I Semini 05: Il Sacro Cuore di Gesù

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il Sacro Cuore di Gesù I SEMINI


«Non tutte [le anime] possono predicare, né andare lontano ad evangelizzare, ma tutte, sì tutte, possono far conoscere e amare il mio Cuore... Tutte possono vicendevolmente aiutarsi per aumentare il numero degli eletti impedendo a molte anime di perdersi... E tutto ciò per effetto del mio amore e della mia misericordia!» Nostro Signore a suor Josefa Menendez (1890-1923)

Testi utilizzati: Preghiere al Sacro Cuore di Gesù, Editrice Shalom La meravigliosa storia di Santa Margherita Maria Alacoque, papa Benedetto XV Conoscere l’Invito all’Amore, suor Josefa Menendez

I SEMINI n.05


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LA QUESTIONE DEL “CUORE” DI DIO: BASI BIBLICHE

Il culto del Sacro Cuore non dipende dalle rivelazioni private, anche se esse hanno influito sulla sua diffusione, ma ha le sue radici nella tradizione biblica ed ecclesiastica. Il termine cuore, in ebraico leb-lebab, non ha nella Bibbia l’identico significato che ha assunto presso di noi occidentali: leb-lebab indica la sede della volontà, del pensare e, quindi, la sorgente delle decisioni, il vero centro dell’uomo a cui Dio si rivolge, la radice della vita religiosa che determina l’atteggiamento morale. Fatto questo chiarimento, possiamo dire che i due elementi essenziali del culto al sacro Cuore sono: il cuore fisico di Gesù, ipostaticamente unito alla persona del Verbo di Dio, e la sua immensa carità verso il genere umano (Haurietis aquas, 14). Nella Sacra Scrittura si hanno numerosi testi che contengono la descrizione dell’amore di Dio per gli uomini, motivo dominante del culto al sacro Cuore. Nell’Antico Testamento il termine “cuore” riferito a Dio ricorre in alcune occasioni. Ricordiamo: “Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra... E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.” (Gen 6,5-6); “Il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e gli comanderà di essere capo del suo popolo” (1Sam 13,14); “Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? ... Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. “(Os 11, 8); “Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza” (Ger 3,15); “Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni” (Sal 33,11); “Non cesserà l’ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore”(Ger 30,24). In molti altri, invece, si fa riferimento all’amore fedele di Dio, o al cuore nuovo richiesto al popolo eletto: (Dt 6,4-6); il cantico di Mosè (Dt 32,11) ; in Osea (11,1.3-4; 14,5-6) e Isaia (49,14-15), nel Cantico dei Cantici (2,2; 6,2; 8,6) e in Geremia (31,33-34). In Ezechiele e in Ge-

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remia si trovano i passi più importanti dell’Antico Testamento nei quali si preannuncia il cuore nuovo che Dio donerà al suo popolo nei tempi messianici (Ez 36,25-27), (Ger 31,33-34). Nel Nuovo Testamento Cristo stesso ci indica il suo Cuore come esempio da seguire: “imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita”(Mt 11,29). Egli è vero Dio e vero Uomo e, come vero Uomo, ci mostrò come dev’essere il cuore del popolo della nuova alleanza: un cuore obbediente per amore, fino alla morte (cfr. Fil 2,8). Trafiggendo il costato di Gesù, il soldato romano aprì la porta della Vita, la Via di accesso al Padre. L’atto di violenza di un uomo portò a compimento il progetto di Dio, di mostrare al mondo il suo Cuore aperto ad accogliere ogni creatura. Cuore che è ricco di acqua viva alla quale può attingere chiunque vada a lui con amore: “e subito ne uscì sangue ed acqua” (Gv 19,34): dal Cuore trafitto di Cristo esce il Sangue, che purifica il popolo della nuova alleanza e che lo prepara a ricevere lo Spirito Santo, e l’acqua, cioè la grazia santificante dei Sacramenti.

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NEL CORSO DEI SECOLI

Nel corso dei secoli, ogni credente si è fermato a contemplare il costato trafitto di Cristo. Nei primi secoli del Cristianesimo non si sviluppa tanto una spiritualità sul Cuore di Gesù, quanto piuttosto sulla piaga del costato di Cristo. Papa sant’Alessandro I affermò che la Chiesa nacque nel momento in cui la piaga del Costato, aperta dalla lancia, versò “agli uomini le ultime gocce del Sangue redentore”. Sant’Ireneo di Lione (m.208), scrisse: “La Chiesa è quella fonte di acqua viva scaturita per noi dal Cuore di Cristo”. Similmente san Giustino (m.165): “Noi cristiani siamo il vero Israele uscito da Cristo, scaturito dal Cuore di Cristo come l’acqua dalla roccia”. San Girolamo (342-420) e sant’Agostino (354-430) amano paragonare la nascita di Eva dalla costola di Adamo addormentato con la nascita della Chiesa dal costato del nuovo Adamo “addormentato” sulla croce. Sant’Ambrogio (339-397) scrisse: “Per il popolo d’Israele scorreva l’acqua dalla roccia, per voi “corre sangue dal costato di Cristo. La loro sete fu spenta per un breve tempo, la vostra sete è spenta dal sangue di Cristo per sempre”. Papa san Gregorio Magno (540- 604) 2


così esortava il fedele: “Intuisci nelle parole di Dio il suo Cuore, affinché tu possa avere una più ardente attrattiva per i beni eterni”. XI Secolo in poi

Soltanto a partire dal secolo XI si è incominciato ad associare il Cuore fisico di Gesù, trafitto con una lancia sulla croce, al suo amore per noi. San Bernardo (1090-1153) fu uno dei primi a parlare del Cuore di Gesù: tanti altri lo seguirono. San Domenico (1170-1221), san Francesco (1182-1226), sant’Antonio da Padova (1195-1231) furono apostoli del sacro Cuore: si dice che san Francesco meditando la ferita di Gesù crocifisso, avesse pianto così tanto da diventare cieco. E poi San Bonaventura (1221-1274), sant’Alberto Magno (1206-1280) San Tommaso d’Aquino (1225-1274), santa Lutgarda (m.1246), santa Matilde di Magdeburgo (1207-1282), la badessa Geltrude di Hackeborn e le sorelle santa Matilde (1241-?) e santa Gertrude la Grande (1256-1302), santa Caterina da Siena (1347-1380), l’abate certosino Lanspergio (1489-1539), san Pietro Canisio (1521- 1597), Louis Lallemant (m.1635), san Francesco di Sales (1567-1622), San Giovanni Eudes (1601-1680). Ma è soprattutto grazie alle rivelazioni di Nostro signore a santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) che la devozione al Sacro Cuore assunse una forma di culto pubblico e “ufficiale”.

3 IL SACRO CUORE E S. MARGHERITA MARIA Santa Margherita Maria Alacoque ricevette grazie straordinarie e il mandato di diffondere la devozione al sacratissimo Cuore di Gesù. Prima apparizione

Nostro Signore alla santa: «Il mio Divin Cuore è così pieno d’amore per gli uomini e per te in particolare, che, non potendo più contenere le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie santificanti per la salvezza, necessarie per salvare gli uomini dal precipizio della perdizione». Seconda apparizione

Non molto tempo dopo, le apparve di nuovo il Cuore Divino, splen3


dente sopra un trono di fiamme, circondato da una corona di spine e sormontato da una croce; dalla ferita della lancia irradiava splendori. Mosso dal desiderio di essere fortemente amato dagli uomini, il Signore manifestava alla sua sposa di essere risoluto a far loro conoscere il suo Cuore e per esso spargere largamente i tesori dell’amore, della misericordia, della grazia, della santità e della salvezza. Aggiungeva che gli era sommamente gradito di vedersi onorato pubblicamente dagli uomini sotto la figura del suo Cuore di carne, per meglio commuovere, con tale immagine, i loro cuori. Dovunque perciò quell’immagine venisse onorata, avrebbe operato ogni sorta di benedizioni. Udì inoltre queste parole dal Cuore sacratissimo: «Ho una sete ardente di essere onorato dagli uomini nel Santissimo Sacramento: ma non trovo quasi nessuno che si adoperi ad estinguere la mia sete e corrisponda al mio amore». Terza apparizione: la necessità di riparare

Gesù apparve di nuovo alla sua sposa: dalle sue cinque piaghe e specialmente dal suo Cuore adorabile, si sprigionavano fiamme e fulgori. Le ricordò il suo amore infinito per gli uomini e si lamentò di venir corrisposto con ingratitudine, ostinazione e oltraggi. «Ma almeno tu dammi la gioia di compensare, per quanto ti è possibile, la loro ingratitudine». Primi venerdì e ora santa. «Gli uomini non hanno che freddezze e rifiuti per tutti i miei inviti divini. Tu almeno dammi questa gioia, di supplire quanto potrai alla loro ingratitudine. Prima di tutto mi riceverai nella Comunione tutte le volte che l’obbedienza te lo permetterà, anche se te ne verranno mortificazioni e umiliazioni, che tu accetterai come pegno del mio Amore. Inoltre ti comunicherai il primo venerdì di ogni mese e, infine, tutte le notti che vanno dal giovedì al venerdì, ti farò partecipe di quella mortale tristezza che ho provato nell’orto degli ulivi. Sarà un’amarezza che ti porterà, senza che tu possa comprenderlo, a una specie di agonia più dura della stessa morte. Per tenermi compagnia in quell’umile preghiera che allora, in mezzo alle mie angosce, presentai al Padre, ti alzerai fra le undici e mezzanotte per prostrarti con la faccia a terra, insieme a me, per un’ora. E questo sia per placare la divina collera, chiedendo misericordia per i peccatori, sia per addolcire in qualche modo l’amarezza che provai, di cui il sonno 6


degli Apostoli nell’orto del Getsemani non era che un debole annuncio ed una sbiadita immagine».

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PROMESSE E FESTA DEL SACRO CUORE

Racconta S. Margherita: Una volta, mentre ero davanti al SS.mo Sacramento (era l’ottava del Corpus Domini) ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo Amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore. Egli mi rivolse queste parole: «Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato». Allora scoprendo il suo divin Cuore mi disse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d’amore. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati. Perciò ti chiedo che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, sia celebrata una festa per render culto al mio Cuore. In quel giorno i fedeli si accosteranno alla comunione e insieme faranno una riparazione intesa ad onorare il mio Cuore e a compensare gli oltraggi recati al santissimo Sacramento nei giorni nei quali è stato esposto all’adorazione del popolo. Ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere abbondantemente le grazie del suo divino amore su coloro che gli renderanno quest’onore e procureranno che anche altri glielo rendano». LE PROMESSE AI DEVOTI DEL SACRO CUORE

1) Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato; 2) Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie; 3) Li consolerò in tutte le loro sofferenze; 4) Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte; 5) Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa; 6) I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia; 7


7) Le anime tiepide si infervoreranno, e 8) Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione; 9) La mia benedizione si poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine del mio Cuore; 10) Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti; 11) Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato. *** A queste si aggiunge una dodicesima promessa, detta “grande”, perché rivela la grande misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità: «Nell’eccesso della Misericordia del mio Amore infinito, accorderò a tutti quelli che si comunicheranno nel primo Venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi la grazia del pentimento finale, affinché essi non moriranno in mia disgrazia né senza ricevere i santi Sacramenti, ed il mio Cuore in quell’ora estrema sarà loro di asilo sicuro. Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».

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DESIDERI DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Negli scritti di santa Margherita Maria si trovano anche vari desideri che lo stesso Gesù ha espresso per i suoi devoti: • Che si accostino spesso e bene alla santa Comunione. • Che non manchino, anche a costo di sacrificio, di andare alla Comunione il primo venerdì del mese in riparazione delle offese che quel Cuore divino riceve dall’umana ingratitudine (riparazione). • Che onorino la sua immagine, la tengano esposta nelle loro case, e la portino addosso. • Che facciano delle comunioni spirituali e frequenti visite alla chiesa; se impediti, facciano visita spirituale volgendosi in spirito verso Gesù sacramentato. • Che stiano in chiesa col massimo rispetto facendo spesso atti di penitenza e di riparazione. 8


• Che si mostrino con tutti miti ed umili, sopportandone con carità e pazienza i difetti. • Che meditino spesso i dolori della sua passione e morte (almeno al venerdì). • Che celebrino con solennità la festa del Sacro Cuore (venerdì dopo la festa del Corpus Domini, voluta dallo stesso nostro Signore, premettendone la novena). • Che consacrino al Sacro Cuore gli ultimi giorni di carnevale, tempo in cui, più di ogni altro, viene oltraggiato il Cuore di Gesù.

6 PRATICHE CARE AL SACRO CUORE DI GESÙ Gran parte di queste pratiche hanno avuto origine dalle confidenze di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque. Costituiscono l’aspetto esterno della scelta di impegnarsi a fondo per corrispondere il più possibile all’amore di Dio. Cammino di conversione: vale a dire, impegnarsi per avere dentro di sè un cuore nuovo, senza il quale non è possibile poter accogliere l’amore di Dio e le grazie che Egli desidera elargirci. Vari atteggiamenti spirituali essenziali: indirizzare a Dio tutto ciò che si fa o che si soffre; offrire tutto al Cuore di Cristo e impegnarsi ad agire in piena amicizia con Lui; fare la comunione spirituale; lettura della Bibbia; modestia nel parlare e nel vestire. Preghiera: la preghiera è il “respiro dell’anima” ed è la base del nostro dialogo interiore con Dio. L’anima che desidera l’incontro personale con Gesù coltiva un intenso spirito di preghiera, che la porta a privilegiare l’interiorità per unirsi al Cuore divino così da crescere nell’abbandono e nella fiducia in Lui. Primi nove venerdì del mese: comunicarsi, in grazia di Dio (senza peccati gravi) il primo venerdì di nove mesi, senza interruzioni. Questa pratica, richiesta da Nostro Signore e accompagnata dalla promessa della salvezza dell’anima, dovrebbe sviluppare nel cristiano una sensibilità crescente a cooperare con la volontà salvifica di Cristo, a regolare la 9


propria vita secondo la volontà e i “ritmi” di Dio e a rendere continuamente grazie a Dio per la sua misericordia. Ora santa: un’ora di adorazione per porsi ai piedi di Gesù e accogliere il suo invito durante l’agonia al Getsemani: «Così non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione» (Mt 26, 40-41). Sottolinea lo stretto legame fra la spiritualità del cuore di Gesù e quella eucaristica. Questa pratica deriva dal desiderio espresso da Nostro Signore a S. Margherita Maria Alacoque nella sua apparizione del 1674: le chiese di partecipare alla sua agonia nell’orto degli ulivi, prostrata a terra - tutte le notti tra il giovedì e il venerdì, dalle 23 a mezzanotte - per placare l’ira di Dio, per implorare misericordia per i peccatori e per consolarlo nel dolore causato dall’abbandono dei discepoli. Può essere praticata in pubblico (in chiesa, se possibile con l’esposizione del Ss. Sacramento) o privatamente, pur sempre che si impieghi un’ora intera e continua. È un esercizio di fede e di amore basato sulla meditazione dell’agonia e della Passione di Gesù, e sulla contemplazione del suo grande amore nel donarsi nell’Eucaristia. Il papa Pio XII ha lodato e raccomandato questa pratica nell’enciclica Miserentissimus Redemptor. Consacrazione personale, della famiglia, di una comunità, ecc. al Sacro Cuore, con gli impegni e secondo le intenzioni indicate da Nostro Signore. Riparazione: riparare le offese, i sacrilegi, le ingratitudini, i tanti peccati che feriscono profondamente il Cuore purissimo del Redentore. Chi ama ripara, e chi ripara ama. La riparazione spirituale comporta “la partecipazione del cristiano all’opera redentrice di Cristo” e possiamo distinguere in essa due aspetti: quello come espiazione del peccato, e quello come restaurazione o rimessa a nuovo dell’opera di Dio in noi e negli altri. Da non dimenticare l’atto di riparazione “O Gesù dolcissimo” di papa Pio XI, che si può recitare in forma solenne o privata (vedasi p.14). Offerta di sé e della giornata: i cristiani possono offrire tutto ciò che sono, hanno e fanno al Signore: il lavoro e qualsiasi attività, ma anche la sofferenza (soprattutto), la preghiera, ogni parola e pensiero, le gioie, i 10


progetti di vita, ecc. Mese del Sacro Cuore (Giugno): nel

calendario devozionale è il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Si utilizzi questo tempo per offrire giornalmente un fioretto, una meditazione o un’opera buona al S. Cuore; è possibile reperire vari libretti devozionali che offrono vari spunti utili a rendere piccoli atti d’amore quotidiani verso Gesù. Venerazione dell’immagine del Sacro Cuore: secondo la stessa promessa fatta dal Signore Gesù a S. Margherita Maria, «Benedirò i luoghi dove sarà esposta venerata l’immagine del mio Cuore». Scudo del Sacro Cuore: diffuso grazie alle apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque e richiesto ulteriormente dalla Madonna, nel 1876, anno dell’inizio della costruzione del Santuario del Sacro Cuore a Montmartre a Parigi, ad Estelle Faguette. Si tratta di un piccolo ovale di panno raffigurante l’immagine del Sacro Cuore Di Gesù con il motto «Fermati, il Cuore di Gesù è con me! Venga il tuo Regno!». Lo Scudo del Sacro Cuore è un modo per dichiarare al Signore: ti amo, mio Dio, rendi il mio cuore simile al tuo! Ma è anche una protezione contro i pericoli che ci minacciano ogni giorno, siano essi materiali o spirituali. Nel 1870 Pio IX approvò definitivamente questa pia pratica, precisando: «Benedico questo scudo e assicuro che tutti quelli che verranno fatti in conformità a questo modello riceveranno la stessa benedizione, senza bisogno che un sacerdote la rinnovi». Altre pratiche includono: - l’ora di guardia; - i nove uffici in onore del Sacro Cuore; - i quindici venerdì.

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FONDAMENTI DEL MAGISTERO ECCLESIALE

A seguito di innumerevoli petizioni indirizzate a Clemente XIII, nel 1765 la Congregazione dei Riti dichiarava che al Cuore di Cristo trafitto sulla croce va tributata l’adorazione e perciò ne approvava il culto, sottolineando che il cuore è simbolo dell’amore. Pio VI, con la Costituzione Auctorem fidei del 28 agosto 1794, dichiarava che “la dottrina che respinge la devozione verso il Cuore Sacratissimo di Gesù, è falsa, temeraria, dannosa, offensiva per le orecchie pie, ingiuriosa per la Sede Apostolica” e precisava che “il Cuore di Gesù va adorato in quanto è unito in modo inseparabile alla Persona del Verbo”. Pio IX, nel 1856, ha esteso la festa del Cuore di Gesù alla Chiesa universale. Con Decreto del 6 maggio 1873 approvò la pratica del mese di giugno in onore del Sacro Cuore di Gesù e il 12 settembre del medesimo anno approvò la dedicazione in Roma di una chiesa al Sacro Cuore. ENCICLICA “ANNUM SACRUM” DI LEONE XIII

Leone XIII, nella Lettera enciclica Annum Sacrum (1899), ha dichiarato che la consacrazione dell’umanità al Cuore di Gesù è pienamente dovuta a Gesù Cristo perché Re e Signore di tutte le cose e perciò dispose che nell’Anno Santo del 1900 l’umanità intera fosse consacrata al sacratissimo Cuore di Gesù. Lo stesso anno approvava le litanie al Sacro Cuore ed esortava i fedeli a compiere la pia pratica del primo venerdì del mese e a dedicare il mese di giugno al Cuore di Gesù. DA SAN PIO X A SAN GIOVANNI PAOLO II

San Pio X ha disposto che l’atto di consacrazione al Cuore di Gesù fosse rinnovato ogni anno e ha concesso l’indulgenza plenaria alle chiese dove si teneva la pia pratica del mese di giugno in onore del Sacro Cuore. Benedetto XV ha approvato il culto al Cuore eucaristico di Gesù, con Messa e Ufficio propri. Pio XI, con Lettera enciclica Miserentissimus Redemptor (1928), ha dichiarato che la devozione al Cuore di Gesù “costituisce la via più spedita per giungere alla conoscenza profonda di Cristo Signore e il mezzo più efficace per piegare gli animi ad amarlo più intensamente e a imitar12


lo più fedelmente”, perciò esortava a praticarla e, in particolare, con la consacrazione di se stessi al Cuore di Gesù e con la riparazione delle offese che gli vengono recate. Pio XII: “Il Cuore di Gesù è l’indice naturale ovvero il simbolo della sua immensa carità per il genere umano” (Haurietis Aquas, 1956). Il beato Giovanni XXIII, “il Papa buono”, era molto devoto al Sacro Cuore: “Nel mio apostolato non voglio conoscere altra scuola che non sia quella del Sacro Cuore di Gesù”. Paolo VI scrisse: “Il culto al Sacro Cuore, lo diciamo con dolore, si è in alcuni un po’ affievolito. Occorre che rifiorisca ogni giorno di più, e sia da tutti considerato come una forma nobilissima e degna di quella vera pietà che al nostro tempo, specialmente per opera del Concilio Vaticano II, viene insistentemente richiesta verso il Cristo Gesù, re e centro di tutti i cuori” (enciclica Investigabiles divitias Christi, 1965). Giovanni Paolo II esortava gli sposi novelli e i fedeli a “tenere sempre fisso lo sguardo sul Sacro Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori. Imparate da esso le grandi lezioni dell’amore, della bontà, del sacrificio” (udienza del 13 giugno 1979). All’Angelus del 24 giugno del medesimo anno affermava che la vita autenticamente evangelica prende inizio dal Cuore di Gesù. Nella Lettera enciclica Dives in misericordia (1980), indicava la devozione al Cuore di Gesù come la via più accessibile per penetrare nell’intimo la misericordia di Gesù e per praticare le opere di carità fraterna. Nel 1986 il papa invita ad imparare ad amare dal Cuore di Gesù: “Nel Cuore del Cristo, il cuore dell’uomo impara a conoscere il vero e unico senso della sua vita e del suo destino, a comprendere il valore di una vita autenticamente cristiana, a guardarsi da certe perversioni del cuore umano, a unire l’amore filiale verso Dio con l’amore del prossimo”. Benedetto XVI, oltre ad aver commentato tra il 1984 e 1989 le litanie al Sacro Cuore, ha dedicato un gran numero di discorsi, messaggi e riferimenti al Sacratissimo Cuore di Gesù.

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ATTO DI RIPARAZIONE PER LA FESTA DEL SACRO CUORE Scritto da Sua Santità Pio XI per essere recitato pubblicamente nelle chiese nella festa del Cuore sacratissimo di Gesù. Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione. L’indulgenza è plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità del Sacro Cuore di Gesù. Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Oh, potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell’onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza 14


verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l’intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

IN BREVE - condizioni necessarie per adempiere i nove primi venerdì del mese:

1) Comunione fatta con retta intenzione e in grazia di Dio; se si è in peccato mortale, è necessario prima premettere la confessione. 2) Ogni primo venerdì per nove mesi consecutivi: si può cominciare in qualunque mese dell’anno; se si dovesse saltare un mese, è necessario ricominciare.

Opuscolo non commerciabile realizzato a scopo divulgativo e didattico, a gloria di Dio e per la salvezza della anime.


IL CULTO AL SACRO CUORE DI GESÙ «Pubblica, suggerisci, raccomanda questa devozione agli uomini del mondo come mezzo sicuro e facile per ottenere da Me un vero amore di Dio; alle persone ecclesiastiche e religiose, come mezzo efficace per giungere alla perfezione del loro stato; ed infine una delle devozioni più solide, e più idonee ad ottenere la vittoria sopra la violenza delle passioni, per rimettere l’unione e la pace nelle famiglie più discordi, per purgarsi dalle imperfezioni, come un mezzo a tutti i fedeli per ottenere verso di Me ardentissimo amore; insomma per arrivare in breve ed agevolmente alla più sublime perfezione». Nostro Signore a Santa Margherita M. Alacoque

I Semini: piccoli semi per il cammino spirituale, riscoprendo la bellezza della spiritualità cattolica

Trovi questo e altri opuscoli al seguente indirizzo: issuu.com/isemini Scaricabili da https://bit.ly/isemini

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