Copia di Il Treno Fantasino

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Il Treno Fantasino

Un viaggio tra nuvole, sogni e storie capovolte

Il Treno Fantasino

Indice dei Capitoli

1.La stazione che non c’era

La collina nascosta e l’arcobaleno

Fantasino, il trenino dei sogni

Luna e Tobia alla stazione SogniDolci

2.Binari nel cielo

Il viaggio ha inizio

La Valle delle Bolle di Sapone

Il Bosco dei Sogni Avverati

3.Mondi da gustare e da immaginare

Il Fiume Marmellata

I pesci di zucchero filato

La strada verso il paese SottoSopra

4.Il Paese delle storie SottoSopra

Sir Saltacoda e la Biblioteca Vivente

I Libri che camminano e raccontano

Entrare nelle storie con la fantasia

5.Un Libro, una Promessa

La torta-nido e la nuvola pittrice

Il ritorno tra le stelle

Il libro dei sogni di Luna

Capitolo 1 – La stazione che non c’era

In cima a una collina lontana, nascosta tra alberi canterini e un arcobaleno profumato di caramelle alla frutta, c’era una piccola stazione che non si trovava su nessuna mappa. Si chiamava Stazione

SogniDolci e compariva solo agli

occhi di chi credeva davvero nella fantasia.

Non c’erano orari scritti, né biglietti

da timbrare, né binari dritti. Solo scintille di magia sospese nell’aria

E lì viveva lui: Fantasino, un trenino speciale che non portava soltanto passeggeri, ma anche desideri, risate e storie mai raccontate.

Fantasino aveva un musetto simpatico, con due grandi occhi pieni di stupore e una bocca che rideva con il vapore. Il suo fumaiolo sbuffava nuvole profumate di vaniglia e zucchero filato, e i suoi

vagoni erano dipinti come un prato

fiorito: rosso fragola, blu cielo, giallo limone e verde prato.

Ogni mattina, quando il sole faceva il solletico alle foglie, Fantasino si stiracchiava, sbadigliava con un “Fiiiiiufiiiiuuuu” e chiedeva:

— Dove mi porterà oggi la fantasia?

Quel giorno, una nuova viaggiatrice salì sulla banchina. Si chiamava Luna, aveva sei anni, occhi grandi

come pianeti e un cappello rosa con due fiori giganti. Con sé aveva uno zainetto pieno di matite colorate e un orsetto di pezza con un naso buffo: Tobia.

— Ciao Fantasino! — disse Luna sorridendo. — Possiamo andare dove le storie camminano da sole?

Fantasino si illuminò e, con un soffio di felicità, lanciò in aria una nuvola che odorava di popcorn appena fatto.

— Fiiiiu-fiiiiuuuuu! Si parte!

Capitolo 2 – Binari nel cielo

I binari si disegnarono da soli, tracciando curve luminose nel cielo.

Il trenino si sollevò come per magia, e cominciò il suo viaggio tra i sogni e le meraviglie.

Prima tappa: La Valle delle Bolle di Sapone

Era un campo fiorito dove

fluttuavano bolle giganti e colorate.

Alcune raccontavano fiabe in rima, altre cantavano filastrocche dolcissime.

Luna provò a toccarne una e subito

sentì la voce di una principessa che parlava con un drago ballerino!

Tobia rideva e cercava di acchiappare le bolle con le zampe.

Seconda tappa: Il Bosco dei Sogni

Avverati

Gli alberi avevano tronchi pieni di porticine e fronde che sussurravano: — Il tuo desiderio si è già avverato... ascolta!

Luna chiuse gli occhi, e il vento le raccontò un sogno che aveva fatto la notte prima: danzava tra le stelle con Tobia e… il sogno era ora realtà, perché il treno stava davvero volando nel cielo!

Capitolo 3 – Mondi da gustare e da immaginare

Terza tappa: Il Fiume Marmellata

Un fiume dolce e denso come confettura. Ma al posto dei pesci... c’erano pesci volanti di zucchero filato! Saltavano tra le onde rosa e facevano capriole dolcissime.

Luna provò a pescarne uno con un bastoncino di liquirizia, ma i pesci
ridevano e sfuggivano tra gli spruzzi di zucchero.

Capitolo 4 – Il Paese delle Storie

Sottosopra

Finalmente, Fantasino scivolò su binari d’arcobaleno e arrivò nel

magico e bizzarro Paese delle Storie Sottosopra. Era tutto capovolto e un po’ pazzerello.

Le parole cadevano dagli alberi

come foglie d’autunno, le pecorelle

volavano con ombrellini colorati e i libri… camminavano con piedini buffi, raccontando da soli le loro

avventure!

Ad accoglierli c’era un personaggio molto elegante: Sir Saltacoda, un coniglio bianco con un frac verde smeraldo, tuba rosa e un bastone magico che brillava come una stella.

— Benvenuti, viaggiatori! Qui le storie si leggono... al contrario! — esclamò ridendo. — Prima il finale, poi il titolo!

Luna scoppiò a ridere e Tobia fece una capriola sul pavimento.

Sir Saltacoda li condusse nella

Biblioteca Vivente, dove i libri non stavano fermi sugli scaffali: camminavano, ballavano e raccontavano sé stessi ad alta voce!

— Se volete, potete entrare in una storia, — disse il coniglio. — Basta chiudere gli occhi e immaginare.

Capitolo 5 – Un Libro, una

Promessa

Luna e Tobia entrarono così in tre storie incredibili.

La Gara di Torte: Il Drago Cioccolatoso e la Strega Mirtilla cucinarono una torta così gigante che divenne la casa di tre uccellini

blu. Il drago non sputava fuoco, ma profumo di cacao, e indossava un grembiule bianco con tasche di caramelle.

Il Castello Invisibile: In cima a una collina c’era un castello che si vedeva solo se chiudevi gli occhi e immaginavi. Le stanze erano fatte di luce e sogni, e ogni angolo

sussurrava: “Credi in te!”

La Nuvola Pennellina: Una nuvola morbida e sorridente che ogni

giorno colorava il cielo con pennelli giganti. Rosso tramonto, blu notte, giallo sole. E le altre nuvole facevano

“Ooooooh!” mentre il cielo diventava un quadro.

Alla fine del viaggio, il cielo si tingeva d’arancio e il sole salutava dietro le montagne.

— È quasi ora di tornare... — sbuffò piano Fantasino, lanciando nell’aria nuvolette a forma di cuori.

Sir Saltacoda regalò a Luna un piccolo libro bianco.

— Questo è il tuo libro dei sogni futuri. Scrivi ciò che desideri… e chissà, magari un giorno lo vivrai.

Luna abbracciò il coniglio, Tobia fece un saltino felice e salirono sul treno.

Le ruote ripresero a girare, i binari si disegnarono nel cielo e Fantasino partì tra stelle e sorrisi.

— Fantasino? — sussurrò Luna, guardando fuori dal finestrino.

— Sì, piccola viaggiatrice?

— Domani... torniamo? Magari al Paese delle Nuvole Che Suonano?

Fantasino rise.

— Se lo sognerai, ci arriveremo.

E mentre il trenino scompariva tra le stelle, il libro nella borsa di Luna si aprì da solo... e scrisse, con inchiostro d’arcobaleno:

“C’era

una volta una bambina chiamata Luna e il suo trenino dei sogni…”

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