pensiero legate all’alimentazione canina consigliano di apportare qualche cambiamento nella dieta quotidiana: «Non è necessario. Se il nostro cucciolo ha un’alimentazione equilibrata, completa e che lo soddisfa, non ci sono ragioni valide per le quali cambiargliela. Accertiamoci che abbia sempre acqua fresca e rispettiamo i suoi tempi e i suoi ritmi. A volte il caldo può togliergli un po’ di appetito, esattamente come succede all’essere umano; accertiamoci insieme al veterinario che il “problema” sia solo questo e non stravolgiamo le abitudini del cucciolo».

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Salute, risparmio, benessere: ecco la paletta pesa croccantini di JZ

La paletta pesa croccantini è l'innovativo strumento che semplificherà l'alimentazione dei tuoi adorabili animali domestici. Garantendo la giusta quantità di cibo, questa paletta offre benefici sia alla loro salute che al tuo portafoglio.

Salute ottimale per il tuo animale domestico

La paletta pesa croccantini permette, infatti, di dosare accuratamente il cibo per il tuo amico a quattro zampe; un intervento essenziale per gli animali che necessitano di diete controllate (come quelli con problemi di peso o predisposizione all'obesità), ma anche per tutti i pet poiché grazie a questo strumento si eviteranno sovralimentazione o sottoalimentazione assicurando al proprio animale domestico una dieta equilibrata e adatta alle sue esigenze.

Risparmio economico a lungo termine

Oltre ai benefici per la salute, la paletta pesa croccantini ti permette di risparmiare denaro. Spesso, senza un mezzo di misurazione adeguato, si somministra una quantità di cibo maggiore del necessario, aumentando la spesa. Utilizzando la paletta pesa croccantini, doserai la giusta quantità, evitando sprechi e risparmiando nel tempo.

Semplicità d'uso e praticità

La paletta pesa croccantini è facile ed efficace da utilizzare. Basta regolare la quantità desiderata e prelevarla direttamente dal sacchetto di croccantini. Sarai certo di offrire la giusta porzione al tuo animale domestico senza approssimazioni o incertezze.

Consulta il veterinario per determinare la quantità di cibo adeguata e scegli una paletta pesa croccantini di qualità per risultati ottimali. Investi nella salute e nel benessere dei tuoi amici pelosi con questa pratica soluzione!

IMPORTANTE:

LA PALETTA PESA CROCCANTINI SARÀ DISPONIBILE A LUGLIO IN TUTTA LA RETE IN UN NUMERO DI PEZZI SUPER LIMITATO: SEGUICI SUI SOCIAL E NON PERDERTI IL LANCIO NEI PUNTI VENDITA!

In spiaggia con il cane: asciughiamolo e proteggiamolo dal sole

cura del suo pelo e della sua pelle dopo che è venuta a contatto con salsedine, sabbia e solleone. I passaggi sono semplici ma importanti, impariamoli insieme al toelettatore

Estate, tempo di mare. Anche per Fido. Sono ormai tante le spiagge che ci accolgono insieme al nostro più fedele amico e noi siamo più che felici di vivere questa esperienza insieme a lui; è fondamentale, però, essere informati su come comportarci per preservare la sua salute a partire dalla

Christopher De Vitis (di Top Dog, toelettatura di Lecce) così da rendere indimenticabile l’estate insieme al nostro cane. «Pulire il cane dopo la nostra giornata in spiaggia è molto importante, ma ci sono alcuni accorgimenti da tenere anche durante la giornata stessa: innanzitutto è meglio non lasciare che il cane stia troppo tempo bagnato, quindi dopo il bagno in mare l’ideale è frizionare il pelo del cane in maniera energica ma delicata, preferendo un asciugamano in microfibra. In questo modo andiamo a togliere gli eccessi di acqua. Facciamo particolare attenzione ad asciugare, sempre con delicatezza, le sue zone più delicate:

«Sì a prodotti delicati per la pulizia»
raccomanda l'esperto Christopher De Vitis

le orecchie, ad esempio, è meglio non lasciargliele bagnate onde evitare lo sviluppo di disturbi da raffreddamento o dolorose otiti. L’acqua che entra nel condotto uditivo durante il bagno in mare, può favorire la proliferazione di microorganismi e agenti infettivi, in quanto l’ambiente caldo e umido è un habitat favorevole. In base alla razza del cane, infine, asciughiamo bene dove ha ripiegamenti della pelle» spiega l’esperto.

Si tratta di operazioni veloci (coadiuvate anche dalle temperature estive, che rendono l’asciugatura del pelo più facile) ma che non vanno sottovalutate, perché l’acqua del mare, unita alla sabbia, può creare dermatiti o reazioni allergiche.

«Pulire il cane con semplice acqua dolce, a tem-

peratura tiepida, ci permetterà di evitare ogni rischio e di togliergli tracce di salsedine e sabbia; se non abbiamo a disposizione l’acqua, possiamo munirci di salviette apposite che ci aiuteranno a evitargli qualsiasi fastidio.

L’importante è pulirlo dall’acqua di mare: il sale, depositandosi sulla cute e sul manto del cane, potrebbe provocare dermatiti e pruriti» .

Attenti, infine, alle zone in cui sceglierete di villeggiare: la sabbia è casa di acari e parassiti che possono mettere a rischio il nostro cane, specialmente in alcune zone tropicali dove esistono dei parassiti della sabbia che trasmettono malattie più particolari (ad esempio la dermatite serpiginosa). Contro questi parassiti, esistono trattamenti antiparassitari in spray, fialette o collare an-

tipulci. Ovviamente, neanche a dirlo, una volta giunti a casa dopo la giornata in spiaggia, il nostro amico a quattro zampe avrà bisogno di una bella lavata. Esattamente come noi esseri umani.

«Teniamo conto che dopo una giornata esposta a sabbia, salsedine e sole, la pelle del nostro cane potrebbe essere più delicata, quindi è importante scegliere prodotti molto delicati per evitare che si secchi ulteriormente o che senta dolore per eventuali microlesioni create dalla sabbia. Scegliamo possibilmente prodotti senza alcol e parabeni e con ingredienti lenitivi. Il bagnetto dopo la spiaggia non ha nulla di speciale dal solito bagnetto: quindi via alle nostre spazzolate e al lavaggio come abbiamo abituato il nostro cane. Unica accortezza: spazzoliamo con un po’ più di delicatezza rispetto al solito, perché magari la salsedine ha un po’ arruffato il suo pelo, specialmente se lungo, così evitiamo di fargli male nel caso avesse dei nodi. A dispetto di quanto si possa pensare, usiamo acqua calda e tiepida: no, Fido non ha bisogno di rinfrescarsi con una doccia gelata! Anzi, non gli farebbe per niente bene. Come in spiaggia –continua l’esperto – passiamo all’asciugatura: il fatto che faccia caldo non

deve essere una scusa per lasciare bagnato il cane o per lasciarlo “asciugare al sole”».

Mettere la crema solare: una raccomandazione che ci fanno fin da quando siamo bambini. Esistono in commercio anche prodotti per proteggere i nostri animali dai raggi solari: «La crema va spalmata sulla punta delle orecchie, sulla pancia, sul muso e in quelle zone dove il pelo manca. Fermo restando, comunque, che il cane non ha desiderio di abbronzarsi quindi è meglio evitare che stia troppo tempo al sole. Ai cani piace stare alla luce, ma sanno farci capire quando inizia a essere troppo anche per loro».

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andata così: tu e il tuo migliore amico a quattro zampe siete stati al mare insieme e hai scoperto che ha paura delle onde e non ha voluto farsi il bagno. Sappiamo che è potuto sembrarti strano, ma vogliamo tranquillizzarti dicendoti che è un atteggiamento canino più comune di quanto si possa pensare; ci sono cani che hanno paura anche di fare il bagnetto a casa, figuriamoci cosa può accadere dinanzi alla possibilità di affrontare un luogo così grande e aperto come il mare. Possiamo aiutarlo a superare questo limite? Certo che sì. Ma sempre con amore e, soprattutto, con rispetto delle sue difficoltà. Proviamo a capire insieme come fare.

Perché il cane ha paura di fare il bagno al mare?

Insomma, la situazione è chiara: tu e Fido arrivate in spiaggia, vi avvicinate con gioia all’acqua per il bagno, ma lui non ne vuole sapere. Anzi, si irrigidisce e tenta in tutti i modi di scappare via. Perché accade questo? Se è il primo bagno, può darsi che sia timore di perdere il controllo o di qualcosa di sconosciuto. Esattamente come capita a noi esseri umani. A volte succede che debbano solo prendere confidenza: lasciamo che si auto gestisca e potrebbe sorprenderci con un improvviso tuffo! Può anche darsi che non siamo a conoscenza di qualche trauma che ha subìto, legato all’acqua, per tanto va a ricordarsi di quella brutta esperienza.

La prima cosa da fare? Non insistere. Armiamoci di pazienza e consoliamolo giocandoci insieme e con la giusta dose di coccole. Bisogna tutelare, prima di tutto, il rapporto di fiducia che abbiamo costruito con lui. Non trasciniamolo a forza nell’acqua e non sgridiamolo.

Come abituare il cane all’acqua?

Prima del bagno in mare, se il nostro amico è davvero molto spaventato, potremmo iniziare con un bagno in piscina: ci sono molte piscine “dog friendly”, costruite

È
Se Fido ha paura di fare il bagno: alcuni consigli per un’esperienza al mare da fare insieme

appositamente per essere confortevoli ai movimenti dei cani, dotate di attrezzature adeguate; anche in piscina non va fatta alcuna violenza sul cane, per tanto non buttiamo l’animale nell’acqua come se fosse… un sacco di patate! Quello sì che sarebbe un vero trauma. Lasciamo che faccia da solo i suoi tentativi di approccio con l’acqua e complimentiamoci con lui a ogni suo tentativo di immergere la zampa.

Un altro consiglio è quello di aiutare il cane a prendere confidenza con l’acqua attraverso qualcosa che sia per lui familiare e piacevole: possiamo utilizzare il suo snack preferito oppure il suo amato giocattolo. Iniziamo a immergerci noi nell’acqua tenendo tra le mani l’oggetto scelto e mostriamoci tranquilli e gioiosi di essere in acqua. Non dimentichiamo, ovviamente, di elogiarlo quando deciderà di raggiungerci! Potrebbe darsi che, una volta che il cane ci ha raggiunto, prenda il suo snack o il suo giocattolo… e torni a riva. Non sgridiamolo e teniamo a mente che dobbiamo avere pazienza: il primo passo è stato fatto, la prossima volta rimarrà in acqua più a lungo.

Se il problema è nuotare

Certo che esistono cani che non sanno nuotare! Se anche il tuo migliore amico a quattro zampe non sa nuotare, non ha nulla di sbagliato e non dobbiamo mai mortificarlo per questo oppure costringerlo a imparare con la forza.

Innanzitutto se si tratta di un cucciolo avremo la strada

spianata, perché sarà sicuramente più propenso a imparare a nuotare (e probabilmente sarà anche più impavido e spericolato, quindi facciamo maggiore attenzione!).

A prescindere dall’età del cane, comunque, può essere d’aiuto creare un gioco per lui: possiamo lanciare una palla e invitarlo a raccoglierla. La cosa più importante è non lasciarlo mai da solo e mostrarci tranquilli attraverso movimenti che non siano mai bruschi e utilizzando toni di voce calmi e tranquilli. Proviamo a tenere la nostra mano sotto al cane, sulla sua pancia, e sosteniamolo mentre inizia a nuotare.

Istintivamente inizierà a muovere le zampe, ma magari ha bisogno di un po’ più di tempo per capire come fare: ci sono alcuni cani che nuotano verticalmente e muovono le zampe anteriori anziché quelle posteriori. In questo modo agitano l’acqua e se la schizzano negli occhi. Deve capire qual è il metodo migliore per nuotare, quindi aiutiamolo in questo.

Il cane e il suo approccio con l’acqua: due consigli in più

Oltre alle indicazioni relative a Fido, è bene tenere conto anche delle scelte che facciamo in merito alle condizioni esterne. Ecco due consigli utili.

• Accertiamoci che il mare sia piatto: se siamo alle prime esperienze tra il cane e il mare, scegliamo una giornata senza vento e quindi di mare calmo. Tanti cani mostrano paura davanti alle onde: più il mare sarà piatto e più l’approccio a questo sarà facile e non ci saranno ulteriori traumi.

• Scegliamo il giusto momento della giornata: l’ideale è sfruttare gli orari della mattina presto e/o del tardo pomeriggio. Oltre ad avere temperature più piacevoli, specialmente nel pieno dell’estate, ci sarà anche meno caos, meno affollamento; un cane che sta tentando di superare le sue paure ha bisogno di un contesto più sereno possibile.

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Più di due milioni i gatti randagi in Italia: sterilizzare è l’unica soluzione

Sterilizzare i nostri gatti, benché vivano tra le nostre mura di casa, è una scelta che esprime consapevolezza e amore verso l’intero universo animale, non solo verso il nostro Fufi. Il nostro gatto non supera la staccionata del giardino? La sterilizzazione è comunque un procedimento importante, perché mette il felino al riparo da alcune patologie gravi (specialmente a carico dell’apparato riproduttivo) e gli risparmia la sofferenza

dell’andare in calore senza potersi accoppiare.

I dati

Superano i due milioni i gatti randagi in Italia. Questo è sufficiente per capire che sterilizzare i felini è fondamentale per non aggravare ancora di più la situazione che è già di carattere emergenziale. Una gatta può partorire fino a quattordici gattini in una cucciolata: moltiplichiamo i numeri e capiremo quanti possono essere, ogni anno, i gatti che rischiano di vagare per le strade.

Sterilizzare i felini è fondamentale per non aggravare ancora di più la situazione che è già di carattere emergenziale

Inoltre non sterilizzare la propria gatta significa che potrebbe essere ingravidata da un felino randagio: saremmo in grado di mantenere una cucciolata o di trovare loro una casa idonea? È un rischio che non tutti possono permettersi. Oltretutto, durante l’accoppiamento, i gatti si scambiano patologie gravi come Fiv o Felv, malattie che possono portare il nostro micio alla morte nel giro di poco tempo e che possono far nascere non solo ulteriori randagi ma randagi malati, creando una catena di virus inarrestabile.

Evitare il calore

Una delle ragioni per cui è importante sterilizzare è per evitare la sofferenza del calore ai nostri gatti. Sono tanti i gatti “interi” (termine con cui si intende l’animale non sterilizzato) che scappano di casa, e che non sempre vengono poi ritrovati, proprio a causa del calore che li induce ad andare in cerca dell’accoppiamento. Oltretutto, come abbiamo specificato in precedenza, se il nostro gatto andrà in giro per campagne o strade per accoppiarsi, rischierà di contrarre pericolose malattie (oltre a incorrere in pericoli correlati come quello di essere investiti dalle auto, dai treni o di rimanere avvelenati da bocconi contendenti alimenti tossici). Chiudere la porta di casa non sarà sufficiente: il micio sarà sofferente e potrà passare notti intere a fare sonori concerti. Inoltre,

i gatti in calore interi marcano con feci e urine particolarmente maleodoranti il territorio, anche quello di casa.

Prevenire le patologie

La sterilizzazione previene efficacemente malattie come il tumore alla prostata, ai testicoli, alle ovaie ed evita il rischio delle “false gravidanze”, condizione che fa soffrire molto le gatte. Nelle femmine riduce lo stress e il malessere condizionato dal calore ed elimina il rischio di cancro uterino; si riduce anche il cancro alle mammelle, che nel 6 per cento dei casi risulta fatale per le nostre gatte. Non solo prevenzione, ma anche cura: può essere infatti praticata per risolvere problemi come la piometra (un’infezione dell’utero), il tumore ai testicoli o l’iperplasia della prostata. Non ultimo, la sterilizzazione riduce l’aggressività ed evita, così, eventuali combattimenti con altri animali (responsabili della trasmissione di malattie).

Cuccioli (e gatte) a rischio

L’abbiamo detto, ma è importante ribadirlo: le cucciolate sono spesso numerose e far fronte, ogni anno, più volte durante l’anno, a un numero spropositato di cuccioli a cui trovare casa o a cui dare sostentamento e cura, è sempre più complicato sia per i privati cittadini sia per le associazioni.

Nei periodi di calore, chi

si occupa della cura delle colonie può arrivare ad avere decine di gatte incinte. Ma questo non è l’unico rischio: non tutti sanno, infatti, che i gatti maschi interi possono arrivare a uccidere gattini “non propri” per potersi riaccoppiare con la femmina. Tanti gattini, inoltre, vengono abbandonati senza anticorpi materni e diventano così animali deboli e soggetti a grave rischio di sopravvivenza; i cuccioli di gatto sono belli, certo, ma i volontari che li raccattano per strada li trovano spesso malati, con herpes, ciechi o in agonia. La cucciolata, poi, è pericolosa anche per la gatta stessa: sono tante le gatte (specialmente randage) che vengono trovate morte di parto, insieme ai feti abortiti. Situazioni evitabili con un gesto di consapevolezza e coscienza.

Randagismo: facciamo chiarezza È bene sottolineare che i gattili non sono “pensioni” o “villaggi vacanze” in cui i gatti vivono beata-

mente. Certo, i volontari trattano i loro gatti con tutto l’amore che possono, garantendo coccole e sostentamento; ma il paragone può essere più corretto con una nostra prigione sovraffollata. Il problema, dunque, non può essere risolto semplicemente dalla presenza dei gattili, che oltretutto faticano ancor di più a far trovare una casa ai gatti (specialmente se adulti o, peggio ancora, anziani) se i privati cittadini continuano a spargere appelli di adozione per i cuccioli che nascono nelle loro case. Le associazioni, infine, non sono allevamenti, per tanto non è utile per loro avere sempre più cuccioli da affidare. Il randagismo è una vera e propria piaga sociale, che pesa sulla società sia a livello economico sia sul piano morale.

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Intolleranze alimentari nel cane e nel gatto

Reazioni avverse al cibo (RAC) rappresentano una risposta anomala dell’organismo a un determinato alimento

Le intolleranze alimentari fanno parte di un gruppo di patologie piuttosto eterogeneo che prende il nome di reazioni avverse al cibo (RAC) e che rappresenta una risposta anomala dell’organismo dopo l’ingestione di un determinato alimento. Spesso vengono comunemente definite dal proprietario “allergie”, ma facciamo un po’ di chiarezza.

Le reazioni avverse al cibo determinano un’ampia gamma di sintomi a livello cutaneo o a carico dell’apparato digerente e vengono catalogate come allergie o intolleranze a seconda che coinvolgano o meno meccanismi immunologici.

Le intolleranze alimentari non prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario e le reazioni che si scatenano sono quasi sempre

di tipo metabolico e coinvolgono l’apparato gastroenterico. Si tratta di un errore del metabolismo da parte dell’organismo che non riesce a digerire determinati componenti presenti negli alimenti per la mancanza di enzimi specifici. Ne è un esempio l’intolleranza al lattosio dato che in molti soggetti manca completamente la lattasi, ossia l’enzima che scinde le molecole di lattosio che quindi si accumulano a livello intestinale. Anche la scarsa digeribilità proteica o la mancanza dei meccanismi che assorbono lo zinco e la vitamina B12 possono portare alla fermentazione batterica intestinale e a diarrea. L’eccesso di fibre alimentari e di amido, soprattutto nel gatto, se supera la capacità massima di digestione da parte dell’animale può causare diarrea. Pertanto una delle intolleranze più comuni può dipendere da un eccesso di pasta o di riso nelle diete casalinghe

L’allergia alimentare, al contrario, è una forma specifica di reazione avversa al cibo in cui determinati alimenti (allergeni) attivano il sistema immunitario di un animale che quindi scambia una proteina normalmente innocua con una sostanza nociva nei confronti della quale produrre anticorpi. Quando l’organismo di un animale è sensibilizzato ad un determinato alimento la RAC si manifesta in caso di ingestione dell’allergene indipendentemente dalla quantità assunta.

Queste reazioni possono insorgere nei cuccioli, ma anche in età avanzata e non ci sono differenze tra soggetti di sesso maschile o femminile. Alcune razze sono geneticamente più predisposte di altre: cocker, barboncini, bassotti, Labrador, etc. In generale sono molto frequenti sia nel cane che nel gatto.

Quali alimenti possono scatenare RAC?

Il pollo tanto demonizzato non è il solo e unico colpevole. Qualsiasi componente di un alimento che viene in contatto con il sistema immunitario del cane o del gatto può stimolare una risposta dell’organismo. Gli alimenti che scatenano con maggiore frequenza reazioni avverse al cibo sono la carne di manzo, di pollo, di agnello, i derivati del latte, le uova, il mais, il frumento e la soia Si tratta di ingredienti che molto spesso sono presenti nei croccantini per cani e gatti più comunemente utilizzati. Anche alcuni additivi alimentari presenti nel cibo per animali possono rappresentare un rischio (coloranti o esaltatori di sapidità).

Quali sono i sintomi di una RAC?

Nelle allergie il sintomo principale è il prurito cutaneo che interessa quasi sempre il muso, le zampe, le orecchie, la regione ascellare e la zona circostante l’ano. Si manifesta spesso in modo violento causando arrossamenti, perdita di pelo fino ad alopecia, formazioni crostose ed infezioni quasi sempre autoindotte da grattamento o leccamento. Nelle intolleranze il sintomo principale è la diarrea costante e duratura nel tempo con conseguente perdita di peso. Ma attenzione per diarrea non si intendono soltanto feci molto liquide, ma anche un aumento di volume e della frequenza della defecazione. La diarrea può essere associata a vomito, rigurgito e borborigmi.

Come si effettua la diagnosi

L’unico modo per diagnosticare una RAC è attraverso una dieta ad esclusione ossia attraverso l’eliminazione degli alimenti normalmente ingeriti dal cane o dal gatto per un periodo di tempo non inferiore alle 8 settimane. Un miglioramento della sintomatologia cutanea e/o gastroenterica seguito da una ripresa di sintomi dopo la reintroduzione dell’alimento abitualmente utilizzato sono da considerarsi la conferma diagnostica di RAC.

Ci sono rimedi?

Anche in questo caso l’unico modo è utilizzare diete prive degli allergeni identificati. Esistono in commercio diete ipoallergeniche che contengono fonti proteiche non comunemente utilizzate o diete idrolizzate in cui le proteine sono sottoposte ad un processo di idrolisi che le rende più digeribili e con un peso molecolare basso tale da non stimolare la reazione del sistema immunitario. In alternativa il medico veterinario potrà preparare diete casalinghe ad hoc ben bilanciate.

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Io e il mio cucciolo: i segreti per instaurare, da subito, un buon rapporto con il nostro cane

Quello che insegniamo al nostro cane quando ancora è cucciolo, si sa, è importante perché sarà ciò che plasmerà gran parte del suo modo di fare durante tutta la sua crescita. Pur mettendoli in atto con tutto l’amore che abbiamo, non sempre siamo consapevoli di quanto i nostri insegnamenti siano giusti o sbagliati, specialmente se abbiamo a che fare con un cucciolo particolarmente attivo: «Va detto che ogni caso è a sé: la prima cosa da fare, insieme a un educatore, è valutare la situazione in base alla razza del cane e al suo carattere così da attuare le giuste scelte»

spiega Nicola Ratti, istruttore cinofilo; insieme all’esperto, scopriamo quali sono gli errori che,

senza saperlo, spesso si commettono e quali sono i miglior accorgimenti per assicurarci un rapporto felice con il nostro nuovo amico a quattro zampe. «Il primo consiglio che posso dare a chi si ritrova con un cucciolo molto agitato, è di non cadere nell’errore di pensare che sia una buona idea “farlo stancare”: sono tante, infatti, le persone che credono che portando il cane a correre e a giocare al parco possa farlo stremare al punto da essere tranquillo una volta tornato a casa. Attenzione – puntualizza il professionista – perché in questo modo stiamo “allenando” ancora di più la sua adrenalina e la sua esagitazione. Oltretutto è importante capire quali siano gli orari migliori in cui uscire, in base a come reagisce il cane alle varie passeggiate o visite al parco. In ogni caso, è fondamentale far dormire il cucciolo almeno quindici, sedici ore senza timore che questo lo porti a essere più attivo perché riposato. Il ciclo sonno-veglia deve

essere regolare e vissuto serenamente. Passeggiate e relax vanno alternate con equilibrio»

In merito alle uscite con il nostro migliore amico, dunque, attenzione al “quanto” e al “quando”. Ma non solo: «Le passeggiate diventano un momento non solo bellissimo ma anche educativo se stiamo attenti alla qualità dell’esperienza che offriamo al cucciolo: meglio preferire posti tranquilli – sottolinea Ratti –, dove non vi è troppa folla. La scelta migliore sarebbe quella di frequentare luoghi immersi nella natura, ma siccome non sempre è possibile poiché dipende dalle zone in cui abitiamo, facciamo almeno attenzione che non ci sia troppo caos che potrebbe infastidire il cane». Sembra banale, ma va detto: per far sì che questo nuovo rapporto con il nostro cane sia costruito e basato sulla serenità, va creato un legame. Non è solo una questione di cura “fisica”: attenzione all’alimentazione, regolari visite dal veterinario e dal toelettatore sono fondamentali per la salute psicofisica del quattro zampe, certo. Ma non sono sufficienti a garantirci un rapporto di fiducia e di ascolto con

lui: «Gran parte della nostra relazione con il cucciolo si baserà sulla tipologia di comunicazione che adotteremo Sicuramente affidarci ai consigli di un educatore e agli esercizi pratici fatti con il protagonista può darci le basi fondamentali ed è una cosa che consiglio di fare a prescindere per intraprendere fin da subito la strada verso un legame sano e felice. In linea generale – spiega l’istruttore – è sempre bene ricordare che sgridare il cucciolo è pressoché inutile: meglio tenere toni bassi e fermi, il cane deve sentire che siamo decisi e sicuri, non agitati. Per la stessa ragione è meglio evitare di urlare o di sbracciare quando gli si vuole insegnare qualcosa. Fargli capire, fin da subito, qual è il richiamo a cui dovrà rispondere è fondamentale: è una cosa che si rivelerà utile in

diverse occasioni della nostra vita insieme a lui, anche a evitare pericoli. Lo stesso principio vale per il gioco – conclude Ratti –: ci sono tipologie di giochi che il cucciolo amerà fare, come mordicchiare. E sarà normale che lo faccia finché non cambia i denti. Sia per questo gioco sia per altre attività che sarebbe preferibile non facesse, facciamo in modo che non si diverta o, in alternativa, acquistiamo giocattoli per cani adatti a quelle tipologie di attività che possano essere quindi una soluzione educativa ma anche divertente. In poche parole, il cane va osservato, ascoltato, accolto: lui sa farci capire perfettamente quali sono i suoi bisogni e il nostro compito è quello di aiutarlo a soddisfarli mantenendo fede alla nostra responsabilità di farlo crescere sano e felice»

Abbiamo affrontato diversi aspetti, ma tutto rimanda a ciò che si è sottolineato inizialmente: con il proprio cucciolo va stabilito un rapporto, un legame affettivo. E questo non può che trovare giovamento dalla scelta di condividere momenti ed esperienze insieme; come quelle che organizza lo stesso Nicola Ratti, per Joe Zampetti, insieme ad Alessandra con il supporto di Pierpaolo e Giandomenico: «Negli ultimi tre, quattro anni abbiamo creato tanti eventi, che sono stati opportunità per tante persone con i loro amici a quattro zampe. La nostra formula si chiama “Educatrekking” – racconta l’educatore -. Una delle esperienze più amate? La nostra festa in spiaggia! Collaborare, per quanto riguarda il mio lavoro con Joe Zampetti, è davvero uno strumento importante. Il supporto è importante. In un team ognuno fa ciò per cui è preparato: siamo completi. Da soli si ottengono meno risultati: è sempre la squadra che vince».

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Trekking a 6 zampe

Il calendario del trekking a sei zampe è in continua evoluzione, non perdere il prossimo appuntamento per vivere un'esperienza unica

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I gatti e l'estate: come proteggere il tuo felino durante i mesi caldi

L'estate è una stagione amata da molti, ma per i nostri amici felini può rappresentare una sfida. I gatti, noti per essere animali indipendenti, possono avere bisogno di attenzioni extra durante i mesi più caldi. In questo articolo, esploreremo alcune importanti considerazioni per proteggere i gatti durante l'estate, consentendo loro di godersi la stagione in modo sicuro e confortevole.

Mantenere l'idratazione:

L'acqua è essenziale per i gatti, soprattutto durante l'estate. Assicurati di fornire una fonte di acqua fresca e pulita in più punti della casa o dell'area esterna in cui vive il tuo gatto. Alcuni proprietari trovano utile utilizzare fontane d'acqua per stimolare l'interesse del gatto a bere. Inoltre, puoi anche considerare l'introduzione di alimenti umidi nella dieta del tuo gatto per contribuire all'idratazione.

Creare zone ombreggiate:

I gatti amano prendere il sole, ma è importante fornire loro un'area ombreggiata in cui rilassarsi durante le giornate più calde. Puoi creare zone ombreggiate nel tuo giardino con l'uso di tende, ombrelloni o piante che offrono riparo dal sole. Assicurati che il tuo gatto abbia sempre accesso a queste aree durante le ore più calde della giornata.

Evitare il caldo eccessivo all'interno:

Se la temperatura interna della tua casa diventa troppo alta, può essere scomodo e persino pericoloso per il tuo gatto. Assicurati che ci siano aree fresche all'interno, magari utilizzando ventilatori o aria condizionata. Assicurati anche che il tuo gatto abbia sempre accesso a un luogo fresco e ventilato in cui riposarsi.

Proteggere dal sole e dalle scottature solari:

Anche i gatti possono subire scottature solari, soprattutto quelli con pelo chiaro o pelle sensibile. Considera l'uso di creme solari specifiche per animali domestici, specialmente nelle zone con peli più corti o meno pigmentati. Inoltre, limita l'esposizione al sole nelle ore di picco e tieni il tuo gatto all'interno durante i momenti più caldi della giornata.

Attenzione ai parassiti estivi:

Durante l'estate, i parassiti come pulci, zecche e mosche possono essere più comuni. Assicurati di proteggere il tuo gatto con trattamenti antiparassitari appropriati e controlla regolarmente la sua pelliccia per eventuali segni di infestazione. Inoltre, mantieni pulita l'area in cui il tuo gatto passa la maggior parte del tempo, per ridurre al minimo l'insorgenza di parassiti.

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Canarini, tutto quello che devi sapere

Con il termine "canarini" si indicano in genere varie specie di uccelli passeriformi che vivono in cattività. In comune fra loro hanno il fatto di essere animali socievoli, che si abituano facilmente a vivere in gabbia e si riproducono in cattività. Dall'incrocio del canarino selvatico con diverse specie sono nate le diverse razze di canarino domestico (Serinus canarius domesticus). A seconda della varietà possono misurare dai 10 fino a oltre i 20 centimetri e vivono in media circa 10 anni. I canarini sono animali molto sensibili e non si fanno scrupoli a richiamare l'attenzione quando ci sono dei problemi.

Spesso si mettono a cinguettare aggrappati alle pareti della gabbietta per attirare l'attenzione. Sono estremamente socievoli e sono ormai completamente abituati a vivere in cattività, tanto che un canarino lasciato libero difficilmente sarà in grado di sopravvivere da solo

Razze di canarini: quante sono e sono i colori

Ci sono innumerevoli varietà di canarini. Quella più classica è di colore giallo, ma oggi se ne allevano di oltre 300 colori e sfumature diversi. Per comodità le varietà di canarini vengono suddivise, in base al colore, in lipocromici e melaninici. I primi hanno una colorazione uniforme, generalmente chiara e dalle tonalità squillanti, perchè la melanina è assente dal piumaggio. I secondi hanno invece colori più scuri o striature nere o marroni lungo il corpo e le ali. Le diverse varietà di canarini sono state ottenute in cattività o attraverso mutazioni naturali e selezione, sia attraverso gli incroci con altre specie. Il canarino rosso, ad esempio, è stato ottenuto da un'ibridazione con il cardinalino del Venezuela. Alcune varietà di canarini, più che per il colore e l'aspetto, sono state selezionate per il loro canto.

"Sono estremamente socievoli e sono ormai completamente abituati a vivere in cattività"

Accoppiamento dei canarini e come distinguere una femmina da un maschio?

I canarini si riproducono in primavera-estate, indicativamente fra marzo e agosto. La femmina in calore si riconosce perchè comincia a strappare pezzi di carta o utilizza quello che trova nella gabbietta per preparare un nido in cui deporre le uova. Inoltre la cloaca, ovvero l'organo riproduttivo dei canarini, diventa gonfio e arrossato. Non sempre è facile distinguere un canarino maschio da uno femmina, soprattutto se sono molto giovani. Le cose sono più semplici durante il periodo riproduttivo, quando la cloaca diventa più evidente. Di norma comunque i maschi hanno un piumaggio dai colori più accesi, soprattutto sulla testa, sul ventre e sulla coda.

Canarini e alimentazione: cosa mangiano?

I canarini in natura sono granivori, cioè si nutrono

principalmente di semi. In cattività la loro dieta può essere completata con frutta e verdura, per dare loro il giusto apporto di vitamine e minerali. In commercio si trovano moltissime varietà di mix di semi e granaglie per canarini. Sulle confezioni è in genere riportata la composizione, per cui è bene verificare sempre. L'ideale è completare la dieta con verdure, frutta e ortaggi, come carote, mele, banane, pere, spinaci, cicoria, radicchio e catalogna. In natura i canarini si nutrono occasionalmente anche di insetti. Il loro apporto proteico può essere sostituito da appositi bastoncini, in alcuni casi già compresi nei mix di granaglie.

Come curarlo in casa? Quali accessori servono?

I canarini non hanno bisogno di particolari cure e proprio per questo sono ottimi animali domestici. Si adattano bene a vivere

sul fondo della voliera e sostituirlo almeno una volta al giorno, in modo da eliminare le deiezioni il prima possibile. I canarini cantano quando sono sani e sereni, per questo il loro silenzio in genere indica dei problemi di salute o di socializzazione con gli altri ospiti della stessa gabbia. I canarini soffrono molto la solitudine e amano la compagnia sia degli esseri umani che soprattutto dei propri simili.

Curiosità sui canarini

in gabbia e non hanno necessità particolari. Fra gli accessori necessari da acquistare per un canarino c'è innanzitutto proprio la voliera o la gabbia, che deve essere di dimensioni adatte, anche in base a quanti canarini dovrà ospitare, e posizionata in una zona molto luminosa. La gabbietta deve essere arredata con una mangiatoia e un beverino, oltre che con dei posatoi e una vaschetta piena d'acqua. I canarini amano lavarsi e farsi il bagno. Spesso le gabbiette vengono già vendute con una dotazione di accessori essenziali. I canarini non hanno bisogno di particolari attenzioni, ma è importante che abbiano sempre a disposizione cibo e acqua e che la gabbia sia sempre ben pulita. Come tutti gli uccelli, i canarini non fanno pipì, perché l'acqua in eccesso viene eliminata con le feci. Queste ultime quindi sono spesso molto liquide. L'ideale è tenere un foglio di giornale sempre

I canarini, come suggerisce il nome, sono originari delle isole delle Canarie e in quanto tali erano completamente sconosciuti in Europa fino al 1493. Da quel momento i canarini furono catturati e importati massicciamente in tutto il Vecchio Continente: erano apprezzati per il loro cinguettio, per i colori sgargianti e si adattavano benissimo a vivere a contatto con l'uomo. Anche gli esemplari selvatici si riproducevano molto bene in cattività, rendendo molto semplice il loro allevamento.

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Conigli e criceti non sono giocattoli

Vivere con un coniglio: un animale socievole e giocoso

Potrebbe sembrare banale sottolinearlo, ma è invece ancora molto importante farlo: conigli e criceti sono animali esattamente come cani e gatti e quindi, come quest’ultimi, vanno rispettati e amati nel momento in cui si decide di accoglierli in casa.

«In particolar modo il criceto è ancora un po’ sottovalutato in quanto animale domestico, rispetto alle cure e alle attenzioni che merita; le cose iniziano a migliorare per il coniglio, verso il quale inizia a esserci maggiore consapevolezza» specifica Giovanni Lombardi, medico veterinario specializzato in medicina per animali non convenzionali.

Stando agli ultimi dati pubblicati, supera il 5% la percentuale di famiglie italiane che ha almeno un coniglio da compagnia; in Italia se ne contano all’incirca 2 milioni. Un animale che, stando alla storia, ci fa compagnia in casa dal 1500. A differenza del coniglio selvatico, quello domestico fa meno fatica ad adattarsi alla gabbia, ma questo non significa che desiderarne uno in famiglia voglia dire farlo vivere rinchiuso, anzi: «Il coniglio va lasciato libero e, oltretutto, bisogna essere certi di avere una casa idonea alle sue esigenze, alla sua natura e quindi a quelli che saranno i suoi comportamenti» spiega Lombardi. Secondo uno studio condotto dall’Università degli Studi di Milano, il coniglio che vive in gabbia da solo può diventare più pauroso e diffidente; il coniglio vivrebbe meglio se accompagnato a suoi simili: l’isolamento sociale sembrerebbe, infatti, uno dei principali fattori di stress per i conigli domestici, stress che potrebbe portare l’animale ad avere determinati comporta-

“Ci vuole consapevolezza. L’attenzione maggiore?
All’alimentazione”

menti difensivi. Se gestiti correttamente, si rivelano animali molto socievoli e capaci di instaurare relazioni e legami importanti non solo con i suoi simili ma anche con l’essere umano.

Adottare un criceto: piccoli animali, grandi attenzioni

«Il criceto non può vivere totalmente libero: bisogna porre grande attenzione alla tipologia di habitat che gli creiamo, affinché sia il più possibile adatto e confortevole. È molto importante anche la zona in cui teniamo la gabbietta» dice il veterinario.

Nonostante il loro aspetto tenero, il primo errore che possiamo fare è scambiarlo per un giocattolo. Per questa ragione, i criceti, vengono spesso regalati ai bambini: non si tratta, però, di animali particolarmente adatti alla convivenza con bambini piccoli sia perché non amano essere maneggiati sia perché hanno orari che potrebbero inficiare sul benessere quotidiano di casa. I criceti, infatti, vivono di notte e non vogliono essere disturbati di giorno, hanno ritmi di vita che vanno rispettati.

Attenzione al criceto che acquistiamo, perché ce ne sono di diverse tipologie e ognuna di loro ha sia un preciso carattere sia determinate caratteristiche fisiche che si sviluppano nel tempo (e che quindi richiedono particolari accorgimenti anche per quanto riguarda la gabbietta). Anche se pensiamo che farli vivere “in gabbia” sia un peccato, non cadiamo nell’errore di lasciarli liberi: rischiamo che scappino e che si facciano male. La cosa importante è trovare una gabbia abbastanza grande e posizionarla in un luogo della casa che sia tranquillo e dove l’animale non venga disturbato mentre di giorno dorme.

Conigli e criceti: attenzione all’alimentazione

«La maggior parte delle problematiche di salute in cui incorrono criceti e conigli domestici è di natura gastrointestinale e deriva dalla loro alimentazione: è fondamentale, appena decidiamo di adottare questo tipo di animali, confrontarci con il nostro veterinario di fiducia per capire qual è la dieta quotidiana migliore per il nostro nuovo piccolo amico» sottolinea Lombardi.

Non cadiamo, mai, nell’errore di dare ai conigli e ai criceti alimenti che potrebbero essere dannosi, perché anche una piccola quantità può essere fatale seppur all’apparenza ci sembrino cibi innocui. Un esempio? Vietate le patate per i criceti e le melanzane per i conigli. In commercio ci sono centinaia di prodotti adatti e completi per la loro alimentazione quotidiana, è sufficiente fermarsi a quella.

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Giovanni Lombardi

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Uno degli aspetti a cui dedicare maggior attenzione e importanza nella cura dei nostri amici a quattro zampe è sicuramente quello dell’alimentazione: i nostri cani e i nostri gatti meritano di nutrirsi quotidianamente con alimenti che rispettino il loro fabbisogno e che soddisfino il loro palato, non dimenticando la loro natura animale. Si tratta di un gesto d’amore, perché un’alimentazione corretta aiuta a prevenire numerose patologie e ci permette di assicurare loro di vivere in modo più longevo in nostra compagnia. Se questa scelta viene fatta fin dai loro primi mesi di vita diventa davvero un’assicurazione sulla loro vita, sia in termini di lunghezza sia in termini di qualità. Un animale sano è nostra responsabilità.

Cani: nutrire il cucciolo con amore e rispetto dei suoi bisogni

Fin da cuccioli, i nostri cani hanno bisogno di essere nutriti in maniera sana e bilanciata: il fabbisogno energetico dei piccolini è più alto rispetto ai cani adulti o anziani, poiché hanno bisogno di molta energia per affrontare le loro fasi di crescita. Scegliere per il nostro cucciolo i giusti alimenti, equilibrati e gustosi, significa creargli le basi per uno sviluppo fisico e mentale armonioso.

O-life è particolarmente attenta in queste esigenze: si tratta di una gamma di alimenti completi, formulata con un’unica fonte di proteine animali e senza l’aggiunta di cereali, coloranti e conservanti artificiali. È formulata pensando all’animale nella sua completezza e selezionando ingredienti sapientemente miscelati per apportare nutrimento e per favorire il benessere a tutto tondo del tuo amico a quattro zampe in ogni fase della sua vita.

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Gatti: un’alimentazione sana per una vita duratura e nel benessere L’alimentazione è una componente importante per i gattini, affinché possano svilupparsi in modo ottimale e ricevere le basi per una vita lunga e sana. Inoltre, una dieta equilibrata significa garantire al gatto denti sani e buone difese: il loro benessere dipende dalle nostre scelte quotidiane. O-life pensa anche ai nostri gattini: O-life Kitten Cat anatra -nei formati da 350 grammi a 1,2 kg- è ricco in anatra fresca e si tratta di un alimento per gattini a partire dallo svezzamento fino al compimento del primo anno di vita, adatto anche a gatte in gravidanza e allattamento. Troviamo anche O-life Cat Kitten Tartare finissima di pollo (in confezioni da 70 grammi): grandi soddisfazioni per i nostri gattini con questa tartare finissima di pollo, un alimento complementare per gattini, senza coloranti e conservanti e con il 65 per cento di ingredienti animali.

Si sa, il palato dei gatti è molto fine: CooKing ha la soluzione, con CooKing Cat Grain Free Kitten All Breed con pesce, un alimento secco, senza cereali, preparato per il tuo gattino. È una ricetta creata per deliziare il palato dei felini più esigenti, sin dai primi mesi di vita: un menù con oltre il 30 per cento di pesce, con carne fresca di pollo, verdure e legumi che conquisterà sicuramente il tuo gattino.

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Cuccioli e alimentazione: con O-life e CooKing garantisci ai tuoi cagnolini e gattini una dieta sana, equilibrata e buona

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Numero Giugno 2023

Testata registrata presso il Tribunale di Vercelli

Proprietà:

Bauzaar Srl

Strada Provinciale

Trani-Andria Km 1,050

76125 Trani (BT)

Editore:

Casa editrice Brainding, di Falanga Sabrina & C

Direttore responsabile:

Michela Trada

Impaginazione grafica:

Silvia Spagnoletti

Uscita trimestrale

UNA SOLA PROTEINA ANIMALE E TANTI GUSTI PER OGNI TAGLIA

• 1° ingrediente carne fresca

• Alimenti ideali anche per cani sensibili

• Senza glutine, OGM e soia

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oasyitalia - www.oasy.com
NATURAL QUALITY LOVE
ANIMAL PROTEIN

Spirulina, il superfood per mantenerli in forma.

Alimenti senza cereali per il benessere di cani e gatti.

Con Spirulina, l’alga dai numerosi effetti benefici:

• Capacità di stimolare il sistema immunitario;

• Forte azione antiossidante, con evidenti effetti su pelle e pelo; Mantenimento della massa magra grazie al suo intervento nel metabolismo di grassi e carboidrati; Benefici alla digestione.

Disponibile nei formati da 1,5 kg per gatti; 2 kg e 7 kg per cani.

Chiedi al tuo agente Farmina di zona per saperne di più.

www.farmina.com

T R M E S T R A L E | A N N O 2 | G U G N O 2 0 2 3 N ° 6

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