2015 trazzia catalogo inizio

Arte tra spazio-tempo, universi paralleli e multiverso Alberto Trazzi Associazione Culturale BreraMilazzo

Francesca Di Stefano

Catalogo dell'esposizione “Arte tra spazio-tempo, universi paralleli e multiverso” Quadri, disegni e piccole sculture di Francesca Di Stefano e Alberto Trazzi Con un intervento dell'Associazione Culturale BreraMilazzo 17 ottobre – 24 ottobre 2015 Sesto San Giovanni, Villa Visconti d'Aragona, Biblioteca Civica Spazio Contemporaneo “Carlo Talamucci”

In copertina “Aleph”, 1993, Francesca Di Stefano “Testa armata, ologramma ed energie”, 1995, Alberto Trazzi Elaborazione digitale con attrattore strano di Lorentz, 2015, it's art Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti.

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Questa esposizione nasce dal desiderio di noi figlie dei due artisti di esporre alcune loro opere e renderle fruibili al pubblico.

Ringraziamo l'Assessorato alla Cultura di Sesto San Giovanni per averci offerto lo spazio espositivo in una cornice suggestiva come la Villa Visconti d'Aragona.

Ringraziamo Carlo Rovelli del Centro di Fisica Teorica del Luminy a Marsiglia, per averci dato la possibilità di discutere di arte e fisica; Eleonora Bilotta del Dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria, per averci incoraggiato nell'idea che alcune opere di Francesca si avvicinano alla teoria del caos e dei frattali; l'Associazione Culturale DireFareDare di Sesto San Giovanni, nelle persone di Ida Spalla e Annie Iacone, che sono state subito sensibili al collegamento letterario con J.L.Borges e alle musiche ricorsive di J.S.Bach; l'Associazione Culturale BreraMilazzo di Milano, ex-studenti di Alberto dei primi anni '70, per il loro intervento sull'Antididattica della primavera 1972, per la attenta e commovente ricostruzione del modellino di quell'esperienza didattica.

Durante la preparazione, si è anche imposta in noi l’esigenza di spiegare alcune tematiche al confine tra arte e scienza, che coinvolgono la ricerca della comprensione del mondo visibile e invisibile e della sua rappresentazione.

Abbiamo quindi aggiunto riferimenti a leggi fisiche e matematiche, alla letteratura e alla musica, che potrebbero aiutare il visitatore alla comprensione delle immagini. E' una nostra libera interpretazione, consolidata dalle discussioni che facevamo in casa e dagli scritti che ci hanno lasciato i nostri genitori. E' un'interpretazione a posteriori, poiché entrambi avevano affrontato la ricerca artistica senza impostazioni preconcette, senza predeterminazione, accogliendo le proprie innovazioni senza vincoli, anche se a volte suscitavano sconvolgimento e disorientamento.

I testi riguardanti Alberto, in corsivo, sono rielaborazione degli scritti lasciatici da lui, a volte sparsi in appunti sulla scultura, a volte raccolti in esperienze didattiche, di cui egli stesso avrebbe voluto richiedere una pubblicazione.

Laura e Lucia Trazzi primavera 2015

METODO

Voi (chi fa arte e chi fruisce dell'arte) siete i produttori diretti.

Facendo, imparate a conoscere voi stessi, le vostre facoltà espressive.

Penetriamo nel micro e macro cosmo e questo determina «anche» involontariamente una continua riflessione su cosa siamo e dove andiamo.

Non che i fatti della scienza-tecnologia facciano da «guida», anzi l'arte (musica-poesia-arte-pitturascultura) prevengono e anticipano questi fatti come stati d'animo.

L'Arte, la Scienza, la Filosofia, la Letteratura sono un mezzo dell'uomo per esprimersi e capire se stesso e il mondo che lo circonda.

L'arte moderna non va vista in contrapposizione di quella antica.

Certo, l'arte moderna contiene degli elementi a noi più vicini, più esistenziali.

Alberto Trazzi

Alberto Trazzi

<< C'è un grado 'zero'? Oppure è l'assieme. È l'incrocio, la fusione di più momenti e di più elementi: soggettivi – emotivi – concreti – tattili – funzionali (alla forma) – fisiologici – mnemonici – inventivi.

La forma rinasce in concomitanza di tutti questi fattori in cui prevalgono quegli elementi utili alla possibilità di esprimere ciò che ha bisogno di esprimersi. >>

Biografia di Alberto Trazzi (1935-2004) Alberto Trazzi nasce a Mantova nel 1935 e gia' alla Scuola Statale d'Arte di Mantova si evidenziano le sue doti nel disegno e nel modellato. Appena dopo il diploma all'Istituto Statale d'Arte di Modena, si trasferisce da solo a Milano per iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Brera. Si inserisce subito nell'ambiente artistico caratteristico di Brera, dove conosce anche la futura moglie e compagna di vita, Francesca Di Stefano. Nel 1960, con una tesi su Brancusi, si diploma all'Accademia nella Scuola di Scultura di Marino Marini, che allora aveva come assistente Alik Cavaliere.

In occasione delle sue prime personali (Galleria Salone Annunciata a Milano nel 1964 e Galleria del Cavallino a Venezia nel 1966) si occupano della sua opera, segnalandolo al mondo dell'arte, i più importanti critici tra cui Guido Ballo, Marco Valsecchi, Gillo Dorfles ed Enrico Crispolti.

Nel 1964, prende la cattedra di Discipline Plastiche al Liceo Artistico Statale di Brera in via Milazzo a Milano (l'odierno “Caravaggio”), dove continuerà a insegnare fino al 1997.

Partendo dalle tematiche della scultura di Constantin Brancusi e Henry Moore, sviluppa subito una ricerca artistica originale ed inedita, comprensibile con le problematiche del Minimalismo e del Riduzionismo. La possibilità di confrontarsi con l'insegnamento gli permette di sviluppare tematiche sulla forma tridimensionale e l'ambiente, all'avanguardia in Italia.

Sempre sensibile all'intreccio tra arte figurativa e scoperte scientifiche, negli ultimi lavori inserì elementi sulla velocità della luce, l'energia e i quanti. L'interesse per i rapporti tra arte contemporanea e formazione artistica lo impegna alla rivalutazione degli aspetti didattici e metodologici della scuola artistica, compiendo esperienze di ricerca e sperimentazione nell'ambito della sua materia d'insegnamento.

La sua ricerca artistica nel campo della scultura è profonda , appassionata e costante per tutta la vita. Nel 2004, Alberto Trazzi conclude la sua esistenza dopo una lunga malattia.

Mostre Personali 1964 Galleria Salone Annunciata, Milano 1966 Galleria del Cavallino, Venezia 1982 Inventario Inedito 1960-1982, Galleria Lo Zibetto, Milano Premi 1966 Primo Premio al VI Premio del Disegno, Galleria delle Ore, Milano 1968 Primo Premio alla Rassegna Nazionale del Disegno, Appiano Gentile, Como 1970 Premio Acquisto al X Premio del Disegno, Galleria delle Ore, Milano Mostre Collettive 1959 XXI Biennale Nazionale D'Arte di Milano, Palazzo della Permanente - Milano 1962 Mostra Internazionale della Scultura, Galleria Pagani - Milano 1963 Concorso Internazionale del Bronzetto, Palazzo della Ragione - Padova 1964 Mostra del Disegno, Galleria Salone Annunciata - Milano 1965 10 Nuovi Scultori Italiani, Civica Pinacoteca di Lissone - Lissone 1966 VI Premio del Disegno, Galleria delle Ore, Milano 1967 I Rassegna delle Arti Figurative, Palazzo della Ragione, Mantova. I Biennale di Scultura all'aperto / Forma e Spazio, Citta' di Alessandria. VII Concorso Internazionale del Bronzetto, Palazzo della Ragione, Padova. XVII Biennale d'Arte Triveneta, Padova.

1968 II Premio Nazionale della Scultura, S.Martino di Lupari - Padova. VI Premio Soragna di Bianco e Nero, Soragna, Parma.

Scultura nel giardino - Citta' di Sanremo. Rassegna Nazionale del Disegno - Appiano Gentile (CO) 1970 X Premio del Disegno, Galleria delle Ore - Milano 1971 Acqueforti / Disegni / Tempere, Gallerie delle Ore, Milano 1973 Opere di Pittura, Scultura e Grafica contemporanea / Arte nell'Arredamento "132", Meda (MI) 1974 XXVIII Biennale Nazionale d'Arte di Milano, Palazzo della Permanente, Milano. XXVI Salon de la Jeune Sculpture, Les Jardins des Champs Elysées - Parigi - Francia. Mostra dei progetti per un monumento a Roberto Franceschi, Milano 1975 VIII Biennale del Metallo, Citta' di Gubbio. "Scultori oggi",Festival de l'Unità - Milano. Antico/Skoda/Trazzi - Tre modi attuali di scultura, Galleria Blu, Milano 1976 Disegno e Piccola Scultura, Palazzo della Permanente, Milano; Esposizione di Scultura Internazionale, A.Hum - Gifo – Giappone; Vedere a Milano, Galleria Solferino, Milano; Mostra delle opere donate dagli artisti per la realizzazione del monumento a R.Franceschi, Galleria Milano – Milano; 500 artisti per la Innocenti, Palazzo della Permanente, Milano.

1977 Pratica/Milano 1977, Galleria Studio Marconi, Milano 1980 Invito alla Scultura, Galleria Bluart, Varese 1982 Tre Forme della Memoria, Basilica Palladiana Piazza dei Signori, Vicenza. 25 anni dopo, Galleria delle Ore, Milano 1983 Il Segno della Pittura e della Scultura, Palazzo della Permanente, Milano. Da Marino Marini 25 anni dopo, Centro Ponte delle Gabelle, Milano 1984 La Piccola Scultura - Raccolta di 12 opere di Pittori e Scultori - Collezione 2, Milano 1988 Energia-Forme persistenti-Oggetto bianco, Citifin, Consulenza D'Ars, Milano 2002 "Il Si dei protagonisti dagli anni '60 ad oggi", Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del '900 G. Bargellini", Pieve di Cento [Esposizioni postume] 2010 "Disegni e sculture di Alberto Trazzi, dipinti di Francesca Di Stefano", CENTRO CULTURALE SERGIO VALMAGGI, Sesto San Giovanni (MI), link.

2012 "Trazzi, La forma e il tempo" - esposizione itinerante, Associazione Culturale BRERA MILAZZO. 2013 "1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza", Fondazione Roberto Franceschi.

Sito internet: http://www.albertotrazzi.it/

“Testa” e “Tre forme”, tempera, anni '60

“Cerimonia”, inchiostro

Estratti da “Forma sul nero”, tempera, 1967

“Forma Superficie Costruzione” - “Nuove forme tridimensionali” - “Tutti assieme”, inchiostro, 1973

LA NUOVA FORMA NELLA SCULTURA: le superfici "La tridimensionalità è la superficie, la realtà, è il campo in cui vengono verificati gli scambi e le relazioni che permettono alla forma di vivere e essere se stessa, ed è proprio in questo essere che si può superare l'idea di oggetto.

Il processo di rilettura della forma tridimensionale passa attraverso il suo annullamento: la bidimensionalità. Lo scarto che ci permette di vederla e di considerarla è quello della sua riduzione fisica.

Ecco il perché delle superfici, cioè l'annullamento della specificità. Il recupero attraverso una pratica bidimensionale di una nuova fisicità. Così come il silenzio per il suono, così come [il buio] per la percezione del colore. Oppure così come la forma che viene annullata in un'altra concava che la riceve.

Se per la pittura il campo della sua considerazione reale è la percezione ottica, per la scultura è l'esperienza tattile intesa come considerazione fisica dei rapporti tra la forma, lo spazio e l'uomo.

Questo non deve togliere al fare estetico la sua carica di necessità espressiva, cioè di essere per la forma tridimensionale anche e soprattutto carica di entità metafisiche o surreali.

In questo contesto acquista nuovo valore la dimensione della forma-scultura. Quella piccola in cui il rapporto è ridotto alla pura traduzione di una idea, di una sensazione: il rapporto è quello della mano che la costruisce e della mente che la pensa, la sente. Quella misura in cui la dimensione entra nella fisicità del corpo e quella dell'ambiente. Acquista allora valore di rapporti di tempo-spazio, di influenze psicomotorie, diventando processo di comportamento. Il processo di interscambio di espressione, di percezione, di comunicazione fisica che determina una situazione di funzionalità specifica della tridimensionalità.”

ESPERIENZE FORME PRIMARIE " Con la componibilità / accumulo / relazione di elementi uguali o anche forme individuali.

- Rapporto Forma-Ambiente - Rapporto Forma-Uomo - Posizione Forma-Ambiente - Posizione Forma-Uomo - Orientamento Forma-Uomo-Ambiente Importante è la posizione che assume l'osservatore con la forma e l'ambiente.

Esiste una certa parte dell'esperienza della forma tridimensionale che esige una azione fisica 'del fare', in cui l'apporto collettivo assume importanza e implica dimensioni diverse da quelle solite individuali.

Il modo di costruire le forme, ha una fluidità del costruire: i pezzi sono scomposti e si vede la forma finale solo al termine del lavoro, a completamento del 'montaggio' dei pezzi.

Esiste questo continuo spostamento dell' ESSERE E NON ESSERE DELLA FORMA Che comporta la nascita di una nuova forma che prima non esisteva. Vissuta pezzo per pezzo e quindi assorbita da chi la fa in modo concreto e profondo.”

LE PARTI E IL TUTTO La scultura-monumento oggi finisce per essere isolata e lontana.

La forma plastica deve essere nuovamente vissuta da vicino, considerata - partecipata nella sua essenza, deve essere momento di partecipazione e di comportamento più che oggetto pregnante, grande o piccolo che sia.

La forma è allora oggi forma primordiale in cui l'uomo si riconosce, anche quando lascia l'oggetto e diventa ambiente o superficie o momento di verifica comportamentale.

DALLA SCULTURA ALL'AMBIENTE Una delle mie preoccupazioni più importanti di quando facevo le sculture, che esse fossero piccole o grandi, era il loro rapporto fisico con l'uomo, cioè con chi le guardava o le toccava, ancora più che il loro valore formale, mi interessava la << misura >> (1).

Ancora più che sculture, esse erano qualcosa che avrebbe interessato fisicamente da vicino [chi le faceva e chi le guardava].

Ma piano piano la loro forma risultava sempre più chiusa e autonoma o troppo legata all'idea di forma plastica; mi impediva di continuare a raccogliere questa idea del rapporto fisico con lo spettatore.

LE PARTI E IL TUTTO: il fare tutti assieme " L'individuo [mentre fa] partecipa con la sua conoscenza che si accumula nella mente del gruppo.

Il gruppo ora agisce come un corpo unico, diventa <<cosciente>>, proteso verso lo sforzo di rendere concreto ed esaustivo il lavoro. L'idea nasce attraverso una continua limatura, condotta dai componenti del gruppo vagliando di continuo nuove proposte, mettendole in discussione fino ad arrivare alla soluzione ottimale: man mano la creazione acquista concretezza nella mente di ognuno.”

INDIVIDUALE E COLLETTIVO

" Noi tutti siamo individualisti, ma è immediato il desiderio di qualcosa che nasca <<assieme>> a tutti, qualcosa a cui tutti possiamo partecipare, che non abbia un nome e dove ci siano tutti i nomi, che non abbia una forma ma dove ci siano tutte le forme; in un posto dove ci si ferma / ci si incontra a pensare, a pregare.”

Per un'idea – monumento a Franceschi " Nelle esperienze c'è una ricerca dell'individuale " " Nelle esperienze c'è una ricerca del collettivo " " C'è, nello stesso tempo, qualcosa di singolare (individuale) e di comune (collettivo) " << Dobbiamo distinguere un inconscio personale e un inconscio impersonale o sovrapersonale.

Definiamo quest'ultimo anche come inconscio assoluto o collettivo ... ha un carattere del tutto generale poiché i suoi contenuti si trovano nelle teste di tutti... >> C.G.Jung "La psicologia dell'inconscio" (1)

Termine 'misura': da intendersi nella sua accezione di rapporto tra grandezze relative In questo caso, oggetto <---> osservatore, e anche già nell'accezione di dimensione.

La nuova forma nella scultura, â&#x20AC;&#x153;Collineâ&#x20AC;?, tempera e inchiostro su carta, 1972

Forme nello studio, anni '70

LE PARTI E IL TUTTO La scuola è un posto pubblico dove le cose si fanno in gruppo, dove la stessa ragione didattica è una ragione di gruppo.

A scuola ho capito che non si poteva insegnare con una forma chiusa, cioè legata, a se stante [precostruita], con la quale non avrei potuto far partecipare gli allievi a un'esperienza utile e attiva.

E quindi sono ricorso alla forma non-forma, Sono ricorso al gioco da fare assieme – con tutti, anch'io con loro, Progettare, fare una cosa tutti assieme ... ... e lì abbiamo trovato qualcosa.

Esperienze didattiche: DISAGIO1 e 2, MORFOLOGIA

Esperienze didattiche: RICERCA DELL'INDIVIDUALE

Creta, lavori degli studenti 1965

SCHEMA DELLA DINAMICA DELLE ESPERIENZE INTESA COME LAVORO COLLETTIVO NEL CONTESTO DELLA SCUOLA (anni '70)

ALLESTIMENTO OPERA ESPERIENZA

- PROVA DELL'ESPERIENZA - RISPOSTA

SOLLECI

PROGETTO

STUDENTI DELLA SCUOLA INIZIALMENTE COME FRUITORI

TA Z I O N E

- MOVENTE DELL'ESPERIENZA - PROPOSTE DELL'ESPERIENZA - PROPOSTE DEL METODO - ORGANIZZAZIONE

GLI STUDENTI SONO GIA' IN VESTE DI OPERATORI PRODUTTORI

C OLLETTIVO –

ESAME DEI DATI E DELLE REAZIONI

DIFFUSIONE DEI DATI

MOMENTO

MOMENTI DI ELABORAZIONE DEL GRUPPO PROPONENTE

GRUPPO-CLASSE CHE PROPONE IL PROBLEMA

INIZIATIVE DI CONTINUITA' E DI ELABORAZIONE DELLE NUOVE ESPERIENZE

RICERCA – PROGETTO – VERIFICA MATERIALI

SITUAZIONE

CONTESTO STORICO SOCIALE

PROGETTO

COSTRUZIONE DELL'OPERA

VERIFICA - PROVA - STATISTICHE - REAZIONI

RICERCA DEGLI ELEMENTI UTILI

LAVORO COLLETTIVO QUALCOSA DI INFORME

- DESIDERI - NECESSITA' - CAPACITA' - VALORI TECNICI - FUNZIONE - COSA SCONOSCIUTA

SITUAZIONE

SENSIBILE TECNOLOGICA IDEOLOGICA

SITUAZIONE ARGOMENTO ELABORAZIONE

IL MEZZO DA ESPLORARE LA FORMA 3D

ESPERIENZA