Jesi Oggi Marzo 2018

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Alle famiglie di Jesi

Jesi Oggi

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anno XXV n. 1 / Marzo 2018

Periodico del COMUNE DI JESI

CRAC BANCA MARCHE JESI UNICO COMUNE COME PARTE CIVILE

Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1, Jesi (tel 0731 538365) jesioggi@comune.jesi.an.it Stampa: Errebi Grafiche Ripesi Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972

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Jesi nella Scuola di Atene

VIDEOSORVEGLIANZA, LUCI E WI-FI PROGETTO INNOVATIVO

ROTATORIA ALL’INCROCIO DELLA ZIPA

Si punta a vincere un bando per servizi tecnologici nella zona dei giardini pubblici

NUOVA SCUOLA IMMERSA IN UN PARCO Premiato con 1 milione il progetto di recupero dell’ex Crt al Verziere

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Vieni a provarla da


Ridare fiato alle imprese Anche l’ultimo report congiunturale della Banca d’Italia ha fotografato le Marche come una regione che “non sta partecipando alla ripresa del Paese”. Negativi molti degli indicatori economici, a cominciare da quello - estremamente preoccupante per le famiglie - dell’occupazione. Laddove, tra questi indicatori, si intravede un segno positivo, si tratta comunque di un valore più basso della media nazionale. Ed i recenti dati di Confindustria non fanno altro che confermare questo scenario. Perché mi soffermo sulla situazione economica regionale? Perché, come sindaco della città che è stata capoluogo del sistema bancario marchigiano, non perdo di vista il fatto che è proprio il mondo del credito ad aver contribuito pesantemente a generare questo scenario. Le banche del territorio in passato erano state il volano dell’economia, prese a modello per la capacità di accompagnare le imprese nella loro crescita e nello sviluppo di una comunità perché generavano benessere e lavoro. Il duopolio Banca Marche - Banca Popolare di Ancona, a cui si aggiungeva una rete di piccoli istituti di credito cooperativo e grandi banche nazionali, aveva permesso alla nostra regione di costruire un sistema di finanziamento efficace, malleabile e per ciò stesso capace di reggere a più riprese l’urto della crisi, anche quella che ha colpito pesantemente le piccole e medie imprese che di questo territorio rappresentano l’ossatura portante. Jesi, in questo contesto, era una città ancora più blindata, visto che proprio qui - in una posizione baricentrica a livello regionale - i due maggiori istituti di credito avevano insediato i rispettivi centri direzionali. Dunque proprio da noi, probabilmente, si registrava una maggiore propensione ad ascoltare le imprese, a supportarle con finanziamenti importanti, a condividerne il rischio all’interno pur

sempre di piani d’investimento compatibili. Ecco perché ritengo che assolutamente drammatica sia stata la fine di Banca Marche. Al di là delle migliaia di risparmiatori beffati - a cui mi auguro che venga in qualche modo riconosciuto un risarcimento - il venir meno di una delle due gambe su cui poggiava l’economia regionale, ha provocato una rovinosa e generale caduta dove a pagarne il prezzo più pesante sono state proprio le realtà produttive. L’altra grande banca del territorio rimasta - divenuta nel frattempo Ubi Banca - si è fatta carico dei propri impegni e, con l’acquisizione della rete della ex Banca Marche, è oggi chiamata ad esercitare il ruolo rilevante e impegnativo di chi è leader di mercato. Ma, evidentemente, da sola non può reggere le necessità così ampie ed articolate del sistema produttivo regionale, che sta cercando di rialzarsi dalla lunga stagnazione. È una fase questa in cui - proprio per fronteggiare il vuoto lasciato da Banca Marche - non deve mancare il supporto dell’intero sistema, dai Crediti Cooperativi ai grandi gruppi bancari. Per queste ragioni ritengo che proprio da Jesi, capitale del credito delle Marche per altro unico Comune d’Italia ad essere ammesso come parte civile nei procedimenti a carico degli ex amministratori di banche dichiarate in default - proprio da Jesi, dicevo, debba partire una forte azione di sensibilizzazione verso la politica regionale affinché sia trovata una soluzione strutturata per l’accesso al credito, individuando altre modalità per attingere a finanziamenti da parte delle imprese. Vi sono esempi virtuosi, penso al Veneto, dove le istituzioni hanno deciso un investimento diretto nei settori strategici per il tessuto imprenditoriale, come l’ingresso nel capitale sociale delle piccole e medie imprese.

Nelle Marche potremmo pensare di fare di più, agevolando - attraverso un efficiente sistema di garanzie alimentato anche da risorse pubbliche - l’emissione di obbligazioni (minibond) da parte delle piccole e medie imprese o favorendo l’intervento di investitori privati attraverso il crowdfunding. In questo senso il riordino dei Confidi, da troppo tempo atteso stante l’importanza della garanzia per favorire l’accesso a forme sia tradizionali che innovative di finanziamento, non deve subire ritardi ulteriori Ed insisto con l’erogazione del credito, perché sono assolutamente persuaso che sia questa la benzina necessaria a far ripartire l’economia marchigiana, a rimetterla nei binari giusti ed agganciarsi così a quel treno della ripresa del Paese, unendo il vagone marchigiano a quelli delle altre regioni del Nord che hanno saputo mantenere coesa la capacità di sostenere il mondo produttivo e, con esso, certamente l’occupazione, le famiglie, la società. Proprio per questo, come Comune ci faremo promotori di un incontro pubblico, coinvolgendo le istituzioni regionali, le associazioni di categoria ed il mondo del credito, per trovare un percorso condiviso da intraprendere con coraggio e determinazione.

Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco

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CRAC BANCA MARCHE

Jesi unico Comune parte civile Il Comune di Jesi è stato ammesso come parte civile nel procedimento contro i vertici di Banca Marche per il “crac” che ha fatto scomparire l’istituto di riferimento del territorio. “È un risultato importante - ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci - perché certifica il ruolo dell’ente locale quale punto di riferimento di una intera Comunità che ha subito, nel suo insieme, un colpo gravissimo da scelte scellerate”. Jesi è stato l’unico Comune a costituirsi parte civile, così come era stato l’unico Comune a prendere posizione

fin dal primo momento per denunciare le pesanti responsabilità degli ex amministratori della Banca e sollecitare la giustizia affinché facesse piena luce su una delle vicende più buie del sistema finanziario italiano. Non solo, Jesi è stato l’unico Comune d’Italia ammesso a costituirsi parte civile nei processi aventi ad oggetto i default degli istituti di credito. “Un atto dovuto - ha ricordato Bacci nei confronti delle famiglie, delle imprese e di migliaia di risparmiatori che si sono visti dilapidare i risparmi di una vita”.

SÌ ALLA ROTTAMAZIONE DELLE INGIUNZIONI DEI TRIBUTI MINORI Approvato il regolamento per estinguere il debito senza sanzioni Sono circa 300 le posizioni aperte per un importo di 290 mila euro Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per la definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento. Si tratta di uno strumento, previsto dalla legge, che permette di mettersi in regola con il pagamento di alcuni tributi comunali a costi agevolati. Le ingiunzioni definibili sono quelle emesse, per conto del Comune di Jesi, dai concessionari per la riscossione in riferimento ai seguenti tributi: imposta comunale sulla pubblicità, diritti sulle pubbliche affissioni, tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap) e tassa sui rifiuti giornaliera. Il meccanismo è analogo alla cosiddetta “rottamazione” delle cartelle emesse dall’Agenzia delle EntrateRiscossione (ex Equitalia) che, viceversa, riguardano per lo più Ici, Imu e tassa rifiuti. I debitori che hanno ricevuto ingiunzioni di pagamento non ancora pagate, se notificate entro il 16 ottobre 2017, potran-

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no quindi estinguere il debito senza corrispondere le sanzioni, fermo restando il pagamento del tributo dovuto e degli altri accessori. Si tratta di circa 300 posizioni per un importo complessivo di 290 mila euro. La procedura di definizione è gestita dall’attuale concessionaria Abaco Spa, a cui andrà presentata apposita domanda entro il 15 maggio 2018. L’importo dovuto potrà essere versato in un’unica soluzione entro il mese di luglio 2018 oppure in due rate di pari importo con scadenze a luglio ed a settembre 2018. Ad ogni modo, i debitori potenzialmente interessati riceveranno a breve una comunicazione informativa. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Abaco Spa al numero telefonico 0423 601755 (tasto 3, int. 2) oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica: definizioneagevolata@abacospa.it.


Una rotatoria

all’incrocio della Zipa Mette in sicurezza il tratto di Via Ancona teatro di gravi incidenti Una rotatoria provvisoria sarà realizzata tra Via Ancona e Via Don Battistoni, uno degli incroci più pericolosi della città. Lo ha deciso la Giunta che ha approvato il progetto predisposto dall’Area Servizi Tecnici con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’ingresso alla Zipa e, al tempo stesso, di rallentare la velocità dei veicoli in transito lungo Via Ancona. L’intervento prevede un investimento di 37 mila euro e sarà completato entro la prossima primavera. La rotatoria, essendo sperimentale, sarà disegnata con i tradizionali new jersey bianchi e rossi, mentre le corsie saranno modulate in maniera tale da imporre una riduzione della velocità. Questo comporterà anche la rimozione di parte delle aiuole esistenti, essendo la rotatoria deviata rispetto all’asse stradale proprio per evitare il lungo rettilineo. Una soluzione, quella studiata, che punta a favorire nel migliore dei modi l’attraversamento dell’incrocio, risolvendo in maniera si auspica definitiva il pericolo che oggi si presenta a chi, provenendo da Chiaravalle, si deve immettere nella zona industriale, ed a chi, uscendo dalla zona industriale, intende dirigersi verso il centro di Jesi. Il carattere sperimentale dell’intervento permetterà di verificare l’efficacia della scelta in relazione ai flussi veicolari, intervenendo con i dovuti accorgimenti laddove se ne ravvisasse la necessità. Di certo i new jersey saranno in futuro destinati a lasciare il posto ad una rotatoria definitiva, e come tale inserita all’interno del redigendo piano urbano del traffico. Quello in Via Ancona sarà solo uno dei primi interventi per la sicurezza stradale e la manutenzione programmati

dall’Amministrazione comunale con l’arrivo della buona stagione. In calendario, come deciso nella stessa seduta di Giunta, vi è ad esempio anche il rifacimento della segnaletica orizzontale su buona parte del territorio comuna-

le. Previsto, in questa prima fase, uno stanziamento iniziale di 40 mila euro destinato agli attraversamenti pedonali tenuto conto che, con l’arrivo della primavera, le strade si popolano di utenti deboli, come appunto pedoni e ciclisti.

Via Tessitori, un primo intervento di riqualificazione Saranno anticipati prima dell’apertura del cantiere Erap alcuni degli interventi di riqualificazione previsti in Via Tessitori. Lo ha deciso la Giunta, confermando il proprio impegno a realizzare opere di mitigazione rispetto alla realizzazione dell’edificio decisa ormai più di un decennio fa ed il cui iter amministrativo, come noto, si è regolarmente concluso prima del 2012. In tal senso, in primavera prenderanno il via i lavori di sistemazione delle aree esterne dell’area, così da ricavare nuovi spazi di sosta prima che il cantiere occupi quelli attualmente disponibili. Tali spazi, individuati lungo la stessa Via Tessitori ed opportunamente dotati di una adeguata segnaletica orizzontale, saranno solo una prima parte di un’area parcheggi che, a regime, dovrà essere in

grado di dare una risposta completa ed esauriente sia alle esigenze della popolazione residente, sia ai fruitori dell’attigua palestra Carbonari. L’intervento, su progetto dell’Area Servizi Tecnici del Comune a cui spetterà anche il controllo, sarà realizzato a cura dell’Erap a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria aggiuntivi che sono stati richiesti in fase di rilascio del permesso a costruire. I lavori rientrano all’interno dell’intervento denominato “Riqualificazione delle aree pubbliche site in Via Tessitori e Via dei Mugnai” previsto dal programma opere pubbliche 2018-2020 approvato dal Consiglio comunale. Esso è sostenuto con un investimento complessivo di 200 mila euro, di cui 50 mila euro nel 2018, 100 mila euro il prossimo anno ed i restanti 50 mila euro nel 2020.

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Scuola e integrazione: decolla il progetto Più risorse a disposizione ed una migliore distribuzione degli alunni Di nazionalità non italiana quasi il 16% degli iscritti nei plessi cittadini Sono poco meno del 16% rispetto al totale gli alunni di nazionalità straniera nelle classi delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo cittadine: 621 sui 3.907 bambini e giovanissimi studenti dei quattro Istituti comprensivi jesini. In pratica una trentina di sezioni, sulle 171 complessive, non avrebbero motivo di esistere senza la presenza dell’utenza non italiana. A riferire i dati è stato l’assessore ai servizi educativi Marisa Campanelli che ha evidenziato come la presenza straniera oscilli fra il quasi 26% del comprensivo Federico II (25,93%, 266 alunni non italiani su 1.026) e il poco meno del 9,50% del comprensivo Carlo Urbani (96 su 1015). Nel mezzo ecco l’istituto Lorenzo Lotto con il 17,50% (172 su 985) e il San Francesco (9,88%, 87 su 881).

Proprio per cercare di riequilibrare su tutta la città tale dato, il Comune di Jesi ha varato da qualche anno l’iniziativa che garantisce mensa e trasporto scolastici gratuiti alle famiglie di alunni non italiani che accettano il trasferimento: dall’istituto che sarebbe di competenza per residenza ma dove più è massiccia la presenza straniera, ad una scuola più

Quasi 200 mila euro per la prima infanzia Importante boccata d’ossigeno per i servizi alla prima infanzia della città che beneficiano di un contributo di 188 mila euro frutto di un riparto di fondi ministeriali, tramite la Regione. Saranno destinati a potenziare i servizi offerti alle famiglie e consentire di mantenere bassi i costi sostenuti dai genitori. Circa 125 mila euro saranno destinati quali finanziamento in quota parte dei costi di gestione e funzionamento che saranno sostenuti dai nidi e dai centri per l’infanzia con pasto e sonno, sia comunali che privati accreditati convenzionati. Otto sono le strutture

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complessive in città che ospitano 269 bambini da 0 a 3 anni. Altri 50 mila euro saranno utilizzati per interventi di messa in sicurezza di due edifici di proprietà del Comune: quello di via Gobetti che ospita il nido Oasi e il centro per l’infanzia Piccola Oasi e quello in via Nino Bixio dove è presente il centro per l’infanzia Girotondo. Di 2.500 euro sarà il contributo alla scuola dell’infanzia paritaria “Santa Caterina”. Infine con 9.700 euro verrà sostenuta la formazione del personale che opera nei servizi da 0 a 6 anni nelle strutture di Jesi e dei Comuni della Vallesina.

lontana da casa ma dove la percentuale di non italiani si abbassa considerevolmente. Ed è in crescita il numero di quanti accettano tale proposta, formulata dal Comune: per l’anno scolastico 2017-18 in corso, sono 46 gli alunni stranieri che, col cambio di scuola, usufruiscono gratuitamente del servizio scuolabus e di questi sono 40 quelli che dispongono della gratuità anche della mensa. Una iniziativa dal costo di 23.500 euro fra mancato introito per la refezione scolastica (12.500 euro) e per il trasporto. Fra le realtà dove è più alta in percentuale la presenza di stranieri, spicca il 52% nella scuola dell’infanzia Giraffa (comprensivo Federico II) mentre si fermano al 34,82% e al 28,72% le primarie Mazzini e Garibaldi (nel tempo pieno). Ma anche nel comprensivo Lotto c’è il 31,25% della primaria Mestica, mentre al Carlo Urbani si avvicina al 30% la scuola dell’infanzia Arcobaleno (29,17%) e al 25% la primaria Martiri della Libertà. Nel comprensivo San Francesco, il top lo raggiunge la primaria Collodi col 13,06% di stranieri, che diventa il 12,50 alla scuola dell’infanzia Sbriscia. Al di sotto del 2% di “multietnicità” la primaria Monte Tabor e la secondaria di 1° grado Leopardi.


Una nuova scuola immersa in un parco Premiato con oltre un milione di euro il progetto di Jesi: dalle ceneri dell’ex Crt un edificio innovativo che ospiterà materna e asilo nido Dalle ceneri dell’ex Crt, la palazzina da decenni abbandonata al centro dell’area verde in via Fermi (zona Verziere), nascerà una nuova scuola per l’infanzia ad alto contenuto innovativo. Il progetto, predisposto dall’Area Servizi Tecnici del Comune, è risultato primo nella graduatoria regionale di un bando su base nazionale finalizzato proprio alla realizzazione di edifici scolastici di nuova generazione. Il finanziamento ottenuto è pari a 1,1 milioni di euro sui 1,3 complessivi. Una volta completate le procedure amministrative - che coinvolgono principalmente Ministero dell’Istruzione e Regione Marche - saranno affidati i successivi livelli di progettazione per poi partire con i lavori. La nuova scuola sarà distribuita su un unico piano terra di 920 metri quadrati

na, mentre all’esterno sarà realizzato un giardino didattico. L’altra area verde sarà a servizio del quartiere. “Sarà una seconda nuova scuola dalla parte opposta della città, dopo quella che abbiamo progettato per Via // L’edificio ex Crt dove sorgerà la nuova scuola Schweitzer che ospicomplessivi. Avrà una capacità di ospi- terà la nuova Lorenzini” ha sottolineato tare 130 alunni in 4 distinte sezioni per l’assessore ai lavori pubblici Roberto l’infanzia. Qui vi si trasferirà in blocco Renzi che ha ricordato come da decenni la scuola dell’infanzia Santa Maria, che non si realizzavano più edifici scolastici conta due sezioni oggi ubicate in una in città. “Nel caso della scuola che sorstruttura non più adeguata e peraltro di gerà all’ex Crt merito va alla capacità proprietà privata. Vi sarà spazio anche progettuale degli uffici che hanno saputo per un asilo nido con 30 posti. La nuova proporre un’idea che ha nettamente prescuola ospiterà una piccola piscina inter- valso sulle altre 17 domande presentate”.

Sicurezza negli edifici scolastici Altri interventi in programma Strutture scolastiche al centro dell’azione amministrativa con l’obiettivo di garantire standard di sicurezza sempre più adeguati. Nel Consiglio comunale di fine gennaio è stato previsto un ulteriore investimento di circa 70 mila euro per procedere alla verifica di vulnerabilità sismica della scuola secondaria di primo grado Federico II. L’edificio di piazzale San Savino è, in ordine di priorità, il primo dell’elenco di scuole dove procedere a tale verifica. Farà dunque seguito a quelle già effettuate presso la scuola secondaria di primo grado Lorenzini, poi chiusa, alla primaria Martiri della Libertà e alla secondaria di primo grado Savoia. A proposito di queste due ultime scuole, per la Martiri della Libertà

// La demolizione della Lorenzini è stato predisposto il progetto esecutivo per gli interventi di adeguamento antisismico per un investimento complessivo di 650 mila euro, di cui 530 da fondi ministeriali. Relativamente alla Savoia, l’Area Servizi Tecnici sta procedendo

ad affidare la progettazione per un intervento analogo. Da aggiungere a tale elenco, anche la verifica di vulnerabilità sismica che è attualmente in corso alla primaria Collodi. Sempre a proposito di edilizia scolastica, da segnalare inoltre che sono stati assegnati i lavori di adeguamento antincendio alla primaria Mazzini per 35 mila euro. L’intervento sarà immediato, non ostacolando l’attività didattica. Completati nel mese di febbraio, invece, i lavori di demolizione della vecchia Lorenzini di viale Verdi. L’abbattimento dei due plessi e la successiva rimozione delle macerie hanno permesso di liberare un’area che ora sarà interamente destinata a verde pubblico.

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Si completa

il Parco Mattei Nell’area verde dell’ex Smia messe a dimora oltre un centinaio di piante La piantumazione di oltre un centinaio tra alberi e arbusti ornamentali completa i lavori di riqualificazione del Parco Mattei all’ex Smia. La sistemazione delle nuove essenze arboree ha previsto un investimento di circa 12 mila euro. Le piante sono aggiuntive rispetto a quelle messe a dimora a suo tempo dalla Caritas (quale prescrizione imposta dopo l’abbattimento delle alberature per realizzare il nuovo centro di accoglienza in Viale Papa Giovanni XXIII). Queste nuove sono

destinate alla perimetrazione della zona allestita con giochi ed arredi. Proprio per questa finalità è stata scartata l’idea di utilizzare le piante distribuite gratuitamente dall’Agenzia regionale Assam: tali alberature infatti, di dimensioni particolarmente ridotte, sarebbero state in grado di ombreggiare la zona solo fra parecchi anni. Meglio allora alberi già pronti, nella fattispecie 60 ciliegi da fiore, 18 alberi di giuda, 14 pioppi cipressini. Con essi anche arbusti ornamentali come 12 pru-

gnoli. Impiantati prima dell’inizio della primavera, hanno la finalità di riempire di alberature il parco dove già sono stati effettuati importanti interventi per renderlo pienamente funzionale e attrattivo per i residenti. I quali residenti sono da tempo protagonisti nell’affiancare l’Amministrazione comunale nella cura e nella manutenzione. Una collaborazione estremamente importante perché garantisce sia la migliore pulizia dell’area sia tutti quegli interventi utili al fine di mantenere il parco in condizioni ottimali per grandi e piccini. Del resto lo stesso sindaco Massimo Bacci, nel presentare al quartiere i lavori al parco nel corso di un’assemblea pubblica, sottolineò proprio l’importanza della collaborazione dei cittadini per mantenere vivo il parco, tenuto conto che il Comune, tra pensionamenti vari, può fare affidamento solo su un esiguo manipolo di operai e giardinieri che non sono riescono ad arrivare ovunque.

Caprette all’opera per il taglio dell’erba Pascoleranno nelle aree dietro Via Binda e al Tornabrocco, arricchendo il programma di manutenzione del verde pubblico Anche sette caprette stanno contribuendo allo sfalcio delle aree verdi pubbliche. L’utilizzo di animali da fattoria - originale novità prevista dall’appalto per la manutenzione del verde pubblico su aree marginali - ha preso forma un mese fa quando nella scarpata dietro Via Binda, in zona via Fausto Coppi, hanno fatto la loro comparsa le simpatiche ruminanti. Alloggiate in una apposita casetta di legno dopo essere state sottoposte a tutti i controlli veterinari, si sono subito messe al lavoro, brucando l’erba nei momenti di pascolo nella scarpata, attività che poi continueranno a svolgere, nel corso dei prossimi mesi, anche al Tornabrocco. L’appalto prevede di assegnare al pascolo degli animali da fattoria un totale di 19 mila metri quadrati per questo primo anno ed aree ancora maggiori nei prossimi, con progressiva crescita degli animali impiegati. Il loro utilizzo, ovviamente, sarà occasione anche per organizzare specifiche attività didattiche con i bambini delle scuole della città. L’area in cui operano è delimitata da re-

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// Le caprette ospitate dietro via Binda

cinzioni elettrificate opportunamente segnalate. La scelta di avvalersi degli animali da fattoria nella manutenzione del verde cittadino è nata sulla scorta della positiva esperienza maturata in altre importanti città italiane come Ferrara, Torino e Cagliari, dove la presenza di pecore, capre e via dicendo ha registrato una risposta estremamente positiva sia in termini di efficacia dell’intervento che di apprezzamento da parte dei cittadini. Curiosità agreste a parte, la corretta manutenzione del verde cittadino rappresenta un obiettivo strategico per l’Amministrazione comunale, consapevole che passa dalla pulizia e dal migliore arredo urbano l’idea di una città bella da vivere nelle sue tante opportunità che offre. Ragioni tecniche hanno indotto a ricomprendere in un solo appalto le varie attività da svolgere che sono lo sfalcio dei prati dei parchi cittadini e delle aree verdi di quartiere (dove l’erba non può mai superare i 15 centimetri di altezza), il taglio della vegetazione lungo le pertinenze stradali urbane ed extraurbane.


LUCI AL LED, WI-FI LIBERO E TELECAMERE: CHE TRIS! IN VIALE CAVALLOTTI E AI GIARDINI PUBBLICI Innovativo progetto per una migliore illuminazione e servizi tecnologici avanzati. Anche un maggior risparmio energetico Punta a concorrere ai finanziamenti europei gestiti dalla Regione Marche il progetto predisposto dall’Area Servizi Tecnici per la riqualificazione della pubblica illuminazione in Viale Cavallotti, giardini pubblici, Via Grecia e Via Staffolo, con l’integrazione di impianti di videosorveglianza e Wi-Fi libero per tutti. Un progetto approvato dalla Giunta e inviato in Regione, per un investimento complessivo di circa 650 mila euro, con l’obiettivo di entrare in graduatoria e vedersi finanziata buona parte della spesa. Nel dettaglio l’intervento prevede la sostituzione di tutti gli apparecchi illuminanti di tale area, con nuovi modelli a led, ciascuno dei quali dotato di telecontrollo e telegestione che permette di rilevare i parametri di funzionamento, gestire la riduzione del flusso luminoso, rilevare guasti sugli apparecchi. Verranno mantenuti i sostegni esistenti, salvo una manutenzione di quelli deteriorati, con integrazione di ulteriori punti luce laddove serva per migliorare la visibilità su strada, marciapiedi e piste ciclabili. Saranno sostituite le sfere di cristallo lungo Viale Cavallotti ed i “funghi” ai giardini, con apparecchi di arredo urbano migliori. Il tutto attraverso adeguati nuovi quadri elettrici di comando. Contestuale al miglioramento della pubblica illuminazione, il progetto prevede la videosorveglianza dell’intera area con telecamere che saranno distribuite in punti strategici delle strade e del parco, attraverso una dorsale in fibra ottica per la trasmissione delle immagini che dalla sala operativa del Comune, attraverso corso Matteotti, raggiungerà Viale Cavallotti percorrendolo interamente

// Una panoramica di viale Cavallotti fino all’incrocio con Via del Burrone e Via Jugoslavia. La dorsale in fibra ottica, oltre a collegare le telecamere, offrirà il supporto per la trasmissione dati del servizio di Wi-Fi libero nella zona per soddisfare la connessione di cittadini e turisti e di telecontrollo dell’illuminazione pubblica. La dorsale potrà inoltre supportare eventuali altre estensioni dell’impianto di videosorveglianza, così come di altri servizi alla cittadinanza all’interno del concetto di “smartcity” quali, ad

esempio, pannelli informativi a messaggio variabile, gestione del traffico, dei semafori e dei parcheggi, gestione del bike-sharing o future colonnine di ricarica di auto elettriche, gestendo tutto da remoto in un unico centro. L’intero progetto, oltre ad ampliare i servizi per la comunità, comporta un risparmio in termini energetici - e di conseguenza anche economici - particolarmente rilevanti, puntualmente elencati nel progetto che concorre al bando per la concessione del cofinanziamento.

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ARRIVANO LE GUARDIE ZOOFILE A tutela di cani e gatti e per il rispetto delle disposizioni di legge Jesi città amica degli animali. Nel rispetto di questa scelta, l’Amministrazione comunale ha stretto un accordo di collaborazione con Legambiente, per migliorare il rapporto e la convivenza con tutti gli animali d’affezione. Infatti, potendo considerare positivamente il fatto che un sempre maggior numero di famiglie decida di avere un fedele amico in casa, occorre, tuttavia, sottolineare che un animale richiede una particolare e costante attenzione, con comportamenti corretti. Solo così è possibile scongiurare fenomeni negativi, come maltrattamenti, abbandono e randagismo, attraverso il dovuto rispetto delle norme di tutela della sicurezza, della salute pubblica e del benessere animale. Nello specifico, è necessaria una attività di vigilanza accurata e dedicata, per aiutare i cittadini al rispetto delle leggi. Compito che Legambiente, nell’ambito delle proprie funzioni statutarie, svolge già egregiamente in diversi Comuni italiani e a cui anche Jesi ha ora inteso rivolgersi per sviluppare più efficacemente le azioni di controllo. In particolare, la convenzione che si andrà a stipulare, prevede una programmata e regolare attività di vigilanza da

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parte di guardie zoofile giurate, le quali gireranno per la città, munite di apposito cartellino di riconoscimento, per verificare l’iscrizione del cane all’anagrafe canina, per accertare la modalità di detenzione anche a seguito di segnalazioni giunte alla Polizia locale, oltre che per controllare il rispetto dell’obbligo di raccolta delle deiezioni canine. L’attività, non in divisa, verrà effettuata periodicamente durante le settimane, alternando i giorni e con appostamenti fissi in determinate zone. Le guardie avranno anche il compito di controllare le colonie feline per fotografare la realtà cittadina, informare ed affiancare il cittadino sulle normative inerenti il vagantismo felino, incrementare le sterilizzazioni e garantire buone condizioni igienico-sanitarie, nonché individuare eventuali aree di ritrovo di gatti non regolarmente iscritti, provvedendo quindi alla regolarizzazione. L’intento è collaborare con coloro che fino ad ora hanno provveduto autonomamente alle colonie cercando di migliorare aspetti fino ad ora tralasciati. Nello svolgimento della loro attività di vigilanza zoofila, le guardie giurate redigono autonomamente i verbali di contestazione degli illeciti amministrativi.

Sono previsti, inoltre, due passaggi importanti, propedeutici alle attività sovra descritte: la modifica dell’apposito regolamento comunale al fine di renderlo uniforme alla normativa regionale (con una più esatta definizione dell’entità delle sanzioni previste) ed una ampia campagna informativa in città, oltre a convegni, progetti nelle scuole, corsi per aspiranti guardie, al fine di far conoscere l’attività delle guardie zoofile ai proprietari di animali di affezione e rafforzare nei cittadini la consapevolezza dell’importanza del rispetto delle norme vigenti e della tutela degli animali d’affezione per migliorare la convivenza nel rispetto di tutti.


Ponte San Carlo e cavalcavia Si programmano le manutenzioni Presentata la richiesta di finanziamento statale per 5,2 milioni Nella lista anche le risorse per il restauro della scuola Savoia L’ultima legge di bilancio del governo ha previsto 850 milioni di euro da assegnare ai Comuni nel triennio 2018-2020 per interventi di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, stabilendo il 20 febbraio quale scadenza per i 150 milioni previsti nell’anno corrente. E disponendo che ogni Comune non potesse chiedere contributi di importo superiore ai 5,2 milioni. Jesi si è subito fatta trovare pronta all’appuntamento presentando una richiesta per tre interventi: la manutenzione straordinaria del ponte San Carlo, quella del cavalcavia ed il restauro della scuola media Savoia. Il tutto a concorrere per l’intero contributo concedibile, e dunque 5,2 milioni di euro. La fetta maggiore riguarda il ponte San Carlo (via Marconi), in uscita a sud della città che attraversa il fiume Esino e raggiunge il quartiere Minonna. L’intervento di manutenzione straordinaria prevede un investimento di 4 milioni, di cui 3,7 milioni sono stati richiesti al governo mediante le risorse messe a disposizione. Spiega l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi: “Innanzitutto non va creato alcun allarme: non ci sono problemi immediati di sicurezza. Si tratta di interventi volti a evitare che in futuro si determinino situazioni di emergenza. Per quanto riguarda ponte San Carlo, il fiume si è abbassato e ha messo a nudo parte dei pilastri di fondazione e delle travi di sostegno, dove in alcune parti il calcestruzzo si è ammalorato e i ferri sono emersi allo scoperto. Pensiamo di intervenire prima che si determini un’emergenza che ora non c’è”. Anche il cavalcavia - per il quale la richiesta di finanziamento è pari all’importo dei lavori (520 mila euro) - “non presenta gravi problemi statici o struttu-

// Il ponte San Carlo e, sotto, il cavalcavia rali” assicura l’assessore ai lavori pubblici. “Ma sotto le arcate - evidenzia - vi sono delle impalcate, archi non portanti, riempite di materiale di vario tipo che le appesantiscono, come le appesantisce l’acqua delle infiltrazioni. L’idea è eliminare le arcate e procedere a un risanamento del viadotto”. Infine la scuola media Savoia. Si punta

in questo caso ad ottenere un contributo di un milione di euro, di cui 700 mila per i lavori di restauro che interessano le parti strutturali dell’edificio di corso Matteotti, mentre altri 300 mila euro per completare l’intervento dal punto di vista architettonico, andando a ricomprendere anche la sostituzione degli infinni e le opere di finitura.

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Volontariato di valore Un protocollo rinnovato per meglio sostenere le Associazioni nel loro importante ruolo a servizio della nostra Comunità Facilitare la rete tra associazioni e migliorare il dialogo con le istituzioni. Punta a questo il nuovo protocollo con il Coordinamento del Volontariato che vede l’Amministrazione comunale farsi parte attiva per mettere nelle condizioni le varie associazioni che vi aderiscono di poter operare al meglio per la comunità. Il Coordinamento è ovviamente aperto a tutti ed ogni associazione che non risulti ancora iscritta può chiederne di farne parte. “Si continua un percorso avviato nella precedente legislatura da Barbara Traversi e che ha già portato alla costituzione di uno sportello unico per l’associazionismo” ha rimarcato l’assessore al Terzo settore Paola Lenti. “Con questo aggiornamento del protocollo - ha aggiunto - vogliamo compiere ulteriori passi avanti”. Tra gli obiettivi quello di implementare lo sportello unico che è attualmente aperto due giorni a settimana; ma anche rivedere i criteri per la distri-

buzione dei locali pubblici destinati alle varie associazioni; ed ancora sviluppare un programma di formazione permanente per la professionalità dei soggetti all’interno dell’associazione del terzo settore. Ma soprattutto, ha aggiunto il sindaco Massimo Bacci “continuare il percorso di coordinamento per diven-

tare un punto di riferimento per tutte le associazioni del territorio, e con loro fare rete. Dobbiamo facilitare i rapporti tra le associazioni per lavorare insieme, sviluppare sinergia e stare a fianco di chi poi usufruirà dei servizi messi a disposizione dell’associazione. Nel nostro territorio abbiamo un volontariato di valore, e il protocollo sottoscritto porterà a delle scelte importanti e a dei risultati concreti che andranno sicuramente a migliorare il già ricco ambiente dell’associazionismo”. A Jesi sono oltre 350 le associazioni censite sul sito istituzionale, di queste 205 sono iscritte all’Albo. Segretario del Coordinamento delle Associazioni è Carlo Bellocchi: “La riforma del terzo settore ci lascia perplessi perché prevede delle situazioni che sono solo enunciate ma non spiegate. Oltre a questo si prevede una riduzione delle risorse. Ecco perché la collaborazione con il Comune è importante”.

Nuovi orti urbani Dismessi quelli di Via Marx, saranno presto sistemati quelli di Via Granita, mentre si sta individuando una ulteriore area da attrezzare per ampliare l’offerta Si apre una nuova stagione per gli orti urbani, vale a dire quegli appezzamenti di terreno che l’Amministrazione comunale attrezza per metterli a disposizione dei cittadini che li possono così coltivare e ricavarne verdura o frutta per l’autoconsumo. Un tempo pensati per gli anziani - e dunque con una funzione prettamente sociale - sono stati poi destinati anche a famiglie in difficoltà economiche oltre che ad esperienze educative e terapeutiche. Su iniziativa dell’assessore al terzo settore Paola Lenti, ora si è deciso di rimettere mano a tale servizio per fare il

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punto della situazione ed individuare nuovi spazi. Si è infatti preso atto della progressiva naturale dismissione degli orti urbani di Via Karl Marx, abbandonati dai cittadini che ne avevano ricevuto l’affidamento a causa di ripetuti furti e degli atti vandalici. Del resto la loro ubicazione, in una zona ai margini della zona industriale, ne rendeva poco agevole l’utilizzo e ne impediva una adeguata sorveglianza. Contestualmente è stata disposta una verifica della situazione di utilizzo delle aree ortive situate in zona Granita, l’altra area che a suo tempo era stata de-

stinata a tale progetto (12 gli spazi qui assegnati). Nell’incontro con i precedenti assegnatari e con nuovi soggetti interessati - aperto anche ai rappresentanti dei comitati dei quartieri - si è così deciso di risistemare gli orti urbani in zona Granita e sono state illustrate le caratteristiche di nuove aree da adibire ad orti urbani individuate dagli uffici tecnici del Comune: sono ben sette, rispetto alle quali si stanno compiendo le più approfondite valutazioni per attrezzarne almeno una a breve. Al riguardo si cercherà anche di intercettare appositi finanziamenti regionali.


Emergenza neve superata con un grande gioco di squadra Il sindaco: “Splendida sinergia, attenuati i disagi” Un lavoro straordinario ed in perfetta sinergia ha permesso di superare l’emergenza neve di fine febbraio in maniera esemplare. L’azione della protezione civile, servizio direttamente in capo al Comune, è risultata oggettivamente efficace ed ha contribuito ad attenuare considerevolmente i disagi. A farsene interprete è stato il sindaco Massimo Bacci che ha sottolineato come “la gestione delle nevicate dei giorni scorsi permette di evidenziare due aspetti. Il primo è che laddove vi è pianificazione ed organizzazione dei servizi, gli effetti positivi sono conseguenti. La seconda è che quando alla professionalità delle persone coinvolte nella gestione dell’emergenza si aggiunge anche un forte senso di appartenenza il risultato è ben percepibile dalla comunità tutta. Credo che, relativamente al personale del Comune di Jesi, questo abbia dato prova, nel suo insieme, di grande capacità, ponendosi come un positivo esempio di pubblica amministrazione”. Importante sono state le misure preventive, come i due tavoli tecnici promossi dallo stesso sindaco, quale responsabile della protezione civile comunale. Tavoli, questi, che hanno permesso di verificare che tutto fosse messo a punto per l’emergenza. E così - forti anche di bollettini meteo davvero precisi - si è potuta disporre la chiusura delle scuole con largo anticipo, garantire la pulizia di strade e marciapiedi, assicurare i servizi primari. Grazie ai nuovi sistemi di comunicazione - da whatsapp a facebook, da telegram ad instagram, da twitter alla app Municipium fino al sito internet - la cittadinanza è stata puntualmente informata “Ma il gioco di squadra - ha aggiunto al riguardo Bacci - ha visto tanti protagonisti a cui a cui va la mia gratitudine. Il

// Una suggestiva immagine di Palazzo Pianetti innevato (foto Alessandro Tesei)

“Ora importante ripristinare i fondi stradali danneggiati dal maltempo” personale dell’Area Servizi Tecnici che ha coordinato tutte le azioni previste nel Piano di protezione civile, le ditte private che hanno fornito uomini e mezzi per la pulizia delle strade, la Polizia locale che ha garantito che non vi fossero problemi di viabilità, il Servizio Relazioni Esterne del Comune che ha assicurato un’informazione in tempo reale alla cittadinanza, la JesiServizi che ha messo a disposizione il personale dell’igiene urbana per contribuire alla pulizia dei passaggi pedonali, i rifugiati richiedenti asilo ospiti della nostra città che hanno gratuitamente ripulito scalinate e marciapiedi, i volontari delle associazioni di supporto al servizio di protezione civile

che hanno controllato le varie zone della città segnalando le situazioni più urgenti, le aziende di trasporto pubblico urbano ed extraurbano per il regolare funzionamento delle tratte stradali, l’Asp con i servizi di assistenza, in particolare alle persone più disagiate. E sicuramente me ne sono dimenticato qualcuno. Mi ha fatto particolarmente piacere - ha aggiunto il Sindaco - ricevere l’apprezzamento da parte di tantissimi cittadini per come è stata gestita l’emergenza. Significa veramente che è stato compreso lo straordinario sforzo compiuto per ridurre le difficoltà. Ora però il lavoro è tutt’altro che terminato. Le nevicate hanno peggiorato considerevolmente la situazione delle nostre strade, creando buche e dislivelli su cui bisogna assolutamente intervenire. Ci sarà tanto da fare, perché i danni interessano gran parte della rete stradale e ci attiveremo per reperire anche finanziamenti extra bilancio previsti per questo tipo di calamità naturali”.

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C’È ANGELO COLOCCI

NELLA SCUOLA DI ATENE Il celebre affresco di Raffaello, che rappresenta i maggiori filosofi e matematici dell’antichità ritratti con le sembianze dei suoi contemporanei, sarebbe stato sceneggiato da Angelo Colocci che figura anche fra i personaggi principali Chi è quel personaggio esotico, con un cappello da mago e un globo stellato in mano ritratto nella “Scuola di Atene” di Raffaello mentre dialoga con il geografo Tolomeo rappresentato di spalle, coronato e con un orbe terraqueo in mano? La medesima scena campeggia nella copertina del volume di Giorgio Mangani “La bellezza del numero. Angelo Colocci e le origini dello stato nazione”, appena uscito per i tipi de Il Lavoro Editoriale, esito finale di un’approfon-

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dita ricerca condotta grazie al sostegno del Comune di Jesi. Ma andiamo con ordine e tentiamo di dipanare fin dal primo ordito i fili di un’intricata tessitura. Siamo nella Roma della prima metà del Cinquecento, quella di Giulio II della Rovere, Raffaello, Bramante, Michelangelo e di uomo coltissimo, collezionista di antichità romane, dal nome a noi jesini familiare. Di Angelo Colocci (Jesi 1474 - Roma 1549) gli studi eruditi hanno tracciato il

profilo di un raffinato letterato, autore di alcune rime e curatore di raccolte di poeti contemporanei nonché di appassionato bibliofilo, una passione talmente sconfinata che lo portò a costituire una delle più ricche biblioteche private del suo tempo. Ma c’è dell’altro. Colocci, membro di una delle più illustri famiglie della nobiltà di spada jesina (cioè di origine feudale-cavalleresca) fu una figura baricentrica del milieu politico e intellettuale che operava alla corte pontificia negli anni del papato di Giulio II della Rovere, Leone X e Clemente VII de’ Medici. Questa nuova dimensione del Colocci, “promoter” ante litteram di ambiziose operazioni culturali dalla studiata valenza politica e ideologica emerge con


Legenda Scuola di Atene n. 1 Platone nelle sembianze di Leonardo da Vinci n. 2 Aristotele nelle sembianze di Bastiano da Sangallo n. 3 Eraclito (o Democrito) nelle sembianze di Michelangelo Buonarroti n. 4 Pitagora nelle sembianze di Egidio da Viterbo n. 5 Epicuro nelle sembianze di Tommaso Inghirami detto “Fedra” n. 6 Euclide nelle sembianze di Bramante n. 7 Il geografo Tolomeo n. 8 Zoroastro nelle sembianze dello jesino Angelo Colocci (e non Baldassare Castiglione secondo l’identificazione tradizionale) n. 9 Apelle nelle sembianze di Raffaello (autoritratto)

Nella ricerca di Giorgio Mangani il ruolo determinante dell’umanista jesino nella Roma del Rinascimento forza e autorevolezza scientifica dalle pagine del lavoro di Mangani. L’autore ci consegna il ritratto di un alto funzionario dell’amministrazione pontificia al centro di una vastissima rete di relazioni con le personalità più eminenti della cultura e dell’arte del suo tempo e impegnato con i suoi sodali e amici dell’Accademia Romana (anche attraverso l’invenzione del collezionismo di antichità romane di cui fu uno dei primi cultori) nel recupero e nella valorizzazione della tradizione e del patrimonio lasciati dagli antichi. Un’attività di studio e collezionismo che si inseriva in un più vasto disegno squisitamente politico e propagandistico incardinato sulla volontà di stabilire una continuità tra il mondo greco romano e quello cristiano, erede questo del primo e depositario della sua missione civilizzatrice, stabilendo con questa corrispondenza l’incontestabile primato politico e culturale della Roma dei Papi.

Colocci è al centro di questa operazione, è colui che, insieme a altri, ne tesse la tela intrecciandone l’ordito grazie alla sue relazioni e alla sua autorevolezza di studioso e di collezionista fino al punto da contribuire, secondo l’appassionante ricostruzione di Mangani, alla sceneggiatura del programma iconografico del ciclo di affreschi della “Stanza della Segnatura”, eseguiti da Raffaello Sanzio per gli appartamenti privati di Giulio II della Rovere tra il 1509 e il 1512. L’enigma evocato all’inizio è sul punto di essere risolto: l’esotico personaggio con il cosmo stellato in mano, al centro del gruppo di destra dei filosofi antichi rappresentati da Raffaello nella “Scuola di Atene” con i volti dei suoi contemporanei altri non è che Angelo Colocci. È lui, studioso di numerologia, cosmologia, geografia, metrologia oltre che raffinato collezionista e bibliofilo, che suggerisce l’articolazione del complesso sistema di significati neopitagorici e neoplatonici che sono alla base della costruzione iconografica della “Scuola di Atene”, traduzione, attraverso la potente retorica delle immagini, della corrispondenza tra la prima Atene e la seconda, la Roma di Giulio II della Rovere nonché sintesi programmatica e strumento propagandistico della “politica di grandeur” dei Papi del Rinascimento. Francesco Maria Tiberi

La Scuola di Atene La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio è un affresco databile al 1509-1510 e situato nella Stanza della Segnatura, una degli ambienti posti all’interno dei Palazzi Apostolici nei Musei Vaticani. La Stanza della Segnatura contiene i più famosi affreschi dell’artista urbinate. L’ambiente prende il nome dal più alto tribunale della Santa Sede, la “Segnatura Gratiae et Iustitiae”, presieduto dal pontefice e che usava riunirsi in questa sala intorno alla metà del XVI secolo. Originariamente la stanza fu adibita da Giulio II (pontefice dal 1503 al 1513) a biblioteca e studio privato. L’opera rappresenta i più celebri filosofi e matematici dell’antichità ritratti con le sembianze di personaggi del Cinquecento (al centro Platone con le fattezze di Leonardo e Aristotele con quelle di Bastiano da Sangallo, di qua e di là Euclide con quelle di Bramante, Eraclito con quelle di Michelangelo e Apelle con l’autoritratto di Raffaello) e intenti nel dialogare tra loro, all’interno di un immaginario edificio classico, rappresentato in perfetta prospettiva.

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POLIZIA LOCALE

Più sicurezza in strada In attesa del nuovo Comandante, massima attenzione alla prevenzione Niente autovelox, ma targa system per controllare veicoli senza assicurazione o con la revisione scaduta

Monitorati 8.700 mezzi, un centinaio le sanzioni Crolla nei primi due mesi il numero di incidenti Si è focalizzata principalmente sulla sicurezza dei cittadini in strada l’attività di polizia locale tra gennaio e febbraio, mesi in cui si è registrato l’avvicendamento alla guida del Comando, affidato temporaneamente al dirigente dell’Area Servizi al Cittadino Mauro Torelli, affiancato dal vicecomandante Filippo Peroni. In attesa del nuovo dirigente, l’azione dei vigili si è dunque incentrata sulla prevenzione. Niente autovelox per le pattuglie in strada, perché l’impostazione non è quella di vessare il cittadino; piuttosto il più utile e appropriato targa system, l’apparecchiatura elettronica che consente con un lettore ottico di individuare immediatamente i veicoli che circolano sprovvisti di assicurazione o

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con la revisione scaduta e dunque rappresentano un vero pericolo per i loro conducenti e per gli altri utenti della strada. Ebbene, nei primi due mesi del 2018 i risultati sono stati i seguenti: 25 giornate dove le pattuglie hanno effettuato controlli, in determinazione fasce orarie, dedicate ai controlli di polizia stradale, munite di volta in volta dell’apposita strumentazione che ha monitorato quasi 8.700 veicoli, registrandone un centinaio che presentavano, secondo il database, anomalie relative all’assicurazione o alla revisione. Tali veicoli sono stati fermati: 5 sono stati sequestrati perché sprovvisti di assicurazione, 2 sono stati sottoposti a fermo perché uno aveva la carta di cir-

colazione sospesa, l’altro circolava in violazione di precedenti sanzioni, 81 sono risultati con la revisione scaduta. È stata anche ritirata una patente. Tutte le contestazioni al Codice della strada sono state effettuate immediatamente dalle pattuglie, e dunque senza invio della sanzione a casa per posta. Questo ha consentito ai conducenti fermati di poter beneficiare dell’opportunità di una riduzione del 30% dell’importo con pagamento entro i primi 5 giorni, tenuto conto che le sanzioni per tali violazioni sono particolarmente salate: 849 euro per chi si trova sprovvisto di assicurazione auto (che con la riduzione del 30% scende a 594,30) e 169 euro per la revisione scaduta (con lo sconto 118,30). L’agevolazione del pagamento on line, consente di poter effettuare il versamento comodamente da casa, senza necessità di recarsi in banca o alle poste. Va registrato che tale forma di pagamento è oggi utilizzata dal 13,7% dei cittadini che hanno ricevuto sanzioni nel corso degli ultimi mesi. Nello stesso mese di gennaio le pattuglie della polizia locale hanno rilevato 43 incidenti stradali nel territorio comunale, a fronte dei 57 dello stesso periodo dello scorso anno (- 25%). Nessun incidente vi è stato nei tre giorni di neve. Ritrovato infine un veicolo rubato e restituito al legittimo proprietario.


Interruzione di gravidanza

Riattivato il servizio

Un medico sarà al Carlo Urbani il primo e il terzo lunedì del mese L’assessore Quaglieri: “Rispetto della legge e supporto alle donne” Era un servizio a singhiozzo, a Jesi, quello garantito dalla legge 194/78 sull’interruzione volontaria della gravidanza, causa l’obiezione di coscienza esercitata dai ginecologi dell’ospedale Carlo Urbani. Tanto che, a suo tempo, la situazione passò alle cronache anche come una “obiezione di struttura”. Nel dicembre scorso, ad esempio, dopo l’ennesimo avvio, arrivò un nuovo stop, stavolta perché il medico che se ne occupava si era trasferito, vincitore di un concorso, a Macerata. Oggi finalmente, dopo circa tre mesi, si è ripartiti. E, si auspica, in maniera definitiva. L’annuncio lo ha dato l’assessore alla sanità Marialuisa Quaglieri, comunicando che con il mese di marzo il vuoto è stato colmato, mediante una dottoressa che giunge appositamente da Senigallia il primo e terzo lunedì di ogni mese (una decina in media le donne che accedono a questo servizio al Carlo Urbani nell’arco del mese: essendo interventi programmati le due giornate sono ampiamente sufficienti). Con la Quaglieri erano presenti i rappresentanti delle associazioni: Maria Daniela Morresi e Francesca Pentericci, rispettivamente past president e presidente Fidapa, Mariantonietta Schiadà, per “La strada di Sergio” e “Non una di meno Jesi”, ed Emanuela Bartolini per “Ostello delle idee”. “Voglio ringraziare Fabrizio Volpini, presidente della Commissione regionale igiene e sanità - ha detto la Quaglieri - che ha recepito l’importanza della situazione collaborando affinché si giungesse a una soluzione, che non è

// L’Assessore Marialuisa Quaglieri e l’ospedale Carlo Urbani né temporanea né definitiva. Ma si è arrivati, comunque, a una riattivazione”. L’assessore ha posto l’accento soprattutto sulla “necessità di una procedura corretta riguardo a questa problematica, perché il concetto della legge avversa l’aborto clandestino che rappresenta un problema sociale, soprattutto nelle fasce di extracomunitari. Vorrei, comunque - ha aggiunto - porre l’attenzione anche sul fatto che la stessa legge prevede l’educazione sessuale nelle scuole, la promozione dei metodi contraccettivi e la tutela della maternità sul piano giuridico ed economico”. Ha insistito molto Marialuisa Quaglieri sul fatto che “la maternità deve essere consapevole e responsabile, che lungo

tutto il percorso ci sia appoggio e sostegno. Il consultorio di Jesi è storicamente solido e importante, ha sempre gestito queste problematiche al meglio. Tutte le istituzioni, dalla scuola, alla sanità, alla politica, con le proprie responsabilità, debbono essere consapevoli che c’è un percorso da fare”. Un accompagnamento prima, durante e dopo, dunque, perché la donna deve conoscere ed essere supportata, sostenuta, dal medico, dallo psicologo, da una rete di sostegno. Bisogna prendersi cura di lei, delle sue scelte. Tra le quali, nella corretta applicazione della legge, c’è anche quella di partorire in anonimato lasciando poi il bambino in adozione. Pino Nardella

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AL CENTRO DELLA COMUNICAZIONE ITALIANA E INTERNAZIONALE Dal 6 al 13 aprile torna nei teatri e nei palazzi storici di Jesi il Brand Festival, l’evento italiano sull’Identità di Marca: aziendale, personale e territoriale. Nato a Jesi e grazie a Jesi, il Festival attira ogni anno migliaia di persone fra imprenditori, professionisti della comunicazione, aziende nazionali ed internazionale e appassionati di Brand e comunicazione. Un evento che coinvolge l’intera città e i suoi protagonisti, dal Teatro Pergolesi ai palazzi storici, dai commercianti ai locali e ristoranti fino al mercato cittadino e ai sapori del territorio. Un’occasione formativa e di visibilità per la città grazie alla presenza di grandi aziende e importanti nomi della comunicazione e del business. Fra gli altri saranno protagonisti Barilla, Ceres, le Gallerie degli Uffizi, Coop, Paolo Iabichino (curatore dell’immagine Nutella), Michelangelo Tagliaferri (Fondatore dell’Accademia di Comunicazione di Milano), Alessandro Ubertis e Luca La Mesa (Social Manager per Coni, Fendi, Superbike).

Dal 6 al 13 aprile torna Jesi Brand Festival

Un evento che quest’anno, grazie alla collaborazione con il Gruppo Gei Jesi e la sua Valle rende onore con una mostra speciale ad un grande comunicatore jesino, Gilberto Filippetti. Tante le opportunità per chi vive e lavora sul territorio: due corsi di formazione dedicati ai commercianti, una giornata dedicata agli imprenditori, un corso per locali e ristoranti, uno per giornalisti ed uno per studi legali, formazione per chi vuole sviluppare il proprio personal branding con corsi, tra gli altri, su umorismo, sti-

le e public speaking. Inoltre ci sarà un convegno sul brand territoriale introdotto da un confronto sulla comunicazione con gli amministratori e dipendenti pubblici. Senza dimenticare i professionisti della Comunicazione del territorio protagonisti su tutti i palchi principali del festival. Ed infine una grande novità, la Notte dei Marchi Mannari, sabato 7 aprile: un’inedita serata dove il protagonista è il centro storico con i suoi locali e le sue bellezze. Il programma completo su www.brandfestival.it

Agri Marche Expo: la fiera delle eccellenze agroalimentari La manifestazione il 21 e 22 aprile al Consorzio Agrario di Viale Trieste Per celebrare i 120 anni della sua fondazione, il Consorzio Agrario Provinciale di Ancona organizza a Jesi per sabato 21 e domenica 22 Aprile 2018 una grande fiera agroalimentare dove intende valorizzare le produzioni del territorio marchigiano derivanti dall’attività agricola e da quella della trasformazione. La manifestazione - ad ingresso gratuito e con il patrocinio del Comune - si svilupperà in oltre 3000 mq. all’interno della grande sede centrale di Jesi del Consorzio, ubicata in Viale Trieste, a due passi dalla stazione ferroviaria, e prevede la partecipazione di oltre

un centinaio di espositori, con l’aggiunta di convegni e incontri sulle principali tematiche in agenda per il settore agroalimentare. In collaborazione con i Consorzi di Tutela saranno presenti le migliori produzioni marchigiane che permetteranno al visitatore non solo di degustare autentiche specialità, ma anche di conoscere l’intera filiera e le varie fasi di lavorazione, apprezzandone così genuinità e salubrità. Spazio anche ai vini, in particolare al Verdicchio in occasione dei 50 anni della Doc, con una serie di degustazioni guidate. Info: www. capancona.it

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DESTINAZIONE JESI: un viaggio nel tempo, nella musica e nel gusto

Due eventi nelle ultime settimane hanno visto la nostra città protagonista sulla scena della proposta di offerta turistica

Il 17 gennaio scorso a Stoccarda si è tenuta la conferenza dal titolo “Federico II di Hohenstaufen, Jesi 1194-Palermo 1250, la storia di un grande imperatore del Medio Evo e il Museo Federico II Stupor Mundi di Jesi”. Cittadini tedeschi appassionati della storia e della cultura italiana hanno gremito la sala, oltre duecento le presenze, per ascoltare la prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi, docente presso l’Università di Bologna e curatrice scientifica del Museo jesino. Trombetti ha raccontato il percorso che ha portato alla creazione del Museo, ha citato gli investimenti del mecenate Gennaro Pieralisi, la partecipazione della Regione Marche, del Comune di Jesi, della Fondazione Carjsi, ha fatto assaporare ai presenti le atmosfere e le suggestioni che derivano dalla visita del Museo.

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Il Vicesindaco di Jesi ed Assessore alla Cultura Luca Butini ha portato i saluti della città di Jesi, sottolineando ai presenti come il Museo Federico II Stupor Mundi, inaugurato lo scorso luglio, si inserisca in un’offerta culturale ricchissima che consente al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo, a partire dalle testimonianze delle prime civiltà presenti nel nostro territorio per passare alle opere di epoca romana, all’impronta del Medio Evo, incluso il racconto federiciano, ai capolavori dell’architettura e delle pittura rinascimentali, fino alle opere più recenti e contemporanee. Il tutto in un contesto ambientale ancora genuino e preservato, intriso della misurata cordialità del marchigiano, della sua accoglienza garbata e non invadente, con sullo sfondo un panorama di esperienze enogastronomiche di ec-

cellenza. “Le Marche sono una sintesi delle bellezze dell’Italia, Jesi una sintesi delle bellezze marchigiane ed una ideale “porta d’ingresso” nella nostra regione per un viaggiatore attento, consapevole, che ricerchi esperienze profonde e ricavi sensazioni destinate a durare, un viaggiatore che riparta con il desiderio di ritornare”. Queste le parole con cui Butini ha invitato i presenti ad un viaggio a Jesi e nelle Marche. Raimondo Orsetti, per conto della Regione, ha illustrato compiutamente l’offerta turistica delle Marche; l’imprenditrice dell’olio Francesca Petrini ha sottolineato la peculiarità della produzione enogastronomica regionale, rispettosa del territorio e della biodiversità e “bio” fin da prima dell’introduzione dei parametri legislativi nazionali; lo chef Francesco Conti ha prima illustrato


e poi servito ai presenti un buffet a base di prodotti del territorio, accompagnati da Verdicchio. Presenti alla serata Andreas Hesky, Sindaco di Waiblingen, la sua assistente Gabriele Simmendinger ed altri amici della città gemellata con Jesi, a testimonianza della forza del legame che si è instaurato negli anni e che vedrà presto le due città impegnate in progetti comuni. A fare gli onori di casa Massimo Darchini, Console Generale d’Italia a Stoccarda, che ha portato i saluti di Adriana Cuffaro, direttore dell’istituto Italiano di Cultura, impossibilitata a partecipare. Nel pomeriggio, presso il Centro Stampa della Fiera di Stoccarda ove era in corso la Fiera delle vacanze CMT 2018, Trombetti Budriesi, Butini, Orsetti e Franca Tacconi, vicepresidente della Fondazione Federico II dì Hohenstaufen, avevano incontrato rappresentanti della stampa tedesca specializzata nel settore turistico. Il giorno stesso un’intera pagina della Stuttgarter Zeitung, principale quotidiano di Stoccarda e del Baden Württemberg, era dedicata a Jesi ed al Museo Stupor Mundi. Jesi alfiere delle Marche nella promozione turistica presso l’importantissimo mercato tedesco grazie a Federico II, al consolidato gemellaggio con Waiblingen, ad un’offerta culturale solida, articolata, dinamica, innovativa, sempre espressione e testimonianza della nostra identità culturale. Il 12 febbraio Jesi era presente alla BIT, Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a Milano, rappresentata dal Vicesindaco Butini. Nell’incontro con stampa ed operatori del settore presso il padiglione di Regione Marche a Fieramilanocity, Jesi si è proposta come meta di un viaggio nel tempo, nella musica e nel gusto. Una città con tremila anni di storia, se si parte a raccontarla da Esio, Re dei Pelasgi, che la leggenda vuole fondatore. Visitare Jesi significa quindi compiere un viaggio nel tempo, perché la leggenda diventa storia attraverso le testimonianze archeologiche restituite dal territorio ed ospitate al Museo Archeologico, inaugurato il 15 dicembre 2017 presso le Scuderie di Palazzo Pianetti, il palazzo settecentesco che ospita i Musei Civici. Percorrendo le sezioni dedicate

// L’intervento a Stoccarda dell’assessore alla Cultura Luca Butini alla preistoria, alla protostoria ed all’epoca romana, il visitatore incontra le testimonianze delle civiltà Picena nella Vallesina e le attestazioni della civiltà Romana nella città, fra cui le fornaci del Campo Boario ed il ciclo di statue dell’età giulio-claudia. Prima di percorrere il Rinascimento, raccontato nella Pinacoteca ospitata al piano nobile dello stesso palazzo, il viaggio nel tempo prevede una immersione nel Medio Evo attraverso la visita delle mura cittadine che racchiudono un centro storico magnificamente conservato e per questo già segnalato dall’UNESCO nel 1969. A guidarci in questa era è Federico II, lo Stupor Mundi nato a Jesi nel 1194, al quale è dedicato il Museo virtuale che attraverso dodici stanze tematiche ricche di suggestioni e tecnologia consente al visitatore di vivere in prima persona la vita, le battaglie, la personalità, l’eredità e la modernità dell’imperatore svevo. Il viaggio continua con la visita alla Pinacoteca civica, che attraverso gli oltre settanta metri della Galleria degli Stucchi in stile rococò ci conduce alle cinque opere di Lorenzo Lotto, eseguite fra il 1512 ed il 1539 su commissione di chiese e confraternite jesine. Al Cinquecento, o meglio alla fine del Quattrocento, risale il Palazzo della Signoria, su progetto di Francesco di Giorgio Martini, dichiarato monumento di interesse nazionale, oggi sede della Biblioteca Comunale, definita Biblioteca Planettiana in seguito alla donazione al Comune del fondo librario della famiglia Pianetti, che ospita oltre 115.000 volumi.

Il Settecento, oltre che dalle splendide testimonianze dell’architettura, fra le quali proprio Palazzo Pianetti, vive in città grazie alla musica di Giovanbattista Pergolesi, altro illustre concittadino, cui è dedicato il principale teatro che si avvia a compiere 220 anni di vita e 50 di attribuzione del titolo di Teatro di tradizione. La Fondazione Pergolesi Spontini è centro di produzione lirica di fama internazionale, grazie al Festival Pergolesi Spontini ed alla Stagione Lirica. Proprio con il Festival si integrerà a settembre la celebrazione dei 50 anni della DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco pluripremiato nel mondo. Grazie alla sua storia, alla cultura, al Verdicchio ed alla collocazione geografica baricentrica in regione, Jesi ospiterà l’Istituto Enogastronomico Marchigiano, un luogo in cui conoscere la storia dei produttori e dei prodotti di eccellenza della regione, in cui degustare i vini della regione, frequentare corsi di cucina sotto la guida di chef stellati, un luogo da cui trarre ispirazione per andare a conoscere il territorio marchigiano. Ecco, immaginiamo di trovarci nei panni del viaggiatore che si appresta a visitare Jesi. Al viaggio nel tempo, nella storia, nella cultura e nella musica si abbinerà un vero e proprio viaggio nel gusto e nelle tradizioni enogastronomiche delle Marche. Le Marche sintesi dell’Italia, Jesi sintesi delle Marche, gli jesini, dai più illustri citati nei libri di storia a noi jesini di oggi, testimoni di una identità culturale di cui andare fieri.

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Scende la popolazione di Jesi Siamo 40.210 in base all’ultimo rilevamento, l’11,5% è straniero Cala di oltre cento unità la popolazione di Jesi che al 31 dicembre 2017 fa registrare 40.210 cittadini residenti, contro i 40.316 che vi erano al 1° gennaio. Anche la popolazione straniera registra una flessione, con 4.619 unità, 19 in meno nell’arco dei dodici mesi, che fissa la sua percentuale intorno all’11,5% sul totale dei residenti. Curioso che la riduzione abbia riguardato principalmente la componente femminile: 100 in meno le donne iscritte, a fronte di un calo di appena 18 uomini. A leggere i dati statistici 2017 inviati dall’Ufficio Anagrafe

all’Istat sull’andamento demografico in città si evidenzia un significativo saldo negativo tra nati (269) e morti (504) nel corso dell’anno di riferimento, mentre si assiste ad un lento riequilibrio tra il numero di nuovi iscritti (1.149, di cui 282 dall’estero) e quello delle cancellazioni di residenza (1.022, di cui 99 all’estero). Le famiglie sono 17.818, di cui 1.753 straniere. Tra le varie nazionalità presenti in città, svetta quella romena con 1.399 iscritti, seguita da quella del Bangladesh (539) e poi a seguire Albania con 357, Marocco con 314 e Nigeria con 300.

Il nuovo Centro Servizi Caritas si arricchirà di altre offerte Il nuovo centro servizi della Caritas di viale Papa Giovanni XXIII si avvia a toccare l’anno di attività anche se l’inaugurazione ufficiale è avvenuta nel novembre scorso. In funzione, infatti, dal 19 aprile 2017 e gestito dalla Fondazione “Padre Oscar” - braccio operativo proprio della Caritas diocesana - in questo 2018 darà l’avvio ad altri servizi per integrare l’offerta che già vede coinvolti circa 180 volontari nella mensa per un consumo dei pasti che soddisfa una media giornaliera di 40 persone tra pranzo e cena. Innanzitutto si procederà ad attivare l’accoglienza notturna entro la primavera - come ha spiegato il direttore della Fondazione, Marco D’Aurizio - per offrire un tetto a chi ne ha bisogno anche per un tempo prolungato, accompagnando contemporaneamente l’ospite verso un reinserimento graduale nella società e nel mondo del lavoro. Il tutto in collaborazione con la struttura dei Servizi sociali comunali e le parrocchie. In programma, entro la fine dell’anno, anche l’avvio dell’Emporio solidale che sarà allestito nel piano seminterrato della struttura. Si tratta di un passaggio fondamentale nell’aiuto alimentare a chi ne ha bisogno,

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// Il centro Caritas di viale Papa Giovanni XXIII il quale verrà coinvolto nell’aspetto della scelta piuttosto che nel ricevere passivamente. Dal pacco alimentare, infatti, si passa al piccolo supermercato dove i “clienti” potranno servirsi di quello di cui hanno bisogno pagando attraverso tessere magnetiche provviste di punti assegnati da una speciale commissione. Al momento dell’inaugurazione ufficiale, il 9 novembre scorso, proprio il sindaco Massimo Bacci ebbe a elogiare la tenacia nel portare a compimento un’opera che aveva trovato non pochi pro-

blemi nell’iniziare il cammino verso la realizzazione. “Questa è una struttura che viene incontro alle necessità primarie - aveva sostenuto il primo cittadino di Jesi - e ce n’era davvero bisogno. Con la Caritas abbiamo sviluppato vari percorsi insieme come “Il tavolo della solidarietà” per la distribuzione del cibo alle famiglie bisognose e il laboratorio di sartoria “Recò”, a dimostrazione che la sinergia tra terzo settore e pubblico nella nostra città sta davvero funzionando”. Pino Nardella


“Al servizio dei nuovi arrivati per favorire l’integrazione” Kazi Fokhrul, bengalese di 28 anni, è il consigliere straniero aggiunto “Una bella esperienza che sto portando avanti con grande impegno” Il 29 giugno 2017, con l’avvio della nuova legislatura, Kazi Fokhrul, in qualità di consigliere aggiunto in rappresentanza della comunità jesina degli stranieri, sedeva per la prima volta sui banchi del Consiglio comunale, eletto con 255 voti. “Quel giorno ero davvero emozionato ricorda - un’esperienza del tutto nuova per me. Non posso dimenticarlo…”. Kazi Fokhrul è bengalese - quella del Bangladesh è la seconda comunità, numericamente, di stranieri presenti a Jesi - ed è nato 28 anni fa nella città di Noakhali. Sposato da tre anni, vive nel centro cittadino e con lui ci sono anche due fratelli e i genitori. In Italia dal 2006 è “passato” per diversi lavori per poi accasarsi come magazziniere alla Cabo Plus di Monsano nel 2014. Una tua iniziativa quella di cimentarti in questo ruolo? “Sì, nessuno mi ha spinto a farlo. Questa idea di provare mi è venuta quando ho visto che c’era la possibilità di candidarsi e rappresentare la comunità straniera che vive a Jesi, considerato che chi c’era prima di me si era dimesso e la comunicazione tra noi e l’istituzione comunale aveva segnato un po’ il passo. Ho cercato di riannodare il filo del discorso”. Quindi ci puntavi… “Già da un anno prima delle elezioni amministrative mi recavo in Comune per informarmi, per sapere. Anche se ancora non ero ufficialmente il consigliere straniero, cercavo di rappresentare al meglio la comunità, portando la nostra voce in quella che è la casa comune di tutti i cittadini. Ecco, da lì alla candidatura il passo è stato breve”. Tu lavori. Hai problemi per partecipare alle sedute del Consiglio comunale?

// Il consigliere straniero Kazi Fokhrul “No, nessun problema. Sino a ora ne ho saltate due per causa di forza maggiore: a novembre e dicembre. Eravamo in tempo di inventario, io sono magazziniere, e non mi è stato possibile cambiare il turno”. E come sono stati questi mesi da consigliere? “Mi piace esserlo, anche perché sto imparando tante cose. Prima di tutto il funzionamento del Consiglio comunale e poi anche il fatto che ho un posto privilegiato per vedere come i consiglieri lavorano e lo fanno perché indistintamente tutti amano questa città. E tutto questo, piano piano, lo sto comprendendo. Sedere in Consiglio, partecipare alle sedute, mi fa venire in mente quello che posso fare pure io per la città, anche attraverso il volontariato e le associazioni. Sono collegato con la “Consulta per la Pace”, abbiamo fatto varie iniziative come quella di solidarietà con il popolo perseguitato dei Rohingya in Myanmar, con la rete antirazzista, il Centro servizi per l’integrazione e con il Centro culturale islamico “Al Huda”. Con loro stiamo organizzando un torneo di calcetto

aperto a tutti e io allenerò una squadra composta da diverse nazionalità. Intanto, tra poco, spero di poter donare anch’io il sangue con l’Avis”. I tuoi elettori, e non solo, ti cercano? Ti rappresentano i loro problemi? “Eccome, continuamente. Soprattutto per quanto riguarda le certificazioni anagrafiche legate alla residenza, ai permessi di soggiorno. Cerco di aiutarli facendo da tramite sia qui negli uffici comunali, ma anche recandomi in Questura”. Quindi hai tutta la legislatura davanti per fare ancora esperienza… “Vorrei concluderla, ma nel frattempo potrei diventare cittadino italiano e dovrò “chiudere”. Ma non per questo diminuirà il mio impegno nel rappresentare le istanze della comunità straniera di Jesi”. Quando diventerai cittadino italiano potresti presentarti come consigliere comunale a tutti gli effetti, allora. Rientra nel tuo futuro questa idea? “Sì, credo che farò anche questo passo. Perlomeno mi proporrò. Anche se adesso è presto per pensarci. Mi piacerebbe continuare”. Che posto è Jesi per integrarsi. Difficile o no? “Non è tanto difficile, ma non è neanche tanto facile. Nel senso che l’integrazione è in atto, avviene. In molti lavorano perché ciò avvenga. Diciamo che si sta andando avanti”. Pino Nardella

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UNA GIORNATA DELLA PACE CHE HA LASCIATO IL SEGNO La presenza dei genitori di Giulio Regeni in un Palasport gremito Il 6 gennaio scorso si è celebrata la tradizionale “Giornata della Pace”, organizzata in collaborazione con Avis Jesi e la Pro Loco. Il clima mite e il bel sole hanno permesso di lanciare in aria 1500 palloncini con i messaggi dei bambini delle scuole primarie, al mattino durante “2000 idee per la pace”. La novità di quest’anno è stata la presenza della famiglia di Andrea Pisana, colui che raccolse, il 7 gennaio dello scorso anno, il messaggio di pace dal palloncino lanciato dall’alunna jesina Alice Pasquinelli e volato fino a Modica (Rg) in Sicilia. Sono stati proprio loro due, Andrea ed Alice, a fare il conto alla rovescia per il lancio, in Piazza Federico II. Oltre a loro, erano presenti a Jesi anche i genitori di Giulio Regeni - Claudio e Paola - che hanno partecipato alla sfilata dei palloncini ed hanno lanciato in cielo il loro messaggio di pace, verità e giustizia per il loro figlio Giulio, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto due anni fa. I genitori di Giulio Regeni sono stati poi protagonisti, nel pomeriggio, al Palatriccoli, ad un incontro sulla triste vicenda del figlio, di fronrte a una platea di più di mille persone. Ora, anche Jesi è entrata a far parte del “popolo giallo”, dal colore giallo dei manifesti della campagna per la ricerca della verità e della giustizia per Giulio. L’evento è stato organizzato in collaborazione con Uisp Jesi e Fondazione Pergolesi Spontini. Nei prossimi mesi, la Consulta per la Pace sta organizzando un incontro tra gli studenti del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Jesi ed un rappresentante dell’Alto Commissariato per i profughi delle Nazioni Unite (UHNCR) sul tema dell’immigrazione. Inoltre, come ogni anno, verrà organizzato, in luglio, il consueto “Mercatino dei bambini”,

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dove i ragazzini di ogni provenienza hanno la possibilità di vendere i loro oggetti pagando una quota di partecipazione alla Consulta e di cui l’incasso andrà in beneficenza per progetti che vedano coinvolti altri bambini, meno fortunati, in ogni parte del mondo. Concludono il programma degli eventi,

i “Mercatini solidali di Natale”, che si terranno a Palazzo dei Convegni, dal 6 al 9 dicembre 2018, in cui le associazioni venderanno per beneficenza i loro prodotti e faranno conoscere al pubblico le loro attività di volontariato. Paolo Gubbi Coordinatore Consulta per la Pace

E stavolta un palloncino ha raggiunto la Croazia Martedì 20 febbraio abbiamo ricevuto una lettera contenente un biglietto con il messaggio di pace lanciato da Jesi il 6 gennaio scorso. La lettera viene da un paesino della Croazia, Begovo Razdolje, frazione della municipalità di Mrkopalj, nell’interno montuoso della Croazia. La famiglia che ha trovato il palloncino si chiama Stritof e ci ha scritto di averlo trovato il pomeriggio stesso del 6, alle ore 16,30, appeso ad un albero. Quindi, avendolo lanciato da Jesi alle

12, in meno di 5 ore è volato in Croazia percorrendo, in linea d’aria, circa 300 chilometri Il bambino che ha lanciato il palloncino con il messaggio di pace si chiama Federico e frequenta la scuola materna. Per il secondo anno consecutivo - nel 2017 Modica in Sicilia - i palloncini della pace della Consulta, che volano nel cielo e portano il messaggio di speranza, vengono raccolti da persone lontane da noi geograficamente, ma vicine nel cuore e nella condivisione del valore universale della pace.


CHROMAESIS FA IL BIS Integrazione a San Giuseppe, nuovo importante riconoscimento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Il progetto Chromaesis del Comune di Jesi viene premiato ancora una volta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Pari Opportunità - che lo ha inserito tra le azioni positive per contrastare la discriminazione etnico-razziale attraverso l’arte. È il secondo anno che giunge un simile riconoscimento che si sostanzia con un contributo di 8 mila euro finalizzato a sostenere una serie di attività artistiche messe in programma per la settimana di azione contro il razzismo (19-25 marzo 2018). Chromaesis - da Chromo=colore e Aesis=Jesi - è un progetto che vede il museo come motore di cittadinanza attiva che punta a collegarsi con il territorio e facilitare l’integrazione grazie al patrimonio presente. E il paesaggio su cui punta Chromaesis è il quartiere più colorato e multiculturale della città, crocevia di incontri e scambi di tradizioni, come San Giuseppe. Il tessuto sociale di questo quartiere già da due anni è oggetto di un’indagine condotta attraverso le espressioni artistiche contemporanee. Il progetto individua nel “colore” l’elemento guida di una serie di operazioni che verranno condotte ed avranno come fine ultimo quello di facilitare l’integrazione della cittadinanza straniera. In questa edizione il progetto, a cui aderiscono diverse associazioni, si muove su tre assi principali: iniziative tra la popolazione con esperti e artisti, installazioni multimediali partecipate e festa finale. Faranno parte del progetto esperienze cinematografiche, musicali, grafiche oltre ad un terzo murale sul tema dell’integrazione. A fronte di una percentuale media di stranieri che a Jesi si attesta all’11,5%, San Giuseppe si caratterizza per punte che vanno dal 20% in alcuni isolati al 44% nel cuore popolare del quartiere. In

città sono presenti oltre 4.600 stranieri in rappresentanza di ben 92 distinte etnie. La più numerosa è quella romena con quasi 1.400 cittadini, seguita da quella del Bangladesh che supera i 500 e da quelle di Albania, Marocco e Nigeria con oltre 300.

XIV Settimana di Azione Contro il Razzismo Dipartimento per le Pari Opportunità - Ufficio Promozione delle Parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni razziali fondate sulla razza o sull’origine etnica

18 - 25 MARZO 2018 18 marzo

- ore 18.00 Piazzale Antistante Chiesa di San Giuseppe - ore 18.30 Performance Radio Penelope a cura del teatro Giovani, teatro Pirata e Scatolab - ore 19.00 Aperitivo Bar Gentile con video proiezione - ore 20.30 Videoproiezioni itineranti nelle pareti nel quartiere San Giuseppe a cura dell’ Aristoria

20 marzo

Biblioteca Ragazzi , via San Giuseppe, 20 (presso Scuola Primaria Garibaldi) - ore 16.30 Laboratorio sul colore “Il mondo del colore” a cura di Sabina Angelelli (consulente Caparol)

22 marzo

Biblioteca Ragazzi, via San Giuseppe, 20 (presso Scuola Primaria Garibaldi) - ore 17.30 Letture di tutti i colori! A cura di Francesca Ciampichetti Per bambini dai 6 anni in su

23 marzo

Inizio dei lavori di realizzazione del terzo Murale di via San Giuseppe A cura dell’artista Alleg Campo Boario - ore 18.30 esibizione dell’inno nazionale della scuola Federico II - ore 19.30 aperitivo a cura dell’Associazione Two Tone - ore 21.30 Concerto

24 marzo

Pinacoteca Civica - Palazzo Pianetti - ore 18.00 Incontro con Giorgio De Finis direttore Macro - Roma “Il Museo Asilo”

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Teatro Moriconi, un anno in stand by Via ai lavori per la messa in sicurezza Spettacoli ed eventi spostati al Pergolesi Chiuso per lavori il teatro Moriconi. Un intervento programmato da tempo, finalizzato a completare l’iter per la messa in piena sicurezza dell’intero complesso secondo le ultime normative. Viene realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini su progetto predisposto dal Comune di Jesi. L’investimento ammonta a circa 300 mila euro, finanziati con apposito mutuo. Si conta che i lavori saranno completati entro il 2018. L’interruzione dell’utilizzo della struttura teatrale è iniziata con il mese di febbraio, essendo necessario effettuare tutta una serie di interventi propedeutici all’apertura del cantiere vero e proprio. Minime le ripercussioni sulle attività teatrali e culturali. La soluzione trovata, infatti, è quella dell’utilizzo del teatro Pergolesi con una formula innovativa, vale a dire tenendo aperta la sola platea, senza accesso del pubblico ai tre ordini di palchi e al loggione. Questo significa che, per tale programmazione dove l’affluenza prevista è

intorno alle 200 unità, i costi restano sostanzialmente invariati, in considerazione della possibilità di usufruire di una cornice prestigiosa quale è il Teatro Pergolesi. Ovviamente concordate anche le date per evitare sovrapposizioni, relativamente a questi primi mesi. Poi, a seconda delle richieste che perverranno, la Fondazione condividerà con gli organizzatori dei vari eventi date, modalità e termini dell’utilizzo del Pergolesi. Durante tale periodo i locali del complesso del teatro Moriconi possono essere uti-

Un’esposizione in ricordo di Valeria Moriconi Torna al teatro Pergolesi il ricordo di Valeria Moriconi. Approfittando della chiusura del teatro a lei dedicato per lavori, la Fondazione Pergolesi Spontini ha voluto allestire una selezione di costumi teatrali, copioni, quadri, manifesti, foto, elementi scenici e documenti appartenuti alla grande attrice, scomparsa nella sua città natale, Jesi, nel 2015. Il tutto è visibile, ad ingresso libero, presso la Sala espositiva del Teatro Pergolesi fino al prossimo 30 aprile ed in occasione di ogni spettacolo. I costumi e gli oggetti che furono cari a Valeria, come noto, sono conservati da alcuni anni presso il teatro a lei intitolato, in piazza Federico II. Nei locali attigui al teatro ha sede anche il Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi, istituito il 21 giugno 2007. Nel Centro è stato collocato il ricchissimo Fondo

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lizzati per attività non aperte al pubblico, come le prove di orchestra. Nessuna variazione, invece, per la fruizione del Centro Studi Valeria Moriconi che continua ad essere aperto su appuntamento per i numerosi studiosi, registi, operatori, docenti e studenti universitari, museologi e amatori che ogni anno giungono da tutta Italia per consultare il materiale conservato nel Fondo. Ciò fatto salvo il solo periodo di effettiva esecuzione dei lavori nelle sale che ospitano il materiale dedicato all’attrice jesina.

// Alcuni vestiti di scena di Valeria Moriconi

documentario di Valeria Moriconi, donato dalle cugine dell’attrice, Adriana e Luciana Olivieri, interamente inventariato e ordinato con il contributo del Rotary Club di Jesi e realizzato con la partecipazione dell’allora Banca Popolare di Ancona.


CONOSCERE E CANTARE L’OPERA LIRICA A SCUOLA

È un progetto che si propone di far cantare e amare l’opera ai più giovani quello proposto dalla Fondazione Pergolesi Spontini con “Scuola InCanto”, incentrato su un titolo tra i più noti e amati di Giuseppe Verdi: l’Aida. Si tratta di un percorso didattico musica-

le di avvicinamento alla lirica dedicato agli studenti - dalla materna alle medie inferiori - che potranno scoprire e vivere da protagonisti il fascino del melodramma. Al suo interno vi sono laboratori rivolti agli alunni tenuti da cantanti lirici, kit didattici, karaoke in classe, prove in

teatro, costruzioni di scene e di costumi, fino alla messa in scena finale con gli studenti di un’opera in versione ‘pocket’ di circa 80 minuti, con narrazione e musica dal vivo. A questa prima edizione del progetto hanno aderito docenti e studenti degli Istituti Comprensivi “Marchetti” di Senigallia, “Federico II” di Jesi, “Mazzini” di Castelfidardo e “Lotto” di Jesi. Grazie ad appropriati strumenti didattici, gli studenti impareranno così ad intonare i brani di Aida, li eseguiranno coralmente e realizzeranno i costumi ed oggetti scenici destinati alla messa in scena finale. L’Aida di Scuola InCanto andrà infatti in scena al Teatro Pergolesi di Jesi domenica 6 maggio alle ore 17 e lunedì 7 maggio alle ore 9.45, ore 11.30 e ore 14. La partecipazione agli spettacoli sarà aperta anche alle scuole di ogni ordine e grado che, pur non avendo aderito all’intero progetto educativo, potranno partecipare come pubblico.

Il Palio raddoppia Dieci giornate di eventi L’annuncio arriva dai social dell’Ente Palio, tramite un video: i giorni in calendario occupati dall’evento saranno dal 4 al 13 maggio. Per la prima volta dieci giornate di iniziative sotto il nome di #PalioExperience, tema scelto per il 2018. “Una nuova esperienza sta arrivando” è la frase che conclude il messaggio. Una allusione ad importanti modifiche alla manifestazione. Come è noto, le regole introdotte dal decreto Minniti finalizzate alla sicurezza antiterrorismo, ha portato non poche difficoltà in termini di organizzazione degli eventi, causando la cancellazione di alcuni, soprattutto di medio grande dimensione come il Palio. Questo destino non è toccato al Palio di San Floriano dove le giornate in più dimostrano

una vivacità interna importante. La rievocazione jesina, alcuni giorni fa, ha anche ricevuto indirettamente un attestato di importanza dal governo italiano. In una risposta all’interrogazione dell’allora presidente della Commissione Ambiente che vorrebbe nominare il 2020 come anno delle rievocazioni, il governo, rappresentato in quel momento dal sottosegretario al Mibact Ilaria

Borletti Buitoni, ha risposto con un’intenzione positiva in quanto “le rievocazioni sono parte del nostro patrimonio storico culturale, espressioni di identità culturale, riconosciute dalla Convenzione Unesco sul patrimonio immateriale”. A titolo esemplificativo vengono richiamate 10 delle più rilevanti rievocazioni storiche italiane e tra queste figura il Palio di San Floriano.

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

È di alcune settimane fa la copertina di una nota rivista nazionale di turismo che riportava l’immagine di Jesi con all’interno il relativo articolo di una città che si scopre improvvisamente bella e ricca di fascino e storia, con un’offerta a livello museale per tutte le età e le esigenze. Jesi apprezzata in Italia, Jesi che apre le porte ai visitatori, al turismo ancora mordi e fuggi, a quello scolastico. Una domanda a cui si cercherà di rispondere con un’offerta di servizi che, oltre che dall’Amministrazione comunale dovrà

partire dai cittadini stessi, sempre primi promotori della città di Federico II. Un obiettivo ambizioso che presuppone necessariamente una base di ritrovato amore e rispetto per la cosa pubblica, affinché siano proprio coloro che vivono quotidianamente la città a renderla ancora più attraente, accogliente e vivibile. Va in questa direzione il nuovo piano della mobilità sostenibile che vede al suo interno il piano delle piste ciclabili, che pone all’attenzione dei cittadini un nuovo modo di muoversi per la città, diminuendo l’uso delle quattro ruote a favore di una mobilità in cui la priorità, dopo quella pedonale, è proprio quella delle due ruote. Percorso lungo, fatto non solo di strutture ciclabili che si insediano in un contesto urbano già costruito, ma di un modo di pensare e vivere la città molto diverso dall’attuale, ma necessario. Sarà l’occasione di capire che anche nella mobilità serve il rispetto di chi si muove diversamente

dalle quattro ruote, integrando le esigenze di tutti. Una città che a breve diverrà più vivibile ed usufruibile anche per i portatori di handicap, con l’approvazione del Piano Eliminazione Barriere Architettoniche documento fortemente voluto dall’Amministrazione per un ulteriore segno di civiltà e rispetto verso chi ha difficoltà. Priorità a scuole, edifici pubblici e percorsi urbani, un lavoro di mappatura degli ostacoli, dei dislivelli, ed in generale di tutte quelle barriere create negli anni passati dove forse una progettazione più attenta la si poteva almeno immaginare. In un momento in cui si fanno appelli al rispetto dei più alti valori, riconoscere la considerazione delle persone e dei luoghi in cui si vive quotidianamente crediamo sia un’ottima base di partenza. Gruppo consiliare Jesiamo

La buona politica è la vittoria del tempo sullo spazio. Il tempo permette di avviare processi, realizzare progetti, attività e trasformare uno spazio in un luogo migliore, più accogliente, sostenibile e sicuro. L’abdicazione della politica è quando questa smette di costruire futuro e generare il domani. Non solo. Il più delle volte la mancanza di coraggio e la miopia politica impediscono di guardare lontano, togliendo così la capacità di prospettiva. In questo senso il Bilancio di previsione 2018-2020 che il Consiglio comunale di Jesi ha approvato nel mese di dicembre, alimenta la fiducia nel domani e inaugura una nuova stagione di investimenti e brillante progettualità. Grazie al lavoro svolto durante i primi

cinque anni di governo Bacci, il Comune di Jesi è approdato a una situazione di risanamento che consentirà una rifioritura di attività e ristrutturazioni. Per comprendere il cammino che è stato intrapreso, è sufficiente considerare che grazie a scelte attente e oculate, la Città ha risparmiato oltre sette milioni di euro per quanto riguarda la spesa corrente. Sono cifre estremamente significative che si aggiungono all’importante riduzione dell’indebitamento. Per essere più chiari, a partire dal 2012 - primo anno del sindaco Bacci - il debito complessivo del Comune è stato ridotto di oltre 9 milioni di euro con una previsione di 16 milioni per il 2020. Si può davvero parlare di autentico primato se confrontiamo ciò che è accaduto a Jesi, grazie all’impegno e alla partecipazione di tutti i cittadini: nella prima metà di questo decennio la media di riduzione dell’indebitamento dei Comuni italiani è stata, in termini percentuali, pari a 14,4%. Ecco, Jesi ha di gran lunga fatto meglio, diminuendo il suo passivo di oltre il 40%. Non è il trionfo dei numeri, ma un lucido esempio di buon governo, tanto da rendere Jesi un autentico modello.

Così, la decisione di affidare le piccole manutenzioni ai fondi propri di bilancio e ricercare partner per la realizzazione delle grandi opere e investimenti, ha permesso di mantenere i servizi alla persona inalterati e sempre più efficienti, nonostante il congelamento delle aliquote tributarie e delle tariffe. Inoltre, con le risorse già stanziata e progetti interamente approvati, a Jesi, sorgerà la nuova scuola Lorenzini, la riqualificazione del Corso Matteotti e delle principali piazze del centro storico, l’efficientamento della pubblica illuminazione e la ristrutturazione della casa di riposo. Dunque, non è solo il costruire, ma è innanzitutto custodire la bellezza di una Città che mira ad elevarsi come polo turistico e centro culturale delle Marche e in tutta Italia. Gruppo consiliare JesInsieme

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Non è oggettivamente facile gestire una città come la nostra senza le adeguate risorse contrariamente a quello che accadeva molti anni or sono quando lo Stato centrale, i rilevanti oneri di urbanizzazione e l’economia, permettevano una gestione senza sacrifici e tagli dell’Ente Comunale. Poi sappiamo come è andata: lo Stato Centrale sempre più tiranno e chiuso in se stesso, la crisi economica ed edilizia hanno limitato la possibilità di crescere ulteriormente ma, ciò malgrado, la nostra Jesi è riuscita a fornire gli stessi servizi di buon livello come prima contenendo sperperi e riducendo i sogni.

Questi “sogni” non li dobbiamo però togliere ai nostri giovani e vorremmo che si aprissero nuove opportunità soprattutto di lavoro in loco senza costringerli a valutare ipotesi di allontanamento; per questo PattoxJesi sta spingendo perché si riesca a creare quella sinergia, quelle occasioni per una ripresa occupazionale aprendo spazi e nuove attività. Allora si rileva positivamente come la gravissima perdita di Banca Marche confluita in UBI e quindi il disimpegno sul Centro Direzionale Fontedamo sia stato fortunatamente sostituito dall’utilizzo da parte di una primaria ditta di software che ivi ha concentrato i propri operatori sparsi in altre sedi; nuove iniziative a livello regionale dovrebbero, a breve, trovare allocazione nell’Interporto, nuove aziende stanno per nascere o per ampliarsi nella zona industriale, sperando che tale spirito costruttivo informi anche il Gruppo che ha in proprietà l’area ex Sadam. Come movimento civico stiamo cercando di spingere sulla Ammini-

strazione per creare un tavolo operativo sull’economia (come è successo per il turismo) per arrivare a creare quel punto sinergico tra imprese e servizi creando i presupposti per nuove opportunità per una Jesi che recuperi, almeno in parte, il ruolo propulsivo che l’ha sempre contraddistinta. Nel frattempo stiamo guardando con occhio attento anche le proposte già effettuate e i problemi contingenti tra cui la Torre Erap (cercando di trovare con i cittadini soluzioni e miglioramenti), l’ospedale Urbani cercando di trovare le soluzioni richieste dalla collettività nel mentre si attende che le operazioni “spostamento” delle due statue (quella dell’imperatore e del maestro Pergolesi) abbiano infine una degna e definitiva collocazione.

Dopo la pausa per il fine anno abbiamo ripreso la nostra attiva politica forti del nostro motto “l’ascolto di tutti per decidere insieme” che fino ad oggi ci ha portato a condividere con i cittadini alcune problematiche. In questo anno abbiamo in progetto altri punti da affrontare che si sposano con problemi a livello nazionale vedi la sicurezza, l’assegnazione degli alloggi popolari e le difficoltà economiche. Ogni giorno apprendiamo dai mass media che la situazione migliora, che c’è una ripresa del nostro Paese. A Noi questo non risulta visto che nella nostra città e nella Vallesina molte attività a fine anno hanno chiuso e, facendo un giro in alcuni vie di Jesi, si può notare i cartelli di affittasi, vendesi, cedessi attività, ecc. Questa è la “realtà”. Non ci sembra che

la situazione sia migliorata, anzi... le persone hanno perso i posti di lavoro e si recano alla Caritas a mangiare. Questa è la “realtà” locale e nazionale. Altro punto che abbiamo affrontato sin dalla precedente legislatura è quello relativo agli alloggi popolari, visto che nonostante sia stato variato il regolamento, ci sono pervenute e pervengono segnalazioni da parte di cittadini che alcuni alloggi sono stati assegnati da tempo a persone che sembrerebbero non in linea con il regolamento stesso e pertanto senza il primario diritto della casa censito dalla nostra Costituzione. Costituzione che recita che il cittadino ha diritto alla casa come al lavoro per avere una vita dignitosa e degna di questo nome. Inoltre noi suggeriamo, e ce ne faremo parte diligente in Consiglio, di sollecitare un costante e periodico controllo almeno ogni due mesi da parte della Amministrazione Comunale delle assegnazioni avvenute. Da parte del nostro movimento ci attiveremo anche a richiedere un incontro con il Comandante locale della Guardia di Finanza per condividere le problematiche della nostra città. Riguardo la sicurezza il nostro movi-

mento aveva già affrontato questa problematica: con l’Amministrazione Comunale Bacci primo mandato avevamo richiesto le telecamere che possono essere un deterrente, ma non risolvono i furti e anche un maggior controllo delle forze dell’ordine. Possiamo affermare che il cammino è iniziato ma ancora e lungo, ma Noi di Insieme Civico continueremo con assiduità ad ascoltare e decidere insieme alcuni progetti con i cittadini. Vogliamo ricordare ai cittadini che il direttivo del Movimento e Associazione Insieme Civico è stato rinnovato con la riconferma del Presidente il Consigliere Marco Giampaoletti supportato dai consiglieri Emanuel Santoni, Elisabetta Piangerelli, Donatella Pasquinelli, Marika Campana e Gustavo Marigliano. Gli obiettivi saranno quello di lavorare per risolvere i problemi della nostra Jesi e sviluppare il progetto di nuove liste e ampliare la collaborazione con altre liste civiche per far crescere la Confederazione già esistente. Gruppo consiliare Insieme Civico

Gruppo consiliare Patto x Jesi

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Troppi incidenti sulle strade di Jesi. Nel corso degli ultimi mesi si sta verificando una lunga scia di incidenti stradali e riteniamo che questa Amministrazione Comunale non stia facendo abbastanza sul tema della sicurezza stradale. È chiaro che se ci sono degli incidenti in primo lungo la colpa è del conducente che non rispetta il Codice della Strada, ma è compito di un’Amministrazione Comunale operare per creare le condizioni affinché tali situazioni di pericolo non si vengano a creare, agendo sulle condizioni del fondo delle strade, sulla regolamentazione degli incroci stradali, sulla segnaletica e sulla pianificazione del traffico.

A parte lo scarso livello delle manutenzioni delle strade, denunciamo l’abbandono della messa in sicurezza degli incroci stradali più pericolosi con la mancata realizzazione di nuove rotatorie, al contrario della politica questa portata sempre avanti dalle Amministrazioni di centrosinistra di questa città. Non a caso nel Consiglio Comunale per l’esame del bilancio abbiamo richiesto la realizzazione di una nuova rotonda nel pericolosissimo incrocio di Via Ancona con Via Don Battistoni, oltre alla realizzazione di uno spartitraffico su Via Ancona, che possa mettere in sicurezza anche l’incrocio con Viale Don Minzoni. Sempre in sede di bilancio abbiamo chiesto - trovando le necessarie coperture finanziarie - l’anticipo della realizzazione di una rotatoria all’incrocio con Via Erbarella ed una seconda rotonda all’incrocio con Via San Giuseppe. Ovviamente tutte queste proposte sono state respinte dalla maggioranza, nonostante le stesse facessero parte della bozza del Piano Urbano del Traffico realizzato dalla Sintagma, che

dal 2015 vaga negli uffici del Comune di Jesi. A riguardo la nuova Giunta ha deciso di rivederlo nel suo complesso e quindi aspettiamoci altri cinque anni di mancate decisioni in merito. Dopo i gravissimi incidenti che si sono verificati nei primi giorni dell’anno in Via Ancona e quello mortale di fronte all’orologio dell’ex Banca Marche, questa Amministrazione - sollecitata dal PD con la convocazione di una commissione specifica sul tema - ha finalmente capito che qualcosa bisognava fare, ed ha annunciato una rotatoria provvisoria all’incrocio con Via Don Battistoni. Il PD continuerà a seguire il tema della sicurezza stradale in questa legislatura affinché si possa intervenire prima e non dopo il verificarsi di incidenti, le cui conseguenze alle volte non sono più recuperabili.

Pochi giorni prima che si consumasse l’attentato fascista di Macerata, al Consiglio Comunale del 30 gennaio il nostro gruppo chiedeva di far suo l’appello nazionale “Mai più fascismi”, proposto e sottoscritto sia da partiti di sinistra sia da associazioni che, nella loro diversità, da sempre si contraddistinguono nella promozione dell’impegno civile e della memoria storica del nostro Paese (Libera, Anpi, Acli, ecc.). La maggioranza decideva di respingere l’atto, senza mettere in discussione una sola parola del testo presentato, i cui contenuti erano invece

largamente condivisi da tutti. Cosa ha portato allora alla bocciatura del documento? Il fatto che a due mesi dalle elezioni fosse a loro avviso strumentale, visto che i firmatari sono perlopiù esponenti della sinistra italiana (tolte le associazioni). Tralasciando per l’occasione la natura dell’atto in sé, le conclusioni incredibili che traiamo da quanto è accaduto sono queste: siccome i proponenti non sono apprezzati (politicamente) da gran parte della maggioranza, l’atto è da respingere. E pazienza se una volta tanto ciò che viene proposto dall’avversario politico è condivisibile e quindi votabile congiuntamente da tutte le parti. La maggioranza ha preferito piuttosto riscriversi un atto simile che poi ci ha chiesto di votare in alternativa al nostro. Peccato che, tra le altre cose, su questo nuovo documento ci fosse beffardamente scritto che il primo era invotabile perché “strumentale”. Ecco perché al momento del voto siamo usciti dall’aula per protesta. In ogni occasione il nostro gruppo si im-

pegna da sempre a valutare il merito delle questioni che vengono portate in Consiglio, e non invece a prendere posizioni in base all’appartenenza politica degli autori degli atti presentati. Non è la prima volta che la maggioranza boccia atti della minoranza senza esprimere ragioni effettive di dissenso relative ai contenuti delle proposte. D’altra parte non si può dire lo stesso di noi, visto che, in diversi casi, abbiamo votato convintamente documenti che arrivavano “dall’altra parte”, quando pensavamo fossero validi e per il bene della città, senza guardare da chi e da dove provenissero. Ci scusiamo se, a differenza di altre volte, abbiamo dedicato queste righe a una sola questione fra le tante che seguiamo e su cui lavoriamo. Per il “tanto” resto, vi invitiamo a seguirci sulle nostre pagine web ma soprattutto alle nostre iniziative “dal vivo” che continueremo a proporre alla città. Gruppo consiliare Jesi in Comune - Laboratorio Sinistra

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Gruppo consiliare Partito Democratico


A ricordarci delle elezioni, ancora una volta dal dopoguerra a questa parte, vi è stata la puntuale lotta ideologica tra antifascisti e fascisti, culminata con la manifestazione di Macerata dopo la sparatoria commessa da Luca Traini - accusato di strage (senza nessun morto) - ma non dopo il barbaro assassinio di Pamela Mastropietro. Una manifestazione che ha accompagnato la giornata del ricordo per le vittime delle foibe con cori molto antifascisti, del tipo “ma che belle son le foibe da Trieste in giù” che mi hanno fatto vergognare di essere cittadina italiana! Da notare che anche le nostre rappresentanze jesine si sono ritrovate in questo

appuntamento dove c’erano aggrovigliati sentimenti di liberazione, democrazia e condanna al razzismo, ma non al vilipendio di chi è stato infoibato. Un modo strano di manifestare la condanna di questo fascismo che “risorge” puntuale dalle ceneri, anche se c’è chi è giura di vederlo resuscitare dalle urne della bagarre elettorale, come nel film dedicato a Mussolini che si intitola “Sono tornato”. E mi domando: che sia solo ideologico questo timore fascista, sollevato anche dal gruppo Jesi in Comune e Laboratorio di Sinistra nel penultimo Consiglio comunale, dove si chiedeva di sottoscrivere un documento in cui si condannava ogni fascismo e si rinnegava non fascista il pensiero contrario? O forse, oltre che ideologico, è uno strumento di distrazione da problematiche ben diverse? Io intravedo una oculata operazione di rispolvero ideologico che getta coltre su drammatici temi ben più attuali, come il lavoro che non c’è. Le Marche hanno una percentuale di disoccupazione molto alta rispetto alle altre regioni con la

vicina Fabriano che ogni giorno vede centinaia di persone perdere il lavoro a causa di scelte aziendali che, a fronte di una tassazione divenuta ormai insopportabile, decidono di delocalizzare! O come la povertà: i dati Istat ci dicono che sono 400 mila gli italiani in fila alla Caritas per mangiare; o ancora la mancanza di sicurezza, con una criminalità che è in continua crescita e una immigrazione incontrollata che porta sulle nostre coste centinaia di migliaia di disperati. E cosa di meglio a questo punto - con un Governo di Sinistra che non trova risposta a problemi epocali - che un’operazione di distrazione di massa, che faccia scaldare gli animi e dimenticare le vere questioni di questo Paese? Gruppo consiliare Lega Nord

Pd e dalla Lega Nord (Toh! Che strana e variegata combriccola!). Forse se in aula avesse prevalso il buonsenso anziché la sterile contrapposizione politica, oggi avremmo evitato il blitz della Guardia di Finanza e l’ennesima figuraccia. Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle

Il M5S denuncia un atteggiamento ormai consueto e radicato in questa legislatura da parte della maggioranza e del sindaco Bacci sordo e irresponsabile, chiuso a qualsiasi contributo da parte delle minoranza, con bocciature aprioristiche di ogni proposta. Il MoVimento è fatto da cittadini che hanno l’unico intendimento di proporre e partecipare alla vita politica jesina per migliorare la città che hanno a cuore. Il fatto di avere a volte idee differenti non deve costituire motivo di chiusura arrogante da parte di chi governa, perché tale atteggiamento fa perdere opportunità per

la città. La prova più attuale ed eclatante di questo comportamento è sotto gli occhi di tutti: parliamo della Fondazione Pergolesi Spontini. Il M5S Jesi da anni denuncia in proposito una totale mancanza di trasparenza che lasciava ben presagire che qualcosa non andasse per il verso giusto; solo recentemente, grazie al lavoro di alcune inchieste giornalistiche locali, è emersa la situazione in tutta la sua gravità, tra spettacoli rimandati e dipendenti costretti a tagliarsi lo stipendio per sperare in un futuro. Per non parlare della costruzione della palazzina Erap di Via Tessitori. La portavoce consigliera comunale Claudia Lancioni lo scorso settembre presentò una risoluzione per impegnare il Comune ad acquisire un parere legale pro-veritate volto a stabilire preventivamente la piena correttezza di tutti i passaggi autorizzativi del progetto. Questa proposta seria e di buonsenso venne clamorosamente bocciata dalla maggioranza, dal

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