Joez Magazine Dicembre 2022

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Tempo di dicembre, tempo di festa, ma anche di bilanci; siamo giunti al quarto numero del nostro Joe Zampetti Magazine e siamo fieri di aver riservato in questa edizione uno spazio alle nostre persone, i nostri store manager, coloro che rendono possibile la realizzazione della mission e della vision di Jz: animali più sani, pet parent più felici, un mondo migliore.

Il nuovo anno alle porte sarà, infatti, sempre più vostro poiché siete voi e i vostri musetti a spingerci ogni giorno a migliorare sempre di più e a creare nuovi eventi, nuove proposte e nuove iniziative per portare la cultura dei pet lovers non solo in Puglia, ma anche fuori da questi bellissimi confini. Insieme siamo una grande community: a voi va il nostro più sincero “grazie”.

Cosa ci attende nel 2023? L’apertura di un nuovo punto vendita in quel di Lecce, l’attivazione di un

canale whatsapp a voi dedicato per una comunicazione ancora più efficace ed efficiente, nuove convenzioni con veterinari, addestratori cinofili e toelettatori. Non solo. Proporremo nuovi eventi trekking e puppy geolocalizzati e, grazie all’alleanza con l’Isola dei Tesori ci saranno ancora più vantaggi per voi. Preparatevi alla nostra nuova raccolta punti con la possibilità diretta di donare alle Onlus del territorio e ad essere sempre più coinvolti dai e nei nostri canali online; proprio di questo abbiamo parlato su queste pagine in un’intervista speciale ad Armando Marino, il nostro Social Media Manager che si è raccontato a noi “senza segreti”. E il Natale? Certo non ci siamo dimenticati di “lui”. In questo numero abbiamo riservato diversi approfondimenti sul tema quali l’importanza di adottare consapevolmente un cucciolo sotto le feste, le insidie che si nascondo sulla tavola per

i nostri amici a quattro zampe e come fare durante lo scoppio dei fuochi d’artificio. Troverete il nostro calendario dell’avvento e i consigli di veterinario e toelettatore sugli integratori invernali e sul come trattare il pelo in questa stagione. E poi ancora le curiosità sull’abbigliamento da utilizzare per proteggere i pet dal freddo, sui giochi da fare al chiuso e scopriremo insieme il Betta Splendens, il pesce combattente. Non esitate, infine, a scansionare il qrcode che trovate in fondo al giornale e a partecipare al nostro sondaggio: ancora una volta sarete voi i protagonisti del nostro universo.

Un augurio di cuore di buone feste da tutta la redazione e dallo staff Jz!

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La forza della community per un 2023 ancora piu innovativo
Abbigliamento autunno-inverno per pet: perché è importante 18 Anche in inverno rispettiamo le abitudini del cane 14 Un cucciolo non è un peluche: a Natale fai un regalo consapevole 12 Oasy One Animal Protein: massimo benessere per ogni cane 10 Gli Auguri di Joe Zampetti 5 4 «Così vi racconto i nostri pet lover» Alla scoperta del Social Media Manager Armando Marino, tra radio, Sanremo e TikTok in questo numero DICEMBRE 2022.indd 2 14/12/22 18:57
30 Cosa fare quando i nostri pet hanno paura dei fuochi d’artificio 46 34 Al parco anche d’inverno: i giochi da fare con il nostro migliore amico 42 Alla scoperta del Betta Splendens, il pesce combattente 40 Il Calendario dell’Avvento di Joe Zampetti 38 Il comportamento aggressivo del gatto 36 Le insidie del Natale Fare rete tra associazioni e imprese: il segreto del buon volontariato 29 Il manifesto di Joe Zampetti L’importanza degli integratori nella stagione fredda Dove lasciare il cane e il gatto quando si va in vacanza 22 26 Il pelo di cane e gatto in autunno: bisogni e consigli 20 Etica e sostenibilità ambientale: i valori aziendali su cui Laviosa si basa da cent’anni 18 DICEMBRE 2022.indd 3 14/12/22 18:57

«Dietro le nostre insegne, dietro quello che può sembrare un semplice bancone ci sono dei veri pet lovers, persone che amano profondamente il mondo degli animali e che svolgono i loro compiti con passione e professionalità: per questo ho deciso di raccontare al meglio quello che rappresenta Joe Zampetti sul web». Ventisei anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e un passato come speaker radiofonico, anche se le note scorrono ancora oggi nel suo sangue, con un grande sogno nel cassetto: condurre il Festival di Sanremo. E’ questo l’identikit di Armando Marino, Social media manager di Joe Zampetti. «Sono entrato a fare parte di questa famiglia poco meno di un anno fa e mi sono subito sentito a casa per valori, persone e mission – rivela il professionista – Joe Zampetti non è solo store, ma un ecosistema al servizio dei pet. Il mio ruolo è proprio quello di trasmettere il back end dell’azienda, quello che si percepisce ma che, spesso, non si vede. Oggi lo faccio attraverso Facebook ed Instagram, ma nei prossimi mesi saremo anche su TikTok piattaforma sulla quale ho basato la mia tesi di laurea». Competenza è sicuramente una delle parole chiave che meglio identificano Marino assieme ad umiltà; nonostante la giovane età il Social Media manager di Joe Zampetti vanta la partecipazione alla Rds academy, lo speakeraggio assieme a Pio e Amedeo per i passati mondiali di calcio e una pluriennale collaborazione con scuola zoo.

«COSÌ VI RACCONTO I NOSTRI PET LOVERS»

Alla scoperta del Social Media Manager Armando Marino, tra radio, Sanremo e TikTok

«Amo stare in mezzo alla gente, il contatto con le persone – racconta – I social permettono questo e sono uno strumento di coesione importante. La nostra è una grande community e sono certo che potrà crescere ancora di più diventando un autentico punto di riferimento per tutti i pet lovers, della Puglia in primis e d’Italia in un secondo momento». L’amore per gli animali in Armando nasce in tenera età grazie alla sorellina e a Sally, un amabile meticcio. «Poi è arrivata Joy, una cagnolina affidataci dopo essere stata salvata da un’operazione anti contrabbando e anche lì è stato un colpo di fulmine – rivela Arma come tutti lo chiamano in azienda – e pensare che da piccolino avevo un po’ paura dei cani…Solo quando ti prendi cura di un pet capisci davvero quanto amore sono in grado di donarti e allo stesso tempo quanta cura tu puoi offrire loro incondizionatamente. E’ la stessa cura che, quotidianamente, mettono nel loro lavoro le persone Joe Zampetti perché i nostri store manager (e questo mese siamo giunti a 18 punti vendita sul territorio) sono davvero i più grandi pet lovers che abbia mai visto». Ne sono una dimostrazione tangibile i numerosi eventi creati dal team e in collaborazione con professionisti e associazioni del territorio: «Abbiamo svariate iniziative per i cuccioli gratuite e ci inventiamo sempre cose nuove come ad esempio le giornate di trekking che stanno avendo un grande successo – conclude il professionista – Queste realtà vanno raccontate e condivise, solo in questo modo si può realmente fare cultura sull’universo del Pet è questa è certamente la mia missione».

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OASY ONE ANIMAL PROTEIN: MASSIMO BENESSERE PER OGNI CANE

Il tuo cane manifesta epidermide irritata o difficoltà digestive?

Problemi cutanei e disturbi gastrointestinali sono solo alcuni dei sintomi che possono ritrovarsi in presenza di sensibilità alimentari. Un’alimentazione monoproteica, valida per tutti i cani, aiuta anche quelli più sensibili a vivere una vita di benessere: Oasy Secco One Animal Protein rappresenta una gamma di eccellenza, pensata per chi ricerca alimenti di alta qualità che contengano una sola fonte di proteine animali.

Gli alimenti Oasy One Animal Protein, per cuccioli e cani adulti, sono disponibili in cinque gustose ricette: Salmone, Agnello, Maiale, Coniglio e Cinghiale. Ogni alimento contiene il 48% di ingredienti animali da una sola fonte proteica e la carne fresca è sempre il primo ingrediente L’alto contenuto di ingredienti animali favorisce la massima digeribilità e garantisce un’alta appetibilità.

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Non solo carne: tutte le ricette sono integrate con ingredienti naturali benefici per supportare il sistema immunitario e favorire il benessere intestinale. Inoltre l’apporto bilanciato di acidi grassi Omega-6 e -3, favorisce una pelle sana e un mantello folto e brillante.

La linea si completa con i Paté One Protein, alimenti completi con un elevatissimo contenuto di carne da una sola fonte animale, disponibili, come la linea di alimenti secchi, nei gusti Salmone, Agnello, Maiale, Coniglio e Cinghiale. Tutti i gusti sono disponibili per cani di taglia Small/Mini e Medium/Large, per meglio rispondere alle diverse necessità.

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UN CUCCIOLO NON È UN PELUCHE: A NATALE FAI UN REGALO CONSAPEVOLE.

• Fa la pipì in casa?

• Ha bisogno di cure veterinarie e dell’aiuto di un addestratore cinofilo?

• Abbaia?

• Necessita di tante passeggiate anche a mezzanotte o se piove?

• Rompe oggetti di casa e sale sul divano?

• Perde il pelo e ti sveglia all’alba?

Questo è un cucciolo e se non si è pronti anche solo ad una delle condizioni qui elencate non bisogna prendere un cane.

Le vetrine addobbate, le luci, l’atmosfera magica del mese di dicembre, l’avvicinarsi della vigilia di Natale porta spesso a decisioni avventate, legate all’impulsività del momento e alla voglia di vedere la gioia nei propri figli che spesso chiedono con insistenza un cane come dono sotto l’albero. Il cane non è un oggetto e soprattutto non è un oggetto da regalare, la sua presenza determina un cambiamento importante nelle abitudini di vita del singolo e dell’intera famiglia e necessita di un impegno notevole sia dal punto di vista economico che del tempo da dedicare.

Molto spesso chi regala un cane non prende in considerazione che un bambino, o anche un adolescente, non è in grado di prendersi cura di un animale a 360 gradi. Un cucciolo non può essere un semplice regalo da mettere sotto l’albero di Natale e scartare, un cucciolo deve essere una decisione razionale, una scelta di vita che va compiuta in maniera responsabile. Un cane è per sempre.

Quando si sceglie un cucciolo è fondamentale fare delle valutazioni sulle dimensioni, sui livelli di attività, sul tipo di pelo e sul temperamento. Bisogna essere consapevoli che ogni cane ha una predisposizione specifica e quindi nel momento stesso in cui si sceglie una determinata razza bisogna rendersi conto dello spazio e del tempo che si ha a disposizione. Quindi non bisogna scegliere solo in base all’estetica.

Va da se’ che i cani di grossa taglia necessitano sicuramente di fare delle passeggiate più lunghe e di spazi più ampi rispetto ai cani di piccola taglia, cani da lavoro come per esempio il border collie hanno bisogno di fare attività fisica all’aperto o di praticare uno sport (agili-

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ty, canicross, mantrailing, etc) per incanalare le loro energie. È buona norma far fare regolarmente a tutti i cani passeggiate di almeno 20-30 minuti più volte al giorno, non solo per espletare i bisogni, ma anche per garantire la socializzazione con altre persone ed altri animali e per permettere loro di imparare a conoscere e rapportarsi con il mondo esterno. Inoltre non bisogna dimenticare l’impegno dal punto di vista della pulizia perché, aldilà di alcune razze come per esempio il bichon o il barboncino, la maggior parte dei cani, soprattutto quelli a pelo lungo, perdono una grande quantità di pelo e questo determina una manutenzione della casa decisamente molto impegnativa.

A tal proposito altro dato da prendere in considerazione è l’eventuale comparsa di allergie nei componenti della famiglia.

Inoltre tutti i cuccioli hanno bisogno di fare numerosi controlli dal veterinario per tutti gli interventi di base (vaccinazioni, sverminazioni, etc) e per controllare lo stato di salute generale. Così come è fondamentale stabilire una corretta comunicazione cane-proprietario insegnando al cucciolo le regole base di convivenza. Anche in questo caso è necessario rivolgersi a professionisti competenti. In

poche parole un cucciolo costa: cibo, visite, educazione, antiparassitari.

Da non sottovalutare che al sopraggiungere dell’estate nel momento in cui si organizzano le vacanze la gestione del nuovo componente della famiglia potrebbe rappresentare un problema: bisogna scegliere mete dog-friendly o affidarlo a pensioni o dog-sitter di fiducia.

Ogni anno a Natale vi è un picco nell’acquisto e nell’adozione di cuccioli soprattutto per accontentare i bambini senza comprendere che comunque un cucciolo è un grandissimo impegno e spesso quindi, alla fine delle festività, quando ci si rende conto di non riuscire a gestirli, questi animali vengono riportati al canile o si cerca per loro un nuovo proprietario determinando traumi non indifferenti in questi piccoli esseri viventi.

Una volta presi in considerazione tutto l’impegno e tutti i problemi legati all’arrivo di un cucciolo in famiglia rimane da dire che condividere un percorso di vita con un amico a quattro zampe è un’esperienza unica piena di amore e di soddisfazioni. Se poi si adotta un cane in un canile spesso si salva una vita. E ricordate “Chi vive con un cane non è mai solo.”

Dottoressa Claire Putignano medico veterinario libero professionista e dottore di ricerca in Patologia e sanità animale. Direttore sanitario del suo ambulatorio veterinario in via domenico Cirillo 65 bari.

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ANCHE IN INVERNO, RISPETTIAMO LE ABITUDINI DEL CANE

«Prima di tutto, la regola più importante: non stravolgiamo le abitudini del cane. E, soprattutto, non facciamolo basandoci su convinzioni infondate. Quindi: nonostante l’arrivo dell’inverno, il cane deve continuare a uscire per le sue passeggiate. Non cadiamo nella trappola di pensare che abbia freddo: Fido soffre di più il riscaldamento».

Si abbassano le temperature e chi vive con il proprio cane in un appartamento teme di avere meno possibilità di fare attività insieme; ma la gestione del proprio migliore amico non è così difficile, nemmeno nelle stagioni invernali. Ce lo spiega l’istruttore cinofilo Roberto Jacoviello, del centro di addestramento per cani Jacoclub.

«Il cane ha bisogno di essere sempre stimolato, fisicamente e mentalmente. Quando arriva l’inverno, si possono creare dei giochi che vadano a stimolare il senso olfattivo dell’animale. L’olfatto, infatti, è uno dei sensi più importanti per un cane: uno dei consigli che do, infatti, è quello di non avere fretta quando portiamo Fido a fare le sue regolari passeggiate, poiché il massimo del piacere in quei momenti è, per lui, la stimolazione olfattiva, annusare gli odori che sente in giro. Molti padroni – dice Jacoviello – cercano di tirare via il cane quando si ferma ad annusare, ma non capiscono che così gli tolgono la reale soddisfazione della passeggiata. Ecco, anche in casa possiamo regalargli

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“No, Fido non ha freddo: soffre di piu il riscaldamento”
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lo stesso piacere: si può, ad esempio, comprare degli aromi in erboristeria, come l’essenza di finocchio, e insegnargli che annusando quell’odore avrà in cambio un premio. A quel punto, possiamo nascondere, in giro per casa, oggetti intrisi della stessa essenza, farglieli cercare e premiarli ogni volta che li trova». Quando il cane passa molto tempo in casa, è bene che si senta a suo agio tra le mura: non è una questione di spazi, ma di benessere. Una volta che al cane abbiamo garantito uno spazio tutto suo, una regolarità nei pasti e, in generale, la sua sicurezza, abbiamo svolto il nostro dovere nei confronti del suo stare bene insieme a noi a casa. Dedichiamo, dunque, a Fido uno spazio dove rifugiarsi, una cuccia dove riposarsi o sentirsi protetto quando rimane solo a casa. Meglio ancora se riusciamo a ritagliare questo spazio in un posto della casa lontano da dove ci intratteniamo con eventuali ospiti, così che possa rifugiarsi nel caso non abbia piacere di essere in compagnia o nel caso si senta intimorito.

«Il nostro tempo passato insieme a lui, a casa, oltre a essere divertente può essere anche utile ed educativo se al gioco associamo l’intento di volergli insegnare qualcosa – spiega l’istruttore –: si può svolgere una serie di esercizi utili a far imparare al cane alcuni “tricks” che

lo tengono occupato fisicamente e mentalmente. Fare “l’otto” tra le gambe dei padroni, insegnarsi a sdraiarsi su un fianco, a rotolare, a girare su se stessi, a camminare all’indietro… sono solo alcuni degli esempi di ciò che un cane può imparare a fare anche solo rimanendo nel nostro salotto. Ovviamente senza dimenticare il premio. E, a proposito di questo, specifichiamo che il premio può essere, sì, il biscottino o uno snack saporito, ma si può anche premiare il cane con un gioco. Ci sono in commercio dei giochi di vari tipo, detti di attivazione mentale, oppure masticativi di diversi generi utili a soddisfare la loro necessità di rosicchiare. Tutto sta nel riuscire a dare al cane un’alternativa nel momento in cui proprio non possiamo svolgere le regolari passeggiate o le attività all’aria aperta che abbiamo sempre svolto con lui: ad esempio, non possiamo usare la pallina in casa? Bene, facciamolo giocare al tira e molla con la corda. Ma ripeto, mai stravolgere troppo le sue abitudini e tantomeno farlo perché temiamo che il cane abbia freddo, fuori. Il cane non soffre il freddo. Soffre di più la noia. La loro natura è quella di essere coperti dal sottopelo: non stravolgiamo il loro essere».

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Abbigliamento autunno-inverno per pet: perch

L’abbigliamento invernale per i nostri cuccioli è tutt’altro che uno sfizio, bensì un importante presidio per proteggerli dal freddo e per mantenere una temperatura corporea costante; il cane, in particolar modo, così come noi, soffre gli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno e può essere infastidito da vento e pioggia.

Per proteggerlo nel modo più giusto è necessario optare per un abbigliamento specifico per animali, dal cappottino all’impermeabile, fino ai maglioncini Subito un falso mito da sfatare: la lunghezza del pelo conta relativamente nella percezione del clima esterno. Non tutti i cani a pelo lungo hanno effettivamente abbastanza sottopelo per sopportare il freddo vento invernale e non tutti i cani a pelo corto soffrono automaticamente il freddo.

In generale, sia i cani a pelo corto sia quelli a pelo lungo, qualora non dotati di un sottopelo adeguato o con poco grasso sottopelle, hanno bisogno di indossare dei vestiti nei giorni freddi: altrimenti rischiano di congelare. Alcune razze, invece, possono tollerare meno le rigide temperature di altre, pensiamo ad esempio ai chihuahua o ai pincher.

Gli indumenti per cani e gli accessori devono essere fabbricati con materiali di alta qualità per garantire il comfort totale al cane: questo vuol dire libertà e facilità di movimento, che non siano troppo stretti né troppo larghi e che non irritino la pelle. Per questo è importante che l’indumento sia dotato di funzionalità, durabilità,

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é è importante

morbidezza, elasticità, traspirabilità, possibilità di regolare la taglia, sia facile da indossare e pratico da pulire.

Una volta deciso il modello di cappottino o il maglioncino, l’ultimo passo è scegliere la taglia giusta per il proprio pet misurandolo proprio come se fosse un modello prendendogli la lunghezza posteriore, la circonferenza del torace e quella del collo. E i cuccioli? Per loro meglio abbondare di qualche centimetro in più al fine di poter utilizzare il capo selezionato il più a lungo possibile.

Un altro presidio contro le intemperie molto utile per garantire il massimo comfort ai nostri amici a quattro zampe sono le scarpe e gli scarponcini; i cani hanno zampe molto sensibili e costantemente esposte. Basti pensare a quando devono camminare su superfici innevate, ghiacciate o piene di fango. Scarpe e scarponcini possono proteggere i nostri pet da superfici scivolose garantendo loro una migliore stabilità. Un passo da non sottovalutare è quello di “far fare amicizia” con l’indumento protettivo scelto al proprio cane; indossare un cappotto, un paio di scarpe o un maglione non sono un’attività meccanica per i nostri pet.

Il primo passo è quindi quello di far annusare loro l’abito in modo da farglielo conoscere e poi di appoggiarglielo addosso (nel caso di cappottini e maglioncini) senza farglielo indossare. A questo punto è necessario osservare la sua reazione e far in modo che capisca l’associazione: abito uguale relax/divertimento. Ci vorrà un po’ tempo per farlo abituare alla sensazione di avere qualcosa addosso.

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E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE:

Un traguardo che pochi possono dire di aver raggiunto. Cento anni di storia, cento anni di attività. Accompagnati, soprattutto, da obiettivi per il futuro capaci di guardare ancora più in là. E sono cento, appunto, le candeline che Laviosa spegne in questo 2022: Laviosa, una delle principali aziende nel mondo attive nella ricerca, nell’estrazione, nella trasformazione e nella commercializzazione di bentoniti e altri minerali argillosi. Componenti che hanno permesso all’azienda di immettere sul mercato uno dei prodotti più amati -in Italia, nel resto d’Europa e anche oltreoceano- da chi acquista prodotti per l’igiene animale,

in particolar modo di gatti e altri piccoli amici. Sono di Laviosa, infatti, le lettiere Signor Gatto e Lindocat, le lettiere appunto, più vendute. Non è difficile capire il motivo per cui il consumatore sceglie un prodotto Laviosa per garantire l’igiene nella propria casa: la qualità dei prodotti è tangibile e seppur il cliente finale non sa, effettivamente, quale sia il processo dietro alla lettiera che acquista, il messaggio dell’azienda passa chiaro. Passa, soprattutto, nella volontà della stessa Laviosa di voler fare cultura rispetto all’utilizzo quotidiano di questi prodotti: basti pensare che sui sacchetti di lettiera vi sono riportate le istruzioni per poterla utilizzare al meglio anche al fine di diminuire l’impatto ambientale e garantire così il rispetto di un forte valore aziendale, quello della sostenibilità. È infatti in questo senso che vertono gli obiettivi per il futuro: «Il fatturato aziendale si aggira intorno ai cento milioni di euro: cinquanta che derivano dai prodotti per Il Pet Care e l’altra metà dalla business unit Performance Minerals –spiega la manager Olimpia Laviosa –; siamo quindi in grado di pensare a un progetto, che potremo affrontare con cognizione di causa, che abbia la sua finalità nella sostenibilità ambientale. Già da

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DA
ETICA
I VALORI AZIENDALI SU CUI LAVIOSA SI BASA
CENTO ANNI
“Siamo alla quarta generazione. Il nostro obiettivo?
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Accompagnare il consumatore verso scelte sempre più consapevoli”

sempre procediamo in questo senso, attraverso il ripristino delle miniere e il rispetto delle comunità che vivono vicino a esse. Ora siamo anche in contatto con molti comuni d’Italia per capire come muoverci in tema di raccolta dei rifiuti. Nella nostra Vision aziendale c’è la volontà di andare avanti su questa strada».

Le miniere di cui parla Olimpia sono quelle in cui si lavora per l’estrazione della bentonite, sparse in tutto il mondo, dalla Sardegna alla Francia alla Turchia. I punti di forza di questo processo si trovano nella tecnologia utilizzata, nello sviluppo delle idee e delle soluzioni ad alto valore aggiunto e nell’integrazione tra produzione, sistemi logistici e distribuzione che garantisce vantaggi economici, sociali e ambientali duraturi per tutti gli stakeholder.

Un lavoro che viene svolto da cento anni e che ha visto il passaggio di consegna tra ben quattro generazioni: Laviosa è un’azienda familiare che si ispira a criteri manageriali con un occhio di riguardo all’etica, alla tradizione, al rispetto per ciò che ci circonda e per le persone, il tutto accompagnato dalla giusta dose di ambizione e capacità di innovazione. Tutto questo permette all’azienda di capire quali sono le vere esigenze del consumatore, che diventa così “punto iniziale” e non finale nelle decisioni di produzione.

Proprio questa attenzione ai bisogni del cliente ha permesso all’impresa di concentrarsi, per esempio, all’estrazione della bentonite bianca, prodot-

to di punta per quanto riguarda le lettiere: la più scelta, la più amata. Perché garantisce igiene e controllo negli odori in casa, anche per chi convive con più gatti in uno spazio piccolo.

«La bentonite bianca è un minerale che arriva dalla Turchia e proprio perché abbiamo fiducia sia nelle scelte di acquisto dei nostri consumatori sia nel nostro obiettivo di internazionalizzazione, abbiamo deciso di fare due importanti investimenti – spiega ancora Olimpia –: abbiamo sia raddoppiato la nostra capacità produttiva in Turchia sia investito in una compattatrice, una decisione che va a braccetto con il tema della sostenibilità, proprio perché cerchiamo di recuperare sempre il 100 per cento del prodotto che inseriamo all’interno del nostro processo produttivo»

Laviosa attribuisce alle miniere un’importanza strategica: non solo perché rappresentano l’origine da cui nasce tutto, ma perché sono il punto focale dei valori perseguiti; tra questi, appunto, l’etica della sostenibilità ambientale. La gestione delle miniere richiede una visione di lungo termine ed è per questo che l’azienda si impegna nell’analisi delle esigenze del consumatore: seguire i trend per garantire di essere sempre la risposta giusta

«Oltre a soddisfare le sue necessità pratiche, insieme al cliente finale cerchiamo di fare una vera e propria opera di cultura: ci stiamo impegnando per far capire che il segreto è “less is more”, perché scegliere prodotti di qualità significa anche comprare meno, sprecare meno. Il nostro impegno di salvaguardare l’ambiente va di pari passo con l’educazione – concludono dall’azienda –: siamo vicini al consumatore per aiutarlo a fare scelte consapevoli».

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IL PELO DI CANI E GATTI IN AUTUNNO: BISOGNI E CONSIGLI

IL TOELETTATORE: «NO A RIMEDI FAI

DA TE E BANDO AI LUOGHI COMUNI»

Quella del 2022 è stata un’estate imponente sui nostri amici animali: chi ha quattro zampe in casa si sarà sicuramente accorto di quanto pelo hanno perso durante i passati mesi caldi. Da quando le temperature si sono abbassate, ci siamo potuti permettere di passare l’aspirapolvere una volta in meno: rispetto alla muta primaverile, in autunno gli animali perdono meno pelo perché si spogliano del manto estivo che è più leggero di quello invernale. Questo, però, non significa che dobbiamo abbassare la guardia rispetto alla cura del pelo e della cute dei nostri pelosi. Vediamo come affrontare i mesi freddi che ci attendono insieme ai nostri migliori amici attraverso i consigli del toelettatore Antonio Dedda

La muta: cos’è

Quello della muta è un fenomeno che coinvolge sia cani sia gatti, che cambiano il pelo per prepararsi ai nuovi periodi in base alle stagioni; il fattore scatenante che determina l’inizio della muta non è il cambio della temperatura, come si è soliti pensare, ma le ore di luce che aumentano o diminuiscono in relazione al nuovo periodo dell’anno. Per questa ragione gli animali che vivono all’aperto hanno una muta più regolare e breve rispetto a quelli che vivono in casa. «Conosco molte persone che mi chiedono come mai il loro animale perde sempre pelo, anche nei mesi invernali – dice Antonio – e io spiego sempre che ormai i nostri cani e gatti sono diventati del tutto “domestici”, vivono a una temperatura tendenzialmente costante e questo fa sì che non avvertano più gli sbalzi termici. Si osserva, così, il fenomeno delle “false mute”»

Arriva l’inverno: la cura del pelo animale

«Durante i periodi freddi, il corpo del cane aumenta il quantitativo del freddo proprio per superare le temperature più rigide. La cura del pelo va fatta regolarmente, anche se notiamo che non passano un periodo di particolare muta; la tipologia di cure da attuare dipendono ovviamente dalla razza, in linea generale è

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bene spazzolare tutti i giorni Fido e non dimenticare di pulirgli le orecchie, senza aspettare di dover andare dal toelettatore, anche solo per mantenergli l’abitudine di essere maneggiato in un certo modo».

Per quanto riguarda i lavaggi degli animali, del cane specialmente, ci sono sempre diverse scuole di pensiero (sul nostro stesso magazine, nei vari numeri, abbiamo affrontato il tema del lavaggio del cane da diversi punti di vista): c’è chi sostiene sia meglio non lavarlo troppo, chi invece promuove bagnetti frequenti.

«Non c’è una regola fissa: sono scelte che vanno fatte in base al buon senso e allo stile di vita dell’animale. Teniamo sempre conto che la formazione di acari o polveri portano a problemi e fastidi, quindi anche durante le stagioni fredde il cane va lavato e tenuto pulito. Magari qualche volta in meno rispetto all’estate, certo, ma non per una questione di pulizia: d’estate, semplicemente, il cattivo odore potrebbe sentirsi di più. Dipende poi dalla razza – spiega Antonio –: i cani che non hanno sottopelo, ad esempio, devono essere lavati di più. Un consiglio può essere quello di utilizzare quotidianamente dei prodotti condizionanti, come oli o balsami, che nutrono il pelo. In questo modo il cane rimane in ordine, il suo pelo è lucido e districato, voluminoso, bello e sano. Questo ci permette anche di evitare i famosi “rimedi fai da te” come l’utilizzo dell’aceto sul pelo: se vogliamo rimedi più naturali possibili, in commercio ci sono prodotti biologici e non aggressivi».

Brr, che gelo: il pelo ripara dal freddo?

«Precisiamo subito una cosa: normalmente un cane inizia a sentire freddo a una temperatura di 6 gradi sottozero Ci sono cani, poi, di tipo nordico come gli Husky o i Samoiedo che hanno un sottopelo che funge da termoregolatore quindi non soffrono né il caldo né il freddo. Certo, alcuni cani con il pelo più corto o raso avvertono prima il freddo, ma a temperature sempre molto, molto basse! Il barboncino, ad esempio – specifica Antonio – nasce come cane da caccia delle anatre: abituato a nuotare anche in acque gelide. Non è necessario infilargli il cappottino già ai primi freddi. È un luogo comune pensare che se sono piccoli sono freddolosi. La “tremarella” che vediamo in alcune zampette è più per motivi sociali, non per le temperature».

Contatti

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Foggia: Via Monsignor Farina 11

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Barletta: Via Vitrani 50

Toelettatore Antonio Dedda
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L’importanza degli integratori nella stagione fredda

Il cambio di stagione è tante volte associato alla necessità di procedere con l’uso di integratori per supportare la salute ed il benessere del proprio Pet. Come raccomandato in Medicina Umana, l’uso dell’integratore non va inteso come sostitutivo di un’alimentazione corretta dell’animale e di uno stile di vita legato alla specie ed all’età: il cucciolo che svolge attività fisica quotidiana ed il gatto anziano che ha uno stile di vita “indoor” hanno esigenze diverse, talora opposte. Entrambi questi soggetti potrebbero necessitare dell’uso di integratori in particolare se non ricevono un alimento completo (contiene tutte le sostanze per essere cibo unico).

Tra i prodotti più utilizzati è opportuno ricordare gli integratori per la salute intestinale. I prebiotici, probiotici e simbiotici promuovono la proliferazione e l’equilibrio del cosiddetto “microbiota intestinale” che è un patrimonio di molteplici specie batteriche che va assolutamente preservato poiché influenza lo stato di salute. I probiotici sono microrganismi che, una volta ingeriti, arrivano vivi ed attivi a livello intestinale; i prebiotici sono invece sostanze che stimolano la crescita di alcuni ceppi batterici

(alcuni polisaccaridi, fruttoligosaccaridi-FOS, galattoligosaccaridi-GOS).

Si definiscono invece simbiotici quei prodotti che combinano prebiotici e probiotici. A causa dello sviluppo ancora incompleto della microflora intestinale i cuccioli sono maggiormente soggetti a squilibri intestinali.

L’arrivo del cambio di stagione è anche spesso associato all’uso di un integratore per il pelo.

La maggior parte dei prodotti attualmente disponibili contiene vitamine, acidi grassi omega 3-6 e sostanze per il benessere della pelle e del pelo.

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Gli acidi grassi essenziali omega 3 e 6 devono essere integrati poiché il cane ed il gatto non sono in grado di sintetizzarli mentre le vitamine E e C sono antiossidanti biologicamente attivi. Le fonti di queste sostanze possono essere di origine vegetale (olio di lino, olio di ribes, …) oppure di origine animale (olio di pesce); l’uso deve essere opportunamente valutato poiché l’apporto di queste fonti è diverso e va ponderato sulla base della esistenza di un eventuale patologia. Gli integratori polivitaminici spesso apportano anche un altro gruppo di preziosi alleati per la salute: macro e microminerali (rame, manganese, cobalto, magnesio, potassio, ferro,…). Gli integratori di vitamine e minerali sono utili anche nella preparazione di diete casalinghe e nel trattamento di forme carenziali (per la verità assai rare in animali correttamente nutriti).

Un altro importante gruppo di integratori è quello che comprende i prodotti per il benessere e la salute dell’apparato muscolo-scheletrico. I condroprotettori contengono spesso sostanze in grado di nutrire la cartilagine articolare (glucosamina, condoitinsolfato, …) e vengono usati in cani e gatti in accrescimento predisposti a malattie articolari (displasia dell’anca, displasia del gomito) o come coadiuvanti il trattamento di fenomeni artrosici. Spesso a queste molecole sono aggiunte altre sostanze in grado di potenziarne l’efficacia: acidi grassi omega 3 per ridurre l’infiammazione articolare, prodotti di origine vegetale per migliorarne il potere antidolorifico.

L’uso di questi integratori deve essere sempre associato, soprattutto in animali di razze predisposte, a controlli veterinari frequenti per

diagnosticare precocemente malattie come la displasia poiché nessun integratore può da solo impedire la comparsa di patologie che hanno cause polifattoriali (predisposizione, stile di vita, peso, ambiente).

Il cambio di stagione poi è da sempre associato alla necessità dell’uso di un integratore per la salute del pelo e della cute dell’animale. Gli integratori per il mantello contengono associazioni di acidi grassi omega 3 (riducono il prurito e l’infiammazione della pelle), acidi grassi omega 6 (sono ristrutturanti della cute), vitamine di supporto ed immunostimolanti come lo zinco (questo microelemento talvolta in animali che hanno carenze o difficoltà nell’assorbimento può generare una dermatosi). Questi prodotti possono essere estratti da fonti di origine animale (pesce, crostacei) o di origine vegetale (ribes, lino, borragine) ed esistono in forma liquida, in perle, formulazioni spray e shampoo. Un ultimo gruppo di integratori, in fase di larga diffusione in questo momento, è rappresentato dai derivati della canapa: si tratta di prodotti che mirano a potenziare l’effetto antidolorifico e di supporto alle membrane nervose in molte malattie. Questi integratori non determinano effetti di sedazione, non portano assuefazione o dipendenza. Concludendo l’uso degli integratori è molto utile anche se l’uso deve essere ragionato: periodi di trattamento di breve durata hanno scarsa efficacia e non possono sostituire controlli sanitari periodici.

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Vincenzo Buono
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Dove lasciare il cane e il gatto quando si va in vacanza

Ci sono giornate in cui la mano scorre sul display di un telefono, mentre sul divano cerchiamo qualche stimolo nelle uggiose e fredde giornate invernali. Tra i vari input che possono attirare la nostra attenzione ci sono i viaggi: staccare la spina dai luoghi della routine, verso l’esplorazione di posti e culture nuove. Che meraviglia!

Da quando però sono entrati a far parte della mia famiglia dei batuffoli tutto pelo, la sensazione di sollievo di quanto si prenota un viaggio o una vacanza ha un retrogusto amaro mai provato prima. E se non possono venire con me? E se devo lasciarli a casa staranno bene? E se combinano qualche marachella? Come posso sopravvivere senza di loro anche solo per un weekend? Mille i dubbi che mi attanagliano e che spesso si concretizzano in: “ok se non ci sono le condizioni giuste tanto vale rinunciare”. Perchè sì! Avere la responsabilità di una vita animale ti cambia la vita! E a volte si prendono decisioni o si fanno delle rinunce anche forti per il loro bene. Ma siamo certi che questa sia una scelta giusta? Come possiamo realmente soddisfare i nostri bisogni di individui umani nel pieno rispetto delle vite che fanno parte della nostra famiglia?

Intanto ci vuole coraggio per staccarci qualche giorno da loro. Fa bene a noi e fa bene a loro: permettiamo in questo modo al nostro Fido o Micia di avere un bagaglio esperienziale più ampio per affrontare anche dei momenti in cui mammapet o papapet hanno un imprevisto. Meglio essere sempre pronti, allora perchè non iniziare questo percorso di emancipazione a partire da un weekend? Tante sono le formule e le possibilità che possono adeguarsi all’esigenza del nostro animale.

Di pensioni, ad esempio ce ne sono di infinite e con le formule più disparate. Basti pensare alla classica pensione: il nostro pet viene lasciato in comuni gabbie con gli operatori di struttura che badano alle necessità primarie. Pappa, pulizia e qualche passeggiata. Di solito, in questi posti, manca il contatto con l’umanità che i nostri pet sono abituati a sentire, ma ritorniamo un po’ a quella gestione dell’animale come subordinato e non membro del branco misto.

Per mediare e far stare i petparents più sicuri iniziano a nascere strutture più evolute che ricreano ambienti a Fido familiari: piccole casette con divano e TV (a riprodurre i suoni che sono abituati a sentire nelle nostre case) copertine e cuscini

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accoglienti e magari un giardinetto personalizzato. Alcuni propongono telecamere a disposizione dell’utente per poter controllare il cucciolo in qualsiasi momento. In questi luoghi, certamente più lussuosi e costosi, possiamo contare anche sulla maggiore disponibilità degli operatori che dedicheranno il loro tempo per coccole, passeggiate e socializzazioni. Questo metodo media un po’ il distacco dalla casa in cui normalmente vivono. Non dimentichiamo, in queste circostanze, di lasciare sempre un indumento con il nostro odore, a Fido sarà utile per averci sempre con lui. Ma non tutti i cani sono disposti a lasciare le case in cui vivono (o forse sono i parents a non esserlo) soprattutto se il luogo in cui vivono offre tutti i confort. Giardino, divano, acqua e cibo sempre disponibili, possono essere un buon compromesso per lasciare Fido per qualche giorno, esattamente come in una normale giornata in cui magari si sta fuori per molto tempo. Avremo bisogno solo di qualcuno che possa provvedere al cibo (ammesso che non si acquisti un pratico dispenser) e acqua fresca e pulita a disposizione. Per questo ci sono le famiglie, gli amici, o i pet sitter, adeguatamente preparati per sostituirsi alle mamme e papà umani quando sono via. In questi casi avere una telecamera per controllarlo può rassicurare anche i cuori più ansiosi. Per chi magari non ha tali possibilità a casa, la soluzione potrebbe essere la pensione casalinga: il cucciolo va anche lui in vacanza in una nuova casa. Vive molto spesso come a casa propria ma in un luogo differente e con un’altra famiglia, molti cuccioli apprezzano questa soluzione. Tornano a casa pieni di nuove esperienze e con nuove relazioni.

Potrebbero anche essere utili i servizi di Taxi Dog: un operatore prende il nostro Fido, lo accompagna a fare delle scampagnate giornaliere e poi al pomeriggio si torna a casa, a riposare per la nuova avventura dell’indomani. E’ importante, quando i pet parents decidono di dedicarsi del tempo, permettere al nostro fedele amico di zampa di vivere un’esperienza diversa ma nel pieno rispetto della sua individualità. Chiediamoci sempre chi abbiamo di fronte, com’è il cane che sto lasciando a casa o in pensione? E’ necessario fare un graduale inserimento nella struttura? O conoscere preventivamente il pet sitter? Così come pianifichiamo i nostri momenti di svago è altresì fondamentale mettere in condizioni di sicurezza il nostro Fido, per riabbracciarci al ritorno. Ammesso che una famiglia non decida di non lasciarlo mai a casa e di modulare le vacanze scegliendo luoghi pet friendly.

E Micia?

Forse per Micia, meglio l’opzione di un fidato petzio o petzia, con una buona relazione alla base. E così potrà essere la boss della casa e fare feste in nostra assenza, perchè si sa, i gatti prima o poi conquisteranno il mondo!

Da Joe Zampetti c’è anche una vasta gamma di articoli che possono rendere le permanenze in luoghi nuovi più piacevoli: dal collare Adaptil per cani, al Feliway per gatti, al Relaxopet diffusore per ambienti, che riesce a rilassare i nostri pets attraverso l’emissione di onde sonore e vibrazioni subliminali, che aiuta a prevenire o ridurre i comportamenti indesiderati causati dallo stress e ansia da separazione.

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Purina® Pro Plan® LiveClear™

Gli esseri umani possono essere sensibili a una serie di allergeni differenti, che se sommati possono determinare un effetto cumulativo, il cosiddetto “carico allergenico totale”. Quando un individuo aumenta la propria esposizione a un singolo allergene o a una somma di allergeni differenti, la propria soglia allergenica viene superata e si innesca una reazione allergica. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un aumento nel numero di persone con sensibilità del sistema immunitario a diverse sostanze, come il polline, determinati alimenti, medicinali, e altri. Attualmente, nel mondo, circa 1 adulto su 5 è sensibile agli allergeni del gatto. La maggior parte degli individui sensibili agli allergeni del gatto reagiscono a un particolare allergene, conosciuto come Fel d 1 che è prodotto ad esempio nelle ghiandole salivari e sebacee dei gatti. Questi allergeni vengono trasferiti su pelle e pelo del gatto durante la toeletta e successivamente si diffondono nell’ambiente attraverso la perdita del pelo e della forfora. Essendo molto leggero, il Fel d 1 può essere facilmente trasferito sul vestiario e come risultato, l’allergene è onnipresente: può essere rilevato nelle abitazioni senza gatti, sui mezzi di trasporto e negli edifici raggiungendo livelli che eccedono il valore limite associato alla sensibilizzazione.

Nonostante molti proprietari di gatti sarebbero disposti a compromettere il proprio benessere personale pur di tenere il proprio gatto, essi non sarebbero propensi ad accettare soluzioni che possano potenzialmente mettere a rischio la salute e il benessere del proprio gatto.

Purina® Pro Plan® LiveClear® presenta un approccio innovativo, sicuro per il gatto, basato su un alimento completo e bilanciato, che riduce, in media, l’allergene sul pelo e la forfora del gatto del 47%, a partire dalla terza settimana di alimentazione quotidiana e per almeno dieci settimane di alimentazione continuata. Quando il gatto mangia Pro Plan® LiveClear®, una proteina chiave derivante dalle uova si lega al Fel d 1 e contenuto nella sua saliva, neutralizzandolo. Pro Plan® LiveClear® è un approccio sicuro ed efficace che permette di gestire l’allergene del gatto, offrendo una nutrizione, quotidiana e dal gusto eccellente.

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OGNI RIVOLUZIONE HA AVUTO IL SUO MANIFESTO, ECCO IL NOSTRO.

RISPETTO, SEMPRE. “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati i suoi animali” DICEVA GANDHI. Lo stesso vale per Joe Zampetti

ANIMALI AL PRIMO POSTO.

NESSUN PROPRIETARIO. Non esistono proprietari o clienti, ma solo PET LOVERS, ed è questo lo spirito con il quale accogliamo chiunque nei nostri negozi.

PRIMI PASSI.

“La felicità è un cucciolo caldo.” diceva Charles M. Shulz. Guardare un amore che fiorisce e muta è la nostra grande ambizione.

RELAZIONI VERE. Accoglienza e competenza a sostegno della costruzione di relazioni di lunga durata con i pet lovers che ci frequentano. Creare un dialogo costruttivo rispondendo in maniera completa alle domande e intercettando i bisogni.

Risolute a. una domanda risposta è una relazione cre a. Comp enza e servizi a servizio degli animali, per creare rapporti di mutuo beneficio.

Restituire. Attraverso spontaneità, liberalità e disinteresse sosteniamo le città che ospitano i nostri negozi. Un voto di moralità che ci rende felici.

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L’amore di un volontario mette in moto la salvezza di tante anime. Tra queste, anche quelle dei cani. Di quelli meno fortunati, che chiedono di esser solo voluti bene, di essere accuditi e accolti in case capaci di valorizzare la loro presenza. «Bisogna saper guardare oltre, saper trovare alternative, soluzioni, bisogna saper scavare nella propria esperienza: essere un volontario è un’esperienza che arricchisce, che insegna che dare amore è il primo passo per esserne colmi»

Flavia Pisciotta è educatrice cinofila dal 2009 e formatrice dal 2018; attraverso i suoi racconti scopriamo anche la realtà associativa, quella rete solidale che salva e aiuta tanti cani randagi o nei canili. Flavia è volontaria della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione di Canosa e opera come volontaria ad Andria, al rifugio “La Guardiola”.

«Il canile deve essere un luogo di transito, non di abbandono; non deve e non può essere la nuova casa di un randagio, ma solo un posto dove attendere l’abitazione e la famiglia che ogni cane merita. Essere volontari non è facile - spiega Flavia - perché si ha a che fare con cani randagi, spesso spaventati, alcuni hanno vissuto situazioni difficili come maltrattamenti. Per questo reputo che, per me stessa, la mia esperienza come educatrice cinofila sia importante: è una guida che mi aiuta a capire al meglio come trattare un cane che ha bisogno di cure. Avere una rete di volontari è importante, averla composta di persone capaci e formate rispetto a quello che fanno lo è ancora di più. Le associazioni che si occupano di volontariato con i cani organizzano sempre appuntamenti per formare nuovi volontari: non si pensi che solo perché si tratta di volontariato lo si possa fare senza cognizione. Certo, ognuno sicuramente ci metterà del suo meglio e nessuno pretende che qualcuno diventi un professionista, ma avere il desiderio di sapere cosa si sta

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Fare rete tra associazioni e imprese: il segreto del buon volontariato
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Le esperienze della Lega Nazionale del Cane sezione di Canosa in collaborazione con il rifugio “La Guardiola” di Andria

facendo credo debba essere la base». Seminari, stage e incontri gratuiti per avere un’informazione di base, per prendere consapevolezza che diventare volontario di un’associazione non è una scelta estemporanea, fatta per riempire il proprio tempo, «è una decisione a lungo termine che porterà molti cambiamenti nella vita di tutti. E posso assicurare che saranno tutti belli. Uno dei motti della Lega Nazionale per la Difesa del Cane è “se cerchi il tuo migliore amico, cercalo in un canile”» .

Una delle opportunità che il rifugio offre è quella di dare ai cani esperienze sempre nuove, diverse, educative e appaganti: «Fare rete, tra associazioni, aziende, imprese e professionisti è sicuramente il miglior modo per far sì che le cose funzionino come devono - continua Flavia -. Personalmente ho messo a disposizione, ovviamente in maniera gratuita, il mio centro cinofilo “Oasi delle libellule” di Andria: attraverso la struttura garantiamo ai

cani una continua relazione sia con altri simili sia con le persone, con percorsi, giochi, momenti dedicati. Non dimentichiamo, infatti, che il fine ultimo di questo tipo di volontariato è assicurare a questi cani un futuro migliore ed è fondamentale, quindi, che il nostro lavoro sia improntato a farli essere cani capaci di stare in compagnia di altri cani e di altre persone. È più complicato far adottare un cane con difficoltà relazionali rispetto a un cane, indipendentemente dalla sua età, che invece ha una buona capacità di interazione. Inoltreconclude l’educatrice - raccontiamo sui Social i nostri momenti insieme, così da alimentare il flusso di visibilità, che per le nostre associazioni è fondamentale. Bisogna parlarne, bisogna raccontare, sapere e far sapere: i fenomeni del randagismo e dell’abbandono sono ancora troppo insiti nella società per lasciarli nel silenzio e nell’invisibilità»

Contatti: Lega Nazionale del Cane sezione di Canosa legadelcanecanosa@yahoo.it Telefono 3396211817 Oasi delle Libellule info.flaviapisciotta@gmail.com Telefono 3298769069 Flavia Pisciotta educatrice cinofila DICEMBRE 2022.indd 31 14/12/22 18:58
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Le insidie del Natale

Quando si vive insieme ad un animale domestico alcuni addobbi e dolci Natalizi possono diventare un pericolo!

Se come coinquilini abbiamo uno o più gatti… attenzione all’albero di Natale. Loro amano arrampicarcisi e farlo crollare rischiando di farsi male. Inoltre gli aghi dei pini, se masticati, sono tossici. Pericolosi anche gli aghi degli alberi finti perché possono ferire l’intestino. La stella di Natale è tossica in tutte le sue parti

per colpa del lattice contenuto nelle foglie e nel fusto. Se sgranocchiata può causare vomito, diarrea, bruciori a lingua e labbra.

Il pericolo esiste anche se gli animali si sfregano contro la pianta o la annusano.

Il contatto con il lattice porta: congiuntivite, bruciori a lingua e labbra, prurito.

Attenzione anche ai bambini che, attratti dal colore della bellissima pianta, potrebbero decidere di assaggiarne un pezzettino subendo le stesse conseguenze.

Molto più pericolosa l’ingestione del vischio che può arrivare a provocare anomalie cardiache, ipotensione e convulsioni fino alla morte. Purtroppo durante tutte le festività ed in particolare il giorno di Capodanno c’è l’usanza di sparare “botti” e alcuni animali sia domestici che selvatici entrano in panico

La paura è scatenata principalmente dal rumore che gli animali percepiscono in modo molto più forte grazie ad un udito più raffinato e sensibile a suoni che le nostre orecchie non possono percepire. Anche la componente olfattiva è importante perché gli animali riescono a percepire odori ad una concentrazione un milione di volte inferiore rispetto a noi.

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Il primo consiglio è quello di non lasciarli soli e non sgridarli, ma state attenti a non coccolarli troppo: potrebbero pensare di star assumendo un atteggiamento “giusto”. Per cui stiamo loro vicini ma premiamoli solo se il loro comportamento sarà adeguato. Un’ultima cosa: che non vi venga in mente di portarli per strada o lasciarli soli in giardino la vigilia di capodanno intorno a mezzanotte, per la paura potrebbero scappare, mordere o avere un vero e proprio attacco di panico.

Se preparate frittelle e panzerotti, lasciate lievitare l’impasto lontano dai cani.

Il lievito trasforma gli zuccheri formando etanolo, molto profumato e appetibile ma se ingerito porta abbattimento, stato di malessere, incontinenza urinaria. Però i sintomi più gravi sono dovuti all’azione meccanica dell’impasto. Lo stomaco è caldo e mantiene una temperatura costante, l’ideale per la lievitazione del composto che determinerà una distensione dell’addome con gravi conseguenze. È un evento per il quale è necessario chiamare immediatamente un veterinario.

Vietata l’ingestione di cacao e dei suoi derivati. Responsabile della sua tossicità è una sostanza che si chiama teobromina. Cane e gatto non riescono a metabolizzarla con gravi

ripercussioni a livello dell’apparato gastroenterico, del sistema nervoso centrale, dei reni e del cuore. Più il cioccolato è puro, maggiore è il pericolo: per un animale di 5 kg possono essere letali meno di 50 grammi di cioccolato fondente, mentre la dose letale del cioccolato al latte è di circa 250 gr.

Niente panettone per i vostri animali. L’uvetta sultanina, in esso contenuta, può far molto male, 6 uvette sono già tossiche per un soggetto di 4kg. Per non parlare di tutti gli altri ingredienti che di sicuro non fanno bene. Se volete deliziare il loro palato durante questi giorni di festa preparate per loro una fettina di pollo, di carne oppure un pesce ben spinato.

Detto questo non dimenticate di approfittare delle feste anche per godere della compagnia dei vostri beneamati!

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Il comportamento aggressivo del gatto

L’aggressività è un problema piuttosto complesso che riguarda i gatti e la convivenza con gli esseri umani. Il comportamento aggressivo del gatto di solito è diretto verso gli umani o altri animali presenti e ha un effetto molto destabilizzante nella convivenza. In genere a meno che non ci siano patologie gravi o disturbi nel comportamento del gatto dalla sua nascita, dietro ad una reazione aggressiva c’è sempre una causa da individuare. Che cos’è l’aggressività del gatto?

Quando si interroga un proprietario per comprendere in che modo si è manifestato un comportamento aggressivo, molto spesso si fa fatica a ricevere risposte o narrazioni di eventi chiare, proprio perché non si ha in mente in modo preciso il concetto di aggressività. L’aggressività è una forma di interazione sociale, condotta con l’intenzione di infliggere un danno o altre spiacevoli conseguenze a un altro individuo. Questa è un fenomeno complesso, che rientra nelle problematiche legate al manifestarsi della violenza negli esseri umani o negli altri esseri viventi. Esistono diversi tipi di aggressività nei gatti: l’aggressività reindirizzata e l’aggressività territoriale

Aggressività reindirizzata: per aggressività reindirizzata del gatto si intende quel comportamento che viene diretto verso un antagonista che, tuttavia, non ha alcuna colpa se non quella di fungere da “capro espiatorio” della frustrazione vissuta dal gatto.

Aggressività territoriale: un gatto diventa improvvisamente aggressivo quando sente il proprio territorio minacciato o invaso da un intruso. L’aggressività territoriale, quindi, si manifesta in determinate situazioni di vita del felino, ad esempio quando si trova dal veterinario, quando incontra degli estranei o contro gli altri gatti.

Aggressività da istinto materno: una gatta che ha appena partorito è naturalmente molto protettiva nei confronti dei propri cuccioli e, se sente che sono minacciati, non esita a soffiare, graffiare o mordere anche il proprio padrone o un altro animale domestico con cui di solito convive pacificamente. Si tratta per fortuna di un comportamento non solo naturale ma anche destinato ad affievolirsi man mano che i piccoli crescono.

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Come e perché si manifesta il comportamento aggressivo nel gatto? Un gatto che mostra in modo frequente segni e comportamenti di aggressività, deve necessariamente indurre il proprietario a cercare di capire quale sia la causa scatenante. Soffi, graffi e morsi sono i mezzi con i quali il felino manifesta la propria aggressività; solo grazie alla costanza e all’attenzione nella lettura dei segnali che precedono gli attacchi, sarà possibile prevenire comportamenti indesiderati e lavorare in modo corretto e costruttivo sull’educazione del gatto. I segnali che ci aiutano ad intuire che il gatto sta assumendo un atteggiamento di tipo difensivo sono:

• Orecchie basse;

• Pelo drizzato;

• Coda attorcigliata;

• Sguardo fisso;

• Pupille dilatate;

• Emette versi paragonabili al ringhio di un cane. Quelli che invece ci permettono di capire che il gatto sta assumendo un atteggiamento di tipo offensivo sono:

• Orecchie dritte;

• Coda alzata;

• Pupille strette;

• Miagolio acuto. Quali sono le cause più comuni che inducono il gatto ad assumere un comportamento offensivo? Il dolore e la malattia sono in genere tra le cause più frequenti di comportamenti aggressivi nei gatti, ma a questi si aggiungono anche altri motivi spesso presi sotto gamba come l’arrivo di un nuovo membro della famiglia (vedi la nascita di bambini), il sovraffollamento di uno o più soggetti in ambienti domestici molto piccoli, cambi di routine quotidiana molto frequenti o semplici avvenimenti traumatici. A fronte di una situazione di disagio, come ad esempio il dolore, un gatto può manifestare comportamenti aggressivi per semplice autodifesa; molto spesso proprio questo comportamento non viene letto dai proprietari che puniscono il proprio amico peloso, ignari di fomentare una già presente situazione di disagio, inducendolo a ripetere l’azione aggressiva o sbagliata sapendo di ottenere una reazione. Come evitare un comportamento aggressivo?

Se il gatto diventa improvvisamente aggressivo, la prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario per capire se il comportamento anomalo è causato da sofferenza o malattia. Se così non fosse, è possibile “agire” nei seguenti modi:

• evitare di toccare il gatto aggressivo quando attacca;

• non sgridare il gatto (e tantomeno picchiarlo), poiché questo tipo di reazione può renderlo ancora più aggressivo;

• premiare i comportamenti positivi del gatto e offrirgli piccole ricompense di cibo se mostra segni di intolleranza alle coccole;

• se l’aggressività del gatto deriva da sbalzi ormonali, valutare se castrarlo (se è maschio) o sterilizzarlo (se è femmina);

• se si è deciso di introdurre in casa un altro animale, fare in modo che il gatto conosca il nuovo arrivato in modo graduale, possibilmente in un ambiente neutrale e sotto la supervisione del padrone;

• nel caso dei gattini, iniziarli alla socializzazione molto presto, già dalla terza settimana di vita;

• fornire al gatto un tiragraffi, dei giochi e uno spazio in cui possa stare solo e tranquillo (nelle situazioni più stressanti, come i traslochi, una scatola di cartone è tutto ciò che gli serve per sentirsi al sicuro);

• in presenza di altri animali, aumentare proporzionalmente il numero di giacigli, ciotole per il cibo e giochi, così da scongiurare rivalità e lotte territoriali;

• vaccinare il gatto contro la rabbia e altre malattie.

Se questi consigli non hanno effetto, forse è il caso di rivolgersi ad un esperto del comportamento in grado di fornire consigli su come educare un gatto aggressivo e offrire soluzioni per ridurre o gestire l’aggressività anche nei casi più seri.

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Calendario dell'avvento

25 giorni di attività con il tuo musetto

1 Crea un oggetto ispirato al tuo animale

2 Insegna al tuo cane un nuovo gioco

3 Prepara uno snack sfizioso

5 Giochiamo a nascondino!

7 Chi è un bravo cucciolo?

10 Guardiamo un film di Natale insieme

4 Regala un gioco sensoriale al tuo musetto

E che belle palline, posso giocarci?

8 Che bell’albero di Natale!

9 facciamo una luuunga passeggiata

11 Regala un gioco a tema natalizio al tuo musetto

6 Crea un gioco fatto in casa

12 Coccole Coccole Coccole Coccole Coccole

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39 18 Giochiamo con il mio gioco preferito! 14 É tempo di foto! Facciamo tante foto con il nuovo outfit 13 Vesti il tuo animale con un outfit natalizio 15 Fai un massaggio al tuo cane 16 Tempo di pulizia 17 più Coccole più Coccole più Coccole più Coccole più Coccole 19 Crea un cane di neve 20 Facciamo una passeggiata in un posto nuovo! 21 Facciamo i biscotti 22 Fai una donazione a un canile della tua zona 23 Che belle le palline dell’albero fammi giocare! 24 Si anche il cane può stare Passiamo la vigilia tutti insieme 25 Scartiamo tutti i regali DICEMBRE 2022.indd 39 14/12/22 18:58

ALLA SCOPERTA DEL BETTA SPLENDENS, IL PESCE COMBATTENTE

E’ il Betta Splendens il pesce del mese di Joe Zampetti; andiamo dunque a conoscerlo meglio. Il Pesce combattente è un pesce d’acqua dolce proveniente dall’Indocina che si caratterizza per le bellissime colorazioni. I Betta fanno parte della famiglia degli Ospheronemidae e, come tutti i componenti di questo gruppo, sono in grado di assumere ossigeno atmosferico grazie a un organo “speciale”, il labirinto. Infatti, originari della Thailandia, in natura vivono in risaie e acque stagnanti dove l’ossigeno disciolto in acqua (e che potrebbero assumere attraverso le branchie) è veramente scarso. Per cui fate molta attenzione perché se il pesce non potrà affiorare in superficie, annegherà letteralmente!

La lunghezza del Betta è di 5 cm per la femmina e di 7 per il maschio; in natura sono predatori e si nutrono di piccoli insetti, vermi, crostacei e zooplancton. In acquario si potranno somministrare alimenti specifici per Betta a scaglie, granulati, liofilizzati o in gel alternando i diversi prodotti. I maschi sono territoriali e aggressivi tra loro, del resto non per niente si chiamano pesci combattenti (meglio introdurne uno con alcune femmine). L’acquario sarà preferibilmente ricco di piante (Vallisnerie, Cryptocoryne, Anubias…) e corredato di qualche anforetta o tana in cui i Betta amano rifugiarsi. Come compagni di vasca potremo tenere gruppi di pesci pacifici e pesci pulitori (Corydoras e Loricaridi). Convive con altre specie piccole e pacifiche. Come affermato in precedenza è bene introdurre solo un maschio in acquario; i betta splendens amano acquari non troppo alti e non troppo grandi; l’acqua sarà leggermente acida, ma ben si adattano anche a pH neutri.

E’ importante trattare l’acqua di rubinetto con un biocondizionatore specifico per eliminare sostanze aggressive che danneggerebbero pinnaggio e livrea del nostro Betta (Betta Water ok, Sera Acquatan, Amtra Care).

Attenzione alla temperatura che dovrà mantenersi tra i 26 e i 28 °C.

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LA TUA CASA A MISURA DI GATTO

Arrampicarsi, saltare, esplorare l’ambiente circostante, ma anche graffiare e sonnecchiare in posti tranquilli, lontani dal ritmo frenetico della quotidianità della casa, sono sicuramente alcune delle attività preferite dei nostri amici felini.

Arredare la propria abitazione tenendo in considerazione le necessità dei nostri amici a quattro zampe è fondamentale per garantire il loro benessere fisico e psicologico. Oltre a tutti gli accorgimenti necessari a creare un ambiente sicuro e confortevole, bisogna prestare attenzione anche ai loro istinti e comportamenti naturali, garantendo così i giusti stimoli e divertimento al proprio gatto, anche all’interno delle mura domestiche.

Gradini, ponti tibetani, amache e piattaforme sospese vi consentiranno di creare un percorso verticale sulle pareti della vostra casa, permettendo al vostro gatto di avere un posto tranquillo in cui riposare indisturbato e da cui controllare l’ambiente in cui vive da una posizione sopraelevata. Non solo, la

struttura di tiragraffi componibili diventa una vera e propria palestra per il micio, che stimola il gioco e il movimento, mantenendolo così più attivo, con molti benefici per la sua salute.

Le pareti attrezzate oltre ad essere molto amate dai gatti, sfruttano spazi verticali spesso inutilizzati, diventando così un’ottima alternativa ai classici tiragraffi. Inoltre, sono composte da elementi che si possono combinare tra loro in molti modi diversi, adattandosi al design di ogni casa e alle esigenze di ogni famiglia, senza rinunciare allo stile

Allestire uno spazio verticale dedicato al proprio micio è più semplice di quanto si pensi: si parte posizionando un igloo o un’amaca da fissare al muro nel punto più alto della parete, per poi proseguire creando uno o più percorsi che permetteranno al gatto di raggiungerlo. Si possono scegliere ponti tibetani e gradini, utili per facilitare soprattutto i gatti più anziani, ma anche piattaforme come punti d’appoggio intermedi e tronchetti in sisal da graffiare.

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AL PARCO ANCHE D’INVERNO: I GIOCHI DA FARE CON IL NOSTRO MIGLIORE AMICO

Attenzione: non dimentichiamo di proteggerlo dal freddo

Lo sappiamo: d’inverno fa freddo e passare il tempo al parco con Fido diventa più complicato. Questo non significa, però, perdere le buone abitudini costruite con il nostro migliore amico, bensì ottimizzare le attività e trovare soluzioni adatte a tutti, padrone e quattro zampe.

Anzi, ricorda che l’aria frizzante fa aumentare all’animale la voglia di giocare, a differenza dal caldo torrido che sfianca anche lui.

Il cane ha sempre bisogno di muoversi, divertirsi ed essere stimolato in qualsiasi stagione; stare in casa lo rende nervoso e, soprattutto, non è salutare – nemmeno dal punto di vista educativo – scombussolare le sue abitudini (ricordiamo sempre che parliamo di un animale particolarmente abitudinario).

Tra i giochi migliori da far fare ai nostri amici

pelosi, ci sono quelli che li stimolano sia dal punto di vista fisico sia mentalmente; possiamo quindi giocare con loro a nascondino, al parco. Andiamoci negli orari più caldi (tendenzialmente quelli pomeridiani), nascondiamoci dietro a piante, panchine e cespugli, magari chiedendo a un amico se mentre ci nascondiamo ci tiene il cane al guinzaglio, e lasciamo che il cane ci trovi. Non dimentichiamo il premio quando ci scova! Con questo gioco, il cane si muoverà e sarà stimolato nella ricerca.

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Farlo correre e saltare non sarà un problema nemmeno con la neve: i cani la adorano! Non preoccuparti che il tuo migliore amico prenda freddo (o, al massimo, puoi fargli indossare una tutina o un cappottino adatto a lui), il cane ama correre e rotolarsi nella neve. Solo un accorgimento: stiamo attenti che Fido non mangi la neve, potrebbe dargli problemi al tratto digerente. Per stimolarlo alla corsa, possiamo utilizzare un frisbee o una pallina da lanciare così che il cane possa recuperarlo e riportarcelo (imparando anche un nuovo gioco, così, nel caso non l’aveste mai fatto); con la neve si aggiunge anche lo stimolo della ricerca dell’oggetto che si nasconde nel manto bianco. Una sorta di divertente caccia al tesoro A proposito di caccia al tesoro, si possono nascondere nel parco (meglio se non ci sono altri cani in giro) snack o biscottini: la natura e l’aria aperta danno già molti stimoli olfattivi, in questo modo la sua attenzione sarà catturata completamente. Per proteggere il cibo dal freddo, possiamo inserirlo all’interno di un kong. Frisbee, palline… e corde: i cani amano il tira e molla, l’importante è farlo con oggetti e giochi adatti proprio a questa attività, che siano quindi resistenti. Non esageriamo con la competizione e i comandi: bisogna agire con dolcezza e con la giusta tecnica per evitare che il cane mostri sintomi di aggressività perché non riesce a prendere la corda. Le opportunità, quindi, sono tante. Ma facciamo tutto con cura e attenzione: il freddo può

essere dannoso anche per il nostro amico peloso, non solo per noi. Alcune razze soffrono di più il freddo rispetto ad altre: ecco perché è fondamentale far indossare loro un cappottino se li portiamo al parco a giocare. Portiamo con noi un asciugamano: specialmente nelle giornate più umide, il pelo del cane potrebbe risultare bagnato. Un consiglio in più: evitiamo di tagliare il pelo ai cani dal pelo lungo, poiché questo funge come una vera e propria protezione contro il freddo. Non dimentichiamo, infine, le zampe: i cani non indossano le scarpe e il contatto diretto con il terreno freddo e umido potrebbe diventare fastidioso. Se noti questo nel tuo cane, puoi permettergli di correre liberamente facendogli indossare delle scarpe pensate proprio per loro che li terranno al caldo.

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Cosa fare quando i nostri pet hanno paura dei fuochi d’artificio

Capodanno è senz’altro una delle feste più attese dagli esseri umani, ma lo è decisamente meno per i nostri pet. Lo scoppio di fuochi d’artificio, razzi e petardi terrorizza i nostri amici pelosi sia che si tratti di cane, di gatti che di uccellini, conigli o di altre specie.

Ecco alcuni consigli per affrontare al meglio questo evento e per far sì che anche i nostri compagni a quattro a zampe ne possano beneficiare (questo vademecum è utile non solo per il 31 dicembre ma anche in occasione di sagre, feste patronali, celebrazioni del 15 agosto e via discorrendo).

Prima che inizi la festa è sempre bene assicurarsi che:

• i nostri animali siano facilmente identificabili (microchip, tatuaggio, medaglietta) in modo da poterli ritrovare nel caso estremo in cui scappassero. Purtroppo in quelle situazioni diventano davvero

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incontrollabili per la paura;

• le gabbie con uccelli, roditori e altri animali siano rimosse dall’esterno per attutire il rumore degli scoppi;

• consultare il veterinario qualora sia necessario somministrare al cane o al gatto un blando sedativo o un rimedio erboristico come ad esempio i Fiori di Bach.

Allo stesso modo anche noi padro ni dobbiamo tenere dei comportamenti idonei durante queste situazioni cercando, in primis, di essere sempre calmi e rilas sati. Per prima cosa occorre non essere troppo protettivi nei confronti dei nostri pet: coccolare esageratamente il cane o gatto se dimostra un comportamento di disagio, non fa che dargli conferma che si sta comportando nel modo giusto. Anche punirlo è sbagliato. La cosa migliore è rimanere neutri (so che è difficile ma è per il loro bene). Un’altra soluzione è data dalla distrazione come ad esempio farli giocare con la pallina o similare. Da evitare assolutamente il lasciare i cani legati al guinzaglio o soli in giardino perché potrebbero davvero farsi molto male. Anche lasciare i pet in casa senza nessuno è da evitare; se proprio non si può fare altrimenti è bene lasciare almeno la tv accesa a volume basso.

Se il tuo cane o gatto dovesse scappare cercalo subito in zona: è probabile, infatti, che si sia nascosto in un posto poco distante da casa, ma sicuro.

Una buona tecnica di rilassamento per i nostri cani e gatti paurosi è quella del massaggio rilassante. Con la punta delle dita si possono fare dei movimenti circolari leggeri e regolari a partire intorno alla mascella, vicino alla bocca e lungo le orecchie.

Un metodo ancora più efficace per non avere cani paurosi e che si spaventano ai rumori forti come i fuochi d’artificio, è quello di insegnare loro a non temerli fin da piccoli. Può essere utile, per esempio, cercare video di fuochi d’artificio su YouTube e metterli più volte durante il giorno, a vario volume. Un metodo ancora più efficace e sistematico potrebbe essere quello di abituarlo a rumori molto forti mentre mangia: come dice il saggio, prevenire è meglio che curare.

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Arrivederci al prossimo numero!

Numero Dicembre 2022

Testata registrata presso il Tribunale di Vercelli

Proprietà: Bauzaar Srl

Strada Provinciale Trani-Andria Km 1,050 76125 Trani (BT)

Editore:

Casa editrice Brainding, di Falanga Sabrina & C

Direttore responsabile: Michela Trada

Impaginazione grafica: Silvia Spagnoletti

Uscita trimestrale

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