I Siciliani - settembre 2014

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Trattativa

Mori, il Sisde e quelle operazioni criminali Nelle nuove carte riflettori puntati sul ruolo dell’ex capo del Ros negli anni ’70 di Lorenzo Baldo www.antimafiaduemila.com

Palermo. E’ lo spaccato di uno Statocriminale quello che emerge dalle prime indiscrezioni relative all’attività integrativa di indagine della Procura di Palermo che verrà depositata al processo sulla trattativa Stato-mafia. I faldoni sono stati trasmessi anche alla Procura generale che rappresenta l’accusa al processo d’appello in cui Mori è imputato di favoreggiamento aggravato alla mafia.

Il periodo del Sid Questo materiale racchiude una parte dell’attività di indagine sulla permanenza dell’ex capo del Ros Mario Mori al Sid (Servizio Informazioni difesa, ex Sismi, attuale Aise, ndr) nei primi anni ’70. In quel periodo Mori è un giovanissimo ufficiale dei Carabinieri (da 3 anni era nell’Arma) che comanda una tenenza. Nel 1973 viene chiamato al Sid da un ex ufficiale dei Carabinieri al Servizio Informazione Difesa, Federico Marzollo, all’epoca la persona più vicina all’ex direttore del Sid Vito Miceli (uomo di Licio Gelli. La struttura parallela Miceli predispose la struttura parallela del Sid finalizzata ad organizzare un colpo di Stato tra il ’73 e il ’74 chiamata la Rosa dei Venti, ndr). Marzollo quindi porta Mori al Sid nel ’73, lo sponsorizza e lo avvicina a Vito Miceli. Tra l’altro lo stesso Marzollo era stato allievo ufficiale del padre di Mori. A cavallo tra la fine del ’74 e l’inizio del ’75 succede qualcosa di strano.

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Negli atti acquisiti dalla Procura dagli archivi dell’Aise (il servizio segreto per la sicurezza esterna) risulta in particolare che negli anni di permanenza al Sid Mori ha svolto funzioni operative con tanto di nome e documenti di copertura, riportando anche degli encomi importanti nel corso del ’73 e del ’74 per determinate operazioni. Mori si è occupato nello specifico di “contatti” con i terroristi neri. Il contesto A questo punto occorre inquadrare ulteriormente il contesto. Nel dicembre del ’74 il giudice istruttore di Padova, Giovanni Tamburino (fino a un mese fa a capo del Dap, ndr), che sta indagando sulla Rosa dei venti (con tanto di richiesta d’arresto per l’ex capo del Sid Vito Miceli), manda al Sid una richiesta urgente con la quale chiede che sia trasmessa dall’Autorità Giudiziaria di Padova un’immagine fotografica di Mario Mori. Il giudice Tamburino non specifica altro.


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