Il Capo Area
Pierpaolo Filippucci: “Così rendiamo il brand ancor più riconoscibile e attento ai bisogni dei clienti”
GIOCHI, IL PARADISO DEL CUCCIOLO FELICE
SPECIALE PET
Cibo Puppy e Kitten: cos’è e a cosa serve. Come educare il cane e il gatto all’arrivo a casa.
Igiene: come trattare il pelo e le unghie. Il linguaggio dei gatti.
GATTI E STERILIZZAZIONE istruzioni e consigli pag. 26 DA FIGLI DI NESSUNO, a figli dell’amore pag. 30 NON POSSO ADOTTARE, ma posso aiutare pag. 36 2 T R I M E S T R A L E | A N N O 1 | G U G N O 2 0 2 2 N 2
MAGAZINE TEMPO D’ESTATE, TEMPO DI CUCCIOLI
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Una “gùida" per vacanze serene e giocose
Tempo di estate, tempo di vacanze anche per i nostri amici a quattro zampe e, in particolar modo, per i nostri cuccioli. Abbiamo, infatti, deciso di dedicare questo numero del nostro magazine al mondo del pet con consigli, rubriche e accorgimenti per trascorrere i prossimi mesi in armonia con i nostri compagni di vita: come bisogna comportarsi quando un cucciolo varca per la prima volta la soglia di casa? Come si tratta il pelo dopo il bagno? Quali sono gli alimenti giusti da somministrare al gattino? Come si può adottare?
Del resto, lo dice la nostra mission: animali più sani, padroni più felici, un mondo migliore, animali più sani, pet parent più felici, un mondo migliore. Per questo
motivo nelle prossime pagine vi presenteremo il nostro Capo Area Pierpaolo, una figura a nostro avviso fondamentale per l’universo Joe Zampetti in grado di garantire ancor di più una customer care efficace ed efficiente. Joe Zampetti siete voi con le vostre storie, i vostri sorrisi e, ovviamente, i vostri splendidi amici. In questo secondo numero del nostro
magazine troverete la sezione “L’esperto risponde” in grado di soddisfare qualsiasi richiesta/ esigenza e potrete evidenziare le vostre domande, dubbi, perplessità scansionando il qr code che troverete nelle prossime pagine. Non solo: abbiamo deciso di arricchire di dettagli e novità il nostro “I’ m Musetto”. Se anche voi volete vedere i vostri amici sulle nostre pagine, continuate a seguirci sui social e sulle pagine del nostro blog. Da tutto lo staff di Joe Zampetti un augurio di una serena e felice estate!
“Animali più sani, padroni più felici, ùn mondo migliore, animali più sani, pet parent più felici"
questo numero
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Per una user experience sempre migliore, ecco il Capo Area
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Whimzees, lo snack dentale che rispetta l’aspettativa: con il 13% di fibra, e al cento per cento naturale, è efficace come uno spazzolino
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Cibo puppy e kitten per cuccioli, cos’è e a cosa serve
Riportare la Natura al Pianeta: gli obiettivi della Reintegration Economy, il modello della Fondazione Capellino in
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Come educare il cucciolo
Come educare il gatto
Il manifesto di Joe Zampetti 29 Quando l’amore supera il randagismo e cura milioni di gatti Trixie, “amici per sempre”: quando il gioco diventa una cosa seria Joe Zampetti risponde Giochi, il paradiso del cucciolo felice 40 44 46 42 I’m Musetto 38 Non posso adottare, ma posso aiutare 36 Life Dog Mixer Crocc, uno sprint per le crocchette 34 I Figli di Nessuno - Spugna e Kate 32 Da Figli di Nessuno a figli dell’amore: la Onlus che si prende cura dei cani randagi 30 Accogliere un cucciolo: Non solo coccole, ma anche educazione e una corretta nutrizione 22 Puppy e Kitten, consigli sulla pappa per cuccioli 21 Cucciolo
igiene: come trattare il pelo e le unghie 18 Gatti e sterilizzazione: istruzioni e consigli 26 Il linguaggio dei gatti 24
e
Le persone al primo posto: in azienda e in negozio. È da sempre questa la filosofia di Joe Zampetti che, negli ultimi mesi, ha deciso di istituire una figura amministrativa appositamente per fare da collettore tra l’azienda e chi opera sul campo per offrire una user experience sempre maggiore ai propri utenti. Si tratta del “Capo Area” o meglio, di Pierpaolo Filippucci, da sempre nello staff dell’insegna color amaranto e con un’esperienza ultra decennale nel settore.
«Il mio compito è quello di creare nei nostri store un’esperienza utente unica con un format riconoscibile e apprezzabile a prima vista – rivela
Pierpaolo – Un’attività che mi viene agevolata dalla grande competenza di chi lavora in Joe Zampetti dal momento che, negli anni, le nostre persone hanno saputo creare un rapporto importante con la collettività. Un brand in crescita quale il nostro, però, non deve mai smettere di migliorarsi e ora che ci avviciniamo alla soglia dei 19 store (obiettivo in fase di raggiungimento entro fine 2022) ci sembrava giusto fare un’ulteriore scatto in avanti in termini di customer care e brand awareness».
Ciascun Joe Zampetti manterrà, comunque, la propria unicità poiché come sottolinea il “Capo Area”, «Bari ha esigenze diverse da Campobasso
così come Trani le ha da Lecce». Padre di famiglia per la seconda volta da poco con la moglie Laura grazie ai piccoli Paola e Michele, Pierpaolo è entrato nel mondo del pet nel 2006 anche se l’amore per gli animali gli è sempre appartenuto: «Sono fieramente genitore di Melina, Akela e Nick – rivela con il sorriso sulle labbra – Non si può fare questo mestiere senza avere in casa un amico a quattro zampe. Il mondo del pet è cambiato rispetto agli anni Novanta/Duemila, prima l’animale domestico non era per tutti e non c’era la stessa attenzione che c’è oggi per la sua alimentazione e la sua salute. Oggi si predilige la qualità al low cost e il cruelty-free rispetto a prodotti dalla provenienza discutibile; il vantaggio di lavorare in e per Joe Zampetti è la grande formazione che riceviamo costantemente sia da punto di vista alimentare che sanitario».
Saranno gli eventi il cavallo di battaglio di Filippucci: «Ora che l’emergenza pandemica è terminata abbiamo ripreso ad organizzare eventi negli store e il programma dei prossimi mesi sarà molto ricco – spiega – I nostri interventi sono mirati ad aiutare soprattutto le associazioni locali con collette e raccolte alimentari e al creare conoscenza e cultura sul mondo del pet attraverso incontri con specialisti ed educatori. Proseguirà anche la nostra “spesa sospesa” che tanto bene ha fatto in questi due anni di Covid per aiutare i cani e i gatti in difficoltà».
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Per una user experience sempre migliore, ecco il Capo Area
“Cosi rendiamo il brand Joe Zampetti ancor più riconoscibile e attento ai bisogni dei clienti"
Pierpaolo Filippucci
il pet food 100% proprietà di
Riportare la Natura al Pianeta
Salvaguardia della biodiversità e lotta al cambiamento climatico: sono queste le finalità della Fondazione Capellino, ente senza scopo di lucro nato nel giugno del 2019 grazie all’impegno di Lorenzo e Pier Giovanni Capellino, che hanno deciso di rinunciare al dividendo e al 100% della proprietà di Almo Nature, donando con atto pubblico irreversibile il primo e la seconda alla Fondazione a cui hanno dato vita.
La Fondazione
«Abbiamo creato una fondazione senza scopo di lucro e, per darle i mezzi per poter operare nel tempo, le abbiamo donato la nostra azienda (la Almo Nature, n.d.r.). Un atto irreversibile e senza conflitto di interessi» hanno dichiarato i Capellino per raccontare la ragione che li ha spinti a creare la Fondazione.
Una ragione che trova il suo fulcro nella volontà di trovare vere e proprie soluzioni al problema ambientale: «C’era una strada facile, che era quella di vendere Almo Nature a uno dei tanti pre-
tendenti e, invece, abbiamo fatto diventare essa stessa in uno strumento di cambiamento».
Almo Nature diventa così parte di un modello economico originale creato dalla Fondazione Capellino denominato Reintegration Economy.
La Reintegration Economy
Si tratta di un modello che stipula che il 100% dei ricavi di un’azienda (dopo i costi e le tasse) sia destinato al servizio del bene comune attraverso i progetti di una Fondazione che ne sia proprietaria. L’obiettivo è compiere una transizione, sperimentale ma reale, verso un nuovo modello sociale-culturale-imprenditoriale a impatto positivo sulla biodiversità, sugli habitat e sulla lotta al cambiamento climatico. Un processo di cui la Fondazione Capellino è garante.
I progetti
Sono tre (per ora, perché ce ne sono altri in sviluppo) i progetti attraverso i quali Almo Nature persegue la sua finalità: attraverso il progetto
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Gli obiettivi della Reintegration Economy, il modello della Fondazione Capellino
Companion for Life, che vuole dare a ogni cane e gatto una casa e uno status nella nostra società e nelle famiglie; diventando azienda a impatto neutrale sulla biodiversità, obiettivo per il quale Almo Nature ha commissionato a CdC Biodiversité uno studio che misuri l’impatto sulla biodiversità dell’Industria del Petfood; attraverso l’alimentazione, pensata dal loro punto di vista per garantire il loro benessere.
Non solo. C’è ancora un atto che Almo Nature compie: ogni anno destina l’utile d’esercizio alla Fondazione Capellino, la cui unica finalità è la salvaguardia della biodiversità e la lotta al riscaldamento globale.
Proprio per questo, sono ancora altri i progetti a cui il sodalizio si dedica: la salvaguardia e il ripristino degli habitat naturali terrestri e marini; la lotta al riscaldamento globale e al cambiamento climatico: «Gli alberi sono la naturale, nonché migliore tecnologia per fermarlo»; il sostegno all’agricoltura rigenerativa; la promozione di modelli di misura sulla biodiversità a superamento del fallito modello a misura della sostenibilità; la promozione, come detto, della Reintegration Econonomy.
«Al centro della Reintegration Economy c’è una visione olistica che racconta l’inter-indipendenza tra tutte le forme di vita e il pianeta e che punta al superamento dell’attuale modello economico estrattivo, sperimentando attivamente la re-integrazione della biodiversità, a partire dall’economia e dal business, per ricostituire l’integrità della nostra esperienza di vita con la natura». aiutano a rimuovere la placca e il tartaro».
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Per saperne di più visita almonatùre.com
È ora dello snack: sì, ma che rispetti l’aspettativa.
Perché lo snack che diamo al nostro cane non ha lo scopo di riempire la pancia, bensì di aiutarlo nel mantenere forte e sana la dentatura attraverso la masticazione che un bastoncino deve garantire.
Esattamente quello che fanno gli snack prodotti dalla Whimzees, l’azienda fondata nel 2013 nei Paesi Bassi con l’unico obiettivo di fornire un prodotto di qualità ai nostri amici quattro zampe.
Un obiettivo che l’azienda persegue con una scelta fortemente specializzata, commercializzando snack per cani totalmente naturali, senza ingredienti artificiali e dalla forma specifica per assicurare al prodotto stesso la sua efficacia.
«Molti snack dentali che esistono in commercio non assolvono il loro compito, poiché sono composti da ingredienti che non permettono la masticazione.
Inoltre – spiega il medico veterinario di Pet Village, Patrizia Acciai – non sempre hanno forme utili alla “ruminazione” del cane e infatti molti di questi snack vengono ingeriti dal cane come fossero dei biscottini. A quel punto lo snack ha perso la sua efficacia, ovvero la pulizia della dentatura».
Whimzees: piccole routine, grandi sorrisi “Semplice come 1, 2, 3”: questo il claim dell’azienda, che con questi numeri spiega l’efficacia dello snack che produce. Un bastoncino al giorno, per combattere i batteri e promuovere il benessere generale; una pulizia garantita due volte in più rispetto al marchio leader; una durata tre volte superiore rispetto agli snack in commercio, capace così di garantire una maggior pulizia orale grazie a maggiori tempi di masticazione. Insomma, pochi ed efficaci gli obiettivi di uno snack Whimzees: le loro forme speciali per avere gengive sane, una masticazione prolungata, prevenzione della formazione di placca e tartaro, possibilità di utilizzo quotidiano anche grazie alla presenza di ingredienti 100% naturali. Sta proprio qui la differenza con qualsiasi altro prodotto dello stesso genere, nella sua composizione: negli stick Whimzees non ci sono cereali, carni e derivati, oli grassi, zuccheri, Ogm; ma soprattutto contengono il 13% di fibra (dalla cellulosa,
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Whimzees, lo snack dentale che rispetta l’aspettativa: con il 13% di fibra, e al cento per cento naturale, è efficace come uno spazzolino
che negli altri prodotti è al massimo al 2%), capace di rendere il prodotto più duro e non distruttibile in pochi minuti, aumentando così i tempi di masticazione e la rimozione meccanica di placca e tartaro, proprio come uno spazzolino. Il dente penetra nello snack e così si pulisce. Il prodotto Whimzees è scientificamente provato. Studi clinici ne comprovano l’efficacia ed è infatti approvato dall’associazione medici dentisti.
Lo snack dentale: una corretta igiene orale per la salute dei nostri amici cani
L’80% dei cani soffre di problematiche legate ai denti e solo l’1% circa dei proprietari di cani si preoccupa di spazzolare regolarmente la dentatura dell’animale. Le conseguenze sono alitosi, gengive macchiate, denti infiammati: se non curati, questi sintomi possono sviluppare patologie più serie come quelle cardiache, epatiche o renali.
Come sono fatti gli snack Whimzees?
«Innanzitutto hanno una lista ingredienti ridotta e dettagliatamente studiata: estratto di paprica, per le vitamine A e C; la cellulosa in polvere, una forma pura di fibra alimentare che oltre a mantenere lucida la dentatura del cane, stimola la regolarità del tubo digerente; l’estratto di Alfalfa, per le vitamine K e B; l’estratto di malto, che aiuta il metabolismo e la forza delle ossa; il lievito, per un pelo sano e una migliore digestione; la fecola di patate, ingrediente altamente digeribile e gluten free, oltre a essere un’importante fonte di energia e la glicerina, che aumenta l’appetibilità e l’umidità del prodotto. Come si può notare – specifica il veterinario – è una lista ingredienti vegetariana, senza glutine e ipoallergenica».
Non solo ingredienti. Grande attenzione anche alla forma e non per estetica: «Le forme degli snack Whimzees son state studiate appositamente per garantire la giusta masticazione e la giusta stimolazione di determinate zone dentali dei nostri cani, dettaglio che si aggiunge alla presenza del 15% di fibra, sempre utile a garantire la masticazione: ad esempio, la forma “a coccodrillo” o quella “a spazzolino” hanno delle scanalature che aiutano a rimuovere la placca e il tartaro».
Whimzees: non solo per la salute dei cani. Anche per quella dell’ambiente
L’azienda da più di dieci anni è impegnata nello sviluppo sostenibile, attraverso la riduzione di energia e sprechi. Gli obiettivi sostenibili di Whimzees?
• Minimizzare l’impatto ambientale
• Riutilizzare l’energia usata
• Garantire l’approvvigionamento locale
• Ridurre “l’impronta”
Come vengono perseguiti questi obiettivi?
Whimzees sfrutta macchinari e tecniche di produzione che utilizzano il 40% in meno di energia e che consentono il compostaggio del 90% dei rifiuti (il restante 10% viene riciclato).
Zero spreco d’acqua, infine, per i processi produttivi dell’azienda, attraverso un uso esclusivo di frigoriferi ecologici e illuminazione a Led: in questo modo vi è una riduzione al minimo del rumore e dell’inquinamento atmosferico.
Cibo puppy e kitten per cuccioli,
serve
La prima fase dell’esistenza di qualsiasi cane è la più delicata dato che proprio in questo periodo l’animale si accresce sia a livello osteo-articolare che muscolare. Bisogna pertanto che tale crescita avvenga in maniera bilanciata, per evitare il rischio di sovrappeso e di malformazioni scheletriche.
Le esigenze nutrizionali del cucciolo devono tenere conto innanzi tutto del suo fabbisogno energetico, destinato a modificarsi costantemente e con notevole rapidità. L’energia necessaria al corretto sviluppo del cane può essere di due tipi:
• energia di mantenimento, che è quella richiesta dalle normali funzioni vitali come nutrirsi, muoversi, giocare, correre;
• energia di accrescimento, che è finalizzata ad offrire al cucciolo tutte le risorse per svilupparsi e che non può attingere a quella di mantenimento.
Si può dire pertanto che, nei primi mesi di vita, ogni esemplare canino ha bisogno di un surplus energetico che, col passare del tempo, diminuisce fino a scomparire del tutto.
Cibo secco o umido puppy? Cosa e come scegliere
L’accrescimento del cane prosegue fino a 12-18 mesi di vita, con ritmi più veloci all’inizio, che diventano poi sempre più lenti. Esiste una specifica curva di accrescimento corporeo che, nel momento in cui il processo si arresta, prende il nome di “punto flesso”, corrispondente grosso modo alla pubertà dell’animale. L’impiego di cibo per cani puppy è consigliato fino a circa 6 mesi, con le dovute variazioni rapportabili alla razza e alla taglia del cane.
La discriminante tra mangimi puppy e adult sta nella differente quota proteica, che è maggiore nei primi rispetto ai secondi. Sia nelle formulazioni secche (crocchette) che in quelle umide (paté, bocconcini oppure straccetti) la concentrazione proteica è circa 7% superiore a quelli per adulti.
Le crocchette per cani Puppy sono cibi disidratati che assorbono acqua una volta ingeriti e giunti all’apparato gastro-intestinale: la loro formulazione contiene sostanzialmente le medesime quantità di elementi (carboidrati, minerali e proteine), ma non acqua. I prodotti migliori contengono dal 18% al 33% di proteine e un 25% di carboidrati a cui si aggiungono lipidi insaturi in percentuale mai superiore al 1520%. I mangimi umidi Puppy, invece, sono idratati in maniera notevole, tanto da assumere una consistenza morbida, e quindi vengono consigliati per cuccioli che bevono poco. Il loro contenuto proteico è del 30% e quello di carboidrati si aggira sui 20-25%.
Il cibo puppy cosa contiene di differente dagli altri?
Il cibo puppy per cani contiene una maggiore concentrazione di proteine, elementi indispensabili per lo sviluppo delle masse muscolari. Anche il calcio ha una maggiore percentuale, in quanto questo minerale rappresenta il substrato indispensabile per uno sviluppo armonioso dello scheletro e per evitare squilibri nell’accrescimento scheletrico. Il quantitativo di carboidrati è soltanto leggermente superiore a quello degli altri mangimi, poiché i cuccioli necessitano di una maggiore disponibilità energetica (energia d’accrescimento), ma non devono ingrassare.
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cos’è e a cosa
Periodo di somministrazione del mangime puppy
La maggior parte dei veterinari nutrizionisti concordano sul fatto di somministrare i mangimi puppy fino (e non oltre) i sei mesi di vita, perché dopo questo periodo le esigenze dietetiche del cane si assimilano a quelle degli esemplari adulti. Ovviamente se l’animale mostra una crescita lenta oppure se ha carenze ponderali, il cibo cani puppy può essere utilizzato anche fino a 8-12 mesi, a patto di controllare costantemente il suo peso e lo sviluppo corporeo.
Cibo kitten per gattini: a cosa serve
Affinché un gattino cresca sano e forte è importante che segua un’alimentazione adeguata, fornita solo dal cibo kitten per gattini in formato scatoletta, croccantini o in teneri bocconcini in salsa. Pensare di poter dare al cucciolo un pasto da adulto è un grave errore. Durante i primi mesi di vita, con lo svezzamento, il micio deve ricevere circa il 30% delle energie da fonti proteiche, in modo da poter favorire il corretto sviluppo dei tessuti. Il cibo kitten di qualità è stato pensato per fornire una grande quantità di vitamine, sali minerali e amminoacidi, chiaramente non presenti in un alimento per adulti.
Cibo secco o umido kitten? Cosa e come scegliere
Se il gattino non ha condizioni mediche particolari è possibile fornire un mix di cibo secco e umido kitten. Entrambi apportano notevoli benefici per garantire la perfetta salute del cucciolo. Il cibo umido kitten, ad esempio, è ricco di acqua e aiuta a mantenere un adeguato livello di idratazione nel micio. È molto appetibile e costituisce una valida soluzione per quei felini dal palato e dai gusti difficili. I croccantini, essendo secchi, si conservano meglio in quanto vengono venduti all’interno di confezioni salva freschezza e richiudibili. Inoltre, rappresentano un vero toccasana per la salute dei denti. La scelta va effettuata in base a diversi criteri: bisogna, infatti, tenere in considerazione la taglia e la razza del gattino, ma anche eventuali patologie in corso oppure se il cucciolo è stato sterilizzato o meno. In quest’ultimo caso, infatti, per evitare che prenda molto peso, è indispensabile passare ad un’alimentazione specifica a partire dai 6 (e più) mesi. Crocchette e bocconcini in salsa per cuccioli sono in genere più piccoli, densi, facili da masticare e da digerire, proprio per adattarsi al meglio alla forma della bocca e dello stomaco.
Il cibo kitten cosa contiene di differente dagli altri? Rispetto al cibo per adulti, quello per gattini è molto più completo e riesce a soddisfare le esigenze nutrizionali del cucciolo in crescita. Nello specifico, contiene proteine di prima qualità, acidi grassi essenziali,
carboidrati e fibre, alti livelli di calcio, magnesio, fosforo, zinco e ferro, vitamina E e vitamina C. Nell’insieme questi costituenti contribuiscono a rafforzare ossa e denti, a sviluppare i muscoli rendendoli più forti, nonché a migliorare la salute del cuore e del cervello. Il cibo kitten per gattini concorre ad un accrescimento rapido, con un’attenzione in più per il benessere e la salute del micio.
Periodo di somministrazione degli alimenti kitten Secco o umido, il cibo kitten per gattini non può essere somministrato per lunghi periodi, tanto è vero che nelle confezioni viene espressamente indicato che è adatto per cuccioli da 1 a 12 mesi. Durante questo lasso di tempo è importante accertarsi che il gattino mangi spesso e abbia un buon livello di idratazione. Esistono diversi modi per abituarlo ad un’alimentazione a ritmi ben scanditi. Tuttavia, per evitare che possa “abbuffarsi”, mangiando senza controllo e prendendo peso, potrebbe andar bene distribuire una porzione la mattina, una il pomeriggio e una la sera, rispettando le indicazioni fornite dal veterinario o indicate sulla confezione. Il quantitativo, infatti, potrebbe variare in base alla marca e alla tipologia di cibo. I gatti sono molto abitudinari, per cui bisognerà creare una routine alimentare che vada bene a padrone e micio. Ciò significa che il cucciolo dovrà mangiare ogni giorno alla stessa ora e nello stesso luogo, a patto che quest’ultimo sia tranquillo e non affollato, in modo da non creare situazioni stressanti. Qualora si dovesse avere più di un gattino, è meglio stabilire una certa distanza ed evitare così che possano litigare per il cibo o si rubino i bocconcini a vicenda. Come dicevamo, anche l’idratazione è molto importante per un gatto in fase di crescita, pertanto, con lo svezzamento lo si deve abituare a bere regolarmente dell’acqua fresca, disponibile ad ogni momento della giornata, all’interno di una ciotola dalle adeguate dimensioni.
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senza
cibo che fa
www.edgardcooper.com
Il buon cibo fa stare bene noi, e anche i nostri animali. Per questo usiamo solo ingredienti semplici e naturali cucinati nel rispetto della natura. Come tanta carne fresca e frattaglie nutrienti, unite a un delizioso mix di frutta e verdura. Da leccarsi i baffi!
Scopri Edgard & Cooper, cibo per cani e gatti naturalmente gustoso di cui tu, i tuoi amici a quattro zampe e il pianeta potete andare fieri.
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Come educare il cucciolo
La prima cosa da fare quando il nostro cucciolo entra in casa per la prima volta è lasciargli esplorare tutto l’ambiente perché è necessario che lui lo conosca. Non bisogna quindi preoccuparsi o sgridarlo per minzioni e defecazioni: è il suo modo di “comunicare” con il nuovo territorio e definirlo casa. Esattamente come i bimbi piccoli hanno a disposizione una loro cameretta, lo stesso deve avvenire per il cucciolo: in casa occorre creare uno spazio fisico appositamente per lui, che sia a misura di cane, confortevole e senza pericoli. I cuccioli toccano tutto con la bocca e possono rischiare di farsi male in presenza di oggetti taglienti, piccoli complementi d’arrendo, indumenti quali calzini e biancheria intima o di prese elettriche. Un recinto realizzato apposta per loro farà al caso nostro ed eviterà ogni problematica. Non solo. Questo spazio va arricchito per soddisfare in toto le esigenze del nostro ospite: una pezza, un giochino, un pupazzetto di yuta faranno sicuramente al caso nostro. Se il nostro cucciolo arriva da un canile o da un allevamento, potrebbe essere utile portare già in quel luogo una pezza
per far “assorbire” l’odore di un ambiente famigliare nel momento in cui sarà a casa. Un sistema semplice, ma efficace, per evitare il trauma della separazione dagli altri cuccioli o dalla mamma. Quando un cucciolo soffre e piange nei primi giorni di arrivo spesso è dovuto alla separazione dalla cucciolata; c’è bisogno di qualcosa che gli ricordi le sue origini e la sua famiglia. Un cucciolo, inoltre, va intrattenuto: ecco, quindi, che giochi di distrazione e masticativi vanno sempre lasciati all’interno della sua morbida cuccia. Attenzione però: le esigenze primarie di un cucciolo sono quelle di mangiare e dormire. Il gioco, arriva dopo. Bisogna lasciare dormire il nostro cagnolino, non toccarlo e chiamarlo in continuazione. Il cucciolo, infatti, usa la bocca per relazionarsi con l’essere umano quindi più lo tocchiamo e più lui può essere infastidito e mordicchiare; un cucciolo va accarezzato sotto la pancia e sotto il torace, mai sulla testa o vicino alla bocca. Ad ogni modo, come affermato poc’anzi, è necessario evitare i troppi contatti perché altrimenti si stressa e morsica.
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Prima insegno poi rimprovero
Sgridare un cucciolo perché “si comporta male” non serve a nulla. Prima occorre insegnarli cosa deve fare e poi può avvenire il rimprovero. Dobbiamo fargli capire come chiedere di giocare e di fare i bisogni; anche noi, poi, dobbiamo imparare ad usare bene il nome dei nostri cani. Il nome associato ad un comando rischiano di mandare il cane in confusione e di non farlo più girare al suono del proprio nome. I cuccioli apprendono il nome se viene associato a cose particolarmente piacevoli; la passeggiata, per un cucciolo di due mesi, non è piacevole. Il cucciolo non ama uscire perché l’ambiente esterno, i rumori e la folla lo spaventano e soprattutto perché significa andare in giro al guinzaglio. Ecco perché è bene abituare fin da subito il cucciolo al collare e al guinzaglio; far fare dei giri al guinzaglio in casa con attività piacevoli è fondamentale. Possiamo mettere il guinzaglio al nostro cucciolo per andare a mangiare oppure per giocare. Le tensioni vanno sempre evitate, il cane deve vivere bene le situazioni. In questo modo crescerà sereno e amato.
Buone abitudini da rispettare
Tra le consuetudini da tenere sempre a mente quando si diventa “genitori” di un cucciolo vi è quella di non disturbarlo durante i pasti. Il cane non deve avere il timore di essere privato del cibo. Nel corso dei primi giorni nella nuova casa, il cucciolo non deve dormire da solo; se si sente abbandonato piangerà. Bisogna abituarlo gradualmente alla solitudine. Infine, i giochi non devono essere sempre lasciati a disposizione del cucciolo ma dati e tolti dal proprietario. Si chiama gestione dell’iniziativa del gioco. Il cucciolo ha bisogno di giocare sia da solo che con il padrone; si gioca cercando di soddisfare le esigenze di predazione con l’inseguimento dei giochi, le esigenze di combattimento con i giochi di tira e molla e l’intelligenza risolutiva con i giochi di attivazione mentale.
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Roberto Jacoviello
Come educare il gatto
A differenza del cane, il gattino non ha bisogno della presenza costante dell’essere umano quando arriva in una nuova casa. Anche il nostro cucciolo di micio, ad ogni modo, ha bisogno di un po’ di tempo per adattarsi al nuovo spazio; un tempo che, rispetto al cane, sarà più lungo. Cosa occorre dunque al gattino quando arriva a casa?
Una stanza tutta per sé nella quale essere disturbato il meno possibile e con poco contatto. Il momento migliore per coccolarlo e farlo giocare? La sera quando, per natura, il gatto è fisiologicamente più eccitato.
E se il gattino arriva in una famiglia con altri gatti? E’ bene che il tempo trascorso dal padrone con tutti i suoi “amici” sia il medesimo e che le risorse siano le stesse per tutti: ciotole per il cibo, giochi, lettiere e via discorrendo. Ognuno deve avere il suo. Il problema principale, infatti, di una convivenza tra gatti è la competizione per le risorse. Una volta che si “colonizzano” hanno creato la loro coalizione e possono stare insieme senza più timori e preoccupazioni di zuffe. Per questo al nuovo arrivato occorrono spazi propri, orari prestabiliti e consuetudini; è bene riuscire a passare loro anche l’odore degli altri gatti per iniziare a famigliarizzare con gli stessi. Come fare?
Ad esempio posso accarezzare la testa di un micio e poi fare altrettanto con il gattino. Quando il gatto sarà pronto ad esplorare gli altri ambienti della casa sarà lui a deciderlo: per questo è opportuno lasciare la porta della sua stanza aperta e aspettare. Il micetto deve avere una “via di fuga” sempre a disposizione qualora decidesse di cambiare idea e di rimandare la sua esplorazione. E quando tutti i gatti iniziano ad andare d’accordo? Allora è il momento di premiarli con una ricompensa. Ad esempio, se al nuovo micio piacciono i filetti di pollo, tutti mangeranno i filetti di pollo. Occorre associare una buona condotta ad un momento di gioia. Se le cose non vanno e ci scappa la zuffa, un rumore improvviso sarà sufficiente a far riprendere a ciascuno la normalità. E’ importante che i gatti creino in modo autonomo il loro rapporto; si deve intervenire solo qualora la zuffa diventi pericolosa. I tempi di adattamento variano da due settimane a diversi mesi; come detto in precedenza, è bene che ogni situazione faccia il suo corso senza forzature.
Roberto Jacoviello
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Titolo
Lavare costantemente il tuo amico a quattrozampe è una corretta abitudine che migliora la convivenza. Affinchè le operazioni di toelettatura non costituiscano un trauma per il tuo cane o gatto è meglio prendere l’abitudine quando il tuo cucciolo è ancora abbastanza giovane per adattarsi alla routine.
Quando iniziare
Il tuo cucciolo può essere pronto per il suo primo bagno tra le 10 e le 12 settimane circa, ma ci sono modi per prepararlo. Abitualo a essere maneggiato toccando delicatamente il suo mantello dappertutto, al di fuori del tuo solito tempo di gioco e allenamento. Solleva le zampe, massaggia i cuscinetti e la punta dei piedi. Se ha un pelo spesso, presta molta attenzione all’area intorno alle orecchie. Potresti anche premiarlo con prelibatezze (come pollo o formaggio) durante questo periodo. Se arriva ad associare questa attenzione a deliziose ricompense, è più probabile che apprezzi la procedura quando è il momento del vero rituale di toelettatura. Un cucciolo stanco avrà maggiori probabilità di abituarsi alla routine di toelettatura. Prima di iniziare, dedica dieci o quindici minuti al gioco attivo. Scegli un gioco che sai già che gli piace e, preferibilmente, uno che bruci molta energia. Non dimenticare di fornirgli ricompense frequenti.
Il cane
I cani sono creature abitudinarie, quindi designa un’area speciale che venga utilizzata solo per la toelettatura, se possibile. I cani hanno esigenze diverse in base al tipo di pelo che madre natura gli ha donato e soddisfarle può richiedere strumenti specifici per
compiti diversi. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di pettini e spazzole. Un pelo sottile, ad esempio, richiede un pettine a denti fini, ma se il tuo cucciolo ha un pelo spesso, dovresti investire in una versione a denti larghi. Allo stesso modo, una spazzola curry o slanatore funziona meglio per i peli corti, mentre una spazzola a spillo è una scelta migliore per i cani a pelo lungo. Se non sei sicuro in quale categoria rientri il tuo cucciolo, scegli una spazzola lisciante: è un buon strumento multiuso che fa un lavoro ottimale su tutti i tipi di pelo. Oltre alle spazzole, sarebbe bene procurarsi un dentifricio, uno spazzolino speciale, tagliaunghie, asciugamani per asciugare, un set di tosatrici elettriche e batuffoli di cotone per pulire le orecchie.
Dopo il lavaggio abitua il tuo cucciolo a una routine di spazzolamento massaggiandogli delicatamente i denti e le gengive durante i momenti di tranquillità. Quando ha i denti da adulto, inizia una routine settimanale di spazzolamento usando un sapore che gli piace. Assicurati di acquistare il dentifricio corretto per cani da un negozio di articoli per animali do-
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Cucciolo e igiene: come trattare il pelo e le unghie
mestici, non usare mai dentifricio umano sul tuo animale domestico. Per i cuccioli di età inferiore ai tre mesi, dosa i prodotti per la pulizia. Scegli piuttosto di passare uno straccio caldo sul mantello per aiutarli ad acclimatarsi al processo. Una volta raggiunti i tre mesi, puoi passare a una vasca di acqua tiepida e shampoo appositamente formulato. Applica il prodotto delicatamente, lisciandolo nella stessa direzione della crescita del pelo, e risciacqua abbondantemente. Cerca di tenere il sapone lontano da occhi, orecchie e naso. Una volta risciacquato puoi continuare con un balsamo per aiutare a mantenere la sua pelle liscia, ma assicurati che sia formulato apposta per i cani.
Come e quando tagliare le unghie
Molti proprietari di cani esitano alla prospettiva di tagliare le unghie del proprio cane e chiedono invece l’aiuto di un veterinario o di un toelettatore professionista. Puoi farlo anche a casa anche se devi stare attento a non tagliare troppo vicino all’area rosa che scorre nella parte superiore dell’unghia, più vicina alla zampa. Sono disponibili clipper speciali che possono semplificare il compito. Consenti al tuo cucciolo di annusare le forbici prima di tentare di usarle. Se mostra interesse, premialo ancora con una ricompensa. Quindi, digli di sedersi o sdraiarsi, qualunque sia la posizione che ti consente di raggiungere facilmente le sue zampe. Metti le forbicine su ogni unghia, tagliando solo pochi millimetri alla volta. Presta particolare attenzione con le unghie marroni o nere.
Il gatto
Spazzolare il tuo gatto non solo rimuove sporco, grasso e peli morti dal suo pelo, ma aiuta a rimuovere le squame della pelle e stimola la circolazione sanguigna, migliorando le condizioni generali della sua pelle. Una o due spazzolature alla settimana aiuteranno il gattino a mantenere il suo aspetto sano e scoprirai che le sessioni regolari sono particolarmente utili quando il tuo gatto invecchia e non è più in grado di pulirsi autonomamente.
Prima di spazzolare, controlla le condizioni del mantello del tuo gattino. Se è sano, i suoi peli avranno una lucentezza naturale e torneranno sotto la tua mano quando li toccherai. Non dovrebbero esserci macchie calve o segni di pulci e zecche e la sua pelle dovrebbe essere priva di ferite insolite. Per gatti a pelo corto: con un pettine di metallo, passa la spazzola attraverso il pelo del tuo gatto dalla testa alla coda per rimuovere sporco e detriti. Lavora lungo il pelo della sua pelliccia, spazzolando nella direzio-
ne in cui cresce il mantello. Spazzola tutto il corpo, compreso il petto e l’addome, concentrandoti su una sezione alla volta per rimuovere i peli morti e i grovigli. Una spazzola di gomma può essere particolarmente efficace per rimuovere i peli morti sui gatti con pelo corto.
Per gatti a pelo lungo: i gatti a pelo lungo che vivono in casa perdono pelo tutto l’anno e hanno bisogno di sessioni di toelettatura ogni pochi giorni per rimuovere i peli morti e prevenire i grovigli. Inizia con l’addome e le gambe, pettinando delicatamente il pelo verso l’alto. Pettina la pelliccia del collo verso l’alto, verso il mento. Fai unariga al centro della sua coda e spazzola delicatamente la pelliccia su entrambi i lati. Puoi cospargere di talco i nodi e usare delicatamente le dita per separarli. Se i nodi non escono a mano, prova a usare una spazzola taglia nodi.
Durante le sessioni di toelettatura settimanali, fai scorrere le mani lungo il corpo del tuo gatto, controllando la presenza di ferite, protuberanze e grovigli nascosti. Controlla le zecche e lo sporco delle pulci, i granelli neri di sangue secco lasciati dalle pulci. Dai una sbirciatina sotto la coda per controllare la presenza di feci attaccate alla pelliccia che potrebbero dover essere tagliate via con le forbici. Trascurare di spazzolare il pelo del tuo gattino può portare a grovigli dolorosi e una pancia piena di nodi. Saprai se il tuo gatto soffre di palle di pelo quando le tossisce sul pavimento o le espelle con le feci. Se, nonostante la spazzolatura regolare, il tuo gatto continua a soffrire di boli di pelo, ci sono diversi rimedi disponibili. Chiedi al tuo veterinario di consigliarti una soluzione.
Walter Maccagni
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Puppy e Kitten,consigli sulla pappa per cuccioli
Che si tratti di cuccioli di cane o gatto, non tutti i cibi sono uguali ed è importante conoscerne le caratteristiche e differenze per destreggiarti al meglio fra le innumerevoli offerte presenti sul mercato. Solo così potrai capire se stai scegliendo il miglior cibo per il benessere del tuo animale. Non esiste un alimento giusto o sbagliato in assoluto, ma facciamo dunque chiarezza e vediamo le differenze fra diversi tipi di pet food. E’ sempre indispensabile, chiedere parere e consiglio al veterinario di fiducia.
Oltre alla banale differenza tra cibo secco (crocchette) e umido (scatolette-bustine), è bene partire con un chiarimento circa la differenza fondamentale da individuare tra cibo completo e complementare
Alimento completo: con una razione giornaliera fornisce tutti i nutrienti nelle quantità e nelle proporzioni richieste dal cane. Può trattarsi di alimenti per cani secchi, semiumidi o umidi. Alimento complementare: non è sufficiente a soddisfare la razione giornaliera di nutrienti richiesta dal cane. È pertanto da utilizzare in associazione ad altri alimenti completi. Può trattarsi di alimenti secchi, semiumidi o umidi ma anche di snack.
Il cibo per cuccioli va scelto in maniera accurata; è opportuno prestare attenzione al contenuto proteico presente nell’alimento, che deve essere per lo meno del 30%; le proteine devono essere di alta qualità; deve contenere anche acidi grassi essenziali, carboidrati e fibre.
E’ fondamentale quindi un’attenta lettura dell’etichetta.
I brand attualmente più diffusi in commercio:
• Monge: alimento prodotto interamente in italia, con carni fresche e un apporto proteico necessario per la crescita e lo sviluppo del cucciolo. Alimento base consigliato soprattutto per soggetti che non hanno riscontrato nei primi mesi di vita particolari intolleranze o problematiche
• Oasy: alimento prodotto in Europa, con ingredienti freschi e disidratati. Da poco, anche con una linea grain free, idonea per soggetti allergici e con sensibilità gastrointestinali
• Hill’s: brand ideale per soggetti con problematiche specifiche. Spesso consigliato dai veterinari per combinare alimentazione sana a alimento medicato.
• Purina: un brand dalle innumerevoli linee, prodotto da Nestle.Sia per cane che per gatto, è un marchio molto venduto e apprezzato in Italia, soprattutto per soddisfare ogni fabbisogno dei cuccioli di cane o gatto.
• Royal Canin: forse tra i più famosi in commercio. Un brand che ha realizzato finanche un cibo idoneo per ogni razza, studiandone masticazione, esigenze, fabbisogni.
Nei nostri store, troverai tantissimi brand per soddisfare tutte le esigenze alimentari del tuo cucciolo, realizzati con ingredienti di alta qualità, selezionati per donargli tutte le sostanze nutritive di cui necessita. Potrà giocare e divertirsi pieno di grinta ed energia.
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Accogliere un cucciolo: Non solo coccole, ma anche educazione e una corretta nutrizione per crescerlo responsabilmente
L’arrivo di un cucciolo in casa è un’emozione fortissima e fonte di gioia, e per poterlo accogliere e per crescerlo nel migliore dei modi è fondamentale imparare a conoscerne il carattere e le esigenze. I piccoli amici a quattro zampe vivono questo delicato momento di conoscenza di un nuovo ambiente e di nuove persone sempre con grande partecipazione. È quindi importante dedicare tempo e cure al proprio cucciolo, senza dimenticare di fissare da subito delle semplici regole comportamentali per stabilire una corretta relazione uomo-pet.
Una volta arrivato a casa, il cucciolo deve capire come relazionarsi con la sua nuova famiglia e, per questo motivo, è importante insegnargli alcune regole comportamentali di base, come imparare il proprio nome e reagire quando richiamati da un membro della famiglia.
Per una corretta relazione uomo-pet non ba-
stano poi solo coccole e attenzioni, ma è molto importante che anche la casa venga organizzata per accoglierlo al meglio, eliminando ciò che, attirando la sua attenzione, potrebbe essere fonte di pericolo (fili elettrici, piccoli oggetti, piante tossiche, ecc.).
È anche fondamentale diffondere la corretta informazione ed educazione in merito al mondo degli animali da compagnia tra tutti i familiari che accoglieranno il cucciolo. Ed è utile farlo in particolare con i più piccoli. Per questo, Purina da oltre 18 anni sviluppa e promuove la campagna educativa A Scuola di Petcare, rivolta agli alunni delle primarie italiane, e numerose altre attività di informazione promosse sul sito Purina.it. Ma soprattutto, per aiutare il pet a crescere più sano e a vivere più a lungo, è indispensabile nutrirlo con un’alimentazione corretta ed equilibrata, appositamente pensata per rispondere alle
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specifiche esigenze di un cucciolo nelle sue prime settimane di vita. Le esigenze nutrizionali di un cucciolo sono più elevate rispetto a quelle di un cane adulto ed è proprio nei primi mesi della sua vita che è fondamentale aiutare a supportare la naturale funzione immunitaria dell’animale
Per questo, Pro Plan - brand superpremium costantemente all’avanguardia nell’introduzione di innovazioni scientifiche in campo nutrizionale – ha sviluppato Pro Plan Puppy OptiStart®, un approccio innovativo di provata efficacia per il supporto nutrizionale della naturale funzione immunitaria dei cuccioli.
In Pro Plan il nostro gruppo di Medici Veterinari, esperti nutrizionisti, si avvale di una conoscenza scientifica all’avanguardia per sviluppare la nostra più avanzata ed efficace combinazione di nutrienti per il cane, dandogli un supporto specifico in ogni momento della sua vita, perché sia felice e in salute.
Pro Plan Puppy OptiStart® è un’esclusiva formula arricchita con colostro bovino, il primo latte materno ricco di anticorpi naturali, che aiuterà a supportare le naturale difese immunitarie del cucciolo in crescita. È un alimento completo e bilanciato per le specifiche esigenze di crescita, appetibile, digeribile e contiene tagli di pollo di alta qualità.
Adatto anche per cagne in gestazione e allattamento, la gamma è stata creata per soddisfare le specifiche esigenze di ogni taglia.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.purina.it o chiamare il Numero Verde Purina per Voi 800.525.505
Il linguaggio dei gatti
Anche il nostro micio parla e ci dice cose ben precise, a dispetto di quello che potremmo pensare a prima vista. La comunicazione dei gatti è davvero un sistema complesso fatto di molti suoni differenti tra loro e associati a volte a movimenti del corpo e di parti specifiche. Ogni suono ha un particolare significato e, d’altro canto, più parliamo con il nostro gatto, più lui sarà disposto a farsi capire da noi. Il primo elemento di base del linguaggio dei gatti è naturalmente il miagolio, con le sue diverse sfumature, con cui il nostro animale domestico cerca di comunicare con noi. Tuttavia, anche un semplice miao ha diversi significati, c’è quello che serve a richiamare la nostra attenzione, quello che segnala la fame e quello con cui si esprime la voglia di uscire o rientrare. Vediamo insieme tre modi fondamentali con cui il gatto comunica, vale a dire i miagolii, la coda e i morsi.
I morsi nel linguaggio del gatto
Il gatto può cercare di comunicare con noi anche attraverso modi meno dolci e piacevoli rispetto a un semplice miagolio. Ne sono un esempio lampante i morsi, un atteggiamento forse un po’ aggressivo del micio, ma che comunque ha un significato differente a seconda del contesto. Di certo, i morsi stanno a significare un certo nervosismo dell’animale, tuttavia per capire cosa vuole dirci di preciso il nostro amico a quattro zampe dobbiamo provare a capire perché ci sta morden-
do. Pensiamo in generale a quando il gatto utilizza il morso nel mondo animale: il maschio morde la femmina prima dell’accoppiamento, la mamma gatta morde i cuccioli per correggerli e il morso diventa strategico in fase di caccia per uccidere una preda.
Nella relazione con l’uomo, il gatto perché morde? La prima analisi da fare è se per caso abbiamo,
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magari erroneamente, abituato noi l’animale a mordere per interagire, nel caso di un cucciolo invece il morso può segnalare un distacco prematuro dalla mamma e quindi la mancata inibizione del morso. In quest’ultimo caso in genere il gattino è anche molto energico e iperattivo. Ci sono delle circostanze in cui invece i morsi, se accompagnati da leccatine, sono manifestazioni di affetto. Ovviamente si tratta di piccoli morsi delicati.
Linguaggio dei gatti: la coda
La coda è una delle parti sicuramente più affascinanti e curiose dei gatti. I movimenti sono davvero particolari e vogliono sempre dire qualcosa di molto preciso, sia a livello emotivo che a livello intenzionale. Se il gatto cammina con la coda dritta e la punta arrotondata come a formare un punto interrogativo ci sta salutando allegramente. Se invece muove la coda usandola come una frusta da una parte all’altra è il segnale con cui vuole dirci che qualcosa lo innervosisce o lo agita. Chiaramente, a volte può indicare anche la fase di un gioco, per questo è bene sempre contestualizzare il movimento per comprendere il linguaggio, associando la cosa al resto del corpo.
Ancora, la coda raccolta vicino al corpo è quella di un micio che si sente perfettamente a suo agio, quella tenuta sotto al corpo invece denota paura o disagio e in genere si accompagna con una posizione un po’ accovacciata e le orecchie abbassate all’indietro. La coda grossa di un micio, invece, segnala paura ed è una strategia di autodifesa con cui il gatto cerca di sembrare più grande di quello che è.
I miagolii
Arriviamo ora ai miagolii che, come dicevamo, possono avere anche significati davvero differenti. Se ad esempio il nostro felino apre la bocca come per miagolare ma senza emettere nessun suono, parliamo di un vocalizzo muto, un comportamento comune a tutti i gatti che di solito si verifica quando il micio è ad esempio davanti alla finestra assorto a osservare qualcosa all’esterno. Spesso, il vocalizzo può anche consistere in un rumore strano, a bassissima frequenza, con cui sembra quasi che il gatto voglia attirare l’attenzione di un uccellino o di qualunque altra cosa abbia colpito la sua attenzione.
Ma cosa indica questo? Uno stato di eccitazione, ma anche la preparazione all’attacco o perfino
una certa soddisfazione. Un altro miagolio particolare è il cosiddetto cinguettio felino, un altro tipo di suono, stavolta ad altissima frequenza, quindi molto acuto, che dura qualche istante e viene chiamato così per la sua somiglianza al suono di un uccellino. Il gatto in questo caso vuole esprimere la sua felicità, o una certa sorpresa o semplicemente richiamare d’attenzione. Altri miagolii, invece, possono essere i borbottii, ma anche i sibili se non addirittura i soffi, in questo caso è abbastanza facile ipotizzare che il nostro felino sia piuttosto arrabbiato e insoddisfatto, se non anche disturbato dalla nostra presenza. Se invece questi suoni arrivano davanti a un altro animale indicano uno stratagemma per spaventarlo e magari e costringerlo ad abbandonare il campo.
Le fusa
Poi naturalmente ci sono le fusa, ovvero quella vibrazione che solo i gatti sono capaci di produrre, con cui comunicano il pieno benessere e soddisfazione. Ecco perché sentiamo le fusa mentre il micio mangia o subito dopo o anche dopo una caccia molto soddisfacente e durante le coccole. In qualche raro caso le fusa possono indicare anche malessere o paura e il gatto utilizza questo strumento per rassicurarsi autonomamente. Infine, il miagolio classico con il gatto prova a tradurre tanti suoi desideri, da un semplice “Guardami” alla fame, fino a una richiesta di attenzione nei nostri confronti, soprattutto se il miagolio si accompagna da qualche strusciatina sulle gambe.
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Gatti e sterilizzazione: istruzioni e consigli
La sterilizzazione e la castrazione sono procedure chirurgiche che rendono il gatto incapace di riprodursi. Si tratta di interventi di routine piuttosto sicuri con indubbi vantaggi per la salute dei nostri animali.
In cosa consistono le procedure chirurgiche?
La sterilizzazione anche detta ovarioisterectomia consiste nella rimozione di utero ed ovaie nella gatta femmina mentre la castrazione, altrimenti denominata orchiectomia, consiste nell’asportazione dei testicoli nel gatto maschio. L’intervento chirurgico si svolge in day hospital ed il post-operatorio consiste nella somministrazione di antibiotico per circa una settimana. Nella femmina segue la rimozione del punto di sutura dopo circa 12 giorni mentre nel gatto maschio non c’è bisogno neanche della rimozione dei punti in quanto l’incisione chirurgica si cicatrizza per seconda intenzione cioè spontaneamente. Dopo l’intervento l’equilibrio ormonale cambia leggermente e, pertanto, i gatti tendono ad avere un appetito aumentato di circa il 20%, motivo per il quale se il proprietario asseconda l’aumento della fame tendono anche ad ingrassare. Dato che i gattini sono ancora in fase di crescita e hanno bisogno di energia per sviluppare correttamente la propria struttura corporea è necessario offrire loro un alimento in grado di rispondere alle nuove esigenze dei gatti sottoposti a sterilizzazione dato che l’unico rischio è quello di diventare gatti
obesi. Quindi è necessario utilizzare degli alimenti per gatto sterilizzato che hanno un apporto nutritivo corretto per la nuova condizione ormonale e che danno un senso di sazietà. I problemi urinari sono molto comuni in tutti i gatti ma dopo la sterilizzazione possono aggravarsi ecco perché le diete industriali studiate per il gatto sterilizzato contengono livelli di minerali controllati in modo tale da avere un Ph urinario appropriato che riduce il rischio della formazione di cristalli e calcoli e mantiene la salute delle basse vie urinarie. Il momento migliore per sterilizzare il proprio gatto idealmente è prima che raggiungano la maturità sessuale cioè intorno ai 6-7 mesi di età. La castrazione può anche essere eseguita leggermente in anticipo intorno ai 5 mesi.
Perché sterilizzare i gatti?
Se i gatti vivono all’aperto bisogna considerare seriamente la possibilità di sottoporli a questo tipo di intervento il prima possibile. La maggior parte dei gatti, difatti, soprattutto se hanno accesso all’ambiente esterno possono accoppiarsi in maniera incontrollata e pertanto aumenta considerevolmente il numero di gattini che non trovano subito una famiglia adottiva o che muoiono a causa di malattie o per fame o per traumi. È consigliabile sterilizzare il proprio gatto sia maschio che femmina il prima possibile anche se il gatto vive in casa. La sterilizzazione, in primo luogo, elimina una serie di comportamenti indesiderati:
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le femmine in genere tendono ad andare in calore numerose volte durante l’anno ed in questi periodi miagolano costantemente cercando di uscire di casa. La sterilizzazione riduce ovviamente anche l’insorgenza di molte patologie della sfera riproduttiva quali, ad esempio, tumori dell’utero e dell’ovaio ed i tumori mammari soprattutto se l’intervento viene eseguito in età precoce. Anche nei maschi si hanno indubbi benefici con la castrazione: si elimina sicuramente la possibilità di tumori ai testicoli. I gatti maschi hanno inoltre la tendenza a spruzzare urina per marcare il territorio e l’urina del maschio intero ha un odore molto forte. Pertanto la castrazione riduce significativamente questo comportamento indesiderato eliminandolo del tutto se fatto in età precoce. Inoltre così si evita che i gatti maschi che vivono nello stesso territorio lottino tra di loro col rischio anche della diffusione di malattie infettive virali gravi e potenzialmente mortali quali la FIV e la FeLv che si trasmettono proprio attraverso graffi e morsi.
Ricapitolando: il vantaggio principale della sterilizzazione è che elimina la possibilità di cucciolate indesiderate e quindi limita il randagismo. Contemporaneamente riduce anche l’istinto alla lotta con gli altri gatti, il rischio di contrarre malattie trasmissibili con graffi e morsi e non da ultimo diminuisce l’istinto di fuga quando ci sono gatte in calore nel territorio vicino. Inoltre previene le patologie neoplastiche dell’apparato riproduttore.
Dottoressa Claire Putignano medico veterinario libero professionista e dottore di ricerca in Patologia e sanità animale. Direttore sanitario del suo ambulatorio veterinario in via domenico Cirillo 65 Bari.
Claire Putignano
OGNI RIVOLUZIONE HA AVUTO IL SUO
MANIFESTO, ECCO IL NOSTRO.
RISPETTO, SEMPRE. “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati i suoi animali” DICEVA GANDHI. Lo stesso vale per Joe Zampetti
ANIMALI AL PRIMO POSTO.
NESSUN PROPRIETARIO. Non esistono proprietari o clienti, ma solo PET LOVERS, ed è questo lo spirito con il quale accogliamo chiunque nei nostri negozi.
PRIMI PASSI.
“La felicità è un cucciolo caldo.” diceva Charles M. Shulz. Guardare un amore che fiorisce e muta è la nostra grande ambizione.
RELAZIONI VERE. Accoglienza e competenza a sostegno della costruzione di relazioni di lunga durata con i pet lovers che ci frequentano. Creare un dialogo costruttivo rispondendo in maniera completa alle domande e intercettando i bisogni.
Risolute a.
domanda risposta è una relazione cre a. Comp enza e servizi a servizio degli animali, per creare rapporti di mutuo beneficio.
Restituire. Attraverso spontaneità, liberalità e disinteresse sosteniamo le città che ospitano i nostri negozi. Un voto di moralità che ci rende felici.
una
Di qualcuno bisogna pur essere figli. Che sia di sangue, di legame, per scelta o per natura. Sicuramente per amore e con amore. Perché il senso di abbandono deriva proprio da questo: dalla sensazione che non ci sia qualcuno disposto a prendersi cura di noi. E troviamo questo senso nel nome de “I figli di nessuno”, la Onlus che dal 2015 si occupa dei cani randagi, abbandonati e/o maltrattati per garantire loro una vita quotidiana migliore. L’associazione, che si trova a Bisceglie (Puglia), assiste oggi 35 cani: «Per noi volontari non esistono festività o pause: accudiamo i nostri cani tutti i giorni, tutto il giorno. Scegliere questo tipo di volontariato non è per tutti ed è comprensibile: l’idea che ci si fa di un rifugio per cani abbandonati è spesso diversa da quella che è la realtà. È una scelta che bisogna fare consapevolmente. Così come bisogna essere consapevoli di cosa significhi avere un cane: si deve prendere in considerazione ogni aspetto, anche le eventuali cure veterinarie spesso costose di cui potrebbe aver bisogno, l’organizzazione di quando si è fuori casa o si va in vacanza, ipotetici cambiamenti di vita, la sterilizzazione per limitare il dramma del randagismo. C’è ancora poca cultura sul rapporto con il cane, specialmente nel sud Italia» dice la presidente della Onlus, Licia Russo.
Un cane, una scelta «La ragione principale per la quale canili e rifugi sono pieni di cani abbandonati è sicuramente il randagismo; a sua volta il randagismo è figlio di tante sfumature, dettate purtroppo da ignoranza, difficoltà e situazioni complicate. Il fenomeno del randagismo, oltre a essere già grave, preoccupa per il futuro soprattutto perché le sterilizzazioni sono diminuite. Un problema, questo, meno sentito al nord Italia, dove la cultura della sterilizzazione è più diffusa» spiega Russo.
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Da “Figli di Nessuno” a figli dell’amore La Onlus che si prende cura dei cani randagi: «C’è bisogno di cultura, educazione e cura»
Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute (pubblicati nel 2021), le differenze tra regione e regione rimangono molto alte; esiste un enorme divario tra il sud e il nord Italia: il 67 per cento dei cani presenti nel Paese che sono in canile si trova al sud, così come nel Mezzogiorno troviamo il più alto numero di rifugi.
«Oltre al problema della sterilizzazione, affrontiamo anche quello della rinuncia di proprietà –aggiunge la presidente –: molte persone chiedono ai canili di prendere il loro canee poiché loro, per svariate motivazioni, spesso economiche, non possono più prendersene cura. Con il lockdown è stato un fenomeno in crescita, specialmente riguardo a cani che erano stati regalati ad anziani per compagnia. Non ci sentiamo nemmeno di colpevolizzare perché comprendiamo la difficoltà di occuparsi di un animale se subentrano periodi complicati oppure dinanzi a imprevisti importanti, come un cane che si ammala. Una delle storie che più ci sta a cuore, infatti, è quella di Tyson».
I figli di nessuno: l’impegno della Onlus
«Tyson, il nostro nonnetto – racconta emozionata Licia -. Lo abbiamo salvato nel gennaio del 2021, malato ed emaciato. Aveva bisogno di cure molto costose e presumiamo che sia stata proprio questa la causa del suo abbandono. Ma ripeto e ripeterò sempre: non ne facciamo una colpa. Oggi Tyson sta bene, è vivo, è rinato. Lui rappresenta uno dei punti della missione della nostra Onlus: spiega-
re che un cane merita una casa anche se non è cucciolo, anche se è anziano. Tra gli altri obiettivi c’è sicuramente quello di sensibilizzare a una cultura più profonda rispetto al rapporto uomo –cane: c’è bisogno che si capisca di più l’importanza della sterilizzazione, superando stereotipi e convinzioni personali dannose per l’intera società. E sicuramente è fondamentale comprendere che un cane non è un giocattolo, un peluche usa e getta, che bisogna adottarne uno solo se si è consapevoli dell’impegno che ci chiederà e solo se siamo veramente disposti a offrirglielo, senza stancarci». Sono più di 600 i cani che, grazie alla Onlus I figli di nessuno, hanno trovato una casa; ma i modi per aiutare l’Associazione e i suoi cani sono diversi. La Onlus – che è completamente autofinanziata – organizza tutti i mesi una colletta di cibo, accessori e medicinali necessari alla quotidianità in canile; in più raccoglie le offerte libere, che vengono utilizzate interamente per l’accudimento dei cani, sull’Iban intestato alla Onlus. Infine, si può effettuare la donazione del 5X1000.
Per conoscere di più l’associazione e i cani che hanno bisogno di ùn famiglia, si pùo visitare la pagina Facebook: I figli di nessùno Onlùs.
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I Figli di Nessuno - Spugna e Kate
Lo spettacolo sta per iniziare, il sipario lentamente lascia spazio al palco, l’occhio di bue punta la sua luce su di lei: una venere argentata dagli occhi verdi. Il pubblico però non sembra accorgersi di lei, e lo spettacolo non inizia mai. Resta così solo un tempo sospeso. Le tende del sipario, però, sono le porte di un box in cemento e il calore del pubblico, le carezze delle volontarie che si fanno in 100 per regalare amore e gioia ai meno fortunati. Il suo nome è Kate, mix corso, sinuosa ed elegante ma purtroppo trasparente.
La sua storia è una tra le tante del libro degli invisibili, è la storia di una cucciolata trovata per caso in un pozzo, una di quelle storie di cui nelle frenetiche città se ne parla per un po’ e poi? E poi tutto decade, lo scandalo lascia spazio alla monotonia, e le Associazioni sempre in affanno si fanno carico di tutto quello che la cura di un individuo richiede. Sono passati tre anni dal ritrovamento e Kate e delle sue sorelle è l’unica a non aver fatto breccia nel cuore di nessuno. Non ancora, ci auguriamo tutti!
Molto equilibrata e poco esigente, si adatta a varie situazioni senza problemi, ama la compagnia dei suoi amici pelosi e si gusta con calma gli attimi di libertà in lunghe e lente passeggiate al guinzaglio.
In questa pièce teatrale, Kate, non è sola, ha con sé un amico davvero speciale: Sssssspugna!
E nella testa subito la figura di Capitan Uncino che lo chiama con il suo tono duro e serioso, e un sorriso appare sui nostri volti ricordando il famoso film d’animazione. I suoi fratellini, Wendy e chiaramente Capitan Hook sono stati adottati. Lui no, lui è un ospite del Rifugio gestito da I figli di Nessuno di Bisceglie ed insieme a Kate condivide quella che è la sua realtà, fatta di piccoli gesti e tanta gratitudine.
Spugna e Kate, hanno avuto come mentore e compagno un nonno saggio, un cuore grande che
prima di andare via ha lasciato un bagaglio esperienziale a questi due giovanotti degno d’esser raccontato: da Thor, un pastore elegantissimo e anche lui vittima delle bugie umane, hanno imparato ad osservare e a relazionarsi con l’umano con delicatezze a rispetto. Hanno imparato a condividere spazi e risorse e le coccole, quelle sì che piacciono tanto!
Spugna è il classico meticcio, taglia media, occhi profondi e pelo che non sa bene di che colore vuole essere. Orecchie ben dritte ed attente, curioso e socievole non aspetta che il suo turno per una bella passeggiata.
Spugna e Kate cercano casa. Sarebbe un sogno vederli in famiglia insieme, ma possono essere adottati anche separatamente. Qui abbiamo raccontato solo alcune delle loro caratteristiche ma se siete curiosi di avere maggiori dettagli contattate la pagina Facebook de I Figli di Nessuno.
Aprire il cuore ad un amico peloso che vive in canile è un grande gesto di altruismo e che riempie la casa di peli, ma il cuore di gioia!
Ricchiuti
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Loredana
Life Dog Mixer Crocc, uno sprint per le crocchette
Life Pet Care lancia sul mercato il primo alimento umido naturale, ideato per essere mischiato ai croccantini!
Cos’è mixer crocc?
LifeDog Mixer Crocc è un alimento umido per cani pensato per essere mischiato con i cibi secchi. Nel rispetto della filosofia naturale di Life è un prodotto:
• Fatto da bocconi ricavati da carne e pesce di prima scelta
• Con alte percentuali di gustosa salsa
• A base di ingredienti freschi e genuini, come preziose verdure
• Completamente naturale, senza additivi e aromi aggiunti
Non si tratta, dunque, di un semplice alimento complementare naturale per cani, ma di un prodotto che, grazie alla sua grande quantità di salsa vegetale, nasce in modo specifico per venire unito alle crocchette.
I benefici
Perché si dovrebbe, però, mischiare un cibo umido a un cibo secco? Con questa pratica si possono ottenere diversi benefici:
• GUSTO => Mixer Crocc va ad aumentare il gusto delle crocchette in modo sano, permettendo di superare i problemi di inappetenza di molti cani.
• PROTEINE=> Usando Mixer Crocc si aggiungono proteine animali di alto valore nutrizionale, riducendo così l’apporto di grassi e carboidrati, che non devono eccedere nella dieta del cane.
• UMIDITA’ => Gli alimenti secchi hanno meno del 10% di liquidi, mentre Mixer Crocc ha il 60% di salsa vegetale. Questa conferisce al cane i liquidi di cui ha bisogno.
• FRESCHEZZA => Aggiungendo carne o pesce di prima qualità e verdure fresche, si rende il prodotto più sano e genuino, oltreché ricco di preziose vitamine e lipidi.
• FACILE DA DIGERIRE => Mischiando cibi secchi e umidi si va a inumidire la crocchetta, che verrà digerita più facilmente.
In sintesi, da alle crocchette quello che non hanno
I cibi secchi hanno molti lati positivi, per esempio: sono alimenti completi e molto pratici da utilizzare per il consumatore.
Tuttavia, se ne segnalano da tempo anche dei limiti
• La tecnologia di produzione impone l’impiego di alte percentuali di carboidrati
• Le fonti animali proteiche devono essere sottoposte a processi di lavorazione estremamente “stressanti”
• Per diventare alimenti completi necessitano di una integrazione di vitamine e minerali
• Per conservarsi servono conservanti e antiossidanti, prevalentemente artificiali, sono indispensabili per garantire una corretta shelf life
• Per alcuni cani possono essere poco appetibili
Mixer Crocc apporta proteine di alto valore nutrizionale che provengono da tagli pregiati di carne e pesce freschi e sono stati sottoposti a normale processo di cottura.
La gamma
La linea di prodotti Mixer Crocc è composta da 8 gusti conservati in lattine da formato 150gr. I gusti sono:
• MANZO con FAGIOLINI VERDI e CAROTE
• SALMONE con FAGIOLINI VERDI e CAROTE
• AGNELLO con FAGIOLINI VERDI e ZUCCA
• PETTO DI POLLO con PROSCIUTTO DI POLLO
• TONNO
• FEGATINI e CUORI DI POLLO con CAROTE e PATATE
• PETTO DI POLLO con FEGATINI
• PETTO di POLLO con FAGIOLINI VERDI e CAROTE
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aiutare
Adottare significa cambiare le sorti di un cane o un gatto rifiutato da chi non ha avuto abbastanza volontà e amore per risolvere problemi che la convivenza può metterci davanti.
Proprio per questo pensare di poter adottare un amico a quattro zampe, non è una scelta così semplice. Bisogna sempre valutare una serie di fattori per capire se possibile eseguire un simile passo, se poter donare ad un cane o ad un gatto una vita migliore rispetto a quella vissuta in canile o in gattile.
Sarebbe errato anche pensare che solo adottando si possa salvare un soggetto che ha vissuto l’esperienza dell’abbandono.
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Non posso adottare, ma posso
E’ vero anche, che gli amici a quattro zampe che sperimentano esperienze terribili, sono estremamente riconoscenti, predisposti ad acquisire velocemente le abitudini della famiglia e ad adattarsi felicemente alle nuove routine, ma vi assicuro che sono riconoscenti anche ai piccoli gesti.
E’ possibile comunque aiutare amici più sfortunati, senza adottarli?
Ci possono essere molti modi per aiutare un cane, un gatto e altri animali: dal volontariato attivo all’interno di enti e strutture ai gruppi sui social media, dalle offerte monetarie alle donazioni di beni di primaria necessità in rifugi e strutture di accoglienza.
Se avete a cuore l’esistenza degli amici a quattro zampe meno fortunati, ma non avete possibilità di adottarli, il suggerimento è quello di informarvi presso l’associazione della vostra zona per capire se ha bisogno di aiuti sostegni completi.
I canili e i gattili non necessitano solamente di denaro, saranno sicuramente ben accetti anche beni primari, molto utili per fronteggiare il freddo o il caldo.
Fame e freddo sono infatti le due preoccupazioni principali per cani e gatti che non hanno la fortuna di vivere in una casa, circondati dal calore di una famiglia che li accudisce in maniera esclusiva. Da non sottovalutare anche il caldo.
Oltre all’aiuto fisico in canile o gattile, è possibile donare una serie di utili prodotti:
• cibo umido o crocchette;
• latte in polvere per i cuccioli;
• asciugamani e stracci;
• vecchi tappeti, teli impermeabili e segatura, per isolare dal freddo i box dei rifugi;
• medicinali come vermifughi, antiparassitari e vitamine;
• prodotti per la pulizia e guanti monouso;
• sacchi di sabbia per le lettiere dei gatti.
Nel caso in cui dovesse risultare troppo complicato tutto questo, è possibile affidarsi al mondo del web, in grado di connetterci con qualsiasi realtà a prescindere dalla lontananza!
Si possono infatti consultare siti specifici e pagine social, acquistando direttamente online calendari e gadget prodotti dalle associazioni oppure effettuare delle piccole donazioni, anche minime, che magari non rappresentano una grande privazione per noi ma che potrebbero invece fare la differenza per la vita degli animali ospitati.
Ogni singolo gesto, anche solo una carezza ed un box aperto per fare una passeggiata o un bagnetto, possono rendere felici creature meravigliose e meno fortunate. I modi per aiutare sono tanti, non serve per forza adottare!
Bianca Bruni
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Chloe
I’m Mùsetto
Le foto dei nostri amici musetti
2 anni
Soprannome: Chloetta
Lùky
5 anni
3 anni
Soprannome: Stregatto
Soprannome: Luky
Chicco da Noci
da Triggiano
da Valenzano
1 anno e 8 anni
Soprannome: Peppo e Tofee
da Bari
1 anno e 2 mesi
Soprannome: Atreus
Toby
6 anni
da Squinzano
Atreùs
Soprannome: Cuoricino
da Bari
3 mesi
Soprannome: Topa
Olivia
da Trani
Pippo e
Sofia
Si chiamano Katia, Adriana, Marisa e Silvia e sono le quattro volontarie che, a Bisceglie (Puglia), si prendono cura dei gatti randagi – e di alcuni cani – facendo capo alla sezione di Barletta di Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali)
«Ci occupiamo di tutto: dalla cura degli animali al loro sostentamento. Ci autofinanziamo e ci aiuta molto chi decide di farci delle donazioni, soprattutto quelle di cibo quando organizziamo le raccolte nei negozi di Joe Zampetti. Essere ospitate nei loro punti vendita è sempre un momento molto importante per noi, perché ci dà modo di far conoscere alle persone il nostro impegno e, soprattutto, di farci dare una mano. In cambio –spiega Katia – cerchiamo sempre di offrire anche noi qualcosa, facendo sì che le donazioni non siano mai fini a sé stesse: nel periodo della festa della mamma, ad esempio, vendiamo delle piante a chi sceglie di sostenerci».
Il randagismo in Italia: i dati
Gli ultimi dati pubblicati, aggiornati al 2019, parlano di oltre 2,6 milioni di gatti che vagano per città e campagne senza una “famiglia umana”.
Con il termine “randagio” si indica un animale domestico che vive all’aperto: nel caso dei gatti, il randagismo diventa una problematica non solo per l’animale in sé, che non vive in un posto
sicuro ed è quindi preda di altri animali selvatici e a rischio investimenti e altri tipi di incidenti, ma anche per la società poiché la cura degli animali randagi incide sulle casse sia comunali sia private (in particolar modo di quei cittadini che scelgono di fare i volontari e che spesso devono occuparsi loro dell’acquisto di alimenti, accessori, medicinali delle eventuali spese per le visite veterinarie).
«Rispetto a questa problematica, è importante
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Quando l’amore supera il randagismo e cura milioni di gatti
L’impegno delle volontarie della sezione di Barletta di Enpa
sensibilizzare su diverse tematiche – dice Katia -. Sicuramente la prima è relativa al non abbandono del proprio animale domestico; in secondo luogo siccome, a differenza dei cani, i gatti tendono di più a “passeggiare” fuori casa, è bene pensare di far inserire il microchip al proprio gatto. Per marginare le conseguenze del randagismo è fondamentale fare una nuova cultura sulla sterilizzazione, che previene non solo la riproduzione e la nascita di altri gattini randagi ma anche determinate malattie e alcune situazioni di lotte per il territorio; infine è molto importante sensibilizzare sull’adozione di gatti anche adulti dai gattili della propria città»
A differenza dei cani, per i gatti esistono vere e proprie “comunità feline” riconosciute, attraverso le quali i gatti possono avere un luogo fisso in cui mangiare e i volontari avere un modo più semplice per prendersi cura dei randagi: si tratta delle colonie, situate in vari punti della città, che vengono regolate dalle leggi vigenti nella determinata Regione in cui si trovano. La responsabilità delle colonie è, di norma, del Comune ma ad occuparsi di tenere curata una colonia sono privati cittadini volontari; la colonia viene censita tramite l’Asl di territorio, in questo modo i gatti sono più tutelati.
Come aiutare: anche piccoli gesti fanno la differenza
Oltre a contribuire con la raccolta alimentare per i gatti randagi e con libere donazioni di denaro, si può contribuire anche attraverso semplici e veloci gesti, capaci però di fare la differenza. Interagendo, ad esempio, sui Social: «I Social Network ci aiutano molto sotto due punti di vista – aggiunge Katia –: il primo è quello dell’adozione, perché pubblicando online le fotografie dei gatti che cercano casa è più facile che arrivino all’attenzione di un maggior numero di persone; inoltre, le possibilità di adozione si moltiplicano perché attraverso il Web possiamo arrivare in tutta Italia. Non solo: perché Internet ci aiuta anche nel nostro intento di sensibilizzare le persone nei confronti degli animali, nella loro cura e soprattutto nella lotta all’abbandono. Per seguirci sui Social invito tutti a seguire il mio profilo Facebook: mi trovate come Katya Ricchiuti.
Chi invece volesse effettuare una donazione può farlo ricaricando la nostra prepagata: il numero è 4023 6009 5504 5358 ed è intestata a Caterina Ricchiuti»
Enpa: l’associazione per gli animali
L’Ente è la più antica delle associazioni animaliste italiane (fu fondata da Giuseppe Garibaldi nel 1871); è, inoltre, una delle più grandi e conosciute oltre a essere riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente Italiano. È diffusa in maniera capillare su tutto il territorio italiano e la sua missione è quella di garantire tutela, benessere e protezione agli animali. Per essere aggiornati in merito al lavoro della sezione di Barletta di Enpa, si può seguire la pagina Facebook cercando @enpabarletta.
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@Katya Ricchiuti @enpabarletta
Giochi, il paradiso del cucciolo felice
Alzi la mano chi ha/ha avuto un cucciolo che non ha mai fatto un danno o una piccola marachella!
E no, di mani alzate non ce ne sono, ma i sorrisi, quelli sì che si vedono. Non c’è niente di più dolce di quando pensiamo ai nostri amici a quattro zampe da cuccioli: morbidi, impacciati, scoordinati che fanno cose che per noi non hanno spiegazioni. Scavano divani, fanno i bisogni sulla punta della traversina allagando case, mordono angoli di mobili, si fanno le unghie sui jeans che indossiamo, cercano di acchiappare le ombre e ti guardano con quegli occhioni irresistibili.
Ci fanno ridere di gusto, qualcuno a tratti si dispera, ma inevitabilmente i faccini dei cuccioli fanno sciogliere i cuori.
Il “periodo di socializzazione” che va dalla terza settimana e termina intorno al sesto / dodicesimo mese d’età è un momento di passaggio del cucciolo alla fase adolescenziale fino all’ingresso nel mondo degli adulti. Questo periodo, oltre ad essere il più lungo, è anche il più complesso nello sviluppo del cucciolo. Proprio in questa fase della vita si svilupperanno i processi che andranno a influenzare i comportamenti del pet: si perfezioneranno i sistemi di comunicazione che coinvolgono vari canali sensoriali, si apprenderanno gli autocontrolli e le regole per vivere in gruppo.
Che sia una relazione interspecifica o intraspecifica il gioco è una componente fondamentale per il corretto sviluppo e per la crescita del nostro amico peloso. Ma, se si parla di un cucciolo che vive con noi, biso-
gna partire dall’osservazione dei suoi comportamenti: ogni gioco ha una sua funzione per lo sviluppo ma sicuramente bisognerà anche capire le sue preferenze. Alcuni amano giochi rumorosi, altri bramano palline. E’ importante scegliere con cura il gioco per il nostro amico e, perchè no, condividere con lui un momento ludico che permette di consolidare la relazione, attraverso il divertimento.
Parliamo di puppies, tenerissimi e carinissimi cuccioli di cane. Tantissime le proposte di gioco che troviamo negli store Joe Zampetti e ciascuna con un utilizzo particolare:
• giochi educativi: palline, frisbee, peluche. Tutto ciò che può appassionare il pet ci torna utile per rinforzare positivamente un comportamento. Palline e giochi da lancio sono ottimi premi dopo qualche piccolo esercizio di obbedienza, e un ottimo stimolo per il loro istinto predatorio. Tutti i cuccioli amano rincorrere ciò che si muove e grazie a questi strumenti possiamo lavorare sul “lascia” riducendo il senso di attaccamento all’oggetto e rafforzando il legame con noi;
• giochi con premi: hai bisogno di far distrarre il tuo amico a 4 zampe? Riempi un kong di premietti o di pasta appetitosa e osservalo. Dovrà lavorarci per finire il “ripieno” di questo gioco, e quando finalmente tutto pulito resterà un ottimo antistress. Giochi come questo sono molto utili per fornire una piccola “distrazione” per le prime volte in cui lo lasceremo solo in casa.
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• tira e molla: se il cane pesa 40 kg possiamo salutare il nostro braccio, ma corde, cordine, palle con corde sono un ottimo strumento per lavorare sulla condivisione e possessività: una volta la tiro un po’ più io e “vinco io”, un’altra volta, invece, “vinci tu”. Che sia un gioco tra due cani, o tra umano e cane, è importante che il gioco sia equilibrato: nessuno può andare in frustrazione perchè si vince tutti e si perde tutti. In questo modo attraverso il gioco lavoriamo anche sulla rinuncia e accettazione.
• giochi masticativi: no, non stiamo parlando di mobili da cucina da sgranocchiare o divani, ma di giochi per cuccioli che inevitabilmente sentono fastidio nella zona gengivale quando iniziano a perdere i dentini da latte e quindi sono portati, un po’ per stress, un po’ per oggettivo fastidio ad azzannare tutto ciò che possa capitare sotto le mini bocche. Non potendo loro permettere di distruggere case, campagne e loft, questi giochi che non hanno superficie liscia, ma hanno piccole punte siliconate, durante la masticazione massaggiano le gengive e donano un po’ di sollievo a cani che, durante la fase della caduta dei dentini, si trasformano in piranha.
• giochi di attivazione mentale: provate a metterli davanti ad un problema da risolvere, aiutati dall’odore del cibo nascosto in piccoli spazi. Non importa quanto tempo ci vorrà e se all’inizio dovremo aiutarli un po’, ma questi giochi aiutano il corretto sviluppo del problem solving. I piccoli hanno un obiettivo: raggiungere il cibo, e faranno di tutto affinché ogni boccone nascosto in questi giochi non sarà stato giustamente e meritatamente mangiato. Questo è importante per renderli indipendenti e sicuri di sè. Calma e riflessione sono le caratterische che lavoriamo quando mettiamo il pet davanti a queste situazioni.
E poi ci sono loro, i gattini. Con vibrisse dritte e lunghe, con occhi grandi e tondi, con sguardi penetranti, appena arrivati in casa hanno già individuato chi somministra cibo e a che ora, chi deve pulire la lettiera, e soprattutto hanno già stabilito chi comanda in quel luogo. Loro, i gatti, meravigliosi felidi che nel tempo hanno imparato l’arte dell’adattarsi ad ogni situazione entrano spesso nelle nostre case, piccoli e indifesi fino ad essere completamente indipendenti in ogni area. Via allo slalom tra i soprammobili e le mensole, ad ore e ore di osservazione del vicinato dalla finestra, maestri della coccola appiccicati alla
mamma o al papà umano. Che meraviglia, i gatti. Come per ogni cucciolo di qualsiasi specie, anche per loro è sempre importantissimo il gioco sin dai primi giorni di vita: esso educa e rafforza le qualità necessarie alla
sopravvivenza e alla relazione con i suoi simili e nel suo gruppo umano. Il gioco è molto importante per il gatto ed è necessario per il suo benessere e la sua vitalità.
Ci sono tanti tipo di gioco che possono essere stimolanti per loro:
• topini tremolini: stimola l’istinto predatorio;
• canne con animaletti e sonaglini: il tintinnio incuriosisce i gattini durante giochi prolungati, il movimento incuriosisce e migliora i riflessi;
• palline di vimini: giocattoli leggero ideale per colpi con le zampe, stimola il gioco attivo;
• tunnel: per imparare a districarsi nei cunicoli, trovano riparo e possono tendere un agguato.
I giochi per gatti possono certamente essere anche costruiti in casa, possiamo utilizzare scatole, comporle e modularle, buste di ogni tipo possono trasformarsi in ottimi giacigli, ma se si sceglie di acquistare un prodotto confezionato conviene affidarsi ai nostri esperti.
Da Joe Zampetti saremo lieti di ascoltare la storia e gli interessi del tuo amico peloso per consigliarti il gioco più adatto a lui!
Curiosi di conoscere tutte le nostre proposte? Cerca lo store più vicino a te e passa trovarci!
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Il gioco è un aspetto di importanza fondamentale nella vita di un cane, soprattutto quando è cucciolo, in quanto permette di porre le basi per una corretta educazione da adulto. Il gioco rappresenta un momento di svago per i nostri amici a quattro zampe importantissimo per il loro benessere e sviluppo fisico e per consolidare il rapporto con l’essere umano. In secondo luogo, è fondamentale per preparare il cucciolo alla vita adulta: attraverso il gioco in cucciolata, il cane impara infatti a relazionarsi sia con gli altri cani, sia con l’essere umano.
Anche per i gattini il gioco è un’importante momento di socializzazione e di crescita che permette di sviluppare le loro capacità motorie e le doti naturali, come la velocità e l’acutezza visiva.
Giocare ha poi tutta una serie di benefici sia fisici che emotivi, in quanto aiuta a disperdere le energie e a diminuire lo stress, evitando così situazioni di aggressività.
Come scegliere il gioco adatto
I giochi per cani e gatti disponibili in commercio sono moltissimi, dalle classiche palline e corde, ai
peluche, fino ai giochi di attivazione mentale. Al momento della scelta è però importante considerare diversi fattori, come la taglia del cucciolo, in modo da scegliere giochi che non siano eccessivamente grandi o pesanti e, la sua età: i cuccioli necessiteranno infatti di giochi in gomma morbida o in tessuti soffici, che non danneggino la mascella ancora non completamente sviluppata. Per quanto riguarda il gatto, oltre alle considerazione precedenti, bisogna tenere a mente il suo istinto da cacciatore. I giochi migliori sono infatti quelli che per consistenza e dinamica ricordano le prede naturali. Anche i giochi di attivazione mentale sono utili: mimando l’attività predatoria che si dovrebbe utilizzare in natura, sfruttano i diversi sensi del gatto, stimolandone l’attività mentale.
Quali sono le razze più giocose?
Possiamo dire che tutti i cani amano giocare, l’importante è saper scegliere il gioco più adatto al carattere del proprio pet e, soprattutto, trovare il modo di assecondare i suoi interessi. È bene infatti ricordare che il gioco è prima di tutto un momento di relazione.
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Trixie, “amici per sempre”: quando il gioco diventa una cosa seria
Quali sono i giochi “estivi” migliori?
Il periodo estivo è quello ideale per trascorrere più tempo insieme ai propri amici a quattro zampe. Per divertirsi insieme all’aria aperta, oltre ai classici giochi da tiro e da riporto, come corde, palline e frisbee. Nelle giornate molto calde, ci sono i giochi d’acqua, come i giochi galleggianti, perfetti per le giornate al mare o al lago. Must-have per la stagione estiva sono anche le piscine per cani, utili per aiutare il proprio amico a quattro zampe a regolare la sua temperatura corporea. Per chi non ama l’acqua un’alternativa possono essere i giochi rinfrescanti da riporre in freezer, per una piacevole sensazione di freschezza durante il gioco.
Un po’ di storia aziendale…
La storia di Trixie Italia inizia nel 1988 quando, da un’idea di Franco Castegnaro e Maria Luisa Viale, nasce General Pet, questo il nome iniziale dell’azienda, che produce cuscini e cucce per cani e gatti, distribuiti nel mercato italiano ed europeo sotto il marchio Bengy.
La collaborazione con Trixie prende avvio nel 1997, fino a diventare sempre più solida nel 2009, con la nascita di Trixie SpA. L’idea di dedicarsi a questo ramo nasce dalla passione per gli animali coniugata all’intuizione che in questo mercato ci fosse spazio di crescita. La visione imprenditoriale si è concretizzata in un’azienda che conta quasi 50 collaboratori e serve all’incirca 4000 negozi in tutta Italia. La mission rispecchia i valori della nostra casa madre tedesca, che si possono riassumere in tre semplice parole “amici per sempre”. È questo sentimento di amicizia fra il proprietario e il suo pet che ci spinge a creare prodotti pensati per migliorare la loro relazione.
L'esperto risponde
Cosa acquistare prima dell’arrivo del cucciolo a casa?
«Sicuramente prima dell’arrivo di un cucciolo in casa ci sono dei prodotti assolutamente indispensabili da comprare. Le ciotole per cibo e acqua, che dovrebbero essere in acciaio o ceramica (resistenti e facili da pulire) e adeguate alla taglia del cucciolo. Per la cuccia conviene scegliere un materiale resistente e lavabile. Dato che i primi tempi, finché non sarà vaccinato, il piccolo farà i bisogni in casa, sarà meglio adoperare delle traverse igieniche, da posizionare nei pressi della cuccia. Ovviamente, non possono mancare degli intrattenimenti per il nostro cagnolino! Sono consigliabili dei giocattoli resistenti, che non abbiano pezzi rimovibili o che possano distruggersi facilmente, vista la grande energia che avrà il vostrp amico. Inoltre, tutto ciò che sarà fatto a pezzi dovrà essere tempestivamente rimosso, per evitare che lo ingerisca in maniera accidentale.»
Quali cibi più comuni sono velenosi per i cuccioli?
«Tutti sappiamo che il cioccolato è velenoso per i cani. Contiene un composto chiamato teobromina e, in dosi abbastanza elevate, questa sostanza chimica può causare convulsioni, coma e persino la morte nei cani. Il caffè ha la stessa sostanza chimica ed è tossico per i cani. Altri alimenti pericolosi per i cani includono:
• uva-passa e uva (entrambi possono causare insufficienza renale); noci di macadamia (causano debolezza, inciampo, vomito e tempera ture elevate);
• dolcificante artificiale xilitolo (l’ingestione di gomme senza zucchero e di altri alimenti simili provoca gravi gocce, potenzialmente letali, di zucchero nel sangue e insufficienza epatica);
• aglio e cipolle (in quantità eccessiva possono causare anemia) e cibi ad alto contenuto di grassi, come la salsiccia (può scatenare un grave attacco di pancreatite).»
Il tiragraffi per i gattini è utile?
«Dopo il primo mese di vita, un gattino è capace di estrarre e ritrarre le unghie: da quel momento, iniziano a sentire il bisogno di affilare le proprie unghie attraverso il gioco. Il tiragraffi è una soluzione pratica per dare al gattino un modo speciale dove farsi le unghie, giocare o riposare. Esistono diverse tipologie di tiragraffi,dai più economici in cartone, ai più grandi (stupendi anche come componenti d’arredo).»
Il gattino inizia sin da subito a fare i bisogni in lettiera?
«Dalla terza settimana di vita, il gattino inizia a comprendere il meccanismo realtivo ai bisogni, senza il supporto della mamma. Sporcando un punto lontano da dove mangia o riposa. Solo dalla quarta settimana, i gattini imiteranno la madre, copiandone il comportamento a recarsi nella lettira dei bisogni. E’ quindi importante predisporre una lettiera adatta, inodore, non polverosa e profumata.»
Quando far indossare il collare al cane?
«Il collare è un accessorio con cui il cucciolo deve prendere confidenza sin da subito, abituandosi gradualmente anche se ancora non esce di casa per la passeggiata. Generalmente, le prime volte il cucciolo reagirà in maniera movimentata, rifiutando il guinzaglio. Per facilitare il meccanismo di apprendimento, è consigliabile associare il momento guinzaglio ad i pasti o ad un premio (in cibo, ovviamente), ignorando i suoi rifiuti ed evitando di strattonarlo o forzarlo. In breve tempo si abituerà ad indossarlo.»
Arrivederci al prossimo nùmero!
Numero Giugno 2022
Testata in fase di registrazione presso il Tribunale di Vercelli
Proprietà:
Bauzaar Srl
Strada Provinciale Trani-Andria Km 1,050 76125 Trani (BT)
Editore:
Casa editrice Brainding, di Falanga Sabrina & C
Direttore responsabile:
Michela Trada
Impaginazione grafica: Silvia Spagnoletti
Uscita trimestrale
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