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In Emiliana Serbatoi un nuovo topcoat all’acqua dimezza i tempi di essiccazione e aumenta il throughput produttivo

Monica Fumagalli ipcm®

Ridurre la durata del processo di verniciatura è una delle richieste più frequenti che gli applicatori rivolgono ai produttori di vernici: Emiliana Serbatoi si è rivolta a Inver, parte della multinazionale Sherwin-Williams, per lo sviluppo di INVERPUR/R, un topcoat all’acqua in grado di dimezzare i tempi di essiccazione anche a temperatura ambiente e raddoppiare così la propria capacità produttiva dei serbatoi famosi in tutto il mondo.

Tra i costi maggiori di un’azienda ci sono le tempistiche di produzione: ne è ben consapevole anche Emiliana Serbatoi, l’azienda di Campogalliano (Modena) conosciuta globalmente per la produzione di serbatoi per lo stoccaggio, il trasporto e l’erogazione di carburanti e liquidi in generale, per uso prettamente agricolo e industriale. “Per questo motivo” - sottolinea Gian Lauro Morselli, fondatore dell’azienda nel 1983 insieme al padre Giancarlo e attuale presidente, “la nostra società è sempre alla ricerca di soluzioni innovative che possano permetterci di abbattere i tempi di consegna dei nostri prodotti destinati sia la mercato locale sia a quelli internazionali, che risultano sempre più esigenti”. Nel 2015 è stato effettuato il passaggio dalle vernici a solvente a quelle all’acqua e da allora i tempi di asciugatura dei serbatoi si sono allungati, per le peculiarità connaturate a questa particolare tecnologia di verniciatura. Per una scelta sostenibile, ben ponderata dalla direzione, si è valutato di non introdurre nel reparto di verniciatura un forno di essiccazione che

Uno degli ultimi prodotti realizzati da Emiliana Serbatoi di Campogalliano (Modena) e verniciato con INVERPUR/R.

© Emiliana Serbatoi

avrebbe potuto accelerare queste tempistiche. “Questa ipotesi – spiega il presidente – avrebbe avuto un impatto pesante dal punto di vista ambientale, in contraddizione con i principi green da sempre perseguiti da Emiliana Serbatoi, che fa del rispetto dell’ambiente una priorità: lo dimostra l’installazione negli anni scorsi di un impianto fotovoltaico finalizzato a soddisfare il nostro fabbisogno energetico aziendale”. Il marchio di Modena, quindi, ha continuato a credere nella capacità del suo fornitore di prodotti vernicianti all’acqua di trovare la giusta soluzione per le loro esigenze e, alla fine, così è stato: l’INVERPUR/R, il topcoat sviluppato dal laboratorio di Inver1 durante la pandemia, ha soddisfatto la domanda di quegli applicatori che, come Emiliana Serbatoi, hanno scelto di far asciugare i propri manufatti a temperature ambientali non sempre ottimali perché difficili da controllare, evitando il passaggio in forno. Dai lontani anni Sessanta, periodo in cui è iniziato il percorso che ha condotto alla fondazione dell’azienda nel 1983, “Emiliana Serbatoi si è contraddistinta – aggiunge il presidente – per le scelte controcorrente come questa che l’hanno però portata a diventare oggi un punto di riferimento anche a livello internazionale”, tanto da essere interpellata dai governi di ogni parte del mondo per fornire la propria esperienza nel percorso di sviluppo delle normative di un settore complesso come quello della fabbricazione e messa in sicurezza dei serbatoi di prodotti petroliferi e liquidi in generale.

Emiliana Serbatoi: dai campi agricoli alle petroliere

Emiliana Serbatoi ha avviato la propria attività con la costruzione di serbatoi di stoccaggio a caduta per il gasolio (oggi non più a norma) destinati principalmente alle aziende agricole, alle cave e ai cantieri edili, che necessitavano di distributori di carburante per i propri mezzi di lavoro in aree facilmente accessibili. Da qui l’urgenza di normare un tipo di produzione, come quella dei serbatoi agricoli, che allora potevano raggiungere un volume di 9 mila litri: non era accettabile il rischio di incidenti che non solo avrebbero arrecato potenziali danni alle persone ma anche, in caso di fuoriuscita del liquido, al terreno e all’ambiente circostante. “Emiliana Serbatoi è stata la prima azienda a ottenere l’omologazione ministeriale dei propri prodotti, i Tank Fuel, per lo stoccaggio di gasolio in serbatoi in acciaio monoparete dotati di bacino di contenimento”, afferma Paolo Cinquegrana del Marketing department. “Questi serbatoi hanno rappresentato l’iniziale core business della nostra società che da allora ha continuato a collaborare con il ministero dell’Interno italiano prima e con i ministeri stranieri poi per fornire un contributo tecnico nella stesura delle nuove normative in termini di sicurezza ambientale”.

1 Un marchio di The Sherwin-Williams Company.

Dall'alto al basso: - Alcuni serbatoi in attesa del pretrattamento meccanico prima di verniciatura. - I serbatoi spazzolati. - La cabina di verniciatura.

© ipcm

© ipcm

© ipcm

© Emiliana Serbatoi

Una fase dell’applicazione del topcoat INVERPUR/R.

© Emiliana Serbatoi

Negli anni Novanta nel settore agricolo è nata una nuova figura, quella del contoterzista, che ha mosso i propri macchinari per lavorare i campi su commessa. “Con questa nuova figura è emersa la necessità di realizzare serbatoi trasportabili che seguissero il mezzo del terzista e fossero in grado di trasportare in sicurezza il gasolio. Abbiamo introdotto così, oltre alla linea già consolidata dei serbatoi di stoccaggio, anche la produzione dei serbatoi di trasporto che si sono a loro volta evoluti fino a creare la serie di serbatoi trasportabili in plastica. I prodotti in polietilene rappresentano oggi il 50% della nostra produzione; l’altro 50% è legato ai serbatoi in lamiera”, osserva Cinquegrana. L’azienda emiliana ha raggiunto oggi una produzione annuale di 18 mila serbatoi trasportabili in plastica realizzati con 25 stampi di sua proprietà e di 4.500 serbatoi in ferro, a fronte di una sostanziale diversificazione dei mercati di riferimento che coinvolgono oggigiorno non solo l’agricoltura, che resta comunque tra i settori prioritari, ma anche l’industria delle costruzioni, l’Oil&Gas – è stata contattata per esempio per la fornitura di una stazione containerizzata da montare su una petroliera – l’automotive, i trasporti, la nautica, l’aviazione, gli impianti industriali, il giardinaggio e l’alimentare. “Abbiamo inoltre sviluppato un reparto dedicato ai serbatoi speciali, in particolare per il settore chimico e farmaceutico, che stanno prendendo sempre più piede”, precisa Gian Lauro Morselli. Un’altra dimostrazione che “le scelte controcorrente non ci spaventano: i nostri concorrenti stanno attualmente puntando sulla standardizzazione della produzione, mentre noi, alla continua ricerca di prodotti innovativi, andiamo esattamente nella direzione opposta”.

La struttura produttiva

Nella seconda decade del Duemila l’azienda ha rivisto la propria struttura produttiva. Spiega Morselli: “Con la sola sede di Campogalliano, Emiliana Serbatoi non era più in grado di far fronte all’aumento delle richieste del mercato. Abbiamo così deciso di internalizzare alcune lavorazioni come quelle relative alla costruzione dell’involucro del serbatoio, prima affidata in esterno, e di acquisire un’altra azienda a San Donà di Piave (Venezia), che effettuava la nostra stessa produzione e aveva un reparto di verniciatura interno, ma che non era più in grado di reggere i costi produttivi. Abbiamo poi scelto di lasciare in quella sede la sola lavorazione della lamiera e chiudere il reparto di verniciatura, per concentrare il processo di finitura a Campogalliano e avere così un maggior controllo della qualità del rivestimento, evitando allo stesso tempo inutili movimentazioni aggiuntive e conseguenti tempistiche di consegna più lunghe. Grazie a questa decisione, però, abbiamo ampliato la tipologia di prodotti realizzati che ora variano da serbatoi da 50 litri fino a quelli da 80 m3, senza alcun limite di personalizzazione”. La società veneta acquisita ha assunto il nome di Espa Enerlab e realizza i serbatoi finiti consegnati allo stabilimento di Campogalliano. “Grazie all’esperienza che lo staff tecnico di San Donà aveva nell’ambito della verniciatura – prosegue Filippo Cucchierato, responsabile tecnico di Emiliana Serbatoi – abbiamo per la prima volta sentito parlare di Inver e delle sue vernici all’acqua. Prima di inserirle nel nostro processo di verniciatura, comunque, abbiamo effettuato numerosi test che hanno restituito ottimi risultati di qualità rispetto ai prodotti che usavamo precedentemente e con cui riscontravano problematiche di durata: avevamo bisogno di vernici in grado di conferire al rivestimento un elevato grado di resistenza non solo agli agenti chimici dei carburanti contenuti nei nostri serbatoi, ma anche alle condizioni atmosferiche piuttosto severe a cui i nostri prodotti sono spesso sottoposti”.

Il vantaggio competitivo assicurato dall’asciugatura rapida del topcoat

Serbatoi verniciati in fase di asciugatura.

© ipcm

sgrassati e pretrattati meccanicamente per rimuovere i residui di polvere e delle lavorazioni precedenti e quindi inviati in verniciatura. “Nella cabina di verniciatura manuale applichiamo con pistola airless un doppio strato di primer, anch’esso fornito da Inver – aggiunge Cucchierato –, uno sulle aree più difficili come le saldature e i sottobordi e l’altro sull’intera superficie del serbatoio. Il manufatto è lasciato asciugare a temperatura ambiente e, una volta asciutto, riceve la mano di INVERPUR/R, a cui segue l’asciugatura in cabina a temperatura ambiente, aiutata, in caso di necessità, da ventilazione meccanica. Se prima l’intero ciclo durava 48 ore, oggi, grazie al prodotto messo a punto da Inver, si svolge in sole 24 ore, lasciando il serbatoio ad asciugare durante la notte. Possiamo così far fronte a un ritmo produttivo elevato che varia da 15 a 25 serbatoi al giorno con tempi di consegna di 3 giorni. Applichiamo diverse tinte, ma predomina il verde ribattezzato ‘Emiliana’ perché richiama il colore tipico dei nostri prodotti, che rappresenta l’80% delle vernici utilizzate, mentre per il resto si tratta di tinte personalizzate su richiesta. La collaborazione con Inver si è rivelata ottimale anche nella gestione dei lotti, a partire da quelli di dimensioni maggiori fino ai lotti più piccoli per soddisfare le richieste più particolari”.

Caratteristiche di INVERPUR/R

“Il topcoat sviluppato dal nostro laboratorio – interviene Michael Benedini, Sales representative di Sherwin-Williams – è una resina acrilica poliuretanica bicomponente all’acqua. La principale criticità affrontata nella messa a punto del sistema verniciante più adeguato alle esigenze di Emiliana Serbatoi era rappresentata dalla ricerca di un risultato di qualità, che rispettasse però le tempistiche necessarie all’azienda per far fronte al picco produttivo. Abbiamo studiato un bicomponente all’acqua in grado di lavorare perfettamente sia in

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Tabella 1: Velocità di asciugatura di INVERPUR/R.

100 µM WFT (≈ 50 µM DFT) 150 µM WFT (≈ 70 µM DFT)

Condizioni di asciugatura RT 40 °C 60 °C RT 40 °C 60 °C

INVERPUR 25% 72870

Tack-free time >8 h >1 h 30 min >8 h >1 h 35 min

Dry-to-handle time >8 h >2 h 35 min >8 h >3 h 40 min

INVERPUR/R 30% 40301

Tack-free time 3 h 20 min 10 min 3.5 h 20 min 10 min

Dry-to-handle time 4 h 30 min 10 min 4.5 h 50 min 15 min

Un esempio di serbatoio con colori personalizzati.

© ipcm

condizioni ottimali come quelle di un forno di essiccazione con parametri di temperatura pre-impostati, sia in condizioni non perfette come quelle ambientali”. “Grazie allo sviluppo di INVERPUR/R”, spiegano infine dall’azienda modenese, il cui headquarter è collocato a pochi passi dal casello di accesso all’autostrada A22, rappresentando così un autentico accesso alla porta che si affaccia sull’Europa, “abbiamo potuto far fronte all’aumento della capacità produttiva, senza integrare un forno di essiccazione, raddoppiare i turni di lavoro o implementare lo spazio produttivo. Abbiamo apprezzato la professionalità del team di Inver nel servizio di consulenza e la disponibilità nell’eseguire le numerose prove di cui avevamo bisogno. Abbiamo scelto questo fornitore perché ha alle spalle una struttura aziendale importante che le assicura una produzione media giornaliera di 80 mila kg di vernice, ma ci teniamo a sottolineare che non abbiamo mai ricevuto una risposta negativa anche quando l’ordine riguardava poche latte di vernice. Infine, anche il fatto di tenere in deposito nel loro magazzino l’equivalente del volume di vernici che ci servono per un mese e mezzo di lavoro è esemplificativo di un rapporto di fiducia biunivoco e consolidato”.

© Emiliana Serbatoi

Il verde “Emiliana” è la tinta predominante utilizzata.

Conclusioni

“Lo sviluppo di INVERPUR/R – conclude Cesare Bonora, Area manager GI Italy di Sherwin-Williams – è iniziato nel 2019 per rispondere alle esigenze del mercato in termini di ottimizzazione dei tempi e dei processi di verniciatura dopo il passaggio dalle vernici al solvente, caratterizzate da un’essiccazione più rapida, a quelle all’acqua. Il limite di questa tecnologia era infatti legato alle tempistiche di asciugatura. Il nostro laboratorio R&S è partito dalla ricerca di nuove resine idrosolubili e acriliche per la messa a punto di questo prodotto, che, dopo essere stato industrializzato, ha trovato in Emiliana Serbatoi una delle sue applicazioni più riuscite. Abbiamo superato una delle sfide più difficili: realizzare un topocoat che anche in temperature ambientali non perfette garantisca un’essiccazione con caratteristiche equiparabili a quelle della tecnologia tradizionale. Un obiettivo centrato con successo”.