Jesi Oggi Dicembre 2017

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXIV n. 3 / Dicembre 2017

Periodico del COMUNE DI JESI

MOBILITÀ SOSTENIBILE UN MILIONE DI EURO AL PROGETTO DI JESI

Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1 Jesi (tel.0731.538365) jesioggi@comune.jesi.an.it. Stampa: Errebi Grafiche Ripesi Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

PAVIMENTAZIONE DEL CENTRO FINALMENTE SI COMINCIA

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IL VESCOVO CITTADINO BENEMERITO

A gennaio i lavori inizieranno da Piazza Pergolesi Poi toccherà a Corso Matteotti

PIAZZA COLOCCI GLI SCAVI RIPRODOTTI IN 3D La Soprintendenza illustra la soluzione per ambiente e reperti

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Torre Erap e mezze verità Due autorevoli esponenti del Partito Democratico - l’assessore regionale all’urbanistica Anna Casini e il consigliere regionale Enzo Giancarli - hanno riconosciuto pubblicamente, con grande onestà intellettuale, quello che andiamo ripetendo da tempo a proposito dell’insediamento residenziale in Via Tessitori che va sotto il nome di Torre Erap. L’una ha infatti sottolineato che l’iter per la realizzazione si è regolarmente concluso già nel 2010, l’altro che si è trattato di una pessima pianificazione urbanistica. Due voci autorevoli che hanno inquadrato nel tempo e nelle Amministrazioni di quello stesso partito scelte e precise responsabilità. Che tale insediamento residenziale a noi non piaccia lo andiamo ripetendo da tempo. Un palazzo di 7 piani per 30 famiglie in un’area come quella di San Giuseppe non era proprio il caso di prevederlo. Ma così è stato fatto. L’Erap, Ente regionale per l’abitazione pubblica, ha acquistato dal Comune quell’area una decina di anni fa per un milione di euro, ne ha spesi altri 200 mila per la progettazione ed ha già versato oltre 300 mila per gli oneri di urbanizzazione. Ha poi vinto un bando comunale su finanziamenti regionali ottenendo 1,9 milioni di euro per realizzare la palazzina esclusivamente su quell’area. Un giro di 3,5 milioni di euro che l’Erap ora intende mettere a frutto.

Come intervenire oggi? A differenza di coloro che provano a speculare su questa vicenda, questi sì con disonestà intellettuale, illudendo i residenti che vi sarebbero aspetti giuridici non conformi su cui erigere barricate (salvo poi lasciare ad un solo cittadino l’onere di firmare il ricorso al Tar), noi abbiamo innanzitutto verificato e dovuto accettare il fatto che una Amministrazione, purtroppo, non può modificare scelte politiche pregresse che hanno comportato procedure amministrative che nel tempo si sono cristallizzate, facendo maturare diritti in capo a soggetti terzi. Non lo può fare tanto più in questo caso dove la scelta, avviata addirittura nel 2002 - e dunque ben 15 anni fa - ha raggiunto il suo punto di non ritorno già nel 2010, come certificato dagli atti in mano alla Regione e alla Provincia. Al di là dei tecnicismi. Il compito di una Amministrazione seria è ora quello di operare scelte che possano mitigare l’impatto che la nuova realizzazione avrà in quel quartiere. Scelte che passano attraverso percorsi questi sì da condividere con i residenti, affinché siano migliorati gli spazi, gli ambienti, il verde, le aree per la sosta, la sicurezza. Senza dimenticare un altro aspetto: in quel palazzo andranno a vivere 30 famiglie che potranno finalmente avere una propria casa a

prezzi agevolati. Si tratta di famiglie con un reddito che è decisamente superiore a quello della soglia di povertà, ma certamente non tale da poter permettere l’acquisto o l’affitto di una casa a prezzi di mercato. Trenta famiglie per le quali vi è una prospettiva migliore e rispetto alle quali vi sarà la necessità di una positiva integrazione. Questi sono i temi su cui misurarci. E rispetto ai quali vogliamo avviare un confronto aperto: senza bugie, senza mezze verità. Perché le bugie non portano vantaggi a nessuno, men che meno ai cittadini che, disorientati, perdono fiducia nelle istituzioni e nella politica. Avanti dunque con l’onestà di dire le cose come stanno, ancorché non piacevoli, e con l’impegno a trovare soluzioni concrete che possano aiutare la Comunità.

Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

I migliori auguri di

Buon Natale e sereno 2018 L’ Amministrazione comunale 3


PAVIMENTAZIONE DEL CENTRO Finalmente si comincia

Dopo le festività natalizie via ai lavori di un primo stralcio con l’intervento in Piazza Pergolesi. A seguire Corso e Piazza della Repubblica: 5,2 milioni l’investimento complessivo Prenderanno il via dopo la pausa natalizia i lavori di riqualificazione di Piazza Pergolesi. E saranno l’inizio di un articolato programma che interesserà, in successione, anche Corso Matteotti e Piazza della Repubblica. Difficile dire entro quanto si completerà il tutto: di certo ci vorranno alcuni anni. Ma finalmente, dopo discussioni e dibattiti, il centro di Jesi proverà ad acquisire quella dignità che merita, recuperando il tempo

perduto ed allineandosi, per riqualificazione urbanistica, alle migliori città italiane ed europee. Il risultato finale di più immediata visibilità sarà la definitiva eliminazione del manto d’asfalto - antiestetico e antistorico - dal Corso cittadino e con esso dei due marciapiedi laterali. Al loro posto una nuova elegante pavimentazione in pietra Trani bronzetto, lastricata su un unico piano stradale, a sua volta arricchito da pregevoli elementi di

arredo che contraddistingueranno al meglio il ruolo di salotto buono della città. L’illuminazione sarà conseguente, con la piena valorizzazione degli edifici storici più pregevoli: chiese, palazzi e, ovviamente, le due Piazze che vi si affacciano. A partire da Piazza Pergolesi che cambierà volto per diventare uno spazio aperto, fruibile, dove si punta a valorizzare al meglio la chiesa di San Nicolò, vale a dire l’edificio religioso

Inammissibile il referendum sul monumento Il Comitato dei garanti ha dichiarato inammissibile il referendum proposto dal comitato “Nessuno tocchi Pergolesi” contro lo spostamento del monumento dedicato al compositore jesino nell’ambito della riqualificazione architettonica ed urbanistica dell’omonima piazza situata lungo corso Matteotti, di fronte al Santuario delle Grazie. La decisione del Comitato dei garanti - composto dall’avv. Patrizia Niccolaini nominata dal Consiglio comunale di Jesi, dal dott. Michele Basilicata per conto della Prefettura di Ancona e dall’avv. Andrea Nobili difensore civico regionale - è giunta dopo aver esaminato tutta la documentazione agli atti e sentiti i rappresentanti del Comitato promotore del referendum. Oggetto del contendere, come noto, la delibera di Giunta del 2016, relativa all’approvazione del progetto definitivo di Piazza Pergolesi, prima tranche di una riqualificazione architettonica che interessa tutto Corso Matteotti. Il Comitato ha basato la sua decisione sui riferimenti normativi comunali, vale a dire il Regolamento degli Istituti di partecipazione e lo Statuto. Fra di essi, in particolare, sono

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state tre le disposizioni prese in esame: quella che prevede che “il referendum abrogativo è ammesso solo per gli atti deliberativi di carattere generale e regolamentare”; quella che sancisce che “il referendum deve riguardare solo materia di esclusiva competenza locale” ed infine quella che chiarisce che “non possono essere oggetto di referendum consultivo e abrogativo i piani territoriali ed urbanistici”. Secondo il Comitato dei garanti, a prescindere dai primi due punti che “già di per sé ingenerano forti dubbi sull’ammissibilità del referendum”, risolutiva è la terza disposizione. Infatti, “che quello che si vorrebbe sottoporre a referendum” secondo gli esperti “sia un piano urbanistico è fuori discussione”. I programmi di riqualificazione urbana, come quello considerato, sottolinea il Comitato dei garanti “sono infatti parte integrante della pianificazione territoriale ed urbanistica”. A supporto di tale interpretazione, viene rilevato in proposito, vi è anche una legge regionale Alla luce di tale decisione, l’Area Servizi Tecnici ha proceduto a completare l’iter di assegnazione dei lavori. Il cantiere sarà aperto subito dopo le festività natalizie.


più antico della città. In questo contesto sono in corso contatti con la proprietà del retrostante palazzo ex Giuseppine e con la Soprintendenza per studiare una soluzione che possa “liberare” le splendide absidi della chiesetta e consentire al visitatore di ammirarla per la sua intera bellezza. Allo stesso tempo saranno rimossi gli attuali alberi che non hanno alcuna connotazione in una piazza del centro. Al loro posto, più arretrati, una

nuova zona di verde che ben più si armonizza nel contesto circostante. La Piazza sarà anch’essa pavimentata, con il monumento a Pergolesi spostato leggermente più indietro, ovviamente con tutte le cautele e le autorizzazioni del caso già pervenute, così da creare un ambiente pienamente fruibile, con un lungo gradone di marmo come ampia seduta. Completerà il tutto una nuova e più adeguata illuminazione.

I lavori partiranno a gennaio, dopo le feste natalizie e le prime settimane legate ai saldi di fine stagione. Il cantiere sarà organizzato in maniera tale da non essere di intralcio alle attività presenti nel centro storico. L’intero programma di intervento per restituire piena dignità a Corso Matteotti, Piazza Pergolesi e Piazza della Repubblica prevede un investimento complessivo di 5,2 milioni, di cui 4,2 a carico del Comune (che potrà beneficiare di una quota di contributo regionale pari a circa mezzo milione di euro) e per un milione di euro dalla Multiservizi che, durante i lavori, procederà per suo conto alla sistemazione delle reti idriche sottostanti. Si basa sul progetto dello studio Sardellini Marasca di Ancona, risultato vincitore del concorso di idee promosso nel 2004 dal Comune di Jesi. L’Amministrazione comunale ha impostato il bilancio pluriennale dei prossimi anni per avere le risorse sufficienti per tale intervento.

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PIAZZA COLOCCI

Storia e identità Presto la copertura degli scavi e la nuova pavimentazione Un viaggio tridimensionale racconterà il sottosuolo Cala il sipario sui reperti di Piazza Colocci. In piena sintonia, Soprintendenza e Comune hanno concordato di riempire gli scavi, pur inserendo elementi di protezione nel sottosuolo, e di ripavimentare di nuovo la Piazza che - libera definitivamente dalle auto - esalterà ancor più l’ambiente architettonico che Francesco di Giorgio Martini aveva immaginato nel 1400, ottenendo dalla municipalità dell’epoca che fossero demoliti una serie di edifici per erigere il

maestoso Palazzo della Signoria. Dopo lunghi mesi in cui questi resti medievali erano entrati a far parte del vivere quotidiano in centro, si restituisce dunque piena dignità ad una delle Piazze più suggestive della città. Gli studi archeologici compiuti hanno permesso di ricostruire i successivi livelli di vita e le relative strutture edilizie appartenenti ad un importantissimo spaccato della Jesi medievale, a partire dall’XI-XII secolo fino alla costruzione

appunto del Palazzo della Signoria. Cuore di questo gruppo di strutture vissute attraverso i secoli tra cui abitazioni, botteghe e cisterne - è certamente l’imponente edificio in cui viene identificato il Palazzo comunale del 1248. Lo studio dei materiali e la loro datazione permetterà ora di compiere un riesame della mappatura archeologica

“Perché non è possibile una diversa soluzione” La Soprintendenza spiega le ragioni per le quali la scelta migliore è quella di ricoprire i reperti // L’architetto M. Raffaella Ciuccarelli Pubblichiamo le conclusioni dell’intervento letto in Consiglio comunale dall’arch. Maria Raffaella Ciuccarelli, funzionario della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e paesaggio delle Marche. “È stato subito chiaro che l’eccezionalità del contesto archeologico portava con sé problematiche di conservazione e tutela, come anche di fruizione, di proporzioni ugualmente eccezionali, che abbiamo lucidamente e approfonditamente valutato anche a fronte del grande trasporto emotivo collettivo che ha provocato la visione continua di questo scavo aperto e accessibile per molti mesi.

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Le strutture sono, in realtà, sempre più fragili, essendogli stata sottratta quella massa terrosa umida che le conservava perfettamente stabili e soprattutto essendo deprivate della originaria copertura che le stabilizzava. La scelta che siamo tenuti, come Ente preposto alla tutela, a fare, è prima di tutto ogni azione volta alla loro conservazione e salvaguardia. È quindi chiaro che lasciare le strutture allo scoperto non sarebbe praticabile, anche con un robusto intervento di restauro, perché sarebbero comunque sempre deprivate degli elementi che ne avrebbero permesso la conservazione, senza contare che sarebbero nel contempo esposte alle intemperie e al rischio di crescita

di vegetazione infestante. Come ci ha ricordato il nostro Soprintendente, la piazza della Signoria è una piazza monumentale storica, essa stessa un bene culturale all’interno di un centro storico cristallizzato e, a maggior ragione se, come abbiamo visto, la piazza fa parte integrante del progetto del palazzo. Viene quindi di conseguenza che anche la piazza va tutelata e non può essere lasciata non coperta con i resti in vista, snaturandola e perdendo il senso di un’operazione urbanistica di grandissima rilevanza. Non restano quindi molte altre soluzioni, che non la rimessa in opera del piano di calpestio e la massima protezione dei reperti. La copertura con piani di vetro


Il primo caso di archeologia pubblica delle Marche

del centro storico. Ma non solo. Nel riferire gli studi compiuti al Consiglio comunale, infatti, la funzionaria della Soprintendenza Maria Raffaella Ciuccarelli ha ricordato come siano stati effettuati rilievi con laser scanner su tutto lo scavo per acquisire dati e anche per offrire la possibilità, molto suggestiva, di ricostruire in 3d questa area archeologica,

di piccole parti della struttura non ha certamente senso dal punto di vista archeologico, perché impedisce la lettura dell’insieme, che ora tanto ci colpisce e ci affascina, né architettonico, per i motivi già detti. La copertura con vetro dell’intera piazza è incompatibile con la qualità architettonica, assai pericolosa per la fruizione pubblica, e, dal punto di vista della conservazione dei reperti, un’esperienza fallimentare in partenza a causa dell’altissima probabilità (già sperimentata in mille altri casi) che per la necessità di installare fari e di lasciare areati gli ambienti si sviluppi una infinità di muffe, piccola vegetazione infestante, instabilità dell’ambiente interno con grave danno alle strutture e moltissime difficoltà di manutenzione (fermo restando che tutti i vetri devono essere frequentemente sollevati e puliti per la condensa e la polvere che li rendono non più trasparenti). Infine, la possibilità teorica di porre in opera un solaio e realizzare un percorso di visita interno si è scontrata nella quasi totale impossibilità di realizzare un percorso fra le strutture, nella

magari da riproporre su video al nuovo Museo Archeologico.: un viaggio a 360 gradi all’interno dello scavo per un tuffo sulla Jesi di un’epoca, quella che va dalla nascita di Federico II al Rinascimento. I lavori di copertura e ripavimentazione si protrarranno ovviamente per alcuni mesi. Per primavera inoltrata Piazza Colocci dovrebbe essere ultimata.

mancanza di altezze necessarie, nella quasi totale impossibilità anche di posizionare adeguatamente l’appoggio del solaio e la discesa di accesso senza danneggiare nessuna struttura. È chiaro che ogni intervento di ricopertura che noi poniamo in essere è assolutamente reversibile e documentato in tutte le sue fasi e perciò nulla esclude che, in altri tempi e con conoscenze di materiali e tecniche diverse, si possa riproporre una progettazione ad hoc... Dopo aver attentamente vagliato tutte le possibilità, il Soprintendente ha ritenuto che la soluzione migliore, condivisa anche dall’Amministrazione, sia la ricopertura dello scavo con una serie di particolari prescrizioni intese a non provocare alcun tipo di sollecitazione alle strutture e alcun tipo di rischio di ristagno di umidità, così come di contatto con il materiale moderno che sarà utilizzato per l’appoggio della nuova pavimentazione. La piazza non potrà, come ovvio, più essere utilizzata a parcheggio per il rischio di sollecitazioni, fermo restando il necessario passaggio degli eventuali mezzi d’emergenza.

Nell’esposizione al Consiglio comunale, l’architetto Maria Raffaella Ciuccarelli ha sottolineato anche un altro interessante aspetto. “Visto l’interesse che fin da subito lo scavo suscitava nella cittadinanza ha spiegato l’architetto - anche per il fatto di non aver immediatamente oscurato il cantiere per i consueti motivi di sicurezza, abbiamo deciso, in perfetto accordo con il Comune, di scommettere sulla trasparenza totale per quanto riguarda le fasi del lavoro e sulla comunicazione immediata dei risultati ai cittadini in corso d’opera e quasi in tempo reale, facendoli vivere dentro il cantiere e toccare con mano il lavoro degli archeologi. Abbiamo riscontrato, grazie alle visite guidate, un afflusso di almeno 800 visitatori, che, ricordo, sono stati anche appositamente contingentati per motivi di sicurezza, e non si contano tutti i cittadini e turisti che ogni giorno abbiamo visto fermarsi e dialogare con gli operatori, me compresa, attraverso le leggere recinzioni, nel corso della campagna di scavo. Jesi, quindi, è stato il primo vero caso di archeologia pubblica delle Marche, a cui la cittadinanza ha risposto con grande entusiasmo anche considerando che piazza Colocci è stato uno dei più importanti e imponenti cantieri di archeologia preventiva diretti dalla Soprintendenza negli ultimi anni e soprattutto uno dei rarissimi (forse l’unico da vari anni a questa parte) in cui nelle Marche si è deciso di affrontare coraggiosamente la sfida di “scoperchiare” una delle piazze principali di un centro storico, con i rischi e le problematiche connesse”.

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Dalla lotta all’evasione accertato 1,2 milioni di euro Le verifiche su abitazioni e attività produttive effettuate incrociando più dati

L’attività di controllo ed accertamento delle posizioni tributarie nel corso del 2017, che ha riguardato le annualità a partire dal 2011, ha fatto emergere oltre 1,2 milioni di euro di crediti per il Comune di Jesi, con un sensibile incremento rispetto allo stesso dato diffuso l’anno precedente (erano circa 840 mila euro). L’attività di recupero delle somme non versate dai contribuenti è suddivisa tra i tributi Ici, Imu, Tasi e Tari (quelli gestiti direttamente dal Comune, che portano il maggior gettito nelle casse dell’Ente) ed i tributi “minori” affidati in gestione al concessionario Abaco S.p.A. (tassa di occupazione suolo pubblico, imposta sulla pubblicità e diritti per le pubbliche affissioni). Per quanto riguarda l’Ici (Imposta Co-

munale sugli Immobili), l’Imu (Imposta Municipale Propria) e - dallo scorso anno - anche la Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili), l’esito dei controlli effettuati ha prodotto circa 1.100 provvedimenti, per un totale complessivo accertato, al netto degli atti successivamente annullati e di quelli relativi ad imprese fallite, di circa 923 mila euro di imposte non versate, sanzioni ed interessi. Dall’attività di recupero della Tari (Tassa Rifiuti) e delle precedenti tasse Tarsu e Tares derivano poi accertamenti per circa 175 mila euro, a seguito di controlli su dichiarazioni omesse od irregolari che hanno prodotto circa 350 provvedimenti. Le verifiche, condotte su abitazioni ed attività produttive, sono state effettuate analizzando ed incrociando dati provenienti da diverse fonti:

anagrafe, camera di commercio, subentri da parte di altri utenti, ecc. Si rileva poi che un numero crescente di contribuenti ha richiesto la rateizzazione dei suddetti provvedimenti all’Ufficio Tributi, in virtù dell’apposito regolamento approvato nell’anno 2014 ed adottato, tra l’altro, con l’obiettivo di migliorare i rapporti con i contribuenti e di agevolare coloro che si trovino in condizione di difficoltà economica. Infine, l’attività di controllo riguardante i suddetti tributi minori (Tosap, imposta pubblicità e diritti di pubbliche affissioni), svolta dal 30 giugno 2016 dal concessionario Abaco S.p.A., individuato a seguito di apposita gara ad evidenza pubblica, ha prodotto circa 134 mila euro di incassi. È da precisare che i suddetti importi si riferiscono ai provvedimenti emessi dal 1° gennaio a metà novembre 2017 e potrebbero aumentare con l’effettuazione di ulteriori controlli nelle ultime settimane dell’anno.

Si riduce l’Imu per le aree edificabili Beneficeranno di una riduzione d’imposta sugli immobili tra il 10 e il 15% le aree edificabili presenti nel territorio comunale. Lo ha stabilito la Giunta comunale che ha ridefinito i valori di stima delle aree edificabili destinate ad usi residenziali ed attività produttive. Si tratta di ben 11 zone di espansione previste dal piano regolatore, oltre alle zone di completamento soggette ad interventi minori, per le quali si è deciso di ridurre il valore di compravendita sulla base di un confronto con i dati desunti dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare relativi al primo semestre 2017. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,

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infatti, si è riscontrata una riduzione dei valori che si attesta mediamente intorno al 10% per le residenze al 15% per l’uso non residenziale. Pertanto l’aliquota Imu, che resta ancora una volta invariata, dovrà essere rapportata al nuovo valore assegnato, consentendo così ai proprietari di dover pagare un importo minore. Un segnale di attenzione che l’Amministrazione comunale ha voluto riservare, tenendo conto di un mercato immobiliare ancora in sofferenza - con aree che pertanto non risultano ancora appetibili - e rispetto alle quali comunque ogni anno va pagata per legge l’Imu.


Nuovi contributi per attività e iniziative culturali e turistiche Il Comune di Jesi interverrà anche per il prossimo anno a sostegno delle attività culturali e turistiche che si svolgeranno in città con la concessione di aiuti economici a parziale copertura dei costi per la realizzazione di progetti, iniziative e manifestazioni. A tal fine ha pubblicato il relativo bando, dando tempo fino al 31 gennaio ad associazioni, enti, fondazioni, ma anche privati cittadini per la presentazione delle relative domande. Il bando è consultabile sul sito del Comune di Jesi, dove è scaricabile anche la modulistica per la domanda e sono indicate le modalità per procedere con l’istruttoria. Con la richiesta di poter beneficiare di contributi, vanno allegati una relazione illustrativa delle attività annuali o dell’iniziativa per la quale si richiede l’attivazione del sostegno finanziario, la copia dell’atto costitutivo o dello statuto dell’organismo richiedente, il piano

finanziario o bilancio di previsione con l’indicazione delle voci di entrata e di spesa, la copia del codice fiscale o della partita Iva dell’ente richiedente e infine una fotocopia non autenticata del documento di identità del legale rappresentante del soggetto richiedente. La modalità di inoltro delle domande

sono le seguenti: spedizione postale (semplice o raccomandata) all’indirizzo Comune di Jesi - Servizio Attività Culturali e Educative - di Piazza Indipendenza 1, oppure consegna a mano presso l’ufficio protocollo del Comune o invio all’indirizzo di posta certificata: protocollo.comune.jesi@legalmail.it

Buone feste da 9


CENTRO SERVIZI CARITAS

“Vicino a chi è in difficoltà”

“Quello che conta è ciò che questo edificio rappresenta: il sentire la solidarietà che vince l’indifferenza per poterci avvicinare a chi soffre”. Sintesi magistrale del vescovo di Jesi, don Gerardo Rocconi, all’inaugurazione del Centro Servizi Caritas “Padre Oscar” avvenuta lo scorso 9 novembre. Tantissima gente, amministratori e consiglieri comunali, a far da cornice ad un evento che ha visto anche la presenza del cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana. Il Centro è già attivo dal 19 aprile scorso con una media-presenze, tra pranzo e cena, di 50 persone e il coinvolgimento di 150 volontari, come ha spiegato il direttore, Marco D’Aurizio, ma in programma ci sono ancora altri servizi da attivare, come l’accoglienza notturna e l’emporio alimentare. “Non dobbiamo chiudere occhi e cuore di fronte a chi ha bisogno - ha sottolineato don Gerardo prima del taglio del nastro -. L’amore per il prossimo non va delegato ma vissuto in prima persona” . Presente, in veste ufficiale, anche il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, che ha elogiato l’opera portata a compimento anche di fronte a difficoltà iniziali. “Ma proprio il vescovo - ha aggiunto - ha dimostrato una determinazione che mi ha molto colpito. Questa è una struttura che viene incontro alle necessità primarie di alcune persone, ce n’era bisogno. Con la Caritas abbiamo sviluppato vari percorsi insieme, come il “Tavolo della solidarietà” per la distribuzione di cibo alle famiglie bisognose, il laboratorio di sartoria “Recò”, a dimostrazione che la sinergia tra terzo settore e pubblico sta funzionando”. Il cardinale Francesco Montenegro si è complimentato per “questo cammino insieme, Chiesa e istituzioni pubbliche.

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Quando si mette la povertà al centro della nostra vita, si cresce. E questo Centro è un segno, una lampada accesa che ricorda come qui c’è qualcuno, c’è l’uomo che ha bisogno di sentirsi tale. Che questa lampada resti sempre accesa per portare conforto”. Anche Sergio Mosconi, presidente dell’Asp 9 - Azienda servizi alla persona - ha voluto sottolineare come “la parte pubblica e l’associazionismo stanno ot-

tenendo risultati importanti. La collaborazione deve essere un dovere nei confronti della comunità. Siamo partiti con la Casa delle genti, due anni fa, per dare un tetto a chi non l’aveva. Questo Centro è un ulteriore passo, più mirato verso il reinserimento sociale. E tutto questo dà una identità di grande valore a una comunità come la nostra”. Pino Nardella

Accoglienza e servizi Il Centro Servizi Caritas di Jesi è situato in viale Papa Giovanni XXIII ed è composto da due blocchi su due livelli, piano terra e primo piano, comunicanti attraverso un corridoio, per una superficie complessiva di 1300 mq. La mensa, situata alle spalle del front office, si trova accanto alla cucina ed è composta da 40 posti a sedere e, dalla sua messa in funzione, il 19 aprile di questo 2107, ha ospitato una media di 50 persone tra pranzo e cena anche se la capacità pasti giornaliera può arrivare a 200.

Si accoglie e si erogano servizi. Una parte della struttura, quella a sinistra entrando, ha disponibilità di 18 posti letto per l’accoglienza notturna, mentre per il prossimo anno è prevista anche quella diurna con tre locali a disposizione per quanti necessitano di essere accolti a tempo pieno. Tra i servizi, il centro di ascolto, attività di sostegno e formazione per il reinserimento in società e, sempre per il 2018, è prevista la messa in funzione dell’emporio alimentare per la consegna dei pacchi attraverso una speciale scheda magnetica ricaricabile.


IL VESCOVO CITTADINO BENEMERITO Il Consiglio comunale, a 10 anni dalla nomina, loda l’impegno di don Gerardo Rocconi per la nuova struttura della Caritas e la promozione del dialogo interreligioso Il Vescovo Gerardo Rocconi è cittadino benemerito di Jesi. L’onorificenza gli è stata consegnata in Consiglio comunale, con la seguente motivazione “Per la sua sensibilità costante e concreta verso la Comunità locale, quale Vescovo di Jesi dal 13 maggio 2006, dimostrata sin dall’inizio, con la volontà di incontrare i giovani e la comunità civile, di essere vicino a chi è in difficoltà materiale e morale ed a chi vive nel disagio e nella sofferenza, accompagnando con convinzione, nella sua attività pastorale, la nascita della nuova struttura della Caritas Diocesana, avviata il 19 aprile 2017, ed incoraggiando la nascita di nuovi oratori e di centri giovanili nelle parrocchie, facendo incontrare diverse realtà e pensieri, promuovendo iniziative di dialogo e diffusione di idee e sentimenti di pace con altre confessioni cristiane nonché con la comunità islamica presente nel nostro territorio. Il tutto per far ascoltare il suo messaggio volto ad essere tutti testimoni della tenerezza di Dio e solleciti nelle opere, poiché l’amore va vissuto nella concretezza”. Nella breve cerimonia di consegna della pergamena, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Massimo Bacci ha spiegato che l’idea di conferire la cittadinanza benemerita al Vescovo è nata dopo averlo visto all’opera a favore dei più deboli, rimanendone particolarmente colpito per la sua efficienza e sensibilità. Don Gerardo Rocconi, nel ringraziare l’intero Consiglio comunale, ha aggiunto: “Quando mi è stata comunicata questa volontà, ho avuto qualche indecisione. Poi, però, quando ho letto le motivazioni, ho ritenuto doveroso ac-

// Il vescovo Gerardo Rocconi ricevuto in Consiglio comunale per il conferimento della cittadinanza benemerita. A lato la pergamena che attesta il riconoscimento cettare non tanto per me, quanto per tutti coloro che lavorano, e lavorano bene, per la Caritas. La Caritas diocesana - ha aggiunto - sta allacciando tante relazioni con le istituzioni ed ha un rapporto stretto con Adra, che è la corrispondente Caritas nella comunità degli Avventisti, perché non deve esservi contrapposizione in questi servizi, ma collaborazione”. Ricordando poi la promozione del dialogo interreligioso citato nelle motivazioni della cittadinanza benemerita, ha menzionato un episodio di alcuni anni fa quando, chiamato dalla dirigente di un istituto scolastico per un incontro con gli alunni delle scuole medie dove erano frequenti i litigi tra ragazzini cristiani

e musulmani, ha voluto che a quell’incontro partecipasse anche la giornalista siriana Asmae Dachan. “Due ore di incontro con i ragazzi delle seconde e terze medie in un silenzio bellissimo. La conclusione: abbiamo risposto alle loro domande, abbiamo detto cose diverse, ma con grande rispetto e stima reciproca. La morale: non è necessario dire e pensare sempre le stesse cose, ma avere rispetto dell’altro, questo sì”. Con il Vescovo, presente alla cerimonia, anche il direttore del centro servizi Caritas di Viale Giovanni Paolo XXIIII che ha poi spiegato tutto il lavoro ci si svolge nella struttura intitolata a padre Oscar, il compianto vescovo Serfilippi.

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JESI E ROTARY INSIEME PER ARQUATA DEL TRONTO Consegnati i 20 mila euro raccolti dalle donazioni private: contribuiranno a realizzare centri polifunzionali per favorire aggregazione e avvio di nuove attività economiche Arquata del Tronto è stato uno dei Comuni sui quali il sisma del 24 agosto del 2016 si è abbattuto con inaudita violenza, distruggendo edifici e violentando vite. E il Comune di Jesi, sin dalle prime ore, si è subito attivato per un sostegno che potesse ridare fiato alle energie della ripresa post terremoto. Il denaro raccolto dalle varie iniziative è confluito in un conto aperto presso la Tesoreria comunale. Di qui l’adesione al progetto “Fenice” del Rotary Club, a servizio della popolazione, che vede il coinvolgimento di pubblico e privati, concretizzato anche attraverso la raccolta fondi, per la realizzazione di un centro multifunzionale antisismico. Il progetto “Fenice”, a favore del territorio di Arquata del Tronto, prevede la realizzazione di strutture polifunzionali nelle quali troveranno spazio un centro d’ascolto, d’incontro e sviluppo di iniziative, un centro servizi e formazione sede di nuove iniziative economiche, nuovo sviluppo del territorio e nuove società. Si realizzerà anche una rete informatica attraverso una piattaforma per la vendita dei prodotti tramite ecommerce. Saranno forniti servizi di tutoraggio imprenditoriale e un sostegno per agevolare il credito iniziale per il consolidamento e l’avvio delle imprese, in particolare giovanili, garantito da entità esterne. Le risorse raccolte da Jesi ammontano a circa 20 mila euro, frutto delle donazioni di primarie aziende, come la Esiplast di Monsano, le onoranze funebri Santarelli, ma anche di altri enti ed associazioni come la Croce Rossa, il coro Federico II, la Federazione di teatro amatoriale, la compagnia la Barcaccia;

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// La presentazione del progetto condiviso tra Comune e Rotary

Generosi contributi dalle ditte Esiplast e Santarelli ma anche da Croce Rossa, Federazione Teatro amatoriale, coro Federico II, compagnia La Barcaccia e JesiServizi a titolo personale il presidente del Consiglio comunale Daniele Massaccesi e la JesiServizi con i proventi raccolti in occasione del cenone solidale di fine anno. Alla consegna delle risorse al Rotary erano presenti il governatore del Club, Valerio Borzacchini, con l’assistente


Maurizio Marchegiani, accompagnato dal presidente cittadino Egiziano Iencinella, Gabrio Filonzi, prossimo governatore, Paola Duca, prossima presidente a Jesi, Ilaria Forconi, prefetto. “La collaborazione con questo sodalizio - ha detto il sindaco Massimo Bacci - è di vecchia data. Abbiamo fatto tante altre iniziative concrete di grande rilevanza, specialmente rivolte al sociale, una su tutte la realizzazione del centro “Maschiamonte“, un obiettivo straordinario raggiunto insieme da pubblico e privato. Quando mi hanno raccontato di questo progetto, che interessava anche Arquata del Tronto, non è stato difficile aderire e ci siamo collegati al Rotary, perché questo Club ha dimostrato di saper fare le cose e di saperle fare bene”. “Il nostro motto, quest’anno - ha aggiunto il governatore Borzacchini - è “Il Rotary fa la differenza”. Speriamo di dare forte concretezza a quello che stiamo facendo. Riavviare le attività, sostenendo le piccole imprese locali, è fondamentale e ci ha fatto molto piacere essere affiancati anche da una parte pubblica molto attiva, in questo caso il Comune di Jesi”.

Ed anche con il nuovo Museo Archeologico sostegno ai beni culturali delle zone del sisma

// Le scuderie di Palazzo Pianetti che ospitano il Museo Archeologico Il nuovo Museo Archeologico, ospitato nelle scuderie di Palazzo Pianetti, si avvarrà anche di personale della Rete museale dei Sibillini, grazie ad un accordo di solidarietà in nome della cultura che l’Amministrazione comunale ha inteso sottoscrivere per dare un ulteriore sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. In sostanza, dal giorno dell’inaugurazione e almeno fino al termine del 2019 al Museo Archeologico, o anche in una delle altre due sezioni museali di Palazzo Pianetti - la Pinacoteca civica e la Galleria d’Arte Contemporanea - presteranno servizio operatori culturali della cooperativa che aveva in gestione i più importanti musei nella zona del cratere chiusi per danneggiamenti. Non solo, l’accordo - che si inquadra nell’ambito della campagna “Adotta un Museo” di Icom Italia, la principale associazione professionale del settore museale - prevede altre importanti azioni. Innanzitutto, fin da dicembre a Palazzo Pianetti saranno disponibili video e depliant che promuoveranno i siti culturali ancora fruibili nelle zone del terremoto. Successivamente, poi, Jesi potrà ospitare alcune delle opere presenti nei musei danneggiati dal sisma, e dunque chiusi, attraverso legami di reciproca promozione che punteranno tra l’altro ad una generale valorizzazione di tutti i beni culturali della Rete Museale dei Sibillini che vanno dal sito archeologico di Monte Rinaldo che ospita un santuario ellenistico alla Pinacoteca di Montefortino. In estate saranno poi organizzate dalla Pinacoteca civica iniziative culturali nelle zone colpite dal sisma con il coinvolgimento di famiglie di Jesi e della Vallesina attraverso laboratori e visite guidate. Insomma, grazie alla scelta del Comune di Jesi continuerà a vivere una parte dell’offerta culturale delle zone terremotate, così da permettere a quelle strutture museali di mantenere in qualche modo una propria attività e non cadere nel dimenticatoio dovuto al lungo periodo della ricostruzione post-sisma.

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Al via il reddito

di inclusione sociale

Domande da presentare agli Uffici di Promozione Sociale dell’Asp Da questo mese di dicembre, presso gli Ufficio di Promozione Sociale dell’ASP Ambito 9, in Via Gramsci 95, è possibile presentare la domanda di accesso al Reddito di inclusione sociale (REI). Si tratta di una misura nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale condizionata alla valutazione della situazione economica e all’adesione ad un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa. È prevista l’erogazione di un beneficio economico, attraverso la Carte REI, a nuclei familiari in cui siano presenti almeno un minore, o un disabile ed il genitore, oppure una donna in accertato stato di gravidanza, oppure un lavoratore ultra 55enne che si trovi in stato di disoccupazione. I requisiti economici necessari per poter accedere alla misura sono: ISEE inferiore o uguale a € 6000; ISRE non superiore a € 3000; valore patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a € 20.000; valore patrimonio mobiliare non superiore a € 6000. Tale soglia

è accresciuta di € 2000 per ogni componente del nucleo successivo al primo, fino ad un valore massimo di € 10.000. L’ammontare del contributo economico varia a seconda dell’ampiezza del nucleo familiare e delle risorse a disposizione delle famiglie stesse.

Il REI è concesso a decorrere dal 1° gennaio 2018 per un periodo continuativo di 18 mesi, laddove la famiglia sottoscriva il progetto personalizzato e ne rispetti gli impegni.

Il progetto personalizzato, definito attraverso la partecipazione del nucleo familiare, individua, sulla base della valutazione multidimensionale, gli obiettivi e risultati che si intendono raggiungere, i sostegni intesi come interventi e servizi di cui il nucleo necessita e gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare. Potranno accedere al REI anche i beneficiari del SIA che ne hanno terminato la fruizione nel 2017 e che hanno i requisiti per accedere al REI. I percettori del SIA che non ne hanno invece terminato il godimento nel 2017, potranno richiedere la trasformazione del SIA in REI, fatta salva la fruizione del beneficio maggiore. Per maggiore informazioni è possibile rivolgersi all’ASP Ambito 9, Via Gramsci, 95 Jesi (o presso gli Uffici di Promozione Sociale del proprio Comune di residenza per chi risiede in Vallesina).

Non autosufficienza, sportello all’Asp Presso lo Sportello HCP (Home Care Premium) dell’Asp Ambito 9 è possibile avere informazioni circa benefici e opportunità a sostegno della condizione di non autosufficienza. In particolare è possibile avere informazioni sul bando che è rivolto ai dipendenti e pensionati pubblici, loro coniugi, parenti e affini di primo grado, conviventi ex legge 76/2016, in condizione di non autosufficienza. Per i beneficiari è previsto un contributo per il pagamento dell’assistente familiare regolarmente assunto e/o servizi a sostegno della domiciliarità (servizio “OSS”, servizio “sollievo”, servizio

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“pasti a domicilio”, “acquisto supporti” ecc) Lo sportello HCP lavora in maniera integrata con gli Uffici Promozione Sociale UPS dei Comuni dell’ASP Ambito 9 (i cui orari di apertura e funzionamento sono reperibili sul sito www.aspambitonove.it) e con l’Unità Anziani dell’Asp Ambito 9. È possibile contattare telefonicamente l’Assistente Sociale dott.ssa Silvia Gagliardini al 0731 236978. Lo Sportello HCP, che ha sede in via Gramsci 95, è aperto per 20 ore settimanali, nei seguenti orari: dal lunedi al venerdì 9.30 -12.30, il martedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 14 alle 16.30.


Niente telecamere negli asili nido

Al top gli Istituti Superiori di Jesi

Una psicoterapeuta affiancherà maestre e personale ausiliario per la prevenzione dallo stress

// La psicoterapeuta Romina Pulita con l’assessore Marisa Campanelli “Niente telecamere negli asili nido, sono nettamente contraria al lavoro di professionisti svolto sotto l’occhio del grande fratello. Su certi fenomeni si lavora con la prevenzione. E Jesi sarà il primo Comune delle Marche a farlo, con un investimento iniziale di circa 6 mila euro”. Così l’assessore ai servizi educativi Marisa Campanelli spiega il nuovo progetto varato dall’Amministrazione comunale, chiamato appunto “Niente telecamere agli asili nido”, per la prevenzione dello stress psicologico delle insegnanti e dei casi di maltrattamento. Nell’illustrare l’iniziativa, l’assessore ha presentato la psicologa e psicoterapeuta Romina Pulita, che fino ad aprile sarà, per 19 ore mensili, nei nidi comunali Oasi e Romero per svolgere attività di formazione, ascolto e supervisione in gruppo con il personale insegnante e ausiliario delle due strutture pubbliche. E anche per mettere a disposizione uno “sportello di ascolto” aperto a chi nei nidi lavora e ai genitori. “La situazione nei nostri asili nido pubblici è tranquilla - ha evidenziato l’assessore Campanelli - perché abbiamo ottime professioniste. Ma è accaduto che alcuni genitori, a fronte del clamore mediatico suscitato dai casi nazionali

di maltrattamenti, chiedessero anche a Jesi l’installazione di telecamere interne. D’altro canto c’è a riguardo anche un disegno di legge, stoppato a mio parere doverosamente da Ministero e Parlamento. La realtà è che quello dell’insegnante nei nidi è uno dei lavori a più alto livello di stress correlato con l’attenzione e il nervosismo che ciò comporta. Per questo è importante lavorare sulla prevenzione”. Sarà fornito in entrambe le scuole un servizio di sportello di ascolto al quale anche i genitori potranno rivolgersi. Nei due asili lavorano circa venti unità per un totale di 120 bambini”. Ma si va verso un solo nido comunale in futuro, il Romero, come ha anticipato l’assessore ai servizi educativi, visto che il personale dell’Oasi, dall’età media più alta, si sta avvicinando alla pensione.

Complimenti a dirigenti, insegnanti e personale scolastico degli Istituti Superiori della città di Jesi che sono risultati ai primi posti della speciale indagine Eduscopio della Fondazione Agnelli. I risultati sono frutto di una indagine volta a verificare la qualità degli Istituti Superiori rispetto alla loro capacità di formare gli studenti. In particolare si è misurata, per gli studenti che hanno avviato il percorso universitario, sia la bravura (media dei voti) che la rapidità nel superare gli esami (crediti ottenuti). Il migliore Istituto Superiore in assoluto della provincia è risultato essere il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci. Ai primi posti, per i vari indirizzi, ci sono anche il Liceo delle Scienze Umane Vittorio Emanuele II, l’Istituto Galilei (sia come Istituto Tecnico con gli indirizzi Biotecnologie Sanitarie, Ambientali, Sanitarie e della Nutrizione che come Liceo delle Scienze Umane, opzione Economico Sociale), il Pietro Cuppari per gli indirizzi tecnico e tecnologico. Bene anche il Liceo Linguistico sempre del Leonardo Da Vinci e lo stesso Cuppari nell’indirizzo tecnico economico. L’Itis Marconi si è invece classificato al primo posto tra gli istituti tecnici del settore tecnologico per indice di occupazione e per coerenza tra gli studi fatti ed il lavoro trovato.

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ALBERATURE E SIEPI nuovo piano di potature È un ricco programma di interventi quello che sta interessando alberature e siepi della città. Coinvolge infatti quasi 500 alberi tra potature, analisi vegetative e abbattimenti e oltre 800 siepi ed arbusti per i quali è prevista una significativa “sforbiciata”. I lavori rientrano nell’ambito dell’appalto sulla manutenzione del verde pubblico ed interessano piante presenti nei parchi pubblici, nei giardini delle scuole, lungo i viali e le vie secondarie: partiti a novembre, si protrarranno per il periodo invernale. In particolare le potature interessano 228 alberi di dimensioni superiori ai 10 metri ed altri 206 sotto tale quota. Per 19 esemplari si procede all’abbattimento essendo ormai definitivamente compromessi: di questi 3 sono ai giardini pubblici e altrettanti al giardino del nido Oasi. Per altri 40 alberi sono in corso analisi tecniche per capirne le condizioni vegetative e decidere di conseguenza quali azioni intraprendere. Delle oltre 800 siepi ed arbusti, infine, gli interventi sono per la quasi totalità previsti nelle aree verdi scolastiche. Quello che ha preso il via è il primo intervento relativo al nuovo appalto della manutenzione complessiva del verde pubblico nel territorio urbano - affidato lo scorso aprile e di durata triennale per una spesa complessiva di 300 mila euro l’anno. Nell’ambito di tale piano, che vede ovviamente le risorse maggiori impegnate nello sfalcio dell’erba, l’Area Servizi Tecnici del Comune

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procederà di volta in volta ad individuare le ulteriori piante che saranno oggetto di specifici interventi.

FOSSI, UNA PULIZIA RADICALE La prevenzione contro i rischi di esondazione e dissesto idrogeologico passa anche attraverso una accurata pulizia dei fossi presenti nel territorio comunale. È per questo che acquista rilevanza il fatto che, per la prima volta dopo tempo immemorabile, sia stato svolto un intervento radicale che ha interessato le zone di Tabano, Montesecco, Montecappone e Martiri della Libertà. Si tratta di un’ampia parte del territorio comunale dove insistono alcuni fossi a valle di terreni collinari, che fiancheggiano strade di campagna comunque molto frequentate sia da parte di chi vi risiede, sia da quanti scelgono questa zona per passeggiate o svolgere attività sportiva. L’intervento, autorizzato per la parte di competenza dalla Provincia e dalla Regione, ha permesso di potare le piane cresciute all’interno o in prossimità dei fossi che ostruivano il regolare deflusso delle acque durante la stagione invernale o a seguito di abbondanti piogge e la risagomatura dell’alveo per consentire anche a significative portate d’acqua di avere sufficiente spazio a disposizione, senza fuoriusci-

re nei terreni circostanti con il rischio di esondazioni o smottamenti. Puliti anche i ponticelli stradali che attraversano i fossi, alcuni dei quali risultavano totalmente ostruiti da terra e rami trasportati nel tempo dalla corrente. I lavori, per una spesa di 35 mila euro, rientrano nell’ambito di un programma straordinario di manutenzione che proseguirà poi nelle altre parti del territorio urbano che presentano problematiche analoghe.


BUS, DIMEZZATO IL PREZZO DELL’ABBONAMENTO Edilizia, procedure più veloci

Nuova forte iniziativa dell’Amministrazione comunale per favorire l’utilizzo del trasporto pubblico urbano. Dallo scorso ottobre, infatti, il prezzo dell’abbonamento degli autobus è stato dimezzato: appena 17,50 euro mensili contro i 35 precedenti. La riduzione riguarda anche gli abbonamenti per gli over 65 che già erano scontati del 40% e che dunque passano anch’essi a 17,50 euro rispetto ai 21 che si pagavano prima. Nel prendere questo provvedimento, la Giunta ha esteso tale beneficio a tutto il 2018. Lo ha fatto anche sulla scorta dei positivi risultati registrati con la precedente campagna che era a carattere sperimentale, dove gli abbonamenti del servizio di trasporto pubblico urbano sono cresciuti di quasi il 30% fin dal primo mese. “Prendi l’autobus per muoverti in città, abbiamo dimezzato l’abbonamento” è lo slogan scelto dal Comune per sostenere l’iniziativa che vuole incentivare il mezzo pubblico, specialmente per chi si reca al lavoro alla zona industriale, anche in virtù delle nuove linee introdotte per la Zipa in orari compatibili con l’entrata e l’uscita dei lavoratori dai vari stabilimenti. Un’opportunità importante sotto il pro-

filo economico per i cittadini, ma anche una rilevante azione ambientale nell’obiettivo di ridurre il traffico veicolare, tra le principali cause dell’inquinamento da polveri sottili con cui Jesi si trova a convivere. Per garantire tali agevolazioni tariffarie, il Comune si fa carico della differenza del prezzo dell’abbonamento da corrispondere alla società che gestisce il servizio. Sono allo studio ulteriori forme di agevolazioni anche per quegli studenti che alla riapertura delle scuole hanno effettuato l’abbonamento annuale per il trasporto urbano in città e che non hanno pertanto potuto beneficiare di questa opportunità. “È una ulteriore azione di programmazione a lungo termine per diminuire il traffico e l’inquinamento - sottolinea l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano - che si affianca alle altre già realizzate per migliorare la qualità dell’aria come i filtri nelle pizzerie, il regolamento sull’edilizia sostenibile, le piste ciclabili. Anche in questo caso l’Amministrazione assume un impegno a favore dei cittadini ed investe le proprie risorse in cambio di un guadagno in termini di miglioramento della salute e della qualità della vita”.

Tempi notevolmente accorciati, se non addirittura azzerati, per le pratiche edilizie relative al recupero o al riuso di edifici e spazi all’interno della città consolidata. È l’effetto della revisione di alcune norme tecniche d’attuazione del piano regolatore decisa dal Consiglio comunale. Con tale decisione si introduce una forte semplificazione delle procedure amministrative, suggerita dagli uffici per una migliore applicazione delle disposizioni del Prg, tenuto conto che tali norme sono ormai in vigore da oltre 10 anni e dunque era ormai necessario un loro aggiornamento anche in funzione dell’evoluzione del quadro legislativo nazionale. Coinvolta tutta l’edilizia cosiddetta minore - che rappresenta peraltro la stragrande maggioranza delle pratiche inoltrate all’Area Servizi Tecnici - in linea con il principio di favorire il recupero dell’esistente anziché la cementificazione di ulteriore suolo. Con il fatto poi che oggi l’attività edilizia si svolge quasi interamente tramite autocertificazione, la variante permette di fugare dubbi interpretativi, rimuovendo meccanismi burocratici ormai farraginosi. Tra le novità, anche strumenti per favorire l’apertura e l’ampliamento di esercizi commerciali a servizio dei residenti, nonché la possibilità di realizzare piccoli supermercati di quartiere.

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Banca Marche, Comune parte civile Il Comune di Jesi, attraverso l’avv. Alessandro Sorana, ha depositato domanda di costituzione di parte civile avanti al Giudice dell’udienza preliminare di Ancona nel procedimento contro Bianconi più altri in relazione al “default” della Banca delle Marche SpA. Jesi è stato l’unico Comune che ha avviato una iniziativa del genere. Si aggiunge ad analoghe richieste presentate da azionisti e obbligazionisti rappresentati da diverse associazioni, oltre che da alcune Fondazioni Cassa di Risparmio, nonché dalla Banca d’Italia. Il Giudice dell’udienza preliminare ha rinviato l’udienza al 16 gennaio 2018 per consentire alle difese degli imputati di esaminare le costituzioni delle parti civili al fine di sollevare eventuali eccezioni.

Sperimentato durante le Fiere

Sicurezza, un grande gioco di squadra Per la prima volta dopo tempo immemorabile, le fiere di San Settimio si sono svolte senza che gli abusivi invadessero il centro storico, con il loro carico di merce contraffatta, spesso gestito da vere e proprie organizzazioni criminali. Al riguardo il sindaco Massimo Bacci ha voluto incontrare il dirigente del Commissariato, il comandante dei Carabinieri, il comandante della Finanza, unitamente al comandante la Polizia Locale, il presidente della Croce Rossa ed i rappresentanti delle Associazioni di Volontariato per esprimere loro pubblicamente il più vivo apprezzamento per il lavoro svolto durante le fiere. Tutti hanno convenuto che questa edizione di San Settimio ha rappresentato un ottimo banco di prova, diventando un modello da seguire in occasione di future manifestazioni pubbliche per la perfetta sinergia che si è creata e che ha garantito il migliore svolgimento della manifestazione. “In un periodo in cui la sicurezza è legittimamente al centro della preoccupazione dei cittadini - ha ricordato Massimo Bacci - avere persone di grande professionalità e forte umanità alla guida delle varie forze dell’ordine e di soccorso rappresenta per Jesi uno straordinario valore aggiunto”.

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// L’incontro del Sindaco con i rappresentanti delle forze dell’ordine e dei gruppi di volontariato

Corrispondenza del Comune non più in esclusiva Si informa che, da fine novembre, il Servizio di Recapito della corrispondenza del Comune di Jesi non è più totalmente affidato a Poste Italiane che mantiene - per legge - l’invio delle sanzioni al Codice della Strada e gli accertamenti dei tributi locali. Per il recapito di tutta la restante corrispondenza si è infatti proceduto, ai sensi del vigente Codice dei Contratti, ad assegnare il servizio alla Nexive che ha i propri uffici in viale Trieste 27/A. Pertanto si invitano i cittadini che dovessero ricevere l’avviso di raccomandata in giacenza da parte del Comune a controllare bene il tagliando e dunque recarsi alle Poste Italiane o presso Nexive a seconda del vettore di riferimento.


JESI-MODICA, GEMELLAGGIO

nel segno della pace Dal 13 al 16 ottobre scorsi, si è tenuta la visita di una delegazione di Modica (RG) a seguito dello scambio culturale con Jesi dopo che, il 6 gennaio scorso, un palloncino lanciato da Alice Pasquinelli, alunna della 3ª B della scuola primaria “F. Conti” di Jesi, ha raggiunto la città siciliana. A ritrovarlo, impigliato su un albero della sua abitazione, era stato Andrea Pisana, agricoltore di 41 anni, che poco dopo, su Facebook, aveva messo la foto: “Fantastico. In poche ore ho ritrovato uno dei messaggi sui palloncini, a Modica, provincia di Ragusa. Grazie, e che la pace sia con voi” ha scritto alla Consulta della Pace che, insieme ad Avis e Pro Loco, organizzano la manifestazione che da oltre trent’anni caratterizza l’Epifania dei bambini jesini. E dunque a Jesi sono stati invitati, ospiti della Consulta della Pace, oltre al signor Pisana, anche la sua famiglia - la moglie Carmelinda ed i figli Matteo e Maria Cristina - il presidente dell’Avis di Modica Franco Tona ed il vicesindaco Giorgio Linguanti insieme alla moglie Tiziana. Possiamo affermare con orgoglio che la delegazione di Modica è rimasta soddisfattissima per l’accoglienza e la permanenza a Jesi. Abbiamo tenuto alto ancora una volta il nome di Jesi tanto che il prossimo 6 gennaio 2018 la delegazione di Modica tornerà a Jesi per lanciare insieme a noi i palloncini della pace in Piazza Federico II. Paolo Gubbi Coordinatore Consulta della Pace

Ospite nella nostra città la famiglia dell’agricoltore che ha ritrovato impigliato in un albero uno dei palloncini lanciati il 6 gennaio // Andrea Pisana con la piccola Alice

I genitori di Giulio Regeni alla Giornata della Pace “Verità per Giulio Regeni”. È il testo che compare sullo striscione giallo affisso nel balcone del Municipio che si affaccia in piazza della Repubblica. Il Comune di Jesi, infatti, ha aderito alla campagna lanciata da Amnesty International e La Repubblica, aggiungendosi a numerosi altre città, università, luoghi di cultura. Uniti per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano, assassinato in Egitto nel 2016, finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo. L’iniziativa nasce a seguito di una mozione presentata dal consigliere Agnese Santarelli e fatta propria dal Consiglio comunale che ha condiviso la scelta di chiedere al Governo di far luce sulla vicenda e che respinge “qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti”. E proprio alla vicenda di Giulio Regeni sarà dedicata la Giornata della Pace in programma il prossimo 6 gennaio. Per l’occasione la Consulta della Pace ha invitato a Jesi i genitori del giovane ricercatore i quali hanno accettato volentieri: un incontro che si preannuncia di grande interesse e di forte valenza sociale.

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Un milione per una mobilità

più SOSTENIBILE

Il progetto di Jesi, condiviso con altri 6 Comuni, per promuovere migliori spostamenti casa-scuola, è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente

// Gli amministratori dei Comuni aderenti al progetto con l’on. Carrescia Fare squadra per l’ambiente vale doppio. Anzi, vale quasi un milione di euro. È questo il contributo concesso al progetto sulla mobilità sostenibile presentato dal Comune di Jesi e condiviso con altri sei Comuni della media e bassa Vallesina: Maiolati Spontini, Monsano, Chiaravalle, Agugliano, Polverigi e Falconara Marittima. Un progetto che punta a promuovere

una diversa mobilità nei tragitti casascuola e che coinvolge complessivamente 36 istituti scolastici, 19 dei quali a Jesi. Il finanziamento è giunto dal Ministero dell’Ambiente a valere sul “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile” che ha visto appunto il progetto con Jesi capofila giungere in una posizione medio-alta tra i 109 presentati

a livello nazionale (scavalcando realtà come Roma) e dunque beneficiare di 941 mila euro su una previsione di spesa complessiva che sfiora 1,7 milioni. Come saranno investite queste risorse? Sicuramente in infrastrutture nel territorio e dunque, rimanendo a Jesi, in due tipologie di interventi: da un lato la manutenzione dei marciapiedi, la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, l’installazione di archetti parapedoni, la realizzazione di passaggi in aree verdi e manutenzione della segnaletica nell’ambito dei vari percorsi Piedibus; dall’altro nella realizzazione di una pista ciclabile, di un parcheggio scambiatore e di rastrelliere per biciclette nelle scuole. Ma la gestione in forma associata del progetto, permetterà anche il migliore funzionamento di attività per forza di cose interconnesse: oltre agli studenti delle scuole superiori che si dovranno recare negli istituti dei Comuni maggiori, esiste anche la possibilità, per esempio, che gli studenti residenti in un Comune si rechino nelle scuole di quello limitrofo per motivi di lavoro dei genitori. Per questo vengono individuati i cosiddetti

Premiato il gioco di squadra “Questo risultato è la dimostrazione che lavorare in sinergia e lavorare bene porta buoni frutti”. Tutti concordi i rappresentanti dei 7 Comuni coinvolti nel progetto premiato dal Ministero dell’Ambiente. Nel presentare il risultato raggiunto insieme agli amministratori di Maiolati Spontini, Monsano, Chiaravalle, Polverigi, Agugliano e Falconara Marittima, il sindaco Massimo Bacci e l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano hanno ribadito l’importanza del gioco di squadra: “Jesi ha sempre ritenuto che ragionare in termini di area vasta è l’unica strada per aggregare numeri ed essere dunque più ap-

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petibili in termini di progettualità. Ringraziamo i tecnici del Comune di Jesi che hanno lavorato a questo progetto, coordinando l’attività con i colleghi degli altri Comuni e sviluppando una proposta di qualità che il Ministero ha ritenuto meritevole di essere finanziata. Positivo il sostegno dell’on. Piergiorgio Carrescia che ha seguito l’iter a Roma. Lavorare insieme, istituzioni, enti locali, parlamentari, consente di poter arrivare a finanziamenti importanti per realizzare progetti che, diversamente, con le sole risorse comunali nessuno riuscirebbe a realizzare. Su questo percorso Jesi sarà sempre disponibile con tutti”.


IMPIANTI SPORTIVI E INCLUSIONE SOCIALE: IL SINDACO AL CONI OSPITE DI MALAGÒ “Mobility Manager” comunali e scolastici che, lavorando in sinergia sotto la regia di Jesi, svilupperanno insieme azioni comuni. Il progetto infatti sperimenta soluzioni innovative, come per esempio applicazioni web per la gestione e il monitoraggio dei servizi di mobilità sostenibile proposti. In particolare uno specifico software MobilitySchool traccerà un quadro dettagliato delle abitudini di mobilità degli insegnanti e degli studenti e valuterà qual è la loro attitudine al cambiamento verso soluzioni alternative, più sostenibili. Questo software analizzerà le abitudini di mobilità di studenti, genitori e personale scolastico, interpretando i dati, misurando i principali indicatori che rappresentano questi spostamenti e restituendo un quadro completo della situazione in tempi brevi. Una fotografia che permetterà di calibrare meglio, ad esempio, il servizio di trasporto pubblico o il car-pooling o anche percorsi Piedibus ancor più efficienti. A ciò si aggiungono le figure del Mobility Manager per ciascuna scuola, vale a dire un soggetto che funga da referente per l’Amministrazione comunale in grado di farsi portavoce delle istanze e delle problematiche delle scuole e delle famiglie ed attivare canali di comunicazione diretta con gli uffici amministrativi e tecnici del Comune. Insomma, un progetto che vuole mettere in campo tutto quello che di più utile si può fare per alleggerire il traffico nelle ore di punta coincidenti con l’entrata e l’uscita dalle scuole e, conseguentemente, migliorare la qualità dell’aria in un territorio, come quello che coinvolge i Comuni, inserito (con la sola eccezione di Maiolati) in un’area definita ad elevato rischio di criticità ambientali.

Tra i temi affrontati il nuovo Palascherma all’ex Sadam “Jesi, città di campionesse e di campioni… con @VVezzali e il Sindaco Massimo Bacci per parlare di impiantistica sportiva a 360 gradi!”. Con questo tweet, corredato dalla foto che li ritrae insieme, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha voluto rendere pubblico non solo l’incontro che si è tenuto a Roma con gli amministratori della nostra città, ma anche il suo apprezzamento per quello che Jesi rappresenta nel panorama sportivo nazionale. All’incontro, oltre al sindaco Bacci e alla pluriolimpionica Valentina Vezzali, erano presenti anche gli assessori allo sport Ugo Coltorti e ai lavori pubblici Roberto Renzi. L’occasione ha permesso di illustrare al presidente del Coni le iniziative che si intendono sviluppare a Jesi per potenziare l’impiantistica e promuovere al meglio lo sport. “Quando abbiamo ottenuto da Bruxelles il riconoscimento di Città europea dello Sport - ha evidenziato Massimo Bacci abbiamo subito chiarito un fatto: non si trattava di un punto di arrivo, ma di una nuova base di partenza per permettere alle tante società sportive presenti sul territorio di poter operare al meglio. Percorso certamente impegnativo, perché quasi tutti gli impianti cittadini sono datati nel tempo, figli di quella straordinaria stagione guidata dal compianto assessore allo sport Leonello Rocchetti che ha permesso alla nostra città di essere all’avanguardia per strutture. Un percorso per lo sport, dunque, che non può ovviamente prescindere dal Coni, che ne è il naturale custode dei valori. Per questo ci ha fatto estremamente piacere presenta-

// Malagò con la Vezzali e il Sindaco re al presidente Malagò le iniziative che intendiamo portare avanti, tra cui anche il nuovo palascherma all’area ex Sadam, e le attività di formazione e promozione anche grazie al progetto europeo su sport ed inclusione sociale che ci è stato finanziato dall’Unione europea. Ci tenevamo a coinvolgerlo sia per ringraziarlo del fatto che è stato il primo presidente del Coni a venire a Jesi, tra l’altro per ben due volte negli ultimi anni, sia perché è un vero uomo di sport e dunque riesce a dare pieno merito e riconoscimento anche a quelle realtà di periferia che sanno valorizzare le varie discipline e coinvolgere attivamente i cittadini, non solo forgiando campioni, fatto per altro che riesce molto bene dalle nostre parti, ma garantendo un’ampia attività di base che coinvolge quasi la metà della popolazione. Ringrazio Valentina Vezzali che è stata al nostro fianco e che ha confermato il suo profondo legame con la nostra città”.

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PICCOLI LAVORI DI PUBBLICA UTILITÀ PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO È una bella iniziativa che favorisce integrazione e socializzazione quella appena avviata a Jesi dove i richiedenti asilo ed i rifugiati ospiti della nostra città hanno cominciato a svolgere gratuitamente piccole attività manuali a favore della collettività. Si tratta di lavori di modesta entità come facchinaggio o sgombero di locali, dove tali soggetti non sostituiscono il personale del Comune normalmente impiegato in queste attività ordinarie o straordinarie, ma lo affianca in maniera saltuaria, diventando così utili e preziosi per il migliore svolgimento. È quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto dall’Amministrazione comunale con il Gruppo Umana Solidarietà, l’organizzazione non governativa che gestisce per il nostro territorio e per conto della Prefettura il programma di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, provenienti principalmente dai Paesi africani. In base a tale accordo, il Gruppo Umana Solidarietà si rapporta direttamente con il Comune di Jesi fornendo l’anagrafica dei volontari e facendosi carico di una copertura assicurativa che li tutela da eventuali infortuni, sollevando così lo stesso Comune da qualsiasi responsabilità. Il protocollo avrà la durata di un anno e potrà essere rinnovato previo accordo tra le parti. “Si tratta di un progetto - ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci - che racchiude due importanti finalità: permettere a queste persone di essere attive nella realtà che li ospita, mettendo a disposizione il proprio tempo per il bene pubblico e favorire al tempo stesso una socializzazione che è certamente importante, perché consente di ridurre quelle percezioni di timore e diffidenza che, pur non avendo ragione di esistere, sono oggettivamente sempre latenti”.

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Guida lessicale Parole come “profughi”, “rifugiati”, “migranti” e “richiedenti asilo” sono spesso usate (anche e soprattutto nelle semplificazioni giornalistiche) come sinonimi o comunque termini sovrapponibili: indicano in realtà situazioni tra loro legate, ma non coincidenti. Eccole in sintesi // Rifugiati al lavoro per il Comune RIFUGIATO “Rifugiato” è lo status giuridicamente riconosciuto di una persona che ha lasciato il proprio Paese e ha trovato rifugio in un Paese terzo. Secondo la Convenzione di Ginevra, rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”. RICHIEDENTE ASILO Di questa categoria fanno parte coloro che, lasciato il proprio Paese d’origine e avendo inoltrato una richiesta di asilo, sono ancora in attesa di una decisione da parte delle autorità del Paese ospitante riguardo al riconoscimento dello status di rifugiato. PROFUGO Il profugo è colui che per diverse ragioni (guerra, povertà, fame, calamità naturali, ecc.) ha lasciato il proprio Paese, ma non è nelle condizioni di chiedere la protezione internazionale di rifugiato. MIGRANTE Un migrante è considerato regolare se risiede in un Paese con regolare permesso di soggiorno, rilasciato dall’autorità competente; è irregolare invece se è entrato in un Paese evitando i controlli di frontiera, oppure se è entrato regolarmente - per esempio con un visto turistico - ma è rimasto in quel Paese anche dopo la scadenza del visto, o ancora se non ha lasciato il Paese di arrivo dopo l’ordine di allontanamento. CLANDESTINO Il clandestino è un migrante irregolare. In Italia si è considerati “clandestini” quando, pur avendo ricevuto un ordine di espulsione, si rimane nel Paese.


ChromÆsis 2.0

COLORARE LA CITTÀ PER UN NUOVO MUSEO Uscire dalle proprie mura, incontrare le persone, rendere l’arte un elemento familiare, coltivare messaggi di accoglienza e collaborazione. Sono questi i principi fondamentali da cui è partito il nuovo e coloratissimo progetto ChromÆsis, importante iniziativa del Servizio Attività Culturali del Comune di Jesi giunta ormai alla sua seconda edizione. Nato dalla volontà di collegare il museo con tutta la comunità, inserendolo fisicamente nella vita quotidiana, ChromÆsis si propone di coinvolgere la cittadinanza jesina in una serie di incontri e laboratori volti a ripensare l’idea di museo come contenitore, svincolandolo da quella concezione di luogo chiuso e polveroso, destinato // Il nuovo murale di via San Giuseppe e due momenti dell’inaugurazione esclusivamente agli “addetti ai lavori”, che ormai non si adatta più alla Quest’anno, proprio per rappresentare in maniera unica i propri percorsi persorealtà in cui siamo immersi. visivamente la nuova conversazione nali, dedicando la rispettiva attenzione E quale zona migliore per impiantare delle tradizioni e delle idee, si è deci- all’aspetto più realistico, Nicola, e alla questa splendida novità, se non uno dei so di rivolgersi a Nicola Alessandrini texture decorativa, Lisa, riuscendo a quartieri più multiculturali della città, e Lisa Gelli, giovani e talentuosi artisti creare un prodotto eccellente non solo crocevia di incontri e scambi di tradi- che anche in altre località hanno realiz- sotto il profilo della realizzazione, ma zioni, come San Giuseppe? È proprio zato opere a tema “Specie Migranti”, al- anche del messaggio proposto, giacché questa, infatti, la location viva e colo- ludendo a ciò che avviene normalmen- esso trae ispirazione proprio dal quarrata che con i suoi profumi, i suoi abi- te in natura, e cioè all’accoglienza che tiere con cui, prima dell’inizio dei lavotanti, le sue stoffe e le sue tradizioni, già l’ambiente offre a quelle specie animali ri, essi hanno avuto modo di entrare in da due anni ispira artisti e collaboratori che, per volontà o necessità, si trovano a contatto. nell’ideazione di attività di volta in vol- migrare, appunto, e a stabilirsi in nuovi Un’immersione culturale di grande ta dedicate a vari aspetti della vita co- contesti ecologici. La coppia di artisti, profitto, cui il tema scelto si adatta in munitaria (il laboratorio di narrazione circondata dalle persone, influenzata maniera davvero sorprendente, rivitacollettiva “Radio Penelope”, due cor- dal contesto e sostenuta dagli sponsor lizzando un messaggio che, oggi più tometraggi e molto altro) e che si rias- (Caparol - Caparol Marche Color, Na- che mai, intende invitare alla collaborasumono in forma tangibile nella realiz- canco e Pittura Edile Goffi, rispettiva- zione e all’inclusione, a partire da gesti zazione di un nuovo grande murale che mente i fornitori dei colori, dei mezzi semplici come l’abbraccio di due entità impreziosisce di un ulteriore tassello il e della preparazione della parete desti- diverse, eppure profondamente simili. mosaico artistico di Jesi. nata al murale), è riuscita a coniugare Gioele Marozzi

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JESI CITTÀ REGIA Un “brand” per la promozione turistico-culturale della città Il Consiglio comunale ha approvato la mozione, presentata dal presidente dell’aula Daniele Massaccesi, che impegna la Giunta “ad attivare ogni necessaria procedura per veder attribuita (o riattribuita) a Jesi, e se previsto o dovuto anche dalle competenti Autorità, il titolo di Regia Città o Città Regia, così riappropriandosi di quella che era stata una importante peculiarità, nel tempo, della nostra città”. Nel presentare la mozione,

l’ipotesi

si sottolineano le “rilevanti implicazioni, di carattere storico, economico, turistico e culturale, di una simile attribuzione per la nostra città, certamente non insensibile all’attrattiva che anche la recente apertura del Museo dedicato a Federico II può esercitare nel mondo, catalizzando l’interesse di tanti possibili visitatori, implicazioni che non possono neanche prescindere dal parere di un illustre storico della nostra città, quale è stato il

prof. Raffaele Molinelli”. In particolare, è scritto nella mozione, il titolo di “Città Regia”, ben contestualizzato dal punto di vista turistico e non solo, potrebbe diventare un potente “brand” per la nostra città, utile a valorizzare anche tutte le eccellenze del territorio, costituendo uno stimolo che potrebbe spronare a promuovere e valorizzare una regalità proficua e costruttiva ispirata alle nostre radici, per guardare con solide basi al futuro”.

La condanna all’oblio fece sparire i documenti

Jesi, regia: i documenti probatori della concessione del titolo alla città da parte di Federico II ci sarebbero stati ma sarebbero stati fatti sparire per una “damnatio memoriae”, la condanna da parte della Chiesa alla cancellazione di qualsiasi traccia dell’Imperatore a Jesi, quasi come non fosse mai esistito. È l’ipotesi suggerita dal prof. Antonio Ramini, durante l’incontro sul tema “Jesi Città Regia”, promosso dal Comune e tenuto a San Nicolò. La tesi // L’incontro con il prof. Ramini alla chiesa di San Nicolò sostenuta dal professor Ramini si basa sugli studi di An- attraversando Porta Bersaglieri. Se si chiamava “via reale” tonio Gianandrea, illustre studioso del XIX secolo, allora è possibile che vi passò un Re. professore di Storia al Liceo Classico di Jesi e direttore Così come manca l’originale della lettera che nel 1239 Fedell’Archivio storico del Comune che arrivò alla medesima derico II scrisse a Jesi, chiamandola Betlemme, registrata conclusione, ricostruendo le vicende storiche della città, agli atti della cancelleria imperiale, ricevuta dal Comune dal Ristretto delle Historie di Pietro Grizio (XVI secolo) di Jesi ma sparita nel nulla. “Damnatio Memoriae”: la conalla Carte Diplomatiche Jesine custodite nei Libri Rossi 1 e danna all’oblio inferta dal più grande nemico dell’Imperatore, la Chiesa. Si sarebbe salvato solo il privilegio di Re 2, che vanno dal 1163 al 1263. “Come mai non esiste documento o certificazione storica Enzo, ma quello era necessario perché sanciva il dominio negli archivi del Comune relativi a un avvenimento impor- di Jesi sul Contado. tante per la città come la nascita del figlio dell’Imperato- “Nel 1944, il sindaco Pacifico Carotti, repubblicano, a sere in una delle sue piazze? Possibile che nessun cronista guito della Liberazione, deliberò la cancellazione del titolo - sostiene Ramini - Nel 2017 spetta a noi cittadini, al di là dell’epoca abbia scritto nulla a riguardo?” Mancano documenti anche del ritorno di Federico II a Jesi, di qualsiasi interesse politico o economico, capire se e in così come narra la tradizione, nonostante il Gianandrea tro- che modo riappropriarcene con orgoglio e quando avremo vò traccia, negli archivi comunali, di un’antichissima via il coraggio di ascoltare di nuovo queste parole: Tu, Betlemchiamata “regia o reale” che coincideva con il tratto che me…”. Chiara Cascio dal Montirozzo procedeva in direzione via degli Orefici,

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FINALMENTE APRE IL CENTRO PER L’AUTISMO La Regione attiva un progetto sperimentale Premiato l’impegno di Comune e famiglie Soddisfazione del Sindaco: “Ce l’abbiamo fatta!”

// Il centro Azzaruolo di Via Roncaglia

zeruolo per pazienti autistici. È il primo caso delle Marche, Jesi dunque apripista per un programma a sostegno dei soggetti con questa patologia. La Regione, che affiderà il servizio all’Azienda Servizi alla Persona, ha detto di voler dare stabilità all’esperienza con un periodo di osservazione di 12 mesi che rassicuri le famiglie e individui i necessari standard sia abitativi che del personale. Intanto si stanno anche identificando a nord e sud delle Marche altre due strutture equivalenti. Grande soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dal sindaco Massimo Bacci: “Ce l’abbiamo fatta! - ha detto il primo cittadino - Dopo lunghi mesi di azioni insieme alle famiglie interessate, la Regione ha ufficializzato l’apertura del centro Azzeruolo. Ci eravamo fatti carico di realizzarlo, investendoci del nostro, benché la struttura abbia valenza regionale. Una scelta precisa, nel rispetto di famiglie straordinarie che, con profonda umanità e dignità, ci avevano posto il problema e chiesto un aiuto che consideravo sacrosanto. Si parte con un progetto sperimentale per 8 utenti, che saliranno presto a 20. Abbiamo fiducia che sia il primo passo. Ringraziamo la Regione, a partire dal suo presidente Luca Ceriscioli, per aver compreso l’importanza di questo centro ed averlo reso operativo. Aveva preso un impegno con noi, lo ha mantenuto. Il più bel regalo di Natale che potessimo desiderare!”

Era uno degli impegni su cui più si era spesa l’Amministrazione comunale sul fronte del sociale. Dopo il nuovo centro diurno per persone con disabilità aperto in Viale Aldo Moro, dopo il centro per l’Alzheimer aperto in Via San Giuseppe, dopo la Casa delle Genti per dare un tetto ai senza fissa dimora in Via Cascamificio, l’attivazione del centro per l’autismo Azzaruolo era rimasto l’ultimo tassello di un programma di azioni a difesa dei soggetti più fragili. Operazione non facile, perché l’apertura di questo centro non dipendeva

esclusivamente dal Comune, che si è fatto carico con proprie risorse per completare i lavori della struttura, ma dalla Regione che ne deve garantire la sostenibilità economica, essendo una struttura per servizi in via prioritaria di carattere sanitario. Ma la tenacia, l’impegno, l’azione di sensibilizzazione condotta dal Comune insieme alle famiglie interessate alla fine ha prodotto il risultato atteso: la Regione Marche ha infatti deciso di attivare un progetto sperimentale sulla residenzialità all’interno del centro Az-

La struttura residenziale e semiresidenziale Azzaruolo verrà attivata in via sperimentale per una durata massima di 12 mesi e, al termine dei primi otto, l’Asur rendiconterà gli esiti della sperimentazione al fine di acquisire le informazioni necessarie per la definizione degli standard più consoni per l’assistenza di questa tipologia di utenza. Così ha deciso la Regione, disponendo l’immediata attivazione degli 8 posti letto. Tecnicamente la Regione chiederà all’Azienda Servizi alla Persona di prendere in carico il servizio, la cui gestione sarà affidata mediante gara d’appalto ad una

Un anno di prova per definire standard adeguati cooperativa sociale, ragionevolmente entro il primo semestre del prossimo anno. Le Marche sono state la prima regione italiane a dotarsi di una normativa organica sui disturbi dello spettro autistico nell’intento di promuovere la piena integrazione sociale, scolastica e lavo-

rativa di queste persone, riconoscendo l’autismo come patologia altamente invalidante che richiede una presa in carico a 360 gradi. Percorso rafforzato anche con la relativa normativa nazionale e di riconoscimento della patologia all’interno dei livelli essenziali di assistenza.

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Continua il viaggio di questa Amministrazione con partenza Jesi e destinazione “un’altra Jesi”, un cammino iniziato cinque anni fa che ora ha il non facile compito di ripetere quanto di buono fatto e apprezzato con la testimonianza del voto nel giugno scorso. Un viaggio che non solo vuole portare Jesi ad essere più viva ed attrattiva, ma ha come scopo quello di riconsegnare la città ai cittadini facendola sentire propria. Viverla appieno, sentirsi parte e partecipi della stessa nella sua quotidianità e nelle sue vicende, nel difenderla e migliorarla nel suo senso di appartenenza e identità. In questo ultimo periodo, ci sono stati due argomenti molto diversi tra loro ma utili a sottolineare quanto detto: il ripristino del titolo di “Città Regia” e la costituzione, come parte civile, del Comune di Jesi nel processo contro i vertici di Banca Marche. Per il primo, un clamore inaspettato, democratico ma fuori luogo, su una proposta che porti a un segno distintivo della nostra città e conferisca un’identità culturale a Jesi dentro e fuori i confini nazionali, la famosa “Jesinità”. Ne sono state scritte e dette molte sull’iniziativa, scomodando corsi e ricorsi storico politici per un qualcosa che, in caso di mancata concretizzazione, rimarrà un sogno riposto nel cassetto. Per il secondo, un silenzio assordante e un’identità perduta ma da ritrovare, con sogni infranti per molti correntisti che non si realizzeranno più. Di una Banca della città scomparsa sotto una gestione diciamo deficitaria. Un’Amministrazione, un Comune, una commissione di studio eseguita nello scorso mandato, soli ed unici a dire a tutto il territorio una evidente verità: qualcuno deve pagare. Infine vogliamo ricordare quando, nel

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Consiglio comunale di ottobre, è andata in scena la differenza tra il dire e il fare. Tra chi parlava di visione e chi ha una visione della città. Per rispetto dei cittadini, per coerenza col nostro programma elettorale, correndo rischi personali i consiglieri della maggioranza hanno votato “NO” alla variante urbanistica utile ad autorizzare il nuovo maxi distributore vicino all’Arcobaleno. Una prova di serietà assoluta. Il cambiamento non è finito, il viaggio continua. Gruppo consiliare JesiAmo

sata consiliatura, ma all’epoca fu deciso di rinviare la decisione, preferendo approfondire la questione, soprattutto in riferimento al problema del traffico. Fin dall’inizio di questo mandato, coerentemente con quanto abbiamo annunciato in campagna elettorale, abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà a un provvedimento che avrebbe causato ulteriore consumo di suolo. Non solo. Siamo tornati ad incontrare le donne e gli uomini che abitano nei pressi di quell’area interessata e abbiamo raccolto la netta opposizione di tanti jesini a un simile insediamento. Così, con gli amici di Jesiamo e gli altri gruppi della maggioranza abbiamo detto “No”. D’altro canto, riteniamo che il primo passo per garantire la valorizzazione del territorio sia la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Questo per noi è essere al servizio della Città. Con passione e umiltà tra la gente; liberi e forti in Consiglio. Gruppo consiliare JesInsieme

Il filo rosso che accomuna il successo elettorale registrato da Massimo Bacci nel 2012 con lo straordinario risultato ottenuto nel 2017, è senza dubbio la carica innovativa impressa dalle forze politiche che sostengono il sindaco. A ben guardare questa caratteristica non solo non si è dispersa negli anni, ma è stata in larga parte raccolta dal neo gruppo JesInsieme. All’interno di questa cornice, JesInsieme si è presentata come la novità della novità. Così, lungo il solco tracciato dalla buona amministrazione Bacci emergono elementi e contributi inediti. D’altronde il nostro gruppo è l’unico soggetto politico della maggioranza che non era presente nella passata consiliatura e pertanto intende mettersi al servizio della Città, valorizzando questa peculiarità. Dopotutto la vitalità politica e la bontà delle scelte si misurano in relazione ai provvedimenti adottati. Per fare un solo esempio, una pratica molto complessa e carica di insidie è stata la variante urbanistica finalizzata alla costruzione di un megadistributore di carburante in via E. Berlinguer, proprio a ridosso della pista ciclabile. Com’è noto, la pratica era già stata discussa durante l’ultima seduta della pas-

In politica non tutto si può realizzare in tempi brevi, ma l’importante è programmare in modo da poter mantenere fede al programma su cui si è ottenuta la fiducia della gente, pur tenendo necessariamente conto delle possibilità economiche per non fare il cosiddetto “passo più lungo della gamba”. Nel nostro caso l’Amministrazione Bacci ha dovuto incontrare sul nuovo percorso amministrativo almeno due situazioni delicate già iniziate con le precedenti amministrazioni di sinistra: la cosiddetta “Torre ERAP” (cioè la nuova costruzione di alloggi ERAP Case popolari di Ancona nel quartiere S.Giuseppe) e il nuovo Distributore da realizzarsi in zona Gallodoro - Via Roma. Queste situazioni, consolidatesi nel tempo, hanno visto


nel primo caso una presa d’atto che l’iter amministrativo-civilistico - iniziato nel 2002 - era stato completato nel 2010, per cui la Giunta Bacci (pur non condividendo l’iniziativa in quel sito) non ha potuto invertire o bloccare la pratica in quanto l’ERAP non ha inteso minimamente tornare indietro (dopo aver acquistato l’area ed effettuati importanti interventi) dall’originario progetto su cui era stato ottenuto un importante finanziamento dalla Regione Marche: l’Amministrazione, dopo la decisione dell’ultimo Consiglio Comunale, ha visto confermata la decisione di intervenire quindi sul Quartiere stesso, appesantito da quella realizzazione, con soluzioni alternative sulla mobilità, il traffico, i parcheggi e l’utilizzo dei locali con un progetto che a breve dovrà essere concretizzato. Per quanto riguarda invece il progetto del Nuovo Distributore della zona di Via Gallodoro/Via Roma la maggioranza ha deciso di bloccarne la realizzazione per motivi di scelte politico-programmatiche ritenendo ancora possibile tale intervento. La preoccupazione emersa negli ultimi periodi si riferisce al necessario chiarimento richiesto sulla vicenda della Fondazione Pergolesi-Spontini che, inaspettatamente, ha evidenziato problemi economici che hanno portato allo spostamento dell’inizio della Stagione Lirica: il necessario chiarimento gestionale-economico non potrà prescindere da un chiarimento sulle strategie culturali-teatrali per garantire alla nostra città i contributi ministeriali FUS e un futuro per il nostro Teatro di Tradizione, unico in capo ad una città non capoluogo di provincia. L’Amministrazione Bacci dovrà comunque prestare la massima attenzione allo Sviluppo Economico cittadino che, a seguito della nota vicenda Banca Marche e di altre crisi, con perdita di posti di lavoro, dovrà vedere in fase di studio e realizzazione lo studio Nomisma “ Jesi in Progress”, nonché lo sblocco della posizione Sadam con il Gruppo Maccaferri e la concretizzazione degli interventi sull’Interporto concordati con la Regione Marche. Nel contesto cittadino non possiamo non rilevare con soddisfazione l’inaugurazione del Museo virtuale su Federico II

in attesa che si completi il trasferimento della statua dell’imperatore nella piazza dove è nato, la prossima inaugurazione del Museo Archeologico e del Polo Enogastronomico Regionale, l’inaugurazione del Centro Caritas diocesano. Preoccupazione seria abbiamo invece per la sanità cittadina e il futuro dell’Ospedale Carlo Urbani per le palesi problematiche relative al Pronto Soccorso, al depotenziamento di alcuni reparti, alla tardata nomina di nuovi dirigenti/ primari sperando che, su questo tema fondamentale, tutti insieme dovremo lottare per difendere la salute dei nostri figli e dei nostri concittadini. Ultima considerazione sul turismo cittadino ove l’Uffico Turismo ha finalmente un addetto definitivo in attesa della ripartenza della Consulta del Turismo che è stata un importante elemento di collegamento e indirizzo per tutte le attività collegate a quel sistema. Gruppo consiliare Patto X Jesi

Questo movimento è nato per difendere il civismo vero e ha come punto di riferimento i cittadini. Il nostro obiettivo è, con la forza di questo nuovo gruppo, dimostrare l’impegno per la costruzione di una città che risponda ai fabbisogni dei suoi cittadini collaborando con le altre liste di maggioranza (con le quali abbiamo condiviso la campagna elettorale per riconfermare il nostro candidato sindaco Massimo Bacci). Siamo orgogliosi della presenza di alcune proposte del movimento Insieme Civico all’interno del corrente programma di mandato, poiché esse sono frutto dell’ascolto dei cittadini. Infatti, stando ai sondaggi che il nostro movimento effettuò durante la scorsa campagna elettorale, i nostri concittadini chiedono sicurezza, salute, lavoro ed ambiente ed in particolare:

• Controllo dell’assegnazione degli alloggi. Occorre tutela per i veri poveri ma allo stesso tempo sanzioni per quelli falsi. “Sì” a farsi carico delle necessità di alcune fasce più deboli, “No” ai furbetti che non avrebbero bisogno di agevolazioni ma approfittano della situazione a spese della comunità; • Miglioramento dell’area camper destinata sia ai residenti che ai turisti della nostra città; • Tutela e sviluppo dell’ambiente: questo gruppo ritiene utile l’instaurazione di un confronto fra assessore, cittadini di Jesi e di paesi limitrofi al fine di stimolare una discussione che porti ad un percorso condiviso. • Salvaguardia della salute: una delle nostre più ferme convinzioni è che questa città debba essere sgravata da mezzi inquinanti sia pubblici che privati. A tal fine, il nostro movimento propone di utilizzare un vecchio progetto del trasporto regionale degli anni Ottanta in cui si progettava una metropolitana di superficie (gestita dalle Ferrovie dello Stato) sia nella tratta Pesaro-Ancona che Fabriano-Ancona. Con questo progetto si potrebbero dimezzare e accomunare le tratte dei vettori con uno svantaggio economico di pochi, ma a beneficio di molti in termini di salute. Naturalmente, siamo del tutto consapevoli che questa scelta spetti alla Regione Marche, ma crediamo che il nostro sindaco Massimo Bacci, l’assessore all’ambiente e tutti gli altri sindaci ed assessori dei paesi limitrofi possano indirizzare la Regione verso la soluzione più giusta. Ultimo punto per il quale ci batteremo (nel rispetto delle regole e della democrazia) all’interno di questa maggioranza, sarà fermare i mezzi inquinanti nel centro intermodale della zona Zipa introducendo la raccolta porta a porta con i mezzi ecologici. Nonostante le difficoltà economiche poste da questo bilancio ereditato (che era disastrato) e malgrado alcune leggi europee (a nostro avviso sbagliate) non consentano al sindaco e all’Amministrazione di accogliere queste nostre proposte, è nostro dovere reiterare che durante le commissioni ci batteremo per migliorare ciò che la maggioranza propone, animati dal giusto spirito di squadra nei confronti delle altre liste civiche e dall’u-

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nico obiettivo che ci siamo prefissati: migliorare la vita dei cittadini di Jesi. Per questo motivo, indipendentemente dall’assegnazione o meno di incarichi o quant’altro, lavoreremo insieme, impegnandoci come abbiamo sempre fatto, facciamo e faremo. Cogliamo l’occasione per augurare delle feste serene e gioiose. Gruppo consiliare Movimento Insieme Civico

Il nostro Gruppo, unitamente al Partito che rappresentiamo, esprime forte preoccupazione per le scelte di programmazione culturale assunte dall’Amministrazione. Il Comune di Jesi ha a sua disposizione numerose opportunità per offrire proposte di qualità, oggi arricchite dall’apertura del nuovo Museo Stupor Mundi e del Museo Archeologico. Può contare su un’ampia gamma di contributi provenienti da associazioni, enti e privati. Eppure non garantisce all’utenza una programmazione culturale eterogenea, a lungo termine, attenta alle reali esigenze dei cittadini ed opportunamente pubblicizzata. Il cinema d’autore è demandato alla buona volontà di cittadini che, dopo aver assistito anche alla cancellazione del cinema all’aperto nel periodo estivo, si sono impegnati per attivare un’offerta maggiore, ora possibile grazie al Teatro Il Piccolo. Fino a pochi giorni fa i Teatri di Jesi gestiti dalla Fondazione Pergolesi Spontini erano i grandi assenti nel circuito della 34ª Stagione Teatro Ragazzi. Il Teatro Moriconi è rientrato all’ultimo momento nella programmazione, soltanto quando è stata evidenziata la grave mancanza e la questione è arrivata ai giornali. Il Teatro Pergolesi resta per la prima volta fuori dal circuito

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dell’ATGTP e per compensare questa criticata decisione, la Fondazione ha rimediato offrendo alle Scuole Primarie la possibilità di partecipare, “per quest’anno”, eccezionalmente, ad uno spettacolo del progetto “Ragazzi all’Opera”. La nostra Stagione Lirica da ben due anni deve modificare “in corsa” la sua programmazione. La Traviata l’anno scorso e il Rigoletto quest’anno, sono state le Opere rinviate per attribuire i costi al bilancio dell’anno successivo. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana e lo storico Coro Bellini sono stati tagliati fuori dalla Stagione Lirica della nostra città senza una motivazione plausibile e condivisibile. Scelte che fanno pensare ad una situazione gestionale e finanziaria della Fondazione Pergolesi-Spontini che penalizza di fatto il nostro prezioso Teatro di Tradizione. Jesi merita di vantare una migliore offerta culturale aperta a tutti ed in rete con il territorio. È una questione di scelte politiche, di priorità. Continueremo ad essere attenti osservatori, pronti ad intervenire, com’è già avvenuto, ogni volta che sarà necessario per restituire alla cultura il ruolo che merita in città. Non basta tagliare nastri, occorre programmare e valorizzare ogni risorsa disponibile. Gruppo Consiliare Partito Democratico

Prosegue con dedizione ed entusiasmo l’iniziativa degli attivisti di Jesi In Comune - Laboratorio Sinistra, in nome di quella promessa fatta tanto a se stessi quanto ai cittadini ormai diversi mesi fa, in continuità con quanto veniva espresso in campagna elettorale. Rimane viva infatti quella volontà che ci porta a impegnarci fuori e dentro il Consiglio, a proporre soluzioni e politiche alternative

a un’Amministrazione che continua a deluderci su non pochi fronti. Mentre da una parte la maggioranza del Consiglio deliberava democraticamente un’inutile e a nostro avviso anacronistica regalità cittadina, il nostro gruppo chiedeva di mostrare con convinzione (soprattutto di questi tempi) il volto antifascista di questo Comune, rivedendo così l’uscita dall’Istituto Cervi. Niente da fare. Tornando invece a San Giuseppe, abbiamo chiesto un piano di riqualificazione del quartiere condiviso e sostenibile che passi anche per la sospensione della costruzione della torre Erap. La maggioranza (che è al secondo mandato) ora contropropone generici interventi, tra i quali spicca la possibilità di realizzare, proprio alla torre, un presidio di polizia, tanto per chiarire bene la loro idea del quartiere. Da una parte quindi attendiamo sviluppi e dall’altra continuiamo a darci da fare in prima persona. Così JIC e LS hanno, per il momento, ideato e realizzato Risorgipeppe, con realtà associative e comitati jesini. La rassegna musicale tenutasi al Centro Sociale “L’Incontro” ha visto esibirsi live varie band locali che perlopiù hanno proposto materiale inedito davanti a un nutrito pubblico (jesino e non) tanto attento quanto coinvolto. JIC e LS stanno anche lanciando, insieme al gruppo di “Una Rassegna Cinematografica”, un ciclo di film d’essai, che si terrà a breve al Piccolo di San Giuseppe. Insomma, oltre alle legittime critiche che rivolgiamo all’Amministrazione, oltre alle proposte praticamente sempre respinte che avanziamo in Consiglio, ci sono dei fatti: vivi, condivisi, partecipati e che continueremo a proporre e realizzare tanto a S. Giuseppe quanto altrove. Tutto ciò (e non solo) a fronte di una gestione della cultura cittadina latitante e non in grado di sapersi muovere a dovere su varie questioni. Emergono fra queste le note problematiche della Fondazione Pergolesi Spontini. Le risposte del Sindaco, presidente del Cda della FPS, alle interrogazioni poste a riguardo dall’opposizione, al momento non ci rassicurano né convincono. Gruppo consiliare Jesi in Comune Laboratorio Sinistra


Museo Federico II Stupor Mundi in finale nel Premio Francovich

Breve cronaca dell’ultimo Consiglio Comunale: - la nostra interrogazione sulle sedi per le Associazioni è piaciuta molto alla maggioranza ed il nostro emendamento sulla mozione relativa alla trasparenza nei bandi per i fondi culturali e turistici è stato apprezzato anche da Bacci… Ma poi inspiegabilmente tutto è stato bocciato; - sullo spostamento della statua di Pergolesi, invece di leggere le criticità secondo noi contenute nel parere dei Garanti e - sia mai! - entrare nel merito delle stesse, si preferisce buttarla sul dileggio e tirare dritto. Evidentemente, pur di non coinvolgere i cittadini nella scelta, si preferisce usare l’aula del Consiglio Comunale per battutine e sorrisini; - sulla questione dei conti in rosso della Fondazione Pergolesi Spontini veniamo a sapere che il buco non ancora quantificato è dovuto ad un “eccesso di attività” (?!?!); - sull’edilizia scolastica viene addirittura bocciato il nostro emendamento che chiedeva, per Trasparenza, una pagina web nel sito del Comune dedicata a questo argomento! Il tutto condito da una maggioranza chiassosa e fastidiosa (ovviamente si sta parlando solo di quelli che rimangono svegli durante il Consiglio!) che tra grida da televisione trash e risolini manifesta tutto il suo spessore politico. “Tanto abbiamo vinto noi e facciamo come ci pare!” è il mantra che si percepisce nell’aria e si legge anche nei post di qualche Consigliere su Facebook, soprattutto quando è meglio tagliare corto le discussioni. Una volta l’ascolto, la collaborazione ed il riconoscimento del ruolo dell’Opposizione erano peculiarità del funzionamento democratico delle istituzioni… Ma d’altronde da un’Amministrazione all’affannosa ricerca del “riconoscimento regio” non possiamo aspettarci altro che un ritorno al Medioevo, purtroppo anche culturale e politico. Ovviamente il tutto a favore della “corte” e a discapito dei cittadini... O sarebbe meglio dire sudditi?!?

Si può votare fino al 31 dicembre 2017 per assegnare il “Premio Francovich” al Museo Federico II Stupor Mundi di Jesi. Un riconoscimento prestigioso, dedicato alla memoria dell’archeologo Riccardo Francovich, e conferito ogni anno al museo o sito archeologico che rappresenti un luogo di grande rilievo nell’ambito del patrimonio culturale italiano e, al tempo stesso, una best practice riguardo l’allestimento museografico, le attività comunicative e didattiche e la qualità scientifica in grado di rappresentare adeguatamente le tematiche dell’archeologia post-classica. Per l’edizione 2017, la Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) che assegna il Premio ha selezionato sette finalisti: oltre al Museo Federico II di Jesi, sono in lizza il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, la Domus Tardoromane di Palazzo Valentini di Roma, il Castello e Museo “Naborre Campanini” di Canossa (Re), la Sudhalle e Domus Palazzo Episcopale ad Aquileia (Ud), la Domus dei tappeti

di pietra a Ravenna, il Museo Sannitico-Sezione Medievale di Campobasso. Le votazioni online (una riservata ai soci, una pubblica disponibile a tutti) sono aperte sul sito della SAMI e in http://archeologiamedievale.unisi.it/sami/. Si può votare fino al 31 dicembre 2017. Il premio sarà consegnato a febbraio 2018 a Firenze, nel corso dell’evento “TourismA. Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale”. Di spessore la composizione del Comitato Scientifico del Premio, con illustri presenze del panorama scientifico e del management culturale nazionale tra cui Antonio Lampis, direttore generale della Direzione Generale Musei del Ministero per i Beni Culturali.

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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