Istituto Regionale Ville Venete Giugno 2014

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ISTITUTO REGIONALE

VILLE VENETE


IL FASCINO SENZA TEMPO Villa Cordellina e le sue infinite suggestioni Una corsa continua dietro tutte le sfumature della sua meraviglia Alla scoperta di nuove risposte a domande perse nella storia

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na villa, ma centomila modi possibili per interpretarla. Sarà per l’infinità del verde cinto dalle sue mura, tentativo riuscito di dare forma e spazio all’illimitata campagna che precede il centro di Montecchio Maggiore; sarà per la continua scoperta di nuovi punti di osservazione attraverso cui cogliere tutta la sua meraviglia; sarà per la varietà degli ambienti che abbraccia, capaci di unire nobiltà e cultura, al più popolare amore per la terra e i suoi frutti. Impossibile trovare un’unica spiegazione, ma poco importa: Villa Cordellina è un gioiello che non ha bisogno di dare risposte, e che anzi, nonostante l’età, continua a suggerire enigmi a chi la vive. Questo è il segreto della sua longevità: un mistero continuo che fugge oltre le siepi, vola tra le statue dell’immenso giardino, sguscia attraverso le barchesse. Ora si acquatta all’ombra della scalinata della facciata, ora si aggira tra le stanze affrescate dal Tiepolo. L’osservatore curioso lo rincorre, ma è una caccia senza sosta tra

nuovi interrogativi, e una sfida a scoprire quale sarà il prossimo capitolo della storia. Perché, ogni tanto, anche il mistero deve pur prendere fiato, e concedersi almeno in parte. Il suo racconto inizia cavallo tra ‘600 e ‘700, tempi in cui la campagna che si estendeva da queste parti era tutta proprietà di Ludovico Cordellina e del cognato Carlo Molin. Allora vi sorgeva soltanto una casa dominicale, polifunzionale “antenata”

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della futura villa. È Carlo Cordellina Molin, abilissimo avvocato rispettivamente figlio e nipote di Ludovico e Carlo, che una volta ereditati i possedimenti familiari – siamo negli anni ‘30 del ‘700 – vuole qualcosa di più. Di origine vicentina, ma trapiantato a Venezia dal lavoro, pensa a Montecchio come a un luogo ideale per il riposo: ciò che ha in mente è una lus-


Villa Cordellina, Lombardi via Lovara 36, 36075 Montecchio Maggiore (Vi) suosa casa di villeggiatura che sia pure una vasta azienda agricola, con sistema di produzione basato sul metodo della rotazione delle colture studiato da lui stesso. Affida allora il progetto all’architetto veneziano Giorgio Massari, scegliendo di interpellare per alcune soluzioni anche Francesco Muttoni. L’ispirazione a Palladio traspare nella monumentalità e dai motivi architettonici del corpo principale, isolato dalle barchesse e così ricco nell’apparato decorativo. Giambattista Tiepolo firma nel 1743 gli affreschi del salone centrale al piano terreno, ispirandosi alle gesta di Scipione l’Africano e Alessandro Magno, in omaggio alle virtù del committente; lo stesso artista è forse implicato anche nella realizzazione statuaria dei giardini.

prima convertita a collegio-convitto e poi destinata all’allevamento del baco da seta. Acquisita dal conte Gaetano Marzotto nel 1953, 11 anni dopo diventa del mecenate bresciano Vittorio Lombardi, che si occupa interamente di portare avanti il primo restauro, riqualificando immobili e giardini. Nel 1966 la moglie Anna Maria, rimasta vedova, decide di donarla alla Provincia di Vicenza, attuale proprietaria, che ha portato avanti il processo di recupero

Villa Cordellina resta di proprietà della famiglia fino ai primi decenni dell’800; in quegli anni viene

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arrivato fino ai nostri giorni. Oggi è splendido scenario di convegni, concerti e attività culturali. Conosciuta in tutto il mondo, eppure tutta da scoprire. Questo perchè il mistero ancora non si vuole fermare, e attende oltre al cancello qualcuno che provi a rincorrerlo. Tanto sarà sempre un passo avanti, ma è comunque un gioco troppo bello da non volerlo provare.


PASSAGGIO A

PROPOSTE ALTERNATIVE PE NUOVE ROTTE attraverso

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sossano

montecchio maggiore

VILLA CORDELLINA LOMBARDI MONTECCHIO MAGGIORE. VISITA AGLI INTERNI E ALLE SCUDERIE, E PASSEGGIATA NEL PARCO

VILLA CORDELLINA MOLIN, MARZOTTO, LOMBARDI (A)

Sorge in prossimità del centro di Montecchio Maggiore. Una fastosa dimora di villeggiatura, che fosse anche moderna azienda agricola: così l’aveva immaginata Carlo Cordellina, che affidò il progetto a Giorgio Massari, forse con il contributo di Francesco Muttoni, nel 1735. Gli affreschi del salone centrale vennero realizzati nel 1743 da Giambattista Tiepolo. La villa, adibita a stabilimento bacologico per oltre sessant’anni, venne restaurata a opera di Vittorio Lombardi, proprietario dal 1955. Alla sua morte la moglie la donò alla Provincia di Vicenza.. Orari d’apertura: martedì-venerdì: 9-13 sabato e domenica: 9-12, 15-18 - lunedì chiuso informazioni Via Lovara, 36 - 36075 Montecchio Maggiore (Vi) tel. 0444 908112 – 0444 696085 - www.provincia.vicenza.it/villa-cordellina-lombardi

12 .30

Pranzo libero o nei ristoranti della zona

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A NORD-EST

ER PROVARE IN AUTONOMIA i gioielli del territorio

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PASSAGGIO A VILLA LORENZONI, BETTALE, BONAZZI

1h

VILLA LORENZONI, BETTALE, BONAZZI (B) Un portale a bugnato rustico con frontone segna il suo ingresso, nel cuore di Montecchio Maggiore. Già dal ‘500 i Lorenzoni qui possedevano un modesto edificio con annesso rurale, che nel 1814 fu sostituito dall’attuale villa, commissionata a Bartolomeo Malacarne. Nel 1907 la nuova famiglia Bonazzi edificò due filande e un magazzino, destinando la villa a luogo di villeggiatura. Di proprietà del Comune e già adibita a biblioteca, oggi è a esclusivo uso museale. Orari d’apertura: mercoledi: 15 - 18 venerdi: 9-12.30 sabato: 9-12.30 e 15-18.30 domenica: 9.30-12.30 informazioni Piazza Marconi, 15 - 36075 Montecchio Maggiore (Vi) tel. 0444 492565 www.comune.montecchio-maggiore.vi.it

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ARRIVO A SOSSANO E VISITA A VILLA LOSCHI GAZZETTA (C)

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VILLA LOSCHI, GAZZETTA (C) L’edificio, risalente al tardo XV secolo, si affaccia sul centro del paese, nelle terre agricole tra i colli. Ha una pianta a “L” e uno sviluppo di due piani più il sottotetto. Al complesso appartengono anche i rustici vicini. L’aspetto attuale è il risultato di vari interventi effettuati nel corso dei secoli. Dell’edificio originario, in stile primo-rinascimentale, sopravvive la bifora centrale, con le decorazioni di foglie di rovere ed api. Dal 2008 è sede della biblioteca comunale.

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Orari d’apertura Complesso accessibile negli orari della biblioteca o su appuntamento informazioni Via Roma, 94 – 36040 Sossano (VI) l.zulian@comune.sossano.vi.it tel. 0444 885220 - www.comune.sossano.vi.it

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rientro

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smarrite e ritrovate Le Ville del nostro territorio oggi non accessibili o in cattivo stato, e quelle che invece hanno saputo resistere al tempo tornando a essere un tesoro per tutti VILLA DAL VERME, PIGAFETTA, FELICI, via Ponticelli, 16 – 36020 Agugliaro (Vi) Risalente probabilmente al primo ‘400 e considerata la capostipite tra le ville dell’entroterra che fu dominio della Serenissima, conserva gli elementi che ricordano lo stile dei palazzi veneziani. Si erge ai bordi del fiume Liona con la caratteristica apertura trifora, nel secolo scorso è divenuta fabbricato ad uso rurale. Di proprietà pubblica dal ‘61, è stata oggetto di interventi tampone successivi, mentre ora è al centro di un imponente progetto di riqualificazione, che attende copertura finanziaria.

PALAZZO DELLE CONTESSE, piazza Papa Luciani, 3 – 32026 Mel (Bl) Affacciato sulla piazza principale del comune bellunese, a pochi passi dal cinquecentesco palazzo municipale, fu costruito nel corso del ‘600. Deve il nome alle vicende sentimentali dell’antico proprietario Adriano Del Zotto, che sposò in prime nozze la contessa veneziana Elisabetta Papadopuli, e rimasto vedovo, in seconde nozze la contessa Elisabetta Tiepolo. Si erge su quattro piani, oggetto di un restauro concluso sul finire degli anni ‘80 ad opera del Comune, proprietario dell’immobile. Oggi è sede del museo archeologico, e ospita convegni, mostre e iniziative culturali.

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obiettivo sviluppo Riaperta al pubblico con la nuova stagione turistica Villa Pojana torna ad essere protagonista del territorio berico Confermata la gestione all’IRVV

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ra gli esempi più affascinanti dell’epoca della “civiltà della villa” Villa Pojana a Poiana Maggiore è meta di studiosi, appassionati e turisti da tutto il mondo. Negli scorsi anni è stato realizzato un allestimento per rendere la Villa effettivamente fruibile: l’esposizione comprende modelli interattivi e multimediali che facilitano la lettura del sistema progettuale palladiano, della rete dei percorsi, delle funzioni e dei diversi spazi dell’edificio. Il percorso si snoda attraverso gli ambienti del piano rialzato della villa. Nel salone centrale e nelle sale a destra è illustrata la storia della villa. Di proprietà della Regione del Veneto, oggi è affidata ad un comitato di indirizzo costituito anche da Istituto Regionale per le Ville Venete, Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio e Comune di Pojana Maggiore. Per l’anno in corso, la Regione ha affidato all’Istituto le attività di gestione e di manutenzione ordinaria, sulla scia di un programma di riqualificazione e valorizzazione complessiva. Tra

queste l’esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dei locali attualmente inagibili, interventi di restauro e manutenzione straordinaria. Inoltre Irvv ha commissionato uno studio di analisi e sviluppo dei possibili scenari di valorizzazione. “Questo sito ha grandi potenzialità – ha spiegato Giuliana Fontanella, Presidente IRVV – e per questo, d’intesa con la Regione del Veneto, abbiamo commissionato uno studio sulle opportunità di sviluppo, anche dal punto di vista economico e produttivo, della Villa”. Un progetto coerente con l’o-

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biettivo strategico dell’Istituto di promuovere e far conoscere le ville storiche, in particolare le ville di proprietà pubblica, integrando l’offerta turistica, migliorando e sviluppando il prodotto “villa veneta” in sinergia con il territorio e con i settori produttivi collegati.

Villa Pojana, via Castello 43 - 36026 Pojana Maggiore, Vicenza Apertura al pubblico: da mercoledì a venerdi: 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00; sabato e domenica: 10.00 - 18.00.


LA VILLA OLTRE LA SIEPE Un Dedalo, cinque sensi L’arte di perdersi e ritrovarsi lasciandosi trasportare dalle emozioni Villa Da Porto-Barbaran protagonista in fiera a Vicenza alla sesta edizione di Gitando.all. Ad aprire le porte della manifestazione sul turismo per tutti è stato il progetto realizzato da Scatola Cultura (dott.sse Anna Brazzale, Valentina Carpanese, Cinzia Rossato) per il Comune di Montorso Vicentino e sostenuto dall’Istituto Regionale Ville Venete. Fra le migliaia di ville venete del territorio, Villa Da Porto è stata infatti individuata come il luogo ideale per la futura realizzazione di un percorso che permette di visitare un labirinto multisensoriale tra siepi e aree di sosta, alla scoperta dei cinque sensi e quindi dei cinque modi diversi che ognuno di noi utilizza come approccio al mondo. A partire da una dettagliata analisi del profilo storico della Villa e prendendo spunto da una mappa del 1704, l’antico giardino è stato ripensato in modo unico e innovativo. Un viaggio tra diverse stazioni, ognuna delle quali focalizzata su vista, udito, tatto, olfatto e gusto, così da portare il visitatore a lasciarsi condurre dalle sensazioni, e a ritrovarsi attraverso gli

indizi ideati per ogni tipo di utenza. Il percorso è infatti accessibile anche alle persone disabili e si prevedono dei materiali informativi con linguaggio braille utili a persone ipo e non vedenti. Anche le persone con problemi di sordità potranno trovare facili interazioni attraverso l’uso della

multimedialità per la traduzione LIS dei contenuti. Con il labirinto si prevede poi la realizzazione di un kindergarten e un info-point per la gestione di laboratori didattici e il coordinamento di tutte le attività, la vendita di eccellenze del territorio e materiale relativo alla villa.

Ville Venete, Bimestrale, in attesa di registrazione presso il tribunale di competenza Numero 0 Giugno 2014 Direttore Responsabile: Mario Piotto Redazione: Mario Piotto Grafica: Amos Montagna Progetto editoriale e grafico: Hassel Comunicazione | www.hassel.it


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