L'intervento di Francesco Sabatini

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PERCORSO VISIVO ESSENZIALE DELLA FRASE SEMPLICE E COMPLESSA SECONDO IL MODELLO DELLA GRAMMATICA VALENZIALE (Estratto dal manuale di FRANCESCO SABATINI, CARMELA CAMODECA, CRISTIANA DE SANTIS

Sistema e Testo Loescher 2011)


SINTESI DEL MODELLO VALENZIALE Il modello della grammatica valenziale individua nel VERBO l’elemento che, secondo il suo significato, richiede di essere accompagnato da un certo numero di NOMI (da zero a un massimo di quattro) per esprimere un concetto compiuto. Questa proprietà del verbo viene chiamata valenza, e di conseguenza i verbi vengono classificati come: zerovalenti: piovere, nevicare, tuonare … non richiedono nessun nome di appoggio; monovalenti: sbadigliare, tossire, nascere, morire … richiedono un nome di appoggio; bivalenti: lavare, sporcare, amare, vedere … richiedono due nomi di appoggio (alcuni, come giovare, piacere, entrare, uscire, andare … richiedono una preposizione di aggancio per il secondo nome); trivalenti: dare, regalare, spedire, ricevere, dire … richiedono tre nomi di appoggio; tetravalenti: trasferire, tradurre, spostare … richiedono quattro nomi di appoggio. I nomi di appoggio vengono chiamati “argomenti”. L’insieme del verbo e dei suoi argomenti forma il NUCLEO DELLA FRASE. La funzione dei nomi nel nucleo può essere svolta anche da elementi equivalenti: i pronomi; in taluni casi gli avverbi locativi; frasi che esprimono il contenuto di un nome e che possono avere il ruolo di soggetto (soggettive) o di oggetto (oggettive).


Tutti gli altri elementi che si possono aggiungere al nucleo si distinguono in due categorie generali: - elementi che specificano singoli argomenti o il verbo stesso, agganciati in vario modo ad ognuno di essi (attributi; apposizioni; espressioni preposizionali; frasi relative; avverbi del verbo). Sono detti CIRCOSTANTI DEL NUCLEO; - elementi che aggiungono informazioni “di sfondo” a quanto detto dal nucleo (con i suoi circostanti): indicano il tempo, gli scopi, le modalità, i mezzi impiegati, le condizioni varie in cui si colloca la scena. Questi elementi costituiscono delle ESPANSIONI. (Questo assetto degli elementi della frase, con la relativa terminologia, risulta da una semplificazione, a scopi didattici, della bipartizione ortodossa, tra «nucleo» e «circostanziali») La frase così costituita, ridotta al nucleo o ampliata con circostanti ed espansioni, è detta FRASE SEMPLICE (lat. SIMPLEX “singolo”, con un solo perno verbale). Se le espansioni vengono svolte in frasi subordinate, si ottiene una FRASE COMPLESSA (lat. COMPLEXUS «abbracciato»). DALLA GRAMMATICA AL TESTO Una conoscenza chiara della struttura della frase è un requisito indispensabile per riconoscere le trasformazioni che tale struttura subisce nell’elaborazione testuale della lingua: nei tipi di testo si ottengono, in questo modo, gli effetti comunicativi richiesti


RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLA STRUTTURA DELLA FRASE La frase ha una struttura gerarchica. Tale gerarchia non appare se la frase si presenta in forma lineare (una parola dopo l’altra), mentre risulta pienamente evidente se adottiamo uno schema radiale. In tale rappresentazione tutti gli elementi della frase appaiono distribuiti ordinatamente in tre aree concentriche:

NUCLEO CIRCOSTANTI ESPANSIONI e FRASI SUBORDINATE


frase semplice

1. IL NUCLEO

NUCLEO CIRCOSTANTI ESPANSIONI e FRASI SUBORDINATE


frase semplice

VERBI PREDICATIVI ZEROVALENTI (senza argomenti)

VERBO

piove

NUCLEO

Frase: Piove.


frase semplice

VERBI PREDICATIVI MONOVALENTI (con 1 arg. Soggetto)

arg. SOGG.

Andrea

VERBO

sbadiglia

NUCLEO

Frase: Andrea sbadiglia.


frase semplice VERBI PREDICATIVI BIVALENTI

(con 2 arg. = 1 arg. Soggetto + 1 arg. Oggetto diretto)

arg. SOGG.

VERBO

arg. OGG. dir.

Mario

lava

la macchina

NUCLEO

Frase: Mario lava la macchina.


frase semplice VERBI PREDICATIVI BIVALENTI

(con 2 arg. = 1 arg. Soggetto + 1 arg. Oggetto indiretto)

arg. SOGG.

VERBO

Lo sport

giova

arg. OGG. indir.

alla

salute

NUCLEO

Frase: Lo sport giova alla salute.


frase semplice VERBI PREDICATIVI TRIVALENTI

(con 3 arg. = 1 arg. Soggetto + 1 arg. Oggetto diretto + 1 arg. Oggetto indiretto)

arg. SOGG.

VERBO

Gli amici

regalano

un libro

arg. OGG. dir.

Giulia

arg. OGG. indir.

a

NUCLEO

Frase: Gli amici regalano un libro a Giulia.


frase semplice VERBI PREDICATIVI TRIVALENTI

(con 3 arg. = 1 arg. Soggetto + 2 arg. Oggetto indiretto)

arg. SOGG.

VERBO

Questo autobus

va

dalla

stazione

al centro

arg. OGG. indir.

arg. OGG. indir.

NUCLEO

Frase: Questo autobus va dalla stazione al centro.


frase semplice VERBI PREDICATIVI TETRAVALENTI

(con 4 arg. = 1 arg. Soggetto + 1 arg. Oggetto diretto + 2 arg. Oggetto indiretto)

il mio libro arg. SOGG.

VERBO

dall’ Paolo

arg. OGG. dir.

traduce

arg. OGG. indir.

italiano

in

olandese

arg. OGG. indir.

NUCLEO

Frase: Paolo traduce il mio libro dall’italiano in olandese.


frase semplice IL CONCETTO DI “PREDICAZIONE” E LE FORME DEL PREDICATO: VERBALE E NOMINALE

La frase consiste nella PREDICAZIONE di un concetto: ciò che nella terminologia usuale viene chiamato PREDICATO “ciò che viene predicato”. La predicazione può avvenire in due modi:

1) mediante un VERBO PREDICATIVO (che esprime un concetto specifico: piovere, esistere, mangiare, respirare, lavorare, correre …); si forma così un PREDICATO VERBALE. Con un verbo zerovalente, la predicazione si esaurisce nel verbo stesso. Con un verbo monovalente il verbo predica da solo un’informazione sul soggetto. Con i verbi bivalenti, trivalenti e tetravalenti l’informazione sul soggetto è fornita dal verbo affiancato dagli altri argomenti (2°; 2°+3°; 2°+ 3°+ 4°); 2) mediante un ELEMENTO NOMINALE (aggettivo o nome), accompagnato dal verbo essere (“copula”, cioè “corda”) o da un verbo copulativo (diventare, sembrare, apparire, parere, …), che forniscono le categorie di tempo, modo e aspetto. Si ha così una “unità verbale nominale”, ugualmente dotata di valenze, con la quale si forma un PREDICATO NOMINALE. Le combinazioni come È buio, È notte equivalgono a verbi zerovalenti; le combinazioni come è stanco o è giornalista, che richiedono un soggetto, equivalgono a verbi monovalenti; le combinazioni come è favorevole, è incline equivalgono a verbi bivalenti, perché richiedono un 2° argomento (a che cosa il soggetto «è favorevole»; ecc.). Con i verbi sembrare e parere la struttura può acquistare valore trivalente, perché si aggiunge l’indicazione dell’ “esperiente” (“colui a cui sembra …”).


frase semplice PREDICATO CON VERBO PREDICATIVO ZEROVALENTE

VERBO zerovalente

PREDICATO VERBALE

Piove

NUCLEO

Frase: Piove.


frase semplice PREDICATO CON VERBO PREDICATIVO MONOVALENTE

PREDICATO VERBALE

1° argomento SOGGETTO

Paola

VERBO monovalente

sbadiglia

NUCLEO

Frase: Paola sbadiglia.


frase semplice PREDICATO CON VERBO PREDICATIVO BIVALENTE

PREDICATO VERBALE

1° argomento SOGGETTO

I turist

VERBO bivalente

hanno visitato

2° argomento OGGETTO DIR.

il museo

NUCLEO

Frase: I turisti hanno visitato il museo.


frase semplice PREDICATO CON VERBO PREDICATIVO TRIVALENTE

PREDICATO VERBALE 2° argomento OGGETTO DIR.

1° argomento SOGGETTO

Gli atlet

VERBO trivalente

hanno regalato

una sciarpa

all’ allenatore 3° argomento OGGETTO INDIR.

NUCLEO

Frase: Gli atleti hanno regalato una sciarpa all’allenatore


frase semplice PREDICATO CON VERBO PREDICATIVO TETRAVALENTE

PREDICATO VERBALE 2° argomento OGGETTO DIR.

1° argomento SOGGETTO

Marta

il mio romanzo

VERBO tetravalente

dall’

ha tradotto

3° argomento OGGETTO INDIR.

italiano

in inglese

4° argomento OGGETTO INDIR.

NUCLEO

Frase: Marta ha tradotto il mio romanzo dall’italiano in inglese.


frase semplice PREDICATO NOMINALE CON UNITÀ VERBALE NOMINALE ZEROVALENTE (mediante la copula e un elemento nominale) PREDICATO NOMINALE

UNITÀ VERBALE NOMINALE zerovalente Elem. VERBALE

È

Elem. NOMINALE

buio

NUCLEO

Frase: È buio.


frase semplice PREDICATO NOMINALE CON UNITÀ VERBALE NOMINALE MONOVALENTE

PREDICATO NOMINALE

UNITÀ VERBALE NOMINALE monovalente 1° argomento SOGGETTO

Mario

Compl. Pred. del SOGG.

COPULA

è

stanco

NUCLEO

Frase: Mario è stanco.


frase semplice PREDICATO NOMINALE CON UNITÀ VERBALE NOMINALE TRIVALENTE PREDICATO NOMINALE

UNITÀ VERBALE NOMINALE trivalente 1° argomento SOGGETTO

Mario

mi 2° argomento OGGETTO INDIR.

Compl. Pred. del SOGG.

COPULA

sembra favorevole

al

progetto 3° argomento OGGETTO INDIR.

NUCLEO

Frase: Mario mi sembra favorevole al progetto.


frase semplice COMPLEMENTO PREDICATIVO DELL’OGGETTO con i verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi

1° argomento SOGGETTO

VERBO

Gli amici

chiamano “freccia”

2° argomento OGGETTO DIRETTO

Lorenzo

Complemento predicativo dell’OGGETTO

NUCLEO

Frase: Gli amici chiamano Lorenzo “freccia”.


frase semplice COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO con i verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi

1° argomento SOGGETTO

Lorenzo

VERBO

è chiamato “freccia”

2° argomento OGGETTO INDIRETTO

dagli

amici

Complemento predicativo del SOGGETTO

NUCLEO

Frase: Lorenzo è chiamato “freccia” dagli amici.


frase semplice

TRASFORMAZIONE DELL’ARGOMENTO OGGETTO DIRETTO IN FRASE OGGETTIVA

arg. OGG. indir.

arg. SOGG.

Maria

VERBO (centrale) VERBO

ha dichiarato

al

che di

:

NUCLEO (centrale) NUCLEO

Frase in Oggettiva Discorso Diretto (esplicita) Oggettiva (implicita)

notaio

arg.

la sua OGG. dir. accet«(io) (lei) accettare tazione

dell’ l’eredità accettava Accetto eredità

l’eredità» l’eredità

NUCLEO NUCLEO dell’Oggettiva

dell’Oggettiva

CIRCOSTANTI

Frase: Maria ha dichiarato al notaio: «(io) Accetto l’eredità». Frase: Maria ha dichiarato al notaio la sua accettazione dell’eredità. Frase: Maria ha dichiarato al notaio di accettare l’eredità. Frase: Maria ha dichiarato al notaio che (lei) accettava l’eredità.


frase semplice

TRASFORMAZIONE DELL’ARGOMENTO SOGGETTO IN FRASE SOGGETTIVA

Soggettiva (esplicita) VERBO (centrale) VERBO

arg. SOGG.

tu

sia

silenzioso Il tuo silenzio

che rivela

arg. OGG. dir.

la tua preoccupazione

NUCLEO della Soggettiva

NUCLEO

NUCLEO (centrale) Frase: Il tuo silenzio rivela la tua preoccupazione.

Frase: Che tu sia silenzioso rivela la tua preoccupazione.


frase semplice

TRASFORMAZIONE DELL’ARGOMENTO SOGGETTO IN FRASE SOGGETTIVA E DELL’ARGOMENTO OGGETTO IN FRASE OGGETTIVA

Soggettiva (esplicita) VERBO (centrale) VERBO

arg. SOGG.

tu

sia

silenzioso Il tuo silenzio

Oggettiva (esplicita)

che

arg. OGG. dir.

che rivela

NUCLEO della Soggettiva

la tua preoccu- (tu) pazione

sei preoccupato NUCLEO dell’ Oggettiva

NUCLEO

NUCLEO (centrale)

Frase: Il tuo silenzio rivela la tua preoccupazione. Frase: Che tu sia silenzioso rivela che sei preoccupato.


frase semplice

2. I CIRCOSTANTI (elementi legati a un elemento del nucleo, con il quale formano, secondo la terminologia ortodossa, un SINTAGMA)

NUCLEO CIRCOSTANTI ESPANSIONI e FRASI SUBORDINATE


frase semplice

CIRCOSTANTI dell’arg. Soggetto e dell’arg. Oggetto diretto

Aurora del

bar del

il gestore

arg. SOGG.

Gino

VERBO

pulisce

suo locale

arg. OGG. dir.

le vetrine

nuovo

NUCLEO

CIRCOSTANTI

Frase: Gino, il nuovo gestore del bar Aurora, pulisce le vetrine del suo locale.


frase semplice

TRASFORMAZIONE DI CIRCOSTANTI IN RELATIVE (PREDICATIVE E ATTRIBUTIVE)

Relativa predicativa

VERBO VERBO (centrale)

arg. SOGG.

non è piaciuto

Il discorso arg. OGG. dir. arg. SOGG.

Ivo

VERBO

di che Ivo

arg. OGG. indir.

mi

NUCLEO NUCLEO (centrale)

ha fatto mi

arg. OGG. indir.

NUCLEO della relativa

arg. SOGG.

(io)

VERBO

non prevedevo

arg. OGG. dir.

Relativa attributiva

impreche visto

e

CIRCOSTANTI

NUCLEO della relativa

Frase: L’imprevisto discorso che Ivo mi ha fatto non mi è piaciuto. Frase: Il discorso che Ivo mi ha fatto, e che io non prevedevo, non mi è piaciuto. Frase: L’imprevisto discorso di Ivo non mi è piaciuto.


frase semplice 3. ESPANSIONI (elementi senza collegamenti strutturali con le aree interne della frase; nella terminologia ortodossa, detti CIRCOSTANZIALI, in quanto illustrano le “circostanze” nelle quali si colloca l’evento descritto nel nucleo. Nell’ordine lineare della frase hanno collocazione libera)

NUCLEO CIRCOSTANTI ESPANSIONI


frase semplice Di mattina presto

Aurora del

bar del

il gestore

arg. SOGG.

Gino prima dell’apertura

VERBO

pulisce

suo locale

arg. OGG. dir.

su un alto sgabello

le vetrine

nuovo

NUCLEO

CIRCOSTANTI

ESPANSIONI

con molta cura e abilità

Frase: Di mattina presto, prima dell’apertura, Gino, il nuovo gestore del bar Aurora, su un alto sgabello, con molta cura e abilità, pulisce le vetrine del suo locale.


frase complessa

Trasformazione delle ESPANSIONI in FRASI SUBORDINATE

Aurora bar

del il gestore

del arg. SOGG.

nuovo

prima dell’apertura prima di aprire

Gino

VERBO

pulisce

suo locale

arg. OGG. dir.

le vetrine

NUCLEO

CIRCOSTANTI

con molta cura e mettendoci abilità molta cura e abilità salendo su un alto su un alto sgabello sgabello

FRASI SUBORDINATE

Quando è mattina di mattina presto presto

Frase: Quando è mattina presto, prima di aprire, Gino, il nuovo gestore del bar Aurora, salendo su un alto sgabello, mettendoci molta cura e abilità, pulisce le vetrine del suo locale.


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