La cucina nel Trecento: umori, spezie e miscugli Umori e abbinamenti “Tutti i corpi nascono dal temperamento delle quattro qualità caldo, freddo, secco e umido, e quindi ognuno deve considerare bene il suo temperamento se vuole mantenersi in salute”. Galeno, De naturalibus facultatibus Cuoco e medico nel Medio Evo: l’eredità di Ippocrate e Galeno Entrare nel pensiero medievale presuppone la visione totale dell’essere umano e la comprensione della sua natura fisica attraverso i quattro classici elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Fin dai tempi di Galeno, sulla scorta del Corpus Hippocraticum, si considerava che tutto, in natura, venisse dall’abbinamento delle qualità, caldo e freddo da un lato, secco e umido dall’altro, e che la combinazione dei quattro elementi con le quattro qualità, in quantità variabili, determinassero il “temperamento” degli esseri umani attraverso gli agenti umorali della fisiopatologia del tempo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. I caratteri stessi degli uomini erano il risultato di queste combinazioni che, proporzionate qualitativamente e quantitativamente – pure se in modo diverso per ogni periodo dell’anno – garantivano buona salute. L’equilibrio fra gli umori, o crasi, era garanzia di buona salute, mentre qualsiasi alterazione, o discrasi, causava malattie.
I padri della teoria umorale, Ippocrate, Galeno e Avicenna, in un’incisione del primo Quattrocento (da un Canone della Medicina di Avicenna)
Secondo tale teoria, comunemente accettata dalla medicina occidentale dalla tarda antichità fino al XVII secolo, il temperamento sanguigno combinava calore e umidità e aveva l’essenza dell’Aria; il bilioso o collerico derivava dall’abbinamento di calore e secchezza e si manifestava nel Fuoco; le persone flemmatiche erano fredde e umide, come l’Acqua, loro elemento, mentre il temperamento melanconico univa freddezza e secchezza, le qualità della Terra. I primi tre elementi (Aria, Acqua, Terra) erano fonte dei cibi dell’uomo e determinavano le sue qualità essenziali; l’ultimo elemento, il Fuoco, permetteva di modificare il temperamento degli alimenti attraverso la cottura, e li rendeva adatti al consumo umano. Per tutto il Medio Evo, Galeno non fu ritenuto solo un grande medico e filosofo, ma la verità stessa.