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16-02-2009
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celeste, ma anche il volo dell’anima verso il paradiso, nell’attesa della resurrezione del corpo. La colomba
3. Sei colombe ai due lati di un chrismon scolpite in bassorilievo sulla cornice principale di una tavola d’altare proveniente da Vaugines (Vaucluse), fregio in marmo, V-VI secolo.
Dopo aver ricevuto il battesimo nel Giordano, Gesù «vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba» (Marco 1,10). Pertanto, nella letteratura cristiana e nell’iconografia, la colomba, «uccello di dolcezza, d’innocenza e semplicità» (Origene), diviene il simbolo dello Spirito Santo. Presso i Padri, è spesso prefigurata nella colomba di Noè. «Infatti» scrive Cirillo di Gerusalemme, «come al tempo di Noè, per mezzo del legno e dell’acqua, gli uomini ricevettero la salvezza e diedero inizio a una nuova generazione, e come la colomba tornò da lui sul far della sera con un ramo d’ulivo, così lo Spirito Santo discese sull’autentico Noè [Cristo], autore della seconda generazione»21. È in
4. Epitaffio con colomba e ramoscello d’ulivo, catacomba di S. Callisto, Roma. 5. Colombe con ramoscello d’ulivo affrontate ai lati di un chrismon inscritto in un cerchio, placca funeraria (particolare), V secolo, Musée d’Aquitaine, Bordeaux. Rappresentazione simbolica della speranza di pace eterna con Cristo.
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