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INVISIBILE n. 8 Maggio 10 - Mensile Autorizzazione Segreteria di Stato per gli Affari Interni Prot. n.1603/75/2009 Copia depositata presso il Tribunale della Repubblica di San Marino FREE PRESS

Se la psiche s’incaglia. Cittadinanza. L’arte al delirio dell’autore.

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INVISIBILE





riesci nemmeno a finirla. Inizi una conversazione, non stai dicendo niente. non ma Stai parlando molto, ra sono sigillate. Quando non ho niente da dire, le mie labb Prima dì qualcosa, perchè lo ripeti? Talking Heads

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DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Lisi EDITORE Opificio Visivo di Andrea Lisi, via Consiglio dei 60, 153 Dogana - RSM UFFICIO CENTRALE Andrea Lisi (andrea.lisi@invisibilemag.com) REDAZIONE Carlotta Frenquellucci (redazione@invisibilemag.com) VICEREDATTORE Francesca Fabbri Hanno collaborato in questo numero: MICHELA FABBRI, LUCIA GENTILE, LIBRERIA PUNTO EINAUDI, STEFANO LANCI, DAVIDE MONTECCHI, GIANMARCO PARI, LUCIA RUGHI, ANDREA VALENTINI

CREDITI FOTOGRAFICI Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. È ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

Foto in copertina: Andrea Valentini

l ’editoriale

Un saggio/chimico/alcolizzato diceva: “tutto si crea e nulla si frigge”, l’ integrità del mio povero cervello sapiens sapiens è andata a farsi friggere. Del resto è inevitabile che qualsiasi cervello prima o poi si frigga dato il bombardamento di pensieri a cui ogni giorno siamo costretti. Pino Roveredo ha vinto nel 2005 il Premio Campiello. Ha un passato di alcolismo e tossicodipendenza. Eppure il suo racconto Mandami a dire di cui vi regaliamo uno stralcio a pag. 9 è un capolavoro di armonia ed equilibrio. E allora mi viene da chiedere: che cos’è davvero normale? Questo mese i nostri in-visibili sono persone con disturbi mentali: uno straordinario esempio di coraggio e di forza.... Pari a quella di Cittadinanza, una delle uniche due onlus in Europa che si occupa di malattia mentale nei paesi poveri. Ha sede a Rimini e porta avanti progetti nel mondo. Lo sapevate? A farvi da colonna sonora la playlist IN-PUT di Giamma dj (uno ganzo, vecchio/fritto ma ganzo). Traslucido trasformerà il lato oscuro di quello che leggiamo tutti i giorni sui giornali in racconto...o verità? Lascio a voi la scoperta. Poi il nuovo video dei Gattamolesta, l’intervista alla band Il Teatro degli Orrori e quella a Margherita Oggero fatta da giovani giornalisti in erba del liceo classico G. Cesare. Ora, olio in padella e andatevi a farvi friggere magari a casa di Dino, intanto io penso a come fare a non far diventare questo, proprio questo, l’ultimo numero di INVISIBILE. Perchè? Dovrei scrivere un poema o forse basterebbe chiedere alle nostre tasche vuote.

Andrea Lisi


ideazione e progetto iballerini

ANNO TRE

MANIFEST IL LAVORO DELLE DONNE 8 - 23 MAGGIO 2010 RIMINI PALAZZO DEL PODESTÀ SALA DEL GIUDIZIO CINETECA TEATRO DEGLI ATTI

Nada - Massimo Zamboni Il mio cuore umano Marina Spada Poesia che mi guardi Paola Sangiovanni Ragazze la vita trema Lidia Ravera La donna gigante Simone Perotti Adesso Basta LA STANZA SEGRETA Angela Anzalone • Roberta Casadei • Pamela Casadio Nicoletta Casali • Cinzia Domizi • Simona Foglia Federica Gif • Filippo Giunti • Alexa Invrea Annalisa Magnani • Dina Polidori • Alessandra Roveda Maria Chiara Tonucci • Sabina Trifilò Romina Succi • Antonella Villa Alessandra Baldoni • Fethi Atakol • Oscar Dominguez

Per informazioni: tel. 0541 70 49 82

INGRESSO LIBERO


08-09

Cittadinanza, onlus tra psichiatria e miseria.

IN-VISIBILI

Se la psiche s’incaglia.

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Traslucido.

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Le interviste impossibili di Mitzi Saida Neri

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Il Teatro degli Orrori.

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TAGS

Margherita Oggero.

Gattamolesta.

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Agenda

Arte, cinema, musica, libri, teatro & danza, food & drink

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Oroscopo

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IN-PUT la playlist del mese (dj Giamma)

Fabrizio De Andrè – Un matto Baustelle – Sergio Tying Tiffany – Pazza Ramones – Bad Brain Joy Division – Disorder Sonics – Psycho The Smiths – Still Ill Pixies – Where is my Mind? David Bowie – I’m Deranged Talking Heads – Psycho Killer

INDICE / Numero 8 / Maggio 10

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L’arte al delirio dell’autore.


INVISIBILI personaggi di nicchia

L’ostinazione del pregiudizio

Quando la psiche s’incaglia di Carlotta Frenquellucci

XIV sec. Furono costruiti i primi manicomi da parte di monaci. Successivamente regolati secondo la sanità provinciale e gestiti da psichiatri e infermieri rigorosamente di sesso maschile, i manicomi nel novecento erano costruiti in periferia ed erano divisi per padiglioni. In quello più vicino alla strada c’era l’edificio di accoglienza; man mano che ci si allontanava dalla strada gli edifici ospitavano persone con problemi di gravità maggiore.

1978 Legge 180/78 di Franco Basaglia regolò la chiusura dei manicomi e furono quindi istituite nell’ospedale generale dei reparti di psichiatria, case d’aiuto e supporto alle famiglie e centri diurni e gli ambulatori gestiti da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali

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na persona su quattro soffre di problemi psichici almeno una volta nella vita. I disturbi più frequenti sono quelli di tipo depressivo ed ansioso. Quelli più rari sono detti psicotici e presentano due tipologie di sintomi: da una parte pensieri sconnessi, allucinazioni, deliri, manie di persecuzione; dall’altra tendenza all’isolamento e chiusura ai rapporti interpersonali, inerzia, povertà di emozioni e di affetti. Ciò che oggi è certo è che i disturbi mentali si possono curare mentre l’ignoranza e il pregiudizio sono difficili da sradicare. Ho trascorso un po’di tempo al Centro di Salute Mentale di Rimini. A farmi da Cicerone il dott.Venanzio Bandieri, che opera da anni nel campo dei disturbi dell’umore. Credevo mi sarei sentita a disagio, quello della salute mentale è un mondo che evitiamo di affrontare perché sfugge alla nostra comprensione e soprattutto ci fa paura. Nonostante la modernità e l’apertura mentale di cui ci facciamo vanto, i malati di mente sono ancora fortemente stigmatizzati. A terrorizzarci la nostra impotenza, la nostra impossibilità di capire e accettare qualcosa che trascende l’immediata razionalità. E, invece, ho aperto gli occhi su quella che in realtà è una buona porzione di normalità. Un paziente del dottore, S., di 33 anni, accetta di parlarmi per telefono. È disoccupato, gli piacerebbe lavorare nella grafica pubblicitaria ma per ora non trova lavoro. Gli sarebbe piaciuto laurearsi in architettura ma i problemi economici della famiglia non glielo

hanno consentito. Tanti, troppi condizionali forse. «La mia situazione familiare è piuttosto complessa, fin da piccolo ho vissuto il problema della casa e dei soldi. I miei sogni per circostanze favorevoli della vita sono sempre stati disillusi. Credo che la mia depressione sia iniziata con la malattia di mia madre ma ancora non ne ero conscio. Quando mia madre è morta e mia sorella si è sposata, ho dovuto pensare a mio padre che è molto anziano, ho cominciato a lavorare per mantenerci e non ho potuto studiare. Poi una mattina non sono riuscito ad alzarmi dal letto. Stavo solo nel letto, mi mancavano le forze. All’inizio mi davo delle scusanti: “forse sto da solo perché mi piace star da solo”. Poi mi sono licenziato e per mesi non mi sono più alzato da quel letto. I miei amici mi hanno cercato per due, tre settimane ma poi hanno desistito». Mi sintetizza il suo disturbo in poche parole: “Si vede tutto negativo e si fanno solo pensieri negativi. Ho tentato il suicidio ma sono ancora qui e allora ho capito che forse per me era destino rimanere”. In S. ora c’è la voglia di parlare e l’accettazione della malattia ma la consapevolezza che il suo percorso non sarà facile. Critica la mancanza di un centro di ascolto, mi informa che a Pisa hanno creato un’aggregazione per creare delle imprese. “Certo – mi confessa lucidamente – le medicine aiutano. Bisogna rendersi conto che sì è necessario reagire ma anche farsi aiutare. Quando ti viene in mente una cosa brutta devi cacciarla e allontanarti dalle persone negative


che cercano di fregarti”. B. è un pensionato di 67 anni. «Tre anni e mezzo fa è cominciato il mio periodo nero. Mi trovavo in difficoltà su ogni cosa, vedevo tutto negativo, giravo con la paura, dormivo poco, mi svegliavo coi pensieri. Ciò che avevo deciso il giorno prima quello successivo mi sembrava tutto sbagliato. M’immaginavo certe cose che non esistevano e problemi che non c’erano. Mi nascondevo da tutti e cercavo di starmene più isolato possibile. Credevo che la gente mi seguisse, non volevo farmi vedere. Eppure ero abituato a uscire tutte le mattine con la moglie a fare spesa e stare in mezzo ai giovani. Sono stato ricoverato per un periodo, poi il mio medico di base mi ha consigliato il centro di salute mentale e il dott. Carluccio mi ha aiutato moltissimo parlandomi e sostenendomi con la

Agli occhi degli altri il male non esiste. Essi si limiteranno a dire “esci, prendi un po’d’aria, fai una passeggiata, e vedrai che starai meglio”. terapia. E poi ho avuto un grande supporto da parte dei miei familiari, mi è nato pure il nipotino e questo mi ha portato molta gioia». Luigi ha 38 anni e lavora in un’azienda pubblicitaria. Soffre di depressione da quando era bambino. Luigi scrive, ha un blog (luigipaoloni.wordpress. com), è una delle sue grandi passioni. E poi è volontario in un centro di mutuo aiuto dove ci si riunisce per parlare, confrontarsi e confortarsi ogni settimana. “Perché – mi spiega – il problema di chi soffre di depressione è quello dell’isolamento. I malati di depressione non capiscono che il loro malessere è un insieme di sintomi che alterano il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno”. Gli chiedo cosa sia

veramente la depressione. «La depressione è quello stato psicofisico in cui hai voglia di non esistere. È quello stato in cui tutto ti costa fatica: anche il più semplice dei gesti, la più elementare delle azioni…Ti accorgi che le tue braccia non hanno più forza, che le tue gambe sono sempre più stanche dopo ogni passo, i tuoi polmoni recepiscono con pigrizia l’aria che dà la vita. Proprio a voler dire che non è la vita che vuoi ma forse neanche la morte. Non ti va né di vivere né di morire, né di amare, né di odiare, né di mangiare, né di morir di fame. Non ti va nulla: ed è proprio quel maledetto nulla che alimenta le tue giornate e tinge tutto di quel nero infernale che ti allontana dalla realtà, dai tuoi cari, dalle amicizie più vere. Quel nero che ti trascina dentro un tunnel d’angoscia e di disperazione assoluta. Vivi così il dolore di un’esistenza che ti trascina sempre più verso la passività e il mattino, quando ti ritrovi davanti allo specchio, vedi riflessa sempre la stessa immagine: la tristezza che la depressione con maestosa abilità ha scolpito sul tuo volto». E gli altri? «Agli occhi degli altri il male non esiste. Essi si limiteranno a dire “esci, prendi un po’d’aria, fai una passeggiata, e vedrai che starai meglio”. Tu non ci credi, ma con grande sforzo esci lo stesso, vai a passeggiare vicino a un prato e il prato ha perso il verde, il mare il blu, il cielo l’azzurro…E allora ti metti le mani tra i capelli e invochi un Dio in cui non credi più… cominci ad incolparlo del tuo male perché pensi che un male così profondo e oscuro possa solo essere la condanna mandata da un essere superiore. Per un depresso l’unica speranza è la morte, una morte che invoca quotidianamente… una morte che libera, che rigenera, che guarisce». Un ringraziamento sentito a tutto il personale del Centro di Salute Mentale di Rimini.

Cara, com’è assurdo questo nostro amore, che viveva meglio quando stavamo peggio, ma dentro quel peggio poi è venuto qualcuno e ci ha detto “Eccovi la libertà! Prendere e andare”. Se solo potessi liberarmi da questa libertà, la scambierei immediatamente con il nostro vecchio Casamento. In quel luogo stavamo bene, protetti da mura e portoni pesanti: non potevamo uscire, e pochi potevano entrare. A essere onesti fino in fondo, è vero che là dentro si doveva anche sottostare a qualche difficoltà, ma si sa che per avere bisogna anche saper dare. Erano disturbi sopportabili, come quello che ci costringeva a mangiare la carne con il cucchiaio. Con un po’ di pratica si riusciva a strapparla pezzo a pezzo. Poi c’era la complicazione dell’elettrochoc, ma quello era medicina e aveva il dolore lungo di un’iniezione: però quando ci svegliavamo l’agitazione stramaledetta del diavolo non c’era più. E le passeggiate obbligate da farsi in circolo , a parte freddo e pioggia non era male; a volte riuscivamo anche a divertirci, specie quando c’era il piccolo Mario con le sue trovate. Ti ricordi di quella volta che cominciò a sputare in su e poi a coprirsi la testa? E noi tutti dietro a imitarlo, gridando in coro “Piove, piove” mentre dall’alto un sole rosso infuriato sembrava dirci “E io che cazzo ci sto a fare?” Sì, si stava bene in quel posto, succedevano anche cose meravigliose, come quella che capitò alla vecchia Luigina, che un giorno improvvisamente si rifiutò di ridere, mangiare, parlare e fumare. Poverina, cominciò a dimagrire fino a diventare più magra di un’acciuga, allora i dottori dall’alto del loro ingegno la obbligarono a infinite flebo alimentari. Fummo noi a capire il motivo di quello sciopero, così tirammo fuori dai nascondigli tutti i nostri risparmi e le comprammo dei magnifici denti nuovi. Che commozione quella volta, quando Luigina si mise a ridere e ordinò una sigaretta. A proposito di Casamento, sai come l’hanno combinato? Lo hanno vestito da Asilo e Scuola per i bambini. Non mi è sembrato giusto, così sono entrato per chiedere il motivo, e con la più grande scortesia mi hanno allontanato, dicendomi “che hanno più diritto i vivi che i sopravvissuti”. Ti rendi conto, dire “sopravvissuti” a noi che abbiamo scopi innamorati e un milione di baci e abbracci da vivere, ma non c’è niente da fare, noi l’offesa ce la porteremo dietro fino alla morte. Il nostro Casamento: oggi là dentro insegnano grammatica e geografia, una volta, invece, c’erano solo urla e terrore. Ma noi lasciavamo fare, noi eravamo più forti, dalla nostra avevamo la potenza del sentimento. Quanti amici sono passati, andati, e mai più sentiti. Tu hai qualche notizia? Mi piacerebbe sapere, se puoi... mandami a dire…

Pino Roveredo, Mandami a dire

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INVISIBILI personaggi di nicchia

Una onlus tra psichiatria e miseria

Cittadinanza di Carlotta Frenquellucci e Gianmarco Pari

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ltre 450 milioni di persone nel mondo soffrono di una malattia mentale. Circa il 14% del carico globale di malattia è costituito da patologie di tipo neuropsichiatrico, la maggior parte delle quali sono malattie invalidanti croniche come la depressione, le psicosi, l’abuso di alcool e l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Stigma, pregiudizio, vergogna ed esclusione colpiscono milioni di malati e le loro famiglie in quasi tutte le società e specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove la malattia mentale spesso non viene considerata una reale condizione medica ma viene vista come una debolezza, una punizione per un comportamento immorale o un effetto provocato da spiriti malvagi. Anche quando riconosciuta come patologia, il trattamento che i malati ricevono è inadeguato o addirittura disumano. E così, per far fronte al disagio si aprono le porte dei manicomi-lager anche quando si tratta di bambini solo dislessici. È qui, dove l’ignoranza e la povertà dilagano, che entra in gioco Cittadinanza, un’associazione no-profit fondata a Rimini nel 1999 dall’impulso sociale del dott. Maurizio Focchi, che ne è presidente, e di altri professionisti del settore. “Cittadinanza può essere definita una onlus tra psichiatria e miseria, il settore in cui opera è

quello del disagio psichico nelle condizioni di estrema povertà e di disagio (come in India e in Albania)”, ci spiega Wilma Lucchini, che si occupa del coordinamento organizzativo di Cittadinanza. Il nome scelto dall’organizzazione indica, inoltre, uno dei terreni privilegiati in cui operare: quello dei diritti umani e civili del malato psichico, diritti così spesso dimenticati e negletti in tante aree del mondo. Il principio ispiratore dell’associazione è, infatti, quello di lavorare affinché il malato mentale si affranchi dalla sua condizione di cittadino di seconda categoria. “In Albania – continua Wilma - c’è ancora un ospedale dove i bambini con qualsiasi disagio psichico vengono rinchiusi, mescolati a soggetti affetti da patologie gravissime e tenuti come vegetali, in una situazione di degrado, senza alcuna riabilitazione. Qui Cittadinanza ha realizzato un Centro diurno per combattere l’internamento dei bambini e che ne favorisca l’inclusione nella società. In India siamo impegnati con il centro diurno per bambini con disabilità neuropsichiatriche e con il programma di salute mentale di comunità. Noi cerchiamo di destigmatizzare il malato e reintegrarlo nella famiglia e nella comunità attraverso l’aiuto di educatori, fisioterapisti, logopedisti”.

Oltre a Wilma, nucleo dell’associazione è Raffaella Meregalli, psicologa esperta in tossicodipendenza e violenza contro le donne. Con Medici senza frontiere è stata in Colombia, Congo e Zimbabwe per poi approdare a Rimini come direttrice scientifica di Cittadinanza. A lei chiediamo come opera Cittadinanza. «Cittadinanza non va nei paesi poveri a esportare modelli occidentali, ma crea con questi una relazione di confronto e di scambi: la gestione dei progetti in loco sia al loro avvio che al loro sviluppo viene affidata a personale locale che viene formato per aiutare i malati nei nostri centri. Il nostro sostegno è, oltre che economico, di tipo scientifico e nella formazione del personale. Cittadinanza opera attualmente in Albania e India con progetti di cooperazione in salute mentale e collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dal 2008, in collaborazione con l’OMS, Cittadinanza ha realizzato due Meetings Internazionali (svoltisi a Rimini) dal titolo dove i rappresentanti di 40 paesi a basso e medio reddito si incontrano per presentare e discutere progetti concreti di sviluppo e riforma dei loro servizi di salute mentale». Per saperne di più, per sostenere Cittadinanza www.cittadinanza.org

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INVISIBILI personaggi di nicchia

Sara Ugolini ci illumina sull’outsider art

L’arte al delirio dell’autore di Lucia Rughi

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rte come espressione di un disagio, come sospensione da esso, come un altrove, una fuga dai demoni della follia. Arte come cura, come mezzo per tirare fuori un inconscio tormentato, significati oscuri, impulsi autolesionisti. La ricercatrice sammarinese di nascita e bolognese d’adozione Sara Ugolini indaga le zone d’ombra tra arte e malattia mentale. Dottore di ricerca in Storia dell’Arte e collaboratrice all’attività didattica dell’insegnamento di Psicologia dell’Arte presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Università di Bologna, Sara ha contribuito anche alla mostra “Figure della protezione”, curata da Bianca Tosatti, dal 2 fino al 30 maggio al Castello dei Pio di Carpi. Un’iniziativa di Cooperativa sociale Nazareno, ente con un’esperienza quasi trentennale nell’accoglienza di persone con disabilità e disturbi mentali. Quanto tempo fa è nato l’interesse verso questa forma artistica? «L’interesse per queste espressioni risale al XIX secolo. In origine sono soprattutto le collezioni mediche a conservare materiali visivi legati alla malattia mentale. La collezione più importante è quella di Hans Prinzhorn, iniziata nel 1919, che raccoglie i lavori dei pazienti dell’Ospedale universitario di Heidelberg: più di cinquemila opere provenienti da

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ospedali tedeschi, svizzeri, italiani e anche giapponesi. A sganciare definitivamente questa produzione creativa da un ambito di interesse e di studio prettamente medico è Jean Dubuffet, un artista francese che dal 1945 inizia a visitare i manicomi svizzeri alla ricerca di testimonianze visive che “traducano con maggior immediatezza i movimenti

dello spirito”. I lavori raccolti sono messi per la prima volta in mostra nel 1949, alla galleria Drouin di Parigi. Dubuffet conia la definizione art brut e pubblica un manifesto intitolato L’art brut preferita alla arti culturali». Come si può decifrare l’arte nel lavoro di un malato di mente? «Si tratta di una questione comples-


sa, e controversa. I teorici dell’arteterapia sostengono che l’espressione creativa permetta al paziente di manifestare i propri conflitti interni, inesprimibili attraverso il linguaggio verbale, ed è in questa unica funzione che la creatività viene intesa. C’è poi chi, come Bianca Tosatti, curatrice e massima esperta di outsider art in Italia, non considera gli eventuali risvolti terapeutici dell’espressione creativa per concentrarsi sul valore estetico di tali opere. Personalmente mi sento vicina a questa posizione: quando veramente dotati, gli autori con disagio psichico non sono diversi dai grandi rappresentanti della storia dell’arte e come tali vanno

valorizzati e promossi». Arte e follia possono convivere o, come la storia insegna, la seconda prende il sopravvento sulla prima? «Non esiste un rapporto univoco tra arte e follia. In alcuni casi la malattia mentale può incidere sulla creatività bloccandola o inibendola. C’è anche chi afferma, come lo psichiatra austriaco Leo Navratil, che un nucleo di creatività sia insito nelle manifestazioni psicotiche. Molti, invece, sostengono che la creatività e il talento non abbiano nulla a che fare con la patologia mentale. Ciò non esclude che l’inclinazione artistica, pur prescindendo dalla patologia, possa diventare funzionale ad essa,

cioè porsi al servizio del delirio dell’autore». A fronte delle tue ricerche, qual è lo spazio che oggi si attribuisce all’arte nei centri psichiatrici in Italia, o in alcune zone di essa? «Non tutte le strutture psichiatriche attuali prevedono uno spazio dedicato all’espressione creativa dei pazienti ma esistono in Italia realtà laboratoriali consolidate e fertilissime: la Manica Lunga Officina Creativa a Sospiro (fig. 1), Manolibera presso la Cooperativa Nazareno di Carpi, l’atelier Adriano e Michele all’interno dell’Istituto Fatebenefratelli di san Colombano al Lambro. Sono tutte esperienze che nulla hanno da invidiare ai centri creativi internazionali che coinvolgono artisti professionisti: dalle collaborazioni con designer e grafici, alle partecipazioni a concorsi e mostre, ai contatti con i circuiti museali e i collezionisti stranieri. Del resto non si dimentichi che l’Italia ha avuto un ruolo pionieristico in quest’ambito. Penso al Laboratorio P presso l’Ospedale Psichiatrico san Giovanni di Trieste o all’atelier nato a Verona all’interno del manicomio di san Giacomo alla Tomba nel 1957, fondato dallo scultore scozzese Michael Noble. Qui vi è stato ospite Carlo Zinelli che, internato con una diagnosi di schizofrenia paranoide e inizialmente estraneo alla pratica artistica, ha realizzato, nell’arco di un ventennio, più di duemila opere (fig. 2) e oggi è ritenuto unanimamente, anche all’estero, uno dei massimi rappresentanti dell’outsider art e non solo».

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ULTIMA NOTIZIA Stefano Lanci L’uomo era tornato in città per un viaggio di lavoro. Incontrò gli amici a un aperitivo e la rivide. La rivide per caso. Passeggiava con il cucciolo preso al canile pochi giorni dopo il loro addio. Seduto al tavolo, affacciato alla piazza nell’aria ferma di una bella serata estiva, la guardò camminare tra la gente senza dire o lasciar trasparire nulla. Gli amici di sempre, la città di sempre, il sole che si rifletteva sulle finestre chiuse, le tinte pastello delle mura e i balconi fioriti che delimitavano la corte appartata e vivace: tutto come un tempo! Eccetto lei. La donna si avvide di lui l’attimo prima di infilare il vicolo, come afferrata alle spalle da un pensiero insistito o da un odore noto, notato troppo tardi, già in bilico sui sampietrini imprecisi con i lunghi tacchi delle sue scarpe nuove. Il vestito a fiori le si sollevò nel vento incuneatosi tra le case scoprendo la pelle chiara, i polpacci sodi, tra i sorrisi dei giovani e le occhiate fruste degli adulti. Si voltò, riflettendo l’ultimo sole nei grossi occhiali neri, per richiamare Fred, raggomitolato nel suo pelo ricciuto, trascinandolo a sé con uno strattone e strappandolo alle sue innocenti curiosità e agli occhi dell’uomo distratti da quelli eccitati degli amici, nei loro eccessivi racconti. Era questo il primo pomeriggio di

Traslucido.

ULTIMA NOTIZIA

May ?, 2010

Messaggero del destino. libertà della donna di seguito alla sua prima notte di lavoro. Camminava e osservava le cose, accarezzava Fred e si limitava a respirare l’aria estiva come lasciandosi vivere passo a passo, alla stessa maniera in cui molto tempo prima aveva imparato a fare di seguito ad altre scelte sofferte e subite. ‘Guarda il destino!’, pensarono simultaneamente. L’uomo si lasciò riassorbire dai discorsi da poco degli amici, mentre la donna seguitò a riflettere e si sorprese nel fermare in testa un pensiero che non le era più tornato in mente da allora, nuovamente cullata da uno strano senso di solitudine, pur circondata di quella vita vibrante e chiassosa: “Ma se sei tanto insaziabile perché non ti fai pagare per farlo? Perché non fai la puttana?” L’uomo era davvero in collera, ma lucido. Lo si è sempre di seguito a un precoce orgasmo, tormentati da certi dubbi. Sulla sponda opposta del letto, volgendogli le spalle, lei aveva abbozzato un sorriso, sospirato. Voleva mortificarlo o non era che un modo per farsi sentire, tentare di aprire una porta pacificatrice? Aveva sempre dato credito alle sue parole, lui l’aveva agganciata mentalmente e ai suoi occhi era come un messaggero del destino. Ogni cosa che di-

ceva, ogni sua previsione finiva per corrispondere a verità. Ma quella notte fu troppo. L’indomani l’uomo fece le valige e se ne andò. Non si guardarono neppure in faccia. Ogni rumore pesava e la donna restava incredula, troppo forte il dolore di lui mentre la sua rabbia si alternava a sensi di colpa che non sapeva gestire. Uscendo dal vicolo la donna si portava dentro gli odori dolciastri di ragazzine succinte e in posa, eppure tutte apparentemente più caste di lei nel suo lungo vestito a fiori, chiedendo lenza al guinzaglio per non intralciare il via vai. ‘Questa volta’ – pensò con distacco – ‘ti sei proprio sbagliato. Questa volta non è andata come credevi tu.’ Era stato infatti il meno attraente a procurargli il suo primo orgasmo. Il più insulso. Quinto, così decise di chiamarlo per ricordarsene. Era taciturno, con insopportabili sensi di colpa, a casa moglie e figli e ogni minuto della sua vita già scritto con quel pezzettino di carne floscia che s’inturgidiva e subito cadeva. Con pazienza, allora, gli si avvicinava facendosi perfino baciare e quando un breve cenno d’erezione si compì nella sua mano si volse dovendosi a tal punto concentrare sulle sue paure da non dover più fingere

come aveva fatto con i primi quattro clienti e per tutta una vita, finendo così per amarlo! Ed ebbe l’agognato orgasmo. Doveva essere un superuomo agli occhi di Mimmo quello che l’avrebbe finalmente appagata, uno che…chissà quali profondità avrebbe dovuto toccare! E invece fu uno stecchetto che esaurì il suo minuto di virilità in un preservativo pressoché intatto, assalito dai sensi di colpa come un ragazzino tremante l’istante dopo. “Bé!” – bisbigliò tra sé con gli occhi bassi la donna, seguendo Fred lungo il più largo nastro asfaltato intento nel riconoscere strani odori sui muri – “mi stanno proprio bene queste scarpe e anche questo vestito a fiori!” Strofinò la seta tra le dita smaltate e pensò che in fondo era stata una giornata proficua dopo una sola notte di lavoro. Anche Mimmo, seduto al tavolo con gli amici e ora partecipe delle loro esagerazioni doveva averlo pensato, per un momento, sentendo il pensiero scivolargli via – sganciarsi – mentre lei glielo sottraeva come già aveva fatto un tempo, liberando quel lucchetto mentale che era stato il punto di annodo del loro rapporto e che di lì a poco aveva rischiato di trasformarsi in una stanza chiusa per la vita.

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A proposito di donne con le palle...

Le interviste impossibili di Mitzi Saida Neri

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Mitzi Saida Neri: credo di dover ringraziare non solo Carlotta ma tutta la redazione di IN-VISIBILE. Carlotta: vuoi scrivere qualcosa per noi? MSN: scriverei volentieri, ma il tuo articolo su di me è andato oltre... C: Vuoi farmi i complimenti? MSN: Di più dei complimenti, siete bravi, siete eroici, siete bravissimi... Di questi tempi poi, c’è così poco denaro! Però chi semina raccoglie... Oggi, sono entrata al bar Ferrari e la barista mi chiede se per caso io fossi una modella, non riuscivo a capire, io...una modella? Non vedi che sono una vecchia stronca, allora che cosa è? Risponde il proprietario del bar “Orso”: è una stilista! Non vedi? Insomma con la vostra rivista mi sono resa visibile, tanto da essere diventata famosa più dell’altro giorno...la vostra copertina di IN-VISIBILE era con il mio volto semi-coperto, veramente felliniana, quel cappello che avevo indossato mi calzava a pennello...grazie al fotografo anche lui -

posso dirlo? - un uomo con le “palle”, in negozio c’è stato il via-vai delle amiche-clienti, che continuavano a chiedermi il giornale, mi dicevano: sai lo vogliamo per ricordo, ed io: prendete, prendetelo pure! Si vedeva che ero visibilmente soddisfatta... ed anche commossa. Mi ero accorta che da qualsiasi lato io guardassi, tutti mi guardavano. Dal fioraio mi hanno offerto una rosa dicendomi: dopo questa copertina di IN-VISIBILE, lei se la merita...Ma la cosa più curiosa m’è capitata con Miruna, la più piccola delle mie amiche (7 anni) che tanto era entusiasta, che prese la rivista per portarsela a scuola. Come potete capire sono diventata ancora più famosa dell’anno scorso, grazie a tutti voi... C: parli sempre tu! E pensare che ero venuta per chiederti se vuoi collaborare con il nostro giornale. MSN: ma di che? C: naturalmente di moda! MSN: anche di arte? Allora si!


TAG: LIBRI

Margherita Oggero

sul silenzio, la noia e la lettura Margherita Oggero è una simpatica professoressa in pensione, non che scrittrice. L’abbiamo incontrata la mattina di giovedì 22 aprile nell’aula magna della nostra scuola, il Liceo Classico G. Cesare di Rimini. Ha una folta biografia alle spalle che attraversa diversi generi letterari, dalla fiaba al giallo. Nelle due ore trascorse insieme ha risposto pazientemente alle nostre domande… Signora Oggero, com’è passata dall’insegnamento alla scrittura? «Ho iniziato a pubblicare libri solo dopo la pensione ma in realtà avevo già scritto qualcosa durante l’insegnamento, soprattutto programmi per la radio. Ho poi composto testi pseudo - teatrali, che ho sempre definito “alimentari”, perchè mi servivano per portare gli alimenti, i soldi a casa, non era ciò che mi piaceva fare ma era ciò che mi chiedevano. Devo dire comunque che mi piace molto scrivere su commissione perché so esattamente di cosa parlare senza magari il rischio di dilungarmi troppo. A volte è bene frenare la libertà con la quale un autore scrive». Cosa ha provato quando la casa editrice le ha comunicato che il suo primo libro sarebbe stato pubblicato? «Di sicuro ho provato grande gioia, si era avverato il mio sogno e cioè quello di poter vedere il mio libro in tutte le li-

brerie e in molte case degli italiani. Ma la soddisfazione più grande riceverne una copia dieci giorni prima che sia messo in commercio». Com’è nato il suo libro “Così parlò un nano da giardino” (nda: quello che abbiamo letto)? «Nella vita, secondo me, ci sono sempre piccoli avvenimenti che cambiano le cose. Un giorno, passando in macchina in un paesino del Piemonte, ho visto una villetta contornata da un insolito minuscolo giardino nel quale erano poste due copie dei Bronzi di Riace a grandezza naturale ma fatte di plastica. Andando avanti notai in un giardinetto simile al primo una statua di padre Pio realizzata con materiali meteo sensibili, quelli che cambiano colore in base al tempo per farla breve. Da quel momento iniziai a rivalutare i nani da giardino, di cattivo gusto ma almeno così piccoli da essere più consoni all’ambiente…» Alcuni dei suoi libri hanno come tema la scuola, da insegnante si è tolta qualche piacere? «In un mio libro cito un collega che per vent’anni ha scritto nella programmazione d’inizio anno l’incipit de “I Promessi Sposi” e nessuno se ne è mai accorto. Mi sono tolta il piacere di deridere un po’ il sistema della scuola italiana pieno ancora oggi di tanta inutile burocrazia».

Cos’è per lei la lettura? «Sono fanatica di tre cose: il silenzio, perché permette di pensare; la noia, perché è proprio in quel momento che ci si ritrova, non sapendo cosa fare, a pensare e si cresce; e poi sono una convinta sostenitrice della lettura che è un’altra soluzione per crescere. Chi non legge si priva di un piacere. So che richiede fatica, ma tutti i piaceri per esseri tali lo richiedono». Qual è il suo libro preferito? «Alice nel paese delle meraviglie: adoro il gatto che ha la capacità di scomparire e riapparire a suo piacimento lasciando nell’aria l’impronta del suo fantastico sorriso dentato». L’ironia sopporta o domina la realtà? «Per sfuggire dagli atteggiamenti dogmatici della realtà è importante anche ironizzare su se stessi. L’ironia ci fa capire che non siamo sempre nel giusto. Ci permette di accettare le ideologie altrui. Chi è in grado di sorridere vive meglio: il riso dimostra una capacità intellettiva superiore».

Di Giovanni Aldinio, Stefano Antonini, Luca Esposito, Chiara Facondini e Selena Lustrissimini (IV B, Liceo classico “G. Cesare”)

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TAG: MUSICA

il teatro degli orrori di Gianmarco Pari

Il Teatro degli Orrori impugna meritatamente lo scettro di rock band del momento. Nonostante l’indole fuori dagli schemi e tutt’altro che melodica si sono accattivati una buona fetta di pubblico già con l’album di debutto intitolato Dell’impero delle Tenebre, per poi alzare il tiro col successivo A Sangue Freddo vera rivelazione di un 2009 altrimenti poverissimo di produzioni meritevoli di attenzione. Un disco in cui le parole sono sputate in faccia all’ascoltatore come nessuno aveva azzardato prima: raccontano di Ken Saro Wiwa o Vladimir Majakovskij e le immaginiamo fastidiose per chi auspica un paese incapace di pensare. Un disco scritto con l’intento dichiarato di risvegliare le troppe menti assopite nel dilagante sonno culturale. Abbiamo incontrato lo straniante frontman Pierpaolo Capovilla che, anche nelle sue essenziali risposte, conferma il valore attribuito alle proprie parole: poche e nessuna prammatica nel nostro colloquio denso di contenuti stimolanti. Il Teatro degli Orrori nascono dopo la tua esperienza decennale con One Dimensional Man in cui cantavi in inglese. A parte il passaggio alla lingua italiana, cercavi nuovi stimoli? «Credo che ognuno di noi debba cercare continuamente motivazioni nuove nella vita. Veniamo al mondo per godercelo, e ogni nuovo proget-

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to diventa uno stimolo aggiuntivo». Ci sono ancora tanti gruppi italiani che scelgono di cantare in inglese, voi siete la dimostrazione che la nostra lingua può essere molto più efficace. «Sono d’accordo. La lingua inglese quasi sempre nasconde semplicemente mancanza di idee». A parte l’omaggio nel nome del gruppo, cosa c’è di Antonin Artaud e del suo teatro della crudeltà nella vostra proposta? «Il Teatro degli Orrori è un gruppo vero. Non c’è finzione in ciò che facciamo. Non siamo delle rockstar che si pavoneggiano, siamo uomini in carne ed ossa. Il nostro spettacolo ha l’ambizione di essere più vero della vita reale». Il vostro intento è quello di disturbare gli ascoltatori? «Disturbare è una parola inadeguata. Spaventare, piuttosto». Con l’album di debutto vi eravate già ritagliati uno spazio tra curiosi ed appassionati. “A Sangue Freddo” ha fatto il botto; questione di circostanze fortunate o lo consideri un lavoro superiore? «Si tratta di fortuna, direi. Certo, ce l’abbiamo messa tutta per fare un disco migliore del precedente». La canzone che dà il titolo all’album è dedicata a Ken Saro-Wiwa,

scrittore ed attivista nigeriano, qual è l’aspetto che più ti ha colpito della sua vicenda? «Saro Wiwa è un eroe dei nostri tempi. Ha combattuto e perso la vita per il diritto alla salute e alla vita delle moltitudini, ma anche per l’ambiente in quanto tale. Chi non rispetta l’ambiente è un criminale e un assassino come può esserlo un gangster professionista». Da una proposta così poco convenzionale come la vostra che tipo di live ci si deve aspettare? «Una bolgia infernale, come sempre». Da osservatore interno e di lungo periodo come vedi l’intero settore musicale italiano? «È una domanda troppo impegnativa. Il mercato dei cd è morto e sepolto dal digitale e dal peer to peer. Il circuito live non gode di grandi risorse e ciascuno fa ciò che crede più giusto. Le radio e la tv sono in mano al gruppo di potere di Berlusconi, e quando non a esso, si adeguano allo status quo. Che ti devo dire? » Dimmi dell’Italia. «Viviamo il momento peggiore del decorso storico della repubblica, ma sembra proprio che non importi ad alcuno».

22 maggio , Velvet - Rimini


TAG: MUSICA

Versate una chitarra acustica, un contrabbasso e una fisarmonica in una pentola capiente. Mescolate ritmiche gitane alle immagini irriverenti del fotografo più instancabile di Rimini, aggiungete qualche bicchiere di vino e fatelo evaporare, anzi, aggiungetene un altro… Dopo aver agitato adeguatamente il composto otterrete il nuovo videoclip dei Gattamolesta. Figli della ormai storica etichetta torinese FELMAY (Mau Mau - Daniele Sepe - Riccardo Tesi ecc...) la band

forlivese dalle sonorità di strada tipiche dei buskers è capitanata dal cantante e fondatore Andrea Gatta (voce e chitarra) che, insieme agli altri componenti del gruppo (Nicolò Fiori al contrabbasso, Jader Nonni alla batteria, Luigi Flocco alla fisarmonica, Paolo Raineri alla tromba), danno vita ad un bordello di ritmiche Gypsy-Energy-Folk che raccontano di denuncia sociale condite dalla carica tipica delle popolazioni gitane. I Gattamolesta vincono una nuova

sfida: “YO!”, un videoclip prodotto da Chico De Luigi e Alessandro Di Renzo che racchiude in sè tutta l’energia palpitante e la tradizione folk della band. San Mauro Pascoli, Poggio Berni, Savignano sul Rubicone, le grotte di Santarcangelo di Romagna visti dagli occhi della bukovskiana protagonista, la Fernanda, che gira in bici e incappa in uno pseudo Elvis che legge riviste porno, in musicanti dispersi e in altre situazioni paradossali.

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? Montefiore! A (?) domeniche fra spettacolo e buon cibo) (tre

FFF Fame Febbre Fremito (1 e 2 maggio, Casa del Teatro e della Danza))

Dinein (Borgo San Giuliano - Rimini)

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Agenda / Maggio 10

(1 maggio, biblioteca Panzini - Bellaria)

arte

Carlo Lucarelli, L’Ottava vibrazione

cinema

(31 maggio, Estragon - Bologna)

musica

The Gossip, provocante spettacolo

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libri

(Halloween e Venerdì 13)

eventi

La moralità di Jason

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teatro & danza

(Centro commerciale I Malatesta, Rimini)

food & drink

Reedo Shop, il fashion store del re-designs


arte

Reedo Shop, il fashion store del re-designs (Centro commerciale I Malatesta, Rimini) Reedo è un progetto nato all’interno di ZoneModa, uno spazio-tempo permanente del Corso di Laurea Magistrale in Moda del polo universitario di Rimini dedicato allo studio, alla formazione professionale, allo scambio di competenze e di culture, alla ricerca, al progetto, al networking sociale e accademico. Il brief di ReeDo è progettare e realizzare un format completo di fashion store usando un approccio re-design. Il direttore scientifico del workshop è Giampaolo Proni, docente di semiotica della moda all’Università di Bologna. Il direttore artistico del progetto è Fethi Athakol,

designer che da diversi anni esplora il campo del re-design. Il 22 aprile ReeDo ha aperto il suo primo negozio, un locale di 100 mq messo a disposizione dal centro commerciale I Malatesta. La collezione ReeDo Couture è composta di capi unici interamente realizzati con materiali di recupero. L’arredo del ReeDo shop è stato progettato e realizzato dal team di studenti del corso di Laurea Magistrale in Moda di Rimini, sotto la direzione artistica di Fethi Atakol e il supporto tecnico dei ragazzi della Cooperativa Papa Giovanni XXIII (Comunità di Trarivi). A questo propo-

sito, ReeDo promuove un percorso di social design per unire alla “ri-progettazione” degli oggetti anche una “ri-progettazione” personale all’insegna dello scambio di competenze e della condivisione di esperienze. L’intero allestimento del ReeDoShop si propone come una serie di moduli “riutilizzabili” in combinazioni diverse. Il negozio ospita diversi corners dedicati ai partners di ReeDo. La vetrina ReeDo di destra è stata curata da Alex Mambelli. Mambelli, artista riminese e giramondo che traduce il riuso in oggetti d’arte e fashion originali e di grande forza cromatica ed espressiva.

La vetrina di sinistra ospita invece opere di Fethi Atakol. Il ReeDo Shop sarà aperto al pubblico, pur senza vendita degli articoli presentati, fino al 2 maggio, negli spazi del Centro Commerciale “I Malatesta”. Nello shop sono esposti i capi e gli accessori di ReeDoCouture, realizzati dalle studentesse di ZoneModa e i prodotti dei nostri partners: Angelo Recycled, Kartell Flagship Store Rimini, Libreria Punto Einaudi Rimini, Messagerie, Ri-Ama Bag di Rita Bellentani, Silente di Francesca Iaconisi, Vicolo Pagliacorta, Vulpinari e Yuma.

dal 17 aprile al 30 maggio Bartolomeo Borghesi, chiamato Meo Manzoni info: 0549 991237; www. galleriasanmarino.com Galleria San Marino - Palazzo Arzilli (San Marino Città) Dal 30 aprile al 2 maggio ARTSHOW 2010 ANTEPRIMA Live performance di writers Piazzale Roma, il Palazzo dei Congressi, il Porto canale e

la recinzione di cantiere del nuovo Palazzetto dello Sport in viale Carpi fino all’8 maggio FOLAGHÈ Fotografie di Gianmario Baldassarri e Alessandro Carli info: indipendentemente@ interno4.com Indipendente|Mente Interno 4, via Di Duccio 26 (Rimini) dal 15 maggio al 20 giugno GIAN MARCO MONTE-

SANO Mostra personale Villa Franceschi – viale Gorizia, 4 (Riccione) Fino al 6 giugno L’INFERNO DI DANTE DALì E RAUSCHENBERG info: www.gradarainnova.com sab/dom/festivi: 10-13/15-18 lun-ven: visite su prenotazione Palazzo Rubini Vesin – via Umberto I, 9 (Gradara) Fino al 30 giugno

Personale di Maria Pia Campagna LE 2 VITE info: 0541.704416; 704421-26 Museo degli Sguardi (Colle di Covignano) Renato Birolli, necropoli e paesaggio adriatico Personale di R. Birolli a cura di Paolo Rusconi info: 0549 883002 Museo San Francesco (San Marino Città) gratis

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cinema La moralità di Jason (Halloween e Venerdì 13) Punto di partenza per una serie di riflessioni alla Nanni Moretti sui matti e la follia sono Halloween the Beginning e Venerdì 13. Apparentemente Michael Myers (il pazzo omicida di Halloween) e Jason Voorhees (quello di Venerdì 13) sono uguali. Alti circa due metri, entrambi indossano una maschera, sono apparentemente invincibili e come moderni uomini neri vagano per tranquille cittadine uccidendo tutti quelli che capitano loro davanti. Myers era un bambino nato e cresciuto in una famiglia appena disagiata: padre naturale morto, patrigno invalido che lo insulta e lo picchia, madre prostituta e sorella crudele. Dopo avere ucciso alcuni animali, la notte di Halloween massacra la

sorella maggiore, il fidanzato e il patrigno. Finirà in un manicomio criminale 15 anni, per poi scappare e tentare di finire il lavoro. Jason era un bambino deforme vittima di una madre iperprotettiva. Apparentemente morto affogato, torna a uccidere tutti i poveretti che capitano. Sembrano uguali, dicevo, ma non lo sono. Michael uccide per odio, Jason uccide per amore. Michael non ha morale. È il male, o l’anticristo, come dice il suo psichiatra. Non risparmia chi è stato gentile con lui, non segue nessun disegno. Non ha moventi, è il prodotto di due “istituzioni totali”, per citare Goffman, il manicomio e la sua famiglia. L’istituzione che doveva

curarlo lo fa ammalare per sempre. La sua è una perdita totale di identità: Freud sosteneva che la pazzia fosse generata dai conflitti tra super-io e es (e anche qua più o meno è così: il bambino cattivo, primitivo e violento Michael punisce la sua famiglia uccidendoli con una maschera e il bravo bambino Michael il giorno dopo non ricorda quello che ha fatto) e che l’analisi servisse come mediazione tra queste due parti della coscienza umana. Michael non ha un padre, non ha un super-io: è un concentrato di pulsioni violente e incontrollate. C’è invece una sorta di perversa morale in Jason: uccide per vendicare la morte della madre. Uccide coppiette che fanno sesso

profanandone la tomba. Uccide perché amava troppo sua madre (e a sua volta la signora Voorhees uccideva perchè amava troppo il figlio). Jason Voorhees è un mammone sessuofobico, figlio di una nevrotica ossessiva. Michael invece uccideva a causa dell’odio che il patrigno aveva per lui, e per il disinteresse del suo vero padre (era morto, più disinteresse di così!). L’indifferenza del padre, la sua mancanza lo ha fatto impazzire. Il non essere nessuno per lui. Allora se uccido, se faccio del male, esisto. Concludo: forse le mamme ci badano troppo. E i babbi troppo poco.

lunedì 3 L’ITALIA DEL NOSTRO SCONTENTO di Elisa Fuksas, Lucrezia Le Moli e Francesca Muci info: 0541 704302 21 Cineteca, Via Gambalunga (Rimini) 3€ martedì 4 VALENTINA POSTIKA IN ATTESA DI PARTIRE Torino film festival 2009 info: 0541 704302 21

Cineteca, Via Gambalunga (Rimini) LA BOCCA DEL LUPO di Pietro Marcello info: 0541 960456 21.15 Salone Snaporaz - piazza Mercato, 15 (Cattolica) 5€ lunedì 10 EVA E ADAMO di Vittorio Moroni info: 0541 704302 21 Cineteca, Via Gambalunga (Rimini)

3€ lunedì 17 L’AMORE E BASTA di Stefano Consiglio info: 0541 704302 21 Cineteca, Via Gambalunga (Rimini)

5€ giovedì 27 IL CONCERTO di Radu Mihaileanu info: 0541 960456 21.15 Salone Snaporaz - piazza Mercato, 15 (Cattolica) 5€ dal 28 al 30 ROUND info: 0541 784193 21 Cinema Teatro Tiberio, via San Giuliano (Rimini)

martedì 18 REVANCHE di Götz Spielmann info: 0541 960456 21.15 Salone Snaporaz - piazza Mercato, 15 (Cattolica)

Davide Montecchi

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© www.rockinwords.com

musica

The Gossip, provocante spettacolo (31 maggio, Estragon – Bologna) Al di là del discusso orientamento sessuale dei suoi componenti The Gossip si sono fatti largo sulla scena musicale per quel modo tutto loro di trascinarci indietro nel tempo mantenendo un tocco di modernità che li fa sentire comunque attuali. Dichiarando di non voler rimanere esclusiva di una piccola elite (cantante e batterista sono apertamente omosessuali) hanno raggiunto successi

planetari nel 2006 con il singolo Standing In The Way Of Control bissato poi nel 2008 con Heavy Cross. La voce di Beth Ditto, come poche altre voci femminili e in rarissimi casi maschili, è ricca di innumerevoli sfumature: a tratti potente e melodica, pulita e graffiante, ricorda le glorie di fine anni ‘70: da Cindy Lauper a Deborah Harry dei Blondie fino ad accostarsi all’eroica Janis Joplin, non tanto per le inflessioni del

canto, ma per la personalità debordante. Insomma Beth (“Sono grassa e lesbica e me ne frego!”) è una delle poche candidate fra le dive canore dei giorni nostri. Incontenibile non solo per l’energia e l’indiscusso talento è in grado di catturare l’attenzione tramutando l’eccesso in normalità, fregandosene di un mondo fondato ormai quasi esclusivamente sull’apparenza.

Senza fraintendimenti: la cura del look, con rimandi punk, è estremamente meticolosa e nulla è lasciato al caso. Sonorità che sono in grado di trasportarci in un’altra realtà e forse dimensione ci aspettano quindi all’Estragon per un importante appuntamento del maggio bolognese all’insegna della tradizione indie rock statunitense.

Sabato 1 TROPICAL PIZZA con DJ NIKKI (Radio Dee Jay) live GEM BOY 22.30 Velvet – via S.Aquilina 21 domenica 2 Cat Trio Concerto di musica jazz 21 Sala Diana - via Santarcangiolese, 4601 Martedì 4 L’INDIANO Sergio Casabianca info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) Mercoledì 5

DANY GREGGIO & THE GENTLEMEN info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) Giovedì 6 ROBERTO GATTO I-JAZZ ENSEMBLE 2010 info: 0541 784736; prevendita on-line www.vivaticket.it 21.15 Teatro degli Atti - via Cairoli, 42 (Rimini) VOCI. TRE GRANDI POETI IN MUSICA Daniela Piccari, Andrea Alessi, Simone Zanchini info: www.cortecorianoteatro. it

21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) Venerdì 7 KARAOKE BLUES Daniele Maggioli info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) Andrea Paglianti info: 0541 988524 e 347 0687461 22 enoteca Belfiore di Montefiore Conca URIAH HEEP 22.30 Velvet – via S.Aquilina 21 Sabato 8

L’ESTINZIONE DI UN COLLOQUIO AMOROSO Massimo Zamboni info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) RETROPOLIS: VINTAGE! special guest SANTA ESMERALDA starring LEROY GOMEZ (usa) info: www.velvet.it 22.30 Velvet – via S.Aquilina 21 THE TWISTAROOS THE CHRONICS info: ass.treesessanta@gmail. com 22 TREeSESSANTA/ex macello

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Lucia Gentile


0687461 22 enoteca Belfiore di Montefiore Conca Sabato 15 TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI 22.30 Velvet – via S.Aquilina 21 THE CLEOPATRAS + THE STRIKEBALLS + THE N.G.T. (NO GUITAR TRIO) info: ass.treesessanta@gmail. com 22 TREeSESSANTA/ex macello - via Roma 62/64 (Gambettola) VOCI DELLA NOSTRA ED ALTRE TERRE info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) domenica 16

sunflower suite di e con NicoNote 18.30 Teatro Malatesta (Montefiore) Venerdì 21 Laura Avanzolini trio info: 0541 988524 e 347 0687461 22 enoteca Belfiore di Montefiore Conca UN POSTO CHE SI CHIAMASSE ANARCHIA Omaggio a Fabrizio De Andrè info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) SABATO 22 TEATRO DEGLI ORRORI info: www.velvet.it 22.30 Velvet – via S.Aquilina 21 mercoledì 26 L’ORO DEL RENO di Richard Wagner

Proiezione in differita dal Teatro della Scala di Milano info: www.cinematiberio.it 20.30 Cinema Tiberio – via San Giuliano, 16 (Rimini) Venerdì 28 SHATADOO info: ass.treesessanta@gmail. com 22 TREeSESSANTA/ex macello - via Roma 62/64 (Gambettola) CATERINA PALAZZI QUARTET info: 0541 988524 e 347 0687461 22 enoteca Belfiore di Montefiore Conca Sabato 20 paolo sereno duo 19.30 Cantinetta ai Putti - piazzetta Teatini (Rimini)

Sabato 1 CARLO LUCARELLI presenta L’OTTAVA VIBRAZIONE 21 Biblioteca Panzini – via Paolo Guidi, 108 (Bellaria) giovedì 6 Marcello Fois presenta Stirpe (Einaudi, 2009) 21 Biblioteca comunale Don Milani – piazza Europa (Villa Verucchio) Venerdì 7 IL MATTONE DI CRISTALLO Tratto da Storie di Cronopios e Famas di Julio Cortazar

Con Mara Di Maio (voce recitante) e Francesco Morittu (chitarra) 21 Biblioteca Panzini – via Paolo Guidi, 108 (Bellaria) domenica 9 le lingue di federico a cura di Loris Pellegrini con Francesca Airaudo, Mirco Gennari, Giorgia Penzo 18.30 Teatro Malatesta (Montefiore) giovedì 13 Wu Ming presentano Altai (Einaudi, 2009) 21 Biblioteca comunale Don Milani – piazza Europa (Villa

Verucchio) Venerdì 14 DOMENICO STARNONE presenta SPAVENTO giovedì 20 Annalisa Teodorani presenta Sòta la guaza (Il Ponte vecchio, 2010) 21 Biblioteca comunale A. Baldini – via Cavallotti, 3 (Santarcangelo) Dal 21 al 23 maggio LE PASSIONI IV edizioni giornate internazionali Francesca Da Rimini info: www.francescadarimini.it Museo della Città (Rimini)

giovedì 27 Lidia Maggioli e Antonio Mazzoni presentano Con foglio di via: storie di internamento in Alta Valmarecchia (Il Ponte vecchio, 2009) 21 Biblioteca comunale Pio Campidelli – Mulino Sapignoli (Poggio Berni)

libri

- via Roma 62/64 (Gambettola) Domenica 9 SPETTRI SOSPETTI Giuseppe Righini info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) martedì 11 e sabato 15 LA GIOCONDA di Amilcare Ponchielli Proiezione in differita dall’Arena di Verona info: www.cinematiberio.it Martedì ore 20.30, sabato ore 16 Cinema Tiberio – via San Giuliano, 16 (Rimini) Venerdì 14 Miami & The Groovers folk/rock americana info: 0541 988524 e 347

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New Act!

Questo spazio è dedicato alle nuove

attività del centro sto-

rico gestite da giovani riminesi (e non) che, con estro e abnegazione, han-

no avuto voglia di mettersi in gioco nello spietato mondo nel Rachet dell’abbigliamento.

Simpatica questa mini-bouticche che ha aperto da un mesetto nella piazzetta San Martino n°12 fra il 365 a il baretto La brezza(tanto per carpirci).Le Voyeur vintage store, un nome così fantasioso da chiedersi chi mai può averlo ideato;Bhà!forse quella mattacchiona della titolare?Angela Boccia, una giovine 25 enne riminese sulla quale non mi pronuncio.Cmq se siete amanti del Vintage e non avete voglia di arrivare sino ai mercatini Londinesi di Portobello road, vi consiglio vivamente di farci un giretto.Ci troverete pezzi unici di marche prestigiose come Armani, Kelvin Klein e parlo di vestiti anni 30/40/50; camicie,gilet sino ad arrivare all’oggettistica artigianale.(fiocchi, spille e dei cravattini niente male). Interessante proposta dell’Angiè sono le All-Star personalizzate.Significa che alla modica cifra di 65/70 eurini potrete avere le scarpe con la grafica che più vi aggrada con stampe di Elvis passando per i Beatles arrivando Costantino Vitagliano, una vera chicca per i cultori del genere.

BlackPirateShop

Apertura Pasquale per il BlacKPirateShop,negozietto di abbigliamento streetware sito in via Bertola proprio in’coppa al circolo. Wadada.Nato dalle ceneri dell’ Ace shop(il quale nacque delle ceneri del soul shop un bel mucchio di cenere direi!)con l’innesto di Capu e Sam dell’Omonimo studio tattoo di riccione, Tia&Co propongono i soliti marchi come Volcom, Emerica, Ruca, Fly 53,MacBecth, Fox e novità come Famousstarsandstripes, Collective, sk919.... tanta robbaper tutti i palati in American style & graffiti. Bellissimo tutto l’arredamento del negozio che collabora con artisti locali per esposizione di opere d’arte; stiamo parlando di tavole da skate appese ovunque, tutte molto particolari e lavorare con molto gusto e stile. Interessante il reparto punzelle con capi tipicamente anni 40/50 stile pin-up;e allora vai di corpettini e longhette marcati Betti page anni 50 e una marea di accessori cariniZZimi quali borsette,spille,calze e guanti in pizzo perfetti per chi si sente un po’ femmè fatal(insomma un po’ troia...!) Inoltre il BlackPirateshop si propone come centro piercing con uno studio all’interno del locale bel organizzato e in regola con tutte le normative vigenti. I ragazzi organizzeranno set acustici all’interno del locale coinvolgendo le migliori band della città ma anche le peggiori.E’ fissata per il 24 aprile festa ufficiale del negozio che si terrà al Kiosko di Rimini,...perciò occhio alle Caraffe di birra e preparatevi a un po’ di sano bordello!in ogni modo, come disse Pino Daniele...oggi è sabato e domani non si va a scùola!...oggi è sabato,..e ti fai malese!!RockandShop!

Le Voyeur Vintage


eventi

A Montefiore! (tre domeniche fra spettacolo e buon cibo) A Montefiore tre domeniche fra teatro e buon cibo. Domenica 9 maggio alle 18.30 lo spettacolo – conferenza Le lingue di Federico, un evento curato da Loris Pellegrini, con Francesca Airaudo, Mirco Gennari, Giorgia Penzo. Un’esplorazione dell’universo linguistico di Federico Fellini, tra lingua colta e dialetti popolari, tra modi di dire divenuti proverbiali e “icone parlanti” dei suoi film più noti nato all’interno del progetto “Dialetto d’autore”. Domenica 16 maggio sempre alle 18.30 al teatro Malatesta il concerto per voce e dischi Sunflower suite di e con

Niconote, l’elegante ed eclettica performer riminese che accompagnerà il pubblico in uno dei suoi viaggi musicali unici ed originali. NicoNote propone un concerto per voce, cd e dischi di grande fascino, miscela brani di sua produzione, passando attraverso svariati mondi musicali. Domenica 23 maggio divertimento a ruota libera con la sfida di improvvisazione teatrale tra i padroni di casa della Compagnia del Serraglio e la compagnia Attimatti, sul palcoscenico Francesca Airaudo, Mirco Gennari, Michele Bertelli, Nadia Magnani (Compagnia

del Serraglio), e Gianluca Budini, Elisabetta Incanti, Marco Mussoni, Sergio Sansone (AttiMatti), giudice di gara Giorgia Penzo mentre le musiche saranno di Marco Mariani. Una sfida all’ultimo respiro fra i “professionisti” dell’improvvisazione e “normali” attori, un ring sul quale le due squadre cercheranno di aggiudicarsi il punteggio maggiore e quindi la vittoria, improvvisando su temi, generi teatrali e “games”, temi suggeriti dalla platea. Chi riuscirà più di tutti a far divertire il pubblico? Chi metterà in scena le migliori improvvisazioni? La decisione

spetta al pubblico, che voterà, come sempre, coi cartoncini colorati, coadiuvato dallo spietato Giudice di Gara, Giorgia Penzo, dal presentatore e dalla musiche di Marco Mariani, improvvisatore alla tastiera. Al termine degli spettacoli la serata prosegue nei ristoranti montefioresi (Enoteca Belfiore, Ristorante Dè Nir, Locanda San Pietro) che proporranno “menù della domenica” con selezioni di piatti primaverili appositamente pensate per la rassegna.

DAL 6 AL 9 INTERNATIONAL BEACH TCHOUKBALL FESTIVAL VIII EDIZIONE Un po’ pallamano, un po’ pelota Basca (gioco spagnolo): sono questi gli ingredienti dello sport emergente che porterà anche quest’anno a Rimini squadre da tutto il mondo. info: www.tchoukball.it Dal bagno 24 al 35 zona nord comprendenti i bagni Marinagrande, Playa Tamarindo e Bahia Rico’s Café (Viserba) VENERDI 7 MILLE MIGLIA La tradizionale corsa che

attraversa l’Italia rievocando le prime corse su strada della grande epopea dell’automobile. info: 0549 882914 – 2404 Contrade del centro storico (San Marino) DAL 13 AL 16 V Ed. RIMINI WELLNESS L’energia prende corpo info: 0541 744111; www. riminiwellness.com 9.30 - 19 Rimini Fiera - via Emilia 155 (Rimini) ing. 18€ DAL 14 AL 16 CREARE IN FIERA

PRIMAVERA - SALONE DELLA CREATIVITÀ 10° edizione della fiera dedicata alle arti manuali e creative come bricolage, decoupage, ricamo, uncinetto, cucito creativo, perline e bijoux, patchwork e tanto altro. info: 0541 744111; www. creareinfiera.it Rimini Fiera - via Emilia, 155 (Rimini) SABATO 15 E DOMENICA 16 Balconi fioriti Un fine settimana dedicato al giardinaggio, ai fiori ed alle piante. Il concorso “Balconi

Fioriti” è un’originale competizione nella quale gareggiano cittadini, negozianti ed associazioni, nel predisporre la composizione di fiori più bella. 9-20 Piazza Ganganelli (Santarcangelo di Romagna) DAL 29 AL 5 GIUGNO LÀ DOVE SOFFIA IL VENTO DELL’AVVENTURA La grande regata velica d’altura organizzata dal Circolo Velico Riminese info: 0541 51227 Porto di Rimini – via destra del porto, 147/a (Rimini)

www.compagniadelserraglio.com

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teatro e danza

FFF Fame Febbre Fremito (1 e 2 maggio, Casa del Teatro e della Danza) L’1 e il 2 maggio, alla Casa del Teatro e della Danza di Viserba Monte va in scena F F F febbre fame fremito, spettacolo dedicato a Sarah Kane frutto del percorso di scrittura scenica organizzato da Korekané con la collaborazione di Riminiteatri. La regia è di Chiara Cicognani a cui chiediamo come è nata la sua passione per la discussa e controversa drammaturga britannica, tristemente nota per la depressione che fu causa del suo suicidio. «Il rapporto con la scrittura di Sarah Kane non è stato semplice: la prima volta che l’ho letta ho gettato via il libro. All’inizio mi disturbava, mi infastidiva, ma allo stesso tempo ne ero affascinata. In particolare sono rimasta folgorata da Crave, perché si distingue per la struttura drammatica, vera forza del testo. Parla di

amore e di speranza, ma di un amore che è malattia, ossessione e, allo stesso tempo, sentimento ancora ricco di romanticismo, ma senza smancerie. Così come il tema della speranza, che è la liberazione da tutto ciò che provoca dolore, arrivando a concepire il suicidio come il più alto gesto di speranza verso la vita». C’è una cifra stilistica che ti accomuna a lei? «Sinceramente non lo so. Mi piace molto, mi piacerebbe riuscire a trattare argomenti così dolci come i sentimenti con la stessa violenza con cui lo faceva lei, avere la sua capacità di sintesi, la sua asciuttezza. Di certo c’è che entrambe siamo innamorate di Beckett». Cosa dobbiamo aspettarci dallo spettacolo? «Lo spettacolo nasce da un laboratorio tenuto l’anno scorso al Centro

di Nuova Psicologia “Arbor Vitae” dal titolo “emotiva-mente”; è un corso che tengo già da alcuni anni insieme alla Psicologa Chiara Conte, in cui propongo esercizi teatrali che lavorano sul piano emotivo. Ogni anno ci facciamo guidare da un testo che analizziamo e che utilizziamo come pre-testo per creare scritture originali o partiture fisiche intorno ad un tema. L’anno scorso abbiamo scelto Crave e da lì siamo partiti per questo viaggio. Ne è nato un percorso di scrittura e composizione che viene portato in scena da sette non attori, tutti (o quasi) alla prima esperienza. Lo spettacolo gira intorno all’idea di un’insoddisfazione, una fame che non si riesce a placare, un dolore che è sintomo di una mancanza, una cosa molto comune al giorno d’oggi che ha fatto

produrre ai ragazzi dei testi bellissimi». Credi che lo spettacolo possa essere alla portata di tutti? «Io penso proprio di sì. È vero che la mia ricerca personale sta andando verso un teatro più astratto e concettuale, ma quando lavoro in contesti laboratoriali non posso permettermi di fare ricerca e penso sempre che al pubblico debba arrivare un messaggio chiaro. Cerco di trasmettere ai ragazzi che lavorano con me un gusto estetico rispetto al teatro e la mia convinzione che in uno spettacolo non tutto deve essere spiegato, ma una parte del lavoro va fatta dal pubblico. Un teatro che dà risposte somiglia troppo alla televisione, il suo compito è piuttosto quello di innescare un dubbio, una curiosità». CF

SABATO 1 e DOMENICA 2 FFF FEBBRE FAME FREMITO regia Chiara Cicognani Prenotazione obbligatoria 339 6622334 21 Casa del Teatro e della Danza - via Popilia, 167 (Rimini)

Domenica 2 SHERAZADE CIRCUS Spettacolo di teatro e danza 17 Teatro del Mare – via Don Minzoni (Riccione) dal 14 al 16 maggio APPASSIONATAMENTE Musical

Regia di Gino Landi 21 Teatro del Mare – via Don Minzoni (Riccione) LUNEDÌ 3 HOPA-OCT, ASSALTO ALLA DUBROKVA Teatro Officina Zimmermann info: www.cortecorianoteatro.it

21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) DALL’8 AL 10 MAGGIO THE BEST OF MULINO ROSSO Un mix dei migliori successi del musical messi in scena al Mulino di Amleto

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AD DIALET Un assaggio dal laboratorio sul dialetto condotto da Francesco Gabellini info: www.cortecorianoteatro. it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano) DOMENICA 23 serraglio vs atti-

matti Sfida di improvvisazione teatrale 18.30 Teatro Malatesta (Montefiore) DOMENICA 30 AFFABULANDO… Saggio del laboratorio condotto da Teatro dei Cinquequattrini e Officina Zimmeremann info:

www.cortecorianoteatro.it 21 CorTe – Coriano Teatro – via Garibaldi, 127 (Coriano)

FINO A DOMENICA 2 Il Pinzimonio - giornate gastronomiche Info:0541 346808; www. verdeblu.it Piazza del Popolo (Bellaria Igea Marina) FINO A LUNEDI 3 Squisito info:0541 362111 10-23 San Patrignano (Coriano) SABATO 1 3^ festa nazionale del fungo champignon

Protagonista della settimana sarà il fungo, con assaggi, ricette e omaggi. Info: 0541657308 Colombarina (Coriano) SABATO 1 Festa della fava e del formaggio Info: 0541 854135 Carbognano (Gemmano) SABATO 8 E DOMENICA 9 Sagra della porchetta e dei prodotti tipici Tinfo:0541 981674 Centro Storico Saludecio

DOMENICA 9 Sagra degli Asparagi info: 0541 675220 10.30 Piazza S. Allende (Torriana) SABATO 15 E DOMENICA 16 Sagra del vino Grande appuntamento con il vino romagnolo per eccellenza: il sangiovese. info: 0541 862411 Centro Storico (San Clemente) DA VENERDI 28 A DOMENICA 30 Sagra delle Ciliegie

info: 0541 916211 Pietracuta (San Leo) gratis DOMENICA 30 XXV ^ Sagra del Fungo Prugnolo info: 333 5766309 10 Miratoio (Pennabilli)

di familiarità. L’aperitivo è ricco e stuzzicante e al tramonto offre uno scorcio di città davvero unico. Anche la cucina é in rosa; é infatti Lena a indossare il grembiule e a gloriarsi dell’ormai celebre pollo fritto. Nel menù inoltre si possono trovare l’hamburger, i tomini, i taglieri di salumi e formaggi della zona, i crostoni al lardo di Colonnata, il filetto con le patate arrosto e i piatti del giorno che alternano primi caserecci, zuppe, polpette e zucchine ripiene. La carta dei vini propone otti-

me etichette del territorio tra le quali mi sento di consigliare il rosso Beato Enrico della cantina Santini. Fra le bolle c’è un valido champagne francese da accompagnare magari con le fragole o col tortino di cioccolato. Per non rischiare di restare senza le specialità della casa non dimenticate di prenotare.

food & drink

teatro & danza

Regia di Andrea Ascari Coreografie di Simona Meriggi info. 0541.752056 ; info@ banyanteatro.com Sabato e lunedì ore 21.15, domenica ore 16.30 e 21.15 Il Mulino di Amleto - via del Castoro, 7 (Rimini) GIOVEDÌ 20 LA BUTEGA – SPEZGHE

Recensioni Enoteca da Dinein Via Ortaggi 6 (Borgo San Giuliano-Rimini) Tel. 339-3353873 Nel cuore del borgo San Giuliano a Rimini c’è una piccola enoteca perfetta per aperitivi e cene poco impegnative. L’ambiente, intimo e rilassante, è arredato con gusto da un artista del borgo e ospita in esposizioni temporanee le tele di pittori della zona. La gestione tutta al femminile delle sorelle Zoffoli e di Azzurra dona al locale un tocco di particolarità e nel contempo

Francesca Fabbri

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SONO FATTI COSì

La tua passione è montare mobili IKEA? Ripari guasti immaginari smontando oggetti funzionanti? Questa è la rubrica fatte apposta per te. Scopri da cosa sono composti gli oggetti che usi quotidianamente.

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Gli astri secondo Cassandra

Oroscopo Illustrazioni: Michela Fabbri

Ariete Ore 4 del mattino. Occhi sbarrati e un bagno di sudore. I fantasmi di passato, presente e futuro ti hanno fatto visita e tutti avevano da ridire sul tuo lavoro. Datti una botta in testa e torna ad affrontarli. Avrai la meglio.

Bilancia Ti devono tutti dei soldi. E’ ora di iniziare a riscuotere prima che la fata smemorina faccia visita ai tuoi debitori. Con il bottino recuperato comprati un bell’orologio.

Toro Non hanno ancora inventato una tariffa in grado di soddisfare le tue esigenze. Passi più ore al telefono che a letto. Stacca la spina e suona al campanello di chi hai davvero voglia di vedere.

Scorpione Sei talmente vulnerabile in questo periodo che ti consiglierei di stare alla larga da santoni, maghe o venditori di sale. Il rischio è quello di non poter più nemmeno cuocere la pasta.

Gemelli Speri sempre di incontrare qualcuno che ti chieda come stai per potergli elencare tutte le tue disavventure. Se puoi, fermati alla decima perchè il più delle volte chi ti ascolta ha fretta.

Sagittario Non sei più in vendita al miglior offerente, nè in ambito lavorativo nè tantomeno in quello sentimentale. Gioca tutte le tue carte ma in maniera corretta. Il black jack o la donna di cuori giusti sono nel mazzo che stai continuando a rimescolare.

Cancro A maggio sarai più saggio di un paggio. Ti siederai sotto un faggio, ti lascierai scaldare da un raggio e penserai al tuo prossimo viaggio godendoti un assaggio d’estate. Evita l’accusa di aggiotaggio e le richiesta di un passaggio in autostrada.

Capricorno La calcolatrice sarà tua nemica nei giorni dispari che iniziano con la lettera m. Riponi la carta di credito in cassaforte ed evita spese pazze. La mia unica concessione è quella di poter rompere il maialino di porcellana.

Leone Sei pazzo, completamente. Finalmente però te ne sei reso conto e vuoi cambiare stile di vita per cercare di seguire la tua indole. Gli psicofarmaci aiutano a volte, ma solo sotto prescrizione.

Acquario Hai integratori per ogni tipo di carenza, ti manca solo quello contro il logorio della vita moderna. L’unica cosa da fare è inventarne uno a tua immagine e somiglianza.

Vergine Non pensare che iniziare adesso la dieta disintossicante possa servire a farti arrivare in forma alla prova costume. Il prossimo autunno dovrai rinchiuderti in un monastero per sfuggire agli stravizi.

Pesci E’ tempo di rinnovare il guardaroba anche per cercare di mimetizzarti e non farti riconoscere da tutte quelle persone che non vedi da mesi. Fatti devitalizzare quel dentino da vipera che ti è spuntato e affrontale.

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www.invisibilemag.com

-NI ELIBISIV


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