ICF - Rivista dell'industria Chimica e Farmaceutica N°5 Novembre/Dicembre 2023

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ANNOXIV ANNOXIVNUMERO5 NUMERO5NOVEMBRE/DICEMBRE2023 NOVEMBRE/DICEMBRE2023 www.interprogettied.com www.interprogettied.com ATTUALITÀ ATTUALITÀ Industria Industria chimica chimica ee progresso progresso sostenibile sostenibile

MACCHINE MACCHINE L’integrazione L’integrazione frafra isolatori isolatori e robotica e robotica

APPROFONDIMENTI APPROFONDIMENTI Alzheimer: Alzheimer: verso verso terapie terapie che che vanno vanno oltre oltre la la cura cura deidei sintomi sintomi

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Sommario

INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’

ATTUALITÀ Industria chimica e progresso sostenibile

MACCHINE L’integrazione fra isolatori e robotica

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ANNOXIV NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE2023 APPROFONDIMENTI Alzheimer: verso terapie che vanno oltre la cura dei sintomi

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icf Editoriale

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BEHIND

Segnali di ripresa per la chimica

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“Tutelare i generici per prevenire la carenza di farmaci”

Solids 2024: focus sull’uso responsabile delle risorse

Attualità

Appuntamenti

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Attualità

“La chimica è indispensabile per un progresso sostenibile”

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Industria chimica a dura prova per la crisi energetica

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Appuntamenti

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Industria farmaceutica

Inibitore reversibile per malattie respiratorie

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Sommario

36 Ricerca

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NOV/DIC 2023 NUMERO 5 50 68 74 Manutenzione

Una manutenzione predittiva intelligente e su misura

Strumentazione

Logistica

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Facilitare la tracciabilità con l’identificazione automatica

Alzheimer: alla ricerca di terapie non solo sintomatiche

VEGA sale sul palco delle imprese virtuose

Il nuovo life science trasforma anche la logistica

Applicazioni medicali

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(Foto apertura)

Hygienic Design

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Sicurezza

Macchine

L’integrazione fra isolatori e robotica per una produzione di farmaci sicura e senza sprechi

Logistica

Approfondimenti

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Componenti

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Automazione e strumentazione

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Elenco inserzionisti

Colophon

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Editoriale

Segnali di ripresa per la chimica

L’

industria chimica italiana ed europea intravedono un’inversione di tendenza per il 2024, anno in cui la produzione dovrebbe tornare a crescere, seppure senza slanci e in uno scenario ancora incerto. Per quanto prudente (+1%) è però una previsione, quella tracciata dai dati Istat e Federchimica, che segna un cambio di direzione, dopo il -9% del preconsuntivo 2023. Una lenta ripresa che può far bene all’intero comparto industriale nazionale, poiché la chimica fornisce pressoché tutte le filiere, oltre a rappresentare in sé la quinta manifattura italiana, con 66 miliardi di euro di fatturato, 2.800 imprese e 112 mila addetti. Nemmeno l’export stavolta è venuto in soccorso, perché la domanda è stata fiacca anche nel mondo e soprattutto in Europa, destinazione principale dei prodotti chimici italiani. Dopo la prima forte reazione alla pandemia, l’industria chimica è stata del resto uno dei comparti più penalizzati dalla crisi energetica degli ultimi due anni, visti anche i suoi rilevanti consumi. Ci sono già stati casi di razionalizzazione delle produzioni più energivore. Ancora oggi la questione non può certo dirsi superata, con i prezzi dell’energia che

continuano a rimanere più alti del periodo precedente al Covid e con l’apertura del nuovo terribile fronte di guerra in Medio Oriente, di cui si teme un allargamento. A rendere meno competitive le aziende chimiche italiane ed europee sui mercati internazionali è anche la differenza di prezzo dei prodotti energetici rispetto ad altre aree del mondo, come Usa e paesi del Golfo. Gli investimenti in corso da parte del settore verso le energie rinnovabili, la cogenerazione, l’economia circolare, l’efficientamento degli impianti e la riduzione dell’uso del gas naturale non consentono ancora, realisticamente, di ridurre in modo drastico il ricorso alle fonti fossili, sia per l’approvvigionamento di energia sia di materie prime. La situazione in Europa è sostanzialmente in linea con quella italiana. Anche per Cefic, l’associazione dell’industria chimica europea, nel 2024 il settore rialzerà timidamente la testa: la crescita produttiva prevista è dell’1% dopo due anni negativi (-7,6% nel 2023 e -6,3% nel 2022). A ridare un po’ di vitalità alla domanda saranno un graduale recupero del potere di spesa delle famiglie, soprattutto a vantaggio dell’acquisto di beni, e il rallentamento dell’inflazione.

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Attualità

“La chimica è indispensabile per un progresso sostenibile” Il Rapporto Responsible Care testimonia l’impegno dell’industria chimica verso l’efficientamento energetico mentre “sicurezza e salute sui luoghi di lavoro sono elementi distintivi del settore”, spiega Francesco Buzzella, presidente di Federchimica.

“L

a chimica è indispensabile per un progresso compatibile con le nuove sfide ambientali e sociali: il nostro bilancio Responsible Care® dimostra che l’impegno in sostenibilità delle imprese chimiche ha dato risultati determinanti, anche

per i settori a valle e direttamente nei prodotti di consumo attraverso innovazioni di processo, di prodotto e nuove tecnologie”, ha commentato Francesco Buzzella, il nuovo presidente di Federchimica succeduto a Paolo Lamberti, nel corso della presentazione annuale del Rapporto Responsible Care, il programma mon-

diale volontario di promozione dello sviluppo sostenibile dell’industria chimica. “Dal Rapporto – ha dichiarato Buzzella – emerge chiaramente come sicurezza, salute e un elevato livello di benessere e salubrità sui luoghi di lavoro siano elementi distintivi del settore chimico. Un risultato che si deve anche all’impegno delle parti sociali settoriali nella promozione della responsabilità sociale e del welfare contrattuale, che ha contribuito a realizzare un rapporto di lavoro moderno, flessibile e inclusivo, finalizzato a dare risposte alle esigenze dei lavoratori e dei loro familiari”. Diminuiscono gli infortuni, cresce la sensibilizzazione dei dipendenti L’industria chimica vanta da anni una posizione di leadership nell’ambito della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: l’incidenza degli infortuni nel settore è inferiore del 39% rispetto alla media manifatturiera. Dal 2010 il numero degli infortuni, a parità di ore lavorate, è diminuito del 44% e mostra un ulteriore calo (quasi il 12%) rispetto al 2019, anche grazie alla sensibilizzazione dei dipendenti verso atteggiamenti sicuri e respon-

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Attualità sabili: dal 2010 il numero di ore di formazione per dipendente è cresciuto del 21%. Anche l’innovazione introdotta dalle tecnologie digitali ha generato effetti positivi. La sostenibilità ambientale Sul fronte della tutela ambientale, la chimica dimostra concretamente un impiego delle risorse sempre più efficiente e sostenibile: un processo complesso e impegnativo che negli anni “non solo ha comportato benefici ambientali, ma ha anche aumentato la competitività e la resilienza del settore e delle filiere produttive a valle, direttamente nei prodotti di consumo attraverso innovazioni di processo, di prodotto e nuove tecnologie”, ha spiegato Buzzella. Rispetto al 1990, l’industria chimica ha migliorato la propria efficienza energetica del 33% a parità di produzione: un risultato rilevante in linea con l’obiettivo della UE (32,5% entro il 2030). Ciò anche grazie ad investimenti in cogenerazione, utilizzo di energie rinnovabili ed economia circolare. Nel complicato contesto mondiale, contrassegnato anche dall’esponenziale aumento dei costi energetici e delle materie prime, il settore ha comunque migliorato le già ottime prestazioni rispetto a tutti gli indicatori di sostenibilità ambientale: dal 1990 le emissioni dirette di gas serra si sono ridotte del 58% e le emissioni in atmosfera sono diminuite in media di oltre il 95%, grazie a miglioramenti di processo e prodotto e all’adozione di nuove tecnologie. Dal 2005 (anno di inizio della rilevazione) è stato poi notevolmente ridotto, a parità di produzione, il consumo di acqua (-46%), in particolare di acqua dolce (-55%). Diminuisce ancora la produzione di rifiuti (-14% nell’ultimo anno) e migliora la loro gestione: il riciclo è la prima modali-

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tà di trattamento ed equivale al 34% del totale. Un processo virtuoso che va riconosciuto, anche alla luce delle sfide future: “Gli obiettivi del Green Deal europeo sono ancora più impegnativi se contestualizzati nello scenario geopolitico internazionale: va tutelata la capacità competitiva della UE e devono essere ricercate soluzioni globali per la transizione energetica, climatica ed ecologica”, ha continuato il presidente. “La trasformazione del mondo del lavoro, della organizzazione, dei modelli di produzione e dei processi per effetto delle cosiddette tre transizioni, verde, digitale e demografica, impone una nuova cultura di impresa che ponga la persona al centro: dallo sviluppo della produzione alla generazione di valore sociale”, ha affermato Ester Rotoli, direttrice centrale prevenzione Inail. “Per una restituzione di valori alla società, al territorio, basato dunque sui principi propri della sostenibilità nelle tre tipiche dimensioni sociale, ambientale, economica. Per un lavoro dignitoso, sicuro, equo, sostenibile, inclusivo. La collaborazione plurienneale tra l’Istituto e Fe-

Francesco Buzzella, presidente di Federchimica

derchimica rappresenta un modello per sviluppare il dialogo sociale, sostenere le imprese nel processo di compliance alla salute e sicurezza sul lavoro. Gli studi, le ricerche realizzate nell’ambito della gestione del rischio chimico, dalla valutazione dell’esposizione al bio-monitoraggio, le analisi statistiche sull’incidentalità e sul fenomeno tecnopatico sono strumenti e supporti operativi che mettiamo a disposizione delle imprese per fare prevenzione. Ed infine – ha aggiunto Rotoli – il sostegno dell’Istituto alla adozione del programma Responsible CaAndamento degli infortuni sul lavoro nell’industria chimica e confronto con l’industria manifatturiera in Italia

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Attualità

re, un programma volontario di promozione dello sviluppo sostenibile, nell’ambito del sistema premiale è valido per la riduzione del premio assicurativo”. “È necessario – ha ripreso Buzzella – che il processo decisionale verso la transizione coinvolga le Istituzioni e tutti i soggetti interessati, anzitutto adottando un approccio scientifico, pragmatico e non ideologico; deve essere creato un ambiente faEmissioni dirette (Scope1) di gas serra dell’industria chimica in Italia e confronto con l’obiettivo dell’UE

vorevole alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione e potenziata la capacità di attrarre capitali, investimenti e risorse umane di eccellenza. Tutto questo inserito in un’amministrazione pubblica il più possibile efficiente. La transizione ecologica resta un obiettivo sempre più fondamentale, ma deve essere perseguita con tempi di adeguamento sostenibili che non compromettano il rapporto tra benefici e costi economici e sociali”.

I vincitori 2023 Il Premio Responsible Care, giunto alla sua 19ª edizione, è stato assegnato a: • Clariant, per il progetto “Conversione completa all’essiccazione solare della bentonite”. L’azienda, per superare le sfide del cambiamento climatico, ha sviluppato tecniche di essicazione solare, in sostituzione del ricorso al forno rotativo, della bentonite, minerale argilloso utilizzato principalmente nelle fonderie e nell’industria della carta. Nel 2022, il risultato ottenuto in termini di abbattimento delle emissioni di gas climalteranti registrate è di 14.250 tonnellate di CO2. • Covestro, per il progetto “Sistema di gestione security polo di Filago”. Per proteggere da minacce esterne gli asset fisici e informatici, Covestro ha realizzato un sistema di gestione aziendale di security che si estende anche alle aree Sicurezza, Salute e Ambiente. Il Sistema sfrutta le nuove tecnologie permettendo di far operare le funzioni aziendali in sinergia e garantendo l’affidabilità del controllo di accessi e l’efficacia di rilevazione e intervento in caso di intrusione. • SIAD, per il progetto “COOOL® FreeToGo – L’innovazione per un delivery sostenibile”. Il Gruppo SIAD ha sviluppato, brevettato e omologato un innovativo sistema di refrigerazione per il trasporto su strada di prodotti, alimentari e farmaceutici, facilmente deperibili e il cui trasporto è tradizionalmente responsabile di notevole quantità di emissioni di gas serra. Il sistema è basato sull’utilizzo di CO2 Biogenica, ovvero CO2 recuperata da fermentazione di materiale organico o da biomassa; è performante e silenzioso, riduce i consumi di energia elettrica ed è compatibile con molteplici mezzi di trasporto. l

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Attualità

Decarbonizzare l’industria: tre premi da Air Liquide Air Liquide ha annunciato i tre vincitori della sua Scientific Challenge 2023, selezionati tra 119 proposte provenienti da 29 Paesi. Questa terza edizione della Scientific Challenge mirava a individuare e accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative per la decarbonizzazione degli ecosistemi industriali, in un approccio di innovazione aperta. I progetti dei vincitori, tra cui un italiano, riceveranno un finanziamento da Air Liquide per sviluppare le soluzioni proposte e trasformarle in tecnologie pronte per il mercato. Can LI, Davidson School of Chemical Engineering, Purdue University (USA), è il vincitore del premio “Condivisione dei dati per la decarbonizzazione”. La condivisione dei dati tra i diversi stakeholder di un bacino industriale, che utilizzano le stesse risorse e sono collegati tra loro da reti fisiche, è fondamentale per raggiungere i loro obiettivi comuni di sviluppo sostenibile. La proposta di Can LI si concentra sullo sviluppo di algoritmi che facilitino la condivisione dei dati, garan-

tendo la loro riservatezza e sicurezza, per consentire ottimizzazioni industriali e ridurre le emissioni di CO2. Luis Miguel Madeira, Facoltà di Ingegneria, Università di Porto (Portogallo), è il vincitore del Premio “Immagazzinamento di energia utilizzando le piccole molecole essenziali”. Le energie rinnovabili sono intermittenti per natura. Per consentirne l’adozione su larga scala e contribuire alla decarbonizzazione del settore energetico, è fondamentale sviluppare nuovi processi di stoccaggio e riutilizzo dell’elettricità, attraverso le Piccole Molecole Essenziali. Il progetto di Madeira si concentra sullo sviluppo di una nuova tecnologia basata su un processo ciclico innovativo per produrre metano (CH4) come vettore energetico, a partire dalla CO2 catturata nei siti industriali e dall’idrogeno rinnovabile. Enrico Tronconi, Dipartimento di Energia, Politecnico di Milano, è il vincitore del premio “Fonte di calore elettrica per la produzione di idrogeno”. Una soluzione

per decarbonizzare la produzione di idrogeno sarebbe di elettrificare la generazione del calore necessario allo steam reforming del metano. Raggiungere la temperatura di reazione (800°C) utilizzando l’elettricità rappresenta tuttavia una sfida. La proposta di Tronconi consiste in una nuova soluzione tecnologica che rende possibile elettrificare efficacemente il processo di steam reforming del metano. Basata su un nuovo processo conduttivo mediante riscaldamento resistivo, questa soluzione permette di ridurre i consumi energia e le emissioni di CO2 legati al processo di produzione dell’idrogeno. Ciascun vincitore riceverà il “Premio Scientifico Air Liquide”, accompagnato da una dotazione di 50.000 euro. Inoltre, il loro lavoro scientifico beneficerà delle competenze e delle attrezzature di Air Liquide, nell’ambito di un partenariato di tre anni, al fine di sviluppare le loro proposte innovative e trasformarle in tecnologie pronte per il mercato.

Faravelli finalista a Comunicare Salute Lo scorso ottobre, a Napoli, nell’ambito di Farmaexpo, si è tenuta la cerimonia di premiazione di “Comunicare Salute”, il riconoscimento ideato da Studio SviMM - Farmaffari che dal 2005 premia le pubblicità più belle e suggestive comparse sulle principali testate del settore salute nelle seguenti categorie: Istituzionale, Farmaci Otc /Sop, Cosmetici/Dispositivi e Integratori. La cerimonia – presieduta da Mariano Marotta, ideatore del premio – si è svolta alla presenza del presidente dell’Aerec

(Accademia europea per le relazioni economiche culturali) Ernesto Carpintieri e del direttore generale di Pharmexpo Fabrizio Cantella. Le pubblicità vincitrici e finaliste del XVIII Premio “Comunicare Salute” saranno inserite nell’Albo d’Oro delle aziende premiate dell’Agenda Farmaffari 2024. Faravelli ha ricevuto la targa da finalista per la campagna “Great Satisfaction”, classificata per punteggio tra le prime quattro, dopo la votazione di una giuria popolare. A riti-

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rare il premio Silvia Di Tommaso, responsabile comunicazione dell’azienda: “Sono davvero felice per questo riconoscimento che premia il nostro sforzo

verso una comunicazione diversa. Rivolta agli addetti ai lavori, ma fuori dagli schemi a cui il b2b ci ha tradizionalmente abituato”.

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Attualità

Nel 2024 la chimica europea tornerà a crescere, ma lentamente Cefic, l’associazione europea dell’industria chimica, prevede una possibile crescita dell’1% della produzione chimica dell’UE-27 per il 2024. Questa crescita, da piatta a modesta, arriva dopo un periodo difficile, caratterizzato da un calo della produzione del 7,6% nel 2023 e del 6,3% nel 2022. Il calo della produzione chimica europea negli ultimi anni – soprattutto per quanto riguarda i prodotti petrolchimici, i polimeri in forme primarie e gli inorganici di base – può essere attribuito all’impennata dei prezzi dell’energia e alla diminuzione della domanda di beni a seguito della pandemia di Covid. L’inflazione, la diminuzione del potere d’acquisto e un’agenda normativa complessa e costosa in Europa sono stati ulteriori fattori che hanno contribuito. “L’attuale mancanza di domanda sta avendo un impatto mondiale sull’in-

dustria chimica. Una volta elaborate le perturbazioni della catena del valore e l’impatto dell’inflazione sui mercati globali, si nota ora un primo segnale di ripresa”, ha spiegato Marco Mensink, direttore generale di Cefic. “Tuttavia, i costi energetici sono ancora il tallone d’Achille dell’industria chimica europea e nessun’altra regione del mondo è stata colpita come la nostra. Questo, insieme agli alti costi delle materie prime, sta facendo perdere all’industria il suo vantaggio competitivo sui mercati chimici globali. Mentre in altre regioni le aziende sono impazienti di tornare a investire, soprattutto negli Stati Uniti e nel Golfo, gli investimenti in Europa sono sottoposti a un enorme stress. Gli effetti dell’Inflation Reduction Act statunitense cominciano appena a farsi sentire in tutto il mondo”.

Le principali economie emergenti crescono più rapidamente dell’UE-27 e degli Stati Uniti, con la Cina che supera tutte le altre. Nel 2022, la Cina diventerà il principale partner commerciale dell’UE-27 nel settore dei prodotti chimici, moltiplicando per 4,5 la dipendenza commerciale dalla Cina. Guardando al 2024, Cefic prevede una graduale normalizzazione delle strutture della domanda, passando da un’eccessiva concentrazione sui servizi nei consumi privati a una maggiore enfasi sui beni. Il previsto aumento del potere d’acquisto, unito alla diminuzione dei tassi d’inflazione e all’aumento dei salari, dovrebbe dare impulso alla domanda privata. Con l’aumento della domanda, il settore prevede che i clienti spenderanno di più in beni. Tuttavia, le aspettative di crescita per il 2024 rimangono limitate e incerte.

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Attualità

Il carrello automatizzato di AVG selezionato per l’ADI Design Index

L’Automated Cart di Antares Vision Group è stato selezionato da ADI Design Index nella categoria “Design per il lavoro”, in cui l’elemento valorizzante è l’ergonomia funzionale per l’operatore. La selezione viene realizzata ogni anno da ADI, Associazione per il disegno industriale, che individua il miglior design italiano in termini di funzionalità, tipologia e processo, così come di materiali adottati e per la sintesi formale. I progetti sono selezionati dall’Osservatorio permanente del Design ADI, che presta nelle sue valutazioni particolare attenzione alla sostenibilità.

L’Automated Cart di Antares Vision Group è opera del designer Fabio Ferrante, sviluppato dal dipartimento di Digital Healthcare di Antares Vision Group in collaborazione con il Centro di ricerca tecnologie avanzate per la salute ed il ben-essere dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, e si tratta del sistema più avanzato al mondo per il rifornimento, l’erogazione e la tracciabilità dei farmaci e dei dispositivi medici per le strutture sanitarie, dalla farmacia centrale fino alla somministrazione al paziente. Questo innovativo carrello ha un’ergonomia unica per gli operatori sanitari: è dotato di movimentazione assistita che permette di evitare sforzi fisici come spingere, abbassarsi e rialzarsi continuamente per recuperare i farmaci nei cassetti che, con questo strumento, vengono forniti automaticamente sul piano di lavoro. Il carrello fa parte della piattaforma di Medication Management (MMP - Medication Management Platform) di Antares Vision Group. Il personale sanitario è sollevato dai compiti più ripetitivi –

come riempire il carrello o cercare i farmaci da somministrare – consentendo agli operatori di concentrarsi sulla cura del paziente. Il carrello viene caricato automaticamente in pochi minuti e senza necessità di intervento umano; una volta identificato il paziente, la prescrizione della terapia appare sul display e il sistema robotizzato, che è parte del progetto del carrello, presenta i farmaci direttamente sul piano di lavoro. “È una grande soddisfazione aver raggiunto questo traguardo, non solo per ciò che rappresenta, ma anche perché solo i prodotti che vengono selezionati possono partecipare al Compasso d’Oro ADI, un riconoscimento di grande rilevanza nazionale”, ha dichiarato Adriano Fusco, digital healthcare department director di Antares Vision Group. “Il nostro carrello automatizzato segna un nuovo paradigma per le strutture sanitarie, per gli operatori e per i pazienti; assicura la giusta dose di farmaco al giusto paziente al momento giusto, evitando l’errore umano”.

Dompé ed ExoLab Italia puntano sugli esosomi vegetali per il drug-delivery Gli esosomi estratti dalle piante sono veri e propri “shuttle” in grado di trasportare sostanze fondamentali attraverso il corpo umano, rilasciandole in siti generalmente difficili da raggiungere e facilitando, in tal modo, il cross talk inter-celllulare. È questa la conclusione delle ricerche effettuate da ExoLab Italia, start-up innovativa focalizzata sullo sviluppo di integratori nutraceutici, prodotti cosmetici, farmaci e dispositivi medici basati su tecnologie esosomiali di origine vegetale. Gli esosomi vegetali si distinguono per la loro capacità di fondersi con cellule e rag-

giungere facilmente gli spazi intercellulari, capacità grazie alla quale è garantita una maggiore efficienza del sistema di drug-delivery che potenzia l’efficacia della somministrazione del farmaco o di altre molecole sia a livello locale che sistemico. Dompè farmaceutici ha deciso di affidare ad ExoLab Italia lo sviluppo di un progetto di ricerca che si pone l’obiettivo di trasformare radicalmente il trattamento dei disturbi della pelle. Il frutto della ricerca così realizzata si concretizzerà nella produzione di molecole bioattive incapsulate in esosomi di origine vegetale in grado di

distribuire il farmaco per via transdermica. “Crediamo che collaborare con un partner strutturato e solido come Dompè porterà sicuramente ad un’esperienza di apprendimento benefica”, dichiara la responsabile R&D Mariantonia Logozzi. “In ExoLab Italia crediamo fortemente nella capacità degli esosomi come sistema di consegna dei farmaci”, aggiunge Gabriele Campi, Ceo di ExoLab Italia. “Siamo infatti implementando la nostra pipeline interna con programmi mirati allo sviluppo di trattamenti per il melanoma e il glioblastoma, utilizzando gli esosomi come vettori sistemici”.

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Attualità

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Attualità

ProductLife Group acquisisce LifeBee

Teresa Minero, presidente e Ceo di LifeBee

Xavier Duburcq, Ceo di ProductLife Group

ProductLife Group, fornitore globale di servizi di consulenza regolatoria, scientifica, di vigilanza e di qualità per le aziende del life science, ha acquisito LifeBee, una delle principali società di consulenza – con sede in Italia e Svizzera – con focus su trasformazione digitale, eccellenza operativa e compliance proattiva per le aziende del life science. Gli attuali azionisti di LifeBee reinvestiranno in PLG Group, aderendo piena-

mente alla mission di PLG, a garanzia di continuità aziendale per tutti i clienti. L’acquisizione rafforzerà i servizi di consulenza di ProductLife Group, svolgendo un ruolo cruciale nel contribuire alla realizzazione dell’obiettivo di PLG di diventare il leader mondiale nella consulenza per le aziende del settore life science. LifeBee apporta un forte approccio strategico, unito a un’esperienza digitale all’avanguardia, che contribuirà a rafforzare ulteriormente le competenze di PLG nel campo della consulenza. LifeBee è stata più volte citata da Gartner come player rappresentativo nel settore life science e vanta una presenza in rinomate associazioni di settore, come l’International society for pharmaceutical engineering (Ispe). “Entrare a far parte di PLG è una mossa strategica per l’azienda, le sue persone e i suoi clienti”, commenta Teresa Minero, presidente e Ceo di LifeBee e membro del Consiglio di ammi-

nistrazione internazionale di Ispe. “Faremo leva sulla piattaforma ‘boutique’ che abbiamo creato negli ultimi 20 anni per espandere la nostra presenza su scala globale, supportando meglio i clienti locali e internazionali con una consulenza efficace e servizi di digital transformation dedicati alle aree regolamentate GxP del Life Science”. “LifeBee è un’azienda autorevole, con una profonda conoscenza della consulenza e del business digitale per l’industria del life science”, sottolinea Xavier Duburcq, Ceo di PLG. “La voce di rilievo di LifeBee sul mercato dimostra ulteriormente come questa alleanza strategica sia una testimonianza del nostro impegno nell’offrire servizi senza pari. La tecnologia e l’innovazione sono fondamentali per plasmare il futuro del life science e, grazie all’esperienza del team LifeBee, supporteremo la metamorfosi verso il successo dei nostri clienti durante l’intero ciclo di vita del prodotto”.

Accordo tra GE HealthCare e Sofie per lo sviluppo di radiotraccianti PET FAP GE HealthCare e Sofie Biosciences hanno stretto un accordo esclusivo a livello mondiale per lo sviluppo, produzione e distribuzione dei biomarkers Sofie marcati con Gallio-68 e Fluoro-18 diretti alla proteina di attivazione dei fibroblasti (FAP). Attraverso questa collaborazione, GE HealthCare otterrà i diritti globali per due molecole FAPI, entrambe sviluppate originariamente presso l’Università di Heidelberg in Germania. I composti si trovano attualmente in fase II di sperimentazione clinica negli Stati Uniti. L’enzima FAP è fortemente espresso nei fibroblasti associati al cancro (CAF), componenti cruciali dell’ambiente tumorale che favoriscono la proliferazione delle cellule cancerogene. CAF è presente in moltepli-

ci tipi di tumori tra cui il tumore al seno, il tumore pancreatico, il tumore del colon, il tumore polmonare, il tumore del fegato ed il tumore gastrico; lo sviluppo di biomarkers diagnostici mirati al FAP offre un notevole potenziale nell’oncologia ed in altre patologie, come l’infiammazione, la fibrosi e l’artrite. GE HealthCare, sulla base di quanto generato da sperimentazioni sponsorizzate da Sofie negli Stati Uniti e dal FAPI Global Outreach Program, che coinvolge 130 istituzioni accademiche in 39 paesi per esplorare l’applicabilità clinica del FAPI, si propone di sviluppare prodotti di imaging legati al FAP attraverso studi clinici e di ottenere la registrazione del farmaco, con l’obiet-

tivo di una potenziale commercializzazione in vari paesi. “La partnership con Sofie è un passaggio strategico in linea con la visione di GE HealthCare”, commenta William Waccani, general manager PDx GE HealthCare IMI. “L’espansione della pipeline attraverso FAPI aggiunge soluzioni innovative nell’ambito della medicina di precisione e dei processi decisionali nei trattamenti terapeutici. Siamo al fianco dei clinici e dei pazienti per sviluppare biomarkers per l’Imaging diagnostico di elevato valore clinico”. Sofie e GE HealthCare collaboreranno in stretta sinergia sia nel processo di sviluppo che in quello di commercializzazione, operando attraverso un comitato congiunto.

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Attualità

Sasol Italy conferma l’impegno sulla sostenibilità

Il Rapporto di Sostenibilità di Sasol Italy, giunto al sesto anno consecutivo, è stato pubblicato con riferimento all’anno di rendicontazione 2022. È un contributo informativo agli stakeholder, volto a dare evidenza della direzione intrapresa dall’azienda verso una sostenibilità sempre più consapevole. Nonostante lo scenario di incertezza, Sasol Italy ha mantenuto i propositi di crescita nel

campo della sostenibilità. “L’attenzione all’impatto delle nostre attività – ambientale, economico e sociale – costituisce un criterio imprescindibile per orientare azioni, progetti, strategie di sviluppo”, afferma l’ingegner Filippo Carletti, managing director di Sasol Italy. Il Rapporto fornisce la misura ed i trend degli impatti, positivi e negativi, che l’azienda ha avuto nello svolgimento della propria attività produttiva. Si è dato rilievo allo stato del percorso di trasformazione strategica, denominato “Sasol 2.0” iniziato sin dal 2020. Realizzato in conformità ai “Sustainability Reporting Standards - GRI”, la rendicontazione include sia la sede di Milano sia i tre stabilimenti presenti in Italia e, relativamente alle attività di bonifica, anche i due siti non produttivi di Paderno Dugnano (MI) e Porto Torres (SS). Dall’analisi condotta è emerso che il valore economico distribuito durante l’anno ammonta a 1.885,6 milioni di euro (+43% ri-

spetto al 2021). Al contempo, gli investimenti mirati a migliorare le prestazioni in ambito ambientale e di sicurezza hanno raggiunto un totale di 30 milioni di euro. L’impatto sulle matrici ambientali è stato solo in parte condizionato dall’incremento dei costi energetici. Questo favorisce il riallineamento delle azioni in essere per il raggiungimento degli obiettivi aziendali del 2050 che prevedono l’azzeramento delle emissioni nette di CO2. Una delle priorità di Sasol Italy è inoltre il raggiungimento dell’obiettivo Zero Infortuni. Infine sono stati sviluppati due progetti per la sostenibilità futura dell’azienda: il primo riguardante l’efficientamento del processo di produzione delle paraffine e il secondo relativo alla produzione di idrogeno verde presso il sito di Augusta (SR). Questi, una volta a regime, consentiranno di ridurre in maniera drastica le emissioni di CO2 (si calcola una riduzione di oltre 200.000 tonnellate l’anno).

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Attualità

Tutelare i generici per prevenire la carenza di farmaci I dati dell’Osservatorio Nomisma sui farmaci generici parlano di un comparto messo a dura prova dai prezzi e dai costi produttivi. Una sofferenza che si registra in tutti i principali Paesi d’Europa.

S

ervono misure urgenti per salvaguardare la biodiversità interna del comparto farmaceutico ed evitare una altrimenti inevitabile carenza strutturale di medicinali. A lanciare l’allarme – dati europei e nazionali alla mano – è l’edizione 2023 dell’Osservatorio Nomisma sul “Sistema dei

farmaci generici in Italia”, presentata a Roma, presso l’Ara Pacis, con la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale, del panorama industriale e degli operatori del mondo sanitario. Giunto alla quinta annualità, l’Osservatorio permanente sul sistema dei farmaci generici, frutto della colla-

borazione fra Nomisma ed Egualia Industrie Farmaci Accessibili, in questa edizione fa il punto sullo scenario attuale del settore, caratterizzato da un cambiamento strutturale del contesto competitivo che sta mettendo a repentaglio l’intera sostenibilità del comparto. Le turbolenze nelle catene internazionali di approvvigionamento hanno determinato riorganizzazioni industriali e delle catene del valore che si articolano tra i differenti stati europei. I dati – illustrati da Lucio Poma, chief economist di Nomisma e coordinatore scientifico dello studio – disegnano un sistema produttivo dei farmaci generici stretto tra l’incudine dei prezzi ed il martello dei costi produttivi. In risposta a queste dinamiche si iniziano ad osservare alcuni nuovi fenomeni di vasta portata che vedono il consolidamento a monte dei (già pochi) produttori di principi attivi farmaceutici (API) e a valle dei medicinali finiti. In altri termini, stiamo assistendo ad un cambiamento strutturale del contesto competitivo, con riorganizzazioni industriali delle catene del valore che si articolano tra

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Attualità le differenti aree del mondo. La conseguenza più evidente e tangibile di queste criticità è la carenza di medicinali, quali antibiotici e farmaci oncologici, che vari Paesi europei hanno dovuto fronteggiare nell’ultimo anno. In Italia, secondo i dati dell’Agenzia italiana del farmaco, a ottobre 2023 i farmaci con difficoltà di reperibilità si attestavano a 3.512, in costante aumento negli ultimi 5 anni. Quella che si sta configurando è dunque una situazione in grado di compromettere sia l’accessibilità dei pazienti ai farmaci che la sostenibilità stessa di un settore manifatturiero cruciale per la crescita europea. Come nelle precedenti edizioni, il rapporto si articola in due sezioni di analisi. La prima sezione è dedicata ai tre capitoli continuativi dell’Osservatorio, mentre la seconda riporta evidenza, riflessioni e indicazioni di policy rispetto al focus tematico annuale sviluppato in questa annualità. I dati in Europa Sul versante dei costi, a livello europeo, secondo i dati di Medicines for Europe, nel 2022: • i costi di trasporto sono cresciuti fino al 500%; • i costi della materia prima tra il 50% e il 160%; • i costi del packaging tra il 20% e il 33%; • i prezzi dell’energia tra il +65% del gas e il +30% dell’elettricità. Le imprese non potendo operare sul fronte dei prezzi hanno dovuto assorbire questa impennata dei costi produttivi, riadattando i processi di approvvigionamento e comprimendo le marginalità industriali. Il risultato - nuovo e inatteso - è sotto gli occhi di tutti, c’è carenza di farmaci su diversi mercati europei: • in 10 anni sono scomparsi dai mercati europei il 26% dei farmaci equivalenti, il 33% degli antibiotici e il

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Attuali sfide del mercato dei farmaci equivalenti

VAR% di farmaci generici presenti sul mercato (20212022)

40% dei farmaci oncologici; • in relazione ai soli antibiotici, si è osservata la scomparsa di 16 tipologie in Polonia, 11 in Spagna e 10 in Francia; • in Italia in 10 anni su due farmaci largamente utilizzati nella pratica clinica – un antibiotico e un antitumorale - il numero di fornitori è sceso rispettivamente da 10 a 3 e da 18 a 2. Il dato è lo specchio anche del processo di consolidamento che ha coinvolto le aziende presenti nel mercato:

• nel 2022 il 69% dei farmaci generici commercializzati in Europa ha fatto riferimento a meno di due imprese, un ulteriore 9% solamente a tre imprese; • scendendo nel dettaglio, oggi il 56% degli antibiotici e il 70% dei farmaci oncologici fanno riferimento a meno di due imprese (rispettivamente il 52% e 67% nel 2012); • in diverse tipologie di medicinali il numero di aziende produttrici è sceso drasticamente nell’ordine del 30-40%, lasciando solo un fornitore o due nella maggior parte dei Paesi.

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Attualità Farmaci con difficoltà di reperibilità (2018-2023)

L’impoverimento del tessuto industriale con l’uscita di alcuni operatori dal mercato e la perdita di farmaci a disposizione dei pazienti sta mettendo a nudo le fragilità del settore. Le indicazioni di policy Ad oggi, il concetto di bene pubblico nella farmaceutica off-patent è stato esclusivamente ricondotto in tutti i Paesi UE alla riduzione dei prezzi dei farmaci attraverso il meccanismo del rimborso al prezzo più basso. Una visione già obsoleta e ormai improponibile, secondo Nomisma, che sottolinea la necessità di ridisegnare il confine tra pubblico e privato, alla ricerca di un nuovo equilibrio che contemperi anche la salvaguardia e il rafforzamento del sistema produttivo, con azioni sia sul lato della domanda che dell’offerta. Quattro le azioni da attuare sul fronte della domanda:

• revisione o eliminazione del payback per i farmaci fuori brevetto; • difronte alla impennata della struttura dei costi, agire sul livello di rimborso dei farmaci fuori brevetto per arrestare l’emorragia di fornitori che si sta delineando, individuando quelli con particolari condizioni di vulnerabilità oppure individuando una soglia critica di prezzo al di sotto del quale la sostenibilità industriale è compromessa; • nuovi meccanismi pubblici di acquisto di farmaci in ospedale, ripensando il meccanismo di determinazione dei fornitori e del prezzo; • meccanismi di incentivo e sostegno economico per mantenere in produzione i farmaci più consolidati e con meno fornitori, salvaguardando la biodiversità. I commenti “Dalla ricerca emerge la sottovalutazione dell’impatto sociale del farmaco in generale e, in particolare, del farmaco generico: un eventuale shortage di questi prodotti impatterebbe direttamente e pesantemente sulla popolazione, che si troverebbe privata dei medicinali indispensabili per curare malattie anche gravi”, ha affermato Maurizio Marchesini, presidente di Nomisma. “Tanto più in una situazione geopolitica come quella attuale con una polarizzazione a blocchi del mondo, che rende estremamente difficile e incerto l’approvvigionamento di materie prime. La progressiva diminuzione, talvolta

la scomparsa, dei farmaci – aggiunge Marchesini – è un fattore di alto rischio anche per il fatto che la produzione nel settore farmaceutico ha tempi diversi rispetto agli altri settori (non solo per i margini temporali necessari per riavviare la produzione, ma anche per la produzione delle macchine per il confezionamento dei prodotti, che sono sottoposte a test di verifica e validazione lunghissimi): tornare a produrli richiede mesi di tempo. Ritengo che siano urgenti policy mirate, anche europee, perché vengano devolute al comparto necessarie attenzioni e risorse”. “Per assicurare continuità di cure a milioni di cittadini italiani per le patologie croniche è necessario scongiurare il rischio di carenze di farmaci divenuti non più industrialmente sostenibili”, ha commentato Enrique Häusermann, presidente di Egualia. “Dal momento che la capacità produttiva è al suo massimo, i Paesi europei competeranno sempre di più sui grandi volumi per assicurare le cure e se l’Italia non saprà guardare alle cause profonde delle carenze di medicinali essenziali, perderà questa sfida. Seppur consci del contesto macroeconomico nel quale la manovra di bilancio 2024 si sta delineando e degli sforzi che il Governo ha profuso nell’assicurare risorse adeguate al SSN – aggiunge Häusermann – vorremmo poterci confrontare sugli interventi necessari e le modifiche normative che rimangono da fare, tanto legate alla governance farmaceutica quanto alla politica industriale, con l’obiettivo di alleggerire la pressione che da tempo sta schiacciando il nostro settore industriale, minando la capacità futura di garantire al SSN farmaci di qualità, sicuri ed efficaci a costi sostenibili. In caso contrario un comparto essenziale per la tutela della salute pubblica rischia di essere irreversibilmente compromesso”. l

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Attualità

Industria chimica a dura prova per la crisi energetica In Italia, l’industria chimica risulta tra i settori più penalizzati dalla crisi energetica e, per l’intero 2023, si stima un calo della produzione del 9%. Per contenere questa decrescita è necessario affiancare agli obiettivi ambientali un quadro normativo stabile e un buon approccio scientifico.

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n un Paese a forte vocazione manifatturiera come l’Italia, la chimica – con un valore della produzione di oltre 66 miliardi di euro nel 2022 – rappresenta la quinta industria (dopo alimentare, metalli, meccanica, auto e componentistica) e un fornitore indispensabile per tutte le filie-

re produttive. Le circa 2.800 imprese sul territorio nazionale occupano oltre 112 mila addetti altamente qualificati. Dopo aver dimostrato grande capacità di reazione alla pandemia, l’industria chimica risulta tra i settori più penalizzati dalla crisi energetica in un contesto che, nel corso del 2023, vede anche l’indeboli-

mento della domanda. Il rientro dei costi dai picchi del 2022 rappresenta un sollievo, ma la crisi energetica non può dirsi superata. Il prezzo del gas, che si riflette anche sull’elettricità, si mantiene su livelli superiori al precrisi (più che doppi nella media dei primi 9 mesi) e alle altre aree geografiche (oltre il triplo rispetto agli USA) in

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Attualità presenza di rischi al rialzo con l’avvicinarsi dell’inverno. Per effetto dell’accelerazione impressa dall’Europa agli obiettivi di riduzione delle emissioni, anche il costo dei permessi per le emissioni di CO2 nell’ambito del sistema ETS è salito dai 25 euro del 2019 ad oltre 85 euro nella media del 2023 in presenza di compensazioni dei costi indiretti legati all’elettricità solo parziali in Italia a causa dell’insufficienza dei fondi disponibili (nel 2021 erogazioni pari al 24% per i settori ammessi). Per contenere i rincari di costo, le imprese chimiche stanno utilizzando ogni leva disponibile – inclusa, ove possibile, la sostituzione del gas naturale con combustibili alternativi e la riformulazione dei prodotti – oltre ad investire con convinzione nella cogenerazione, nelle rinnovabili e nell’economia circolare. Tuttavia, l’integrale sostituzione dei combustibili fossili (petrolio e gas naturale) – impiegati dalla chimica non solo come fonti energetiche ma anche come materie prime – è allo stato attuale irrealizzabile. Prima dello shock energetico, considerando entrambi gli impieghi, il costo dell’energia aveva un’incidenza sul valore della produzione pari al 14%, la più elevata nel panorama industriale e con punte ben più elevate per alcune produzioni. La domanda risulta in diffuso arretramento e non evidenzia segnali di ripresa. Tra i principali settori clienti, le costruzioni scontano una decisa frenata, dopo il boom del 20212022, ma i volumi di attività risultano in calo anche in ambiti meno ciclici come l’alimentare. Mostrano andamenti più positivi solo i settori che beneficiano ancora di spazi di rimbalzo post-pandemico, quali la cosmetica e l’auto (quest’ultima più per la normalizzazione delle catene di fornitura che per effetti di domanda).

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La situazione della chimica in Europa La chimica è in contrazione in tutta Europa con un andamento particolarmente penalizzante in Germania (-14% in gennaio-agosto) che rappresenta per l’Italia il primo partner commerciale (quota sull’export pari al 13%). Domanda debole e profonda incertezza – anche in un’ottica di medio termine – rendono concreti i rischi di razionalizzazione di alcune produzioni ad elevata intensità energetica. La specializzazione italiana nella chimica delle specialità e di consumo (quota di produzione settoriale pari al 61% a fronte del 45% a livello UE) rappresenta un fattore di relativa tenuta, anche alla luce del rientro delle quotazioni del gas su livelli più gestibili, ma non sgombra il campo dalle preoccupazioni. La filiera è strettamente interconnessa, di conseguenza l’indebolimento delle fasi a monte danneggia anche le attività a valle. A fronte di una contrazione nei primi otto mesi (-9,6%) amplificata dal confronto con una prima parte dello scorso anno ancora su buoni livelli e dal decumulo delle scorte, si stima per l’intero 2023 un calo della produzione chimica in Italia del 9% con un recupero nel 2024 modesto (+1%) e soggetto a rischi al ribasso in relazione all’evolvere dei costi energetici e del quadro economico complessivo.

ramento ma non una normalizzazione della bilancia commerciale (riassorbita circa la metà degli oltre 6 miliardi di aggravio sperimentati nel 2022 rispetto al 2021). La correzione dell’import (-12,3% in valore nei primi sette mesi dopo il +29,4% dello scorso anno) riflette non solo il parziale rientro dei costi energetici, ma anche l’indebolimento della domanda interna. La quota di import dalla Cina, pressoché raddoppiata nel 2022, non vede un significativo ripiegamento. Anche l’export italiano di chimica perde terreno (-7,0% dopo il +20,1% del 2022) risentendo di una domanda industriale debole a livello mondiale e in calo soprattutto nel mercato europeo. L’andamento del saldo commerciale dimostra come, anche in condizioni

In un Paese a forte vocazione manifatturiera come l’Italia, la chimica rappresenta la quinta industria e un fornitore indispensabile per tutte le filiere produttive

Migliora il saldo commerciale ma la competitività rimane sotto pressione Il 2022 ha visto un rilevante peggioramento del deficit commerciale della chimica in Italia come effetto della crisi energetica e del divario competitivo rispetto ai principali concorrenti internazionali. Anche a livello europeo il surplus si è ridimensionato (2,6 miliardi di euro rispetto ai 35,8 miliardi dell’anno precedente). Nell’anno in corso si assiste ad un miglio-

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Attualità

Secondo l’ultimo Rapporto Greenitaly la chimica è il primo settore industriale per quota di imprese (60%) che investono in nuovi prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale

avverse, non sia possibile fare a meno della chimica. Un indebolimento della chimica italiana ed europea comporterebbe una grave perdita dal punto di vista economico, sociale e ambientale anche perché sarebbe inevitabilmente accompagnato da un aumento dell’import, spesso con minori garanzie in termini ambientali e di sicurezza. Al contrario, una politica industriale in grado di promuovere una transizione sostenibile potrebbe rappresentare un importante volano di sviluppo per il Paese. Un comparto già sostenibile L’industria chimica è essenziale non solo per la tutela della salute – come dimostrato durante la pandemia – ma anche come competenza al servizio del Paese. I suoi prodotti sono

presenti nel 95% di tutti i manufatti di uso comune comprese applicazioni centrali per la transizione ecologica quali le batterie e i pannelli solari. Il settore, di conseguenza, sostiene la competitività del Made in Italy, generando e difendendo numerosi posti di lavoro. La sfida ambientale è soprattutto una sfida tecnologica e competitiva. Grazie alle sue competenze e alla collocazione a monte di numerose filiere, la chimica allontana i limiti dello sviluppo ottimizzando i processi e utilizzando sempre meglio le risorse, minimizzando l’uso di quelle più preziose, riutilizzandole o sostituendole, valorizzando anche i rifiuti. La chimica già oggi è leader nella sostenibilità ambientale: secondo l’ultimo Rapporto Greenitaly, infatti, è il primo settore industriale per quota di imprese (60%) che investono in nuovi prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale a beneficio di tutto il sistema economico. Gli ambiti di sviluppo sono numerosi, alcuni dei quali beneficiano, in Italia, di competenze tecnologiche all’avanguardia. Le imprese chimiche investono in ricerca, ogni anno, oltre 670 milioni di euro tanto nelle nuove tecnologie quanto nel miglioramento di quelle esistenti. Tenuto conto delle importanti agevolazioni previste negli USA per sostenere la transizione ecologica (circa 370 miliardi di dollari in un decennio), è

necessario integrare gli obiettivi ambientali europei con adeguate politiche industriali di supporto. Considerando le innumerevoli esigenze applicative, occorre promuovere tutte le soluzioni utili e non privilegiarne alcune a scapito di altre. La neutralità tecnologica offre migliori opportunità di rinnovare la struttura industriale esistente, limitando i rischi di ricadute sociali negative, e contribuisce ad evitare che bruschi incrementi della domanda (ad esempio di elettricità) si traducano in forti rialzi dei prezzi a fronte di uno sviluppo dell’offerta non altrettanto rapido. Per attivare gli ingenti investimenti necessari alla transizione ecologica della chimica, è fondamentale disporre di un quadro normativo stabile e coerente guidato da un approccio scientifico oltre che di agevolazioni per le imprese, anche alla luce del costo crescente del credito. Atteggiamenti inutilmente punitivi nei confronti dei prodotti (o processi) di precedente generazione non stimolano la trasformazione; piuttosto è necessaria una diffusa semplificazione amministrativa e accelerazione degli iter autorizzativi (non limitata ai progetti inclusi nel PNRR). Eventuali restrizioni all’uso di sostanze non dovrebbero basarsi solo su valutazioni di potenziale pericolo ma dei potenziali rischi prendendo in considerazione la capacità di efficace gestione del rischio, anche alla luce della moltitudine e della rilevanza degli impieghi nelle diverse filiere nonché delle difficoltà (a volte persino impossibilità) nell’individuare valide alternative. La chimica rientra tra i settori più energivori, pertanto l’accesso all’energia a costi competitivi è vitale. In assenza di adeguate misure volte a mitigare i costi energetici (anche nel caso di impiego quale materia prima) si rischia una perdita di competitività anche nei confronti degli altri principali produttori europei. l

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Attualità

Ital Control Meters compie 30 anni Ital Control Meters, specializzata nella strumentazione per il controllo e la misurazione dei processi industriali, ha celebrato il suo trentesimo anniversario. Fondata nel 1993 dai due soci fondatori, Roberto Checchinato e Gianantonio Favalessa, ICM ha trasformato una società di rappresentanza e distribuzione in un punto di riferimento nel campo della strumentazione per i controlli di processo e per le emissioni in atmosfera. L’azienda oggi concentra il suo business principalmente nei settori dell’oil&gas, del chemical&petrochemical, dell’industria metallurgica e della produzione di energia. ICM si è specializzata nelle misurazioni di portata, offrendo una gamma completa di tecnologie per soddisfare le diverse esigenze dell’industria. Il set-

tore dell’oil&gas e dell’energia è stato uno dei focus dell’azienda, che si è contraddistinta per la capacità di fornire soluzioni complete. ICM ha ampliato poi il proprio campo di competenza nelle misurazioni di livello e analisi presentando una vasta gamma di tecnologie per la misurazione di liquidi, solidi e gas in vari contesti industriali, dalla strumentazione più compatta ai dispositivi di massima precisione. “La nostra passione per il lavoro si riflette nella qualità dei servizi che offriamo. Vogliamo anche sottolineare l’eccezionale contributo del nostro team, senza il quale non avremmo potuto raggiungere questi straordinari traguardi”, affermano Checchinato e Favalessa. Ital Control Meters è diventata un distributore di fiducia nel set-

I soci fondatori Gianantonio Favalessa e Roberto Checchinato

tore, impegnandosi a selezionare e acquisire strumentazione di alta qualità da rinomati produttori internazionali, con un focus particolare sulla misurazione di portata e concentrazione di polveri. Guardando al futuro, ICM sta compiendo passi significativi verso l’ampliamento del proprio team, oggi composto da oltre 20 professionisti, e l’espansio-

ne della gamma di marchi che rappresenta. L’obiettivo dichiarato è offrire ai clienti una gamma ancora più ampia e diversificata di soluzioni avanzate, mantenendo elevati standard di qualità e innovazione in un mercato nazionale che ha raggiunto un valore di circa 834 milioni di euro (dati Gisi).

Nuova sede a Milano Bicocca per Janssen (Johnson & Johnson) Janssen, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, si è spostata a Milano in un momento di focalizzazione verso lo sviluppo di trattamenti innovativi in aree terapeutiche chiave per la salute globale, come l’onco-ematologia, l’immunologia e le neuroscienze. La scelta del trasferimento rientra nell’ambito di un quadro più ampio di rinnovamento che Johnson & Johnson sta effettuando a livello globale e che include anche la nuova immagine corporate ed il rebranding di Janssen in “Johnson & Johnson”. La decisione rappresenta inoltre un tassello fondamentale nella strategia di investimenti dell’azienda nel nostro Paese: Janssen, che impiega complessivamente 1.500 persone, è tra i primi tre posti nel mercato italiano del pharma. Negli ultimi tre anni ha investi-

to 90 milioni di euro in Italia per ricerca e sviluppo, protezione dell’ambiente, sicurezza e digitale e vanta uno stabilimento produttivo all’avanguardia a Latina che esporta il 90% della produzione presso oltre 100 Paesi nel mondo. “Il trasferimento in una sede nuova, insieme alla vicinanza ad un importante polo della ricerca milanese, ci permetteranno di portare avanti in maniera ancor più efficace l’impegno a lavorare insieme ai nostri interlocutori per costruire la sanità del futuro”, spiega Mario Sturion, managing director di Janssen Italia. “La decisione costituisce un passo importante all’interno del percorso che abbiamo intrapreso già da tempo, basato su una serie di attività ed investimenti finalizza-

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ti ad aumentare l’attrattività del settore farmaceutico in Italia e di conseguenza l’impatto sui pazienti e i loro caregiver”. Concepito per favorire la collaborazione e l’apertura al mondo esterno, il nuovo headquarter ospiterà momenti di incontro e confronto con tutti gli interlocutori dell’azienda come università, centri di ricerca, startup, società scientifiche, associazioni pazienti oltre che istituzioni, per rispondere sempre meglio alle nuove esigenze del sistema salute. In particolare, la nuova sede aprirà le proprie porte agli studenti universitari e delle scuole superiori nell’ambito di Fattore J, progetto avviato da Janssen nel 2020 per sensibilizzare i ragazzi sul valore dei progressi scientifici per la salute, il benessere e la qualità della vita di tutti.

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Appuntamenti

Solids 2024: focus sull’uso responsabile delle risorse Il riciclaggio e le tecnologie per i solidi sfusi hanno molto in comune, mentre il ritorno delle materie prime riciclabili nel ciclo economico sta diventando sempre più importante. Per questi motivi Solids Parma 2024 dedicherà un’intera area al tema del riciclo.

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onfermata la seconda edizione della fiera Solids Parma, appuntamento italiano dedicato all’industria della lavorazione dei granuli, delle polveri e dei solidi sfusi. In occasione della conferenza stampa di presentazione presso l’Hotel Duo di Milano, si è parlato dei risultati della prima edizione italiana della fiera e delle novità e dei temi dell’edizione 2024, in programma il 5 e 6 giugno a Parma. Dopo il successo della prima edizione, che ha registrato la presenza di 1273 visitatori professionali e 119 esposi-

tori, torna l’evento italiano che riunisce a Parma le aziende produttrici di macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali in forma granulare, polverulenta e dei solidi sfusi, per la prima volta in Italia. Un’occasione unica per operatori professionali e buyers per toccare con mano le soluzioni più innovative ed entrare in contatto con tecnologie all’avanguardia e nuove tendenze nel settore. Perché il nome Solids? Perché con questa parola si individua “anything you

can make a pile of”, ovvero: “tutto il materiale di cui si può raccogliere un mucchio”, che abbraccia dunque numerose categorie merceologiche: alimentare (chicchi di caffè, farina, pasta, cereali), agrario (mangimi, fertilizzanti, sementi), gomma e plastica, chimico-farmaceutico, cosmetico, vetro, lavorazione metalli e recycling. “I nostri visitatori sono prevalentemente italiani e provengono dai poli geografici in cui è più forte la presenza di aziende rilevanti nella trasformazione delle polveri e dei solidi (e dunque Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana)”, ha affermato Anna Lena Sandmann, Head of Cluster Solids Dortmund e Solids Parma. “Di questi, oltre tre-quarti ricoprono ruoli decisionali o è coinvolto nelle decisioni inerenti ad acquisti e forniture. Si tratta quindi di responsabili di business units, ingegneri, CEO, direttori vendite, direttori tecnici, ri-

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Appuntamenti ri e solidi sfusi, nello specifico il recupero, lo smaltimento e la valorizzazione degli scarti di produzione. L’utilizzo responsabile ed economico delle risorse sta diventando più importante che mai con la crescente scarsità di materie prime e l’inquinamento ambientale. Il ritorno delle materie prime riciclabili nel ciclo economico sta diventando strategico. La combinazione della fiera Solids con la tecnologia del riciclaggio offre numerose si-

La fiera Solids consente a operatori professionali e buyers di toccare con mano le soluzioni più innovative ed entrare in contatto con tecnologie all’avanguardia e nuove tendenze nel settore

cercatori e altro ancora. La qualità dei visitatori della fiera è cruciale per le aziende che espongono e noi lo sappiamo bene”. L’importanza del settore recycling Nel corso della conferenza stampa, è stata annunciata la prima novità dell’edizione 2024: sarà presente un’area Recycling che esporrà e dimostrerà le ultime tecnologie e soluzioni per il riciclaggio dei materiali. Le tecnologie per i solidi sfusi e il riciclaggio hanno un denominatore comune: la gestione di granulati, polve-

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nergie sia per gli espositori che per i visitatori, in quanto molte delle tecnologie per i solidi sfusi si trovano anche nel settore del riciclaggio. Il mercato delle macchine per il riciclaggio in Italia ha un valore di circa 1,5 miliardi di euro, con una previsione di crescita del 5% annuo nei prossimi anni. I principali driver di crescita del mercato sono l’aumento della raccolta differenziata, l’introduzione di nuove tecnologie di riciclaggio e le normative ambientali sempre più stringenti. In particolare, il mercato delle macchine per la selezione (quelle utilizzate per separare i rifiuti in diverse frazioni, in base al tipo e al valore) è quello che sta crescendo più rapidamente, grazie all’aumento della raccolta differenziata. Questo processo è fondamentale per il riciclaggio, in quanto consente di recuperare il

maggior numero possibile di materiali. Il mercato delle macchine per il trattamento (utilizzate per trattare i rifiuti in modo da renderli adatti al riciclaggio o ad altri utilizzi) è anche in crescita, grazie all’introduzione di nuove tecnologie che consentono di trattare i rifiuti in modo più efficiente e sostenibile. I principali produttori di macchine per il riciclaggio in Italia sono aziende che operano a livello globale. Questi produttori investono costantemente in ricerca e sviluppo per realizzare nuove tecnologie e prodotti che rispondano alle esigenze del mercato. I temi della seconda edizione A Solids Parma non mancherà una parte convegnistica di alto livello, che ha già occupato grande spazio e risalto nel corso dell’edizione 2023. I temi che verranno trattati nel corso dei workshop e delle conferenze riguardano temi caldi nel settore: Il dipartimento di meccanica dei solidi granulari dell’Università di Padova terrà un convegno dal titolo “Scorrevolezza delle polveri e fluidità”, in cui si parlerà dell’impatto della scorrevolezza sull’esito della lavorazione. ATEX Italia tornerà per parlare di Direttive ATEX: sistemi di messa a terra e trasporto di polveri, affrontando il tema delle installazioni in aree Ex. Inoltre, si terrà la seconda edizione del Search & Tech, che affronterà due tematiche chiave: il riciclo della plastica e il trattamento dei granuli riciclati; predictive maintenance, AI, visione nel food. “Siamo felici di tornare in Italia, e in particolare in Fiere di Parma, per la seconda edizione italiana di Solids”, ha dichiarato Ginevra Colombo-Ercole, Project Manager Solids Parma, a margine della conferenza stampa. “Credo che uno dei motivi del successo di Solids sia il suo format trasversale, che riunisce tutti i settori dell’industria di processo, e smart, che consente in due giorni di creare occasioni di business, interazioni, network efficaci”. l

La combinazione della fiera Solids con la tecnologia del riciclaggio offre numerose sinergie sia per gli espositori che per i visitatori, in quanto molte delle tecnologie per i solidi sfusi si trovano anche nel settore recycling (tutte le foto sono di Easyfairs Deutschland GmbH)

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Appuntamenti

Una piattaforma per l’innovazione nella chimica fine e speciale Chemspec Europe 2024 si svolgerà dal 19 al 20 giugno nel polo di Messe Düsseldorf, in Germania, dove sarà possibile avere un’ampia visione dell’attuale offerta di prodotti chimici fini e speciali, soluzioni su misura, servizi e attrezzature. Dopo il buon esito dell’edizione 2023, che ha visto la partecipazione di 353 espositori provenienti da 24 paesi su una superficie espositiva netta record di 6.672,5 m2, le richieste di stand fanno prevedere ottimi riscontri anche per il prossimo anno. Basti pensare che otto mesi prima della fiera, l’80% della superficie era già stato assegnato. In un settore in rapida evoluzione, il successo dipende dal cogliere le opportunità e dalla capacità di confermarsi all’avanguardia. Chemspec Europe 2024 mette a disposizione una piattaforma ideale per le aziende che vogliono affermarsi come leader e promotori di nuove idee, che vogliono mostrare tecnologie e tendenze e percorrere strade inesplorate per la crescita. Con una lunga tradizione di eccel-

lenza, la 37a esposizione internazionale della chimica fine e speciale continua ad essere la destinazione preferita dagli operatori internazionali del settore. “Connettersi con clienti, fornitori e con il settore in generale è cruciale per rimanere al passo con le tendenze del mercato. Il settore della chimica fine e speciale è fortemente coin-

volto nella ricerca pionieristica sui materiali, che comprende campi come la biochimica e le nanotecnologie, con una forte attenzione alla sostenibilità e alle iniziative ecologiche. Inoltre, l’intelligenza artificiale, il cloud computing e l’analisi dei dati guidano la digitalizzazione all’interno del settore e aumentano l’attenzione verso l’elevata vulnerabilità informatica, richiedendo misure di protezione basate su blockchain per garantire tracciabilità e trasparenza alle catene di approvvigionamento”, commenta Liljana Goszdziewski, direttrice della fiera per Chemspec Europe, per conto dell’organizzatore RX. “Mentre l’industria chimica vive queste significative trasformazioni spinte dai progressi tecnologici, dalla digitalizzazione, dalle questioni ambientali e dalle mutevoli richieste dei consumatori, Chemspec Europe rimane la piattaforma fondamentale per gli operatori che intendono abbracciare questi cambiamenti, scambiare competenze e creare partnership”.

L’AGENDA Pharmapack 24-25 gennaio 2024 Parigi, Francia www.pharmapackeurope.com

CPhI Japan 17-19 aprile 2024 Tokyo, Giappone www.cphi.com/japan/en/home.html

Packaging Première 21-23 maggio 2024 Milano www.packagingpremiere.it

Farmaforum 25-26 settembre 2024 Madrid, Spagna www.farmaforum.es

Maghreb Pharma 5-7 febbraio 2024 Algeri, Algeria www.maghrebpharma.com/en

Interphex 18-24 aprile 2024 New York City, Usa www.interphex.com

Achema 4-10 giugno 2024 Francoforte, Germania www.achema.de

CPhI Milano 8-10 ottobre 2024 Milano europe.cphi.com

Emerson Exchange Emea 27-29 febbraio 2024 Düsseldorf, Germania www.emerson.com

Pharmap 22-23 aprile 2024 Amsterdam, Paesi Bassi www.pharmap-congress.com

Solids 5-6 giugno 2024 Parma www.solids-parma.de

Analytica China 18-20 novembre 2024 Shanghai, Cina www.analyticachina.com.cn/en-us

ChemTech World 4-7 marzo 2024 Mumbai, India www.chemtech-online.com

CPhI North America 7-9 maggio 2024 Philadelphia, Usa www.cphi.com/northamerica/en/home.html

Chemspec Europe 19-20 giugno 2024 Düsseldorf, Germania www.chemspeceurope.com

Pharmintech 27-30 maggio 2025 Milano www.pharmintech.it

Analytica 9-12 aprile 2024 Monaco, Germania www.analytica.de

IVS 15-16 maggio 2024 Bergamo www.industrialvalvesummit.com

CPhI South East Asia 10-12 luglio 2024 Bangkok, Thailandia www.cphi.com/sea/en/home.html

Powtech Technopharm 23-25 settembre 2025 Noirimberga, Germania www.powtech.de/en

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Appuntamenti

A Pharmintech 2025 l’intera filiera tecnologica per il life science In programma dal 27 al 30 maggio 2025, Pharmintech - by Ipack Ima rappresenta l’appuntamento di rilievo con le soluzioni innovative per il mondo Life Science proposte da aziende dal respiro internazionale. “Il focus dell’edizione 2025 sarà dedicato all’intera filiera legata al comparto”, dice Simone Castelli, Ceo di Ipack Ima. “Dal processing al packaging, dalla componentistica alle camere sterili, dalle applicazioni per la gestione dell’impianto alle tecnologie digitali e d’automazione per la governance dei dati, non c’è elemento della filiera che non sia contemplato nell’offerta espositiva, che ha l’obiettivo di garantire una panoramica completa del mercato, rivolta alla Community farmaceutica,

parafarmaceutica, dei dispositivi medici e biotecnologie ma anche cosmeceutica e nutraceutica”. La forza di Pharmintech risiede nella capacità di rappresentare il comparto nel suo complesso, grazie anche al rinnovo, per le prossime due edizioni, della joint venture tra BolognaFiere, pro-

prietaria del marchio e Ipack-Ima, organizzatore della mostra, che mette in campo il suo potenziale di networking di filiera nel mondo packaging & processing. Tale accordo è nato dall’ascolto delle esigenze dell’industria e si è rivelata una mossa vincente. “Si tratta di un’unione strate-

gica nata sul successo dell’edizione precedente”, prosegue Castelli. “Affiancheremo nuovamente Pharmintech a Ipack-Ima, con l’obiettivo di creare sinergie tra segmenti industriali affini dove interessi di visitatori ed espositori spesso coincidono, aumentando quindi le opportunità per tutto il comparto. Un dato emerso nel corso della precedente edizione, che ha confermato la scelta della contemporaneità delle due mostre mantenendo la cadenza triennale, di per sé connessa al normale ciclo di sviluppo delle tecnologie per il mondo farmaceutico. Le parole chiave dell’edizione 2025 saranno infatti innovazione tecnologica, sostenibilità e digitalizzazione”.

Voce alle leader femminili nell’accordo tra EIT Manufacturing e SPS Italia In base al loro Memorandum, EIT Manufacturing South e SPS Italia uniscono le forze per promuovere e sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità, con l’obiettivo di raggiungere aziende innovative, imprenditori e stakeholder del settore industriale. La partnership integra l’ecosistema e l’esperienza di EIT Manufacturing con l’ampia eredità di SPS Italia, costruendo una piattaforma dinamica per esibire l’innovazione manifatturiera. EIT Manufacturing, la più grande comunità di innovazione del settore industriale sostenuta dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un istituto dell’Unione Europea, parteciperà attivamente agli eventi di SPS Italia, presentando progetti che spaziano dalle donne nel settore ma-

nifatturiero alle iniziative di mentorship. SPS Italia, a sua volta, offrirà una preziosa piattaforma per mostrare gli obiettivi e i progetti di EIT Manufacturing durante gli eventi organizzati. La partnership mira a coinvolgere un pubblico eterogeneo, tra cui scuole, istituti tecnici, università, professionisti del settore e imprenditrici, offrendo l’opportunità di stabilire connessioni significative e cooperazione tra i diversi attori del settore manifatturiero. I partner lavoreranno in stretta collaborazione per la promozione di attività e sforzi congiunti volti a ridurre il divario di genere nel settore manifatturiero, favorendo l’ingaggio delle donne nella creazione delle proposte innovative e il coinvolgimento di leader femminili ne-

gli eventi dedicati. Inoltre, la collaborazione mira ad amplificare il proprio impatto tramite una promozione strategica delle iniziative congiunte attraverso vari canali, tra cui le piattaforme come il World Manufacturing Forum. Al centro della partnership c’è l’aspirazione a solidificare il rapporto tra EIT Manufacturing e SPS Italia con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo inclusivo e innovativo dell’industria manifatturiera. In particolare, EIT Manufacturing parteciperà regolarmente alla fiera SPS Italia - Smart Production Solutions, organizzando ogni anno un panel su argomenti pertinenti. L’imminente SPS Italia 2024, in programma a Parma dal 28 al 30 maggio 2024, sarà un punto focale per questi sforzi di collaborazione.

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Industria farmaceutica

Un approccio innovativo all’igiene orale

Con anni di esperienza nel settore biotech e riconosciuta per la sua forte presenza nel campo dell’Oral Care, BMG Pharma si sta ora espandendo con grossi investimenti nella tecnologia. “La storia di BMG Pharma inizia nel 2018, con l’aggregazione dello spin-off dell’Università di Trieste, Sigea Srl. Questa fusione ha ampliato il nostro orizzonte, permettendoci di esplorare nuovi

territori nella ricerca e derivazione chimica di macromolecole, polisaccaridi e biomateriali”, afferma Marco Mastrodonato, Ceo del Gruppo BMG Pharma. “Oggi, la nostra visione va oltre la semplice produzione. Ascoltiamo attivamente le esigenze del mercato, offrendo soluzioni innovative e competitive. Ogni successo raggiunto da BMG Pharma è il risultato di relazioni solide con i partner”. BMG Pharma ha consolidato la sua presenza nel settore Oral Care, con marchi internazionali di aziende leader del settore oral care come Dompè, Isdin, Sunstar, Pierrefabre e Pharmalink, che hanno guadagnato riconoscimenti a livello internazionale. “Grazie alle nostre solide partnership e all’impegno nella ricerca, abbiamo introdotto prodotti rivoluzionari come le combinazioni Zinco Gluconato/Taurina e Ialuvance® Complex, ovvero la prima combinazione brevettata acqua ossigenata e acido ialuronico,

che stanno ridefinendo l’approccio all’igiene orale”, sottolinea Mastrodonato. Oltre che nell’Oral Care, BMG Pharma è impegnata nel settore della dermatologia e degli integratori alimentari. La tecnologia Hyaluromimethic® rappresenta un passo avanti nell’approccio al trattamento della medicina estetica e dell’osteoartriti. “La piattaforma tecnologica Hyaluromimethic è il cuore pulsante della nostra strategia di sviluppo”, dice Mastrodonato. “Dalla ricerca italiana, questa modifica chimica dell’acido ialuronico è in grado di offrire una nuova alternativa nei trattamenti di medicina estetica e contro l’ invecchiamento cutaneo. Con 206 brevetti all’attivo e una forte collaborazione con centri di ricerca e università di prestigio, siamo pronti a ridefinire il futuro della cura della pelle, della medicina estetica e dell’acido ialuronico”.

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Inibitore reversibile per malattie respiratorie Chiesi Farmaceutici Spa, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca, e Haisco Pharmaceutical Group Co.Ltd. hanno annunciato lo scorso novembre la stipula di un accordo di licenza per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione al di fuori della Cina (inclusi regione amministrativa speciale di Hong Kong, regione amministrativa speciale di Macao e distretto di Taiwan) di HSK31858, un nuovo inibitore reversibile della dipeptidil peptidasi 1 (DPP1) per le malattie respiratorie. HSK31858 è una molecola inibitrice della DPP1 per uso orale, altamente selettiva, attualmente in fase 2 in Cina, con un potenziale ruolo come agente antinfiamma-

torio nelle bronchiectasie. Grazie a questo accordo, Chiesi arricchirà il proprio portafoglio prodotti nel settore strategico dell’apparato respiratorio, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la sua presenza in quest’area e contribuire allo sviluppo di trattamenti destinati a gravi patologie respiratorie con elevate esigenze mediche non soddisfatte. “Questa collaborazione è espressione del nostro impegno nello sviluppo di nuovi farmaci destinati a migliorare la vita dei pazienti affetti da gravi malattie respiratorie con limitate opzioni terapeutiche”, ha commentato Thomas Eichholtz, head of global R&D del Gruppo Chiesi.

“HSK31858 aggiunge un nuovo e importante tassello alla nostra pipeline e rappresenta per i due partner una grande opportunità per mettere a fattor comune una vasta esperienza in questo campo”. “La collaborazione con Chiesi è un’importante pietra miliare nella nostra strategia di globalizzazione, e siamo lieti che in futuro HSK 31858 sarà di beneficio ai pazienti di tutto il mondo”, ha dichiarato Xiulian Fan, direttore generale di Haisco Pharmaceutical.

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“Conosciamo e apprezziamo l’impegno e l’esperienza significativi di Chiesi nello sviluppo di farmaci dedicati alle patologie respiratorie e crediamo che questa partnership contribuirà a massimizzare il valore di HSK31858”. In base ai termini dell’accordo, Chiesi verserà ad Haisco un anticipo e in seguito eseguirà ulteriori pagamenti subordinati alle milestones raggiunte, comprese royalties sulle vendite dei prodotti.

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Valves and systems to control and dose powder and granule flow in Pharmaceutical and Chemical industry

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Ricerca

Eni e Dompé insieme per contrastare le epidemie

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il presidente esecutivo di Dompé farmaceutici, Sergio Dompé, hanno siglato una lettera d’intenti per avviare attività congiunte di ricerca e sviluppo riguardanti la salute delle persone e delle comunità nei territori in cui Eni opera e più in generale tematiche di salute globale.

A seguito del progetto europeo Exscalate4Cov, volto a individuare soluzioni in risposta all’emergenza pandemica da Covid-19, Eni e Dompé farmaceutici decidono di avviare nuovamente attività di ricerca congiunte, mettendo a fattor comune le competenze di modellazione molecolare attraver-

so l’utilizzo del calcolo ad alte prestazioni. Sulla base della lettera d’intenti, Eni garantisce ai ricercatori di Dompé l’uso dei propri laboratori, il supporto dello staff specializzato aziendale e l’impiego della potenza di calcolo del supercomputer HPC5 con l’obiettivo di accelerare l’individuazione di nuovi farmaci e vaccini in grado di rispondere sempre più velocemente ed efficacemente alle epidemie. Inoltre è previsto un focus sullo studio della sicurezza sanitaria in relazione alle nuove filiere energetiche nonché sul monitoraggio periodico delle infezioni ad alta incidenza nei contesti in cui Eni è presente. La firma rappresenta un ulteriore tassello del percorso di Eni che, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 del-

Al servizio della ricerca sulle singole cellule In collaborazione con l’azienda di genomica monocellulare, Honeycomb Biotechnologies, Revvity ha annunciato il lancio globale di una suite di soluzioni che ampliano le frontiere della biologia monocellulare: la HIVE™ CLX Single-Cell RNAseq Solution e il flusso di lavoro di analisi BeeNetPLUS. La soluzione HIVE CLX Single-Cell RNAseq offre una maggiore densità di acquisizione di singole cellule con archiviazione integrata dei campioni in un flusso di lavoro privo di strumenti, rendendo più facile per i ricercatori studiare tipi di cellule rare e fragili e comprendere meglio come il sistema immunitario combatte gli allergeni e gli agenti patogeni, oltre ad altre applicazioni. Si tratta di un aggiornamento significativo della piattaforma HIVE di Honeycomb, lanciata in collaborazione con Revvity nel 2021.

“La soluzione HIVE CLX è progettata in modo unico per consentire ai ricercatori clinici di superare le sfide che si incontrano spesso negli studi sulle singole cellule”, ha dichiarato Jim Flanigon, Ceo di Honeycomb. “L’acquisizione e l’archiviazione dei campioni di facile utilizzo espande sia l’ambito che la portata geografica della ricerca sulle singole cellule, soprattutto in aree come l’immunologia innata e le malattie infettive”. La soluzione HIVE CLX di Honeycomb è dotata di 160.000 picowell all’interno di un singolo array ad alta densità che consente di recuperare un numero di cellule per dispositivo 4 volte superiore rispetto alla soluzione HIVE™ scRNAseq originale. La premessa è che un maggior numero di cellule recuperate si traduce in un maggior numero di trascritti elaborati, portando a dati più affida-

le Nazioni Unite, intende contribuire ad assicurare una gestione della salute e del benessere delle proprie persone basata sui principi di precauzione, prevenzione e promozione del benessere. Dompé è un’azienda biofarmaceutica internazionale, privata e in rapida espansione, fondata a Milano, con un’eredità di oltre 130 anni di innovazione scientifica. Il dipartimento di ricerca e sviluppo dell’azienda è incentrato su Exscalate, una piattaforma di screening virtuale, sviluppata internamente, che sfrutta una delle piattaforme di supercalcolo e intelligenza artificiale più potenti al mondo. Oggi Dompé impiega più di 800 persone in tutto il mondo e mantiene un centro operativo commerciale negli Stati Uniti, nella Bay Area di San Francisco.

bili e di qualità che hanno un impatto sui progressi della salute e sulle conoscenze biologiche nella ricerca autoimmune, nell’oncologia, nella neurologia, nella biologia dello sviluppo, nella medicina dei trapianti e oltre. Eliminando la necessità di strumentazione specializzata, la soluzione HIVE CLX è adatta a supportare i ricercatori che lavorano in luoghi remoti o con scarse risorse, dove i requisiti di conservazione e spedizione dei campioni possono essere più complessi. Ciò include studi su malattie infettive emergenti o in evoluzione come l’HIV, la malaria, la tubercolosi e il Covid-19. “La capacità di comprendere la salute e la malattia umana a livello di singola cellula è notoriamente impegnativa, ma incredibilmente importante per la ricerca biologica e clinica”, ha dichiarato Arvind Kothandaraman, direttore generale di Revvity per la multiomica e la diagnostica speciale.

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Applicazioni medicali

Teoxane riceve la certificazione MDR

Valérie Taupin, Ceo e fondatrice di Teoxane

Teoxane ha ottenuto certificazione MDR (Medical Device Regulation). Teoxane è quindi diventata la pri­ ma azienda attiva nella fabbricazio­ ne di prodotti a base di acido ia­ luronico iniettabili e sterili specifi­ ci per il trattamento delle rughe a vedere riconosciuta tutta la gamma TeosyaL® PureSense e Teosyal RHA® per la sicurezza e la qualità delle sue proprietà terapeutiche ed estetiche. La certificazione CE, nell’ambito

dell’implementazione del Regola­ mento sui dispositivi medici (MDR), è stata concepita per garantire la si­ curezza, l’efficacia e la qualità dei dispositivi medici commercializza­ ti nell’Unione Europea. Gli obietti­ vi della certificazione comprendo­ no il miglioramento della tracciabi­ lità in tutta la catena di fornitura e una maggiore trasparenza dei dati relativi ai suddetti dispositivi. In­ trodotta nel maggio del 2017 e in vigore da maggio 2021, la certifica­ zione MDR impone requisiti più ri­ gorosi per le valutazioni di presta­ zioni e sicurezza, la documentazio­ ne tecnica, il monitoraggio post­ commercializzazione e le respon­ sabilità di produttori, distributori e importatori di dispositivi medici. Teoxane ha dimostrato la qualità e la sicurezza dei prodotti Teosyal Pu­

reSense e TeosyaL RHA® in 14 stu­ di clinici condotti in Europa e negli Stati Uniti. La certificazione MDR è un’ulteriore prova della concretezza degli stan­ dard di Teoxane per quanto riguar­ da la progettazione, la produzione e il monitoraggio post-commercia­ lizzazione dei dispositivi. L’azienda si distingue inoltre per la sua pro­ attività nel dimostrare la conformi­ tà dei suoi prodotti a questi nuovi requisiti all’ente accreditato, il Bri­ tish Standard lnstitute (BSI), rico­ nosciuto per i suoi rigorosi procedi­ menti di valutazione. “Ricevere questa approvazione è fonte di orgoglio per noi, nonché testimonianza del nostro impegno in favore di sicurezza ed eccellenza clinica, fondamentali nella proget­ tazione dei nostri prodotti”, com­ menta Valérie Taupin, Ceo e fonda­ trice di Teoxane.

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alla lista della FDA statuniten­ AI e deep learning per la medicina di precisione èseindeicima dispositivi medici abilitati all’IA, GE HealthCare, player internazionale della tecnologia medica, della diagno­ stica farmaceutica e delle soluzioni digi­ tali, ha presentato in occasione del me­ eting annuale della Radiological Society of North America (RSNA) 2023, che si è svolto a novembre a Chicago, più di 40 innovazioni nella diagnostica per imma­ gini, ultrasuoni e soluzioni digitali. Ogni soluzione è progettata per supportare i medici, migliorare l’assistenza ai pazien­ ti e aumentare l’efficienza in un momen­ to in cui le sfide del sistema sanitario in­ cludono livelli crescenti di burnout e ca­ renza di personale. Secondo il Forum delle società scientifi­ che dei clinici ospedalieri ed universitari italiani mancano all’appello oltre 30.000 medici ospedalieri e 70.000 infermieri. Inoltre, entro il 2030, si prevede lo “tsu­

nami d’argento”, ovvero 1,4 miliardi di persone nel mondo avranno più di 60 an­ ni e questo porterà a un carico di lavoro ulteriore, soprattutto per i radiologi, da­ to che un terzo delle scansioni vengono eseguite in questa fascia di età. Le innovazioni presentate da GE Heal­ thCare includono tecnologie e soluzio­ ni progettate per integrarsi nei percorsi clinici in oncologia, cardiologia e neuro­ logia. Sfruttando le tecnologie e i siste­ mi diagnostici integrati, i medici posso­ no offrire così un approccio più preciso e personalizzato, incentrato sulle persone lungo tutto il percorso di cura. In particolare, GE HealthCare è impegna­ ta nell’ utilizzo di tecnologie che sfrut­ tano AI e deep learning, per snellire ed efficientare i flussi di lavoro. Per il se­ condo anno consecutivo, GE HealthCare

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con il maggior numero di autorizzazioni AI, in tutto 58, tra le aziende del set­ tore medicale. “Lavoriamo per supportare il persona­ le sanitario, affinché possa offrire cu­ re più precise e migliorare l’outcome dei pazienti”, afferma Antonio Spera, presi­ dente e Ceo di GE HealthCare Italia. “Le novità presentate a Chicago sono mol­ te e riguardano l’imaging, l’ultrasound e il campo digitale: proponiamo solu­ zioni che sfruttano sempre di più l’AI e che permettono di efficientare i proces­ si diminuendo i tempi degli esami pur garantendo immagini e qualità sempre maggiori. Siamo impegnati per favorire una medicina di precisione e predittiva, per questo abbiamo implementato piat­ taforme di raccolta dati per integrarli e confrontarli”.

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Macchine

L’integrazione fra isolatori e robotica per una produzione di farmaci sicura e senza sprechi La flessibilità di produzione, la riduzione dei rischi di contaminazione e degli scarti sono i requisiti fondamentali delle produzioni farmaceutiche ad alto valore. Steriline risponde a queste esigenze con linee complete sotto isolatore e integrate con soluzioni robotiche. di Alessandro Bignami

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lessibilità e sicurezza del processo farmaceutico appaiono le direttrici lungo le quali si stanno affermando le tecnologie più avanzate di Steriline, tra cui per

Macchina Riempitrice in Nest Robotizzata da laboratorio (RNFM2-LAB) adatta alla produzione di CGT

esempio l’integrazione fra isolatori e robotica, come è stato possibile osservare dai molti visitatori dello stand allestito alla fiera CPhI di Barcellona, nell’ottobre scorso. Per capirne di più sui vantaggi e le potenzialità delle linee sotto isolatore e delle soluzioni

robotiche, siamo andati a intervistare, nella sede dell’azienda a Como, due figure tecniche altamente specializzate in queste tecnologie: Mario Fusi, Design & Technology Director, e Roberto Campagnoli, Robotics Software Engineer di ISS (Innovative Security Solu-

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Macchine

“L’installazione di un isolatore semplifica molto la progettazione dell’ambiente produttivo, poiché consente, fino alla classe C, di non dover lavorare in camera bianca” tions), spin off del Politecnico di Milano, situata a Lomazzo (CO) e controllata da Steriline. Sebbene già ben nota ai lettori di ICF, ricordiamo che Steriline è una realtà consolidata nella produzione di linee complete per il riempimento sterile di prodotti iniettabili al servizio delle società farmaceutiche in tutto il mondo. Quali sono le richieste che vi vengono maggiormente rivolte dagli utilizzatori di tecnologia robotica? Roberto Campagnoli: “Il driver principale è la grande flessibilità di produzione. La robotica può arrivare a soddisfare esigenze estremamente specifiche. I clienti sono affascinati dal funzionamento e dalle potenzialità dei robot, che però conoscono ancora poco. Cosa che del resto non mi stupisce, se pensiamo che nel pharma vengono utilizzati da non più di 15 anni. Per questo è importante esplorare con il cliente le possibilità che questa tecnologia offre, gettando uno sguardo an-

che alle esigenze future. Con i robot è possibile programmare cicli produttivi ampi e volti soprattutto a ridurre gli scarti della lavorazione: una priorità assoluta per le case farmaceutiche, che trattano talvolta prodotti costosi e ad alto valore. Molto apprezzata è infatti la possibile ripetibilità delle operazioni, che in caso di errori vengono automaticamente ripetute senza incorrere appunto in scarti di prodotto. Va ricordata inoltre la possibilità, da parte del robot, di modificare alcune parti della macchina in funzione di un cambio formato. ISS e Steriline stanno persino sviluppando un progetto che prevede l’assemblaggio e la sostituzione in automatico delle pompe volumetriche in ambiente asettico”. Nell’ambito degli isolatori quali sono invece le esigenze più diffuse? Mario Fusi: “La tendenza è anzitutto quella di installare linee produttive complete sotto isolatore, con un conseguente aumento della domanda per le nostre soluzioni. L’obiettivo primario è minimizzare gli effetti dell’intervento umano sulla lavorazione del farmaco, a partire dal rischio di contaminazione. L’integrazione dell’isolatore con la tecnologia robotica ci permette di creare un ambiente protetto con una presenza dell’operatore praticamente solo esterna. Il risultato di questa mancata interazione fra persona e prodotto garantisce una maggiore sicurezza per entrambi ed una conseguente qualità del prodotto, come da ricetta richiesta. La domanda di sicurezza per gli operatori è sempre più centrale e sfidante, poiché i prodotti trattati sono in molti casi altamente attivi, oppure si tratta di virus o sostanze pericolose lavorate presso laboratori di ricerca”.

State avendo riscontri significativi nel settore delle terapie geniche e cellulari. Quali sono le loro peculiarità dal punto di vista di un fornitore altamente tecnologico come Steriline? Fusi: “Si tratta di applicazioni ad alto valore aggiunto per piccoli lotti e produzioni limitate e personalizzate. L’installazione di un isolatore anzitutto semplifica molto la progettazione dell’ambiente dove si svolge la lavorazione, poiché consente, fino alla classe C, di non dover lavorare in camera bianca, evitando le complicazioni che questa comporta nella gestione del sito. Inoltre vengono velocizzate di molto le operazioni di installazione e collaudo. In poche ore infatti si ottiene la sterilizzazione dell’ambiente interno mediante principalmente l’utilizzo di vapore d’acqua ossigenata o altre soluzioni che si stanno pian piano affermando. La facilità di pulire e sterilizzare l’isolatore consente di cambiare in modo rapido e sicuro il prodotto da trat-

Mario Fusi, Design & Technology Director di Steriline

Roberto Campagnoli, Robotics Software Engineer di ISS - Innovative Security Solutions

“Con i robot si possono programmare cicli produttivi volti a ridurre gli scarti della lavorazione: una priorità assoluta per le case farmaceutiche che trattano prodotti ad alto valore”

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Macchine

Macchina Riempitrice e Ghieratrice Robotica per Flaconi sotto isolatore (RVFCM2) allo stand di Steriline alla fiera CPhI di Barcellona

tare, evitando rischi di cross contamination. Sono tutte caratteristiche apprezzate non solo nelle terapie geniche e cellulari, ma anche nelle linee per grandi volumi. Nelle piccole produzioni è soprattutto la parte robotica, in realtà, a fare la differenza”.

mo gli scarti e salvaguardare il contenitore e il farmaco finale. Per la loro flessibilità, i robot si rivelano soluzioni ottimali in caso di produzioni che richiedono volumi limitati e utilizzano contenitori RTU (Ready-To-Use), all’interno per esempio dei laboratori sia di centri di ricerca sia di grandi industrie. A partire dalla gestione del contenitore pre-sterilizzato, tutte le operazioni avvengono in questo caso all’interno della macchina, in automatico, senza bisogno di aggiungere la lavatrice e il tunnel di depirogenazione”. Fusi: “Anche l’integrità e l’estetica dei contenitori vengono totalmente preservate. Si evitano per esempio graffi, segni e imperfezioni sui flaconcini di vetro, dato che non sfregano più fra loro. Ci sono paesi, come il Giappone, in cui anche un difetto estetico di questo tipo, per altri magari quasi impercettibile, non viene accettato e induce a scartare il prodotto”.

Per quali motivi, soprattutto? Campagnoli: “Prima di tutto perché i robot permettono manipolazioni complesse e una gestione sicura di prodotti molto costosi dove, come dicevamo, bisogna ridurre al mini-

Come avviene l’integrazione fra robot e isolatore? Fusi: “Bisogna anzitutto mettere a punto un concetto di macchina complessivo alla luce dei requisiti degli impianti farmaceutici previsti dove

“Cresce la qualità nel Medio Oriente. Dal Nordamerica tante richieste per la robotica” Steriline è reduce dalla partecipazione a CPhI Barcelona, che si è svolta lo scorso ottobre. Il Direttore Commerciale Federico Fumagalli si esprime positivamente sulla recente esperienza spagnola: “Possiamo dirci decisamente soddisfatti per la qualità e la quantità di clienti incontrati a Barcellona. Il livello di affluenza di visitatori ha raggiunto, o addirittura superato, quello di altre fiere importanti di settore tenutesi tipicamente in Germania”. La presenza ai principali eventi internazionali si colloca nella strategia dell’azienda lombarda, che esporta ovunque. Nell’ambito specifico degli isolatori e delle tecnologie, Fuma-

Dettaglio della Macchina Riempitrice e Ghieratrice Robotica per Flaconi sotto isolatore (RVFCM2)

gli stessi verranno installati. Da un punto di vista meccanico, il robot deve poter raggiungere tutti i punti previsti dall’applicazione senza mai ‘coprire’ le aree di processo e i contenitori aperti, dato che i prodotti devono essere raggiunti direttamente dall’aria filtrata che ne garantisce la sterilità. La simulazione in 3D aiuta in questo caso a capire, con una

Federico Fumagalli, Direttore Commerciale di Steriline

galli spiega che “le richieste di linee complete sotto isolatore arrivano ormai da tutto il mondo. L’area del Medio Oriente sta aumentando decisamente la domanda sia in termini di numero di offerte che in termini di qualità delle macchine richieste. Per le applicazioni robotiche il maggior interesse arriva dai mercati più maturi, come quello nordamericano ed europeo, ma anche da paesi asiatici avanzati, come Corea del Sud e Taiwan. Nel 2023 gli ordini ricevuti dal Nord America sono quasi esclusivamente per applicazioni robotiche!”.

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Macchine fedeltà superiore al 95%, quali saranno le movimentazioni del robot”. La revisione dell’Annex 1 alle GMP per la produzione di farmaci sterili sta spingendo la domanda dei vostri isolatori? Fusi: “L’effetto sull’aumento della richiesta è innegabile. L’Annex 1 rivisto costituisce un passo importante perché pone fine a delle prassi che erano state finora, almeno in certi casi, tollerate. Gli accessi degli operatori sulle macchine devono ora rispettare regole molto più restrittive, anche per gli oRABS (open-Restricted Access Barrier System). Ciò porta a superare definitivamente le resistenze verso gli isolatori, che erano visti come meno accessibili e limitanti per la libertà di movimento. A parità di condizioni di lavoro, l’isolatore resta infatti la soluzione ora come ora più sicura e vantaggiosa, seppure richieda un maggiore investimento iniziale”. Quali saranno a vostro avviso i prossimi step tecnologici per isolatori e robotica? Campagnoli: “La robotica, in realtà, è una tecnologia giovane che ha ancora tante potenzialità da esprime-

re. La sfida sarà più che altro portarla all’interno di macchine e applicazioni ancora più complesse rispetto a quelle realizzate finora. In ISS ci stiamo concentrando anche sulla strumentazione da implementare insieme ai robot. Penso per esempio ai sistemi di ispezione visiva con telecamere, che consentono un ulteriore salto di qualità nel controllo della produzione, riuscendo a vedere in tempo reale, per esempio, il livello del liquido all’interno della singola siringa o la posizione dei tappi sui flaconi. Ancora una volta, l’obiettivo è lo ‘zero sprechi’ assoluto”. Fusi: “L’ispezione visiva avrà sicuramente un impatto importante anche sul fronte degli isolatori. Che andranno a loro volta nella direzione di un sempre minor coinvolgimento fisico dell’operatore. Stiamo già

A essere meno effervescente in questa fase, sottolinea il manager, è il mercato europeo “a causa dei grandi investimenti fatti in periodo Covid per aumentare la capacità produttiva di vaccini, ma anche per via dell’inflazione e degli elevati tassi di interesse”. Sotto il profilo tecnologico, le soluzioni di Steriline continuano a puntare all’obiettivo zero sprechi. “Parlando con alcuni clienti è emerso che il valore del singolo flacone venduto, prodotto da macchine con questa filosofia, è estremamente elevato: si parla anche di decine di migliaia di euro”, precisa Fumagalli. “Per questo motivo, ogni singolo flacone che viene riprocessato dalla macchina, invece che essere scartato rappresentando quindi un costo, assume un valore importante che può essere tradotto in fatturato”. Interessanti prospettive, anche a livello nazionale, sono offerte

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pensando ad isolatori senza guanti e quindi senza bisogno di alcun intervento umano. Sulla parte di processo, si lavora molto sull’ottimizzazione dei cicli di sterilizzazione, che devono essere sempre più sicuri e brevi, soprattutto nelle produzioni continue e di massa, dove la velocità è una variabile cruciale”.

Linea di riempimento flaconi sotto isolatore per grandi volumi di produzione

Il Covid ha lasciato dei segni? Fusi: “Durante la pandemia i tempi erano così stretti che spesso si preferiva l’installazione di oRABS. Ma ora che le modalità di consegna sono tornate pressoché alla normalità, i produttori farmaceutici scelgono quasi sempre l’isolatore. Questo conferma che si tratta di un trend tecnologico importante e destinato ad alimentare ulteriormente la crescita di Steriline”. l

dal mercato delle CGT, le terapie geniche e cellulari, sempre più utilizzate contro malattie come il cancro e le patologie rare: “In Italia il settore CGT è in crescita. Quanto all’estero, abbiamo ricevuto già un buon numero di ordini per questo tipo di preparazioni sia dall’Europa che dal Nord America. Si tratta di applicazioni robotiche sotto isolatori con un elevato grado di automazione”. Continua intanto la fase di crescita dell’azienda, che attende con impazienza l’apertura della nuova area produttiva, che concentrerà l’intera attività aziendale in un unico polo intorno all’attuale headquarter comasco. “Il 2023 si chiuderà in maniera molto positiva, con un carico di lavoro che è in costante aumento. Nel 2024 finalmente inizieremo le opere per l’ampliamento della parte produttiva qui a Como e contiamo di completare i lavori entro la fine dell’anno prossimo”, conclude Federico Fumagalli.

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Macchine

Verso la decarbonizzazione del riscaldamento industriale

In qualità di pioniere nella decarbonizzazione dell’industria, Fives progetta soluzioni per aiutare i propri clienti a migliorare i processi e a ridurre l’impatto ambientale. Il nuovo e-Ductflame™ è un innovativo sistema ibrido elettrico/a gas, progettato per un’ampia gamma di applicazioni, sia per la sostituzione di bruciatori in duct

esistenti che per l’integrazione in nuove installazioni. Ideato per ridurre le emissioni di carbonio, l’e-Ductflame migliora l’efficienza dei processi di riscaldamento industriali, riducendo i costi. L’e-Ductflame è un innovativo sistema di riscaldamento a doppia energia che mira a ridurre le emissioni di carbonio e a ottimizza-

re i processi di riscaldamento. È il primo bruciatore del Gruppo Fives che utilizza l’elettricità come fonte di energia per riscaldare il flusso d’aria, con una significativa riduzione del consumo di gas combustibile e delle emissioni di CO2. Inoltre, Fives ha progettato l’e-Ductflame in modo che possa essere collegato a fonti di energia rinnovabile, come l’eolico e il solare, facendo un ulteriore passo avanti verso la decarbonizzazione dell’industria. Oltre all’elettricità, l’e-Ductflame può ospitare diverse fonti di energia, tra cui il gas naturale, l’idrogeno e il biogas, offrendo un’alta flessibilità nella scelta del combustibile. Fives è l’unica azienda a fornire la tecnologia brevettata di e-Ductflame. È adatto a qualsiasi configurazione di bruciatore in duct sia per le nuove installazioni che per le soluzioni di revamping e riduce notevolmente i costi. Sempre all’avanguardia grazie alla

Rossetti sotto controllo con l’intelligenza artificiale Marchesini Group Beauty e SEA Vision hanno partecipato lo scorso novembre a Cosmopack Asia, il principale evento B2B per l’industria cosmetica nella regione Asia-Pacific che quest’anno è tornato negli headquarters di Hong Kong. Allo stand di Marchesini Group Beauty è stata mostrata per la prima volta al mercato asiatico la tecnologia a-eye lipstick, un sistema di ispezione dei rossetti a 360 gradi basato su algoritmi neurali, realizzato da SEA Vision e ARGO Vision. La tecnologia era stata presentata in anteprima lo scorso marzo durante l’edizione italiana di Cosmopack. I rossetti presentano una serie di caratteristiche che li rendono molto sfidanti dal punto di vista dell’ispezione automatica con si-

stemi di visione artificiale. SEA Vision e ARGO Vision hanno dunque sviluppato un sistema di controllo basato su AI composto da telecamere e sistemi di illuminazione custom che si basa sulla segmentazione semantica delle aree del rossetto (per esempio corpo, punta, collo, contenitore ecc.), con l’obiet-

sua capacità di anticipare le esigenze dei clienti, per l’e-Ductflame Fives ha sviluppato un’interfaccia di controllo unica e facile da usare, che garantisce un funzionamento intuitivo e una grande flessibilità nello switch di combustibile. Ciò consente agli operatori di adattare facilmente le loro scelte in base alle sfide specifiche, come il risparmio energetico (sia di gas combustibile che di elettricità), l’ottimizzazione delle prestazioni di riscaldamento, la riduzione delle emissioni di CO2, la minimizzazione dei costi operativi e la massimizzazione dell’uso di energie rinnovabili. “L’e-Ductflame riflette il nostro impegno per l’innovazione e la sostenibilità”, afferma Francesco Giudici, Ceo di Fives ITAS. “È il risultato di anni di ricerca e sviluppo dedicati a fornire soluzioni di riscaldamento sostenibili e versatili, in risposta alle esigenze dei nostri clienti”.

tivo di identificare pixel-by-pixel ogni possibile imperfezione. Il sistema apprende come discernere difetti sempre più vari e più complessi, caso dopo caso. L’apprendimento avviene sia sulla base di dataset proprietari – un mix di immagini reali e sintetiche generate con le tecniche più avanzate di Data Augmentation e Neural Generation – sia combinando i parametri e i diversi modelli osservati nel tempo. Queste tecniche di segmentazione semantica basata su Deep Learning, divenute oramai standard de facto nel campo dell’intelligenza artificiale, sono in grado di imprimere una forte accelerazione tecnologica alla capacità di analisi degli oggetti. In altre parole, la sempre più ricca gamma di possibili scenari presi in esame dal sistema permette al sistema stesso di evolversi e diventare più preciso.

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Una manutenzione predittiva intelligente e su misura La manutenzione predittiva consente di ridurre al minimo gli interventi non necessari e di prevenire le riparazioni dovute a guasti imprevisti. HxGN EAM fornisce tutti gli strumenti per attuarla e per massimizzare le prestazioni degli asset.

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na società fa affidamento sui propri asset ogni giorno. Un malfunzionamento imprevisto – che riguardi la pipeline della raffineria principale, o le apparecchiature di processo di un impianto impor-

tante oppure una scavatrice appena acquistata – può comportare costosi tempi di inattività, spese per le riparazioni e infine il mancato rispetto dei tempi di produzione. Muoversi con anticipo programmando le future esigenze di manutenzione prima

che si verifichino dei guasti dovrebbe essere una priorità per ogni azienda. La manutenzione predittiva consente alle industrie di identificare le esigenze di manutenzione prima che si verifichino guasti, in modo da pianificare i tempi di inattività e ridur-

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Manutenzione re le spese. Si prevede che il mercato della manutenzione predittiva crescerà del 26,2% entro il 2030. Vediamo ora come un’azienda può collocarsi in questo trend e utilizzare così la manutenzione predittiva per portare avanti i progetti nei tempi e nel budget previsti. Una strategia lungimirante La manutenzione predittiva è una strategia lungimirante che sfrutta le odierne tecnologie a disposizione e algoritmi sofisticati per affrontare in modo programmato le operazioni necessarie. L’obiettivo della manutenzione predittiva è ridurre al minimo gli interventi non necessari e contenere il ricorso alla manutenzione reattiva dopo che qualcosa è andato storto. Per assolvere questo compito essa si basa su sensori, analisi dei dati, modellazione delle prestazioni e altre tecniche. Le alternative fra manutenzione preventiva, reattiva e su condizione La manutenzione predittiva è uno dei modi migliori per gestire le esigenze di un’ampia varietà di asset. Ma essendo solo una singola fase di un modello manutentivo maturo, non può rappresentare un approccio onnicomprensivo. Dovrebbe invece costituire il fulcro di una strategia di manutenzione incentrata sull’affidabilità e in linea con le esigenze dell’azienda. La manutenzione basata sull’affidabilità ha a che fare con la comprensione delle condizioni, del rischio e dell’importanza di un asset: in tal modo essa aiuta l’azienda a prendere decisioni informate quando deve scegliere l’approccio di manutenzione più sensato per ciascuna risorsa. Ad esempio, per prevedere quando una lampadina si spegnerà, non c’è bisogno di installare una serie di sensori. Gli approcci alternativi sono costi-

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tuiti dalla manutenzione preventiva, reattiva e basata sulle condizioni. La manutenzione preventiva, detta anche pianificata, è un approccio meno complesso che pianifica le operazioni in base al tempo trascorso dall’ultima attività di manutenzione dell’apparecchiatura. Come la manutenzione predittiva, questa strategia mira a eliminare i tempi di inattività imprevisti. Tuttavia, la manutenzione preventiva può comportare un eccesso di interventi sulle apparecchiature a causa della mancanza di dati su cui invece fa affidamento la predittiva, aumentando così sia i costi che i tempi di fermo programmati. La manutenzione reattiva si limita a riparare l’apparecchiatura dopo un guasto. Sebbene questo metodo riduca le spese generali iniziali, è probabile che si riveli più costoso a lungo termine. Diventa impossibile rispettare i budget, la produzione rallenta e i dipendenti vengono pagati per il tempo in cui non possono lavorare attivamente.

La manutenzione su condizione, che fa parte della manutenzione incentrata sull’affidabilità, implica l’allineamento della strategia di manutenzione con le condizioni di un asset in quel momento. Basare la gestione delle risorse esclusivamente sulle condizioni può essere più efficace della manutenzione preventiva nel ridurre il carico di lavoro. Tuttavia, non riesce a fornire informazioni sufficienti sullo stato degli asset dell’azienda in tempo reale, poiché richiede frequenti ispezioni qualitative e quantitative. Un modello maturo di manutenzione e certe strategie di gestione degli asset non sono validi allo stesso modo per tutte le risorse, i siti e le attività dell’azienda. Sfruttare delle

La manutenzione predittiva consente di pianificare e ridurre i tempi di inattività, diminuendo le spese. Si prevede che il settore crescerà del 26,2% entro il 2030

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Manutenzione strategie personalizzate su più siti e più tipologie di risorse aiuta a massimizzare le prestazioni degli asset e i benefici della manutenzione. Vantaggi e sfide della manutenzione predittiva La manutenzione predittiva è una strategia affidabile ed economicamente vantaggiosa. Vediamo nel dettaglio alcuni dei suoi numerosi benefici. Aumento dei tempi di attività - Stanco di passare da un guasto imprevisto a un altro o di non sapere mai se la successiva manutenzione programmata è davvero necessaria? La ricerca di Hexagon ha mostrato che un sistema di gestione degli asset che supporta la manutenzione predittiva può comportare una riduzione media del 5-15% dei tempi di inattività delle risorse critiche. La manutenzione predittiva fornisce all’azienda i dati di cui ha bisogno per ridurre i tempi di inattività imprevisti e per pianificarli secondo quanto è strettamente necessario a garantire le prestazioni degli asset. Riduzione dei costi di manutenzione Allo stesso modo, manutenere gli asset solo quando è effettivamente necessario, riducendo al tempo stesso i tempi di inattività e le riparazioni più costose spesso causate dai guasti alle apparecchiature, si traduce in un contenimento delle spese. La società di consulenza McKinsey ha scoperto che il 50% dei costi fissi in un tipico impianto chimico sono correlati alla manutenzione. La manutenzione predittiva riduce notevolmente questi costi. Ad

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esempio, Tecnichapa, un produttore di componenti metallici, ha ridotto i costi di manutenzione del 15%, quelli del consumo energetico dell’impianto del 30% e il costo del subappalto esterno del 25%: tutto questo utilizzando un sistema di gestione degli asset che supporta la manutenzione predittiva. Avendo a disposizione maggiori informazioni sullo stato corrente dei propri asset, un’azienda può essere certa di rispettare il budget previsto per la manutenzione. Maggiore produttività - La manutenzione predittiva aiuta gli asset a funzionare secondo le aspettative in modo costante. McKinsey ha scoperto anche che i tempi di inattività non pianificati sono la principale causa di mancata produzione in un tipico impianto chimico. Inoltre, uno strumento di gestione degli asset con funzionalità di manutenzione predittiva può migliorare del 10-30% la produttività della forza lavoro dedicata alle attività manutentive. Di conseguenza, le società vedranno aumentare le vendite e l’ef-

ficienza delle apparecchiature. Naturalmente, anche la manutenzione predittiva pone delle sfide da affrontare. Di seguito vengono descritte alcune difficoltà che le industrie devono considerare quando adottano una strategia di manutenzione predittiva. Aumento degli investimenti iniziali - Il costo dell’implementazione di una strategia di manutenzione predittiva, che include sensori e altri strumenti, scoraggia alcune società. Tuttavia, il ritorno sull’investimento vale il costo iniziale. L’azienda può inoltre ridurre in una certa misura le spese applicando la manutenzione predittiva solo agli asset più strategici e in grado di ottenere i maggiori benefici da questo approccio. Gestire le risorse critiche in questo modo può ottimizzare i tempi di attività, aumentare la produzione complessiva e incrementare i profitti dell’azienda. Trovare il software giusto - Selezionare una piattaforma progettata in modo intuitivo, che includa tutte le funzionalità necessarie a supportare

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Manutenzione le tecnica di manutenzione si adatti meglio a ciascun asset e selezionare la tecnologia di misurazione appropriata per le apparecchiature che possono trarre vantaggio dalla manutenzione predittiva. Cinque tecnologie di analisi e monitoraggio La manutenzione predittiva si basa sull’utilizzo degli strumenti e delle tecniche giuste per misurare gli indicatori chiave per manutenere di un asset. Ecco una breve descrizione dei cinque metodi analitici di manutenzione predittiva più comuni e di quando ha senso utilizzarli.

la manutenzione predittiva è più facile a dirsi che a farsi. È importante cercare una soluzione olistica incentrata sulla gestione delle prestazioni degli asset e che offra tutte le funzionalità di manutenzione di cui la propria azienda ha bisogno in un unico sistema, dalla digitalizzazione alla creazione di strategie di mitigazione del rischio e altro ancora. Questa soluzione dovrebbe inoltre supportare i lavoratori in prima linea con un approccio mobile-first e un’app integrata, in modo che possano acquisire e rivedere i dati da qualsiasi luogo con una semplice connessione internet e così completare il lavoro in modo più efficiente. Non esiste una soluzione valida per tutto - Ogni aspetto della strategia di manutenzione dell’azienda dovrebbe essere adattata alle sue esigenze specifiche e la manutenzione predittiva non fa eccezione. L’applicazione indiscriminata di un approccio di manutenzione predittiva a tutti gli asset darà luogo a complicazioni inutili e costi eccessivi. Occorre prendersi il tempo per valutare qua-

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1. Analisi vibrazionale - L’analisi vibrazionale viene eseguita su macchine rotanti, che utilizzano l’energia cinetica per funzionare ed emettono una quantità misurabile di vibrazioni. Utilizza i sensori per stabilire innanzitutto una vibrazione di base. Man mano che i dati vengono raccolti, è possibile rilevare piccoli cambiamenti e utilizzarli per pianificare le riparazioni imminenti. L’analisi vibrazionale viene spesso usata per la manutenzione predittiva nelle indu-

strie del settore oil&gas dove le macchine rotanti sono comuni. 2. Monitoraggio acustico - Il monitoraggio acustico, o sonoro, è una tecnica che utilizza i sensori per rilevare il profilo sonoro unico di una macchina. L’intelligenza artificiale viene quindi addestrata a rilevare quando i suoni differiscono da questo profilo. Questi sensori sono altamente in sintonia con il suono e possono rilevare quando parti della macchina sono allentate o prive di lubrificazione. Il monitoraggio acustico funziona meglio negli ambienti in cui c’è poco rumore di fondo che possa disturbare i sensori. 3. Analisi a infrarossi - L’analisi a infrarossi misura la temperatura degli asset e può aiutare a identificare problemi come il surriscaldamento dei macchinari, che può degradare le apparecchiature e ferire i dipendenti. Consentono anche di individuare le guarnizioni che perdono, evitando la dispersione di energia e il conseguente aumento dei costi. Questo tipo di analisi può essere applicato a molti tipi diversi di apparecchiature,

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Manutenzione

Le soluzioni di Hexagon La soluzione di manutenzione predittiva di Hexagon utilizza analisi avanzate, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per prevedere e rispondere in modo proattivo e in tempo reale ai problemi, prima che si verifichino. Nella maggior parte delle aziende, il modello operativo agisce in modo reattivo rispetto ai problemi di qualità e produzione. Se un componente non supera una misurazione della qualità, viene emesso un alert di processo, l’evento viene registrato, i prodotti vengono scartati e un responsabile della qualità o della produzione diagnostica il problema della macchina. Con la manutenzione predittiva, i produttori raccolgono i dati in live streaming, l’analisi delle informazioni in-loop e il monitoraggio in tempo reale dei segnali che precedono le interruzioni di attività. Questo porta alla rilevazione e risoluzione dei problemi in tempi rapidi. Eliminando i tempi di inattività, la soluzione offre una riduzione fino al 20% degli scarti. Caratteristiche e benefici: • i dati di misurazione vengono analizzati e previsti; • se necessario, è possibile prevedere situazioni al di fuori delle specifiche sulla base di misurazioni ripetute sui manufatti; • predisposizione per cloud e on-premise; • cronologia e previsione delle attività del servizio, analisi delle cause principali degli errori e dei tempi di inattività; • valutazione della capacità del processo basata su reti neurali disponibili in QDAS qs-STAT. purché producano una quantità misurabile di calore. I sensori possono essere collocati in una posizione specifica sulla macchina o in più posizioni a seconda del tipo di attrezzatura in questione. 4. Analisi dell’olio - Questa tecnica analizza la lubrificazione di una macchina. La mancanza di lubrificazione o una lubrificazione incompleta possono causare guasti imprevisti e tempi di fermo eccessivi in qualsiasi macchina che utilizza olio per il suo funzionamento. Quando le aziende possono pianificare i cambi di olio in modo intelligente, le interruzioni della produzione sono ridotte al minimo. Il metodo più efficace di analisi viene eseguito utilizzando sensori che campionano e analizzano regolarmente la composizione dell’olio. 5. Machine learning - Il machine learning, o apprendimento automatico,

è una parte fondamentale della manutenzione predittiva, poiché rileva in modo intelligente quando l’attività di manutenzione è necessaria. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono coinvolti nella maggior parte delle strategie di manutenzione predittiva perché rendono possibile l’automazione del monitoraggio, che in precedenza veniva invece eseguito manualmente. Con una soluzione di gestione degli asset moderna e basata sull’intelligenza artificiale, i programmi di manutenzione vengono adattati ai singoli asset e i membri del team vengono avvisati automaticamente sugli interventi da realizzare. Come iniziare La creazione di un piano di manutenzione predittiva è un processo che deve avvenire in più fasi. All’inizio si individuano le risorse che possono trarre vantaggio da un approc-

cio di manutenzione predittiva. Poi vengono identificati i parametri che indicano meglio la necessità di manutenzione per ciascun asset. Quindi viene il momento di procurare e configurare i sensori e il software necessari, collegando ogni componente tecnologico alla piattaforma di manutenzione. È importante poi costruire un solido database contenente le informazioni necessarie a prendere decisioni intelligenti sulla manutenzione degli asset, oltre che sfruttare i modelli di dati relativi allo storico e alle prestazioni del produttore al fine di accelerare il time-to-value. E finalmente, quando i dati individuano il momento corretto, si pianifica e si esegue il lavoro di manutenzione. Lo strumento per una manutenzione intelligente e su misura La manutenzione predittiva è un must per tutte le aziende che si basano sui dati e che desiderano sviluppare una strategia di manutenzione intelligente pensata su misura per i loro specifici asset. HxGN EAM fornisce tutto ciò di cui l’azienda ha bisogno per iniziare con la manutenzione predittiva e massimizzare le prestazioni degli asset. Include strumenti potenti come Asset Performance Management, una soluzione centralizzata per tutte le esigenze di gestione e manutenzione delle risorse. Essa garantisce che l’azienda conosca sempre il modo migliore per manutenere i propri asset al costo complessivo più basso. Al contempo, HxGN EAM Constraint Optimizer semplifica il processo decisionale e aumenta l’efficienza della pianificazione. Pezzo finale del puzzle è HxGN EAM Digital Work, che aumenta l’accuratezza dei dati e aiuta l’azienda a creare un’esperienza di lavoro intuitiva per tutti gli operatori. l

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Sicurezza

Analisi dei dati personalizzata per monitorare lo stato delle valvole Emerson ha annunciato l’applicazione Plantweb Insight™ Valve Health, un potente strumento software che combina l’esperienza di Fisher nel campo delle valvole di controllo con algoritmi di analisi avanzati. L’applicazione consente agli utenti di visualizzare un’intera flotta di valvole collegate, stabilendo le priorità delle azioni in base all’indice dello stato di salute di ciascuna valvola. Questo aiuta il personale dell’impianto a ottimizzare le attività di riparazione delle valvole, consentendo l’assunzione di decisioni più rapide ed efficaci in materia di manutenzione, con la conseguente riduzione dei tempi di inattività. Nella maggior parte degli impianti e delle strutture di processo sono installate e in funzione centinaia di valvole di controllo in varie applicazioni. Tali valvole sono costituite da più parti che devono

muoversi di frequente per regolare i flussi dei fluidi di processo, con alcune delle parti che entrano in contatto costante e diretto con i fluidi. Le condizioni di funzionamento usurano le parti, richiedendo al personale addetto alla manutenzione di tenere traccia delle condizioni di ciascuna valvola. In genere, questo avviene esaminando ogni valvola singolarmente, in loco o in remoto: un’operazione che costa molto tempo e richiede elevati livelli di competenza per l’accertamento dello stato della valvola e la valutazione delle azioni da intraprendere.

L’applicazione Plantweb Insight Valve Health velocizza e semplifica questa attività di monitoraggio, grazie a un’interfaccia facile da usare. L’applicazione include il Valve Health Index di Emerson, prodotto da un algoritmo proprietario, che mostra lo stato di salute di ciascuna valvola al personale dell’impianto. Il Valve Health Index consente agli utenti di immettere informazioni relative ai processi dell’impianto, compresi le criticità delle valvole e l’impatto finanziario in caso di guasto, rendendo l’indice più utile e ricco di informazioni.

L’applicazione consente agli utenti di dare priorità alle attività di riparazione e manutenzione in base a 5 diversi indicatori: stato di urgenza della riparazione, indice dello stato di salute della valvola, impatto finanziario, criticità e stato di allarme NE107, al fine di soddisfare esigenze specifiche. L’applicazione fornisce spiegazioni, raccomandazioni e suggerimenti per l’azione. Quest’ultimo indicatore è una delle caratteristiche esclusive dell’applicazione. “Gli impianti e le strutture che utilizzano al meglio tutte le funzionalità dell’applicazione Plantweb Insight Valve Health potranno godere di tempi di analisi ridotti, una più rapida risoluzione dei problemi e una definizione più efficace delle priorità delle azioni di manutenzione”, ha dichiarato Jaime Alvarado Millan, Software Product Manager Final Control di Emerson.

Verifica della messa a terra per la sicurezza dei processi Quando si caricano o scaricano liquidi o polveri non conduttivi e infiammabili, si possono generare cariche elettrostatiche: se sono sufficientemente grandi, la scarica può generare una scintilla e causare un incendio o un’esplosione. Per eseguire queste operazioni in sicurezza, Stuvex offre una gamma di sistemi per la verifica della messa a terra delle parti conduttrici. “La nostra soluzione di controllo della messa a terra TES01 (IP) (EX) è ideale per prevenire le scariche elettrostatiche. Composta da un’unità di controllo, una pinza di messa a terra, un cavo o un avvolgicavo, controlla il collegamento elettrico alla pinza e riconosce la capacità elettrica tra il camion e la cisterna, consentendo l’applicazione delle raccomandazioni della norma IEC 6007932-1”, spiega Emilien Griffon, responsabile

sviluppo vendite per la Francia. Con la nuova soluzione Stuvex MGS01 (Multi Grounding System), non è più necessario moltiplicare i dispositivi di prevenzione. Un’unica unità di controllo può gestire fino a 10 apparecchiature collegate e controllare contemporaneamente che ogni punto collegato sia correttamente messo a terra. Il dispositivo consta di una cabina principale che ha la funzione di distribuire l’alimentazione a tutte le postazioni locali, raccogliere i segnali di consenso alla produzione inviando poi le informazioni tramite interconnessione elettrica alle cabine delle singole postazioni per fermare le operazioni di produzione qualora il locale sistema di verifica della messa a terra venga persa durante le normali attività.

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IL FUTURO A PORTATA DI UN CLICK

LA PIATTAFORMA MODULARE HMI ORCA CON IL NUOVO SISTEMA DI CONNESSIONE EASYCONNECT CLICK-FIT Con la nuova stazione operatore modulare ORCA, R. STAHL indica la direzione per la moderna visualizzazione ed operatività in area pericolosa. Gli HMI ORCA offrono funzionalità molto apprezzate per tenersi al passo con il progresso tecnologico proteggendo i propri investimenti per i prossimi 15 anni e oltre. Per saperne di più visita r-stahl.com/it/orca

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Sicurezza

Un portale per la gestione degli abbigliamenti da lavoro Mewa si occupa della fornitura e della gestione dei prodotti tessili dei clienti, con un servizio a 360 gradi che include anche il ritiro e la riconsegna. Questo solleva aziende e imprese da impegnativi oneri organizzativi. Con la sua offerta di servizi digitali, ora disponibili in tutta Europa, Mewa riduce al minimo anche il volume delle attività amministrative dei clienti. Quanti più dipendenti ha un’azienda e maggiore è il suo volume di ordini, tanto più tempo richiede la gestione dell’abbigliamento da lavoro e dei panni, per poter predisporre per tutti la dotazione adeguata. “Con il portale clienti ‘myMewa’, si possono consultare, controllare e modificare in qualsi-

asi momento i dati relativi agli ordini e lo si può fare con pochi click sul PC o sullo smartphone, esattamente quando si vuole, 24 ore su 24, 7 giorni su 7”, spiega Velko Winters, amministratore delegato di Mewa Italia. “Questo permette di aggiornare sempre le dotazioni richieste, adattandole alle effettive necessità del personale, senza mai correre quindi il rischio di ordinare una salopette in più o una in meno”. Lo stesso vale per la fornitura di panni: in un attimo i clienti possono aumentare o ridurre le loro scorte. Con pochi clic si comunicano le nuove necessità di cui si terrà conto per la prossima consegna. Grazie al portale clienti Mewa, una piattaforma intuitiva e user-frien-

dly, è possibile evitare errori di comunicazione, nei casi in cui per esempio il cliente voglia segnalare un avvicendamento nell’organico, la necessità di una riparazione o una richiesta diversa di panni e tappetini. Ne risulta un risparmio di tempo per il cliente e meno spese inutili. All’inizio di quest’anno il portale clienti Mewa è stato integrato con ulteriori funzioni ed è disponibile in quasi tutte le sedi europee del fornitore di servizi tessi-

li. Sul portale è possibile consultare in qualsiasi momento i costi mensili dei singoli prodotti, le fatture insolute e quelle pagate, le quantità previste dal contratto e modificare quindi in modo rapido ed economico la frequenza delle consegne. Le dotazioni di indumenti da lavoro di ogni dipendente sono registrate per nome e questo semplifica notevolmente l’adattamento delle taglie e delle quantità di capi da consegnare al personale.

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Per chi lavora in contesti industriali ed è a contatto con liquidi o particelle di polvere è fondamentale proteggere la vista da ustioni chimiche, lacerazioni o intrusione di corpi estranei che potrebbero causare danni a lungo termine. È sufficiente disporre di occhiali di protezione (anche sopra le proprie lenti da vista) o soluzioni “a mascherina”, che risultano molto aderenti e stabili, per tutelare efficacemente gli occhi, purché questi dispositivi siano indossati in maniera corretta. Per raggiungere un target di utilizzatori ancora più ampio, Dräger ha aggiunto alla sua gamma di occhiali da protezione due nuovi modelli di occhiali/so-

vraocchiali e sette modelli a mascherina, che si diffenziano per colore e tipologia di lente. Gli occhiali/sovraocchiali X-pect 2400, disponibili nelle versioni clear e smoke, sono utilizzabili in un’ampia gamma di applicazioni. Grazie al loro vasto campo visivo possono essere utilizzati anche da coloro che indossano occhiali correttivi della vista. Le lenti in policarbonato li rendono robusti e leggeri al tempo stesso con un elevato livello di comfort anche per un uso prolungato. La protezione è garantita sia contro i raggi UV, sia contro la penetrazione di particelle grazie a una membrana sopraccigliare che scorre lungo il bordo superiore del sovraocchiale. Il packaging è stato rinnovato ed è a basso impatto ambientale, un ulteriore passo in avanti di Dräger verso una maggiore ecosostenibilità dei prodotti proposti.

Gli occhiali a mascherina offrono la massima protezione oculare poiché aderiscono completamente al viso grazie a una montatura flessibile in PVC che assicura una vestibilità ottimale e costituisce una barriera contro le infezioni aerotrasportate. Inoltre, sono molto robusti e possono essere facilmente indossati insieme ad altri dispositivi protettivi come i respiratori a semimaschera e, grazie a un design ergonomico, assicurano il massimo comfort. I nuovi occhiali a mascherina sono dotati di rivestimento NK antigraffio e antiappannamento premium per una ottimale visibilità in qualunque situazione. I modelli X- pect 4200, disponibili nella versione trasparente o nera, sono ad aerazione indiretta e consentono quindi una visibilità ancora più performante.

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Anmil e Solvay insieme per la prevenzione degli infortuni All’annuale giornata dedicata al tema della sicurezza dal gruppo chimico nello stabilimento di Spinetta Marengo, si è parlato delle regole salvavita aziendali e dell’utilizzo dei DPI: con particolare riferimento alla scelta dei guanti e al corretto uso degli otoprotettori.

Si è tenuto lo scorso 14 novembre, nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, uno dei più importanti impianti al mondo del gruppo chimico internazionale, l’incontro di apertura della tre-giorni “Safety Day Solvay”, l’iniziativa che ogni anno l’azienda dedica al tema della sicurezza. L’evento di apertura quest’anno è stato organizzato dall’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutila-

ti e invalidi del lavoro) in collaborazione con l’azienda che oggi si distingue per la grande capacità di innovare e realizzare prodotti di avanzata tecnologia. All’evento, oltre al presidente della Anmil di Alessandria, Roberto Mandirola, che ha portato la sua testimonianza d’infortunio sul lavoro, hanno preso parte per Solvay il nuovo direttore di stabilimento, ingegner Stefano Colosio, e l’intero team organizzativo Solvay, coordinato dalla funzione Health Safety & Environment (HSE), che ha reso possibile l’incontro. Tra le tematiche chiave affrontate in occasione dell’evento, ampio spazio è stato dedicato all’applicazione delle Regole Salvavita Solvay e all’utilizzo dei DPI, in particolare alla scelta dei guanti in relazione al lavoro svolto e al corretto uso degli otoprotettori. Filo conduttore dell’iniziativa è la diffusione e sensibilizzazione alla cultura della sicurezza, che significa porre la massima attenzione ai comportamenti propri e dei colleghi e passare dal dover lavorare in sicurezza al voler lavorare in sicurezza.

Mandirola (Anmil): “Obiettivo zero infortuni non è slogan ma missione di vita” Stando agli ultimi dati Inail, nei primi 9 mesi del 2023 le denunce di infortunio in Piemonte sono state 31.102, mentre sono stati denunciati ben 62 infortuni mortali di cui 7 ad Alessandria e 1.131 casi di malattie professionali a livello regionale di cui 147 ad Alessandria. Ciò nonostante, lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo si distingue positivamente in questo contesto per aver registrato quest’anno zero infortuni ai dipendenti, un numero in linea con quello degli anni passati e ottenuto grazie ad un costante impegno dell’azienda per la sicurezza dei suoi lavoratori. “Siamo grati a Solvay – ha detto Mandirola – per l’impegno a proseguire questa collaborazione, a conferma della fiducia verso il nostro operato volto alla promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro e ad ampliare la platea di interlocutori con cui ci interfacciamo per contribuire a ridurre drasticamente gli infortuni lavorativi, fino ad arrivare a quota zero, che per noi non è uno slogan ma una vera missione di vita, convivendo giornalmente con i tragici risvolti della mancata prevenzione, con l’auspicio che anche grazie alle nostre testimonianze possa cambiare la percezione del rischio e la consapevolezza dell’importanza dei dispositivi di protezione”. “Con Anmil, Solvay condivide a pieno i valori della sicurezza quale pilastro fondamentale per l’esistenza, la crescita e lo sviluppo di una realtà come la nostra”, ha spiegato Colosio. “Formazione e monitoraggio costante dei potenziali rischi sono attività cruciali del nostro operato, perché crediamo fermamente che la cultura della sicurezza debba essere continuamente seminata, nutrita e coltivata affinché possa dare i suoi frutti ed essere davvero interiorizzata dalle persone”.

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Sicurezza

La vita e la scienza in evoluzione perenne. Al fianco delle maggiori società Lifescience, SAMSON SED contribuisce allo sviluppo tecnologico e scientifico di tutte le attività inerenti questa sfera delicata ed affascinante, dalla ricerca alla produzione per esprimere la massima garanzia di qualità ed affidabilità.

SAMSON SED dedica la sua completa gamma di valvole per

i settori farmaceutico e biotecnologico, altamente specializzati, allo sviluppo di tecnologie e processi grazie ai quali, nella realtà di tutti i giorni, la nostra vita scorre serenamente. L’asetticità e la precisione nel dosaggio in questi processi sono a dir poco “vitali”. Approfondisci gli argomenti con i nostri tecnici: sales-it@samsongroup.com

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SAMSON S.r.l. - Via Figino, 109 – 20016 Pero (MI) – Phone: +39 02 33911159 – E-mail: sales-it@samsongroup.com – Web: www.samson.it

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Componenti

Armadi di comando per aree a rischio esplosione Gli AX Plastic Ex di Rittal offrono requisiti di sicurezza certificati ATEX, IECEx e UL HazLoc. Compatti e molto robusti, possono essere usati in outdoor e con una ampia gamma di accessori.

Nelle aree a rischio di esplosione – ad esempio nei settori del petrolchimico, le raffinerie, le piattaforme petrolifere, le stazioni di rifornimento o le aree infrastrutturali che coinvolgono il GNL e ora, sempre più spesso, l’idrogeno – gli armadi di comando devono soddisfare i più elevati requisiti di sicurezza. Questi requisiti di sicurezza comprendono le approvazioni ATEX, IECEx e UL HazLoc. I nuovi armadi compatti AX Plastic Ex di Rittal offrono questa sicurezza certificata. Inoltre, grazie all’elevato livello di robustezza, alla possibilità di utilizzo in outdoor e all’ampia gamma di accessori, sia i gestori degli impianti che i costruttori ottengono un enorme valore aggiunto. I sistemi di contenimento in Europa e Nord America devono attenersi rigorosamente a diversi requisiti e

standard di sicurezza per proteggere le persone e la tecnologia da possibili esplosioni e incendi. Gli armadi utilizzati in aree pericolose che ospitano una serie di apparecchiature o componenti devono avere le approvazioni ATEX, IECEx o UL HazLoc. Questi standard risultano essere molto esigenti al fine di limitare gli elevati rischi delle loro aree di applicazione. I nuovi armadi compatti AX Ex di Rittal in poliestere rinforzato con fibra di vetro, che sostituiscono le precedenti cassette KEL, soddisfano questi requisiti. Sono omologati per l’utilizzo in atmosfere potenzialmente esplosive causate da gas (zone 1 e 2) o polveri (zone 21 e 22). Il risultato è una soluzione di armadi che soddisfa tutti i requisiti di massima sicurezza e robustezza, anche per le installazioni outdoor. La tenuta è garantita da un design sicuro dell’armadio con una doppia guarnizione sui bordi superiore e inferiore della porta, assicurata da una striscia antipioggia integrata resistente alle temperature e ai raggi UV. Per tante applicazioni Allo stesso tempo, i nuovi armadi Ex semplificano l’installazione interna e offrono molte più opzioni di applicazione. Le numerose boccole di montaggio presenti nell’armadio facilitano gli allestimenti interni. Permettono di avvitare in modo rapido e diretto all’interno dell’armadio accessori

di sistema come chassis di montaggio e barre forate. Anche gli interruttori di posizione porta e le staffe possono essere fissati direttamente alle boccole di montaggio. Inoltre, le guide DIN nell’armadio possono essere avvitate direttamente sulle boccole di montaggio esistenti. La piastra di montaggio può essere facilmente avvitata dalla parte anteriore utilizzando gli inserti con una doppia filettatura e può essere collegata a terra anche a piastra già fissata sul fondo dell’armadio, attraverso un foro asolato già presente sulla piastra di montaggio. Inoltre, il fissaggio a parete è facilmente realizzabile tramite gli inserti filettati già inseriti sulla parte esterna del contenitore. In questo modo non occorre nessuna lavorazione aggiuntiva, pertanto la certificazione UL e il grado di protezione IP sono mantenuti invariati. Gli armadi compatti AX Plastic Ex sono disponibili in otto versioni con larghezza da 200 a 800 mm, altezza da 300 a 1.000 mm e profondità da 150 a 300 mm. La gamma di prodotti Rittal comprende anche armadi Ex in acciaio inossidabile. Gli armadi Ex possono essere utilizzati nelle raffinerie, nelle piattaforme di perforazione, sulle petroliere, negli oleodotti e nelle applicazioni infrastrutturali che ruotano intorno al GNL o agli impianti per la produzione dell’idrogeno, ad esempio. Vengono utilizzati anche nei casi in cui le polveri sottili che si formano possono essere fonte di innesco e generare un’esplosione, come ad esempio nei mulini o nei pressi dei silos di stoccaggio dei cereali.

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Componenti

Valvola a saracinesca prodotta con tecnologia AM B.F.E. Bonney Forge, specializzata nella produzione di valvole industriali per l’utilizzo nel settore oil & gas, ha ricevuto da DNV Supply Chain & Product Assurance la certificazione PED per un nuovo accessorio a pressione (una valvola a saracinesca) stampato con la tecnologia Additive Manufacturing. Il prodotto è stato realizzato da un gruppo di ricercatori Shell presso la struttura 3DP dell’Energy Transition Campus di Amsterdam. In particolare, DNV SCPA ha concesso alla valvola la Particular Material Appraisal, con cui un organismo notificato autorizza l’utilizzo di un materiale non previsto da una norma armonizzata. Di conseguenza, questa valvola a saracinesca ha ricevuto il certificato di garanzia di qualità totale per la conformità alla Direttiva sulle apparecchiature a pressione 2014/68/UE e sarà installata pres-

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so lo Shell Energy and Chemicals Park di Rotterdam. In tal modo, B.F.E. Bonney Forge si inserisce tra le prime aziende in Europa ad aver ottenuto questo tipo di certificazione su un pezzo di ricambio da utilizzare nelle operazioni sul campo, aprendo la strada alla futura certificazione delle apparecchiature a pressione funzionali prodotte con tecnologia Additive Manufacturing (in accordo con la Direttiva sulle apparecchiature a pressione 2014/68/ UE). In precedenza, lo stesso gruppo di lavoro Shell aveva stampato la prima attrezzatura a pressione, ma limitata a scopi di ricerca e sviluppo. La nuova valvola si propone, invece, di dimostrare i vantaggi e la sicurezza della tecnologia AM, declinandoli nella produzione commerciale di componenti a pressione che soddisfino gli standard di qualità per un funziona-

mento sicuro nel settore energetico. “Desideriamo congratularci con Shell – dichiara Maurizio Bellina, head of product assurance Europe di DNV SCPA – perché continua a essere leader in ricerca e sviluppo della produzione additiva e con B.F.E. Bonney Forge, che ha dimostrato di essere un partner di fiducia nell’applicazione della tecnologia AM agli accessori a pressione”.

Nella robotica e nell’ingegneria dell’automazione, le esigenze di una manipolazione precisa e tattile sono in costante aumento. Il robusto sensore multiasse 8565 burster con il suo contenutissimo crosstalk consente di monitorare e valutare il processo in qualsiasi momento, indipendentemente dall’orientamento del sensore. Con un solo sensore è possibile ottenere informazioni precise sul carico tridimensionale. Le sei uscite indipendenti consentono di valutare selettivamente la direzione di azione dei carichi (forza assiale [Fz] / forze laterali/radiali [Fx/Fy] / coppia [Mz] / momento flettente [Mx/My]). Grazie alla sua struttura compatta e al facile adattamento tramite la flangia robot standardizzata secondo DIN ISO 9049-1, il sensore può essere integrato in molte applicazioni in modo rapido e semplice. Quando vengono rilevate le più piccole deviazioni nei processi produttivi complessi e in rapida evoluzione, è possibile intervenire immediatamente per apportare modifiche. Ciò aiuterà a prevenire parti difettose e a ridurre i costi di produzione. Range di misura: - Fx: 1kN, Fy: 1kN, Fz: 2kN - Mx: 50Nm, My: 50Nm, Mz: 50Nm - Non linearità 0,1% f.s. Le applicazioni più comuni sono in ambito robot-assisted, pick&place, manipolazione tattile, rilevamento di collisione, lavorazione a forza controllata.

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Automazione e Strumentazione

Monitoraggio autonomo dei processi in un impianto chimico

Lo stabilimento di Fluorsid a Cagliari dove è stata implementata la soluzione di controllo predittivo del modello (MPC) FactoryTalk Analytics Pavilion8

Rockwell Automation, Inc., player internazionale dell’automazione industriale e della trasformazione digitale ha annunciato un progetto di collaborazione con Fluorsid Spa che prevede un più stretto monitoraggio e controllo delle variabili di processo essenziali in un forno HF presso lo stabilimento di Cagliari, utilizzando la soluzione di controllo predittivo del modello (MPC) FactoryTalk Analytics Pavilion8. Fondata nel 1969, Fluorsid si occupa della produzione e vendita di prodotti fluorochimici inorganici utilizzati nell’alluminio, negli acciai speciali e nell’edilizia. Nelle sue quattro sedi, copre l’intera catena del valore del fluoro, dall’estrazione, alla produzione e raffinazione, fino al commercio. L’impianto di Cagliari produce una

varietà di prodotti finali, utilizzando un mix di reattori e forni, tutti strettamente controllati per garantire la qualità del prodotto, l’efficienza del processo e l’ottimizzazione del consumo energetico. La soluzione MPC (Model Predictive Control) di Pavilion8 offre un livello di intelligenza che si colloca sopra i sistemi di automazione e valuta continuamente i dati operativi attuali e previsti. Quindi, confronta questi dati coi risultati desiderati e determina nuovi obiettivi di controllo per ridurre la variabilità del processo, migliorare le prestazioni e aumentare l’efficienza, il tutto in modo autonomo e in tempo reale. L’applicazione di controllo del forno è stata formulata da un team di specialisti di Rockwell Automa-

tion che comprendeva anche i digital data specialist di Kalypso, una società di consulenza e fornitura di software acquisita da Rockwell Automation nel 2020, specializzata nella trasformazione digitale delle aziende industriali. “Le industrie ad alta intensità di energia e materie prime trarranno sempre notevoli vantaggi dall’implementazione di soluzioni di controllo digitalizzate”, dichiara Vladimir Obrazcov, direttore digital business Emea di Kalypso. Anche piccoli guadagni in termini di efficienza operativa si sommano presto, non solo favorendo i miglioramenti degli impianti, ma anche ottimizzando l’uso delle materie prime e riducendo il consumo energetico complessivo”. “Processi come quelli che mettiamo in atto hanno numerose variabili e tenerle tutte sotto controllo è un processo intensivo”, spiega Daniele Tocco, direttore dello stabilimento di Cagliari. “Con la soluzione Pavilion8, avremo una piattaforma autonoma in grado di fare tutto ciò in tempo reale, permettendoci di essere più coerenti in termini di qualità del prodotto e di prestazioni del processo. Siamo sempre alla ricerca di modi per aumentare l’efficienza, soprattutto in alcuni dei nostri processi intensivi, e ci aspettiamo dei miglioramenti reali utilizzando questa soluzione MPC di Rockwell Automation”.

Indicatori di livello dalla qualità certificata Le certificazioni nell’ambito industriale giocano un ruolo cruciale nell’assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti e dei processi. Queste attestazioni, spesso emesse da organizzazioni indipendenti, dimostrano che un’azienda rispetta gli standard di qualità e sicurezza stabiliti a livello nazionale o internazionale. Le certificazioni non solo aumentano la fiducia dei clienti, ma contribuiscono anche a migliorare l’efficienza operativa, riducendo i rischi di incidenti o guasti. In un mondo sempre più globalizzato, le certificazioni industriali possono facilitare l’accesso ai mercati internazionali e favorire la competitività delle imprese.

Nel corso di oltre 40 anni di storia, F.lli Giacomello ha ottenuto certificazioni che testimoniano la qualità e l’affidabilità dei suoi indicatori di livello, come ISO 9001:2015 per la qualità, ATEX per ambienti potenzialmente esplosivi e Lloyd’s Register of Shipping per il settore di produzione navale. Oggi il team aziendale è costantemente proiettato verso la ricerca, l’innovazione e la qualità, con l’obiettivo di realizzare nuovi prodotti che possano ampliare l’offerta per la clientela italiana ed internazionale, attraverso un pacchetto sempre più completo e competitivo di sensori di livello per liquidi.

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Automazione e Strumentazione

Produzione farmaceutica flessibile e customizzata Lo scorso ottobre a Reggio Emilia, Omron, player internazionale dell’automazione industriale, ha concluso la terza tappa italiana dello European Flexible Manufacturing Roadshow. Costituito da tre giornate tematiche sui settori Pharma, Automotive e Food&Beverage più una trasversale sui settori di riferimento e aperta al pubblico, l’evento ha visto la presentazione delle soluzioni di produzione flessibile e avanzata di Omron, offrendo ai partecipanti la possibilità di sperimentare e assistere a dimostrazioni non applicabili al di fuori di una fabbrica. “Siamo riusciti a raccogliere importanti mana-

ger e imprenditori in quattro giornate dove abbiamo potuto dialogare di temi innovativi e rivolti al futuro: abbiamo raggiunto un grande risultato sia in termini di qualità dei contenuti che di numero di partecipanti grazie a partner e clienti, intervenuti come speaker, quali GSK, Vodafone, Nokia, ISPE e Messe Frankfurt Italia”, dichiara Chiara Rovetta, Field Communication Coordinator di Omron. Il momento dedicato al mondo farmaceutico è stato patrocinato da Ispe, International society for pharmaceutical engineering, che ha presentato in risultati della sua sesta survey dedicata

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all’implementazione dell’industria 4.0 nell’ambito pharma e la progressiva transizione verso il modello 5.0, caratterizzato da fattori di spinta come la compliance e la necessità di fornire tempestivamente farmaci innovativi, di qualità, efficaci, sicuri e a costi equi, in un ambiente pienamente sostenibile. “I macrotrend della produzione farmaceutica parlano chiaro: progressiva riduzione delle dimensioni del batch e contemporanea alta customizzazione degli stessi, sulla base delle specifiche esigenze del singolo paziente. È l’avvento del flexibile manufacturing, una produzione modulare che permetta di ridurre il più possibile i tempi che vanno dal testing di nuovi farmaci all’accettazione, approvazione da parte dell’autorità e alla messa in produzione, affinché diventi scalabile nel tempo. Diverse sono le tecnologie abilitanti e appunto tra queste c’è il mondo della Smart Robotics ovvero la robotica mobile e collaborativa”, spiega Michela Siena, pharma key account manager di Omron.

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Automazione e Strumentazione

Tecnologie per un approccio completo all’economia circolare Per realizzare un’economia circolare ci vuole un cerchio completo, non solo una parte. Da qui è partita SICK a Ecomondo, l’evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy, che si è svolto lo scorso novembre a Rimini. “Quando parliamo di economia circolare dobbiamo considerare una visione completa, non a singole parti”, afferma Alberto Pronzati, sales manager di SICK, perché altrimenti interveniamo solo su piccole aree e i risultati sono irrilevanti. Un’azienda che vuole realizzare una transizione ecologica deve implementare soluzioni che coin-

volgono tutte le fasi, dal monitoraggio delle emissioni alle misure di portata fino al trattamento dei rifiuti e alla gestione degli scarti”. I visitatori hanno potuto conoscere le novità più significative dei sistemi di controllo emissioni dell’intera filiera e assistere a innovazioni tecnologiche del mondo della gestione rifiuti, del monitoraggio emissioni e delle misure di portata. SICK ha esposto una gamma di soluzioni che rispondono alle esigenze di sostenibilità e alla sfida della transizione: MCS200HW, l’ultima generazione di analizzatori multiparametrici per un monitoraggio affidabile delle emissioni; FLOWSIC600-XT, l’innovativo misuratore di portata gas ad ultrasuoni;

MRS1000, una soluzione adatta ad applicazioni indoor e outdoor in grado di riconoscere e misurare gli oggetti; Visionary-B/S/T, soluzioni di visione 3D semplici e compatte per applicazioni in movimento o in condizioni di lavoro altamente dinamiche. “Vogliamo far capire alle aziende che solo coprendo più aree si

Lettori RFID per ambienti industriali gravosi Wenglor sensoric group – azienda tedesca che sviluppa e produce sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini – ha presentato la nuova versione del suo lettore RFID industriale. L’identificazione a distanza ravvicinata, il controllo e la tracciabilità diventano rapide e certe grazie ai nuovi dispositivi wenglor. Grazie alla comunicazione senza contatto tra un lettore RFID e un transponder RFID, è possibile controllare i processi di produzione, tracciare gli oggetti e raccogliere informazioni per l’inventario. Grazie all’interfaccia IO-Link integrata, è possibile modificare facilmente i parametri e trasferire efficientemente i dati di processo. I lettori RFID industriali emettono onde elettromagnetiche che vengono ricevute da un transponder. Il segnale inviato viene interpretato

dal lettore RFID e le informazioni vengono elaborate. I sistemi RFID rendono affidabile la trasmissione e l’assegnazione dei dati senza contatto. Il nuovo lettore RFID industriale è dotato di una robusta custodia, con un grado di protezione elevato fino a IP69K e una resistenza alla temperatura da -25°C a +80°C: ciò permette di utilizzare questo dispositivo anche in ambienti particolarmente gravosi. La serie comprende dispositivi di varie forme (cubiche e coniche) ideali per le applicazioni più diverse.

può realizzare l’economia circolare di cui abbiamo tanto bisogno oggi, per una maggiore sostenibilità ed efficienza del recupero energetico”, insiste Pronzati. “Ogni azione incompleta è come un cerchio interrotto: solo un approccio a 360 gradi può garantire la continuità del ciclo vitale delle risorse, verso un futuro davvero green”.

Grazie al settaggio dei valori RSSI, i lettori RFID consentono una trasmissione affidabile dei dati. La configurazione flessibile delle modalità di allarme consente di personalizzare le soluzioni applicative, mentre i display a LED visibili a tutto campo consentono una visualizzazione intuitiva. La gamma RFID convince per le performance di lettura, il confronto e la scrittura di dati per applicazioni a distanza ravvicinata con portata fino a 78 mm. Le possibilità di impiego delle soluzioni di identificazione con tecnologia RFID sono molteplici. Un transponder RFID sui nastri trasportatori permette di conoscere sempre lo stato attuale di un componente, rendendo così possibile un controllo intelligente della produzione. I sistemi RFID vengono utilizzati, ad esempio, nella costruzione di macchine speciali, poiché consentono di memorizzare per ogni pezzo i dati rilevanti per la produzione, in modo da rendere possibile un processo di produzione efficiente e specifico.

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Strumentazione

VEGA sale sul palco delle imprese virtuose La filiale italiana della multinazionale tedesca è tra i vincitori del Premio Impresa Lavoro 2023, promosso dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e assegnato presso il Teatro alla Scala. L’AD Tonelli: “Il nostro successo merito di un impegno collettivo”.

L

a tecnologia distribuita da VEGA Italia è adatta ai settori industriali e alle aree di applicazione più svariati e, negli anni, è anche riuscita ad arrivare in luoghi esclusivi e iconici. I sensori VEGA sono infatti entrati a Maranello, al Centro Tecnico Federale di Coverciano e adesso anche al Teatro alla Scala di Milano. Sul palcoscenico forse più famoso al mondo la filiale italiana della multinazionale tedesca VE-

GA Grieshaber KG è salita essendo una delle 124 imprese vincitrici del Premio Imprese e Lavoro 2023, istituito dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, la cui cerimonia si è tenuta lo scorso 15 ottobre. Il concorso, istituito nel 1929, si è sempre concentrato sull’offrire un riconoscimento prestigioso all’etica e alla correttezza professionale dei lavoratori e delle imprese del territorio. Quella del 2023 è dunque la 89ª

edizione e solo due volte questo premio non ha potuto essere organizzato: durante la seconda guerra mondiale, e nel 2020, a causa del Covid. Il concorso assegna un totale di 300 premi, suddivisi equamente tra imprese e lavoratori. Questi riconoscimenti rappresentano il tributo della Camera di commercio al loro impegno, entusiasmo e determinazione. Si celebrano coloro che hanno contribuito in modo significativo alla crescita economica di Milano, Monza, Brianza e Lodi e che si sono contraddistinti per correttezza professionale e imprenditoriale e per la pluriennale attività svolta a favore dello sviluppo del sistema socio-economico dei tre territori. Durante l’evento, sono state consegnate medaglie personalizzate e diplomi, simboli di prestigio e orgoglio per la comunità economica locale. Inoltre, al termine della cerimonia, la Camera di commercio ha offerto un concerto lirico-sinfonico ai partecipanti, un ulteriore omaggio alla cultura e al “saper fare” ambrosiano. Avendo registrato un forte sviluppo negli ultimi 10-15 anni, accompagnato da più che il raddoppio del personale assunto e dal passaggio da un appartamentino di via Bordighera a Mila-

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Strumentazione no alla sede ad Assago che a breve raddoppierà i suoi spazi, VEGA Italia ha dimostrato di possedere tutti i requisiti richiesti dal bando, vincendo il Premio. Benessere, integrazione, sicurezza e sviluppo sociale “È difficile condensare in poche parole un percorso lungo ormai 36 anni. Tante persone e tanti fatti hanno segnato la nostra storia, quella di un’azienda che è cresciuta in modo organico, che ha pianificato investimenti di lungo respiro e che ha creduto e crede nel motto del nostro fondatore, ovvero che ‘il successo non è per caso’. Grande lavoro, dedizione e impegno sono gli ingredienti ineludibili oggi per crescere in un mercato competitivo, maturo, fortemente dinamico, sia dal punto di vista tecnologico che della clientela di riferimento”, commenta Luciano Tonelli, Amministratore Delegato di VEGA Italia Srl. In carica da circa 12 anni e con al seguito tanti successi aziendali, l’ingegner Tonelli ha preso in mano le redini dell’attività con l’obiettivo di dare il proprio contributo a un percorso aziendale che non era nato con lui. “Mai avrei immaginato che l’azienda che ho conosciuto nel 2011, composta da 20 dipendenti con un fatturato di circa 8,8 milioni di euro, sarebbe cresciuta così tanto da raggiungere oggi 51 dipendenti e un fatturato atteso nel 2023 di oltre 24 milioni di euro”, continua Tonelli. “Sono consapevole che tutto ciò è merito di una serie di scelte giuste messe in campo, di un grande impegno personale profuso costantemente, ma anche dalla fortuna di essere accompagnato in questo percorso da colleghi a cui non è mai mancato l’entusiasmo e la dedizione per il lavoro svolto e per il ruolo ricoperto. Ritengo che il successo non può che essere il risultato di un collettivo che opera in sintonia e sinergia. Guardandomi un po’ indietro

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Luciano Tonelli, amministratore delegato di VEGA Italia, mostra il Premio Impresa e Lavoro ricevuto dall’azienda nel corso della cerimonia al Teatro alla Scala di Milano. Nella foto d’apertura, sensori radar di VEGA

mi sono reso conto che la crescita di VEGA Italia Srl non ha riguardato solo il fatturato, ma è stata anche la crescita di una realtà aziendale che opera in una comunità, che ha portato valore e ricchezza al Comune in cui ha la sede, ai dipendenti e alle loro famiglie”. La sua dichiarazione si sposa col pensiero esposto durante la premiazione da Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Dal prestigiosissimo palcoscenico della Scala ha infatti dichiarato che Impresa e Lavoro non è semplicemente un premio, ma il riconoscimento del valore di chi crea benessere insieme a integrazione, sicurezza e sviluppo sociale. Un percorso fatto di sviluppo e investimenti La manifestazione ha puntato i riflettori del celebre teatro, illuminato per la prima volta da Edison, anche sulla continuità dell’attività svolta da imprese e lavoratori sul territorio. Uno dei requisiti principali per vincere il premio era infatti l’avere svolto ininterrottamente la propria attività sul territorio dei Comuni della Città Metropolitana di Milano e delle province di Monza Brianza e di Lodi da almeno 25 anni. VEGA Italia Srl di anni di attività ne ha compiuti 36 e ogni anno è stato importante a modo suo.

“Se proprio vogliamo identificare un momento, un periodo di svolta, questo coincide con i primi anni del decennio scorso, quando VEGA decide di investire su un modello di vendita incentrato su una presenza capillare dei funzionari commerciali sul territorio di riferimento, poi su una struttura interna di supporto adeguata, su un team di post vendita a supporto dei clienti e su un ufficio marketing che ha promosso e orientato l’azione commerciale dei successivi anni sulle giuste vie e direzioni”, racconta Luciano Tonelli. “Se invece vogliamo indicare una data precisa posso ricordare il 2016, anno in cui ci siamo trasferiti nella nostra nuova sede di Assago. Quell’anno è stato il terminale di un percorso di sviluppo iniziato qualche anno prima e che si è concretizzato in modo visibile in una nuova sede, un edificio singolo, con una sua identità e visibilità. Quell’anno è stato poi anche il punto iniziale di un altro percorso di crescita e di investimento, questa volta prima sull’organizzazione e sulla struttura operativa composta dalle persone, per poi decidere di ampliare ancora l’edificio con un intervento che terminerà probabilmente nel 2025 e che ci porterà a raddoppiare gli spazi a disposizione”, continua Tonelli. Una cosa per lui è certa: nulla sarebbe bastato al successo con-

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Strumentazione La sede di VEGA Italia ad Assago (MI)

seguito senza gli sviluppi di prodotto realizzati dalla casa madre tedesca nel frattempo, ma questi sviluppi da soli non sarebbero a loro volta bastati se la struttura operativa non fosse cresciuta organicamente e coerentemente con lo spirito e l’obiettivo di divenire un riferimento ancora più forte nel mondo della strumentazione di misura industriale. Competenze e qualità umane Impresa, valore e lavoro sono le parole chiave della manifestazione e rappresentano concetti ineludibili per la crescita e il mantenimento di un’azienda. Altrettanto indubbiamente, la cultura aziendale si definisce solida quando ascolta e valorizza il potenziale dei propri dipendenti. “La gestione intesa come cura, motivazione e attenzione del personale è una delle attività più difficili e complesse del mio lavoro. Nel mio ruolo ho dovuto occuparmi del personale a tutto tondo: prima dalla selezione, poi della soddisfazione dei singoli per avere avuto un nuovo posto di lavoro che fosse in linea con le aspettative e infine della motivazione nel tempo per continuare”, dichiara l’AD di VEGA Italia. “Ho sempre scelto persone più che tecnici o esperti della materia, convinto che le competenze si possono costruire, ma che le quali-

tà umane devono essere innate. Ecco quindi l’attenzione nel scegliere colleghi che per carattere, natura, aspirazione amassero lavorare in team piuttosto che ricercare in modo prioritario e univoco una crescita personale. Con questi presupposti la strada non è mai stata in discesa, ma perlomeno è sempre iniziata con buoni auspici. Il risultato è che il turnover aziendale sul personale è molto basso: la soddisfazione di lavorare in VEGA è quindi tangibile”. L’attenzione al personale come risorsa fondamentale per il successo è una visione molto radicata in VEGA, a cominciare proprio dalla casa madre che spinge e motiva costantemente il management delle varie filiali per creare un ambiente di lavoro confortevole, dove ognuno si senta libero di esprimersi e contribuire al meglio delle sue possibilità al successo di tutti. A tal proposito è in corso un progetto chiamato “Home of Values” finalizzato a costruire un ambiente di lavoro in cui valori come umanità, connettività, semplicità e curiosità siano i pilasti del quotidiano di VEGA. Affrontare i cambiamenti Lo sviluppo di VEGA Italia ha contribuito a diffondere nel settore industriale italiano la cultura dell’automazione e del controllo dei processi industria-

li, migliorandone l’affidabilità e l’efficienza, grazie alle soluzioni e ai servizi forniti di elevatissima tecnologia. Nei suoi 36 anni di attività ha visto cambiare ed evolvere molte cose, sapendole affrontare tutte a testa alta. “L’automazione nel suo significato più ampio è stata il motore dell’innovazione nel mondo industriale dell’ultimo decennio. Nell’ambito in cui operiamo, abbiamo vissuto in pieno tutte le sue evoluzioni e innovazioni. Il tutto si è tradotto in strumenti di misura innovativi, più veloci, più piccoli, con integrate funzioni di misura e controllo evolute, quali la diagnostica per esempio. Questi nuovi strumenti sono stati anche accompagnati da un costo di produzione via via più contenuto, permettendo di allargare i campi applicativi a settori o a clienti più attenti al costo dei beni. Prodotti che cambiamo e mercati che si adeguano e cambiano anch’essi, in una dinamica e velocità impensabile solo 10 anni fa”, commenta Luciano Tonelli. “In maniera un poco impropria tendo a paragonare quanto successo nell’ambito industriale con l’Industria 4.0 con quanto accaduto nella nostra società negli ultimi anni. Quella 4.0 è una industria che potremmo chiamare social, sempre interconnessa, sempre online, così come oggi sono le nuove generazioni. Nell’ambito dell’Industria 4.0, come nella nostra società, la comunicazione è più diretta, lineare, fuori da modelli e gerarchie costituite. Ecco quindi che accanto allo sviluppo dei prodotti è in corso lo sviluppo dei linguaggi comunicativi, dei protocolli di interscambio dati tra i sensori di campo e gli elaboratori dei dati. Nascono i prodotti IIOT, i cloud, i software di gestione dati, l’esigenza della sicurezza informatica… C’è materia per i prossimi decenni e chi opera oggi in questo ambito dovrà stare al passo con i tempi per cogliere tutte le opportunità”. l

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Logistica

Facilitare la tracciabilità con l’identificazione automatica Al Global Summit Logistics&Manufacturing in mostra le soluzioni per la digitalizzazione della supply-chain volte a rendere i dati visibili e fruibili in tempo reale. L’esempio delle stampanti intelligenti di SATO.

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a recente e decima edizione del Global Summit Logistics&Manufacturing – dedicato alla logistica, alla produzione e all’Industria 4.0 – ha avuto tra i suoi espositori SATO, la multinazionale giapponese che propone soluzioni digitali complete per l’identificazione automatica dei prodotti. Nel corso della manifestazione, che ha visto quest’anno arrivare a Lazise, sul Lago di Garda, più di 300 operatori, fra aziende espositrici e utenti finali, sono state esplorate – fra conferenze, workshop tematici e incontri one-to-

one – criticità e soluzioni tecnologiche in grado di rispondere alle nuove sfide che devono affrontare le imprese manufatturiere. Fra queste la digitalizzazione della supply-chain per rendere i dati visibili e fruibili in tempo reale, integrando tecnologie avanzate fra cui sistemi di etichettatura in grado di rivoluzionare la user experience. A questo proposito vale la pena citare una ricerca condotta da Omnitracs LLC (società specializzata nello sviluppo di software per la gestione di consegna merci) in base alla quale il 65% dei consumatori, a parità di valore di merce acquistata, sceglie di pagare di più per consegne più veloci e affidabili. Analogamente, gli studi realizzati dell’azienda di consegne GoPeople hanno mostrato che fino all’88% degli utenti di e-commerce selezionano la consegna per il giorno stesso, anche se a pagamento. Sono testimonianze che una supply chain più veloce e meglio connessa è garanzia di successo. Questi sono alcuni dei motivi per cui oggi, quando si parla di automazione delle attività logistiche e produttive, è necessario affrontare anche il tema dell’etichettatura delle merci: il tracciamento è infatti indispensabile per competere in numerosi settori. I prodotti finiti, inclusi alimenti e farmaci, devono mantenere “traccia”, attra-

verso i dati contenuti nelle etichette, del processo di trasformazione della materia prima e della catena logistica di trasporto e consegna delle merci. È una sfida non banale in particolare per le medie imprese che devono competere con grandi aziende che investono da anni nella digitalizzazione delle linee produttive. SATO, player tecnologico e industriale giapponese che produce stampanti intelligenti per supportare un tracciamento efficace dei prodotti, afferma che le moderne soluzioni di manufacturing devono prevedere un’identificazione delle merci smart e flessibile, basata su tecnologie semplici e a valore aggiunto sotto tutti gli aspetti, fra cui trasparenza, monitoraggio, uso efficace delle risorse e compatibile con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per i processi decisionali. Application Enabled Printing (AEP), piattaforma software sviluppata da SATO e integrata nelle sue stampanti, è una potente intelligenza integrata che consente di raggiungere nuovi livelli di visibilità su flussi di lavoro e prodotti rendendo l’etichettatura un processo versatile. AEP converte il flusso di dati in azioni concrete e misurabili generando rinnovata efficienza operativa: esattamente ciò che le aziende richiedono ai propri

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Logistica

integratori di sistemi. Le stampanti SATO ricevono in autonomia i dati da un server remoto, interpretano automaticamente le informazioni acquisite dai dispositivi portatili, si connettono direttamente ai sistemi ERP (esempio SAP) per recuperare le informazioni utili a identificare un lotto da spedire, e possono addirittura riprodurre delle video guide su come preparare un panino seguendo le normative HACCP. Sempre più richiesta ai fini dell’automazione della supply chain è la tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification), che grazie alla lettura massiva delle etichette rende più efficienti i processi logistici. Con la tecnologia in radiofrequenza ogni etichetta può contenere un numero molto elevato di informazioni: oltre al codice seriale identificativo unico che non può essere falsificato e costituisce un sistema di identificazione certo e non contraffabile, è disponibile una zona di memoria che può essere arricchita automaticamente con tutte le informazioni legate al processo produttivo e di vendita per tracciare tutta la filiera, dal produttore al consumatore. SATO, nota per essere una delle prime aziende ad aver adottato questa tecnologia, offre una vasta gamma di

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soluzioni basate sulle codifiche UHF (Ultra High Frequency) e HF (Hi Frequency). Le stampanti RFID SATO supportano gli standard EPC, ISO, I-Code, Tag-it per l’etichettatura di scatole e cartoni o singoli articoli a seconda delle necessità del settore. Sono inoltre dotate di doppia antenna e permettono di gestire tag di diverse dimensioni. “Partecipare a questo evento è stata, oltre che un’esperienza di arricchimento professionale, una interessante occasione per stabilire nuovi contatti di business”, afferma Carlo Bulizza, responsabile marketing di SATO Italia. “Nel corso delle due giornate abbiamo avuto modo di incontrare professionisti di medie e grandi aziende con i quali abbiamo approfondito l’importanza del tracciamento e dell’identificazione delle merci nei processi di automazione della supply-chain. Durante gli incontri one-to-one i nostri interlocutori hanno verificato, toccando con mano, l’intelligenza, la flessibilità e la semplicità di utilizzo delle nostre stampanti, i cui modelli portatili e touch screen erano sul nostro desk”. La multinazionale giapponese potenzia la presenza in Italia SATO è una pioniera nel mondo della marcatura: nel 1962 produceva la pri-

ma etichettatrice manuale al mondo, nel 1981 la prima stampante termica e nel 2003 la prima stampante basata sulla tecnologia RFID. Negli anni si è specializzata nell’etichettatura e produce stampanti ad alte prestazioni ampiamente riconosciute per essere ai vertici del mercato e offre soluzioni combinate hardware/software studiate su misura e sempre al passo con i più recenti requisiti tecnici e ambientali. Nel 2019 la multinazionale, nonostante il brand fosse presente in Italia dal 2006, decide di investire maggior-

Il desk di SATO Italia al Global Summit Logistics& Manufacturing a Lazise (VR)

mente nel nostro paese trasformando l’ufficio di rappresentanza in provincia di Como in una vera e propria filiale nazionale. La strategia si focalizza da subito sui servizi post-vendita per i partner con supporto tecnico gratuito, corsi di formazione in lingua italiana e interventi di riparazione effettuati sul territorio nazionale in tempi brevi. Nel 2022 inizia la fase di consolidamento grazie all’ampliamento del gruppo italiano con figure dedicate al supporto prevendita e all’apertura di una nuova sede a Bologna. l

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Logistica

Il nuovo life science trasforma anche la logistica Le terapie avanzate, digitali, personalizzate e sempre più sostenibili stanno trasformando i settori farmaceutico e sanitario, tanto da imporre nuovi modelli di supply chain, partendo da diversificazione, trasparenza e sicurezza. Il tema è al centro di un white paper pubblicato da DHL. La rapida trasformazione del settore life sciences and healthcare sta determinando cambiamenti nella logistica, spingendo gli attori del settore a rivalutare i propri metodi di consegna e la progettazione della supply chain. DHL ha pubblicato un white paper, “Delivering Next-Level Healthcare”, che fa luce su sei tendenze principali che stanno rimodellando il settore life sciences and healthcare: assistenza sanitaria incentrata sul paziente, terapie avanzate, tecnologie digitali, nuovi ecosistemi industriali, soluzioni sostenibili e resilienza. Il documento delinea inoltre l’impatto di queste tendenze sulla supply chain e fornisce preziose informazioni su soluzioni e best practice per il settore. “Le terapie rivoluzionarie preparano il terreno per un cambiamento trasformativo nel settore life science and heal-

Garantire che i trattamenti personalizzati raggiungano ogni volta il paziente giusto crea requisiti rigorosi di catena di identità e di custodia. Per questo, il servizio dell’ultimo miglio deve essere continuo, intuitivo e progettato intorno alle esigenze del paziente e del suo medico

thcare con modelli incentrati sul paziente, tecnologie digitali e pratiche attente all’ambiente. Ciò guida quindi l’emergere di nuovi ecosistemi aziendali”, afferma Claudia Roa, presidente del settore Life Sciences and Healthcare presso DHL Customer Solutions & Innovation. “Il futuro riserva un cambio di paradigma poiché l’assistenza sanitaria di livello superiore richiede la creazione di supply chain di pari livello”. La crescente individualizzazione dell’healthcare La connessione tra la produzione farmaceutica e utenti finali richiede relazioni più strette e reattive. Ad esempio, sta cambiando il modo in cui le persone cercano, scelgono e accedono alle cure. Il 90% dei consumatori della Generazione Z ora si impegna in ricerche online per i costi e le opzioni sanitarie prima di visitare un medico. Inoltre, lo sviluppo degli studi clinici ha visto un cambiamento, in cui l’89% degli sponsor utilizza la tecnologia per abilitare un modello decentralizzato in almeno uno dei loro studi clinici, con conseguente maggiore fidelizzazione rispetto agli studi che richiedono la partecipazione clinica. In questo caso, il ridotto “movimento di

persone” sarà sostituito da un aumento delle spedizioni di prodotti farmaceutici verso destinazioni ancora più diversificate. Le tendenze demografiche e del settore stanno anche guidando il cambiamento nel segmento della salute dei consumatori. La pressione sulla spesa sanitaria pubblica, l’invecchiamento della popolazione e la crescente attenzione dei consumatori per la salute e il benessere stanno tutti contribuendo a una previsione di crescita del 12% entro il 2025. Inoltre, stanno emergendo nuovi modelli di servizio e di abbonamento ai prodotti, con un aumento del volume delle vendite di e-commerce e nuove categorie di prodotti. Ciò determina ulteriori requisiti per la supply chain e la logistica. Un’altra tendenza importante è la crescita di nuovi approcci terapeutici, compresi i prodotti biofarmaceutici e la medicina basata sui geni. Inoltre, i prodotti biofarmaceutici sono delicati e costosi e devono essere maneggiati con cura in ogni fase della supply chain. L’industria farmaceutica, quindi, investe oltre 17 miliardi di dollari all’anno nella cold chain. Ciò ha portato a una gamma diversificata di servizi logistici per la cold chain, che com-

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Logistica

prende spedizioni che richiedono temperature fino a -196° Celsius per prodotti ultrafreddi. Naturalmente, questa crescente domanda di soluzioni di spedizione complesse e sempre più personalizzate rende la sostenibilità un’altra tendenza importante. Mentre il 75% delle aziende farmaceutiche ha ridotto con successo le proprie emissioni Scope 1 e Scope 2 entro il 2021, le emissioni Scope 3 rappresentano un significativo 83% dell’impatto climatico del settore. Necessarie soluzioni logistiche diverse Le tendenze identificate stanno rimodellando l’erogazione dell’assistenza sanitaria in vari settori del lifesciences and healthcare, inclusi dispositivi medici, assistenza sanitaria di consumo, prodotti farmaceutici, sperimentazioni cliniche e organizzazioni go-

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vernative e non governative. Queste trasformazioni impongono nuove e talvolta variabili richieste alle supply chain sanitarie, introducendo complessità nei processi esistenti o richiedendo l’adozione di modelli di supply chain completamente nuovi. Ciò include il miglioramento della visibilità e del controllo della distribuzione sulla segmentazione della supply chain e dei canali di distribuzione, la rigorosa protezione delle spedizioni e il monitoraggio delle condizioni end-to-end in tempo reale, per garantire l’integrità del prodotto. I Paesi stanno considerando una revisione completa dei processi logistici. Ciò include la possibilità di aumentare la produzione nazionale di prodotti sanitari critici, lo stoccaggio di forniture e il passaggio a maggiori trasporti di materie prime e principi attivi farmaceutici.

Verso le singole spedizioni personalizzate Il white paper di DHL condivide otto aspetti chiave che le aziende devono considerare per rendere la loro supply chain pronta alle sfide del futuro: capacità della cold chain, white glove services, modelli di consegna diretta a X, digitalizzazione della supply chain, orchestrazione della supply chain, soluzioni sostenibili per la supply chain, ottimizzazione dell’inventario e conformità normativa. Le aziende devono, ad esempio, dare la priorità alla scalabilità, versatilità e agilità delle loro cold chain per soddisfare efficacemente le mutevoli esigenze. I pazienti ora si aspettano lo stesso livello di scelta e convenienza nell’assistenza sanitaria che sperimentano nell’approvvigionamento di altri prodotti e servizi, come l’ordinazione online o la consegna diretta a domicilio, che richiede capacità logistiche che forniscano livelli di servizio elevati e possiedano la flessibilità per adattarsi all’unicità dei requisiti degli utenti. Una sfida estrema in questo contesto sono le terapie cellulari autologhe, in cui i trattamenti derivano dal sangue di un individuo, il che richiede una supply chain bidirezionale strettamente controllata per ciascun paziente. Garantire che i trattamenti personalizzati raggiungano ogni volta il paziente giusto crea requisiti rigorosi di catena di identità e catena di custodia e, poiché questi trattamenti sono ancora relativamente rari negli ambienti clinici, il servizio dell’ultimo miglio deve essere continuo, intuitivo e progettato intorno alle esigenze del paziente e del suo medico. Per raggiungere il successo nel rimodellare la loro supply chain, le aziende devono prima stabilire una visione chiara delle loro nuove priorità. Comprendere come funzioneranno le supply chain di domani consentirà alle organizzazioni di identificare le capacità necessarie per dare vita a quella visione. l

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Approfondimenti

Alzheimer: alla ricerca di terapie non solo sintomatiche di Filippo Neri

Non esistono ancora terapie in grado di rimuovere le cause dell’Alzheimer. Alle terapie sintomatiche si stanno affiancando i primi anticorpi a contrasto delle placche amiloidi. Mentre i sistemi digitali facilitano le terapie cognitive e comportamentali e il monitoraggio a distanza dei pazienti.

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e demenze senili – e in particolare la più diffusa tra di esse, la malattia di Alzheimer – rappresentano un ampio gruppo di patologie tipiche della terza e quarta età che ancora non trovano il conforto di interventi terapeutici risolutivi. Ciò fa sì che spesso i pazienti si debbano confrontare con il lento e progressivo calo delle funzioni cerebrali, fino al punto di perdere completamente la memoria, l’orientamen-

to spazio-temporale e non riconoscere più i propri cari. Una situazione drammatica per molte famiglie: in Italia si stimano circa mezzo milione di pazienti affetti da Alzheimer, malattia che colpisce circa il 5% delle persone over 60 (dati ISS EpiCentro). A livello globale, sono 55 milioni le persone colpite da una forma di demenza, con oltre 10 milioni di nuovi casi ogni anno; di queste, la malattia di Alzheimer è ascrivibile al 60-70% dei casi tota-

li (dati Organizzazione mondiale della sanità). Questa patologia rappresenta attualmente la settima causa di morte a livello mondiale, e incide negativamente anche sulla progressiva perdita dell’autonomia personale di chi ne è affetto. Secondo i dati OMS, il costo complessivo a livello globale per la gestione delle varie forme di demenza è ammontato nel 2019 a 1,3 trilioni di dollari, di cui circa la metà per le cure in ambito informale (da parte dei

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Approfondimenti familiari). Altre forme meno frequenti di demenza comprendono la demenza vascolare, quella da corpi di Lewy e la demenza frontotemporale. Le terapie farmacologiche sono ancora solo sintomatiche Nonostante il meccanismo alla base dell’insorgenza dell’Alzheimer sia in buona misura noto già da decenni (vedi box a fianco), i medicinali ad oggi disponibili mirano soprattutto a ridurre la manifestazione dei sintomi e a migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma non sono in grado di rallentare il decorso clinico della malattia. Gli inibitori della dell’acetilcolinesterasi, ad esempio, bloccano l’attività dell’enzima coinvolto della degradazione del neurotrasmettitore acetilcolina, i cui livelli nel cervello possono così essere mantenuti più elevati. Questa famiglia di farmaci comprende i principi attivi donepezil, rivastigmina e galantamina, la cui azione punta a migliorare la memoria e la capacità di concentrazione del paziente. La terapia richiede monitoraggio cardiologico, e non tutti i pazienti sono re-

I meccanismi alla base della malattia Caratterizzata per la prima volta nel 1907 dal neurologo tedesco Alois Alzheimer, la malattia che ne ha preso il nome è il risultato di alterazioni dei tessuti cerebrali a seguito del deposito di forme alterate delle proteine tau e amiloide. Ne consegue la progressiva formazione delle cosiddette “placche amiloidi”, la cui presenza va a influenzare primarie funzioni cerebrali quali la capacità di ricordare, di orientarsi e di parlare in modo corretto e può portare il paziente a sperimentare repentini cambiamenti d’umore, perdita di memoria e stati confusionali. Oltre alle placche amiloidi, il tessuto cerebrale del paziente affetto da Alzheimer vede anche la presenza di fasci di fibre aggrovigliate, i cosiddetti “viluppi neuro-fibrillari”. Il progredire della malattia va di pari passo con la perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali preposte ai processi della memoria e di altre importanti funzioni cognitive e con l’abbassamento dei livelli endogeni di neurotrasmettitori quali l’acetilcolina, coinvolti nella comunicazione tra i neuroni. Spesso di difficile diagnosi a causa di sintomi iniziali lievi, come piccoli problemi di memoria, la malattia si evolve con tempi diversi nei singoli pazienti, che possono vivere in media fino a otto-dieci anni dopo la prima diagnosi. Proprio la difficoltà a compiere una diagnosi certa rappresenta uno dei principali limiti all’instaurazione rapida del migliore percorso terapeutico: è, infatti, necessaria l’autopsia post-mortem per poter certificare con sicurezza la presenza delle placche amiloidi nel cervello del paziente. Quando questi è ancora in vita, la diagnosi probabile di malattia di Alzheimer – di tipo differenziale – si basa su esami ematochimici, delle urine e del liquido cerebrospinale e su test neuropsicologici che misurano la memoria e le capacità cognitive residue. È anche possibile effettuare diagnostiche PET e TAC per evidenziare eventuali segni di anomalie nei tessuti cerebrali. (fonte: Istituto superiore di sanità, EpiCentro)

sponsivi ad essa. I livelli troppo elevati del neurotrasmettitore glutammato spesso osservati nei tessuti cerebrali dei pazienti con Alzheimer possono dare come conseguenza uno stato di ipereccitazione. Tale effetto è contrastato mediante utilizzo dei farmaci a base del principio attivo memantina, utilizzato nelle forme medie e gravi della malattia. Vari principi attivi ad azione antiossidante (per esempio selegilina, vitamina E, gingko-biloba) sono inoltre utilizzati per contrastare i processi d’invecchiamento dei neuroni, contribuendo così al mantenimento delle funzioni cognitive dei pazienti. Molti comuni farmaci ad azione ansiolitica, antidepressiva, antiepilettica e antipsicotica vengono, inoltre, utiliz-

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zati per contrastare i sintomi legati ai disturbi dell’umore e del comportamento. Contrastanti sono, invece, le evidenze disponibili circa il possibile utilizzo di molecole ad azione antinfiammatoria, come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Gli ultimi ritrovati della ricerca La ricerca sui nuovi farmaci per la malattia di Alzheimer è uno dei settori che ha visto i maggiori investimenti negli ultimi decenni; nonostante ciò, non si è ancora riusciti a individuare un approccio risolutivo al problema. Il primo anticorpo monoclonale approvato dall’agenzia regolatoria americana FDA nel 2021 (aducanumab) è stato oggetto, ad esempio, di molte incertezze circa la sua effettiva efficacia

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Approfondimenti

Le raccomandazioni del mondo scientifico e industriale Alla scarsezza di terapie efficaci per contrastare le cause alla base della malattia di Alzheimer e delle altre demenze fa da contraltare una forte spinta alle attività di diagnosi precoce, indispensabili per individuare tempestivamente i pazienti a rischio e a mettere in atto le opportune misure per rallentare la progressione della malattia. Numerose le proposte in tal senso da parte delle associazioni scientifiche e anche del mondo industriale. Tra queste, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer 2023 è stata presentato il rapporto “Rethinking Alzheimer’s disease: Detection and diagnosis”, redatto dallo European Brain Council in collaborazione con la piattaforma Alzheimer di EFPIA. Il documento presenta una serie di raccomandazioni rivolte alle istituzioni europee e nazionali, tra cui la messa in opera di azioni a supporto della prioritizzazione dell’identificazione precoce dell’Alzheimer. Dovrebbe anche venire migliorata a tutti i livelli (locale, regionale e nazionale) la possibilità di accedere ai test diagnostici basati su biomarker, e dovrebbero essere sviluppate linee guida standardizzate per l’adozione degli strumenti diagnostici più avanzati nella pratica clinica. I vari paesi, inoltre, dovrebbero sviluppare e implementare delle strategie nazionali per le demenze (in Italia è già attivo il Piano nazionale delle demenze, vedi box nella pagina successiva), con attenzione anche alla parità di genere. Il miglioramento delle strutture nazionali di rilevazione e diagnosi della malattia dovrebbe essere finanziato anche con fondi europei. Da parte sua, la Commissione UE è chiamata a dar vita a uno European Beating Dementia Plan, sul modello di quanto già fatto nel campo della lotta ai tumori. Le istituzioni europee dovrebbero anche lanciare campagne a supporto delle azioni dei singoli stati membri, destinando alla diagnosi accurata anche fondi dei programmi europei per la salute e la ricerca. Lo strumento delle EU Joint Actions e nel rallentare il decorso della malattia. Tra le novità più recenti vi è il donanemab, un anticorpo in via di approvazione regolatoria da parte di FDA. I risultati dello studio di fase 3 Trailblazer-Alz-2, presentati a luglio 2023, sembrano essere indicativi della capacità di donanemab di rallentare il declino cognitivo di pazienti amiloidi-positivi a uno stato iniziale sintomatico di Alzheimer. Già approva-

del reporting standardizzato dovrebbe facilitare lo scambio delle buone pratiche tra i diversi paesi europei. Non mancano anche le raccomandazioni per il Parlamento europeo, che dovrebbe richiamare la priorità delle attività sanitarie, sociali e di ricerca nel campo delle demenze e collaborare con le associazioni dei pazienti, dei caregiver e dei sanitari per migliorare il livello di consapevolezza. Il rapporto suggerisce, inoltre, che i singoli membri del Parlamento UE possano diventare “ambasciatori dell’Alzheimer”, per meglio promuovere queste cause a livello sia delle piattaforme nazionali che europee. Anche l’associazione internazionale Alzheimer’s Disease International aveva avanzato proposte simili già nel suo World Alzheimer Report 2021. Tra queste, l’opportunità di checkup annuali mirati per le persone over-50 e la necessità che i governi si preparino al possibile “tsunami” di demenze conseguente all’invecchiamento della popolazione, anche migliorando le capacità dei sistemi sanitari a livello di cure primarie e di diagnosi di precisione (inclusa la possibilità di accedere alle indagini PET). I governi dovrebbero anche rendere disponibili strumenti di valutazione appropriati sul piano culturale, tradotti e validati, per migliorare il numero di diagnosi e l’accesso ai trattamenti. A tal fine, potrebbero anche essere previsti strumenti standardizzati disponibili online e adottati dai governi, da utilizzare dalle persone per informarsi meglio sui primi passi nell’affrontare questo tipo di problematica. Le campagne informative, inoltre, dovrebbero essere rivolte anche al problema dello stigma, che spesso tocca le persone affette da forme di demenza. I pazienti dovrebbero essere seguiti con follow-up di lungo termine, e potrebbero venire sviluppati approcci di medicina di precisione mirati in modo particolare alla componente femminile (che rappresenta circa i due terzi dei pazienti). (fonti: EFPIA; Alzheimer’s Disease International)

to negli Usa e ancora sotto esame in Europa è anche un altro anticorpo, il lecanemab. Maggiori informazioni sui progetti europei nel campo dell’Alzheimer attivati a partire dal 2007 e sugli studi clinici in corso in Europa sono disponibili sul sito di Alzheimer Europe (www.alzheimer-europe.org). Il network European Brain Council, in partnership con la Federazione euro-

pea delle industrie e associazioni farmaceutiche (EFPIA), ha recentemente presentato le sue proposte su come migliorare l’approccio globale al paziente affetto da Alzheimer (vedi box in questa pagina). Gli interventi non farmacologici Il mantenimento delle capacità dei pazienti con Alzheimer di orientarsi e interagire in modo corretto passa

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Approfondimenti

Il Fondo nazionale per l’Alzheimer e le demenze

Il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale delle Demenze (PND) è stato finanziato dal governo italiano mediante la creazione del Fondo per l’Alzheimer e Demenze (Decreto 23 dicembre 2021, pubblicato in G.U. Serie Generale, n. 75 del 30 marzo 2022). Il Fondo vede uno stanziamento complessivo di 14,1 milioni di euro a favore di Regioni e Province autonome e di 900 mila euro per l’Istituto superiore di sanità. Tutte le attività afferenti al Fondo sono valutate e monitorate dal Tavolo permanente sulle demenze e si dividono in diverse aree d’intervento, tra cui il potenziamento della diagnosi precoce del disturbo neurocognitivo minore, la diagnosi tempestiva del disturbo neurocognitivo maggiore, la sperimentazione, valutazione e diffusione di interventi di tele-riabilitazione a supporto di un progetto riabilitativo mirato e la sperimentazione, valutazione e diffusione dei trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali nella demenza. (fonte: Ministero della Salute)

spesso anche da interventi di tipo psicosociale volti a supportare gli aspetti cognitivi e comportamentali. La terapia di orientamento alla realtà (ROT) è utile soprattutto nelle fasi iniziali e intermedie della malattia e sfrutta una vasta gamma di stimoli sensoriali (visivi, verbali, musicali ecc.) per stimolare il paziente, spesso con la collaborazione anche dei caregiver che lo assistono, a orientarsi e interagire con

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lo spazio che lo circonda, tipicamente quello in cui abita. Ricordiamo anche le terapie volte a stimolare la memoria e le competenze cognitive tramite attività che richiamino i ricordi della vita del paziente, nonché gli interventi di musicoterapia o arteterapia. I nuovi approcci di telemedicina, inoltre, si stanno sempre più affermando come strumenti alternativi per facilitare l’iterazione dei pazienti con i sa-

Le fonti Istituto superiore di sanità, EpiCentro, Malattia di Alzheimer, https://www.epicentro.iss.it/ alzheimer Claudio Mariani, Francesca Clerici, Il trattamento farmacologico, Alzheimer Italia, dal Notiziario numero 30, tratto da Federazione Alzheimer Italia, https://www.alzheimer.it/trattamento_farmac.pdf Rischio di demenza di Alzheimer e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), Centro Alzheimer, IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, https://www.centroalzheimer.org/rischio-di-demenza-di-alzheimer-e-farmaci-antinfiammatori-non-steroidei-fans/ Alzheimer’s Disease International, World Alzheimer Report 2021, https://www.alzint.org/ resource/world-alzheimer-report-2021/ European Brain Council, RETHINKING Alzheimer’s disease: Detection and diagnosis, https://www.braincouncil.eu/wp-content/uploads/2023/03/RETHINK-AlzheimerDisease-Report_DEF_HD.pdf Manchanda N, Aggarwal A, Setya S, Talegaonkar S. Digital Intervention For The Management Of Alzheimer’s Disease. Curr Alzheimer Res. 2023 Feb 6. doi: 10.2174/1567205 020666230206124155. Epub ahead of print. PMID: 36744687. nitari che li hanno in cura. Queste metodologie possono, ad esempio, trovare utilità soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, per facilitare il monitoraggio a distanza e l’erogazione di alcune terapie di tipo cognitivo e comportamentale. Nello stesso filone d’azione si collocano anche le nuove terapie digitali, applicazioni informatiche che puntano a stimolare sotto vari profili la memoria e l’attenzione delle persone affette da demenze con l’obiettivo di supportare il mantenimento delle funzioni cognitive e delle abilità funzionali e di meglio gestire i sintomi di tipo motorio. l

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In questo numero abbiamo parlato di…

INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie: ACHEMA................................................................................71 AIR LIQUIDE........................................................................... 12 ANMIL................................................................................... 60 ANTARES VISION GROUP...........................................14, 3A COP. B.F.E. BONNEY FORGE............................................................... 63 BEA TECHNOLOGIES...............................................................31 BMG PHARMA......................................................................... 34 CEFIC..................................................................................... 13 CHEMSPEC.............................................................................. 30 CHIESI FARMACEUTICI............................................................. 34 CO.RA....................................................................................35 COPERION.............................................................................21 CSV LIFE SCIENCE..................................................................4-5 DHL....................................................................................... 74 DOMPÉ FARMACEUTICI........................................................14, 36 DRÄGER................................................................................. 58 EFFEBI...................................................................................11 EGUALIA................................................................................ 16 EIT MANUFACTURING............................................................... 32 ELLAB...................................................................................19 EMERSON............................................................................... 56 EXOLAB.................................................................................. 14 F.LLI GIACOMELLO................................................................... 64 FARAVELLI................................................................1A COP., 12 FEDERCHIMICA.................................................................... 8, 22 FLUORSID............................................................................... 64 FLUORTECNO................................................................ INSERTO GE HEALTHCARE...................................................................... 38 HEXAGON........................................................................ 47, 50 HONEYCOMB BIOTECHNOLOGIES................................................ 36 ICOTEK..................................................................................65 ITAL CONTROL METERS............................................................. 26 ITELYUM................................................................................15 IVS - INDUSTRIAL VALVE SUMMIT...........................................67 JANSSEN ITALIA (JOHNSON & JOHNSON)................................... 26 KLÜBER LUBRICATION............................................................49 LECHLER...........................................................................40-41 LIFEBEE................................................................................. 20 MERCURI ANGELO FRINDES....................................................59 MEWA.................................................................................... 58 MONTENEGRO........................................................................21 OMRON.................................................................................. 65 OQEMA..................................................................................27 PHARMINTECH........................................................................ 32 PRECISION FLUID CONTROLS..................................................55 PROCESS SERVICE...................................................................37 PRODUCTLIFE GROUP............................................................... 20 PVS GROUP.................................................................... 4A COP. R. STAHL...............................................................................57 REVVITY................................................................................. 36 RITTAL................................................................................... 62 ROCKWELL AUTOMATION........................................................... 64 S4S.........................................................................................7 SAMSON................................................................................61 SASOL ITALY........................................................................... 21 SATO...................................................................................... 72 SHELL.................................................................................... 63 SICK...................................................................................... 66 SOLIDS PARMA........................................................................ 28 SOLTECH................................................................................33 SOLVAY................................................................................... 60 SPS ITALIA............................................................................. 32 STUVEX........................................................................... 39, 56 SWAN ANALITICA...................................................................13 TEOXANE................................................................................ 38 TEXPACK..................................................................................1 VEGA....................................................................... 2A COP., 68 VTU ENGINEERING.................................................................25 WENGLOR SENSORIC GROUP...................................................... 66

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ANNOXIV NUMERO5 NOV/DIC2023

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com) GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Rossella Rossi - www.studiograficopage.it HA COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Filippo Neri

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L. via Roggia Borromea, 16 - 22060 Carugo (CO) Redazione, vendite e abbonamenti Tel./fax +39 031 3665163 www.interprogettied.com DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com) Michela Ghioldi (estero, michela@interprogettied.com) AMMINISTRAZIONE: amministrazione@interprogettied.com SEGRETERIA COMMERCIALE: Raffaella Sepe (raffaella@interprogettied.com) ©Copyright Interprogetti Editori Srl Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta. TARIFFE ABBONAMENTI: Italia: spedizione ordinaria € 45,00, contrassegno € 48,00 Estero: spedizione ordinaria € 60,00, spedizione prioritaria Europa € 70,00 Spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 85,00 Spedizione prioritaria Oceania € 100,00 Una copia: € 10,00 L’Iva sugli abbonamenti nonché sulla vendita dei fascicoli separati è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura. Registrazione Tribunale di Milano n. 259 in data 07/05/2010 - Iscrizione al ROC nr. 19882 Direttore Responsabile: Simone Ghioldi Finito di stampare il 30/12/2023 presso Aziende Grafiche Printing S.r.l. Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) Informativa ai sensi dell’art. 13 d. leg. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - via Maggiolino 34F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d. leg. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno (LC) vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti e pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs. 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.

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EXPERIENCE EXPERIENCE EXPERIENCE EXPERIENCE THE THE THE THE POWER POWER POWER POWER ®®®® OF OF OF OF TRUSTPARENCY TRUSTPARENCY TRUSTPARENCY TRUSTPARENCY

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Il perfluoroelastomero che offre prestazioni servizio prezzo

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TM

La storia La GMI nel biennio 2001-2002, ha guidato una ricerca che ha coinvolto alcune industrie chimiche e le Università di Milano e Alessandria per progettare e realizzare un compound di perfluoroelastomero (FFKM) di ultima generazione Le specifiche di progetto richiedevano che il nuovo materiale coprisse il più ampio spettro possibile di applicazioni ed allo stesso tempo consentisse una riduzione dei costi produttivi rispetto ai perfluoroelastomeri attualmente disponibili sul mercato per lo stampaggio a compressione.

Il risultato è il Kaflon ® Le prestazioni Il KAFLON® come gli altri perfluoroelastomeri, è a base di un tetrafluoroetilene perfluorato che unisce la resistenza chimica del PTFE alla morbidezza ed elasticità della gomma. Il KAFLON® ha dimostrato performance di resistenza al pari, se non superiori, ai migliori perfluoroelastomeri conosciuti; possiede infatti doti uniche di elasticità e deformabilità sia a contatto di sostanze inerti che di sostanze chimicamente aggressive come le ammine. Sono poi disponibili le versioni speciali KAFLON® con cariche rinforzanti e buone proprietà elastiche, con durezza elevata per applicazioni gravose ad alte e basse temperature e pressioni (oil & gas AED e pharma).

Il servizio Fluortecno è in grado di offrire tempi di consegna dal pronto a magazzino a tempi rapidi per la produzione di pezzi ad hoc; l’ufficio tecnico Fluortecno è infatti a vostra disposizione per la realizzazione di o-ring, guarnizioni ed altri lavorati in KAFLON® su vostro disegno e studiare soluzioni, mescole personalizzate e durezze speciali.

Volatili Step Inflect. Pt. Midpoint

-1,1685 % -0,1417 mg 326,45 °C 248,79 °C

Onset

433,37 °C

2 % Decomposizione del polimero

50

100

150

200

250

300

350

400

°C


KAFLON

®

Durezza Shore A Peso specifico Carico di rottura Allungamento a rottura Compression set, %, 22 h - 200°C Temperatura massima di servizio Temperatura minima di servizio Colore Idoneità uso alimentare Materiale approvato FDA

760N 620W

725L

700N

790P

ASTM

74,00 2,00 14,60 246,00 32,90 280,00 -5,00 NERO

76,00 2,30 16,50 289,00 33,50 280,00 -5,00 BIANCO

73,00 1,95 10,80 163,00 27,60 280,00 -25,00 NERO

71,00 1,93 20,00 195,00 21,30 200,00 -15,00 NERO

72,00 2,00 11,80 168,00 11,50 310,00 -3.00 NERO

ASTM

NO

SI

SI

NO

NO

ASTM ASTM ASTM ASTM

[p.ti] [g/cm3] [MPa] [%]

ASTM ASTM ASTM

[°C] [°C]

Proprietà termiche Invecchiamento in aria a 200°C per 168h (ASTM D573) • Durezza ShA • Carico Rottura • Allungamento a rottura

+2,5 +24,0% +13,5%

Invecchiamento in MEK a 23°C per 168h • Durezza ShA -0,5% • Carico Rottura -14,3 • Allungamento a rottura +10,0% Invecchiamento in acqua a 100°C per 168h (ASTM D471) • Volume

0

Compatibilità chimica* Acidi Base forti (i.e. KOH) e ammine organiche Esteri AlcoI Eteri Idrocarburi Aromatici Olii minerali e sintetici Ketoni Solventi Applicazioni speciali

Nitrico, Solforico, Acetico 118°C, Idrofluorico 48%, ecc Idrossido di Potassio, Idrossido di Sodio, Ethylenediamina, ecc Acetato di Butile 125°C, Acetato di Etile, Acetato diMetile, Acetato di Metossipropanolo (PMA) Isopropilico, Metanolo, Fenolo 100°C, ecc Tetrabydrofuran 20°C, MTBE Benzene, Toluene, ASTM Fuel C/Metanolo, ETBE Olii ASTM #3, Skydrol 500B Metiletilketone (MEK, Dicloropropano), Acetone Percloroetilene, Cloruro di Metilene, Solvente Nitro (incl. Xilene e alcool metilico), Solventi Clorurati aggressivi, DMF 20°C, Tricloroetano, MEK/Toluene 50/50. Vapore geotermico 270°C, Dietillamina, PP fuso, dosatori vernici.

*I dati riportati in questa brochure, e la tabella qui sopra in particolare,sono ritenuti corretti e sono destinati alla consultazione da parte di personale tecnico qualificato. Non forniscono però garanzia alcuna circa l’utilizzo del Kaflon® su impianti industriali. Per maggiori e più specifiche informazioni circa la compatibilità chimica del Kaflon® rivolgersi direttamente a Fluortecno.

Kaflon® è un marchio registrato GMI Bergamo


Mescole KAFLON® KAFLON®

Colore

720B

Bianco

Proprietà

FDA/Alimentare

Mescola base per usi generici, discrete caratteristiche meccaniche, discreta elasticità, discrete caratteristiche chimiche, ottimo rapporto qualità prezzo.

Si

810N

Nero

Mescola per usi generici rinforzata Carbon Black, buone caratteristiche meccaniche, discrete caratteristiche chimiche, approvata AED. Valvole OIL & GAS, ottimo rapporto qualità prezzo.

800C

Nero

Mescola appositamente studiata per temperature e in ambiente industriale.

790P

Nero

Mescola con la più elevata percentuale di fluoro ed elevato compression-set alle alte temperature; resistenza chimica molto elevata.

No

760N

Nero

Mescola universale, ottime caratteristiche meccaniche, buone caratteristiche chimiche; temperatura massima 260 °C.

No

620W

Bianco

Mescola elaborata per impieghi pharma. Percentuale di fluoro molto elevata, resistenza chimica ottima.

Si

725L

Nero

Mescola con le migliori performance chimiche alle basse temperature, formulata per heat exchangers. Buona elasticità.

Si

830N

Nero

Mescola con migliore resistenza alle alte temperature e alla deformazione permanente a compressione ma non idoneo per metalli alcalini e vapore.

No

700N

Nero

Mescola con migliore resistenza al vapore e ammine. Temperatura massima oltre i 200°C.

No

le

basse

No

No

IMPIEGHI INDUSTRIE FARMACEUTICHE INDUSTRIE MECCANICHE

INDUSTRIE CHIMICHE INDUSTRIE ALIMENTARI

INDUSTRIE PETROLCHIMICHE INDUSTRIE DELLE VERNICI

O -rings

Bioclamp

Camlock gasket

TM

FLUORTECNO S.r.l. stabilimenti di produzione: Brembate-Calcio-Cividate al Piano (BG) Tel. 035 4874077 - FT@GUASTALLO.COM

www.kaflon.com


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