I banchetti nel Medioevo
Tavole per banchetti Tavole, suppellettili e personale addetto alle mense Il banchetto, come tema iconografico, è stato trattato diffusamente durante tutto il Medioevo. Fino al secolo XI, le tavole rappresentate in pitture e miniature sono a mezzaluna o ellittiche. A partire dal XII cambiano forma, divenendo quasi costantemente rettangolari, talora molto lunghe. Le tavole fisse erano piuttosto rare, dato che in genere erano semplici assi di legno a venire posate su cavalletti o “banchetti” (da cui il nome assunto dal convito) e rimosse al termine del pasto. I commensali sedevano su panche o sedili, a volte ad alto schienale, resi più comodi da cuscini, disposti solo sul lato esterno dei tavoli, lasciando libero quello interno per il servizio e per assistere ad eventuali intrattenimenti. Il signore e gli ospiti di maggiore importanza occupavano una tavola rialzata con una predella, oppure una vera e propria cattedra, riccamente addobbata e apparecchiata, mentre sovrani ed alti prelati stavano sotto un baldacchino. Parecchi codici miniati del Trecento, nonché versioni illustrate del Decameron di Boccaccio, ci mostrano banchetti con un numero di partecipanti limitato ed uomini e donne seduti a tavola alternati fra loro; quando non si trattava di banchetti sontuosi, dal Trecento venne di moda servire il cibo su piccole tavole rotonde. Già in età altomedievale la tavola era coperta da tovaglie bianche. Nel Medioevo mangiare sulla stessa tovaglia aveva un significato di uguaglianza sociale e il colore bianco un valore simbolico. Si mangiava a “tagliere”, cioè veniva messo un tagliere ogni due commensali, perché nel pasto medievale era fondamentale il concetto di dividere con gli altri il cibo: lo facevano sia il padrone di casa, sia gli ospiti con gli altri invitati, ed i commensali dovevano servirsi con le mani. Questa abitudine, comune nell’alto Medioevo e confermata da riferimenti reperibili nei romanzi cavallereschi, si protrasse parecchio, anche dopo la relativa diffusione della posateria: capponi, vitelli, maiali e selvaggina, sminuzzati dagli addetti alla tavola, continuarono ad essere portati alla bocca con le dita per secoli. Le tovaglie erano spesso doppie, in quanto sulla tovaglia vera e propria veniva posto un secondo drappo di stoffa, detto in Francia doublier. In seguito le tovaglie divennero anche più di due: nei