I Semini 02B: Le tre età della vita spirituale pieghevole

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regno dei cieli” (Mt 18,3). La crisi e la seconda conversione: avvenne, individualmente e modo diverso, per ciascuno apostolo durante la Passione di Cristo. Per Pietro, fu quando “si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente...” (Mt 26,75). è questo lo spirito contrito e affranto, la “frantumazione del cuore” di pietra per poter accogliere un cuore nuovo e uno Spirito nuovo. La terza conversione: dopo la prova dei giorni seguenti la Crocifissione e l’Ascensione, l’entrata nella terza età spirituale avvenne, per gli apostoli, quando ricevettero lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste. Ormai liberi dai timori nei confronti degli uomini, sono liberi di proclamare il Vangelo senza paura, e anzi, sono “lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù” (At 5,41). Tale forza dall’alto li porterà a un apostolato eroico e alla testimonianza coraggiosa di Cristo, fino al martirio.

LE ANIME RITARDATARIE Ma attenzione! Si può anche fallire o attardarsi nei periodi di prova (le “notti”), diventando così un’anima ritardataria e rischiando di scivolare sempre più nella tiepidezza. Con la seconda conversione si passa dalla via purgativa dei principianti alla vita illuminativa. Tuttavia certe anime, a causa della loro negligenza o pigrizia spirituale, o per altri motivi, non effettuano questo passaggio. Tra queste anime ritardatarie molte un tempo hanno servito Dio con fedeltà; ora si trovano in uno stato vicino all’indifferenza. I motivi principali per cui tali anime sono poi giunte a

uno stato di tiepidezza sono: 1. la pigrizia spirituale (accidia): è una mala tristezza, un certo disgusto per le cose spirituali che porta a farle con negligenza o ad ometterle. 2. La negligenza nelle piccole cose: sembrerebbe, in sé, cosa di poco conto; ma può divenire grave per le sue conseguenze. “Chi è fedele nelle piccole cose è fedele anche nelle grandi” (Lc 16,10). 3. Il rifiuto dei sacrifici richiesti. Molti si sentono chiamati a una vita più perfetta, più integra, di vera preghiera, purificata. Ma queste anime si rifiutano, più o meno direttamente, cercando un diversivo o qualche scusa. 4. La tendenza al motteggio e alle parole sprezzanti. Questo vizio è anche del tutto opposto alle caratteristiche della carità (1Cor 13,4-7). 4. L’orgoglio dei principianti. È “una certa vanità di parlare delle cose spirituali in presenza di altri e, a volte, di voler loro insegnare più che essere disposti a imparare. nel proprio (Mt 7,3). [...] Si sentono imbarazzati a dire i propri peccati in maniera nuda e semplice per paura che il confessore li stimi meno, e cercano di colorarli perché non appaiano tanto brutti; in breve, s’industriano a scusarsi più che ad accusarsi...” (s. G.della Croce) Testi utilizzati: Sotto la guida dello Spirito, André Louf; Le tre età della vita interiore, R. Garrigou-Lagrange; Le tre età dell’uomo, Ildebrando Santangelo; Notte oscura, san Giovanni della Croce.

LE TRE ETÀ DELLA VITA SPIRITUALE

I Semini:

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IL BATTESIMO E LA FEDE Noi proclamiamo che nel battesimo abbiamo ricevuto il dono della fede, di conseguenza siamo portati a credere che, a partire dal nostro battesimo, apparteniamo una volta per tutte alla categoria dei credenti. Questo è vero, ma solo in una certa misura. La fede ricevuta nel battesimo costituisce solo un inizio e non può, in nessun modo, dispensarci da un incontro personale con Gesù. [...] La fede non è solamente, o perlomeno innanzitutto, consenso ad alcune verità di fede riguardanti Gesù, bensì accettazione di Gesù stesso, con tutta la potenza che ha ricevuto dal Padre, il che include una rinuncia totale alla nostra persona in suo favore. Perciò l’importante non è solo che crediamo qualcosa riguardo a Dio – per esempio, che esiste – bensì che noi crediamo in Dio, o meglio verso Dio. Una fede simile costituisce uno sconvolgimento radicale: l’uomo è invitato a uscire da se stesso, impara a dimenticarsi e ad abbandonarsi per lasciarsi raggiungere dalla Parola viva e onnipresente di Dio, con tutte le conseguenze che ciò comporta» (A. Louf).

FAR CRESCERE L’UOMO NUOVO Dovere del cristiano è dunque far crescere dentro sé quel seme della vita di grazia che gli è stato donato al momento del Battesimo; un “organismo spirituale” che ha bisogno di nutrirsi, per crescere e trasformarsi in adulto. In altre parole, dobbiamo far crescere “l’uomo nuovo” rinato dallo Spirito di Dio dentro di noi, facendo morire al contempo “l’uomo vecchio”, il nostro ego che si trova ancora sotto la schiavitù dello spirito del mondo e delle passioni. I santi e gli autori di spiritualità cattolica ci in-

segnano che, così come la vita biologica, anche la vita spirituale attraversa diverse età o fasi, ognuna delle quali, a sua volta, suddivisa in gradi a seconda che la vita spirituale sia vissuta con minore o maggiore fervore. Il passaggio da un’età all’altra è segnato da una crisi (quelle che San Giovanni della Croce chiama “notti”), accompagnata da aridità prolungata. Il passaggio da una fase o età all’altra costituisce come una nuova conversione. Il superamento di questi momenti di prova segna l’entrata in una fase più profonda di vita spirituale e di comunione con Dio; mentre il fallimento, o la non volontà di migliorarsi spiritualmente, fa sì che il battezzato diventi un’anima ritardataria.

TRE ETÀ DELLA VITA SPIRITUALE Prima età: purificativa o dei principianti. “il

dovere principale dei principianti è quella di evitare il peccato, e vigilare su se stessi per non tornare alle vie che si sono appena abbandonate ma che, in questa fase, esercitano ancora una forte attrattiva” (Garrigou-Lagrange). “Si prega, si osservano i comandamenti di Dio e si fa il bene per venire ricompensati col paradiso. Non c’è nessun peccato nel desiderare principalmente la propria felicità nel servizio di Dio, però tale intento è indice di essere ancora al primo stadio della vita spirituale. (...)La preghiera è piuttosto ristretta ed egoista. Si prega sì e no la mattina e la sera; si dice spesso il rosario, si va a Messa la domenica e, alle volte, anche durante la settimana. Qualche volta si comincia a pregare moltissimo e ad accostarsi anche giornalmente alla comunione; tuttavia non è l’amore che spinge ma o un moto passeggero (infervoramento) oppure il bisogno, cioè qualche grazia da ottenere. Si prega più che altro solo per i propri familiari e conoscenti e quasi sempre si domandano solo grazie temporali” (I. Santangelo).

Seconda età: illuminativa o dei proficienti.

“Il periodo difficile della notte dei sensi segna l’entrata nella via illuminativa. La mentalità dei proficienti si descrive insistendo sulla loro conoscenza e sul loro amor di Dio. Nel periodo precedente, il principiante quasi non conosceva Dio se non che nello specchio delle cose sensibili, sia di quelle della natura, sia di quelle di cui si parla nelle parabole evangeliche o negli atti esteriori del culto, e non conosceva se stesso che in modo molto superficiale” (Garrigou-Lagrange). “In questa seconda età si ama Dio per essere felici, ma felici in lui; comincia l’amore perfetto verso Dio: si comincia a cercare decisamente di piacergli, di dargli gloria e a desiderare il Paradiso per quello che veramente è, cioè l’amore ed il godimento eterno di Dio e del Corpo Mistico di Gesù” (I. Santangelo). Infine la terza età, quella unitiva o dei perfetti: è l’età delle virtù eroiche e dell’amore totale per Dio; le sofferenze e le umiliazioni sono accettate con gioia (e a volte anche ricercate) pur di dare gloria a Dio, di dimostrargli di amarLo e come offerta di espiazione per la salvezza della anime, tanto care a Dio. Questa età è l’apice della vita spirituale sulla terra, quella vissuta dai Santi e da coloro per i quali si può dire: “Ecco qualcuno che ha davvero amato Dio sopra ogni altra cosa, con tutto il proprio cuore e con tutte le proprie forze!”.

LE TRE ETÀ NEGLI APOSTOLI Prima conversione (prima età): la chiamata e la risposta: “Lasciarono tutto e lo seguirono”. Tuttavia, vi è ancora la necessità di rinnovare cuore e mente: “se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel


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