Jesi Oggi Giugno 2018

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXV n. 2 / Giugno 2018

Periodico del COMUNE DI JESI

PONTE SAN CARLO: FRONTE COMUNE PER RICOSTRUIRLO

Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1, Jesi (tel 0731 538365) jesioggi@comune.jesi.an.it Stampa: Errebi Grafiche Ripesi Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

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Tutti i sapori delle Marche

MENSE SCOLASTICHE: JESI SI CONFERMA NELLA TOP TEN D’ITALIA

STRETTA SUL GIOCO D’AZZARDO

UN “PATTO” PER AUMENTARE LA SICUREZZA

Ancora giudizi lusinghieri sulla varietà dei menu proposti ai nostri ragazzi

Accordo con la Prefettura facilita l’accesso ai fondi per la videosorveglianza p. 19

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Una città più attrattiva L’Istituto Marchigiano di Enogastronomia che abbiamo inaugurato qualche settimana fa può essere considerato a pieno titolo il terzo museo di Jesi aperto nel primo anno di questa nuova consiliatura. Avevamo cominciato con il museo virtuale Stupor Mundi dedicato all’imperatore Federico II grazie al mecenatismo dell’ing. Gennaro Pieralisi; abbiamo continuato con il museo archeologico alle scuderie di Palazzo Pianetti che racconta le nostre origini fino all’età romana; abbiamo ora completato il trittico con questo polo enogastronomico di Palazzo Balleani che raccoglie, documenta e presenta tutte insieme le produzioni certificate delle Marche. Tre contenitori vivi e ricchi di interesse che vanno a completare un’offerta turistico-culturale a 360 gradi, capace di inserirsi in un contesto, qual è il centro storico di Jesi, che già presentava i caratteri identitari di una specificità che merita di essere visitata. Una realtà che, da qui a poco, vedrà la piena valorizzazione di due delle piazze principali, quali sono piazza Colocci e piazza Pergolesi, mentre è già storia - sebbene parliamo della precedente legislatura - l’attivazione dell’impianto di risalita delle Conce e la gratuità del parcheggio Mercantini per favorire la sosta di chi vuole raggiungere il centro. Il Comune, insomma, motore propositivo per avviare un percorso che possa permettere alla città di Jesi, che obiettivamente fa fatica ad essere attrattiva per le grandi masse, di rafforzare una propria vocazione turistica. È l’inizio di un percorso complesso, rispetto al quale ora occorre un salto di qualità ed un grande gioco di squadra. Salto di qualità perché è necessario migliorare l’offerta, irrobustirla in tutte le

sue componenti, mantenendo quei caratteri di specificità di una città, di un territorio, di un paesaggio, di prodotti agroalimentari a partire dal Verdicchio che non sono né possono essere replicabili altrove. Grande gioco di squadra perché oltre all’Amministrazione comunale, che può essere soggetto promotore e agevolatore, è necessario il pieno coinvolgimento dei Comuni della Vallesina e dei privati. C’è già una sfida all’orizzonte, in tal senso, che è quella del distretto cicloturistico. Perché la nuova forma di accoglienza, accanto a storia, cultura, musica, paesaggio ed enogastronomia, trova compimento nell’attività fisica, nello sport, nel movimento, nello stare bene all’aria aperta. È una sfida estremamente interessante, rispetto alla quale più Comuni, insieme, hanno sottoscritto un accordo per attingere a finanziamenti specifici, ma dove senza ombra di dubbio l’intervento di privati diventerà importante affinché, all’interno del distretto cicloturistico, possano svilupparsi attività ricettive e servizi per il turismo. È solo un esempio, ma quanto basta per capire che le opportunità per una piena attrattività della nostra città passano attraverso la capacità di fare rete, di stare insieme e di remare tutti verso una medesima direzione, con la forza che già abbiamo di una cinquantina di strutture ricettive, 60 punti di ristorazione e tour operator che propongono Jesi tra le nuove mète da scoprire. In un momento in cui le prospettive economiche e gli scenari destano legittime preoccupazioni, trovo necessario ed importante che la Comunità nel suo insieme rafforzi coesione e senso di appartenenza, mostrandosi capace, con le forze migliori, di indirizzare ed orientare le migliori opportunità per creare lavo-

ro, occupazione, crescita. Ed il turismo rappresenta una importante occasione, rispetto alla quale il Comune di Jesi è pronto a fare la sua parte. Lo farà pur nelle difficoltà in cui gli enti locali oggi si trovano a convivere, a fronte di minori risorse umane e finanziarie a disposizione e di un patto di stabilità che penalizza i Comuni virtuosi, quelli che si sono fatti carico, come nel nostro caso, di mantenere i conti in ordine, ridurre il debito, garantire un futuro certo a beni e servizi primari, a partire da quelli destinati alle fasce più fragili della popolazione. Una situazione complessa, ma che non ci impedisce di guardare al futuro con la forza e l’impegno di rendere sempre Jesi più bella, più viva, più accogliente. In una parola: più attrattiva.

Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

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Ponte San Carlo, il grande malato Il ponte San Carlo, che scavalca il fiume Esino lungo Via Marconi per raggiungere il quartiere Minonna e la Statale 362 per Santa Maria Nuova, Filottrano e Macerata, è in precarie condizioni strutturali che ne hanno consigliato la riduzione dei carichi di transito. Per questo motivo da fine maggio è stato istituito il divieto ai mezzi pesanti (quelli con peso complessivo a pieno carico superiore ai 35 quintali). Interdetto dunque il passaggio degli autobus sia del servizio urbano che extraurbano, così come quello di scuolabus, mezzi della raccolta rifiuti e camion in generale. La scelta di limitare il traffico ai mezzi pesanti è stata preferita a quella di un senso unico alternato per le inevitabili code che si sarebbero formate in entrambi i sensi di marcia. La relazione sullo stato di conservazione del ponte San Carlo è stata effettuata dal progettista incaricato, ing. Luigino Dezi, che ha evidenziato “uno stato di conservazione piuttosto compromesso causato essenzialmente dalla prolungata esposizione agli agenti atmosferici della struttura portante e la mancanza di interventi di manutenzione che hanno prodotto il diffondersi di fenomeni di ossidazione nelle armature metalliche che, in alcuni casi, in particolare per quanto riguarda le staffe all’intradosso delle travi, ne hanno portato alla rottura”. Il medesimo tecnico, alla luce delle verifiche con i carichi di traffico e dello stato di degrado osservato, ha quindi ritenuto necessaria ed urgente una limitazione del traffico che, come detto, interesserà in questa fase, i soli mezzi pesanti. L’analisi sismica complessiva ha altresì evidenziato indicatori di sicurezza piuttosto bassi. Per questo, lo stesso tecnico ha consigliato all’Amministrazione comunale di evitare interventi di miglioramento della struttura, preferendo a conti

Traffico interdetto ai mezzi pesanti, confronto con la Regione per trovare le risorse (almeno 4 milioni) con cui procedere a demolizione e ricostruzione

// Il ponte San Carlo e, sopra, il presidio dei vigili fatti e nell’incertezza della realizzazione di tali interventi, la demolizione e ricostruzione del ponte. Una soluzione, questa, che risolve anche il problema dei piloni posti nel letto del fiume che limitano inevitabilmente il regolare deflusso dell’acqua. Un’opera, la realizzazione del nuovo ponte, dal costo di 4 milioni che il Comune di Jesi non può oggettivamente sostenere. Senza contare che il ponte, sebbene comunale (ed è l’unico in carico ad un Comune tra tutti quelli che attraversano l’Esino) è a servizio e in collegamento sia alla Statale che alla

superstrada, diventando dunque una infrastruttura il cui utilizzo non è certamente circoscritto a livello cittadino. Problematica, questa, condivisa anche dall’assessore ai lavori pubblici della Regione Marche, Anna Casini, con la quale gli amministratori di Jesi, in particolare gli assessori ai lavori pubblici Roberto Renzi e alla mobilità Cinzia Napolitano si stanno confrontando presente anche il consigliere regionale Enzo Giancarli - per individuare le modalità con cui finanziare con risorse dedicate sia la demolizione che la ricostruzione.

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IME Experience Jesi punto di riferimento dell’agroalimentare marchigiano Inaugurato a Palazzo Balleani il polo enogastronomico regionale Si colloca a Jesi, nei locali dell’ex enoteca regionale, “IME Experience” il polo della cultura enogastronomica delle Marche che fa capo all’Istituto Marchigiano di Enogastronomia. Dedicato ai sapori e saperi della nostra regione, si presenta in uno spazio multimediale e multifunzionale capace di coinvolgere i 5 sensi: guardare ed informarsi attraverso monitor e touch screen; gustare prodotti di ottima qualità certificata; annusare i profumi della qualità dei nostri vini; ascoltare i racconti sulla storia e le curiosità delle nostre specialità e infine toccare con mano i prodotti direttamente allo shop interno, come un vero e proprio museo interattivo dell’agroalimentare. Un ampio spazio alla didattica e all’esperienza sensoriale nelle dieci sezioni espositivo - multimediali disposte sui tre piani di Palazzo Balleani, in via Federico Conti 5 che vanno dal vino ai prodotti agroalimentari DOP e IGP, dalle pratiche biologiche alle ricette tradizionali, gli aneddoti e le storie dei personaggi e della cultura enogastronomica marchigiana, per culminare con una sala degustazione nella quale i visitatori potranno scegliere tra 40 vini e una varietà di prodotti alimentari certificati. L’obiettivo di IME Experience è diventare non solo tappa turistica, ma anche

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Mundi, quindi con il Museo Archeologico. Ora questa nuova apertura che completa l’ottimo lavoro svolto nella passata legislatura per rafforzare l’attrattività della parte antica della città”. Per il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, presente al taglio del nastro, “con questo progetto siamo di fronte a un parterre de roi dell’agroalimentare marchigiano. Ci sono i protagonisti di un // L’inaugurazione del polo enogastronomico comparto che, a partire dal il punto di riferimento per scuole, isti- vino, è riuscito a invertire la rotta dei tuti alberghieri, imprese, ristoratori, campanilismi in favore di percorsi di organizzazioni ed enti, che avranno a aggregazione fondamentali in ottica di disposizione anche una cucina profes- mercato e di internazionalizzazione. E sionale di 170 mq attrezzata per corsi, la scelta di Jesi quale Polo agroalimencon dodici distinte postazioni. All’inau- tare - ha aggiunto Ceriscioli - è preziosa gurazione il sindaco Massimo Bacci perché è un punto centrale della nostra ha sottolineato l’importanza di questo regione. Per il futuro serve lavorare sul contenitore che pone Jesi come punto di prezzo attraverso il posizionamento del riferimento dell’agroalimentare marchi- brand e la sua narrazione: lo ha fatto, giano in una prospettiva non campanili- bene, Acqualagna con il tartufo ma stica ma tesa a far conoscere, oltre che sono tanti i prodotti marchigiani in grale produzioni, anche i territori di questa do di imporsi”. nostra regione. “Abbiamo arricchito il “Con IME Experience mettiamo a sistecentro prima con la Salara di Palazzo ma una filiera, quella agroalimentare, della Signoria, poi con il Museo Stupor che nel 2017 ha raggiunto un valore di


export di 366 milioni di euro, con il solo vino a incidere per il 20% - ha detto Alberto Mazzoni, direttore di IME -. Territorio, prodotti agroalimentari e cultura devono essere sempre più un asset strategico su cui puntare per rilanciare l’economia regionale. Da oggi abbiamo un polo per rappresentarli e promuoverli, attraverso una collaborazione multi filiera di produttori, enti, università e settore turistico”.

IME: i partner

IME: orari e ingresso Estate (dal 3° sabato di giugno alla 3° domenica di settembre inclusi): dal martedì alla domenica, orario continuato 10:30-20:00. Inverno: dal martedì alla domenica; 10:30-14:00, 17:00-20:00. Chiusura: tutti i lunedì eccetto festivi. Ingresso percorso multimediale: 3,00 euro.

L’Istituto Marchigiano di Enogastronomia è una società formata da Istituto Marchigiano di Tutela Vini (per il 95%) e Comune di Jesi (per il 5%). Si tratta di una realtà unica nel suo genere che mette a sistema e promuove i prodotti dell’alta qualità marchigiana. Il progetto di promozione agroalimentare che intende sviluppare vede il coinvolgimento di 14 soggetti: dal settore lattiero caseario, con la Tre Valli Cooperlat, al vino con il Consorzio Vini Piceni, dalle carni (BovinMarche e Fileni Bio) a cereali e pasta biologici di Con Marche Bio, dall’Associazione Maccheroncini di Campofilone Igp al Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche, dal Consorzio Casciotta d’Urbino Dop al Consorzio Tutela Oliva Ascolana del Piceno Dop, fino ad Assam (Agenzia Servizi al Settore Agroalimentare delle Marche) con Qualità Marche (QM) e al Centro Agroalimentare San Benedetto del Tronto. Presenti anche l’Università Politecnica delle Marche ed Esitur Tour Operator.

Serate a tema con i prodotti tipici e corsi di cucina con chef stellati Saranno periodici e di assoluto livello gli appuntamenti che l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia riserverà al pubblico. Verranno infatti realizzate serate a tema con la partecipazione dei migliori esperti per la conoscenza delle eccellenze agroalimentari della nostra regione. Si è già partiti con l’olio extravergine di oliva e la presentazione dei monovarietali più pregiati che contribuiscono anche alla certificazione Igp. Seguiranno serate dedicate ai formaggi (casciotta di Urbino e formaggio di Fossa), salumi, mosciolo selvatico di Portonovo, farro, prodotti biologiche per continuare via via con tutte le altre produzioni certificate delle Marche. L’occasione permetterà anche di effettuare gli abbinamenti con vini o con altre pietanze e di conoscere le tecniche di preparazione. Oltre alle serate a tema, vi saranno anche corsi di cucina con la partecipazione di chef stellati che presenteranno piatti di alto livello con prodotti marchigiani. Serate a tema e corsi di cucina saranno ampiamente pubblicizzati nei canali della piattaforma di comunicazione integrata del Comune di Jesi per favorire una ampia partecipazione dei cittadini interessati oltre che nel sito www.istitutomarchigianodienogastronomia.it

Degustazioni di qualità e 40 etichette vino Presso l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia è possibile effettuare ogni giorno originali degustazioni con i prodotti della nostra terra. In particolare vi sono disponibili tre tipologie di taglieri da 5, 8 e 15 euro, tutti realizzati con prodotti di qualità e certificati delle Marche: da quelli a denominazione di origine a quelli ad indicazione geografica tipica, dai biologici ai presidi Slow Food. Tutti i taglieri possono essere abbinati con una scelta di 40 vini (con etichette a rotazione) rappresentativi di tutte le denominazioni presenti nelle Marche.

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BARRIERE ARCHITETTONICHE Un Piano per abbatterle

Individuate criticità e soluzioni per scuole e strutture pubbliche. Uno strumento condiviso e che sarà costantemente aggiornato. Importanti gli investimenti per rendere accessibili a tutti spazi e ambienti della città Dopo oltre 30 anni di attesa è stato finalmente approvato dal Consiglio comunale anche il Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche. Una lacuna per Jesi che andava avanti dal lontano 1986 quando era stata varata l’apposita legge per rendere accessibili a tutti luoghi e spazi pubblici. Ora, dopo un attento studio progettuale, è stato finalmente dato il via libera al Piano. “Si è conclusa l’importante fase conoscitiva - ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi - che già nel precedente mandato l’Amministrazione aveva avviato per recuperare il tempo perduto. Si è partiti dalla conoscenza delle criticità presenti, studiando la situazione di edifici e percorsi. È un punto d’arrivo, ma soprattutto deve essere di partenza, perché da qui il Comune potrà iniziare a valutare dove e come intervenire”. “Il Piano vuole favorire l’in-

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tegrazione sociale - ha aggiunto l’arch. Alberto Federici, dell’Area Servizi Tecnici - e recuperare le zone limitrofe della città, vuole essere condiviso, consultabile e deve essere aggiornabile”. A redigere il progetto, oltre agli uffici interni del Comune, sono stati gli architetti Luca Marzi e Francesco Stolzuoli. “La disabilità è una questione ambientale - ha precisato Marzi - ed i 180 chilometri di marciapiedi presi in esame sono una risorsa per tutti i cittadini, non solo per i disabili. Non tutti i problemi sono risolvibili”. “Il lavoro svolto permetterà di coordinare tutti gli interventi futuri - ha spiegato Stolzuoli - e questo significa affrontare le questioni con una cultura diversa”. Ovviamente importanti gli investimenti: fra i 450 mila e i 700 mila euro necessari per rendere pienamente accessibili i trenta edifici scolastici cittadini, com-

presi i percorsi per arrivarci. Fra gli 1,8 e i 2,6 milioni la spesa per eliminare ostacoli e barriere dai principali percorsi pedonali individuati nello studio: sistemazione di strettoie, rampe inadeguate, gradini, semafori, attraversamenti pedonali fittizi. Tre i profili di utenza presi in esame: i ciechi totali che utilizzano il bastone lungo, le persone sorde e i paraplegici su sedia a trazione. Tre anche le barriere prese in esame che sono sensoriali, fisiche e comunicative. Un esempio: ben 54 sono i blocchi semaforici che presentano barriere sensoriali. Adattarli costerebbe 1500 euro a palo. Tutto il materiale redatto dallo studio sarà presto consultabile sul sito del Comune di Jesi. Questo progetto si appoggerà alla piattaforma “Elocate” che permette di conoscere il percorso più adatto per raggiungere una zona o per muoversi all’interno di un edificio pubblico”.


Efficienza energetica in piscina Cambia la copertura: via il telo, arrivano pannelli di alta qualità architettonica Avrà piena efficienza energetica la piscina comunale “Grazie Bocchini” di Via del Molino oggetto di un prossimo importante intervento da parte dell’Amministrazione comunale. Ottenuti 280 mila euro dalla Regione grazie al terzo posto raggiunto in graduatoria nel bando dedicato agli interventi su impianti sportivi (che coprirà il 50% dei costi previsti), si procederà innanzitutto al rifacimento della copertura dell’impianto realizzato 40 anni fa: al posto dell’attuale telo saranno installati pannelli metallici, di alta qualità architettonica e coibentati. In programma anche il rinnovamento di caldaie e del sistema di trattamento dell’aria, con l’installazione di un impianto di microco-

Nuove caldaie e sistema di trattamento aria La Regione finanzierà metà dell’opera generazione che consentirà di rendere più efficienti e meno costosi gli impieghi di energia elettrica e calore. Il restante 50% della spesa (altri 280 mila euro) sarà a carico del Comune e sarà recuperata nel tempo con i risparmi dei costi di gestione della struttura, nonché con il contributo a fondo perduto del conto termico.

“Questo bando - ha spiegato infatti l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano ha premiato chi si impegna a risparmiare energia. Ed è un segnale preciso. Perché se da un lato è certamente un bene produrre energia da fonti rinnovabili, è altrettanto importante che gli edifici siano sempre più efficienti per risparmiare energia”.

Il Centro Ambulatoriale di Riabilitazione Specialistica Santo Stefano di Jesi

Autismo e bambini: fondamentale la diagnosi precoce Il CARS di Jesi (Centro Ambulatoriale di Riabilitazione Specialistica) è una struttura ambulatoriale specializzata nella presa in carico dell’autismo in età evolutiva, quindi nei pazienti più piccoli. Attualmente sono circa 80 i bambini seguiti regolarmente dal Centro jesino di piazzale Ciabotti con un importantissimo considerevole aumento dei casi di segnalazione precoce. Fattore, quest’ultimo, prezioso per poter intervenire in modo ancor più significativo sul bambino. Importante, da questo punto di vista, il ruolo giocato dalla diffusione di informazioni sull’Autismo che è cresciuta negli ultimi anni. La maggior parte dei bimbi pazienti del CARS Santo Stefano di Jesi riceve un trattamento integrato, costituito da sedute di riabilitazione logopedica, neuropsicomotoria e cognitivo-comportamentale. Le loro famiglie possono usufruire di “parent training” e sedute di supporto Psicologico. Attraverso supervisioni periodiche, condotte da uno psicologo specializzato in Analisi del Comportamento Applicata (ABA) i diversi ambiti di vita del bambino (incluso

quello riabilitativo ambulatoriale) trovano uno spazio di condivisione e ascolto reciproco, unica possibilità di garantire uno sviluppo armonico delle competenze e dell’adattamento sociale. In questo senso, il Centro rappresenta un esempio di virtuosa sinergia con il territorio, nato anche dalla forte necessità delle famiglie con bambini autistici di avere un intervento con queste caratteristiche. Attualmente accedono al Centro anche bambini di età inferiore ai 24 mesi, permettendo in tal modo anche ai più piccoli di poter usufruire di un intervento intensivo precoce e che possa influire in modo molto significativo sulla prognosi. l Centro “CARS” è stato inaugurato a giugno 2010 è divenuto operativo a settembre dello stesso anno con 20 bambini in carico. Il Centro nacque per dare risposta alle richieste di Utenza della Zona Jesi e Vallesina (ex zona Territoriale N.5) ma attualmente accoglie Utenti di tutta l’Area Vasta 2. Il Centro specialistico è il frutto di un progetto costruito dallo stesso Santo Stefano Riabilitazione unitamente all’UMEE (Unità Multidisciplinare per l’età evolutiva) della zona di Jesi ed approvato dall’Asur.

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NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA

ANCHE JESI È PER IL SÌ Un documento del Consiglio comunale per superare la liberalizzazione totale e consentire di vivere le festività in famiglia a chi lavora nelle attività commerciali Favorire la chiusura domenicale e nelle festività degli esercizi commerciali, riconoscendo il diritto alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter condividere con i propri cari queste giornate. È l’auspicio del Consiglio comunale di Jesi che ha approvato un documento con il quale chiede all’Amministrazione di farsi portavoce presso i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio “affinché vengano promosse iniziative per sollecitare l’approvazione di un progetto di legge che disciplini gli orari di apertura degli esercizi commerciali in modo diverso da quanto previsto” oggi. Chiesto anche di incontrare le associazioni di categoria e gli operatori di settore per sensibilizzare la chiusura delle attività nelle giornate di festa, religiose e laiche, e per favorire una crescita in tal senso anche individuando possibili agevolazioni o benefici di natura economica per gli esercizi commerciali che intendono rimanere chiusi. La materia in questione è disciplinata, come noto, dal decreto Salva Italia con il quale l’allora governo Monti - con l’intento di stimolare la concorrenza, rilanciare i consumi e aumentare l’occupazione - stabilì la totale deregolamentazione degli orari. Un decreto che, inevitabilmente, accresce la posizione di mercato della grande distribuzione a danno di artigiani e piccoli commercianti che hanno meno possibilità di rotazione del personale. In particolare il Consiglio comunale di Jesi ha preso atto che le liberalizzazio-

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ni totali non aiutano il progresso di una città poiché non creano maggiori opportunità di lavoro, favoriscono il dumping tra la piccola e la grande distribuzione, svendono il senso della festa e il significato del riposo, sviliscono la qualità del lavoro. Non solo, le aperture domenicali e festive costringono il personale a lavorare quando il resto della famiglia, soprattutto i più piccoli, godono del giorno di riposo, indebolendo le relazioni tra le persone e condizionando negativamente lo stato delle famiglie. Di qui l’iniziativa che nasce anche dalla consapevolezza che sono in atto proposte concrete in tal senso sia a livello nazionale che a livello regionale. In

particolare, vi è un disegno di legge approvato alla Camera e ormai fermo a Palazzo Madama dal 2014 che prevede “il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio nonché quello di chiusura domenicale, prevedendo per le dodici giornate di festività religiose o laiche, la chiusura a scelta per almeno sei di queste. Sono fatte salve le attività di somministrazione di alimenti e bevande. A livello regionale, invece, vi è una deliberazione del 2017 con cui il Consiglio Regionale delle Marche ha chiesto al Parlamento di varare la chiusura domenicale e festiva degli esercizi commerciali approvando “al più presto i vari disegni di legge che disciplinano gli orari di apertura degli esercizi commerciali per una modifica del decreto Salva Italia”. In linea con Jesi già molti Comuni ed enti locali, grazie all’iniziativa di forze politiche trasversali, hanno chiesto una rivisitazione significativa della normativa vigente a favore del rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. L’obiettivo finale è quello di ripristinare la possibilità per i Comuni e le parti sociali di definire la necessaria programmazione delle aperture degli esercizi commerciali, cercando di favorire per quanto possibile la coniugazione dei tempi di vita e di lavoro, tenendo conto delle differenti peculiarità territoriali.


Slot e gioco d’azzardo, regole più stringenti Fenomeno con numeri allarmanti: in un anno a Jesi si spendono oltre 47 milioni in giocate e di questi 15 milioni vanno nelle micidiali macchinette Con 17 voti favorevoli e 4 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato lo scorso aprile il “Regolamento per la prevenzione e il contrasto sul gioco d’azzardo patologico”. Il testo, frutto anche di un tavolo di lavoro istituito con le associazioni di categoria, prevede il divieto di installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali situati in un raggio di 500 metri da istituti universitari, scuole di ogni ordine e grado, nidi e scuole dell’infanzia, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile, istituti di credito e sportelli bancomat, uffici postali, esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi ed oro usati. Il regolamento indica anche gli orari di accensione delle slot, per un massimo di dieci ore quotidiane. Per le sale giochi, si va dalle ore 14 alle ore 24; per bar, tabacchi e ristoranti il funzionamento è permesso dalle ore 10 alle ore 20. Viene previsto un elenco pubblico degli esercizi presenti nel territorio che rifiutano di avere macchine da gioco e che possono esporre un marchio d’identità “No Slot”. Gli stessi potranno usufruire di agevolazioni sulla tassa rifiuti. La normativa “è immediatamente eseguibile” per quanto riguarda le nuove aperture, mentre per quanto riguarda gli orari, gli esercenti - sulla base delle disposizioni di legge regionali - dovranno adeguarsi entro il 1° gennaio del 2019, così come i locali che a oggi ospitano già le slot. Il regolamento riguarda slot, videolottery, scommesse, lotterie istantanee, mentre esclude tra gli altri il gioco del bingo, i giochi del lotto, superenalotto e del totocalcio, gli apparecchi e congegni per il gioco lecito di tipo elettromeccanico, pri-

vi di monitor. “È un primo importante passo per affrontare un fenomeno - ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri - che nella nostra città presenta numeri allarmanti. Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel solo 2016 l’insieme delle giocate a Jesi è stata di oltre 47 milioni, di cui il 32% pari a 15 milioni è stato fagocitato dalle slot machine. È un problema serio sia sociale che sanitario, perché si tratta di una patologia in forte crescita e determina crisi impor-

tanti a livello familiare, specialmente per le famiglie a monoreddito o i pensionati. Segnalazioni in tal senso sono venute dal Sert di Jesi, il Servizio dell’Asur che si occupa delle dipendenze, oltre che da Caritas ed Oikos. Avvieremo un percorso di sensibilizzazione con incontri, seminari ed approfondimenti. Ma anche con la partecipazione di esperti nelle scuole perché i ragazzi devono subito essere messi nelle condizioni di conoscere questo fenomeno ed i mille pericoli che si annidano dietro il gioco d’azzardo”.

47milioni

l’insieme delle giocate a Jesi nel solo 2016

15milioni

i soldi mangiati dalle slot machine

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PATTO PER LA SICUREZZA

Comune e Prefettura insieme per ampliare il sistema di videosorveglianza in città Comune di Jesi e Prefettura hanno sottoscritto il “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” attraverso il quale verranno adottate strategie congiunte volte a contrastare ogni forma di illegalità e favorire l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie del territorio. In particolare, attraverso tale Patto, il Comune e la Prefettura concordano che “occorre intervenire in materia di sicurezza urbana attraverso azioni volte alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria e alla promozione del rispetto del decoro urbano”. A tal fine hanno individuato quale prioritario obiettivo il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza comunali per il controllo delle principa-

li vie di accesso alla città, del quartiere San Giuseppe e delle zone del Campo Boario e del Parco del Vallato. E proprio la stipula di questo “Patto” consentirà al Comune di Jesi di avvalersi delle specifiche risorse, previste proprio per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza con il decreto legge 48/2017

relativo alle “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”. I progetti dei sistemi di videosorveglianza saranno oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per le modalità di impiego e per ogni aspetto operativo. I nuovi impianti amplierebbero così in maniera significativa la parte della città sottoposta a controllo, dove oggi sono presenti una quarantina di telecamere che interessano l’ampia area che va da Porta Valle alla stazione ferroviaria, sottopasso e parcheggio scambiatore inclusi. Con il “Patto” per la sicurezza Comune e Prefettura si impegnano anche a favorire lo scambio di informazioni tra le forze dell’ordine e la polizia locale.

I giovani e la Costituzione

L’incontro al Pergolesi con i nuovi maggiorenni Complice la chiusura del Moriconi per lavori di manutenzione, è stato il teatro Pergolesi a fare da splendida cornice alla cerimonia di consegna della Costituzione ai ragazzi che nel corso del 2018 compiono il 18° anno. Un appuntamento impreziosito dalla presenza del presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, con una lectio magistralis su come è nata e sui valori custoditi nella Carta. Nel portare il saluto il sindaco Massimo Bacci ha ricordato che questo rappresenta sempre l’appuntamento più // I neodiciottenni con il prof. De Siervo tra il sindaco Bacci e il vice Butini emozionante tra le cerimonie civili di ogni anno perché coinvolge un alto numero di giovani (306 De Siervo ha poi consegnato il premio Calamandrei istiquelli che raggiungono la maggiore età quest’anno). Ai ra- tuito dall’omonimo Centro Studi di Jesi. All’interno della gazzi ha sottolineato i diritti ed i doveri che si acquisiscono cerimonia anche l’intervento dei ragazzi del Progetto Giocon lo stato di maggiorenni, ma anche l’impegno civico a vani che hanno proposto una riflessione attorno ai primi cui si è chiamati e l’importanza di donare sangue. Al prof. articoli della Costituzione.

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CITTADINI BENEMERITI Il giudice Di Matteo e Aasiya Bibi Una delegazione istituzionale guidata dal sindaco Massimo Bacci si è recata a Roma dal magistrato antimafia e all’associazione umanitaria che si occupa della cristiana condannata a morte Una delegazione del Comune di Jesi, guidata dal sindaco Massimo Bacci, si è recata a Roma per consegnare le cittadinanze benemerite al giudice Antonino Di Matteo e alla donna pakistana AasiYa Noreem Bibi condannata a morte per aver difeso il suo credo religioso. Con Bacci erano presenti il vicesindaco Luca Butini, il presidente e la vicepresidente del Consiglio comunale rispettivamente Daniele Massaccesi ed Emanuela Marguccio. Il giudice Di Matteo è stato raggiunto alla Direzione Nazionale Antimafia dove lavora ormai da tempo. Il magistrato, da 25 anni sotto scorta, si è scusato per non essere riuscito a venire a Jesi a ritirare il riconoscimento che ha molto apprezzato, sottolineando le difficoltà che si presentano nell’organizzazione dei suoi spostamenti personali. Bacci lo ha ringraziato per quello che sta facendo per il nostro Paese: “Lei rappresenta - ha detto - un esempio vero. L’Italia ha bisogno di uomini come lei a cui aggrapparsi per credere ancora in un futuro fatto di giustizia, coerenza e serietà”. Nella pergamena consegnata dal Sindaco vi è riportata la motivazione del Consiglio comunale che nel 2016 conferiva la cittadinanza benemerita a Di Matteo sottolineando il suo essere “da anni in prima linea contro la mafia, ottenendo successi decisivi nelle indagini sull’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli agenti delle rispettive scorte e sugli omicidi di Rocco Chinnici ed Antonino Saetta”, evidenziando come per essendo stato “più volte minacciato di morte, ha proseguito nel suo impegno senza arretramenti” e dunque ponendosi come “figura che certamente incarna quei valori di legalità e giusti-

zia che la città di Jesi ha fatto propri”. All’incontro ha preso parte anche una rappresentanza del movimento Agende Rosse impegnata in azioni di sensibilizzazione contro la mafia. Subito dopo la delegazione istituzionale di Jesi si è recata presso la sede della Fondazione Aiuto alla Chiesa, impegnata nella tutela dei cristiani perseguitati nel mondo per consegnare la cittadinanza benemerita ad Aasia Noreem Bibi. La donna, una contadina di fede cristiana, si trova imprigionata in Pakistan per aver difeso il suo credo e per questo condannata a morte da un tribunale di quel Paese, con pena sospesa per la mobilitazione ottenuta. Nella pergamena consegnata dal sindaco Bacci, dove viene riportata la decisione del Consiglio comunale del 2016, si sottoli-

nea come questa donna sia “simbolo di coraggio di fronte alle persecuzioni ed alle discriminazioni su base religiosa, limpido esempio di coscienza libera ed autentica, figura di donna forte e pronta a lottare per i priori diritti in una società in cui la figura femminile è pesantemente discriminati di fatto ed anche di fronte alla legge”, sottolineando come sia anche una “personalità di grande spessore umano che tra l’altro ha espresso perdono per i propri persecutori”. Dalla Fondazione un ringraziamento ed una piacevole sottolineatura. Tra le tante attestazioni a favore della donna pakistana pervenute dall’Italia e da ogni parte del mondo, solo un’altra città aveva voluto formalizzare in maniera così solenne questa testimonianza come fatto da Jesi: la città di Parigi”.

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PROTEZIONE CIVILE

Jesi presente

Nuova imponente esercitazione di tutte le forze civili e militari con il pieno coinvolgimento degli studenti della nostra città Oltre 2.800 persone coinvolte con 700 bambini e ragazzi, 200 uomini in divisa con strumenti e mezzi del mestiere, 180 volontari. Numeri impressionanti per una delle più imponenti esercitazioni di protezione civile che il 19 maggio scorso ha concluso nell’area del palasport il progetto “Scuole sicure” rivolto alle classi primarie dell’Istituto Comprensivo Carlo Urbani e le secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo San Francesco. Il progetto didattico, nato da un’idea del coordinatore di protezione civile della provincia di Ancona, Lorenzo Mazzieri, e realizzato insieme ad Alessio Avaltroni, ha visto un gruppo di formatori, forti di una esperienza pluriennale, effettuare un ciclo di sedici lezioni in otto giornate formative tenutosi fra marzo e aprile che ha illustrato il funzionamento del sistema di Protezione Civile, cosa sono le emergenze e come vanno affrontate da ragazzi e insegnanti a scuola come nella vita. L’esercitazione finale ha poi mostrato in concreto i temi anticipati in classe. L’originalità dell’iniziativa è stata data dalla formula che ha reso “insegnanti per un giorno” direttamente i rappresentanti di tali forze: Aeronautica Militare, Capitaneria di Porto, Carabinieri e Carabinieri Forestali, Croce Rossa Militare, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia Stradale, Polizia Locale, Soccorso Alpino Speleologico e Volontari di Croce Rossa Italiana, Nucleo CBOM Jesi, Protezione Civile della Regione Marche, Unità cinofile da Soccorso, Carabinieri, Legambiente e Vigilanza Antincendio Boschivo. Nell’area attorno al palasport di Via Tabano sono stati allestiti 16 diversi stand

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// Alcuni momenti dell’esercitazione di protezione civile


espositivi assegnati ai vari corpi, divisi in due percorsi formativi differenti: il primo più ludico per gli alunni delle primarie e il secondo più didattico/pratico per i ragazzi delle secondarie di primo grado. Gli alunni, accompagnati dai loro docenti e assistiti da Volontari di Protezione Civile, sono stati così informati sulle procedure operative ed i mezzi utilizzati dai vari corpi, sia in situazioni di emergenza che per l’ordinario controllo del territorio. Hanno visto all’opera mezzi e corpi speciali come un mezzo anfibio lo snowtrack - del gruppo di Fermignano, il robot della squadra artificieri dei Carabinieri, attrezzature per la decontaminazione, le moto ad acqua della Capitaneria di Porto di Ancona ed una se-

rie nutrita di attrezzature speciali come droni da sorveglianza antincendio, tute da palombaro, torri faro ed un seggiolino dei caccia dell’aviazione in grado di sganciarsi e mettere in salvo il pilota in caso di abbattimento o avaria. Incontri anche con la Polizia scientifica, la squadra di recupero Beni culturali di Legambiente, gli aviatori dell’aeronautica Militare di Loreto. E poi tante squadre cinofile, da quelle antidroga della Guardia di Finanza a quelle antisommossa della Polizia di Stato, fino alle cinofile da soccorso dei Volontari di Jesi e dei Carabinieri Volontari. I ragazzi hanno vissuto esperienze uniche anche con la teleferica del Soccorso Alpino speleologico, gli idranti del Soccorso Antincendio Boschivo e le radio ricetrasmittenti

del Gruppo C.B. O.M. Jesi. Al termine delle informative è poi stata mostrata a tutti i presenti una spettacolare esercitazione interforze dimostrativa in emergenza simulata: uno scenario emergenziale in cui sono intervenuti i vari corpi per prestare soccorso a persone colpite da un evento calamitoso. Hanno concluso la giornata i saluti del sindaco Massimo Bacci che si è complimentato con gli organizzatori, ha sottolineato l’importanza delle esercitazioni con gli studenti e si è detto orgoglioso di essere a capo di un servizio di protezione civile comunale efficiente e professionale. Con lui, a ribadire l’importanza di occasioni come questa il dirigente del servizio regionale di protezione civile David Piccinini.

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Oltre mezzo milione dal Ministero per la primaria Martiri della Libertà Il Miur - Mnistero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - ha ufficialmente comunicato all’Amministrazione comunale di Jesi la concessione di un contributo di 572 mila euro per i lavori di adeguamento strutturale della primaria Martiri della Libertà di Via Asiago. L’intervento è finalizzato a mettere in piena sicurezza l’edificio dopo l’esito delle relative verifiche di vulnerabilità sismica che avevano evidenziato specifiche criticità. A tal fine l’Area Servizi Tecnici aveva già disposto la progettazione esecutiva. Dunque, con l’assegnazione delle risorse necessarie, che copre la quasi totalità dell’intervento (altri 100 mila euro saranno stanziati con risorse di bilancio), è stato possibile subito procedere alla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori. Sempre per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, l’Area Servizi Tecnici del Comune è impegnata su più fronti. È stata affidata la progettazione esecutiva per interventi strutturali alla secondaria di primo grado Savoia, anche in questo caso dopo i risultati sulle verifiche di vulnerabilità

// La primaria Martiri della Libertà sismica che hanno evidenziato la necessità di interventi adeguati. L’investimento per i lavori è stimato nell’ordine di un milione di euro, comprensivo anche del rifacimento degli infissi. In corso di affidamento anche la verifica di vulnerabilità sismica alla scuola secondaria di primo grado Federico II. L’edificio di piazzale San Savino era, in ordine di priorità. il primo dell’elenco di scuole dove procedere a tale verifica. Qui la spesa è di circa 70 mila euro.

Sono in corso di svolgimento anche i lavori di adeguamento antincendio alla primaria Mazzini. Con 35 mila euro si sta realizzando una scala esterna per la piena messa in sicurezza dell’edificio. Prossimi a partire poi i lavori di adeguamento antincendio ai centri per l’infanzia comunali Girotondo e Oasi. Nel frattempo si è in attesa che l’Inail contatti gli uffici per definire l’intervento di realizzazione della nuova Lorenzini in Via Schweitzer.

Riparte il “Progetto Giovani” per una partecipazione attiva La sala consiliare ha ospitato il primo incontro per la ricostituzione del gruppo di lavoro per il Progetto Giovani e Istituzioni seguito dall’assessore all’Associazionismo e partecipazione Paola Lenti, insieme all’assessore alle Politiche giovanili Marisa Campanelli. All’incontro, oltre alla Lenti, hanno preso parte i docenti referenti dei sette Istituti di Istruzione Superiore della città e gli studenti che si sono resi disponibili a partecipare al progetto per ogni scuola di riferimento. Dopo il saluto del sindaco Bacci sono stati presentati ai ragazzi gli obiettivi del Progetto, contenuti nello Statuto dei Giovani elaborato al termine dei tre anni precedenti di lavoro. L’Amministrazione comunale, consapevole del prezioso contributo che i giovani possono apportare alla crescita

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della società, con il Progetto Giovani intende promuovere la loro partecipazione attiva alla vita della città, al fine di sviluppare il senso civico e di appartenenza alla comunità, la conoscenza dei meccanismi delle istituzioni, la sensibilità verso i problemi generazionali e un dialogo democratico e costruttivo. I giovani aderenti, in collaborazione con l’Ente, elaboreranno un percorso per comprendere l’importanza della partecipazione all’attività amministrativa. “Grazie agli Istituti per la loro disponibilità e grazie ai ragazzi per la loro voglia di esserci - ha sottolineato l’assessore Paola Lenti - speriamo di offrire loro come Amministrazione un’opportunità di crescita nella consapevolezza che li renda sempre più protagonisti e responsabili della loro vita, non solo personale, ma anche sociale”.


Controlli su bed & breakfast e affittacamere Per il rispetto dei requisiti, a tutela di visitatori e operatori Federico II Si sposta la statua

La statua di Federico II sarà installata nel cortile di Palazzo Ghislieri che ospita il museo Stupor Mundi e che si trova nell’omonima piazza dove l’imperatore svevo è nato il 26 dicembre 1194. Comune e Fondazione Carisj, proprietaria dell’immobile, hanno infatti sottoscritto l’accordo con il quale vengono stabiliti criteri e modalità dello spostamento. L’operazione, che ha già ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, si perfezionerà nei prossimi mesi, così da rendere possibile l’inaugurazione del nuovo sito del monumento che potrebbe avvenire direttamente il giorno di San Settimio. La statua di Federico II, realizzata dallo scultore jesino Massimo Ippoliti su bozzetto di Benedetto Robazza ed Herman Schwahn, era stata voluta dalla Fondazione intitolata all’imperatore svevo e venne inaugurata il 9 dicembre 1995.

Bed & breakfast e affittacamere nel mirino della Polizia locale a tutela dei consumatori e degli operatori che rispettano le norme. Hanno preso il via a maggio, infatti, appositi controlli volti ad effettuare una ricognizione completa su tali attività ricettive che stanno crescendo a vista d’occhio anche nel nostro territorio. Si tratta di un settore importante per l’economia e l’occupazione, ma che è soggetto a specifiche normative proprio per garantire il turista che potrebbe trovarsi di fronte a spiacevoli sorprese. I controlli incrociano anche i dati delle autorizzazioni regionali con quelli dei principali siti internet dove vengono

lanciate offerte e last minute. In particolare la Polizia locale intende verificare che le strutture adibite a bed & breakfast e le stanze deputate ad affittacamere siano in regola sotto il profilo autorizzativo e degli standard di legge richiesti per tali attività. Dopo i primi giorni di verifica, già un paio di strutture sono al vaglio degli agenti per verificare l’esatta corrispondenza tra quanto dichiarato in sede di autorizzazione e quanto effettivamente la struttura ricettiva è in grado di offrire. L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle attività di controllo che vede la Polizia locale impegnata sulle attività relative a commercio e pubblici eszercizi.

Tributi minori, pagamenti elettronici I tributi minori (tassa occupazione suolo pubblico, imposta pubblicità, pubbliche aggissioni, ecc.) potranno da oggi essere pagati con bancomat, carte di credito e carte prepagate. Il Comune di Jesi, tra i primi in Italia, ha infatti attivato tale modalità di versamento per la riscossione dei tributi minori, adeguandosi subito alle normative introdotte per disincentivare il più possibile il maneggio di denaro contante. Tali tributi sono al momento gestiti dal concessionario Abaco Spa, ma le relative entrate affluiscono su conti correnti comunali. La nuova modalità di pagamento elettronica diventa un servizio in più per il contribuente, senza oneri aggiuntivi, e diventa particolarmente utile, in alternativa al denaro contante, per la riscossione fuori sede in occasione di manifestazione, fiere o mercati. Un servizio, questo, che pone Jesi ancora una volta all’avanguardia nel garantire servizi sempre più efficienti verso i cittadini. È di qualche settimana fa, infatti, l’inchiesta andata in onda sul programma Piazzapulita che ha evidenziato come molti Comuni e pubbliche amministrazioni non consentono versamenti delle proprie entrate con carte di credito, debito o prepagate. Per gli altri tributi comunali (Imu, Tasi e Tassa rifiuti), resta ferma la tradizionale modalità di versamento mediante modello F24, come previsto per legge.

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SPORT E INCLUSIONE SOCIALE JESI CAPITALE D’EUROPA Anche il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli alla cerimonia d’apertura dei Giochi integrati di scherma Non poteva che tenersi al Palascherma di Jesi l’iniziativa di apertura del progetto internazionale EU.GIF - acronimo che sta per “European Games of Integrated Fencing” - incentrato sullo sport come fattore di inclusione sociale, per il quale il Comune di Jesi è risultato vincitore di un importante bando di finanziamento europeo. La cosiddetta “Kick off conference” (letteralmente “calcio d’inizio”) si è svolta sabato 21 aprile negli spazi della palestra di Via Solazzi dove sono cresciuti sportivamente i campioni e le campionesse della scherma italiana e mondiale, loro stessi presenti come prestigiosi testimoni al battesimo del progetto. Oltre agli olimpionici del fioretto Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali e Elisa Di Francisca, sono intervenuti anche autorevoli esponenti delle istituzioni sportive nazionali come Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Giorgio Scarso, Presidente della Federazione Nazionale della Scherma, Fabio Luna, Presidente del Coni Marche nonché di rappresentanti del mondo accademico come Fulvio Cammarano e Nicola Sbetti dell’Università di Bologna (quest’ultimo tra i maggiori storici italiani dello sport) i quali hanno approfondito i temi al centro delle azioni previste dal progetto. L’iniziativa,come noto, entrerà nel vivo nella prima decade del mese di settembre con una originale competizione di scherma che si terrà al PalaTriccoli tra atleti normodotati e con disabilità provenienti da oltre una decina di nazionalità europee. Le gare si svilupperanno nell’arco di una settimana e saranno intervallate da incontri pubblici, conferenze, momenti di aggregazione. Tornando alla cerimonia di apertura, nel

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// Foto di gruppo con autorità e campioni per il battesimo del progetto europeo

A settembre le gare di scherma tra atleti normodotati e con disabilità provenienti da oltre dieci Paesi del continente corso di una vivace e interessante tavola rotonda moderata dal giornalista sportivo Andrea Carloni, i relatori hanno toccato diversi argomenti tutti riconducibili ai nuclei tematici del progetto come il contributo che può offrire lo sport nel rafforzare l’inclusione sociale, le pari opportunità, l’integrazione, la consapevolezza dell’importanza dell’attività fisica, il rapporto sempre più stretto tra sport e disabilità sia a livello nazionale che a livello europeo e il tema, nuovo e assai seducente, dello sport come

possibile motore e catalizzatore dell’integrazione politica tra gli stati membri dell’Unione Europea, come fattore determinante, in definitiva, di un processo di “nation bulding” europeo. A fare gli onori di casa il sindaco Massimo Bacci e l’assessore allo sport Ugo Coltorti. Il sindaco ha ribadito l’orgogliosa consapevolezza della città e dello sport jesino, fucina di tanti campioni nella scherma e non solo, di rappresentare uno dei laboratori europei di costruzione di nuovi percorsi di integrazione sociale volti al superamento della disabilità e delle differenze attraverso momenti di aggregazione e di partecipazione simultanea alla pratica sportiva, tema questo ribadito con forza anche dal Presidente Pancalli nel suo applaudito intervento. La Kick-Off Conference si è conclusa con la firma dell’atto di costituzione del Comitato Direttivo del Progetto EU.GIF da parte dei partner istituzionali: Comune di Jesi, Regione Marche, Federazione Italiana Scherma, Coni, Comitato Parolimpico, Club Scherma Jesi, Anfass e Uisp.


MENU SCOLASTICI:

Jesi si conferma nella top ten L’indagine sulle mense, attraverso il sito istituito dai genitori, pone il servizio della nostra città ai vertici nazionali. Un risultato che premia l’impegno di un perfetto gioco di squadra Jesi migliora ulteriormente il proprio punteggio nel rating dei menu scolastici (salendo da 119 a 135) e si conferma saldamente nella top ten guidata da Cremona e Trento. È questo il risultato della terza indagine di “foodinsider” sulle mense scolastiche, il sito nazionale dei genitori sensibili alla qualità del cibo che premia i menu più equilibrati in base ai parametri delle linee guida della ristorazione scolastica e le recenti raccomandazioni dell’Oms. L’indagine non considera aspetti come il gradimento del pasto, ma la qualità, la frequenza e la varietà degli alimenti proposti nei menu scolastici in base ai suddetti parametri. Il punteggio è il risultato della compilazione del test “Menu a punti” alla fine del quale si ottiene un ‘voto’: sotto ai 50 punti non è sufficiente, dai 50 ai 100 è sufficiente, sopra ai 100 è un buon menu. I punti di forza del menu di Jesi sono: la presenza di alimenti bio, l’introduzione di pasta semi-integrale, incremento delle porzioni e varietà di legumi e cereali, riduzione della presenza di insaccati e carni rosse a favore della carne bianca, almeno un primo piatto settimanale con verdura di stagione, merende a base di frutta fresca, somministrazione ormai quasi esclusiva di pesce fresco locale. Ma l’ingrediente più importante dei menu di Jesi, come è stato detto più volte, è il perfetto gioco di squadra tra tutti i soggetti interessati e coinvolti (utenza, ditta erogatrice, società gestore del servizio, Asur) costruito attraverso il controllo, il confronto e l’informazione. I numeri del servizio di refezione scola-

stica di Jesi sono di tutto rispetto: circa 1.600 pasti giornalieri; 3 cucine di cui una centralizzata e due all’interno di nidi comunali; una Commissione Mensa attiva dal 2012 formata da una cinquantina tra genitori e insegnanti; incontri perio-

dici tra rappresentanti della Commissione stessa, società comunale (JesiServizi) responsabile del servizio, ditta appaltatrice, capo cuoco e nutrizionisti; un monitoraggio tramite controlli, ispezioni e segnalazioni.

Classifica 3° Rating Menu Scolastici 1. Cremona 2. Trento 3. Fano 4. Perugia 5. Rimini 6. Mantova 7. Jesi 8. Bergamo 9. Udine 10. Treviso

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SERVIZIO WHATSAPP

Informazioni per il miglior uso Oltre 9.200 gli iscritti al gruppo del Comune di Jesi Ha superato la soglia dei 9.200 utenti il servizio Whatsapp del Comune di Jesi che, fin dalla sua istituzione tre anni fa, ha subito riscontrato grande apprezzamento da parte dei cittadini. Con questo sistema di messaggistica il Servizio Relazione Esterne del Comune, che gestisce Whatsapp, è in grado di aggiornare periodicamente gli iscritti su appuntamenti, scadenze, eventi, servizi di pubblico interesse, guasti o emergenze varie. Come tutti i servizi gratuiti, però, anche Whatsapp ha i suoi limiti ed è bene allora fornire ai cittadini alcune informazioni generali, così da capire perché, ad esempio, l’allerta meteo non giunge tempestivamente, perché a volte i messaggi non arrivano per nulla o magari perché qualcuno il messaggio lo riceve prima e qualcun altro a distanza di un paio d’ore. COM’È GESTITO IL SERVIZIO WHATSAPP Innanzitutto il gruppo Whatsapp, come gli utenti ben sanno, non è “aperto” come lo sono quelli dei gruppi tra amici, colleghi di lavoro, compagni di scuola, squadre sportive, ecc. Non è “aperto” perché quando il Comune invia un messaggio, questo arriva a tutti; quando è un cittadino iscritto ad inviarlo, questo arriva esclusivamente al Comune. È insomma un gruppo definito tecnicamente “broadcast”, dove tra l’altro nessun utente, per ragioni di privacy, è rintracciabile da altri e nessuno sa chi ne fa parte. Cosa che non sa neanche il Comune di Jesi, perché il Servizio Relazioni Esterne, appena ricevuta la richiesta di iscrizione, assegna all’utente un codice numerico, senza possibilità di risalire ad identità e riferimenti anagrafici. Attenzione, però! Il gruppo in modalità “broadcast” - e questo è uno dei limiti

335 7152219 di Whatsapp - può contenere fino ad un massimo di 256 utenti. Che significa? Significa che, considerato il numero attuale degli iscritti al servizio del Comune pari ad oltre 9.100, è stato necessario costituire ben 36 distinti gruppi per accogliere nel tempo tutte le richieste che sono oggi memorizzate in un sistema centrale. SE I MESSAGGI ARRIVANO IN RITARDO Ed ecco l’inghippo tecnico. Il messaggio non può essere inviato a tutti i gruppi contemporaneamente, ma è necessario attendere qualche minuto (generalmente 3 o 4) tra la trasmissione ad un gruppo e quella al gruppo successivo per consentire che lo stesso messaggio arrivi a ciascun utente. Ecco perché, per completare l’invio di tutti i messaggi Whatsapp, il tempo richiesto è di circa due ore. NON EFFICACE PER LE EMERGENZE Questo significa che il servizio Whatsapp, per quanto utile, non può essere efficace per le emergenze da comunicare in tempo reale come, ad esempio, l’ordinanza del Sindaco di sospensione delle lezioni in occasione della recente scossa sismica. I tempi di recapito così dilatati, infatti, impediscono l’immediatezza della comunicazione. TELEGRAM E MUNICIPIUM Per tali emergenze, consigliamo agli utenti di scaricare l’applicazione Telegram, un sistema di messaggistica simile a quello di Whatsapp ma dove non vi è

limiti di iscritti per il messaggio. Telegram si può scaricare gratuitamente da Playstore o Appstore, a seconda dei sistemi del telefono, e una volta installata è necessario cercare il canale @ComuneJesi e iscriversi. Altra alternativa è l’App Municipium. Anche in questo caso si può scaricare gratuitamente da Playstore o Appstore e indicare poi Jesi come Comune preferito. In tale App, alle info utili, vi sono i consigli su come ricevere le notifiche in tempo reale. l’App è strutturata per permettere all’utenza di trovare, 24 ore su 24, tutte le informazioni utili sul più disparato genere di servizi: dal menù giornaliero delle mense scolastiche alle farmacie di turno, dalla tipologia della raccolta di rifiuti giornaliera ai permessi di transito in centro, oltre ad eventi, news e informazioni di protezione civile. NON ARRIVANO PIÙ I MESSAGGI WHATSAPP Se, invece, avete notato che da un po’ di tempo non vi arrivano più i messaggi è probabile che il numero del servizio Whatsapp del Comune (che ricordiamo è il 335 7152219) non è più registrato nella vostra rubrica telefonica. Questo può accadere principalmente perché avete cambiato operatore telefonico o telefonino. Se il numero non è infatti tra i vostri contatti nella rubrica telefonica, il servizio Whatsapp (per questioni di privacy) non vi consegna il messaggio. Se invece il disservizio è sporadico, allora è probabile che il disservizio dipenda proprio dall’applicazione e in questo caso purtroppo non è possibile intervenire.

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PRONTA LA NUOVA ALA DEL CIMITERO Un intervento che riqualifica l’ingresso del vecchio camposanto Già disponibili 457 loculi, 36 sarcofaghi ed 80 loculi ossari Presto un nuovo bando per consentire ulteriori concessioni Ultimi ritocchi all’ampliamento del cimitero che mette a disposizione di quanti li hanno già acquistati 457 loculi, 36 sarcofaghi e 80 loculi ossari. Dopo un lungo tour de force vede così la luce un intervento atteso da oltre 30 anni, per rispondere in maniera esaustiva ad una perdurante situazione di forte criticità dovuta alla mancanza di loculi disponibili. Problema che il Comune aveva affrontato negli anni con interventi tampone (come il recupero dei loculi incustoditi) e che oggi trova finalmente una risposta concreta e definitiva. L’intervento risulta interamente autofinanziato: la struttura - che è parte prevalente di un progetto complessivo per 750 loculi ed un investimento superiore ai due milioni di euro - sarà funzionale, perfettamente fruibile e completa anche nelle finiture. Il progetto, a cura dell’architetto Nazareno Petrini, ha previsto la realizzazione di una struttura a due piani, e dunque con la stessa altezza dell’esistente, con file di loculi, ma anche 36 sarcofaghi. Essendo collegato al Campo VI del vecchio cimitero, l’ascensore permette l’abbattimento delle barriere architettoniche anche nella preesistente struttura. Questo ampliamento del cimitero monumentale contribuisce anche ad una riqualificazione della parte vecchia del camposanto, inglobando le due file di loculi esterne al perimetro originario e sviluppandosi in maniera armonica con l’architettura esistente. Anche in considerazione dell’apprezzamento estetico della struttura, molti cittadini hanno chiesto ai Servizi Cimi-

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// La nuova ala del cimitero ormai pronta Sarà presto ampliata con il secondo lotto

teriali di poter ottenere in concessione nuovi loculi. Pertanto l’Amministra-

zione comunale procederà, da settembre, ad aprire un secondo bando.


Asp, maggiori servizi per i soggetti più fragili Oltre 19 milioni di euro per anziani, minori, disabili e famiglie in marginalità economica. Quasi 5.500 i soggetti beneficiari. Nuovi progetti per l’anno in corso Oltre 19 milioni di euro è la somma destinata dall’Azienda Servizi alla Persona “ASP Ambito 9” di Jesi per i servizi sociali del territorio. A tale cifra, infatti, ammonta il bilancio previsionale di quest’anno, approvato dell’assemblea dei soci lo scorso 3 aprile. Numeri in crescita esponenziale nell’ultimo triennio, come confermato dal presidente Sergio Mosconi e dal direttore Franco Pesaresi. I principali scostamenti rispetto alla spesa dell’anno precedente, pari a 14 milioni e mezzo di euro, sono relativi a contributi provenienti da fondi nazionali ed europei grazie ai quali sono stati avviati o potenziati diversi progetti ed interventi. I finanziamenti in questione riguardano: Migranti (Progetto Sprar); Strutture residenziali per anziani (gestione della residenza protetta di Apiro e di Staffolo); Minori e Famiglie (progetti finanziati da Fondazione Cariverona e Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Anziani (Centro diurno Alzheimer); Disabilità (progetto Vita Indipendente finanziato per la seconda volta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali). Sessantaquattro i dipendenti, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato, che producono un indotto di sette volte superiore: 471 i collaboratori occupati nei vari settori di attività. 5.429 i beneficiari dei servizi erogati. Per il 2018 i progetti sono numerosi. Fra questi, l’apertura della struttura residenziale “Azzeruolo” per soggetti con autismo (entro l’anno), l’attivazione di un secondo alloggio per esperienze abitative di soggetti con disabilità intellettive (estate), l’attuazione

della legge sul “Dopo di Noi”, l’avvio del progetto “Famiglia forte” per il supporto di famiglie con minori che versano in situazioni problematiche, la piena attuazione del progetto Sprar (richiedenti asilo), la proget- // Franco tazione della nuova Pesaresi e Sergio Mosconi Residenza sanitaria assistenziale di Jesi, il potenziamento del registro badanti, la gestione del Reddito di inclusione, la realizzazione dell’Emporio solidale per le famiglie in difficoltà economica assieme alla Caritas (un minimarket dove prendere gratuitamente beni di prima necessità). “Questa azienda pubblica - ha spiegato il presidente Mosconi - è nata per dare lo stesso servizio a tutti i Comuni con gli stessi parametri di qualità. Siamo molto soddisfatti del nostro bilancio, vogliamo continuare ad aggregare, per migliorare ulteriormente”. “Ci sono 14 Aziende Sociali come la nostra nelle Marche, noi siamo la più grande. E siamo fra le prime venti del centro-nord d’Italia”, ha evidenziato il direttore Pesaresi. Irene Bini, in rappresentanza del comune di Maiolati ci tiene a sottolineare “organizzazione, competenza e professionalità della struttura e degli operatori”. “Ciò a conferma che se si mettono passione e impegno nel proprio lavoro - osserva Marco Bini, presidente dell’Assemblea dei Soci anche le strutture a totale partecipazione pubblica funzionano ottimamente”.

21 Comuni associati L’Azienda Pubblica Servizi alla Persona (Azienda ASP Ambito 9) si occupa della gestione di funzioni socio-assistenziali, socio-sanitarie e, più in generale, della gestione dei servizi alla persona a prevalente carattere sociale. I servizi erogati sono principalmente orientati alle seguenti aree di intervento: Anziani, Soggetti in disagio, Disabili, Minori e Famiglia. Soci dell’azienda sono i comuni che fanno parte dell’Ambito Sociale Territoriale IX ovvero: Jesi, Apiro, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Castelplanio, Cingoli, Cupramontana, Filottrano, Maiolati Spontini, Mergo, Monsano, Montecarotto, Monte Roberto, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, Poggio San Vicino, San Paolo di Jesi, Santa Maria Nuova, Staffolo.

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I 220 ANNI

DEL TEATRO PERGOLESI

Concerti, eventi e cinque titoli d’opera per l’anniversario. Torna la tradizione della lirica nel giorno del patrono San Settimio Il 2018 è un anno importante per la Fondazione Pergolesi Spontini che celebra i 220 anni della fondazione del teatro intitolato al compositore jesino e il 50° anniversario del riconoscimento del titolo di Teatro lirico di Tradizione. “Viaggio in Italia” è il tema del XVIII Festival Pergolesi Spontini, che si terrà dal 1° al 30 settembre in teatri, piazze, chiese, abbazie e luoghi d’arte di Jesi, Maiolati Spontini e altre città della provincia di Ancona. Rassegna internazionale ‘itinerante’ in luoghi di grande fascino artistico o paesaggistico, che ogni anno propone un filo conduttore per far dialogare le opere dei due compositori con idee, autori, personaggi. Ad anticipare il tema, sarà un percorso di “Festival in progress”: dal 1° al 3 agosto i concerti di “Percorsi di Jazz” in collaborazione con Jesi Jazz Festival, dal 4 al 26 agosto “Viaggio nella vocalità popolare” in collaborazione con Monsano Folk Festival, e “Ho paura del vento” il 28 agosto in collaborazione con Associazione Teatro

Giovani Teatro Pirata. Dal 1° al 29 settembre il Festival proporrà opere e concerti: divagazioni leopardiane e racconti di viaggio, maestri organari, nuove composizioni e musiche immortali (Rossini, Spontini, Scarlatti, Vivaldi, Stradella, Stravinskij). Due le produzioni d’opera. Domenica 2 settembre al Teatro Pergolesi va in scena la prima rappresentazione italiana in epoca moderna de “Il noce di Benevento” che il compositore jesino Giuseppe Balducci (1796 Jesi -1845 Malaga) compose come opera da camera per sei cantanti, tutte donne, con l’accompagnamento di tre pianisti su due pianoforti; la direzione è di Alessandro Benigni, regia e scene di Davide Garattini Raimondi, costumi di Giada Masi, scene e costumi a cura di Accademia di Belle Arti di Macerata. Come nel 1968, anno della prima stagione lirica del Teatro di Tradizione, il 22 settembre 2018 - giorno in cui si celebra a Jesi il Santo Patrono, San Settimio - l’opera torna sul palcoscenico del Tea-

tro Pergolesi con l’evento clou del XVIII Festival Pergolesi Spontini: la farsa “Le metamorfosi di Pasquale o sia Tutto è illusione nel mondo”, una delle quattro partiture di Gaspare Spontini ritenute perdute e ritrovate nel giugno 2016 nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio). L’opera spontiniana, diretta da Giuseppe Montesano sul podio dell’Orchestra Rossini, va in scena con la regia di Bepi Morassi, in coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia, nella revisione critica curata da Federico Agostinelli e edita dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga e della Provincia di Anversa. Da ottobre a dicembre, la Stagione Lirica di tradizione torna nella storica collocazione autunnale con titoli del grande repertorio affiancati a spazi di sperimentazione e ricerca di nuovi linguaggi, tra celebrati interpreti e giovani talenti. In abbonamento sono due opere liriche tra le più amate dal pubblico, ed un nuovo CircOpera al debutto assoluto che fonde i linguaggi dell’Opera Lirica e del Circo. Il 26 e 28 ottobre con anteprima giovani il 24 ottobre va in scena “Il Trovatore” di Verdi in una nuova produzione in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche e Teatro Marrucino di Chieti. Il 9 e 11 novembre “Le nozze di Figaro” di Mozart con i cantanti vincitori del 48° Concorso Internazionale per Cantanti “Toti dal Monte” in una nuova produzione in co-produzione con Teatri e Umanesimo Latino SpA Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. Dal 12 al 16 dicembre, in prima rappresentazione assoluta, “Gran Circo Rossini”, CircOpera di Giacomo Costantini, che celebra i 150 anni dalla morte del pesarese in un format della Fondazione Pergolesi Spontini lanciato con successo nel 2017, cui collabora il Circo El Grito.

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IL PALAZZO DISCHIUSO: OMAGGIO A BETTO TESEI 20 giugno 1898 - 20 giugno 2018: sono passati esattamente 120 anni dalla nascita di una delle più importanti, eppure dimenticate, personalità jesine che abbiano solcato il mondo dell’arte in generale e della pittura in particolare, lasciando un segno indelebile nelle trame della nostra città. Si tratta di Benedetto Tesei, meglio noto come Betto, figlio di quell’Aristide che, nel 1901 aveva acquistato il complesso settecentesco di Palazzo Pianetti dalla famiglia che ne aveva voluto la costruzione e che lo aveva abitato per circa 200 anni. In occasione dei festeggiamenti per l’anniversario della nascita dell’artista, nato a Jesi ma formatosi a Urbino e Roma, l’Amministrazione comunale ha ideato una splendida iniziativa: una mostra, della durata di tre mesi, dal 20 giugno al 30 settembre prossimi, dedicata al percorso artistico del pittore jesino, ospitata nelle splendide stanze che hanno visto crescere, operare e vivere Benedetto e la sua famiglia. Non solo, dunque gli spazi della Pinacoteca Civica (galleria degli stucchi e galleria d’arte contemporanea), ma, grazie ad un accordo con la stessa famiglia Tesei, si apriranno le “stanze segrete” del secondo piano, quelle di proprietà degli eredi di Betto, che risentono ancora del passaggio dei suoi pennelli, dei suoi pensieri, delle sue amicizie, dei suoi lavori. Il progetto ideato dall’Uffico Musei Cultura e Turismo, che vede la collaborazione anche del professor Roberto Cresti dell’Università degli Studi di Macerata, propone numerose iniziative, a partire dal giorno dell’inaugurazione, appunto il 20 giugno, in occasione del quale, insieme alla visione di un video realizzato da Alessandro Tesei, nipote del pittore, si potrà godere anche di un interessante convegno che porterà tutti i partecipanti in un viaggio alla scoperta sia delle principali correnti artistiche

// Betto Tesei e, sopra, una sua opera

Una mostra in estate apre le porte alle stanze di Palazzo Pianetti che hanno visto crescere e operare l’artista jesino a 120 anni dalla nascita coltivate in territorio marchigiano agli inizi del ‘900, sia dello stile e del pensiero di Betto Tesei, dalle cui opere emerge, forte, il fascino della vita quotidiana, delle piccole cose pascoliane, della scintilla di bellezza che può essere trovata in un paesaggio, in un volto, in un gruppo di ciliegie mature. Quanto alle altre proposte degli ideatori, si segnalano per importanza altri due incontri dedicati alla storia e alle collezioni di Palazzo Pianetti, cornice maestosa dei quadri dell’artista jesino: un aperitivo con degustazione dei vini provenienti

dai luoghi della vita di Betto e, soprattutto, numerosi laboratori per bambini, ragazzi e famiglie, che permetteranno di gettare un occhio diverso sulle opere esposte, attraverso percorsi interattivi a tema, come quello della xilografia o quello, riservato agli adulti, che prevede un’escursione in Vallesina. Insomma, un’estate tutta da scoprire, da vivere insieme alle sfumature delle campagne marchigiane sapientemente colte dal pennello mutevole e soave di Betto Tesei. Gioele Marozzi

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Ancora su scuole e asili si sono concentrati gli sforzi della nostra Amministrazione per quanto riguarda una parte consistente delle variazioni del piano delle Opere Pubbliche, variazioni positive grazie anche all’operato degli uffici che hanno trovato il giusto riconoscimento con l’aggiudicazione del Comune di Jesi di alcuni bandi che permetteranno l’adeguamento sismico di varie scuole, Martiri della Libertà in primis, e dell’impianto antincendio di diversi asili nido con il Romero in testa. Si dà quindi priorità alla sicurezza dei piccoli e del corpo insegnanti lungo la strada del riammodernamento delle strutture

scolastiche da tempo immemore fermo ai box. Sono invece stimati in ben 15 milioni di euro gli interventi da realizzare per la manutenzione degli assi viari, parcheggi e marciapiedi a cui fanno fronte risorse per 800 mila euro derivanti da - attenti bene - oneri di urbanizzazione e possibile indebitamento. Una sproporzione enorme che mette ancor più in risalto lo sforzo dell’Amministrazione a garantire la sicurezza stradale degli assi viari principali, ma che in egual misura dovrebbe far riflettere tutti noi sulle risorse necessarie per poterci ancora permettere una comoda mobilità, una auto a persona, forse non più sostenibile. Certo si è consapevoli della situazione in cui versano certe strade e non per questo manca la volontà di intervenire. Ammettere le difficoltà è uno dei punti di forza di questa Amministrazione, affrontarle con responsabilità è la parte restante. Dalla buca stradale al buco dei rifiuti il passo è breve quanto lungo. Una Tari cresciuta - magari poterla utilizzare per tappare le buche - che ha destato qualche

mal di pancia nei cittadini. Aumento dovuto sia ad una politica d’ambito provinciale che non riesce a programmare e costringe Comuni come Jesi a conferire i rifiuti in discariche più lontane aumentando di fatto i costi, sia ad una precisa volontà di ampliare ed ottimizzare l’input della differenziata effettuando investimenti in una zona a basso riciclo come la Zipa: un investimento per il futuro. Tutto questo dovrebbe passare, preferibilmente, per un’educazione civica ancora non assorbita da persone che trovano più utile praticare l’abbandono del rifiuto per strada non curante del danno, non solo visivo, ma anche economico del gesto. Continueremo sulla strada dell’informazione e del lavorare onestamente per migliorare la città, convinti che chi della collettività ha una bassa considerazione, sia destinato a cambiare.

Di fronte a uno scenario politico nazionale caratterizzato da tanta incertezza e scarso slancio, spetta agli Enti Locali e soprattutto ai Comuni, intraprendere un’azione amministrativa coraggiosa, efficace e capace di manifestare esempi di buon governo. In questo senso il gruppo consiliare JesInsieme valuta in maniera estremamente positiva quanto è stato realizzato e programmato in questo primo anno del secondo mandato di Massimo Bacci. In questa sede, pertanto, è opportuno mettere in rilievo l’importanza dell’approvazione del Bilancio consuntivo. Da questo rilevante documento, l’organo di revisione ha evidenziato alcuni dati che qualificano la bontà del Bilan-

cio. In merito, infatti, è stato registrato un incremento di circa il 36% rispetto alle somme accertate nel 2016 per recupero dell’evasione tributaria ed un forte aumento nella riscossione di tali somme per competenza. Non solo. In più di una circostanza, le principali critiche emerse contro questa maggioranza si sono avvitate intorno all’idea che questa Amministrazione stia pensando più ai numeri che alle persone. A ben vedere, però, sono proprio i numeri a dimostrare quanto la giunta Bacci sia vicina alle necessità delle persone, adoperandosi concretamente per un maggiore sviluppo economico. Infatti, sono davvero esemplari i numeri che provengono dall’analisi della tempestività dei pagamenti dell’Ente; il Comune di Jesi, d’altronde, si attesta come uno degli Enti locali più virtuosi, garantendo ai propri fornitori tempi medi di pagamento inferiori ai 28 giorni. Com’è noto, la questione della liquidità è estremamente delicata e per molte medie e piccole imprese è addirittura vitale, perciò apprezziamo e incoraggiamo l’Amministrazione a continuare lungo questa direzione.

Un altro tassello importante che va a comporre questo bel mosaico è stato l’approvazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico. È un provvedimento davvero significativo che mette al centro gli uomini e le donne e si pone l’obiettivo di tutelare quelle situazioni più difficili e disagiate. In questo orizzonte Jesi si presenta come uno dei primi comuni sul territorio regionale ad aver recepito le indicazioni della legge regionale n. 3/2017. Anche in questa occasione il Comune di Jesi ha espresso coraggio e determinazione, mettendo a tema e disciplinando un fenomeno così gravemente diffuso; e l’ha fatto restringendo ulteriormente i margini del gioco d’azzardo e la possibilità che queste attività possano svolgersi in zone della Città particolarmente sensibili e affollate. Insomma, avanti così, con fiducia e speranza per la costruzione di una Città più bella, vivibile e attenta ai sogni, alle speranze e alle necessità della gente. Gruppo consiliare JesInsieme

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Gruppo consiliare Jesiamo


Siamo al primo anno di mandato di questa seconda legislatura Bacci. Analizzando e ripercorrendo i primi cinque con l’eredità che abbiamo avuto dalle precedenti Amministrazioni sono stati fatti passi da gigante, con progetti a lungo termine e a breve termine dove alcuni sono stati bloccati per la burocrazia che per noi sta causando molte difficoltà. Nonostante tutto si sta lavorando sulla base dei progetti iniziati nel 2012 e si stanno vedendo risultati. Riguardo la situazione della nostra città, ci sono alcuni argomenti che ci fanno preoccupare come la perdita tra due anni del distaccamento dell’Università di Macerata a Jesi. Da tempo Insieme Civico sostiene che è un valore aggiunto per la nostra città, nonostante alcuni affermazioni contrarie di liste presenti in Consiglio Comunale. Noi vogliamo fare chiarezza e cercheremo di organizzare un incontro pubblico

aperto agli imprenditori, alla politica Jesina e alla Facoltà per far sì che anche la cittadinanza conosca la situazione in modo che anche le famiglie che vogliono iscrivere i propri figli ai corsi presenti attualmente a Jesi valutino il perché è importante avere un polo universitario. Un altro punto dolente che ci sta molto a cuore è la costruzione delle Torre ERAP che sta creando non pochi problemi ai cittadini del Quartiere San Giuseppe dove noi siamo nati e soprattutto all’attuale Amministrazione. Non vogliamo entrare nel merito della questione visto che ci sono ricorsi al TAR, ma prendiamo atto delle scelte delle precedenti Amministrazione che volevano costruire oltre a questa torre anche altre alloggi. Riteniamo che si debba valutare di costruire alloggi popolari considerando tutto il territorio cittadino. Opportuno provvedere ad uno studio specifico atto a poter dislocare uniformemente e nell’interesse di una reale integrazione. Noi siamo convinti e riteniamo opportuno valutare e recuperare il vecchio anche costruendo il nuovo, ma nei limiti del possibile rispettando sempre la natura, nell’interesse della salute dei cittadini. Recuperando il vecchio, diamo la possibilità di far crescere rioni, borghi con nuove famiglie di giovani che oggi non

si possono permettere di acquistare un alloggio visto che non hanno un lavoro oppure hanno un lavoro a termine. Riguardo la manutenzione della città vogliamo entrare in merito alla situazione, rendendoci disponibili a prendere le segnalazioni dei cittadini e riportarle alla Giunta e Sindaco per dare delle priorità secondo la disponibilità finanziaria. Un altro punto sarà quello della sistemazioni e riorganizzazione dei parcheggi e il Piano Urbanistico del Traffico con la richiesta dello studio di fattibilità riguardo la costruzione dell’Asse Nord, non come viene riportate nell’attuale piano regolatore con la piccola bretella fino a via Puccini, ma un vero asse che arriverà fino al Carlo Urbani. Vogliamo ricordare che Insieme Civico con il vecchio Comitato San Giuseppe è stato il promotore di questo progetto con la raccolta di firme negli anni 2010. Con il nostro motto “l’ascolto di tutti per decidere insieme” cercheremo sempre di essere disponibili con tutti per affrontare tutte le problematiche sia a Jesi che in altre città dove saremmo presenti con le nostre liste e liste di appoggio con il nostro impegno.

Ricordiamo bene come la manutenzione della città, sia stato uno dei grandi temi dell’Amministrazione Bacci, fin dalla sua campagna elettorale dell’ormai lontano 2012. Ad un passo dall’inizio del settimo anno di governo dell’attuale Amministrazione comunale, non è più consentito scaricare il peso di ciò che funziona sul passato. Si rivela anzi opportuno un esame dello stato attuale alla luce dell’esistente che non può di certo definirsi così migliorato rispetto a quello ricevuto in eredità. Sono infatti molte le zone della città che

richiedono da tempo un intervento manutentivo di natura ordinaria o straordinaria che però non si intravede. Di più. Gli interventi in procinto di essere eseguiti, tra cui l’adeguamento sismico delle scuole, vedranno la luce soprattutto grazie all’importantissimo finanziamento arrivato al Comune, dal Ministero dell’Istruzione (MIUR) o da Fondi Regionali e Europei. Il merito di aver intercettato tali risorse non può che essere riconosciuto agli Uffici Comunali e alla loro qualificata esperienza e competenza, non certo all’Amministrazione Comunale. Nonostante tali aiuti, restano però aperti molti altri nodi, che pur in evidenza, non sembrano vicini ad una soluzione. In tal senso si segnalano le condizioni di precarietà in cui versano alcuni spazi del centro storico, su tutti il parcheggio delle Conce, ridotto in pessimo stato, il cantiere aperto e a quanto pare “immobilizzato” di Piazza Pergolesi, o piazza Baccio Pontelli, peraltro reduce dal-

le “fatiche” del Palio. Come pure non v’è chi non veda, lo stato di incuria nel quale versa la sede stradale del Viale della Vittoria, o della zona di Colle Paradiso. A ciò che sarebbe ordinario si è aggiunto in ultimo lo straordinario, ovvero il ponte San Carlo. Il Comune non ha risorse di bilancio utili a sostenere il costo dell’intervento. Stante l’inesistenza di una relazione politica diretta, da parte delle forze civiche al governo della nostra città, verso le istituzioni sovraordinate, il Pd di Jesi garantirà ogni sforzo, a tal fine. Impegno diretto che sarà però stavolta richiesto a tutte le forze politiche che hanno visto eletti Parlamentari, nostri concittadini. Sarà l’occasione per misurare anche un loro impegno e valutare se, come hanno già fatto il Governo e la Regione Marche a guida PD, anch’essi sapranno dare l’aiuto di cui ha bisogno la nostra città.

Gruppo consiliare Insieme Civico

Gruppo consiliare Partito Democratico

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Come la riguardi, la contigenza politica jesina (e in questa fase anche italiana!) converge su un punto: “i nodi vengono sempre al pettine!” Infatti, a parte le prevedibili “sconvergenze” politiche “romane”, è chiaro che “nascondere la polvere sotto il tappeto” per evitare i problemi nell’immediato (lasciandoli a chi viene dopo ) non paga e i problemi escono fuori prima o poi magari più grandi di prima. Il riferimento è chiaramente alle plurime situazioni di condanna giudiziale nei confronti del nostro Comune di pagare conguagli o danni a cittadini di cui si è acquisita la proprietà per realizzarvi opere pubbliche o parapubbliche riconoscendo loro un insufficiente ristoro enconomico,

senza altresì prevedere prudenzialmente un fondo che permettesse di completare la procedura, evidentemente incompleta; con il versamento del naturale previso “conguaglio” (infatti si parla sempre di “salvo conguaglio”!) cioè della necessaria prevedibile differenza dei valori. Ebbene l’esempio è proprio l’ultimo Consiglio comunale quando l’assemblea ha dovuto integrare il pagamento “fuori bilancio” dell’ennesima sentenza di condanna di € 133.000 conseguente al valore della differenza del bene espropriato a privati senza che l’Amministrazione comunale potesse attingere ad un qualsiasi fondo di accantonamento che permettesse di regolarizzare tale posizione, senza causare problemi alla Giunta Bacci che, già in precedenza, ha dovuto integrare il Bilancio per onerose sentenze di condanna per altre operazioni delle precedenti Amministrazioni (parliamo di milioni di euro!) Tali esborsi hanno chiaramente comportato inaspettati problemi alla nuova Giunta per cui altri interventi previsti dovranno probabilmente essere riprogrammati nel tempo. Peraltro a questi

problemi inaspettati si aggiungono nuove contingenze come la questione del Ponte San Carlo dovuta probabilmente ad una carente manutenzione non svolta negli anni, mentre vanno previste in una nuova regolazione gli altri interventi già individuati a favore dei cittadini che ne hanno pieno titolo (vedi ad esempio l’adeguamento delle strade). Tali situazioni come quella del palazzo ERAP (e non solo) vanno affrontate direttamente con i cittadini che devono sapere come stanno le cose senza nascondere nulla, con la massima trasparenza e obiettività, senza creare false aspettative come è stato chiarito anche nella riunione che la Giunta Bacci ha svolto in questi giorni nel Quartiere Minonna con ampia partecipazione di cittadini. In questo senso “PattoxJesi” sta chiedendo alla Amministrazione di incontrare direttamente la cittadinanza per farla partecipe di tutte le più importanti scelte della nostra città.

L’ultimo Consiglio Comunale, tra le questioni affrontate, ci ha regalato un’emozione forte e, scherzi a parte, una bella soddisfazione <politica: l’approvazione unanime della mozione presentata dal nostro gruppo che chiedeva l’adesione da parte del Comune al documento “Qualità ed inclusione nella comunità” proposto dal Gruppo Solidarietà di Moie. A tal proposito invitiamo i più a leggere e sottoscrivere l’intero documento sul sito dell’associazione (www.grusol.it). Detto questo, continua il nostro percorso, che attraverso l’impegno, l’ascolto atti-

vo, l’attenta analisi delle varie questioni, si muove sempre su molteplici piani. Da una parte, ovviamente, quello del Consiglio. Nell’ultima seduta, abbiamo interrogato l’Amministrazione su specifiche situazioni ordinarie, vedi il ripristino di una parte di illuminazione stradale tra Viale del Lavoro e San Giuseppe e il rilancio di una migliore gestione dei rifiuti, in termini di raccolta differenziata e di contrasto all’abbandono della spazzatura ingombrante, che incide soprattutto sul Centro Storico. È slittato invece al prossimo Consiglio Comunale, per motivi di tempo, il nostro Ordine del Giorno che, se venisse accolto, impegnerebbe l’Amministrazione a chiedere alla Regione il ritiro della proposta di legge n.145/17 sulle sperimentazioni gestionali in sanità. Una disposizione che se approvata, a nostro avviso, ma anche a quello di tanti addetti ai lavori, consegnerebbe la sanità pubblica marchigiana ai privati praticamente a tempo indeterminato, consentendo agli stessi di

disporre per lunghi periodi di attrezzature e ospedali pubblici finanziati coi soldi dei cittadini. Ciò senza che nelle sedi opportune siano stati discussi i motivi e i presunti vantaggi che tale processo di privatizzazione possa effettivamente portare in termini di miglioramento della qualità del servizio, di sicurezza, costi e trattamento dei lavoratori. Oltre il Consiglio, c’è naturalmente la Città, che cerchiamo di coinvolgere tramite le riunioni aperte e le iniziative socio-culturali che proponiamo costantemente. Tra le ultime, la presentazione del libro “Il soggetto rivoluzionario” ospitato insieme all’autore Giueseppe Buondonno nella nostra sede di Piazza Franciolini. A proposito della sede, ricordiamo che resta aperta e a disposizione per ogni weekend in “formato” sala lettura con WI-FI a tutti coloro che ne vorranno approfittare. Insomma seguiteci! Su FB, sul sito, ma soprattutto dal vivo! Gruppo consiliare Jesi in Comune Laboratorio di Sinistra

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Gruppo consiliare Patto x Jesi


Mentre a Roma il M5S è riuscito a far nascere un Governo a 5 Stelle, forte del voto di più di 11 milioni di italiani, sulla base di un contratto di Governo che dedica un ampio spazio alla Sanità, sostenendo la necessità di un Sistema Sanitario Nazionale pubblico, efficace ed efficiente, nella nostra cara Jesi il M5S ha tentato proprio di dare una scossa alla situazione ormai troppe volte non più accettabile dell’ospedale cittadino. Nel Consiglio comunale del 27 Aprile abbiamo presentato una mozione per impegnare il Sindaco di Jesi a richiedere, in sede di Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta 2, la sfiducia del Direttore Generale, ing. Maurizio Bevilacqua. Nonostante anni di continue richieste, segnalazioni, interrogazioni e tavole rotonde, le promesse avanzate nel campo della Sanità jesina e marchigiana sono state ripetutamente disattese. Non bastano le continue notizie di cronaca locale,

le segnalazioni dei cittadini e le denunce degli stessi operatori sanitari, che malgrado la loro alta professionalità ed impegno non riescono più a sopportare il carico di lavoro extra dovuto alla carenza di personale. Riteniamo perciò sia giunto il momento che anche i Sindaci si facciano sentire, agendo anche nelle sedi competenti dove possono incidere nelle decisioni e prevedere la rimozione di chi ha dimostrato inadeguatezza nella conduzione e nella risoluzione delle problematiche che affliggono la Sanità pubblica. Dopo un duro dibattimento, la nostra mozione è stata “naturalmente” bocciata, anche se a microfoni spenti e fuori dall’aula tutti sono pronti a puntare il dito contro la cattiva gestione. Lo stesso Sindaco Bacci ha riconosciuto le problematiche emerse, ma poi si nasconde dietro al solito rimpallo di responsabilità dicendo che il Direttore Generale “non è stato nominato dalla nostra Amministrazione comunale” o che “non abbiamo il potere di sfiduciarlo” perdendo così l’ennesima occasione per stare dalla parte dei cittadini. E come volevasi dimostrare, solo pochi giorni dopo i fatti ci hanno dato di nuovo ragione in due momenti diversi. Il primo è un caso di cronaca in cui il SSN locale non è stato in grado di erogare una

prestazione medica urgente (da svolgere quindi entro 72 ore) prescritta dal medico ad una signora anziana e l’Asur ha dovuto così rimborsare la prestazione effettuata invece in poco tempo dal privato, come previsto dal Decreto Legislativo n.124/1998, una legge che nessuno conosce, ma anche una possibilità per tutti e per la quale il M5S si sta battendo da anni. Un altro esempio eclatante è la Broncopneumologia dell’Ospedale “Carlo Urbani” che, a seguito del ridimensionamento subito lo scorso dicembre, non è ancora rientrata a regime di posti letto ed è priva da anni di un medico specialista in malattie dell’apparato respiratorio. Ora ci manca solo che venga nominato un dirigente di questo reparto senza specializzazione in materia e così sarà confermato l’intento di smantellare una specialità fiore all’occhiello della nostra città. Senza poi dimenticare come molte altre nomine di Primari siano ancora ferme ai nastri di partenza, vedi Pronto Soccorso, Neurologia, Ortopedia e Ginecologia, oltre alle figure dei Coordinatori Infermieristici (Capo sala). Quando impareranno a rispettare i cittadini?! Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

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