News 22 mbre e/ Nove Ottobr 2012
Sommario 1. Che bello, andiamo a scuola! 2. Quando la paura fa 90! 3. La perla 4.Quando i genitori rompono... gli schemi 5. Cortili aperti ...a Roma 6. Una comuità educante per imparare davvero 8. I punti di forza della Di donato 9. La diade: la comunicazione autentica e l’istintività. 10. Direttrice, ci vogliono dividere: io non ci sto!
Che bello, andiamo a scuola!!!
coli “I mira ni og sono s ano ent che div .” luce rew Alan D
Come han no fatto Alfonsina e Gianluca, scrivete a scuola@gru ppoabele .org per indica rci la scuola comunità educante che conosc ete. Andremo a “viverla” per un giorno in p rim per poterla a persona, “racconta re” a tutti i lett ori della new s.
Cari colleghi, se andate a Roma, vicino a Stazione Termini, fate una sosta alla scuola Di Donato. Andateci alle 16, quando le lezioni a tempo pieno terminano. Alfonsina, maestra elementare e Gianluca, genitore attivissimo ci accompagnano, un giorno di ottobre. Ci sediamo sotto la tettoia che fiancheggia una parte del grande cortile di via Bixio 83 e osserviamo: piano piano arriva gente, mamme con passeggini, papà con zaini del computer, donne in abiti etnici, bimbi di ogni colore che attendono i fratelli più grandi e iniziano a correre e giocare alla "settimana", disegnata col gesso sul pavimento come si faceva 30 anni fa. Chiacchierano. I bimbi, le mamme e i papà, gli insegnanti che escono adagio, stranamente senza fretta. Nel cortile c'è spazio per tutti, si può rallentare e ritrovare quella dimensione umana delle piazze antiche, delle fiere di paese. Ci dimentichiamo subito d'essere a Roma, tra le strade trafficate dell’ Esquilino, senza spazio per fermarsi neppure sui marciapiedi. Qui siamo "altrove" e si sta bene. Alle 16,30 il grande cortile e' gremito, le voci si accavallano in un clima di festa. Arriva il primo allenatore e come per magia, senza fischietti ne' richiami, i bambini interessati gli si fanno intorno e iniziano l'allenamento. Gianluca ci accompagna a visitare gli
scantinati: stanze restituite alla luce dall'impegno volontario di tanti genitori che dal 2003 hanno creato a poco a poco questa meraviglia. Ora, al posto dei magazzini ammuffiti e inutili c’è una ludoteca, una biblioteca per il doposcuola, le palestre per la ginnastica dei bambini e dei genitori: judo, pattini a rotelle, danzamovimento, capoeira, basket, pallavolo, giocoleria... ma anche spazi per festeggiare i compleanni, per metter su un coro, i balli popolari, le lezioni di cinese, francese, inglese, le sale per incontrarsi tra donne magrebine ... Una città educativa nei sotterranei inutilizzati di un edificio scolastico, nei cortili che vivono anche dopo le lezioni, nei corridoi lunghi che paiono essere fatti apposta per condividere. Un miracolo che avviene tutti i giorni, dalle 16 alle 22, anche d'estate. Se accade in questa Scuola frequentata da 94 etnie del mondo, può accadere ovunque! Ecco perchè scegliamo di raccontarvela. Dalla caacità di ascolto e dall’apertura di un dirigente scolastico è nato questo sogno che da 10 anni continua a realizzarsi grazie ai molti volontari che offrono tempo e professionalità gratis e volentieri, perché lavorare qui è bello e non pesa. Nell’inserto della news eccovi questa perla. G.L.
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